Master
Quando fu giorno pieno, lady Ingrid apparecchiò per loro e li invitò a servirsi un pò di zuppa, del pesce salato, panne e burro, birra e frutta secca. Mangiarono in silenzio, ancora troppo deboli, stanchi o confusi per avere davvero voglia di fare due chiacchiere.
Dopo pranzo, mentre stavano più o meno tutti recuperando il sonnoperduto, Arhiael si trovò in giardino. Al vascone vicino alla porta, Lady Ingrid stava pulendo le stoviglie. Pensando che lavorare un pò non avrebbe potuto che distrarla, senza parlare si mise ad asciugare gli oggetti che la signora le passava.
Quando ebbero finito, la cacciatrice rimase seduta a bordo vasca per prendere un pò del fugace sole che era riuscito a fare capolino tra le nuvole. Presto avrebbe ricominciato a piovere, e tutto sarebbe tornato un pantano, per quanto sembrasse incredibile dopo tutta l'acqua che aveva già fatto. La porta si riaprì, ed Ingrid e uscì con due tazze di un infuso che sapeva di mele e fiori, e ne diede una ad Arhiael. Restarono così per un pò, poi Ingrid ruppe il silenzio.
"Arhiael, giusto?", chiese. Aveva un accento forte, simile a quello di Dalk ed Eorein.
Annuì.
"Hai un viso molto familiare, ma non sono del tutto certa. Dove ti ho già vista?"
"Non saprei...forse a caccia da queste parti?"
"Arhiael è anche il nome di un posto, non lontano da qui. Ci abitava anche il guardaboschi che teneva d' occhio questa casa. Un brav'uomo. Mio marito lo conosceva..."
"Quel luogo, si chiama così per via di mia madre, Arhiael. Mio padre diede il suo nome alla tenuta e, quando ebbe me e perse lei, me ne fece dono" riferì la ragazza, senza tanti preamboli
"Sei...sei la ragazza di Arhiael? Sei, sei sua figlia? Io, credevo che fossero tutti..."
"Purtroppo no" disse la ragazza, amareggiata.
Rimasero in silenzio per un po’. Lady Ingrid fissava l’acqua che scorreva nella fontana, mentre Arhiael rigirava tra le mani il bicchiere oramai vuoto.
“Ora capisco perché sei con loro.”
Disse d’un tratto la donna. La cacciatrice fece un cenno d’assenso col capo.
“L’altra sera…eravamo riusciti a penetrare nel castello…”
Disse quasi in un sussurro.
“Eravamo sicuri che avrebbero cercato di eliminare gli uomini ancora fedeli al Conte.”
Ingrid la guardava senza tradire alcuna emozione, mentre lei non riusciva a staccare lo sguardo dalle proprie mani.
“…per cui abbiamo deciso di unirci alla scorta di lord Deor, con il suo consenso ovviamente, sia per difenderlo che per cercare di ostacolare le trame ordite tra quelle mura.”
“Deor?....era con voi?...ed ora dove si trova?”
“…a salvare sua moglie, almeno spero che ci sia riuscito…al castello gli hanno comunicato che la sua abitazione era stata attaccata dagli eretici…una menzogna ovviamente. Volevano trarlo in arresto mentre distruggevano tutto quello che di più importante aveva nella sua vita.”
“Sono molto bravi in questo.” Disse con aria amareggiata la donna.
“Si molto bravi” Le fece eco Arhiael.
“Siamo riusciti a fuggire per pura fortuna, ed ora abbiamo appuntamento con lui e con un nostro compagno al crocicchio...sperando che si presentino entrambi”
Aggiunse con aria triste Arhiael. La cacciatrice si alzò e cominciò a sciacquare il bicchiere nella fontana.
"Mi spiace per tuo padre. Era una brava persona..."
Arhiael serrò la mascella.
"...vorresti giustizia?" incalzò la dama? Arhiael non riuscì a formulare subito una risposta.
"Non voglio ferirti, credimi. Se il consiglio di una vecchia può valere qualcosa, sappi che ogni notte ed ogni giorno, ad ogni tramonto che cala e ad ogni alba che sorge, in ogni bicchiere d' acqua che bevo, in ogni boccone che mangio, in qualunque cosa faccia, vedo e sento la voce di mio marito, Maugram, e credimi lascerei andare liberi ed impuniti tutti quelli che me lo hanno tolto, se solo servisse a riaverlo con me per poterlo salutare. La vendetta...forse all' inizio, dieci anni fa, ancora mi bruciava. Ma non adesso. Adesso, vorrei solo riaverlo...ed anche se mi vendicassi, se spargessi altro sangue, non tornerebbe. Non tornerà, difatti, mai più"
Arhiael fu confusa da quelle parole. Sapeva soltanto che non erano quelle che avrebbe voluto sentire. In qualche maniera, quella donna gentile che li aveva accolti e che stava goffamente tentando di consolarla, la stava invece ferendo, ed amaramente. Quella rassegnazione, quella passivià, quella debolezza, la fecero quasi infuriare. Divenne paonazza, per un attimo, soffocata dalla rabbia per la morte del padre, per la vista di quel fantoccio con le sue sembianze, per Setra, per Dalkest e, sopratutto, per Drestan.
"Conoscevate Drestan?" disse, quasi con malizia.
"Certo" replicò Ingrid. Già allarmata dall'uso del tempo passato.
"Drestan è morto stanotte" replicò Arhiael, in tono gelido, senza emozioni, come se stesse leggendo la lista delle cose da comprare al mercato.
Doveva sentirla vicina, Ingrid, per la perdita che avav subito, doveva essere come una anziana sorella, per lei, e invece si trovò a riferirle della morte di Drestan sperando e segretramente sapendo che le avrebbe fatto male.
La dama si congelò sul posto. La guardò, senza sapere che dire, colpita in piena faccia da quell' annuncio. Colpita dalla malizia con cui era stato fatto.
"Il mio destino, Arhiael, non deve per forza essere anche il tuo. Io ho perso tutto, ma l' ho perso in vecchiaia. Non avendo le forze per riprendermelo, ho avuto almeno la saggezza di convivere con la perdita. Tu sei giovane, e la perdita ti brucia di più. Non hai gli anni per superarla, ma hai ancora tutta una vita per raddrizzare il torto che ti è stato fatto. Non hai perso solo tuo padre, vero?"
Arhaiel fece di no con la testa
"Lo immaginavo. Drestan era una persona splendida, e veniva spesso qui. Anche quando i tempi erano magri, ne lui ne Deor ci hanno mai fatto mancare nulla..."
Tornò a fissare Ingrid, che non poté non notare l’espressione fredda dei suoi occhi.
“Era un ottimo guerriero, e uno scudiero fedele.” Disse Arhiael , ancora una volta senza tradire emozioni.
“…e….”
Senti le lacrime salire rapide verso gli occhi, deglutì forzatamente, ma oramai quel pensiero si era fatto strada in maniera inesorabile nella sua testa, improvvisamente il suo distacco crollò fragorosamente, per lasciare il posto al dolore.
“…si. Era una persona splendida…e darei tutte le Lond Aradon di questa terra per poterlo riavere…”
Represse un singhiozzo e distolse lo sguardo. Lady Ingrid tese una mano per toccarla, ma lei fece un passo indietro.
“Non vi preoccupate per me milady, non ho intenzione di passare il resto della mia vita a piangere i morti, o a cercare di vendicarli….presto, molto presto manterrò l’ultima promessa che ho fatto…ed allora non ci sarà più dolore, ne solitudine, ne vendetta.”