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Alta Velocità ferroviaria

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2016 17:01
13/10/2011 16:07
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cronaca
13/10/2011 - un investimento per l'avvenire
Tav, Cota: "Pronti a militarizzare"
Il cantiere di Chiomonte deve allargarsi, il Governatore:
«Vanno adottate tutte le misure necessarie». I Comitati si mobilitano: marcia contro le reti il 23 ottobre.
E la Comunità Montana boccia le compensazioni
MAURIZIO TROPEANO

torino
«A Parigi ho ascoltato l’apprezzamento per le nostre forze dell’ordine impegnate nel presidio dell’area di cantiere. Si parte da qui e dalla gestione equilibrata dell’ordine pubblico per fare valutazioni successive compresa la decisione di dichiarare l’area dei lavori alla Maddalena di Chiomonte sito di interesse strategico nazionale». La presa di posizione del presidente della Regione, Roberto Cota, arriva dopo la conclusione positiva della commissione intergovernativa sulla Torino-Lione e le indicazioni del commissario dell’Ue per il corridoio 6, Laurens Jan Brinkhorst, sull’irreversibilità del Tav. Se è così allora è necessario fare «di tutto per garantire che questa situazione permanga nel lungo periodo sia per quanto riguarda la sicurezza dei lavori sia per l’avvio delle compensazioni nei comuni interessati».

Cota sottolinea la necessità di tenere insieme «fermezza e coinvolgimento delle amministrazioni locali e che da questo punto di vista tutte le misure necessarie dovranno essere adottate». Se questo è l’obiettivo, allora «ci può anche stare il sito di interesse strategico». Una decisione che comunque spetta al Governo anche se è chiaro che l’apertura del presidente rafforza il pressing del Pd (soprattutto del parlamentare Stefano Esposito) e del Pdl (il coordinatore regionale Enzo Ghigo) per ottenere la dichiarazione di sito militare da parte di Palazzo Chigi.

La determinazione del Governatore nasce anche dal comportamento della delegazione francese nel corso del vertice di Parigi che ha sgomberato il campo da ogni ipotesi alternative. Certezze confermate ieri dalle dichiarazione del ministro ai Trasporti Thierry Mariani che ha spiegato al quotidiano Le Parisien come «quello della Torino-Lione sia il più grande cantiere d’Europa, più importante del tunnel della Manica e che interessa a tutti». E ancora: «Chi di voi oggi potrebbe fare a meno di quel tunnel? La Torino-Lione è un investimento che guarda all’avvenire».

In Valsusa, comunque, continuano a non pensarla così. Da una parte c’è il movimento No Tav che sta organizzando una nuova protesta per il 23 ottobre con appuntamento a Giaglione e una marcia fino alla baita della Clarea con l’obiettivo dichiarato di tagliare le reti di recinzione del cantiere. Dall’altra ci sono gli amministratori locali che per bocca del presidente della Comunità Montana respingono al mittente l’offerta di Cota. Sandro Plano fa una premessa: «Siamo contrari alla Torino-Lione e dunque non ci interessano e non chiediamo compensazioni. Da tempo abbiamo indicato le questioni che creano grandi problemi sul nostro territorio: scuola e sanità pubblica, assetto idrogeologico, trasporto locale. Si tratta di priorità a cui dare risposta e che non c’entrano con le compensazioni». Plano, comunque, non perde occasioni per criticare la scelta della Regione di aprire una «trattativa Comune per Comune. Da anni gli enti locali lavorano insieme, così si ritorna indietro».



[Modificato da papupi 13/10/2011 16:08]
13/10/2011 18:01
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Ah, meno male che ci sono le comunità montane!
Le priorità sono le scuole, la sanità e il trasporto locale!
Bravi, bravi, meno male che ve ne siete accorti!
Peccato però che ve ne accorgete adesso perche fanno una ferrovia e non quando vi hanno fatto una autostrada che ha devastato la valle!
Allora non c'era la priorità della scuola, no, c'era quella delle auto!
Buffoni!
[Modificato da giambo64 13/10/2011 18:02]
14/10/2011 13:34
Provo sempre un po' di insofferenza a leggere questi commenti, credo che bisognerebbe essere un poco più diplomatici prima di emettere sempre queste sentenze
14/10/2011 13:49
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Infatti. Ad opporsi all'AV (o perlomeno a sollevare forti dubbi) sono anche soggetti di indiscussa competenza, tra cui vari docenti del politecnico. Non credo si possa dire siano tutti sprovveduti, influenzabili o prezzolati dalle lobby dell'autotrasporto.

Mi sconcerta che uno schieramento trasversale, a cui non si sottrae neanche la sinistra, richieda compatto di dichiarare "sito militare" il cantiere della Val di Susa, contrapponendo alle motivatissime ragioni degli oppositori (che sui media non appaiono, perchè è molto più comodo farli passare come una manipolo di no-global assetati di disordine e saccheggio) la forza bruta delle armi.

E qualcuno dovrebbe anche spiegare perchè in Francia, dove l' AV procede a tappe forzate da trent'anni, il promesso rilancio del trasporto regionale lo stanno aspettando ancora adesso. [SM=x1177057]

[Modificato da Trammax 14/10/2011 13:50]
14/10/2011 15:29
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Ad opporsi all'AV (o perlomeno a sollevare forti dubbi) sono anche soggetti di indiscussa competenza, tra cui vari docenti del politecnico


Sono gli stessi che hanno detto che il tram è superato e che va sostituito dagli autobus. Sarebbero considerati competenti se vivessero negli anni 60.

motivatissime ragioni degli oppositori (che sui media non appaiono, perchè è molto più comodo farli passare come una manipolo di no-global assetati di disordine e saccheggio)


non è vero, io leggo Repubblica e ci sono pagine intere di motivazioni e molti giornalisti che le avallano, il loro valore tuttavia è esclusivamente locale.
Hanno lo stesso valore delle motivazioni degli antitram in val Bisagno, con la differenza che questi si oppongono ad un progetto locale, in val di Susa si oppongono ad un progetto europeo.

E qualcuno dovrebbe anche spiegare perchè in Francia, dove l' AV procede a tappe forzate da trent'anni, il promesso rilancio del trasporto regionale lo stanno aspettando ancora adesso.


chi ti fa pensare che senza AV avrebbero rilanciato il trasporto regionale?
Senza AV in Francia ci sarebbero molti più aerei inquinanti (che oggi invece stanno sparendo nei voli nazionali) e sempre pochi treni regionali.
15/10/2011 09:36
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Non sono affatto gli stessi, Giambo. Ad esempio Maria Rosa Vittadini un docente molto vicino al mondo ambientalista, non si è mai sognata di prendere posizione contro il tram. E gli argomenti sollevati non sono di carattere locale (questi semmai sono i temi cari alle amministrazioni locali e a buona parte dei comitati) ma ruotano soprattutto sull'importanza strategica dell'opera, e alla mancanza di seri studi di redditività dell'investimento. Altri progetti (NEAT Lotschberg, Gottardo e opere correlate, Galleria di base del Brennero, Koralmbahn) sono infinitamente più credibili e motivate.
Io - e non solo io - quando sento parlare di "asse strategico Lisbona Kiev" mi sbellico dalle risate.

Forse abbiamo molto in comune, Giambo, ma ritengo che ti manchi un pò di intuito e di salutare diffidenza verso quello che è affarismo nudo e crudo: così pensi che Translohr, Civis e magari Phileas siano da incoraggiare perchè tecnologicamente nuovi, e qualsiasi linea ferroviaria (anche la più discussa) rappresenti sempre e comunque un toccasana, e che un domani le nostre autostrade saranno finalmente liberate dai TIR (sì,ciao...).

La realtà è quella che tu hai apertamente riconosciuto: l'AV rappresenta un concorrente diretto del trasporto aereo nazionale ( a condizione aggiungo, che vengano attuate severe misure di contingentamento dei voli, lasciate che i vettori Low Cost siano in grado di agire indisturbati e ci sarà da ridere), mentre gli effetti positivi sul trasporto su gomma sono irrilevanti.

So benissimo che probabilmente anche senza AV i francesi non avrebbero potenziato i servizi regionali: solo che questo è stato il vessilo propagandistico sventolato dai sostenitori del TGV (che certo in Francia è più giustificato di quanto sia in Italia): "le nuove linee AV libereranno le linee tradizionali per i traffico merci e regionale, che sarà enormemente potenziato". Quante volte non abbiamo sentito questa canzone?
Invece la Francia è l'unico grande paese che, al di fuori di Parigi, rimane privo di un minimo servizio di ferrovia urbana, in questo senso è stata surclassata anche da Spagna e Portogallo.

Tanto per chiarire come finiscono certi buoni propositi. [SM=x1177057]


[Modificato da Trammax 15/10/2011 09:40]
15/10/2011 09:48
Per chi conosce bene il francese consiglio questo pdf di una trentina di pagine, si tratta di uno studio di alcuni anni fa (2005) sulle condizioni del sistema ferroviario francese.
E' interessante

http://www.developpement-durable.gouv.fr/IMG/pdf/rapport_Rivier.pdf
16/10/2011 13:39
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stato delle cose
Non si hanno più notizie diffuse dai Media nazionali sullo stato dei lavori relativi all'attraversamento in sede propria-stazione faraonica compresa- della linea AV di Bologna, che gravitavano attorno al maxicantiere di Via de' carracci ,già sorgente di numerosi disagi agli abitanti della zona.
Qualcuno di Voi ha notizie "ufficiali"? Sarebbe un traguardo importante, si eviterebbe una mezz'ora di -lentissimo-attraversamento del Nodo di Bologna attraverso la linea tradizionale già congesta e fin troppo piena di scambi a bassa velocità,ma a giudicare dal silenzio sembra che tutto sia o fermo o parecchio in ritardo sulla tabella di marcia
[Modificato da (ispettore) 16/10/2011 13:41]
17/10/2011 16:02
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Piu` che faraonica temo sara` sottodimensionata. L'attivazione del passante e` prevista per Giugno 2012 quindi e` un po' presto perche` ne parlino i "Media nazionali".
Per le notizie ufficiali vedi www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=0d17f875fa7bd110VgnVCM1000003f16...
[Modificato da em66 17/10/2011 16:04]
20/10/2011 16:08
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20/10/2011 - torino-lione
Tav, "Tagliare le recinzioni è un reato"
La Prefettura autorizza la manifestazione di domenica a Chiomonte, mentre la procura avvisa il popolo No Tav:
«Partecipare a una manifestazione pacifica significa sfilare a mani nude». Perino insiste: «Verremo con le cesoie»

GRAZIA LONGO, MASSIMO NUMA

torino
Il leader del movimento No Tav, Alberto Perino, lo ha detto chiaro e tondo: «Domenica a Chiomonte verremo con le cesoie per tagliare la rete del cantiere». Subito il monito della procura di Torino, altrettanto esplicito: «Partecipare a una manifestazione pacifica significa sfilare a mani libere, in caso contrario la manifestazione diventa illecita». E ieri in prefettura, dopo il vertice con il vice-ministro dell’Interno, Michelino Davico, la decisione di non vietare la manifestazione ma con una serie di precise limitazioni. I No Tav non potranno infatti valicare la zona rossa che proteggerà il cantiere della Torino-Lione.

La disinvoltura di Perino nell’invitare i partecipanti ad abbattere la rete induce il procuratore aggiunto Andrea Beconi - impegnato in prima persona nelle indagini che hanno portato all’arresto delle due attiviste No Tav incensurate Nina Garberi e Marianna Valenti - a lanciare un monito ai manifestanti. «È bene che le persone che andranno a Chiomonte - sottolinea l’aggiunto - sappiano che chi si rende responsabile di atti conseguenti all’uso di cesoie commette un reato. Indipendentemente dalle eventuali prescrizioni indicate dalla prefettura, chi agisce in quel modo agisce in modo illegittimo».

Il proclama di Perino pro forbici e troncarami in una zona con sentieri difficili da monitorare connota la manifestazione, secondo la procura, in maniera negativa. La procura, tra l’altro, sta esaminando e valutando i filmati e le fotografie degli scontri avvenuti nei cortei precedenti per stabilire la pena da applicare. «Per alcuni - precisa Beconi - potrebbero scattare delle sanzioni pecuniarie, mentre per altri il divieto di avvicinarsi all’area». Una sorta di mini Daspo, la misura prevista per gli eventi sportivi che impedisce agli ultras responsabili di azioni di violenza di recarsi allo stadio e ad altre manifestazioni sportive per un periodo di tempo definito.

Dal vertice di ieri in prefettura, alla presenza del sottosegretario all’Interno Michelino Davico, è emersa una linea chiara: sì alla manifestazione di dissenso, no all’accesso alle reti. I No Tav non potranno superare le barriere poste a difesa delle recinzioni, protette da una zona di sicurezza di circa un chilometro. Il corteo dovrà fermarsi davanti alle barriere di New Jersey, e dietro i reparti anti-sommossa di polizia, carabinieri e Finanza. Altri check point invalicabili saranno posti (ma i dettagli sono top secret) per bloccare possibili deviazioni di militanti decisi comunque ad avvicinarsi al cantiere per realizzare l’obiettivo del programma, sintetizzato nello slogan «Diamoci un taglio». Con il prefetto Alberto Di Pace, il questore Aldo Faraoni, il comandante provinciale dei carabinieri, Antonio De Vita e il generale Giuseppe Gerli, comandante provinciale della Guardia di finanza, affiancati dai collaboratori più stretti, il capo della Digos Giuseppe Petronzi, il capitano della compagnia di Susa Stefano Mazzanti e il vicequestore Rosanna Lavezzaro.

Digos e carabinieri hanno già inviato alla procura una serie di comunicazioni di reato, relative a una serie di episodi su cui non c’era bisogno di particolari indagini, e che riguardano ad esempio i due blocchi ferroviari, avvenuti a Condove e ad Avigliana nel luglio scorso: dall’esame dei videofilmati della Scientifica sono state identificate le persone che hanno materialmente bloccato i binari e individuato anche gli organizzatori materiali dello stop imposto al Tgv.


24/10/2011 11:23
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Nessun incidente, soddisfazione comune
Il corteo No Tav ha raggiunto nel pomeriggio la baita del movimento, a poche centinaia di metri dal cantiere, attraversando la zona vietata. Al termine dell'assemblea, l'esortazione di Alberto Perino, uno dei leader: obiettivi raggiunti, torniamo indietro. La questura sottolinea la collaborazione tra forze dell'ordine, manifestanti e legal team. Un'anziana signora era stata la prima a tagliare la rete eretta nei giorni scorsi a difesa del blocco di polizia. Diecimila persone - un migliaio per la questura, ventimila secondo un portavoce del centro sociale Askatasuna - sono partite dal campo sportivo di Giaglione verso le 11.30, per poi dividersi in vari spezzoni e incamminarsi nei boschi per aggirare le forze dell'ordine e penetrare nella zona rossa. L'autostrada è stata chiusa a Rivoli. Fermati 14 giovani con sciarpe e paracolpi
dagli inviati M.GIACOSA, P. GRISERI, D.LONGHIN, M.PONTE



Il corteo è arrivato alla baita del movimento, poche centinaia di metri distante dal cantiere geognostico della Tav, e ha gustato una polentata, quella che ha caratterizzato tutti gli appuntamenti dei militanti No Tav. Alle 14.30 un'assemblea sul da farsi, nel corso della quale Alberto Perino ha indicato la strada del ritiro "perchè gli obiettivi sono stati tutti raggiunti". Non si proseguirà dunque verso le reti che difendono il cantiere, il che avrebbe significato un confronto diretto con la polizia, che per la prima volta è schierata fuori dalle reti e non dentro.

Un'anziana signora, intorno alle 13, aveva tagliato simbolicamente la prima rete eretta a difesa del blocco di polizia. Altre donne valsusine con le cesoie avevano raggiunto e tagliato la recinzione che impediva all'accesso alla val Clarea, mentre un gruppo di altri manifestanti si è separato dal corteo al bivio delle Gorgie con l'obiettivo di raggiungere la baita di Chiomonte passando attraverso i sentieri. Le donne si avvicinavano alle reti scandendo lo slogan: "Le donne della Val Susa si danno da fare, sanno cucire ma anche tagliare".

Così il corteo anti Tav ha simbolicamente violato la zona rossa. A difesa della recinzione erano schierate le forze dell'ordine, disperse anche tra le vigne per controllare i manifestanti che si sparpagliavano nei sentieri, senza intervenire. Il viadotto Clarea e' ancora pieno di mezzi di polizia e carabinieri. Anche l'area del cantiere sottostante e' controllata da centinaia di uomini. I manifestanti affacciati dal costone della montagna nel corso della giornata invitavano ironicamente gli uomini in divisa a "unirsi alla lotta e passare dalla loro parte".

LA SODDISFAZIONE DELLA QUESTURA
"L'obiettivo di garantire l'integrità delle reti del cantiere è stato pienamente raggiunto grazie anche a una costante fluidità di comunicazione fra i referenti dei manifestanti, i membri del legal team presenti sul posto e i responsabili dei servizi di ordine e sicurezza pubblica che hanno monitorato la manifestazione". Lo scrive in una nota la questura di Torino, sottolineando che l'unica rete danneggiata oggi dai manifestanti "è consistita in una delimitazione di una strada sterrata montana sita a circa 2 chilometri dal cantiere Ltf". Uno svolgimento pacifico consentito anche dalle "operazioni di bonifica preventiva - spiega la Questura - avviate a partire dalle prime ore di questa mattina, che hanno consentito di ripristinare le condizioni di agibilità del comprensorio, rimuovendo tutte quelle ostruzioni già ivi collocate tempo addietro".

LA PARTENZA
Il corteo No Tav è partito alle 11.30 dal campo sportivo di Giaglione. Secondo gli organizzatori, sono state in marcia 10mila persone. Secondo i dati della Questura, alla partenza il corteo era invece composto da 700 manifestanti, mentre altre 500 persone, per lo più donne e bambini, erano ferme al campo sportivo e nella piazza di Giaglione. Un portavoce del centro sociale Askatasuna ha parlato di 20mila presenze. Dopo l'ingresso nella "zona rossa", senza incidenti, la massa dei militanti si è divisa in vari spezzoni per provare a entrare in profondità. Gli avvocati del legal team accompagnavano le varie frange in marcia. Le "istruzioni" al megafono:"Ognuno fa come si sente. Chi vuole sale sulla montagna verso la baita, chi vuole prende i sentieri successivi, altri possono proseguire fino al blocco".

L'autostrada Torino-Frejus è stata chiusa per tutto il giorno "a scopo precauzionale" a Rivoli. Presidiate anche le due statali. La Val di Susa è rimasta blindata per ore, mentre un elicottero sorvolava l'area della manifestazione.

I CONTROLLI
Drappelli delle forze dell'ordine hanno controllato auto sospette alla ricerca di tutto ciò che sarebbe potuto servire per un assalto violento: dalla mattina 419 sono stati gli identificati, 286 i veicoli controllati e tre persone denunciate a piede libero. La cautela era massima dopo la guerriglia a Roma una settimana fa. Ma nel complesso l'atmosfera si è mantenuta tranquilla. E ai banchetti della partenza, oltre alle tronchesinedi vari tipi, tra i 15 e i 30 euro di costo, c'erano gadget più tradizionali: magliette, foulard, cappelli guanti e bandiere No tav.

24/10/2011 12:18
Fermati 14 persone perchè avevano le sciarpe?
Cavolo allora io ne ho una collezione illegale in casa... [SM=x1405314]
25/10/2011 12:52
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I soldi della TAV al TPL? i perché questa sarebbe una mossa vincente per l'Italia. Lettura fondamentale per inquadrare la situazione e capire come si dovrebbero fare le cose.

http://www.cityrailways.it/home/2011/10/25/perche-il-tpl-puo-sostenere-i-costi-dellalta-velocita-facend.html
25/10/2011 13:49
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Senza offesa, ma questi disccorsi hanno ben poco valore, sembrano quelli al tempo della guerra fredda: "se i soldi spesi per gli armamenti atomici venissero usati per combattere la fame nel mondo, non esisterebbe più il problema della denutrizione".
La guerra fredda è finita, sappiamo tutti come è andata.
Se quei soldi non finiranno sulla Torino Lione sicuramente non verranno dati per fare tram o metrò, andranno in nuove strade e nuovi camion.
25/10/2011 15:46
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Stiamo parlando di cosa andrebbe fatto avendo buon senso e cosa un futuro governo fatto di persone competenti e oneste (se mai ne avremo uno) dovrebbe fare: andare per priorità. E la priorità non è attualmente l'AV ma i trasporti nelle città e per le città. Qui non stiamo dicendo che non serve il terzo valico o la Torino-Lione, stiamo dicendo che non servono ora, la questione è ben diversa e viene evidenziata in questo passaggio dell'articolo:
"L'azienda Italia ha bisogno di ripartire e lavorare solo sulle porte di accesso non garantirà certo la ripresa dell'economia locale (forma vs. sostanza). Perché una casa fatiscente non ridiventa accogliente mettendo porte e finestre più grandi né un'automobile ferma può rimettersi in moto con portiere nuove. C'é bisogno di un motore nuovo, e il motore di un Paese sono le città. Città funzionali rimettono in moto le persone e le persone rimettono in moto le idee che rimettono in moto il PIL."
[Modificato da (metrosur) 25/10/2011 17:22]
25/10/2011 20:04
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Ah, beh, se parliamo di buone intenzioni allora potremmo prima rinunciare alle spese militari, oppure alle nuove strade e autostrade.
Con quei soldi faremmo migliaia di Km di tranvie e metro.
Ma ci potrebbe essere anche chi dice che le tranvie e le metro sono degli sprechi, che con quei soldi si potrebbero trasformare in filobus tutte le linee di autobus del paese.
Dal punto di vista ecologico sarebbe ancora meglio.
Sono solo discorsi, la realtà è un altra, nessuno ci obbliga a far passare i treni veloci dal Piemonte, se non li vogliamo gli Svizzeri sono contentissimi di far passare il corridoio da loro.
Noi possiamo tranquillamente continuare con i TIR.
25/10/2011 23:02
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vorrei inserirmi nella discussione ; visto e considerato che tutti mettono bocca in questa vicenda ora ci provo pure io : la premessa è che ho 48 anni e che sono appassionato di tutti i mezzi su rotaia da circa 47....praticamente da sempre...
La mia modesta riflessione è che forse in questo momento in Italia abbiamo altre e impellenti priorità , nel nostro paese non ci sono grossi problemi per spostarsi verso l'estero , al contrario i problemi ci sono per gli spostamenti nelle città e da una regione all'altra , e inutile arrivare dal cuore dell'europa in una città italiana in tempi rapidi per poi bloccarsi nella città stessa perchè manca un efficiente sistema di trasporto locale , voglio dire come è scritto su cityrailwais che questi denari devono essere impiegati per decongestionare le nostre città , per dare tempi certi al pendolare che ricordiamolo usa un mezzo pubblico tutti i giorni per andare a lavorare ( l'articolo 1 della costituzione è anche questo ) forse tutto questo ci renderà meno raggiungibili dall'estero ma ci renderebbe un poco più europei , con dei servizi di trasporto pubblico a livelli europei.
Facciamo una riflessione a mente fredda: se proprio si devono spendere questi denari cerchiamo di spenderli per le cose di tutti i giorni " da buon padre di famiglia " e non da appassionati di rotaie a tutti i costi.
I mercati sono in fase di recessione , forse tutte quelle merci alla lunga dovranno ritransitare per l'Italia o per la cosiddetta padania ma al momento non si vedono segnali di inversione , la linea attuale è sottoutilizzata , cerchiamo di renderla efficiente nel caso che tutto si rimetta in moto in [SM=g28002] modo che si possa avere del tempo per un eventuale ripescaggio del progetto .
E cosa non ultima ma importante .....i costi ricordiamolo saranno quasi tutti a carico nostro ...ossia dei nostri figli , perchè sarà spalmato negli anni sul già mostruoso debito pubblico del paese.
Se occorre Giambo possiamo ottenere anche un risparmio ritirando i nostri contingenti militari , perchè se io non posso permettermi una vacanza non vado in banca a fare un debito che so di non potere ripagare , semplicemente non la faccio.....scusa se insisto con questo paragone da padre di famiglia ma non sapevo come farmi capire.
Anche l'ambiente ne potrebbe giovare sia nelle nostre città sia nella nazione stessa con meno auto in circolazione e spostamenti certi e puntuali
26/10/2011 14:29
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Ma scusate, se fate passare il discorso che, in momomento di crisi, sia più giusto spendere in cose pratiche piuttosto che su infrastrutture decennali, non credete che verrebbero stroncate anche metro e tram?

Il TPL il prossimo anno avrà tagli dell'ordine del 70%, le aziende di trasporto porteranno tutte i libri in tribunale.
Non saranno solo quelle delle grandi città, con tutti i loro sprechi e tutti i loro raccomandati negli uffici, falliranno anche le aziende private che hanno i dipendenti a 1000 euro al mese o anche meno.
Il trasporto pubblico sparirà dalla gran parte delle nostre strade, oppure avrà prezzi che costringeranno moltissimi a non usarlo più.

In questo contesto pensate veramente che sia accettabile investire miliardi per fare tram e metro?
Pensate veramente che un anziano che abita sulle alture privato dell'autobus che lo porta a valle sia contento di sapere che il 12 è diventato tram?

26/10/2011 15:54
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Giambo, le tue domande trovano tutte risposte, con numeri alla mano, nell'articolo di CityRailways. I numeri non sono un'opinione. Se non ti conoscessi penserei che sei un accanito sostenitore del trasporto privato, francamente non capisco questa tua posizione. Ripeto che con i dati presentati è ovvio, fuori da ogni ragionevole dubbio, che investire prima nel trasporto locale (che non avrebbe bisogno certo di 10-15 anni per far concludere i lavori di una tranvia o di certe linee di metro, escludendo Roma) potrebbe aiutare a risollevare il pil e dare quindi anche nuove entrate fiscali che possano permettere di concludere i lavori dell'alta velocità creando le famose porte d'accesso verso l'estero. In questo modo si avrebbe un sistema equilibrato e funzionale. Ovvio che invece la situazione ora sia catastrofica, tagliano i finanziamenti al TPL e investono soldi in opere non urgenti come il terzo valico, la Lione-Parigi e il ponte di Messina (oltre a migliaia di altre che non hanno un vero e proprio piano economico solido). La speranza è che questo sciagurato governo non rimanga ancora a lungo e che chi arriverà capirà quali sono le priorità per rilanciare il paese e creare infrastrutture realmente utili.
26/10/2011 16:45
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Ma allora sono sciagurati tutti i governi europei, che investono nelle linee ferroviarie!
Non c'è un paese, dico uno, che non investa nell'alta velocità, in compenso l'europa fa direttive per tassare il trasporto su gomma che solo noi non recepiamo.
In compenso da noi si continua a detassare il gasolio per autotrazione, per non far arrabbiare la massa di camionisti.
Tu dici che il terzo valico è meno importante della tranvia in val Bisagno, è un opinione rispettabile ma che io non condivido.
A mio avviso la prima opera da NON fare è la gronda, che è un incentivo enorme al trasporto su gomma, invece va fatto SUBITO il terzo valico per le merci che non devono più muoversi sui TIR e che non possono passare da ferrovie costruite da Camillo Benso conte di Cavour.
Con tutta la passione per i tram che ho, la prima cosa da fare in val Bisagno è il canale scolmatore, visto quello che succede ogni anno in autunno.
Solo dopo aver messo in sicurezza il fiume si può pensare a restringimenti, altrimenti si torna alla logica anni 60 che ha portato solo dissesti.
Poi scusa, parlando di tempi, credi veramente che per fare centinaia di Km di metro e tranvie in Italia ci voglia meno che fare la linea in Val di Susa?
Non ci credo neanche se lo vedo.

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