Spagna - situazione del mercato immobiliare

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iandy73
00venerdì 21 gennaio 2011 11:51
Re: Re:
laplace77, 21/01/2011 11.41:




daje coi cerini...

[SM=g1934144] [SM=g1934144] [SM=g1934144]

se sbrigassero pure qua, e' pieno de vecchietti e de farlocchi co' du' bajocchi da brucia'...

[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]

se serve un "consulente di investimento", part time, commissioni dell'1-3%, sono disponibile...

[SM=g7777] [SM=g7777] [SM=g7777]





me sa che le banche stanno a smolla' cerini co le surroghe, c'ho un collega che ha il mutuo 30ennale al 6% e je propongono de passa' al variabile al 2,5% a 25 anni oppure a quello variabile col CAP 5,5%.....lui è allettato dai risparmi del variabile...j'ho detto: "statt' accuortt'!!" [SM=p7579]
laplace77
00venerdì 21 gennaio 2011 12:05
Re: Re: Re:
iandy73, 21/01/2011 11.51:



me sa che le banche stanno a smolla' cerini co le surroghe, c'ho un collega che ha il mutuo 30ennale al 6% e je propongono de passa' al variabile al 2,5% a 25 anni oppure a quello variabile col CAP 5,5%.....lui è allettato dai risparmi del variabile...j'ho detto: "statt' accuortt'!!" [SM=p7579]



dije che se facesse 2 conti fatti bene, ipotizzando di voler tornare al fisso tra 5 anni...

con tanto di piano di ammortamento, ipotizzando tre livelli di tassi fissi tra 5 anni, poi vedi come sbianca...

[SM=g1750163]

(sylvestro)
00giovedì 27 gennaio 2011 22:04
Spagna: sentenza dichiara fine ipoteca se banca prende casa

27/01/2011

- Grande rilievo da parte dei media spagnoli per una sentenza di un giudice di Navarra, considerata un precedente importante, che ha dichiarato estinta una ipoteca su una casa dopo che il debitore l'aveva consegnata alla banca.

Il giudice ha deciso che l'istituto di credito, in questo caso uno ei principali gruppi spagnoli il Bbva (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), non può esigere dal suo cliente che continui a pagare per coprire la differenza fra il valore attuale della casa e quello, nettamente superiore, di quando era stato concesso il prestito, prima della crisi economica e dell'esplosione della bolla immobiliare spagnola.

La sentenza è stata convalidata dal tribunale provinciale di Navarra.

Bbva aveva dichiarato insolvente il cliente, cui aveva concesso un prestito di 70mila euro, fatto sequestrare e vendere all'asta la casa, che la stessa banca in fin dei conti in assenza di altre offerte aveva rilevato per 43mila euro (valutata 75mila nell'ipoteca).

L'istituto di credito chiedeva al cliente ancora il pagamento della differenza più gli interessi, circa 37mila euro. Il giudice ha però respinto il ricorso del Bbva e dichiarato estinto il debito con la consegna alla banca della proprietà della casa: il deprezzamento dell'immobile, ha scritto, è conseguenza diretta “della crisie conomica che subisce non solo questo paese ma buona parte del mondo.

Una situazione che trova origine nella cattiva gestione del sistema finanziario, di cui sonbo protagoniste le banche”.

Il Bbva ha annunciato che farà ricorso.

L'Associazione banche spagnole (Aeb) ha duramente criticato la decisione del giudice, affermando che “è una sentenza aneddotica e isolata che non va da nessuna parte» e che "gli argomenti giuridici sono inconsistenti”.
dgambera
00venerdì 28 gennaio 2011 14:16
Spagna, disoccupazione ai massimi dal 1997
In mattinata è stato comunicato il dato sulla disoccupazione in Spagna che ha raggiunto a fine 2010 un tasso del 20,33%, il suo livello più alto dal secondo trimestre del 1997, il più elevato tra tutti i paesi sviluppati. L'incremento nella disoccupazione è causato, in particolare, dall'attuale debolezza dei settori servizi e costruzioni nel paese iberico.
dgambera
00lunedì 7 febbraio 2011 15:55
In Spagna mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro. El Pais: ricorda la storia dei subprime Usa

07 febbraio 2011


Le banche e le casse di risparmio spagnole hanno concesso negli ultimi anni, prima dell'inizio della crisi nel 2008, mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro scrive oggi El Pais. Le ipoteche concesse per somme superiori all'80% e perfino al 100% del valore delle case rappresentano circa il 20% del totale dei mutui accesi e presentano una morosità del 6,1%, il triplo della media per l'insieme dei prestiti immobiliari secondo il quotidiano. Questi mutui, rileva El Pais citando l'ad di Banco Santander Alfredo Saenz, sono «quanto c'è di più vicino ai subprime negli Stati Uniti».

Il giornale ricorda come negli anni d'oro della bolla immobiliare spagnola, esplosa nel 2008, una banca per attirare clienti avesse come slogan pubblicitario: «compra un appartamento in Ampuria Brava e con il danaro dell' ipoteca ti compri la barca e il posto per tenerla». Fra le entità più esposte El Pais cita Caja Madrid-Bancaja (per oltre 19 miliardi), il Bbva (15,5 miliardi), il Santander e la Caixa (oltre 9 miliardi ciascuno), Caixa Catalumnya (6,5 miliardi).

Il resto dei mutui accesi in Spagna rappresenta 437 miliardi di euro, oltre 4 volte le ipoteche a rischio. Il governo socialista del premier Josè Luis Zapatero ha varato a fine gennaio un piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione delle casse di risparmio, considerate dalle agenzie di rating l'anello debole del sistema finanziario spagnolo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

laplace77
00lunedì 7 febbraio 2011 17:23
Re:
dgambera, 07/02/2011 15.55:

In Spagna mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro. El Pais: ricorda la storia dei subprime Usa

07 febbraio 2011


Le banche e le casse di risparmio spagnole hanno concesso negli ultimi anni, prima dell'inizio della crisi nel 2008, mutui a rischio per oltre 100 miliardi di euro scrive oggi El Pais. Le ipoteche concesse per somme superiori all'80% e perfino al 100% del valore delle case rappresentano circa il 20% del totale dei mutui accesi e presentano una morosità del 6,1%, il triplo della media per l'insieme dei prestiti immobiliari secondo il quotidiano. Questi mutui, rileva El Pais citando l'ad di Banco Santander Alfredo Saenz, sono «quanto c'è di più vicino ai subprime negli Stati Uniti».

Il giornale ricorda come negli anni d'oro della bolla immobiliare spagnola, esplosa nel 2008, una banca per attirare clienti avesse come slogan pubblicitario: «compra un appartamento in Ampuria Brava e con il danaro dell' ipoteca ti compri la barca e il posto per tenerla». Fra le entità più esposte El Pais cita Caja Madrid-Bancaja (per oltre 19 miliardi), il Bbva (15,5 miliardi), il Santander e la Caixa (oltre 9 miliardi ciascuno), Caixa Catalumnya (6,5 miliardi).

Il resto dei mutui accesi in Spagna rappresenta 437 miliardi di euro, oltre 4 volte le ipoteche a rischio. Il governo socialista del premier Josè Luis Zapatero ha varato a fine gennaio un piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione delle casse di risparmio, considerate dalle agenzie di rating l'anello debole del sistema finanziario spagnolo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA




"in italia e' diverso" (cit.)

[SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]
dgambera
00lunedì 7 febbraio 2011 17:34
Re: Re:
laplace77, 2/7/2011 5:23 PM:



"in italia e' diverso" (cit.)

[SM=g1750147] [SM=g1750147] [SM=g1750147]




Non sono riuscito a ritrovare la pubblicità di quello che entra con la porta in banca [SM=g9128]
enrick71
00lunedì 7 febbraio 2011 17:52
Re: Re: Re:
dgambera, 07/02/2011 17.34:




Non sono riuscito a ritrovare la pubblicità di quello che entra con la porta in banca [SM=g9128]



In Spagna la situazione diventerà disastrosa quando il mercato inizierà ad essere travolto dalle aste, l'anno scorso sono state 100k, quest'anno
dovrebbero essere oltre 280k, cioè metà delle compravendite totali, e laggiù le aste funzionano, non come nella nostra banana repubblic.

canadabubble.com/bubble-watch/1502-foreclosed-homes-threaten-to-flood-spanish-mar...

www.investmentandbusinessnews.co.uk/europe/the-inevitability-of-a-spanish-property-cra...
laplace77
00lunedì 7 febbraio 2011 18:04
Re: Re: Re:
dgambera, 07/02/2011 17.34:




Non sono riuscito a ritrovare la pubblicità di quello che entra con la porta in banca [SM=g9128]



cerca quella del single che entra col water...

...mi pare lo portasse in braccio...

...ci mancava lo abbracciasse cantando "non son degno di te"

[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]

dgambera
00lunedì 7 febbraio 2011 18:09
Re: Re: Re: Re:
laplace77, 2/7/2011 6:04 PM:



cerca quella del single che entra col water...

...mi pare lo portasse in braccio...

...ci mancava lo abbracciasse cantando "non son degno di te"

[SM=g9128] [SM=g9128] [SM=g9128]





Ma ti ricordi come si chiamava quel mutuo? [SM=g1749704]
laplace77
00lunedì 7 febbraio 2011 18:24
Re: Re: Re: Re: Re:
dgambera, 07/02/2011 18.09:




Ma ti ricordi come si chiamava quel mutuo? [SM=g1749704]




se non sbaglio era della BNL/BNP-Paribas, mi pare "BNL revolution"


evviva il marketing (che dio li furmini tutti)



[SM=g9128]
dgambera
00martedì 8 febbraio 2011 22:24
Come erano....

Spagna, se il boom immobiliare rallenta


Comprare casa è il progetto di una vita per molti spagnoli. In un mercato in cui i prezzi lievitano l’investimento immobiliare sembra la soluzione miracolo. Una tendenza che si sta invertendo.

Ana Cebrian è felice. A 26 anni è ormai proprietaria col suo ragazzo di una appartamento nel centro di Valencia. «Ho fatto un affare» ci confida «ho pagato il mio appartamento meno del suo valore perché l’abbiamo intestato a mia nonna. C’erano comunque 65.000 euro di ristrutturazione». Stessa soddisfazione per Pedro e Yolanda Collado, sposati ormai da due anni, che hanno comprato un appartamento prima ancora che venisse costruito. «È stata mia madre a volermi far investire» spiega Pedro. «Ha visto l’annuncio per il progetto su un cartellone pubblicitario e mi ha quasi forzato la mano. Un colpo di fortuna: due giorni più tardi era tutto venduto».

Questi due esempi sono emblematici dell’interesse degli spagnoli per il mattone considerato in generale come il migliore investimento in assoluto. Ma nonostante il dinamismo dell’economia spagnola dovuto in gran parte al settore dell’immobiliare, la tendenza sembra invertirsi e la crescita rallenta.
Una minaccia per il turismo

Preannunciando le difficoltà future, il quotidiano El Mundo, nell’edizione del 10 settembre scorso, lanciava l’allarme, evocando apertamente l’annullamento di molti grandi progetti immobiliari in corso e una diminuzione del 40% delle vendite di case. Invece di constatare quest’inizio di crisi, Bautista Soler, uno dei più grandi promotori degli ultimi 40 anni nella penisola spiegava che le cause di questa inversione di tendenza si trovano nell’aumento dei tassi di interesse praticati dalla Banca Centrale Europea (Bce).

Il parere è condiviso da Cruz Senna, direttore di un settimanale di informazione economica con base a Valencia. E già da qualche tempo gli esperti del settore concordano nel dire che il ritmo di crescita si indebolisce passando da più del 15% l’anno a meno del 7%. Secondo lui le stesse cause producono gli stessi effetti: aumentare i tassi di interesse equivale a ridurre la domanda.

Inoltre mentre alcuni restano ottimisti e ritengono che il settore sappia trovare dei nuovi sbocchi nei paesi emergenti o nell’Europa dell’Est, Cruz Senna è più scettico. «Nella regione di Valencia il piano regolatore dell’attività urbanistica votato nel 1994 e poi riattualizzato nel 2005 è stato controproducente. All’epoca mancavano i terreni per la costruzione e questa misura era considerata utile a permettere la cessione dei terreni per rispondere alla domanda. Ma la disposizione è stata mal interpretata, lasciando campo libero all’urbanizzazione selvaggia. Conseguenza: lo snaturarsi del litorale mediterraneo che mette in pericolo il futuro del settore turistico». Un problema reale quando si sa che il turismo è la seconda voce delle entrate per l’economia spagnola.
Mutui a 50 anni con tasso variabile

Cosa fare per sostenere la domanda ed evitare il crollo dell’economia nazionale? Le istituzioni finanziare hanno risposto, inizialmente, mettendo sul mercato dei crediti a lunghissima durata il cui tempo di rimborso può arrivare ai 50 anni.

Pensati per i minori di 35 anni, questi mutui – spesso a tasso variabile, con i rischi che ciò comporta – sono anche considerati come una palla al piede dagli acquirenti, legati irrimediabilmente alla loro banca. Ma almeno permettono alla cosiddetta “generazione dei 1000 euro mensili” – mileuristas in spagnolo – di diventare proprietari.

Un’altra àncora di salvezza per il mercato immobiliare spagnolo sono gli stranieri. Europei o di altri continenti, sono sempre più numerosi a investire in un appartamento o una casa. Secondo Cruz Sierra il ruolo giocato dagli acquirenti non è da sottovalutare. «Sono loro che hanno contribuito al dinamismo spagnolo questi ultimi anni, facendo aumentare la domanda e generando lavoro e crescita».

Ma qual è il ruolo dello Stato? Come può sostenere il settore ed evitare uno scoppio brutale della bolla immobiliare spagnola? Secondo il parere di una maggioranza di esperti del settore lo Stato non è molto presente. Le Vpo spagnole (l’equivalente delle case popolari in Italia) sono troppo poco numerose e poco accessibili» lamenta Cruz Sierra. Secondo Ana Cebrian «le condizioni di accesso sono poco chiare e c’è bisogno di molta fortuna per beneficiare del minimo aiuto in questo settore».

«Non avrai mai una casa en tu puta vida»

“La casa è un diritto, non una merce” è lo slogan apparso sui tanti striscioni che hanno colorato le manifestazioni spagnole degli ultimi mesi. La società civile si è organizzata compatta per protestare contro la cosiddetta “violenza immobiliare”.

Il movimento “per il diritto alla casa” ha mosso i primi passi in Rete in forma anonima. Tramite e-mail e sms, lo scorso 14 maggio migliaia di giovani si sono dati appuntamento nelle piazze di numerose città spagnole. Dopo sei sit-in non autorizzati e l’arresto di 17 manifestanti, l’Assemblea per una casa degna nata dopo le recenti proteste ha indetto una grande manifestazione nazionale che si è tenuta lo scorso 2 luglio.

Cosa chiedono i giovani al Governo? Semplice: riforme strutturali per frenare la corsa al rialzo dei prezzi delle case, che impedisce ai ragazzi spagnoli di «rendersi indipendenti o semplicemente di potersi permettere case in condizioni minime di abitabilità”. Daniel Jiménez, portavoce dell’Assemblea, assicura che le proteste riprenderanno il 30 settembre a Barcellona ed il 21 ottobre a Madrid, sotto lo slogan “No vas a tener casa en la puta vida” (“Non avrai mai una casa nella tua c… di vita”). Obiettivo: che il Governo dia loro ascolto ed intervenga per fermare la bolla speculativa nel mattone. Articolo di Sergio Rodríguez

di françois-arnaud casalis Traduzione: michela pistidda e filomena de riso



.... e come sono

Prezzi e tendenze del mercato immobiliare in Spagna



Mumble....

Q32005 --> 252k
Q42010 --> 225k

225 - 252 = -27
(-27 / 252) * 100 = -10,7%

Da noi è diverso?
dgambera
00venerdì 11 febbraio 2011 11:43
enrick71
00venerdì 11 febbraio 2011 16:37
Re:
dgambera, 11/02/2011 11.43:





La lobby palazzinara in Italia, tramite i media lacchè e compiacenti, sta facendo passare l'assioma "volumi in aumento/prezzi in ripresa", un messaggio falso e privo di fondamento, con il solo obiettivo di fare terrorismo psicologico. Chi segue la borsa sa che i picchi di volume si verificano proprio nei minimi e nei massimi, ma l'aumento dei volumi in se non vuol dire nulla sul futuro andamento dei prezzi, anzi i prezzi potrebbero calare con volumi in aumento e aumentare coi volumi in diminuzione.
laplace77
00giovedì 17 febbraio 2011 09:06
pioggia di offerte...
...la festa riprende, una volta smollati i cerini:

"la banca liquida il suo stock di case nuove a prezzi molto competitivi e con condizioni favorevoli per il mutuo"

dgambera
00mercoledì 23 febbraio 2011 20:01
dgambera
00venerdì 25 febbraio 2011 13:16
shock in spagna: le abitazioni nuove invendute potrebbero essere 2,3 milioni

Venerdì, 25 febbraio, 2011 - 08:31

la cifra ufficiale di abitazioni nuove invendute in spagna oscilla tra le 700mila e 1 milione di unità. ma secondo un recente rapporto sarebbero molte di più, perché finora si calcolavano solo quelle ufficialmente terminate. il risultato, se si sommano anche i cantieri paralizzati e le cooperative, è impressionante: 2,3 milioni di abitazioni

lo studio di ricardo vergés, ex assessore del governo zapatero, architetto ed economista. è impietoso: la cifra sarebbe stata accuratamente ribassata negli ultimi due anni, occultando i dati dei permessi per costruire in corso e quelli dei cantieri paralizzati

secondo il rapporto dal 2002 l'offerta residenziale di nuove costruzioni è semplicemente folle e il meccanismo che produce di difficile soluzione. la bolla immobiliare spagnola si fondava su un meccanismo perfetto nella sua follia. le imprese costruttici andavano avanti senza criterio, i prezzi crescevano, tutti compravano in base a delle perizie fatte dalle agenzie delle stesse banche. i mutui erano gonfiati come i prezzi, ma le banche ottenevano facilmente prestiti dalle altre banche europee, germania in testa. il credito correva a fiumi e nessuno si fermava a pensare ai rischi

solo vendendo queste 2.300.000 abitazioni si sbloccherà l'impasse in cui è entrata l'economia spagnola. ma a che prezzo?

marco---
00domenica 27 febbraio 2011 10:01
Prezzi case, ancora forte calo in Spagna (Fonte: mutui.vostrisoldi.it - 27/02/2011)

Tra i mercati immobiliari europei maggiormente in difficoltà, il real estate spagnolo non riesce a produrre una decisa ripresa nell’andamento dei valori commerciali delle abitazioni della penisola iberica. Secondo quanto rivela una recentissima ricerca, su base annua i prezzi delle case sarebbero calati di un altro 5% nel corso del mese di gennaio, dando una prosecuzione a un trend decrescente che perdura da fin troppo tempo.

In seguito alla nuova flessione riscontrata nel corso del mese di gennaio, i prezzi delle case spagnole sono ora al di sotto del 20% rispetto ai picchi toccati nel 2007, quando il mercato immobiliare attraversava una fase di vero e proprio boom.


La flessione dei prezzi delle case in Spagna non sembra risparmiare nessun’area particolare, coinvolgendo nella fase decrescente anche le principali metropoli, dove la domanda immobiliare è sostanzialmente più forte.

L’eccezione è relativa alle principali isole della penisola, dove la flessione dei prezzi è piuttosto contenuta.
dgambera
00domenica 27 febbraio 2011 10:34
Re:
marco---, 2/27/2011 10:01 AM:

i prezzi delle case spagnole sono ora al di sotto del 20% rispetto ai picchi toccati nel 2007




Da noi è diverso [SM=p7579]
laplace77
00mercoledì 2 marzo 2011 09:35
Re:
dgambera, 25/02/2011 13.16:





anfatti...

Elevan a 2,3 millones de unidades el stock de viviendas sin vender

El total de viviendas sin vender en España alcanza los 2,3 millones de unidades en stock, una cifra mucho mayor de lo que el Gobierno y otros analistas han dado a entender. Así lo ha afirmado el economista Ricardo Vergés en un artículo publicado en el último número del Observatorio Inmobiliario y de la Construcción, en el que además, Vergés calcula el total debido por el sector inmobiliario a sus acreedores, que ronda los 450.000 millones. Según este experto, la deuda inmobiliaria arrastra más de 50 millones de euros diarios de intereses.

Vergés llega a esa cantidad al establecer la diferencia entre la acumulación de visados de viviendas (4,77 millones) desde abril 2002 y la suma de los registros de compraventas más la autopromoción (2,45 millones en total) desde enero 2004. Calcula que de esos 2,32 millones de viviendas iniciadas, pero no registradas a mediados de 2010, 1,3 millones estarían en construcción, ya sea en actividad (0,73 millones) o ya sea paralizadas (0,57 millones). Las viviendas restantes (1,02 millones) se encontrarían terminadas e incluso algunas de ellas vendidas pero no registradas.

Una crisis buscada y merecida

Para este experto, “el ‘stock’ inmobiliario y deuda inmobiliaria son dos caras de la misma moneda” y recuerda que el saldo vivo deudor de las actividades inmobiliarias, constructoras y de intermediación publicado por el Banco de España, que era tan sólo de 83.500 millones de euros al inicio de 2002, ha crecido desproporcionadamente hasta los 450.000 millones de julio de 2010. Todo ello sin contar las hipotecas de los compradores.

Vergés remite a las cifras de producción del Ministerio de Fomento y del INE y a los saldos vivos del Banco de España para comprobar “que la crisis no nos ha sido impuesta de fuera, sino que nos la hemos buscado en todos los sentidos de la palabra”.

Algo que ha provocado el fracaso de una oferta residencial excesiva en cantidades y en precios, lo que impide ahora a las empresas del sector terminar obras, cerrar ventas, devolver préstamos a los bancos y éstos a sus colegas europeos. “Sólo en este apartado, los intereses exigidos estarían por encima de los 50 millones de euros diarios. Eso es lo que nos deja sin liquidez”, afirma Vergés.

Para finalizar, apunta que si todas las viviendas acabaran terminándose y vendiéndose a precios correspondientes a las tasaciones con las que se consiguieron los préstamos para promoverlas, se recuperarían alrededor de 450.000 millones de euros, casi el importe de toda la deuda del sector inmobiliario con los bancos nacionales.


[SM=g7728] [SM=g7728] [SM=g7728]

dgambera
00domenica 6 marzo 2011 19:32
In Spagna la crisi fa resuscitare la peseta. Per ora solo a Mugardos, in Galizia

6 marzo 2011




Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova, avverte il proverbio. È proprio su questa falsariga che Mugardos, una cittadina galiziana sulla costa nord della Spagna, quasi 6mila anime, ha pensato che, per rilanciare un'economia locale un po' troppo poco dinamica, la soluzione per uscire dal tunnel fosse quella di guardarsi indietro.

Altro che euro: da quelle parti è stata resuscitata la cara, «vecchia» peseta. Oltre 60 esercizi commerciali hanno deciso di tornare ad accettare la vecchia valuta - oltre all'euro, naturalmente - invitando così tutti coloro che avessero ancora a disposizione le vecchie banconote, dismesse nove anni fa e sostituite dalla moneta unica europea, a tirarle fuori dal cassetto e spenderle. Come dire: in questa fase di crisi non c'è da fare gli schizzinosi, accettiamo tutto, non vi preoccupate.

Nonostante l'iniziale scetticismo, l'idea sembra funzionare, riferisce la Bbc online. La recessione aguzza l'ingegno, dunque. Da tempo la cittadina galiziana è travolta da una profonda crisi: migliaia di saracinesche di negozi abbassate, due milioni di posti di lavoro andati in fumo. Il proprietario di un negozio di ferramenta e piccoli elettrodomestici racconta che poco tempo fa si era presentato nel suo locale un uomo con una vecchia banconota da 10mila pesetas che aveva trovato in casa. Non sapeva come impiegare la valuta che - pensava - era caduta in disuso. Poco dopo era diventato il «felice proprietario» di un tostapane nuovo di zecca. Anche le valute ritornano. Prima o poi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

dgambera
00lunedì 7 marzo 2011 12:42
Spagna: nel 2010 tornano a salire le vendite delle case da scoppio bolla immobiliare

Finanzaonline.com - 7.3.11/12:00

Le vendite delle case in Spagna sono cresciute del 5,9% nel 2010, al termine di tre anni di calo continuo sotto il peso dello scoppio della bolla immobiliare, ma con un volume di scambi quasi dimezzato rispetto al 2006. Per tutto l'anno, sono state vendute 491.061 unità, tra cui 150.268 nel solo quarto trimestre (+14,2% in un anno), secondo una dichiarazione del ministero.
laplace77
00lunedì 7 marzo 2011 13:12
Re:
dgambera, 07/03/2011 12.42:

Spagna: nel 2010 tornano a salire le vendite delle case da scoppio bolla immobiliare

Finanzaonline.com - 7.3.11/12:00

Le vendite delle case in Spagna sono cresciute del 5,9% nel 2010, al termine di tre anni di calo continuo sotto il peso dello scoppio della bolla immobiliare, ma con un volume di scambi quasi dimezzato rispetto al 2006. Per tutto l'anno, sono state vendute 491.061 unità, tra cui 150.268 nel solo quarto trimestre (+14,2% in un anno), secondo una dichiarazione del ministero.




11:46 - Spagna: rialzo vendite abitazioni nel 2010 per la prima volta da 2006

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Madrid, 07 mar - Le vendite di
casa in Spagna sono aumentate del 5,9% nel 2010, al termine
di tre anni di declino causato dallo scoppio della bolla
immobiliare, ma con un volume di scambi quasi dimezzato
rispetto al 2006. Lo ha annunciato lunedi' il Ministero delle
abitazioni. Per tutto l'anno, sono state vendute 491.061
unita', tra cui 150.268 nel solo quarto trimestre (+14,2% in
un anno), secondo una dichiarazione del ministero. Le
vendite di case in Spagna hanno iniziato a diminuire nel
2007, quando e' stato segnato un -12,4%, un calo che e'
accelerato con lo scoppio della bolla immobiliare nel 2008,
quando le vendite sono sprofondate del 32,6%, per poi
segnare un -17,8% nel 2009. Il livello delle vendite nel
2010 rimane lontano da quella del 2006, quando erano state
vendute circa 950.000 abitazioni.


[SM=g1747522] [SM=g1747522] [SM=g1747522]

dgambera
00giovedì 10 marzo 2011 11:54
Dopo la Grecia, Moody's declassa anche la Spagna

10 marzo 2011


Dopo la Grecia e le sue maggiori banche, Moody's annuncia un nuovo downgrade. Questa volta si tratta della Spagna. L'agenzia di rating ha deciso oggi di abbassare di un gradino il rating del debito della Spagna, da Aa1 ad Aa2. L'outlook del giudizio di Moody's sul Paese iberico è negativo, ha comunicato l'agenzia, scettica sulle capacità del governo di Madrid di risanare le finanze del Paese. Immediata la ripercussione sul mercato dei cambi. L'euro cede a 1,3814 dollari contro gli 1,3901 segnati sui mercati asiatici e 1,3907 di ieri sera a New York. Contro lo yen la divisa unica quota 114,42.

Scetticismo sulle mosse del governo
L'agenzia di rating - in una nota - motiva il declassamento definendosi «scettica» sulla capacità del governo di migliorare le finanze pubbliche del paese e soprattutto sulla reale possibilità di Madrid di tenere sotto controllo i conti pubblici delle diverse regioni in un contesto caratterizzato da crescita economica moderata.

Le scadenze per il rifinanziamento del debito
Il taglio era già stato in qualche modo ipotizzato nello scorso mese di dicembre dopo che a settembre 2010 Moody's aveva tolto la tripla A al debito spagnolo. L'agenzia aveva preso in considerazione in particolare l'«elevato fabbisogno di rifinanziamento nel 2011», che rende il paese suscettibile di incontrare ulteriori periodi di tensione per finanziarsi sul mercato. Secondo la banca dati Capital Iq di Standard & Poor's il Tesoro spagnolo dovrà rimborsare 86 miliardi e 972 milioni di euro di debito nel 2011. La prima scadenza importante è il 30 di aprile, quando andranno a scadenza 21 miliardi e 522 milioni di euro di un'obbligazione emessa il 15 gennaio 2008.

Il costo della ristrutturazione del sistema bancario
Con una nota di "Aa2", la Spagna resta tuttavia ancora ben classificata. In un comunicato, Moody's dà due motivi della sua decisione: in primo luogo, la sua sensazione che «il costo potenziale di ristrutturazione bancaria supererà le attuali stime del governo, provocando un ulteriore aumento del tasso del debito pubblico». Il secondo motivo, come accennato, sono «le preoccupazioni persistenti di Moody's sulla capacità del governo spagnolo di ottenere il necessario miglioramento strutturale e sostenibile delle finanze pubbliche, tenuto conto dei limiti di controllo del governo centrale sulle finanze dei governi regionali e del contesto di crescita economica solo moderato nel breve e medio termine».

Cifre divergenti sulle esigenze di rifinanziamento
L'annuncio arriva il giorno stesso in cui la Banca di Spagna deve comunicare le esigenze di finanziamento delle banche e casse di risparmio in Spagna. Sul totale necessario per il settore, le cifre divergono: la stima del governo di 20 miliardi di euro (12 miliardi di fondi pubblici nel 2010) è considerata troppo ottimistica del mercato, le cui valutazioni salgono fino a 50 miliardi di euro. Moody's afferma anche che la sostenibilità del debito spagnolo non è minacciata e che il Pil spagnolo salirà dello 0,8% nel 2011 contro un calo dello 0,1% nel 2010.

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dgambera
00venerdì 11 marzo 2011 12:53
Madrid spaventata dalla "deriva irlandese"

Mi aiutate?

Vi ricordate quando Zapatero diceva che il sistema bancario spagnolo era sano? Riuscite a trovare riferimenti?

Inoltre, vorrei far notare che si parla di un contributo dell'immobiliare sul PIL del 40%, in Spagna. Mi ritrovereste le cifre per l'Italia? Io ricordo un 25% + indotto.
laplace77
00venerdì 11 marzo 2011 13:04
Re:
dgambera, 11/03/2011 12.53:

Madrid spaventata dalla "deriva irlandese"

Mi aiutate?

Vi ricordate quando Zapatero diceva che il sistema bancario spagnolo era sano? Riuscite a trovare riferimenti?

Inoltre, vorrei far notare che si parla di un contributo dell'immobiliare sul PIL del 40%, in Spagna. Mi ritrovereste le cifre per l'Italia? Io ricordo un 25% + indotto.




chissa' che dice il tizio dell'avatar originale...

dgambera
00venerdì 11 marzo 2011 13:10
Re: Re:
laplace77, 3/11/2011 1:04 PM:




chissa' che dice il tizio dell'avatar originale...





Beh, dagli un colpo d'occhio [SM=p7579]
laplace77
00venerdì 11 marzo 2011 13:38
Re: Re: Re:
dgambera, 11/03/2011 13.10:




Beh, dagli un colpo d'occhio [SM=p7579]




secondo me gli si e' anchilosato il "dedo"...

[SM=p7579]
(sylvestro)
00venerdì 11 marzo 2011 14:09
Re:
dgambera, 11/03/2011 12.53:


...
Inoltre, vorrei far notare che si parla di un contributo dell'immobiliare sul PIL del 40%, in Spagna. Mi ritrovereste le cifre per l'Italia? Io ricordo un 25% + indotto.





Occasional Papers Banca d'Italia
dgambera
00venerdì 11 marzo 2011 15:33
Re: Re:
(sylvestro), 3/11/2011 2:09 PM:





Sì, dovrebbe essere il 19,5% [SM=g1750826]
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