TargatoCN - Cronaca - lunedì 26 marzo 2012, 21:00
"Il mostro di Nantes" a cena in un ristorante di Mondovì? Certi i titolari: "Era lui, ha mangiato filetto al sangue"
Xavier Dupont de Ligonnes, ricercato per aver sterminato moglie e figli, si sarebbe fermato al "Baluardo". Amy e Marc Lanteri hanno denunciato il fatto alla Polizia municipale che ha avvertito la Questura. Prima di andarsene ha ringraziato: "Tornerò con la famiglia"
Mentre la Francia ha appena chiuso il conto con il giovane algerino, presunto terrorista, resta aperta un’altra brutta storia che arriva da Nantes e che alcuni mesi fa ha intrecciato il suo destino con quello della nostra provincia: la caccia al pluriomicida soprannominato “il mostro di Nantes”, che ha sterminato tutta la sua famiglia e poi l’ha sepolta nel giardino di casa. L’uomo è in fuga ed è ricercato in tutta Europa, soprattutto in Italia.
Un mandato internazionale contro Xavier Dupont de Ligonnes, 50 anni, è stato spiccato da Lione dall'Interpol, che ha sempre sostenuto che l’omicida si sia nascosto nel nostro Paese, dove la polizia di frontiera ha ricevuto pressanti solleciti. Del resto la provincia di Cuneo confina proprio con la Francia.
Il mostro di Nantes è stato segnalato in un famoso ristorante di Mondovì, “Il Baluardo”, gestito tra l’altro da una coppia di origine francese: “Ne siamo certi, il killer ha cenato da noi”. Anche a distanza di mesi, Amy e suo marito Marc Lanteri hanno la certezza di aver servito filetto al sangue ed ottimo vino rosso al ricercato numero uno della Francia. Lo hanno riferito alla polizia municipale che, a sua volta, ha allertato la Questura. Gli uomini della Squadra mobile e della polizia scientifica hanno eseguito un accurato sopralluogo nel locale, sequestrato bottiglia, bicchiere e posate utilizzate dal presunto mostro.
“Seguiamo le vicende del nostro Paese d’origine – spiegano i titolari del Baluardo - e quella brutta vicenda ci ha colpito molto”. Quando l’uomo entra nel locale Marc ha subito il dubbio che si tratti di Xavier Dupont de Ligonnes: la sua foto era appena passata su tutti i tg francesi. Per fugare ogni dubbio riguarda la fotografia su internet: Marc ed Amy sono quasi certi che si tratti del pluriomicida ma la posta in gioco è alta, non vogliono sbagliare e mettere nei guai un innocente e neppure vogliono correre rischi.
Cercano altri dettagli per un'ulteriore conferma: è un uomo solo e lui stesso dice di essere appena arrivato dalla Francia. Ama il vino rosso e ha trovato il loro ristorante sulla guida Michelin, due dettagli del presunto killer che sono stati rilevati anche dai tg. Il cliente non parlava, non dava confidenza e non ha richiesto informazioni turistiche o stradali. “Forse – ricorda Amy - si è accorto che avevamo dei sospetti perché ad un certo punto si è fatto prendere dalla fretta”.
Ha pagato il conto in contanti e andando via ha detto ad Amy: “Tornerò con la mia famiglia”. Depistaggio, frase cinica di un assassino o semplicemente la considerazione di un cliente soddisfatto? A quel punto si è fatto tardi, i ristoratori francesi sono ancora dubbiosi sul da farsi ma alla fine decidono di chiamare la polizia. “Quando siamo arrivati sul posto – racconta Luigi Chilla, ex dirigente della Mobile – ci siamo fatti raccontare ogni più piccolo particolare, anche quelli apparentemente insignificanti. Abbiamo sequestrato posate, bicchiere e bottiglia di vino utilizzati dal sospettato. Abbiamo spedito la relazione e tutto il materiale sequestrato all’Interpol, affinché eseguisse le analisi di rito, come l’accertamento del Dna. Abbiamo anche richiesto i video delle telecamere di sorveglianza del casello autostradale della Torino – Savona e le registrazioni di ingresso ed uscita della città”.
Dai colleghi d’Oltralpe non sono più arrivate notizie. Nessuno ha chiarito se quel francese fosse o no il mostro di Nantes ma Amy e Marc non hanno dubbi: “Era lui, abbiamo servito la cena al mostro di Nantes”.