È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Capitolo 2 - Inseguiti dal destino

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2005 03:55
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.114
Post: 2.114
Registrato il: 22/02/2004
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio del "GiRSA Crew"
08/09/2005 22:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Halya
"Credo che Jarek abbia ragione, discutiamo di queste cose domani, dopo aver parlato con il vecchio Wessel. Vi auguro la buona notte signori."
Detto questo l'elfa si alzò e raggiunse Jarek in corridoio.
"Questo è tuo Jarek." Disse porgendogli il foglio del diario di Mejan.
Provava una profonda tristezza per l'eothraim, sapeva che la decisione che doveva prendere non era affatto facile.
Allungò una mano e gli sfiorò una spalla.
"Coraggio amico mio" gli disse.
Poi si voltò e si avviò verso la sua stanza, dove, stesa sul letto, avrebbe passato una notte a fissare il soffitto, per cercare di mettere ordine in tutti gli eventi di quella strana giornata.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 12.362
Post: 1.443
Registrato il: 06/11/2001
Città: TRADATE
Età: 51
Sesso: Maschile
..:: Vice Amministratore ::..
<-Cavaliere->
Gemellato
09/09/2005 17:44
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Vilahir

Il bardo, solitamente loquace, si limitò ad annuire e a rispondere laconicamente al saluto dell'elfa.

Troppe cose si stavano accavallando, e il fugace pensiero che di quando in quando faceva capolino nella sua mente, non faceva ceh complicare ulteriormente le cose.

Meglio dormirci sopra.
Email Scheda Utente
10/09/2005 03:27
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Master
Jarek giocherellò qualche istante con il foglietto di pergamena restituitogli da Halya, assorto nei suoi pensieri, prima di riporlo con cura. Scese al pianterreno e notò l’imponente figura di Maccus intento ad apparecchiare la tavola per cinque. Anche l’oste dovette accorgersi del suo sopraggiungere, perché si voltò a guardarlo.
“Eccoti qui, Jarek”, lo accolse il gigante. “Sapevo che non avresti resistito alla possibilità di una chiacchierata a quattr’occhi. Bene, eccoci qui. Dimmi, uomo, come dovrei comportarmi con te?”
Jarek rimase senza parole: la domanda di Maccus lo aveva colto alla sprovvista. Aveva in mente una serie di domande da porre a Maccus ma l’altro aveva invece preso l’iniziativa. La sua lunga esitazione non sfuggì all’oste che alla fine, con un sorriso, decise di toglierlo dall’impaccio.
“Non temere, Jarek”, lo tranquillizzò. “Non intendo rimangiarmi la parola né, tantomeno, venderti agli Orientali. Tu ed i tuoi amici avete fatto molto per me ed avrete sempre la mia riconoscenza. Il punto però è un altro: chi ho di fronte? Un furfante da quattro soldi oppure un eroe che combatte per la nostra gente? Non sono il tipo da farmi infinocchiare da tutte quelle chiacchiere su Rabain che torna; Rabain è morto da secoli ed è meglio lasciare in pace i morti. Ma Mejan mi ha parlato di Elarin, la Stella del Mattino del nostro popolo. Cosa mi dici di questo?”

[Modificato da bvzk 10/09/2005 3.27]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.302
Post: 6.179
Registrato il: 22/11/2003
Città: ROMA
Età: 47
Sesso: Maschile
Occupazione: Tecnico Informatico
..:: Amministratore Forum ::..
^Maestro^
Fondatore del "GiRSA Crew"
10/09/2005 03:39
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Jarek
Un lieve sorriso, poi si fece nuovamente serio e pensoso.
Maccus … so per certo di non essere un furfante da quattro soldi, ma …
L’eothraim ammutolì improvvisamente.
Istintivamente cercò qualcosa … ma cosa?
Il suo ferro si cavallo.
Accidenti, non lo aveva con se … lo aveva riposto nella sua sacca da viaggio (rimasta nella sua stanza).
Fece finta di nulla e riprese a parlare.
Mejan ha detto (e scritto) tante cose misteriose, di cui non comprendo appieno il significato
Una breve pausa, poi fissò il suo sguardo in quello dell’oste.
Che centro io con Elarin …
Un profondo sospiro.
Cosa si aspettano tutti da me?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.302
Post: 6.179
Registrato il: 22/11/2003
Città: ROMA
Età: 47
Sesso: Maschile
Occupazione: Tecnico Informatico
..:: Amministratore Forum ::..
^Maestro^
Fondatore del "GiRSA Crew"
10/09/2005 05:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Maccus, Jarek e Halya
Guardando fisso negli occhi il suo interlocutore, Maccus rispose:
"Non so cosa si aspettino gli altri da te. Per quello che mi riguarda io non mi aspetto nulla. Ma mi fa piacere sentire che hai dei dubbi: se avessi cominciato a giocare all'eroe ti avrei sbattuto fuori all'istante

Jarek apprezzava la sincerità e la spontaneità di quell’omone. Tutto sommato Maccus gli stava simpatico. Gli fece uno dei suoi soliti sorrisi disarmati e, senza indugiare oltre rispose:
Non mi sono mai piaciuti gli Eroi, Maccus … e di certo non aspiro a diventarlo. Ti confesso, però, che da stamattina tante (troppe) cose sono accadute. Non faccio altro che sentir parlare di Rabain … e di Elarin. In realtà, l’unica opinione che veramente mi interessa conoscere in merito a tutta questa faccenda è quella di Mejan … ma lei, ora, è lontana.
A proposito, cosa ti ha detto? Ci hai parlato?


Maccus:
Senti un uomo che ha qualche anno di esperienza sulle spalle, Jarek. Non diventa eroe chi aspira a diventarlo. Per quel che ne so un eroe è colui che fa la cosa giusta al momento giusto, accettandone il prezzo.
Riguardo a Rabain ti consiglio di non pensarci. Secondo me sono tutte frottole buone per i superstiziosi.
Mejan? Sì, ho parlato con lei. Credo che abbia una certa fiducia in me. Alla gente di Ocrey ella ha detto che al tramonto sarebbe giunto un eroe che avrebbe combattuto per loro ed il suo nome è Elarin. A me, a quattr'occhi, ha detto che sarebbe giunto un uomo pieno di dubbi che avrebbe fatto qualcosa per me e che avrebbe avuto bisogno d'aiuto. Devo dire che aveva ragione non credi?
"

Jarek:
Mejan è una persona straordinaria! Ha cercato di infondere coraggio al nostro popolo, parlando di eroi e condottieri. Poi, allo stesso tempo, ha cercato (e trovato) una persona di fiducia, in gamba, che potesse aiutare me nel momento del bisogno … e questa persona sei te.
Lei si è fidata di te … e lo farò anche io


Maccus rimase in attesa, in silenzio, quindi Jarek proseguì:
Forse, in qualche modo, potrò dare il mio contributo nella lotta contro Azrek … ma per far questo devo iniziare a credere al fatto che …
Le parole gli morirono in gola e piombò di nuovo nel silenzio


Maccus:
"C'è qualcosa che non ti va giù, vero?"

Jarek:
Come ti sentiresti tu se all’improvviso la tua vita venisse completamente stravolta, se ti dicessero che non sei un semplice oste di una locanda di Ocrey, ma che in realtà hai un ruolo molto più grande ed importante? Un ruolo che comporterebbe un’enorme assunzione di responsabilità … al punto di poter diventare la guida dell’intero popolo degli eothraim?


Maccus:
"Credo che tu stia esagerando. Nessuno potrebbe importi un fardello simile sulle spalle. Ma vi sono stati uomini che hanno assunto la guida del popolo. Non credo che essi siano nati eroi o condottieri. Lo sono diventati, a poco a poco, forse senza neanche rendersene conto. Ma una cosa è certa: nessuno avrebbe potuto obbligarli a farlo: hanno semplicemente deciso che quella era la cosa giusta da fare. Per questo sono grandi uomini.

Jarek stava per replicare quando si accorse della presenza di Halya alla base delle scale.

Halya:
"Perdonatemi" disse l'elfa quasi per scusarsi di aver interrotto la conversazione "Stavo per andare in camera mia quando mi sono ricordata di non aver mangiato niente da un po’. Non voglio interrompere la vostra discussione, se Maccus è così gentile da darmi qualcosa da mangiare, posso tranquillamente pasteggiare in camera mia."


Jarek:
Puoi unirti alla conversazione Halya ... stiamo giocando a carte scoperte, ormai.


Maccus non disse nulla, ma annuì con il capo. Sembrava lievemente a disagio.
L'elfa si avvicinò e si mise a sedere, attendendo che la conversazione tra i due continuasse

Jarek:
Per rispondere alla tua ultima affermazione” disse l’eothraim rivolto all’oste “Dico che hai ragione Maccus. Non era mia intenzione assumere ruoli che non mi spettano, ne tanto meno voler esasperare tutta questa situazione. Però mi si pone davanti una scelta molto difficile: lasciare Mejan al suo destino per recarmi in un posto sconosciuto a fare non-so-bene-cosa, coinvolgendo tre miei compagni, oppure … oppure continuare a cercare Mejan, sperando di poterla aiutare a salvarsi da Dokuta ed i suoi scagnozzi
Guardò i suoi due interlocutori ed attese.


L'oste squadrò ben bene l'uomo davanti a sè poi, con espressione seria, disse:
"Secondo me tu stai correndo un po' troppo. La domanda che devi porti è: cosa farà Azrek quando saprà quello che ho combinato? E cosa posso fare io per mettergli i bastoni fra le ruote? Questo è quello su cui devi concentrarti. Il resto sono solo rompicapi che servono solo a farti perdere tempo. Le cose si aggiusteranno con il tempo."

"Sono talmente tante le cose a cui dobbiamo pensare Maccus che non saprei veramente da dove cominciare." Disse Halya con tono assente

Jarek annuì alle parole di Halya, poi rispose all’oste:
Beh … Azrek darà la caccia a me e ai miei compagni fin quando non ci avrà trovati. Probabilmente inizierà le sue ricerche proprio da qui … forse vi abbiamo messo nei guai, Maccus …


Maccus
Non avrai modo di pensare a niente, se Azrek vi mette le mani addosso. Per cui credo che la priorità sia ovvia. Quanto a me, so badare a me stesso e so assumermi le mie responsabilità. Avrei potuto fregarmene di voi, nulla me lo impediva. Ma ho scelto di non farlo e sono pronto ad affrontarne le conseguenze."

Halya:
"Già....Perchè lo hai fatto Maccus?"


Maccus:
In parte per riconoscenza, in fondo avete salvato mio figlio dalle grinfie di quei bastardi. In parte per Mejan, una donna notevole. Ed in parte perchè tutta questa storia di Elarin, devo ammetterlo, mi incuriosisce."

Jarek:
Non ci rimane altro che sfuggirgli. Attualmente non possiamo combatterlo. Un’elfa, un bardo, un furfante da quattro soldi e un giovane guerriero … cosa possono contro quel cane rognoso di Azrek e tutto il suo esercito di orientali?


Maccus:
Ben poco, se intendi affrontare l'esercito in campo aperto. Ma se rimani nell'ombra, se ti aggiri per il territorio (che in fondo è casa TUA e non sua) e gli sfuggi, credo che potrai fare molto. Da quello che mi hai raccontato Mejan ti ha detto o scritto qualcosa … comincia da lì."

Halya:
"Sembrerebbe l'unica soluzione......ma comporta dei sacrifici." E detto questo fisso Jarek


Jarek:
Halya, siamo partiti da Garik insieme, per aiutare Mejan … se decidessi di non seguirla, di abbandonarla al suo destino, tu non avresti più alcun motivo di accompagnarti a me. E lo stesso varrebbe per Vilahir”.


L'oste ridacchiò.

Halya:
"Aiutare Mejan può voler significare molte cose Jarek, non solo salvarle la vita."


Maccus continuò a ridacchiare. Cominciava ad essere seccante.

Jarek:
Ti riferisci a qualcosa in particolare, Halya?


L'elfa inarcò un sopracciglio e guardò Maccus, poi continuò:
"Quello a cui mi riferisco è scritto nel foglio che ho letto prima."


Jarek:
E’ solo la pagina di un vecchissimo diario, Halya!


Era evidente che l'oste faceva grandi sforzi per non scoppiare a ridere sguaiatamente.

Jarek:
Maccus, se mi è concesso saperlo … cos’è che ti diverte così tanto?


"Che donna straordinaria!!! Quando Mejan fa qualcosa puoi giurarci che la fa come si deve." spiegò Maccus senza smettere di ridacchiare.
"Non so perchè voi quattro siete insieme, ma dev'esserci senz'altro il suo zampino. Ed ora voi parlate di separarvi! Oppure di cosa fare per aiutarla! Voi non potete separarvi, a meno di non voler fare un grosso regalo ad Azrek che avrà agio di braccare uomini soli invece che un gruppo affiatato. Quanto ad aiutare Mejan... E' più probabile che tutto questo sia stato architettato da LEI per aiutare VOI!"

Jarek non rispose. Si limitò a fissare, con aria stupita, l’enorme oste che non la smetteva di ridacchiare. Volse poi lo sguardo in direzione di Halya … sul suo volto era impressa una tacita domanda:
Cosa ti spingerebbe a seguire il percorso che io potrei intraprendere? Per quale motivo verresti con me?


Questa volta fu il turno dell'elfa di ridacchiare:
"Non me lo chiedere Jarek, non saprei cosa rispondere, ma tanto tempo fa mi hanno insegnato ad ascoltare il mio istinto, e questo mi dice che non posso ancora tornare a casa."


Jarek:
Potresti tornare dal tuo popolo, Azrek non ti prenderebbe mai.


Maccus:
"Ottima cosa, l'istinto. Ma non dimenticare che Azrek ha i mezzi per darti la caccia, Elfa! Quanto potresti resistere da sola?"

Halya:
"Ma io non ho la minima intenzione di andare sola Maccus. L'eothraim non ha ancora capito che non si libererà facilmente di me, almeno fino a che tutta questa questione non sarà risolta."


Maccus fissò l'Elfa senza parlare ma con enorme rispetto. Il gigante si alzò in piedi, poi si inchinò profondamente:
"Forse la mia gente ha fatto un grave errore ad interrompere i contatti con gli Elfi." Disse.

Halya:
"Gli errori si commettono sempre da tutte e due le parti Maccus."


Maccus:
"Vero."

Jarek guardò prima l’oste, poi Halya, poi di nuovo Maccus ed infine tornò a fissare l’elfa. Improvvisamente scoppiò in una sonora risata:
Ammettilo elfa … inizio a piacerti. E’ evidente che non riusciresti a starmi lontana per più di dieci minuti”.
L’eothraim aveva ritrovato di nuovo un po’ di buon umore … e questo gli aveva permesso di sfoggiare una delle sue soliti irritanti battute!


Halya:
"Come al solito riesci sempre a rovinare tutto Jarek." Ma la sua voce tradiva una certa nota di divertimento.


"Che ne direste, ora, di sgranocchiare qualcosa?" Propose Maccus.
"Chiamate i vostri amici. La cena è pronta".

[Modificato da Admin-Geko 12/09/2005 13.23]

Email Scheda Utente
15/09/2005 17:18
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Master
Alle parole dell’oste, Jarek si rese immediatamente conto di due cose: la prima fu che si accorse dell’allettante profumo di arrosto che proveniva dalla cucina, la seconda che il suo stomaco si mise a protestare per la mancanza di nutrimento.
Proprio in quel momento Vilahir e Naetro scesero le scale e si unirono alla compagnia.
“Ho una fame da lupo”, dichiarò Naetro. “Il profumo dell’arrosto si sente fin dalla nostra stanza. Si mangia?”
“E’ tutto pronto”, sorrise Maccus. “Se volete accomodarvi, servirò subito la cena. Abbiamo arrosto, patate e ortaggi, formaggio e, per finire, un pan di spagna appena sfornato. Il tutto innaffiato con idromele o, se preferite, birra o sidro.”
“L’idromele andrà benissimo”, si affrettò a comunicare Vilahir. Jarek e Naetro annuirono.
L’oste scomparve in cucina per riapparire poco dopo carico di piatti e vassoi. Un secondo viaggio portò brocche e boccali sul tavolo. I quattro viandanti, nel frattempo si erano accomodati intorno alla tavola apparecchiata.
La cena fu ottima ed abbondante. L’idromele, come al solito, era eccezionale. Il tutto contribuì non poco a rasserenare gli animi ed a predisporre i commensali a chiacchierare amabilmente.
Halya si incaricò di riferire a Vilahir e Naetro i contenuti della discussione che lei e Jarek avevano avuto con Maccus prima di cena. Jarek, dal canto suo, si limitò ad intervenire solo per rispondere a qualche domanda.
“Avete parlato di molte cose”, osservò ad un certo punto Vilahir. “E pare che i nostri due compagni, qui, ti abbiano accordato una grande fiducia, oste. Mi auguro che non sia malriposta.”
L’osservazione avvolse come una nube i presenti, raffreddando per un momento l’atmosfera. Maccus squadrò ben bene il bardo con espressione corrucciata. Naetro si bloccò, un boccone di pan di spagna in bocca, una fetta del dolce in una mano ed il boccale di idromele nell’altra. Halya fissava stupita Vilahir. Jarek si tese, temendo la reazione dell’oste, e lanciò un’occhiata al randello che, fortunatamente, si trovava a distanza di sicurezza, dietro il bancone.
“Solo il tempo potrà dirlo, uomo.” La voce di Maccus era bassa e minacciosa.
“Vero”, fu d’accordo Vilahir. “In attesa del responso immagino che non ci sia nulla di male ad essere ottimisti.” Il bardo accompagnò queste ultime parole con un sorriso riconciliatore.
L’oste scrutò ancora qualche istante Vilahir prima di rilassarsi sulla sedia. Naetro riuscì a deglutire il boccone, Halya si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e Jarek si sdraiò, appoggiando i piedi sul tavolo.
“Però c’è una cosa…”, aggiunse Vilahir.
Maccus grugnì. Tutti gli altri tornarono a fissare preoccupati il loro compagno.
“Ehi, calma!” si affrettò a tranquillizzarli il bardo. “Volevo dire solo che c’è una cosa che non mi è chiara. Voi avete dato per scontato che Azrek non avrà pace finché non ci avrà catturato. Ma non potrebbe essere diversamente?”
Tutti tornarono a rilassarsi. La tensione si allentò definitivamente.
“Cosa vuoi dire?” chiese Jarek.
“Solo che non è detto che Azrek si preoccupi così tanto di noi”, spiegò Vilahir. “In fondo cosa volete che sia, per un uomo potente come lui, perdere un carretto di cianfrusaglie strappate ad un villaggio di contadini? Non me ne volere, Maccus, ma è così che stanno le cose. Per voi quella roba avrà senza dubbio un certo valore. Ma per Azrek, che tra l’altro può disporre del bottino saccheggiato a Widu, sarà senza dubbio insignificante. Magari avrà accantonato la faccenda considerandola senza importanza. Solo qualche brigante che ha attaccato i suoi esattori: sono cose che succedono.”
“Sarei propenso a darti ragione, amico”, interloquì Naetro. “Se non fosse evidente che hai dimenticato di considerare due aspetti piuttosto importanti. Primo: noi abbiamo assalito e massacrato una pattuglia di suoi uomini, sottraendo il tributo imposto da un conquistatore al popolo conquistato, per quanto di infimo valore sia. Azrek si è autonominato Conte di Widu, ed un Conte non può permettere che cose simili possano accadere senza che lui faccia nulla. Noi lo abbiamo sfidato, e puoi star certo che lui raccoglierà la sfida. Secondo: hai dimenticato la faccenduola del… cadavere?” Naetro si interruppe, lanciando un’occhiata a Maccus.
“Non temere, giovane guerriero”, disse Maccus con un sorriso. “Non stai rivelando alcun segreto. So tutto della faccenda del cadavere, come la chiami tu. Brackban mi ha detto tutto. Per gli Dei, era ancora terrorizzato quando me lo ha raccontato! Ad ogni modo hai ragione: Azrek non vi lascerà gironzolare tranquillamente da queste parti. Date retta a me: fate in fretta qualcosa o avrete di che pentirvene.”
“Sì, ma cosa fare?” chiese Halya.
“Non so”, rispose Maccus. “Forse potreste recarvi a Lualis, una quindicina di miglia a sud di qui, una giornata di cammino. Lì la situazione è ancora incerta. La città non è ancora sotto il controllo di Azrek, per quanto ne so, ma dicono che il Signore della Caccia di Lualis abbia avviato trattative con gli invasori, per scongiurare la guerra. Secondo me non otterrà nulla: abbiamo visto cosa succede a tentare di parlamentare con Azrek.”
“Altre alternative?” si informò Naetro.
“Ben poche. A Nord, nel profondo del bosco, c’è Pasel. E’ un villaggio di boscaioli: gente dura e piuttosto riservata. Ma non ho idea di come sia la situazione laggiù.” L’oste scosse la testa e scrollò le spalle. “Mi spiace. Non posso darvi molto aiuto.”
“Hai fatto già molto”, dichiarò Halya.
“E’ vero”, confermò Jarek. “Hai fatto ciò che potevi, e di questo ti ringraziamo. D’ora in poi dovremo cavarcela da soli. Ma prima voglio scambiare quattro chiacchiere con Wessel…”
“Non demordi, eh?” disse Maccus. “Come vuoi. Mi piacciono le persone che non si arrendono facilmente. Solo che secondo me Wessel riuscirà solo a confondervi le idee. E’ stato un ottimo Signore della Caccia per Ocrey per molto tempo, ma ora è vecchio e malato e, soprattutto, non ci sta più tanto con la testa. Strano che Mejan continui a confidarsi con lui. Ad ogni modo, domattina vi accompagnerò personalmente da lui.”
“Ci accompagnerai… tutti?” chiese Jarek, preoccupato, guardando Halya.
“Sì, tutti”, confermò Maccus. “Ormai a quell’ora più o meno tutta Ocrey saprà che Elarin è in città e che è accompagnato da Elfi. Le leggende si propagano in fretta.” L’oste sorrise.
“Fantastico!” brontolò Jarek.
Le parole dell'oste avevano semplicemente irritato Jarek, ma per Naetro fu come essere colpito da una sassata. Il guerriero sobbalzò e lanciò un'occhiata indagatrice all'indirizzo di Jarek. Se quest'ultimo si accorse della cosa, non lo diede a vedere.
Naetro stava per dire qualcosa quando alcune note di un liuto giunsero dolcemente alle sue orecchie, distraendolo.
Alla musica si aggiunse ben presto un canto:

“Orrore e disperazione gravavano sul nostro popolo/sotto il giogo dei Terribili Re.
E tutti i tentativi di rivolta/furono soffocati nel sangue.
Ma la bellezza di Orga/Maga e Regina/risplendette di luce dorata/squarciando le ombre.
Partì in cerca di aiuto/in luoghi lontani ed innominabili/tornò con l’Eroe.
Egli era Rabain/il Re Guerriero/di mazzafrusto armato.
Tre i suoi seguaci:/il forte Ciclope/il rapido Arciere/il saggio Cantore.
Fredda e oscura era la pietra della Fortezza/immersa nella nebbia stagnante.
Ma Rabain portò la luce che dissipò le tenebre.
La nebbia si disperse/le mura crollarono/il cancello fu divelto.
Il Terzo Re fu ucciso:/una freccia dell’Arciere/nell’occhio lo colse.
Il Secondo Re fu ucciso:/l’ascia del Ciclope/lo decapitò.
Il Primo Re fu ucciso:/il mazzafrusto di Rabain/si abbatté sul suo capo.”


La musica era bellissima e la voce, naturalmente, era quella di Vilahir.
“Continua!” esclamò Naetro, affascinato ed al momento dimentico delle parole di Maccus riguardo Elarin. “Non fermarti.”
“Purtroppo è tutto quello che so”, rispose Vilahir mentre riponeva il liuto. “So che il componimento è più lungo e narra di oscure profezie, ma io ne conosco solo questa parte.”
“Molto bello”, commentò laconicamente Halya. Vilahir, sorpreso, sapeva che si era trattato del massimo elogio possibile che avrebbe mai sperato di ottenere da un Elfo. Il bardo si inchinò di fronte a lei.
Jarek osservava i suoi tre nuovi amici con una strana espressione sul volto. Sentiva un calore nel cuore che non aveva mai provato prima. Sapeva che avrebbe avuto presto un confronto con loro riguardo la faccenda di Elarin, soprattutto con Naetro. Per il momento, però, la questione era sospesa e lui si limitò a godersi quegli attimi.
L’incantesimo fu rotto improvvisamente dal rumore di un raschiare furioso proveniente dalla porta d’ingresso, accompagnato da guaiti disperati.
“Per tutti gli Dei!” esclamò Naetro. “Kuma! Ho chiuso fuori Kuma per tutto questo tempo!” Il giovane guerriero si precipitò ad aprire la porta. Il cane schizzò all’interno e si lanciò verso il padrone, gettandolo a terra e cominciando a leccargli la faccia, scodinzolando.
“Poveretta, sarà affamata”, commentò Halya.
“Non c’è problema”, affermò Maccus. “Questa è una locanda. E in una locanda ci sono sempre un mucchio di avanzi per un cane.” L’oste sparì in cucina, per poi tornare con una ciotola stracolma di cibo. “Ecco qua”, disse posandola a terra accanto a Kuma. “Una vera leccornia”.
Attesero che il cane finisse di mangiare, poi si accomiatarono per la notte.
Halya, Vilahir e Naetro, seguiti da Kuma, si avviarono sulle scale. Jarek fece per seguirli.
"Jarek... un momento", disse Maccus.
L'eothraim si fermò e si voltò a guardare l'oste con aria interrogativa.
"Come dicevo, Brackban mi ha raccontato tutto", spiegò Maccus. "Per cui so dove andare a recuperare le "cianfrusaglie" sottratte dagli uomini di Azrek. Ovviamente, ti rinnovo i ringraziamenti a nome della gente di Ocrey per aver recuperato le loro cose ma..." Si interruppe un momento, poi riprese: "so per certo che insieme al resto c'erano anche alcune monete. Sai, non era molto, ma si tratta comunque di una bella sommetta per dei contadini. Ne sai niente tu?"
Lo sguardo di Jarek si fissò sul pavimento, mentre infilava le mani sotto la tunica.
"Sai," rispose Jarek, "ora che mi ci fai pensare, credo che tu abbia ragione. Me ne ero completamente dimenticato."
"Stai invecchiando", commentò Maccus.
"Non direi "invecchiando", solo che sono successe così tante cose..."
"Già."
"Non crederai, che io..."
"No, davvero."
Jarek trasse il sacchetto delle monete e lo porse all'oste.
"La mia intenzione era quella di restituirlo con tutto il resto", affermò.
"Ne sono certo", disse l'oste. Poi sorrise: "Buonanotte, furfante. E grazie davvero."
"Buonanotte", bofonchiò Jarek mentre si avviava sulle scale.

[Modificato da bvzk 15/09/2005 17.43]

[Modificato da bvzk 17/09/2005 6.51]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.114
Post: 2.114
Registrato il: 22/02/2004
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio del "GiRSA Crew"
15/09/2005 18:34
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Halya
Halya era distesa sul letto e fissava il soffitto da almeno due ore. La sua mente non faceva altro che sovrapporre due frasi:

*… Ora la valle è buia, pervasa di malefici miasmi, e la vegetazione marcisce, ma la Fortezza esiste ancora, sebbene ridotta in rovine.
Eppure, tra la roccia, la bruma ed il marciume, una stella farà brillare una stella…..*



*……Fredda e oscura era la pietra della Fortezza/immersa nella nebbia stagnante.
Ma Rabain portò la luce che dissipò le tenebre…….*



L’ultimo suo pensiero prima del torpore fu:

*E’ solo la pagina di un vecchissimo diario, Halya!*




Join us, brothers and sisters. Join us in the shadows where we stand vigilant. Join us as we carry the duty that can not be forsworn. And should you perish, know that your sacrifice will not be forgotten. And that one day we shall join you.
[Dragon Age]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 129
Post: 120
Registrato il: 30/06/2004
Città: ROMA
Età: 48
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
17/09/2005 20:17
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Naetro
Naetro si recò nella stanza che Maccus aveva preparato per loro; la frase dell'oste lo aveva scosso ma lui tentava di non farlo capire ai suoi compagni, specialmente a Jarek.
Quando le luci si spensero i pensieri tornarono nella mente del guerriero.
*...quando vedrai brillare la Stella del Mattino, giungerà un uomo. Egli ti guiderà per il tuo destino. Il suo nome è Elarin...*
*Elarin... Jarek... Rabain... possibile che il mio destino debba essere deciso da un giramondo di dubbia moralità?*

*Arriverà il momento in cui dovrà darmi molte spiegazioni.*

Email Scheda Utente
19/09/2005 19:25
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Master
Halya si svegliò di soprassalto e rimase qualche istante immersa nei propri pensieri.
Quindi, con una scrollata di spalle, si alzò dal letto ed aprì le tende per far entrare la luce del giorno. Si lavò con l'acqua fredda del catino che era accanto al letto e si asciugò. Poi si rivestì ed uscì dalla stanza.

Naetro e Vilahir sobbalzarono nei rispettivi giacigli e si scambiarono un'occhiata perplessa. Guardarono in direzione di Jarek e videro che l'eothraim era sveglio, ma aveva lo sguardo fisso davanti a sè ed una strana espressione sul volto.
Improvvisamente si riscosse e, balzato a sedere sul letto, si accorse dello sguardo dei suoi due compagni.
"Be'?" disse. "Cosa avete da guardare? Su, su, è giorno fatto e noi abbiamo un mucchio di cose da fare."
Detto questo si alzò da letto e cominciò a lavarsi.
Vilahir e Naetro lo imitarono.

Si ritrovarono tutti e quattro nel salone principale, dove Maccus li attendeva con il perenne sorriso stampato sul volto ma, soprattutto, con un'abbondante colazione.
"Ho impedito che una folla di curiosi invadesse la locanda, per ora", li informò l'oste. "Ma non appena usciremo di qui preparatevi ad essere l'attrazione del giorno."
"Buongiorno anche a te, oste della malora", mugugnò Jarek.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.114
Post: 2.114
Registrato il: 22/02/2004
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio del "GiRSA Crew"
21/09/2005 13:57
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Halya
Cercare di non pensare al sogno di quella notte era decisamente impossibile, la mente dell'elfa ci tornava di continuo.
Le parole dell'oste, la sera precedente , cominciavano finalmente ad avere un senso.
*Quanto ad aiutare Mejan... E' più probabile che tutto questo sia stato architettato da LEI per aiutare VOI!*
Ora Halya sapeva dove doveva andare e dove il destino di tutti loro si sarebbe compiuto, la strada si intravedeva e bisognava percorrerla.
Cominciava ad importarle anche poco di quello che avrebbe potuto rivelare il vecchio Wessel, ma capì che i suoi compagni avrebbero fatto di tutto per parlare con l'ultima persona che aveva visto Mejan.
Si rassegnò all'idea di dover far visita al vecchio Signore della Caccia di Ocrey.
"Non so voi, ma io non sono abituata a folle di curiosi che ti guardano come un animale raro."
Disse fissando la porta della locanda.
"Quindi, se vogliamo uscire per andare da Wessel, dobbiamo creare un diversivo onde evitare di avere tutta Ocrey al seguito."
"Qualche idea?"

Chiese rivolta ai suoi compagni e a Maccus.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 12.362
Post: 1.443
Registrato il: 06/11/2001
Città: TRADATE
Età: 51
Sesso: Maschile
..:: Vice Amministratore ::..
<-Cavaliere->
Gemellato
21/09/2005 15:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Vilahir

"Allora si vede che non frequenti spesso gli umani" rispose il bardo con un sorriso vagamente canzonatorio.

Vilahir sembrava sfoggiare un buon umnore solo in parte veritiero, come di chi riceve buone notizie ma che portano pensieri con sè.

"Ma hai ragione. Se voleto possoprovare a trattenerli io mentre voi parlate con Wessel, e poi cercherò di raggiungervi"
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.302
Post: 6.179
Registrato il: 22/11/2003
Città: ROMA
Età: 47
Sesso: Maschile
Occupazione: Tecnico Informatico
..:: Amministratore Forum ::..
^Maestro^
Fondatore del "GiRSA Crew"
21/09/2005 19:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Jarek
L’eothraim era insolitamente silenzioso.
Consumò un po’ del cibo che costituiva la ricca colazione mattutina e non proferì parola.
Ascoltò le parole di Halya, poi spostò la sua attenzione su Vilahir.
*L’idea del bardo può andare … forse!*
Bene Vilahir” disse “se credi che possa funzionare, vai li fuori e prova a intrattenere la tua folla. Noi cercheremo di raggiungere l’abitazione di Wessel senza dare troppo nell’occhio”.
Si girò verso l’oste e chiese:
C’è un’altra uscita oltre a quella principale?
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 129
Post: 120
Registrato il: 30/06/2004
Città: ROMA
Età: 48
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
21/09/2005 20:58
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Naetro
Continuando a mangiare il buon Naetro pose l'attenzione sulle parole di Jarek e disse: "L'idea di un'uscita secondaria dalla locanda non è male", disse il guerriero trangugiando il boccone. Cercando di nascondere l'oppressione del sogno della notte che ancora era viva in lui.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 12.362
Post: 1.443
Registrato il: 06/11/2001
Città: TRADATE
Età: 51
Sesso: Maschile
..:: Vice Amministratore ::..
<-Cavaliere->
Gemellato
27/09/2005 11:08
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Vilahir
"Allora siamo d'accordo" Concluse il bardo "Ci vedremo fa ra un paio d'ore nel bosco, sul sentiero verso ovest.. diciamo dopo il primo grande albero secco"

Terminata la colazione e recuperando il liuto, Vilahir si avviò verso la porta.

Appena uscito, venne letteralmente circondato da un gruppo di paesani curiosi e affamati di notizie

Fingendo una sorpresa genuina, faticosamente riuscì a farsi sentire sopra il vociare della piccola folla.
"Calma, amici, calma. In questo momento urge per me recarmi da un conciatore. Se volete condurmi colà, sarò lieto di soddisfare la vostra curiosità"

Se si aspettava di esser accontentato subito i sbagliava di grosso, ma visto che nesuna domanda sembrava smuovere il suo silenzio, finalmente qualcuno cominciò a portarlo... anzi a trascinarlo verso la bottega del conciatore.

"Ecco, che dire, amici, di quanto accaduto? Una schermaglia, o forse dovrei dire un agguato..." I più smaliziati, o quelli cem meglio conoscenvano il numenoreano, stavano cominciando ad intuire il suo gioco. Quando Vilahir iniziava a temporeggiare, era perchè stava per sfoderare qualcosa e attendeva il momento migliore.
E parve chiaro che non avrebbe tirato fuori il meglio finchè non fosse giunto alla sua meta.

E grazie a questo tenevancalmi i più impazienti, almeno quel tanto che bastava a Vilahir per respirare.

Con studiata calma espose la conciatore la sua richiesta d'un saccheto di cuoio robusto.
E mentre attendeva si pose comodo a sedere, liuto in mano.

Era chiaramente nel suo elemento, mentre faceva scorrere lo sguardo fra il suo pubblico, scrutando a cercare se vi fosse qualcosa di strano

Le dita iniziarono a pizzicar le corde


"Sicuri di sè marciavano gli stranieri
Della loro razzia andavano fieri

Ma nell'ombra amica stavan pronti
eroi pronti a regolare i conti

Forti come lupi, astuti come volpi
Non lasciarono scampo i loro colpi

Ancora potente è dell'est il branco
ma fra le fronde c'è una spina nel fianco...
"
Email Scheda Utente
30/09/2005 07:14
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Master
Non appena il bardo fu uscito, Maccus fece cenno agli altri di fare silenzio e di rimanere fermi. Si portò accanto ad una finestra e, protendendo lentamente il capo in modo che potesse essere difficile accorgersi di lui dall'esterno, sbirciò fuori.
Jarek attese per lunghi minuti. Cominciava ad innervosirsi, e si accorse che anche Naetro ed Halya dovevano essere nelle sue stesse condizioni. Cosa avrebbero fatto se Vilahir avesse fallito? *Dannazione*, pensò. *Avremmo dovuto pensarci prima. Bisogna sempre avere un piano B!*
All'improvviso, Maccus si staccò dalla finestra e si diresse verso di loro, sorridendo. I tre si rilassarono.
"E' in gamba, non c'è che dire", commentò. "Se li è tirati dietro come tanti cagnolini attratti da un prelibato boccone. Sembra che pendano dalle sue labbra."
"Spero che non combini qualche disastro..." disse Jarek.
"Piantala, uomo", lo redarguì Halya. "Vilahir conosce il suo mestiere. Piuttosto, pensiamo a quello che dobbiamo fare noi."
"Giusto", approvò Naetro. "Dove si va, oste?"
Maccus sembrò pensarci su. "Non mi pare una buona idea saltare da una finestra", riflettè ad alta voce. "Sarà difficile dare spiegazioni convincenti, se qualcuno dovesse vederci. Che ne dite di usare la porta sul retro?"
"Mi sembra di averti chiesto, poco fa, proprio di una porta secondaria", si irritò Jarek.
"Ah, Jarek, Jarek!" disse Maccus avviandosi dietro il bancone e facendo cenno di seguirlo. "Stai proprio invecchiando. Una locanda che si rispetti ha sempre una porta sul retro, dovresti saperlo, con il mestiere che fai."
Naetro ed Halya ridacchiarono.
"Non ci vedo nulla di divertente", disse Jarek, brusco.
I due non smisero di ridacchiare. Jarek sbuffò.

Maccus li condusse alle cucine e, di lì, attraverso un'uscita che dava sul cortile della locanda. Fu sorprendentemente facile giungere, per vie traverse, a quello che Maccus indicò essere il retro della casa di Wessel.
"Pare che il bardo abbia fatto un ottimo lavoro, in fin dei conti", commentò Naetro, scoccando un'occhiata ironica a Jarek. Quest'ultimo alzò le mani in segno di resa.
A quanto pareva, infatti, nessuno li aveva notati e non incontrarono anima viva. Perfino Kuma, che aveva trotterellato accanto a loro per tutto il tragitto, non diede segni di aver individuato qualcuno nelle vicinanze.
"Ci siamo", comunicò Maccus. "Aspettate qui. Vado a fare due chiacchiere con Astiana, la moglie di Wessel. Non vorrei che ci accogliesse a padellate."
"Padellate?" fu sorpresa Halya.
"E' una donna molto protettiva nei confronti del marito", fu la spiegazione di Maccus il quale, senza attendere repliche, volse le spalle e si diresse verso quella che doveva essere l'entrata secondaria dell'abitazione.
I tre attesero che il gigante bussasse e che attendesse una risposta. Poi lo udirono parlare con qualcuno all'interno. Infine la porta si aprì, rivelando una donna anziana ma piuttosto alta e ben piantata sulle gambe che immediatamente notò il gruppetto in attesa e lo squadrò per bene con espressione corrucciata. Seguì un nutrito scambio di parole con l'oste.
Poco dopo, Maccus tornò da loro. La donna rimase in attesa accanto all'uscio.
"Bene, possiamo andare", li informò Maccus. "E' molto sospettosa, naturalmente, ma credo che la meraviglia di vedere un Elfo sia superiore alla diffidenza."
"A me non è parsa molto meravigliata", disse Halya, dubbiosa.
"Oh, lo è", rispose Maccus. "Ma farà di tutto per non darlo a vedere. Allora, andiamo?"
Il gruppo seguì l'oste. Giunti di fronte alla donna, Maccus si fece da parte in modo che gli altri potessero provvedere alle presentazioni.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.114
Post: 2.114
Registrato il: 22/02/2004
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio del "GiRSA Crew"
30/09/2005 13:17
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Halya
L'elfa decise di sfruttare per una volta l'effetto di meraviglia che generalmente provocava negli uomini.
Si fece avanti fino ad arrivare ad Astiana,la fissò con lo sguardo più rassicurante che potesse fare, chinò leggermente il capo e si presentò:
"Buon giorno signora, io sono Halya e vengo dal lontano Reame di Thranduil, nel Nord del Bosco. Questi sono due miei compagni di viaggio, Naetro e Jarek." Disse indicando i due.
"Siamo consapevoli di arrecare gran disturbo, ma c'è una questione di grande importanza che dobbiamo discutere con suo marito."
"Sarebbe tanto gentile da lasciarci entrare?"
Detto questo rimase in silenzio a fissare la donna aspettando un suo cenno d'assenso.

[Modificato da bvzk 02/10/2005 7.56]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 6.302
Post: 6.179
Registrato il: 22/11/2003
Città: ROMA
Età: 47
Sesso: Maschile
Occupazione: Tecnico Informatico
..:: Amministratore Forum ::..
^Maestro^
Fondatore del "GiRSA Crew"
01/10/2005 12:30
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Jarek
*Ben fatto, Elfa … ben fatto!*
Jarek fece un paio di passi avanti e si limitò ad un cortese cenno di saluto col capo senza aggiungere nulla a quanto detto da Halya.
Aspettò che Naetro facesse lo stesso e poi attese la reazione della donna.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 129
Post: 120
Registrato il: 30/06/2004
Città: ROMA
Età: 48
Sesso: Maschile
..:: Utente Forum ::..
-Principiante-
01/10/2005 21:16
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Naetro
Il guerriero imitò Jarek e si limitò a chinare il capo in cenno di saluto.
Email Scheda Utente
02/10/2005 07:55
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Master
L'anziana donna, evidentemente, non si aspettava un intervento diretto dell'Elfa. Rimase qualche istante senza parole, arrossendo e distogliendo lo sguardo come una ragazzina. Accennò un inchino, mentre si spostava di un passo in modo da lasciar libero il vano dell'ingresso dell'abitazione.
"N-nobile Signora... i-io...", balbettò. "Naturalmente siamo onorati di poterti accogliere nella nostra umile casa..."
La voce si spense gradualmente e fu chiaro che la donna riteneva dovesse dire qualcos'altro, qualcosa di adatto alla circostanza, ma che non riusciva a trovare le parole.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.114
Post: 2.114
Registrato il: 22/02/2004
Città: ROMA
Età: 50
Sesso: Femminile
..:: Utente Forum ::..
<:-Eroe-:>
Socio del "GiRSA Crew"
02/10/2005 11:55
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Halya
"Vi prego signora."
Si affrettò ad aggiungere l'elfa.
"Siamo noi ad essere onorati della vostra gentile accoglienza e del vostro prezioso aiuto."
Guardò la donna e le mostrò uno dei suoi sorrisi più accattivanti, poi si avviò verso la porta ed entrò in casa.
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com