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[Progetto] Tram in Val Bisagno

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2019 18:51
01/04/2014 08:38
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Ti ringrazio per le delucidazioni, Giambo.
Sorge però spontanea una domanda: se il tuo racconto risponde a verità (non ho motivi per dubitare), a che cosa serve allora andare a votare? La presa per i fondelli e la malafede di chi amministrava a quei tempi (e che in parte è ancora in Comune) mi sembra del tutto evidente.
01/04/2014 10:20
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Capotreno
Diciamo che c'è stata sicuramente colpa della giunta, ma anche la gente della valle ci ha messo del suo...
Guardatevi questo servizio del 2010 di Primocanale:

www.primocanale.it/video/busvia-in-val-bisagno-quartiere-in-rivolta-30...

A febbraio del 2010 sul secolo appare questo articolo:


Valbisagno, stop( per ora) al tram arriva "Phileas"
trasporto pubblico
Riprende quota l'ipotesi dei maxibus da 24 metri


daniele grillo
DESIDERIO dovrà aspettare, il Ministero dei Trasporti ha detto no al tram. O meglio, ha finalmente detto sì allo spostamento dei denari statali messi in campo anni fa dalla legge 211 sul progetto, defunto, di prolungare la metropolitana in Valbisagno, ma ha obiettato sulla sostenibilità economica e sulla stessa convenienza del tram. Sul banco d'altronde oggi ci sono solo gli 84 milioni della legge 211, che uniti ai 45 già stanziati dal Comune di Genova consentiranno di realizzare il mezzo pubblico in sede stradale protetta che consentirà a Molassana, Staglieno e Marassi di raggiungere il centro in tempi accettabili. Per il tram ne servirebbero almeno altrettanti, e la "disponibilità" ventilata dal colosso francese Ratp a impiegare proprie risorse sono tutte da verificare. Risalgono, dunque, le quotazioni del phileas, il tram su gomma che proprio a Genova, col sì di massima del governo, potrebbe vedere il suo primo sbarco in Italia nella versione da 24 metri di lunghezza. Tursi rinuncia al tram ma infila un piccolo risultato in più sul tracciato della pista protetta del nuovo mezzo, ottenendo il consenso a unire la nuova linea e la corsia gialla già prevista in corso Sardegna e in corso De Stefanis: si collegheranno tra via via Bobbio e via Montaldo tramite il ponte che si trova all'altezza della sede di Amt.
Lunedì scorso la spedizione romana dei due assessori che si dividono la delega della Mobilità, il vicesindaco Paolo Pissarello e Simone Farello. Ebbene, il Ministero ha "benedetto" i nuovi disegni della giunta Vincenzi, e assicurato lo sblocco dell'approvazione formale del finanziamento in tempi brevi. La commissione di Alta Vigilanza dovrebbe dare il suo assenso il 22 marzo, a maggio potrebbe già arrivare anche il sì del Cipe. Entro l'estate potrebbero dunque partire i bandi di gara per la realizzazione della tramvia, che per le ragioni dette in realtà pare essere definitivamente avviarsi verso un sistema di filobus di nuova generazione e ultraprotetto. «La nostra prioritàè quella di partire al più presto con la realizzazione di un sistema efficiente e sostenibile, con frequenze di 3 minuti, al massimo, tra un mezzo e l'altro - spiega Paolo Pissarello - d'obbligo, quindi, accelerare sulla tecnologia che allo stato attuale risulta finanziabile con i soldi a nostra disposizione». Soddisfatto anche Farello, secondo il quale il dilemma bus o tram è di secondaria importanza. «Fondamentale è liberare i mezzi pubblici facendoli viaggiare in una sede protetta al cento per cento - commenta - la conquista del collegamento con corso De Stefanis e la zona dello stadio ci consentirà inoltre di intercettare una quota di passeggeri considerevole». Entro fine anno sbarcherà in Amt Ratp, che sostituirà gli altri francesi di Transdev. L'eventuale disponibilità a mettere sul piatto quanto serve per stendere binari al posto dell'asfalto potrà essere valutata soltanto allora. Nel frattempo, la città non può che puntare su un mezzo meno complesso. E, soprattutto, più economico. Intanto il primo marzo, dopo le pressioni di Lilli Lauro, esponente Pdl in Consiglio Comunale, si parlerà di busvia in un'apposita commissione consigliare.
grillo@ilsecoloxix.it



Si parlava di Phileas, vi ricordate?
Tra luglio e agosto dello stesso anno il comune opta per il Translohr, più capiente, nella versione a 4 casse.


Tram in stile Padova i segreti del progetto

l'asse attrezzato partirà sul tratto brignole-piazza galileo ferraris
Il "trenino su gomma" fa il pieno di passeggeri nonostante i problemi


A PADOVA - nonostante i non pochi deragliamenti - dicono che il translohr abbia elevato la categoria degli utenti dei mezzi pubblici. A massaie, studenti e pensionati si sono aggiunti colletti bianchi e manager, allettati dalla velocità di spostamento del nuovo mezzo e dal suo confort (a detta di chi c'è stato molto simile a quello di un tram tradizionale). Il trenino su gomma che viaggia agganciato a una rotaia assaggerà per prima cosa l'asfalto del tratto Brignole-Corso Sardegna-piazza Ferraris. Ma intanto si progetta già tutto l'asse, anche il secondo step che riguarderà il collegamento più importante tra Brignole e Prato. La gara per la progettazione nel 2011, i primi cantieri forse già alla fine dell'anno prossimo. E non finisce qui. «Il tram su gomma si farà comunque, anche nel caso in cui i soldi da Roma non arrivassero - spiega Simone Farello, assessore comunale alla Mobilità -sarà comunque importante progettare un sistema a più ampio respiro, che tenga conto del ramo che non verrà coperto dagli altri sistemi». A Ponente e in Valpolcevera arriveranno il metrò di superficie - quella che correrà sui binari lasciati liberi dai treni passeggeri - e quella sotterranea, in Valbisagno ma anche a levante lo sviluppo possibile sarà affidato proprio al translohr. «Il translohr correrà anche sull'asse oggi occupato dalla linea 17».
Unica applicazione in Italia a Padova, ma si sta lavorando anche per inaugurare un'altra piccola tratta a Mestre, il translohr è un sistema di trasporto su gomma e a guida vincolata - cioè agganciato a una rotaia e in sede protetta - prodotto in Francia dalla ditta Lohr, che ha l'esclusiva del brevetto.
Amt ha già elaborato uno studio economico-finanziario sul translohr , analizzandone anche la capacità di attrarre passeggeri in rapporto al filobus. A Genova sbarcherà nella versione a 32 metri, vale a dire quasi in doppio rispetto a un tradizionale bus o filobus snodato. La scelta del Comune, che verrà fissata con apposite delibere di giunta entro la fine dell'anno, è in parte una scelta vera e in parte una scelta obbligata. Vera perché consentirà di costruire un sistema simile al tram in una sede stradale più ristretta (si guadagna un metro rispetto al tram tradizionale), obbligata perché il Ministero dei Trasporti ha detto no a un sistema su ferro, considerato non conforme dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Da Roma si attende lo sblocco degli ormai famosi 82 milioni di euro stanziati anni fa dalla legge 211 sulle infrastrutture e inizialmente assegnati al prolungamento della metropolitana. Indipendentemente da tutto, però, agli 82 milioni di euro (che per effetto dell'obbligo di cofinanziare al 40% dovrà metter Tursi) si aggiungeranno altri denari. Ma a metterli saranno i privati, con un project financing che mirerà a costruire una realtà di gestione pubblico-privata a se stante con l'obiettivo di prolungare in futuro fino a Nervi il sistema.
In Francia questo mezzo ha già avuto una certa fortuna. La sua nascita, tra l'altro, fu dettata dall'esplosione di progetti che seguì all'intelligente creazione da parte del governo di una tassa di scopo (il cosiddetto versement transport) sul trasporto pubblico. Attraverso un apposito tributo il mondo industriale francese ormai da anni sostiene lo sviluppo dei mezzi pubblici. Una delle prime applicazioni del sistema, a Clermont-Ferrand, fu anche il frutto delle forti pressioni della Michelin, con sede nella stessa città. Il colosso delle gomme, indispettito per gli ingenti versamenti dovuto al trasporto pubblico dovuti dall'istituzione della tassa, ottenne che questo mezzo viaggiasse esclusivamente su pneumatici di propria produzione. Che, ad oggi, sono gli unici utilizzati dai translohr in tutto il mondo.
d. gri.


23/08/2010



Si intende partire con la gara per la breve tratta di corso Sardegna, di 2 Km, per poi fare quella fino a molassana, 8Km, in totale 10, per 140 milioni. Siamo in linea con i costi di Padova e Venezia, molto più bassi rispetto a Firenze e Palermo.

A Ottobre la notizia dei fondi tolti dal governo.

La storia del dibattito pubblico è del 2011, quando già non c'erano più i fondi e si parlava di aria fritta.

Le responsabilità politiche ci sono, soprattutto quella di Burlando che ha assecondato chi voleva trasformare il fiume in una sede per il trasporto con annessi parcheggi.
Comunque a mio modesto avviso, nessuno è esente da colpe, compresi i cosiddetti appassionati.
L'idea assurda di stringere il fiume è partita da un ben noto gruppo facebook, idea che è stata prontamente adottata da tutte le parti in causa, comune regione e comitati.
L'opposizione fortissima a FITU avrebbe probabilmente piegato qualsiasi giunta, del resto realizzare qualcosa che non è accettato dalla maggioranza della popolazione non è propriamente democratico, oltre che essere ovviamente sconveniente dal punto di vista elettorale...

01/04/2014 11:00
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Capotreno
Riporto anche un post dell'amico Metrosur:

(metrosur), 31/07/2010 12:36:

Direi che un punto fermo ora c'è: AVREMO IL TRANSLOHR da 32 metri. Come molti di voi sanno, personalmente lo trovo un buon compromesso, ovvio che avrei fatto i salti di gioia ad avere un Citadis... ora però mi devono dire dove li mettono i veicoli e come gli faranno manutenzione visto che un deposito è alle Gavette e l'altro alla Foce, alla sera li trainano con un trattore...?

Dal Secolo di oggi

Busvia, la Valbisagno può attendere

sull'asse protetto correrà un tram su gomma. amt annuncia: «Da settembre taglio delle corse del 2%»
L'incontro al Ministero non sblocca i finanziamenti. Tursi: «Partiamo dal tratto Brignole-piazza Galileo Ferraris»

daniele grillo
PRIORITÀ al tratto Brignole-Corso Sardegna-piazza Galileo Ferraris. L'asse principale della tranvia della Valbisagno, quello che unirà Brignole a Prato, per ora può attendere. Novità anche su ciò che correrà sopra all'asse protetto che si andrà a realizzare: non sarà un tram su ferro, bensì un tram su gomma, il cosiddetto translor, ibrido tra un filobus e un mezzo elettrico su rotaia.
Successo piuttosto risicato, ieri, per la delegazione Amt-Comune scesa a Roma nel tentativo di sbloccare i finanziamenti stanziati ormai anni fa dalla legge 211 e rimasti impantanati tra palazzi e indecisioni. Si tratta di 82 milioni di euro di finanziamenti statali. Il sessanta per cento dei denari necessari per la tranvia che corroborati dall'obbligatorio cofinanziamento del Comune consentirebbero di realizzare l'intero progetto della "ipsilon" comprendente la ramificazione principale sul lungo Bisagno e la deviazione bassa fino a piazza Ferraris (costo complessivo 137 milioni di euro).
«Alla luce della Finanziaria abbiamo analizzato con i vertici del Ministero i passaggi tecnico amministrativi da compiere per ottenere i finanziamenti che comunque non consideriamo a rischio», è il commento di Franck Olivier Rossignolle, amministratore delegato di Amt. «Va poi registrata - continua - l'apertura del Ministero rispetto al tram su gomma».
Sì al tram su gomma da 32 metri, no a quello vero su rotaia rientrato nei sogni dell'amministrazione negli ultimi tormentati mesi di confronto con i comitati. La stessa battaglia ha portato a una rivisitazione delle priorità, con un raffreddamento degli ardori di realizzazione sulla pista principale e una deviazione delle attenzioni sulla parte di tracciato che passerà da corso Sardegna. «Da qualche parte bisogna pur iniziare - spiega Simone Farello, assessore al Traffico che ieri ha rappresentato il Comune assieme al segretario generala Maria Angela Danzì - Amt sostiene che il tratto di corso Sardegna sia quello che produrrà i migliori risultati dal punto di vista trasportistico.Questo non significa che abbandoniamo il resto del tracciato».
No, perché infatti al Ministero dei Trasporti è stato ribadito il progetto iniziale che prevede l'arrivo a Prato. Il problema è che oltre al fronte del quartiere contro c'è quello della parte dei finanziamenti da recuperare. Il 40 per cento che Tursi deve mettere sul piatto c'è per un primo lotto, non per il secondo, dal momento che le casse di Tursi sono ancora impegnate nella costruzione dell'ultimo tratto della metropolitana. Si sta quindi decidendo per sdoganare i lavori di un primo lotto, attendendo tempi migliori per il secondo.
Intanto, però, tutto è sempre appeso a un filo. Quello di finanziamenti che vengono dati in fase di sblocco definitivo da almeno due anni, e che invece sono sempre fermi. La manovra ha rimesso tutto ulteriormente in discussione. Ora Tursi dovrà compiere alcuni passaggi presso il Ministero dell'Economia e sperare nel decreto correttivo della manovra, che stabilirà le regole del gioco per non perdere tutto. Se Genova avrà le carte in regola rispetto a quanto verrà richiesto la tranvia sarà salva. Se non sarà così bisognerà capire se pensare a un'altra forma di finanziamento o se rinunciare a tutto.
Intanto ieri Amt ha comunicato che per effetto della manovra a partire da metà settembre non applicherà il consueto orario invernale, scegliendo la sua versione "bis", solitamente in vigore da gennaio a maggio. Nonstante la scelta di rafforzare alcune linee (maggiori dettagli sul sito www.amt.genova.it), ci saranno meno bus, perché il servizio dell' "invernale bis" prevede il 2 per cento di corse in meno rispetto a quello tradizionalmente applicato al rientro dalle ferie.



Si nota che l'ipotesi Prato era campata per aria proprio per questioni economiche.
Se si fosse fatta una tranvia su ferro spostando i sottoservizi, stringendo il fiume e rifacendo i ponti, si sarebbe facilmente superata la cifra dei trenta milioni a Km (stima ottimista), lascio a voi il calcolo per il costo totale dell'opera...

A mio avviso oggi l'unica opera sensata è l'espansione in superficie della metro sulla sponda sinistra.
Sulla destra i filobus fino a Prato, che tra l'altro erano già stati finanziati e poi bruciati insieme a quelli del metrò, grazie a tutta questa storia grottesca.



01/04/2014 13:56
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Scusa Giambo, vogliamo concludere che i principali colpevoli sono i cosiddetti appassionati che hanno storto la bocca davanti al Translohr?

Quella soluzione veniva indifferentemente proposta assieme al Phileas (fuori uno via l'altro) da gente che presumibilmente non sapeva manco di cosa stava parlando. Ti sembra che la soluzione migliore sia la prosecuzione dellla metro in sponda sinistra? Lo sai, vero, che a monte di piazza Ferraris la domanda cala drasticamente e a Parenzo crolla del tutto? Lo sai che la realizzazione del Translohr richiede comunque lo spostamento dei sottoservizi? Lo sai che proporre uno sdoppiamnto dei sensi sulle due sponde - cosa che hai fatto in più occasioni - significa uccidere l'attrattività del sistema? Lo sai che il filobus che tanto vorresti come asse forte in sponda destra ha le stesse potenzialità degli attuali snodati da 18 m?
Nell'articolo postato a suo tempo da da metrosur si parla di un Translohr da 32 m che passa per corso Sardegna ma "dovrà comunque arrivare a Prato" (Farello), quindi non era così campata per aria.
In realtà in quei tempi si affermava tutto e il contrario di tutto, è l'unica nota positiva di quel periodo è stata quella di sentire il polso dei cittadini interessati. Che hanno ribadito, quelli che hanno partecipato, la scelta di un sistema al suolo, in sponda destra ed esteso a Prato. Tutto il resto è chiacchera. [SM=x1177057]
[Modificato da Trammax 01/04/2014 13:58]
01/04/2014 19:02
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Scusa Giambo, vogliamo concludere che i principali colpevoli sono i cosiddetti appassionati che hanno storto la bocca davanti al Translohr?



No, se leggi i miei interventi dico che la colpa è diffusa, ovviamente chi aveva il potere di decidere è più colpevole degli altri.
La giunta Vincenzi ha brillato per incapacità, ma Burlando è stato un vero stronzo a intervenire subito in difesa dei comitati.


Nell'articolo postato a suo tempo da da metrosur si parla di un Translohr da 32 m che passa per corso Sardegna ma "dovrà comunque arrivare a Prato" (Farello), quindi non era così campata per aria.



invece era campata per aria, come le ipotesi di prolungamenti della metro che tanto critichi.
Campata in aria perchè con 140 milioni non arrivi neanche a Staglieno, altro che Prato. Poi a parole puoi arrivare anche a Bargagli, ci mancherebbe.
Il translohr era l'unico compromesso possibile, perchè sia a Venezia che a Padova è stato realizzato con cifre inferiori ai 14 milioni al Km, mentre la Tranvia 1 di Firenze è costata più di 30 milioni a Km senza attraversare il centro. Lo stesso vale per Palermo.


Lo sai, vero, che a monte di piazza Ferraris la domanda cala drasticamente e a Parenzo crolla del tutto?



perchè, a Prato quanto credi che sia, la domanda?
Se la metro in superficie arriva a a Staglieno, intercetta la sponda destra, scommettiamo che sarebbe un interscambio utilissimo?


In realtà in quei tempi si affermava tutto e il contrario di tutto, è l'unica nota positiva di quel periodo è stata quella di sentire il polso dei cittadini interessati. Che hanno ribadito, quelli che hanno partecipato, la scelta di un sistema al suolo, in sponda destra ed esteso a Prato. Tutto il resto è chiacchera.



tutto e il contrario di tutto lo affermano anche i risultati del vostro dibattito, basta legge le conclusioni finali.
23/10/2014 12:57
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oggi sul secolo articolo sul sogno della tramvia in valbisagno e sullo stadio dentro ad una cava...
23/10/2014 16:08
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Potete postare l'articolo?
23/10/2014 20:39
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Posso solo "copiare ed incollare" l'articolo. mi scuso con i moderatori se non ho trovato il link e se riterranno giusto rimuoverlo lo possono tranquillamente fare.

IL PROGETTO
Tramviaestadio
nellacava
Zanacchi,sogni
perlaValbisagno
UNSOGNO nel cassetto. Un progetto
che piace molto ai comitati
di quartiere, che ne hanno già potuto
esaminare la filosofia. È il futuro
della Val Bisogno disegnato
da Grazia Repetto, architetto genovese,
esperta di riqualificazione
urbanistica. «Il piano è frutto
di uno studio molto attento, portato
avanti per alcuni anni e relativo
all’ampia zona della Sciorba e
Molassana» racconta Repetto.
Punto di forza è il progetto del
nuovo stadio, situato nella cava
dismessa Zanacchi, mentre l’altro
complesso sportivo, museale, culturale
e cinofilo, nella cava attiva.
L’Università delle arti e dei mestieri
con le funzioni collaterali
dell’auditorio, le sale esposizioni
biblioteca Universitaria, con sottostante
nuovo centro commerciale
della Basko e parcheggi è situata
nell’area Boero.
Nel disegno complessivo c’è posto
per la tramvia,ometropolitana
veloce di superficie, progettata
da BrignoleaPrato. In pratica la
tramvia correrebbe sulla sponda
destra del Bisogno, quella più popolosa,
toccando però anche
quella sinistra nei punti più importanti.
Il tutto senza demolire i
ponti attuali. Altro sogno nel sogno
è il progetto della cittadella
della musica al Forte Ratti. Ma i
soldi ci sono? «Si parla di 100 milioni
circa di spesa - dice Repetto
-ma sono certa che di fronte a
un’opportunità del genere gli imprenditori
pronti a investire si
troveranno».
24/10/2014 16:36
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I moderatori ti ringraziano, hai già fatto tantissimo! [SM=g27988] [SM=g27985]
24/10/2014 19:52
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Qualcuno crede ancora alle favole.
Ma aspettiamo le elezioni regionali ormai prossime, e dal giorno successivo per un bel pezzo non se ne sentiranno più.
22/09/2015 15:40
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Tramvia in val Bisagno, a novembre presentati gli studi che serviranno per il progetto preliminare


Genova. Il progetto della tramvia in val Bisagno non è stato chiuso in un cassetto. A novembre, ha annunciato l’assessore comunale ai Trasporti Anna Maria Dagnino, ci sarà un momento seminariale in cui verranno presentati i risultati degli studi commissionati a partire dal 2011, quando è stato per la prima volta approvato un investimento per un progetto preliminare dedicato alla tramvia sulla sponda destra del Bisagno.
“Stiamo per riaprire il tema con basi concrete – annuncia Dagnino – il percorso sta andando avanti. Visto il materiale che abbiamo raccolto e l’analisi sul traffico della zona, posso dire che non siamo lontani da progetto preliminare”.



GENOVA24
22/09/2015 16:07
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E questa volta è quella BUONA, punto e basta. Comanda il TRAM in città, tra l altro nella foto dell articolo si vede benissimo il meter gauge come sarà in città. VIGILEREMO A COMINCIARE DAL SOTTOSCRITTO ovviamente.
22/09/2015 16:21
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è iniziata la campagna elettorale? [SM=x1177057]
da potenziale fruitore sono posso che essere contento e favorevole, ma vedremo...
4 anni per raccogliere le idee per fare un progetto preliminare... [SM=x1405312]
22/09/2015 17:02
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Il tram che appare nella foto ripresa da Genova24 sembrerebbe quello che circola in quel di Zagabria
22/09/2015 17:03
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Re:
naricemirko, 22/09/2015 16:07:

E questa volta è quella BUONA, punto e basta. Comanda il TRAM in città, tra l altro nella foto dell articolo si vede benissimo il meter gauge come sarà in città. VIGILEREMO A COMINCIARE DAL SOTTOSCRITTO ovviamente.



Questa me la segno. [SM=g8431]


22/09/2015 18:13
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Esatto è quello di Zagabria molto bello esteticamente poi guarda caso meter gauge sarà un caso....Come ripeto calma e tanta pazienza passione infinita.
26/02/2016 09:12
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repubblica oggi torna sull'argomento,




http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/02/26/news/progetto_tram_il_silenzio_assordante_di_genova-134268124/


BELLA forza, ha malignato qualcuno, come fanno a dire di no a Renzi? Ok, stiamo al gioco: gli 80 milioni di fondi europei che Firenze ha ottenuto per il trasporto pubblico cittadino saranno anche motivati dalle radici territoriali del presidente del Consiglio. Ma allora Palermo? Nella città guidata da Leoluca Orlando, che si vanta di “non aver dato spazio ai partiti e di non volerlo fare certo oggi da vecchio” (e nei fatti molti dei suoi assessori non hanno tessere) il 31 dicembre 2015 sono state inaugurate quattro linee di tram.
In un mese, dati ufficiali riportati sull’edizione siciliana di Repubblica, sono saliti a bordo oltre 250.000 cittadini, che hanno percorso più di 75.000 chilometri.
Perchè sotto il Monte Pellegrino s’è scelta la modalità del “ferro”? Per contribuire ad abbattere l’inquinamento in una città, che, nel 2015, fonte Legambiente, ha sforato i limiti di inquinamento da polveri sottili 69 volte, il doppio della tolleranza (35) di legge.



Torniamo a Firenze: proprio ieri il sindaco Nardella ha incontrato il presidente della Regione Rossi, per presentargli l’accordo tracciato con i colleghi dei 41 comuni che gravitano sull’area metropolitana della città di Dante, ovvero realizzare un piano di azione condiviso contro l’inquinamento atmosferico. La linea 1 tramviaria fa abbattere di 5 tonnellate le emissioni in aria di anidride carbonica diminuendo di 3.000 unità il transito di veicoli in centro. Certo, la nevrosi (da inquinamento) è forse di moda, ma allora perchè nella vicina Nizza non contenti di avere bus alimentati a gas, una linea di tram funzionante e una seconda in costruzione, stanno provando anche i mezzi elettrici? E che dire di Grenoble?

Cinque linee di tram, solo autobus ibridi o a metano, car sharing con 70 auto elettriche e 6.000 biciclette a disposizione dei cittadini in 350 stalli sparsi in città. Discorsi populistici? Ambientalismo di maniera? No, solo rilevare realtà talmente vicine a noi da far restare increduli di fronte a come Genova si muove (meglio, resta immobile). Una Genova dove le ramificazioni della linea filoviaria sono state isolate, dove i mezzi elettrici più piccoli (ancora in piena efficienza) sono andati dal demolitore, dove i bus ibridi hanno avuto vita breve, dove l’estensione dei piccoli mezzi “a batteria” è finita nel dimenticatoio, dove lo sviluppo della mobilità ciclabile è ridicolo, dove (e torniamo all’argomento tram) qualunque tipo di scelta, voluta dalla popolazione


e ratificata dalla politica, è rimasta lettera morta Dimenticavamo, una novità c’era: a fine novembre 2015 il Comune avrebbe dovuto rendere noti gli studi di fattibilità per nuove modalità di trasporto in Val Bisagno. No, scusate, è stato detto alla scadenza di quell’impegno, lo faremo entro gennaio 2016. Oggi è il 26 febbraio: il silenzio, come sempre, è assordante.
26/02/2016 13:06
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Associazione Metrogenova ha recentemente chiesto all'Assessore Dagnino, insieme ad altre domande, quando saranno disponibili i risultati del gruppo di lavoro che stava appunto valutando il tram per la Val Bisagno. Al momento non abbiamo ancora avuto risposta, ma non è passato molto tempo.
Aspettiamo, fiduciosi(?)

Una riflessione mia personale:
Sono anni che si parla di tram in Val Bisagno, e ancora non è uscito nulla di concreto.

Ora, la scelta di andare sul tram è una decisione di impatto strategico, perché vorrebbe dire inserire un nuovo sistema di trasporto, con relative nuove infrastrutture e nuovo sistema logistico, accanto a metro, treni metropolitani, filobus, oltre che autobus. Una scelta che impegnerebbe sostanziosi finanziamenti per molti anni futuri, visto che il costo di realizzazione una nuova tranvia, inclusi i rotabili, si aggira su 25 Mni di Euro a km, se non di più, e non si può certo pensare di fare solo la linea della Val Bisagno.

Io penso ne possa valere la spesa.
Ma è tempo che il comune dica chiaramente se intende intraprendere questa pur difficile strada e fare un affidabile piano, oppure no, e lo dica con chiarezza, assumendone la responsabilità
Perché se non si intende andare sul tram, occorre trovare e valutare delle alternative: filobus, metro anche su strada, ad esempio.

Dire "lo faremo,," e poi non fare praticamente nulla significa, come si sul dire, rimetterci dal tappo e dalla spina (guarda caso mi è uscito il nome dell'autore dell'articolo [SM=g27988] )
[Modificato da ralco 26/02/2016 13:13]
26/02/2016 16:14
Condivido. Se la prof. di arte non lo vuole che si dica chiaramente di mettersi il cuore in pace fino alle prossime elezioni!
26/02/2016 17:40
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L'ulteriore problema è che ogni giunta cambia totalmente o parzialmente le carte in tavola, modificando quanto prodotto in precedenza.
L'unico filo che unisce le varie giunte è la comune volontà (per giunta letale) di operare tagli al servizio ed aumenti tariffari.
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