| | | | Post: 120 | Registrato il: 12/03/2004
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31/03/2004 11:29 | |
Risalendo la val Corsaglia per raggiungere S.Giacomo in primavera, ai margini della statale, si incontrano primule spontanee.
Cosi' anche proseguendo verso Montaldo oppure passando da Torre.
Questo tipo di primula molto comune e' di un giallo pallidissimo e le sue foglie sono macchioline di colore verde tra il marroncino del terreno, appena scoperto dalla neve.
Verrebbe voglia di prenderne una, ma esistono in commercio le primule da coltivazione.
Queste pallide pianticelle che sembrano darci il benvenuto prima di entrare a Sgia, accompagnandoci nella risalita fin oltre S.Anna, sono come soffici cuscinetti su cui la primavera ha appena intinto il pennello. |
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| | | | Post: 118 | Registrato il: 12/03/2004
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31/03/2004 11:15 | |
il sottobosco è per tutti noi E' superfluo dire di rispettare il sottobosco.
Non dobbiamo danneggiare piante, arbusti, funghi con violente bastonate o altri mezzi.
Non lasciamo spazzatura in giro; al ritorno dai picnic si riportino a casa gli avanzi!.
In occasione di varie merende al bosco delle fate abbiamo raccolto lattine di qualche buontempone.
Ai piedi dei tavoli vi erano anche pezzetti di vetro.
Tutto questo non è biodegradabile.
Persino subito sotto la fonte vi era una bottiglietta di plastica, che qualcuno ha dimenticato di riempire e di portar via.Per non parlare poi delle moto che attraversano il boschetto e, superando la pista del Sapel, risalgono verso la panoramica!.
Esistono anche le bici, ma se qualcuno non puo' proprio fare a meno del motore, cerchi comunque di risalire... garbatamente.
Il sottobosco e' per tutti. |
| | | | Post: 116 | Registrato il: 12/03/2004
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31/03/2004 09:28 | |
Se per errore si calpestano i funghi,non è grave: si favorisce la loro diffusione, poiche'sotto il cappello si dispondono le lamelle, contenenti le spore, cioe' i piccoli semi.
Non so se alcuni funghi crescono in una notte.
Ci puo' rispondere qualche esperto.
Ines |
| | | | Post: 326 | Registrato il: 20/11/2003
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31/03/2004 00:24 | |
Se ci sono fungaioli fra i nostri lettori
qualcuno mi spiegherebbe gentilmente perche'
bisogna andare per funghi ad ore invereconde
Ma i funghi nascono, e cosi' grossi, nel giro di
una notte
Un marito obligato a levatacce per poi vagare nei
boschi pestando talvolta i funghi per totale incapacita'
vi sara'molto grato
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| | | | Post: 111 | Registrato il: 12/03/2004
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30/03/2004 12:28 | |
I funghi, che vanno raccolti solo con tesserino di autorizzazione, è bene dirlo, si dividono, per noi profani, in due categorie: mangerecci e velenosi.
Chi li conosce deve rispettare i boschi, non rimestare la terra, le foglie, il sottobosco.
Tutto va lasciato come prima del nostro passaggio.
Detto questo, doveroso sia verso il comprensorio che frequentiamo sia verso ogni altra zona da funghi, premetto che io sono poco osservatrice, e quindi non sempre colgo nei boschi la loro presenza.
In ogni caso non li raccolgo mai, perchè ho grosse difficolta' nel riconoscerli.
Il fungo non è un vegetale, ma fa parte di un regno a se'.
Non ha radici, nè fusto,nè foglie e non svolge la funzione clorofilliana. |
| | | | Post: 108 | Registrato il: 12/03/2004
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30/03/2004 09:07 | |
La mela non è il frutto del melo, ma la sua grossa bacca; il frutto è il torsolo(!)
Gia' nel neolitico la mela veniva consumata, poiche' dei semi sono stati rinvenuti presso un villaggio di palafitte in Lombardia.Al dila' delle note mele della val di Non, delle renette, delizie, carle piu' presenti in commercio, a Sgia crescono un po' ovunque alberi di mele selvatiche, o per meglio dire, date come pasto agli animali.
Uno splendido melo si trova nella strada interna tra Bosco fiorito e il ripetitore Telecom, ai piedi del condominio S.Luca.
Appartiene ad una cascina.
In primavera e' un pullulare di delicati fiori.
In autunno l'albero mostra le sue mele di colore verde chiaro, molte della quali cadono a terra, colorando l'erba ormai secca di una delicata sfumatura verde-gialla.
Questo e' un melo dalla forma perfetta, armonico nella distribuzione dei rami, direi degno di essere fotografato da Airone o Oasis.
[Modificato da icci 30/03/2004 9.09] |
| | | | Post: 90 | Registrato il: 12/03/2004
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26/03/2004 11:45 | |
Che i prati di S.Giacomo, in maggio e giugno siano un tripudio di colori, è cosa nota: il verde bandiera della semplice erba, alternato ai fiori di campo, alle margheritine candide, agli spumosi soffioni, sono un incanto per gli occhi di chi ama la natura.
A volte,quando il vento sparge intorno i delicati petali,si nota ancor di piu' la varieta' dei colori e, vorrei quasi dire, lo "spreco" di tanta armonia in un semplice ritaglio d'erba.
A me piacciono da impazzire i prati del Pul, oltre S.Salvatore, dove gli alberi da frutta di primavera si stagliano, pieni di petali bianchi e rosati, nel verde brillante dei prati, in cui l'erba ricresce ogni anno rigogliosa dopo il sonno dell'inverno.
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| | | | Post: 88 | Registrato il: 12/03/2004
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25/03/2004 18:29 | |
Se l'albero si riconosce spesso per la forma, o le foglie, o la corteccia,in realta'la sua bacca, anche se quasi sempre passa inosservata, e' fondamentale per capire con che cosa abbiamo a che fare.
Oggi diro' che in genere le bacche si dividono in chiare (rosse) e scure (nere),a seconda del colore raggiunto al massimo della loro maturazione. |
| | | | Post: 87 | Registrato il: 12/03/2004
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25/03/2004 18:22 | |
Sin dall'antichita' gli uomini hanno raccolto erbe spontanee per cibarsene e poi per curarsi, imparando a loro spese cio' che era gustoso e no, cio' che faceva bene alla salute, o non serviva, o peggio era dannoso.
A S.Giacomo, sui prati, si vedono erbe di specie diverse.
Poi vi sono anche quelle coltivate dall'uomo.
L'argomento è vastissimo.
Ne parleremo a poco a poco.
Ines |
| | | | Post: 86 | Registrato il: 12/03/2004
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25/03/2004 18:08 | |
S.Giacomo e' piena di cose meravigliose da osservare da
vicino, sui prati e nel sottobosco, non appena la neve si fa da parte.
Anche se animali e alberi suscitano in tutti grande passione, voglio far giustizia di cose piu' umili, che spesso, forse ad eccezione dei funghi, sono meno apprezzate.
Ines
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