Jarek spostava lo sguardo velocemente da Halya a Vilahir, soffermandosi su ognuno dei due solo per un brevissimo istante.
Le sue mani si muovevano freneticamente passandosi il ferro di cavallo a vicenda, con fare nervoso.
Che succedeva all’eothraim?
Cosa succedeva a quel furfante da quattro soldi?
Dove era finito il suo sangue freddo?
Dove erano finite quella razionalità e quella calma che gli avevano permesso, in mille occasioni, di riportare a casa la pelle?
Nessuno lo aveva mai visto agitato in quel modo.
Teso fino allo spasmo, irrequieto.
Si stava muovendo sul limite di un baratro … anzi, era immobile sul limite di un baratro!
Un passo verso la follia o una lunga falcata verso quella ragione che lo avrebbe portato alla consapevolezza?
Ma, scherzo del destino, era proprio quella consapevolezza che avrebbe potuto portalo verso la follia!
Fino a quel momento non era mai esistito uno "Jarek preoccupato"!
Fino a quel momento l’eothraim non aveva mai avuto la responsabilità di prendere delle decisioni per qualcuno che non fosse lui stesso.
Halya lo avrebbe seguito, a Lualis come a Pasel.
Vilhair si era messo a sua disposizione.
Si rese conto di avere il fiato corto e che il cuore gli batteva contro tempo … come se avesse perso un colpo.
Continuava a passarsi quel dannato ferro di cavallo da una mano all’altra.
Lui che fino a quel momento si era divertito a saltare da un letto ad un altro ... da una taverna ad un'altra.
Lui che era scappato e fuggito.
Che aveva rubato.
Ingannato.
Lui che non aveva famiglia (ad esclusione di Mejan) ne amici (ad esclusione di Mejan).
Lui che era un solitario.
Uno schivo, un irriverente, uno sfrontato.
Lui che …
Dove era andato a finire "Jarek il furfante"?
*Ma cosa mi sta accadendo?*
La sua voce rimbombò nella sua testa come un’eco in una grotta senza uscita!
L’elfa e il bardo lo stavano fissando con un’espressione di stupore dipinta sul volto.
Stupore che ben presto divenne preoccupazione!
Preoccupazione che si trasformò in paura quando Jarek, con un gesto improvviso e violento, scagliò il ferro di cavallo lontanissimo, nella foresta!
I due compagni istintivamente fecero un paso indietro, allontanandosi da lui.
Jarek chiuse gli occhi, fece un profondo e lungo respiro, poi li riaprì.
Si girò verso Naetro e sfoderò uno dei suo soliti incredibili sorrisi.
“
Se mi seguirai in questa follia, mio buon amico, e se riusciremo a tenerci la pelle addosso … beh … allora ti assicuro che, in un modo o nell’altro, scopriremo se Elarin esiste davvero!”
E senza aggiungere altro mosse i suoi passi sul sentiero che conduceva a nord-ovest … verso Pasel!
[Modificato da bvzk 03/11/2005 15.12]