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[Progetto] Tram in Val Bisagno

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2019 18:51
01/04/2014 10:20
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Capotreno
Diciamo che c'è stata sicuramente colpa della giunta, ma anche la gente della valle ci ha messo del suo...
Guardatevi questo servizio del 2010 di Primocanale:

www.primocanale.it/video/busvia-in-val-bisagno-quartiere-in-rivolta-30...

A febbraio del 2010 sul secolo appare questo articolo:


Valbisagno, stop( per ora) al tram arriva "Phileas"
trasporto pubblico
Riprende quota l'ipotesi dei maxibus da 24 metri


daniele grillo
DESIDERIO dovrà aspettare, il Ministero dei Trasporti ha detto no al tram. O meglio, ha finalmente detto sì allo spostamento dei denari statali messi in campo anni fa dalla legge 211 sul progetto, defunto, di prolungare la metropolitana in Valbisagno, ma ha obiettato sulla sostenibilità economica e sulla stessa convenienza del tram. Sul banco d'altronde oggi ci sono solo gli 84 milioni della legge 211, che uniti ai 45 già stanziati dal Comune di Genova consentiranno di realizzare il mezzo pubblico in sede stradale protetta che consentirà a Molassana, Staglieno e Marassi di raggiungere il centro in tempi accettabili. Per il tram ne servirebbero almeno altrettanti, e la "disponibilità" ventilata dal colosso francese Ratp a impiegare proprie risorse sono tutte da verificare. Risalgono, dunque, le quotazioni del phileas, il tram su gomma che proprio a Genova, col sì di massima del governo, potrebbe vedere il suo primo sbarco in Italia nella versione da 24 metri di lunghezza. Tursi rinuncia al tram ma infila un piccolo risultato in più sul tracciato della pista protetta del nuovo mezzo, ottenendo il consenso a unire la nuova linea e la corsia gialla già prevista in corso Sardegna e in corso De Stefanis: si collegheranno tra via via Bobbio e via Montaldo tramite il ponte che si trova all'altezza della sede di Amt.
Lunedì scorso la spedizione romana dei due assessori che si dividono la delega della Mobilità, il vicesindaco Paolo Pissarello e Simone Farello. Ebbene, il Ministero ha "benedetto" i nuovi disegni della giunta Vincenzi, e assicurato lo sblocco dell'approvazione formale del finanziamento in tempi brevi. La commissione di Alta Vigilanza dovrebbe dare il suo assenso il 22 marzo, a maggio potrebbe già arrivare anche il sì del Cipe. Entro l'estate potrebbero dunque partire i bandi di gara per la realizzazione della tramvia, che per le ragioni dette in realtà pare essere definitivamente avviarsi verso un sistema di filobus di nuova generazione e ultraprotetto. «La nostra prioritàè quella di partire al più presto con la realizzazione di un sistema efficiente e sostenibile, con frequenze di 3 minuti, al massimo, tra un mezzo e l'altro - spiega Paolo Pissarello - d'obbligo, quindi, accelerare sulla tecnologia che allo stato attuale risulta finanziabile con i soldi a nostra disposizione». Soddisfatto anche Farello, secondo il quale il dilemma bus o tram è di secondaria importanza. «Fondamentale è liberare i mezzi pubblici facendoli viaggiare in una sede protetta al cento per cento - commenta - la conquista del collegamento con corso De Stefanis e la zona dello stadio ci consentirà inoltre di intercettare una quota di passeggeri considerevole». Entro fine anno sbarcherà in Amt Ratp, che sostituirà gli altri francesi di Transdev. L'eventuale disponibilità a mettere sul piatto quanto serve per stendere binari al posto dell'asfalto potrà essere valutata soltanto allora. Nel frattempo, la città non può che puntare su un mezzo meno complesso. E, soprattutto, più economico. Intanto il primo marzo, dopo le pressioni di Lilli Lauro, esponente Pdl in Consiglio Comunale, si parlerà di busvia in un'apposita commissione consigliare.
grillo@ilsecoloxix.it



Si parlava di Phileas, vi ricordate?
Tra luglio e agosto dello stesso anno il comune opta per il Translohr, più capiente, nella versione a 4 casse.


Tram in stile Padova i segreti del progetto

l'asse attrezzato partirà sul tratto brignole-piazza galileo ferraris
Il "trenino su gomma" fa il pieno di passeggeri nonostante i problemi


A PADOVA - nonostante i non pochi deragliamenti - dicono che il translohr abbia elevato la categoria degli utenti dei mezzi pubblici. A massaie, studenti e pensionati si sono aggiunti colletti bianchi e manager, allettati dalla velocità di spostamento del nuovo mezzo e dal suo confort (a detta di chi c'è stato molto simile a quello di un tram tradizionale). Il trenino su gomma che viaggia agganciato a una rotaia assaggerà per prima cosa l'asfalto del tratto Brignole-Corso Sardegna-piazza Ferraris. Ma intanto si progetta già tutto l'asse, anche il secondo step che riguarderà il collegamento più importante tra Brignole e Prato. La gara per la progettazione nel 2011, i primi cantieri forse già alla fine dell'anno prossimo. E non finisce qui. «Il tram su gomma si farà comunque, anche nel caso in cui i soldi da Roma non arrivassero - spiega Simone Farello, assessore comunale alla Mobilità -sarà comunque importante progettare un sistema a più ampio respiro, che tenga conto del ramo che non verrà coperto dagli altri sistemi». A Ponente e in Valpolcevera arriveranno il metrò di superficie - quella che correrà sui binari lasciati liberi dai treni passeggeri - e quella sotterranea, in Valbisagno ma anche a levante lo sviluppo possibile sarà affidato proprio al translohr. «Il translohr correrà anche sull'asse oggi occupato dalla linea 17».
Unica applicazione in Italia a Padova, ma si sta lavorando anche per inaugurare un'altra piccola tratta a Mestre, il translohr è un sistema di trasporto su gomma e a guida vincolata - cioè agganciato a una rotaia e in sede protetta - prodotto in Francia dalla ditta Lohr, che ha l'esclusiva del brevetto.
Amt ha già elaborato uno studio economico-finanziario sul translohr , analizzandone anche la capacità di attrarre passeggeri in rapporto al filobus. A Genova sbarcherà nella versione a 32 metri, vale a dire quasi in doppio rispetto a un tradizionale bus o filobus snodato. La scelta del Comune, che verrà fissata con apposite delibere di giunta entro la fine dell'anno, è in parte una scelta vera e in parte una scelta obbligata. Vera perché consentirà di costruire un sistema simile al tram in una sede stradale più ristretta (si guadagna un metro rispetto al tram tradizionale), obbligata perché il Ministero dei Trasporti ha detto no a un sistema su ferro, considerato non conforme dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Da Roma si attende lo sblocco degli ormai famosi 82 milioni di euro stanziati anni fa dalla legge 211 sulle infrastrutture e inizialmente assegnati al prolungamento della metropolitana. Indipendentemente da tutto, però, agli 82 milioni di euro (che per effetto dell'obbligo di cofinanziare al 40% dovrà metter Tursi) si aggiungeranno altri denari. Ma a metterli saranno i privati, con un project financing che mirerà a costruire una realtà di gestione pubblico-privata a se stante con l'obiettivo di prolungare in futuro fino a Nervi il sistema.
In Francia questo mezzo ha già avuto una certa fortuna. La sua nascita, tra l'altro, fu dettata dall'esplosione di progetti che seguì all'intelligente creazione da parte del governo di una tassa di scopo (il cosiddetto versement transport) sul trasporto pubblico. Attraverso un apposito tributo il mondo industriale francese ormai da anni sostiene lo sviluppo dei mezzi pubblici. Una delle prime applicazioni del sistema, a Clermont-Ferrand, fu anche il frutto delle forti pressioni della Michelin, con sede nella stessa città. Il colosso delle gomme, indispettito per gli ingenti versamenti dovuto al trasporto pubblico dovuti dall'istituzione della tassa, ottenne che questo mezzo viaggiasse esclusivamente su pneumatici di propria produzione. Che, ad oggi, sono gli unici utilizzati dai translohr in tutto il mondo.
d. gri.


23/08/2010



Si intende partire con la gara per la breve tratta di corso Sardegna, di 2 Km, per poi fare quella fino a molassana, 8Km, in totale 10, per 140 milioni. Siamo in linea con i costi di Padova e Venezia, molto più bassi rispetto a Firenze e Palermo.

A Ottobre la notizia dei fondi tolti dal governo.

La storia del dibattito pubblico è del 2011, quando già non c'erano più i fondi e si parlava di aria fritta.

Le responsabilità politiche ci sono, soprattutto quella di Burlando che ha assecondato chi voleva trasformare il fiume in una sede per il trasporto con annessi parcheggi.
Comunque a mio modesto avviso, nessuno è esente da colpe, compresi i cosiddetti appassionati.
L'idea assurda di stringere il fiume è partita da un ben noto gruppo facebook, idea che è stata prontamente adottata da tutte le parti in causa, comune regione e comitati.
L'opposizione fortissima a FITU avrebbe probabilmente piegato qualsiasi giunta, del resto realizzare qualcosa che non è accettato dalla maggioranza della popolazione non è propriamente democratico, oltre che essere ovviamente sconveniente dal punto di vista elettorale...

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