erbe,funghi e bacche

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7
icci
00giovedì 25 marzo 2004 18:08
S.Giacomo e' piena di cose meravigliose da osservare da
vicino, sui prati e nel sottobosco, non appena la neve si fa da parte.
Anche se animali e alberi suscitano in tutti grande passione, voglio far giustizia di cose piu' umili, che spesso, forse ad eccezione dei funghi, sono meno apprezzate.
Ines

icci
00giovedì 25 marzo 2004 18:22
erbe dal passato
Sin dall'antichita' gli uomini hanno raccolto erbe spontanee per cibarsene e poi per curarsi, imparando a loro spese cio' che era gustoso e no, cio' che faceva bene alla salute, o non serviva, o peggio era dannoso.
A S.Giacomo, sui prati, si vedono erbe di specie diverse.
Poi vi sono anche quelle coltivate dall'uomo.
L'argomento è vastissimo.
Ne parleremo a poco a poco.
Ines
icci
00giovedì 25 marzo 2004 18:29
bacche variopinte
Se l'albero si riconosce spesso per la forma, o le foglie, o la corteccia,in realta'la sua bacca, anche se quasi sempre passa inosservata, e' fondamentale per capire con che cosa abbiamo a che fare.
Oggi diro' che in genere le bacche si dividono in chiare (rosse) e scure (nere),a seconda del colore raggiunto al massimo della loro maturazione.[SM=g27823]
icci
00venerdì 26 marzo 2004 11:45
i prati del Pul
Che i prati di S.Giacomo, in maggio e giugno siano un tripudio di colori, è cosa nota: il verde bandiera della semplice erba, alternato ai fiori di campo, alle margheritine candide, agli spumosi soffioni, sono un incanto per gli occhi di chi ama la natura.
A volte,quando il vento sparge intorno i delicati petali,si nota ancor di piu' la varieta' dei colori e, vorrei quasi dire, lo "spreco" di tanta armonia in un semplice ritaglio d'erba.
A me piacciono da impazzire i prati del Pul, oltre S.Salvatore, dove gli alberi da frutta di primavera si stagliano, pieni di petali bianchi e rosati, nel verde brillante dei prati, in cui l'erba ricresce ogni anno rigogliosa dopo il sonno dell'inverno.[SM=g27827]

icci
00martedì 30 marzo 2004 09:07
le mele di S.Giacomo
La mela non è il frutto del melo, ma la sua grossa bacca; il frutto è il torsolo(!)
Gia' nel neolitico la mela veniva consumata, poiche' dei semi sono stati rinvenuti presso un villaggio di palafitte in Lombardia.Al dila' delle note mele della val di Non, delle renette, delizie, carle piu' presenti in commercio, a Sgia crescono un po' ovunque alberi di mele selvatiche, o per meglio dire, date come pasto agli animali.
Uno splendido melo si trova nella strada interna tra Bosco fiorito e il ripetitore Telecom, ai piedi del condominio S.Luca.
Appartiene ad una cascina.
In primavera e' un pullulare di delicati fiori.
In autunno l'albero mostra le sue mele di colore verde chiaro, molte della quali cadono a terra, colorando l'erba ormai secca di una delicata sfumatura verde-gialla.
Questo e' un melo dalla forma perfetta, armonico nella distribuzione dei rami, direi degno di essere fotografato da Airone o Oasis.

[Modificato da icci 30/03/2004 9.09]

icci
00martedì 30 marzo 2004 12:28
i funghi
I funghi, che vanno raccolti solo con tesserino di autorizzazione, è bene dirlo, si dividono, per noi profani, in due categorie: mangerecci[SM=g27823] e velenosi.[SM=g27825]
Chi li conosce deve rispettare i boschi, non rimestare la terra, le foglie, il sottobosco.
Tutto va lasciato come prima del nostro passaggio.
Detto questo, doveroso sia verso il comprensorio che frequentiamo sia verso ogni altra zona da funghi, premetto che io sono poco osservatrice, e quindi non sempre colgo nei boschi la loro presenza.
In ogni caso non li raccolgo mai, perchè ho grosse difficolta' nel riconoscerli.
Il fungo non è un vegetale, ma fa parte di un regno a se'.
Non ha radici, nè fusto,nè foglie e non svolge la funzione clorofilliana.
AlbertoSG
00mercoledì 31 marzo 2004 00:24
Re: i funghi
Se ci sono fungaioli fra i nostri lettori
qualcuno mi spiegherebbe gentilmente perche'
bisogna andare per funghi ad ore invereconde [SM=g27833]
Ma i funghi nascono, e cosi' grossi, nel giro di
una notte[SM=g27833]
Un marito obligato a levatacce per poi vagare nei
boschi pestando talvolta i funghi per totale incapacita'
vi sara'molto grato [SM=g27828]

icci
00mercoledì 31 marzo 2004 09:28
per Alberto
Se per errore si calpestano i funghi,non è grave: si favorisce la loro diffusione, poiche'sotto il cappello si dispondono le lamelle, contenenti le spore, cioe' i piccoli semi.
Non so se alcuni funghi crescono in una notte.
Ci puo' rispondere qualche esperto.
Ines
icci
00mercoledì 31 marzo 2004 11:15
il sottobosco è per tutti noi
E' superfluo dire di rispettare il sottobosco.
Non dobbiamo danneggiare piante, arbusti, funghi con violente bastonate o altri mezzi.
Non lasciamo spazzatura in giro; al ritorno dai picnic si riportino a casa gli avanzi!.
In occasione di varie merende al bosco delle fate abbiamo raccolto lattine di qualche buontempone.
Ai piedi dei tavoli vi erano anche pezzetti di vetro.
Tutto questo non è biodegradabile.
Persino subito sotto la fonte vi era una bottiglietta di plastica, che qualcuno ha dimenticato di riempire e di portar via.Per non parlare poi delle moto che attraversano il boschetto e, superando la pista del Sapel, risalgono verso la panoramica!.
Esistono anche le bici, ma se qualcuno non puo' proprio fare a meno del motore, cerchi comunque di risalire... garbatamente.
Il sottobosco e' per tutti.[SM=g27827]
icci
00mercoledì 31 marzo 2004 11:29
la pallida primula
Risalendo la val Corsaglia per raggiungere S.Giacomo in primavera, ai margini della statale, si incontrano primule spontanee.
Cosi' anche proseguendo verso Montaldo oppure passando da Torre.
Questo tipo di primula molto comune e' di un giallo pallidissimo e le sue foglie sono macchioline di colore verde tra il marroncino del terreno, appena scoperto dalla neve.
Verrebbe voglia di prenderne una, ma esistono in commercio le primule da coltivazione.
Queste pallide pianticelle che sembrano darci il benvenuto prima di entrare a Sgia, accompagnandoci nella risalita fin oltre S.Anna, sono come soffici cuscinetti su cui la primavera ha appena intinto il pennello.[SM=g27827]
icci
00mercoledì 31 marzo 2004 11:38
esili crochi
Per par condicio è doveroso ricordare che il croco spontaneo si schiude insieme alle primule, e qualche varieta' ricompare in autunno.
Il fiore, di colore rosa pallido, qualche volta anche bianco, sembra un piccolo giglio o un ciclamino un po' imperfetto.
Si trova sui prati del Pul, ai margini della cascina al giro dell'aquila, sopra il Pineta e lungo il Sapel.
Anche i prati piu' bassi, scendendo verso Serra e Pamparato accolgono questa delicata fioritura,che, vista dall'alto, [SM=g27831] sembra un disegno naif.
La gradazione di rosa, piu' o meno intensa,ripaga il prato ancora [SM=g27832] dormiente e privo di erba fresca.
fabioic
00mercoledì 31 marzo 2004 11:41
perines
la tua poesia..m'incanta
Brava
fabio[SM=x291708]
icci
00giovedì 1 aprile 2004 08:04
il papavero comune
Con un po' di pazienza, a primavera inoltrata, spunteranno i primi papaveri rossi, quelli piu' comuni, un po' ovunque nel comprensorio.
Scendendo da Sgia, oltre Deviglia, per poi arrivare in fondo e prendere la direzione per Mondovi'(oltre il benzinaio di fondo valle), ci sara' tra 30-40 giorni una prima fioritura ai margini della strada.
Proseguendo verso Monasterolo, splendida per il suo bosco, si sbuca all'improvviso in una zona pianeggiante, che porta poi alla strada per Mondovi'.
In giugno qui la fioritura del papavero sara'notevole, visibile sui cigli e sui prati laterali alla provinciale.
icci
00giovedì 1 aprile 2004 08:15
l'apparente fragilita' del papavero rosso
Considerato dai contadini erbaccia infestante nei campi di cereali, accanto al fiordaliso, il papavero rosso si pregiava di far parte, insieme alle spighe, della ghirlanda che la dea Cerere portava sul capo.
La vivace corolla sembra ondeggiare inerme al soffio del vento e lo stelo appare fragile,[SM=g27818] debolmente stabile tra il robusto grano in crescita.
In realta' i suoi semi sono vitali per molti anni nel terreno e facilmente colonizzano aree diverse.
I prati di fine primavera popolati di papaveri mostrano quei petali spiegazzati, apparentemente sciupati, che sembrano rinfrescare col loro caratteristico colore il tenero verde dell'umile erba.[SM=g27827]
icci
00venerdì 2 aprile 2004 15:57
le nere bacche di ginepro
Il ginepro, molto comune nel comprensorio, è un arbusto sempreverde, facilmente riconoscibile perche', quello piu' comune, presenta foglie a punta e con con una striscia bianca nella parte superiore.
Cresce spontaneo al Pul e al Colme'.[SM=x291718]
Le sue bacche, nere quando giungono a maturazione, erano conosciute gia' anticamente per il loro [SM=g27827] valore "medicinale":hanno infatti proprieta' disinfettanti.
Gli erboristi sanno che l'infuso di bacche di ginepro aumenta la diuresi e che una manciata di bacche nell'acqua calda del bagno ha un effetto tonificante.
Dalle bacche si ottiene un olio essenziale, usato per dare
aroma al gin.[SM=x291716]
icci
00venerdì 2 aprile 2004 16:12
foraggio per il bestiame
La vicinanza del Piemonte al mare, il clima temperato, al riparo dai freddi venti nordici, ha permesso lo stanziarsi dell'uomo in queste zone tra i monti e la pianura.
Addirittura i Liguri, popolazione gia' presente nell'eta' del bronzo,costituiti da tribu'eterogenee tra loro, dall'odierna Liguria risalirono i fianchi delle Alpi marittime.
Alcuni gruppi si stabilirono nelle zone lungo i fiumi.
L'agricoltura si diffuse un po' ovunque in queste terre fertili, facilitate dal clima temperato.
Il bestiame venne allevato e, col tempo, crebbe anche la coltura del foraggio.
Anche adesso, accanto a campi coltivati a foraggio, si estendono prati di erba spontanea, dove , nella stagione calda, le sfumature di verde brillano sotto il sole e il nostro atteggiamento di fronte a tale natura rigogliosa e' di serena contemplazione.

icci
00lunedì 5 aprile 2004 12:39
vegetazione spontanea
In molti luoghi oggi vanno scomparendo vaste aree di prati, boschi, ambienti naturali di ogni genere in seguito a fenomeni eccessivi di urbanizzazione.
Come conseguenza immediata è la riduzione di habitat per gli animali.
Nel comprensorio, e in particolare a Sgia, non si sono visti fortunatamente profondi squilibri, e questo a vantaggio della sopravvivenza di diverse specie di vegetali e animali.
Le piante spontanee con fiori sono forse il gruppo piu' presente nel comprensorio tra la vegetazione spontanea.
Il fiore è la parte riproduttiva della pianta, poichè racchiude gli organi maschili e femminili.[SM=x291718]
Un fiorellino tipico di vegetazione spontanea è fatto di petali delicati e colorati, circondati, in genere, al di sotto, di piccole foglioline verdi esterne, i sepali.
I fiori selvatici, che abbondano un po' ovunque, si sviluppano a pianticelle singole, a ciuffi, a rampicante.


[Modificato da icci 05/04/2004 12.40]

icci
00martedì 6 aprile 2004 19:13
le bacche dell'olivello spinoso
Per dare completezza all'argomento aggiungo che le sue bacche, arancioni a piena maturazione, sono ricche di vitamina A e C e costituiscono il cibo prelibato dei tordi.
icci
00mercoledì 7 aprile 2004 10:31
la fumaria
E' un'erba comune, delicata, presente in terreni asciutti, sassosi.
A volte infesta anche gli orti e gli altri terreni coltivati.
Sbuca dalle pietre e dai muri col suo fare un po' prepotente e col suo fusto allampanato, sottile, eretto come per scrutare dove potersi attaccare.
Si vede in fiore da maggio a ottobre.
I Romani dicevano che spuntava all'improvviso come la nebbia e la usavano come tonico per scacciare la tristezza.[SM=g27823]
La fumaria e' anche vermifuga e gli antichi la usavano per ripulire l'intestino.[SM=g27829]
Dicono che serva anche a schiarire le lentiggini.[SM=g27833]
Il fatto che sia cosi' nota è dato dalla sua presenza ovunque, ben visibile nei terreni di Montaldo, Serra, Torre, S.Giacomo.
I suoi fiori allungati sono rosa pallido e diventano rosso cupo al vertice, con una specie di smerlo a mo' di pizzo.
Le foglioline sono lunghe e sottili e fanno da coreografia quando il vento muove i teneri steli e sospinge le corolle rosee come tanti abiti di leggiadre ballerine.[SM=g27827]

icci
00venerdì 9 aprile 2004 10:03
i licheni
Visibili sui tronchi degli alberi, soprattutto esposti a nord, il lichene e' frequente sui fusti delle conifere nella pista della seggiovia e su molti alberi del giro dell'aquila.
Sono organismi che vivono in simbiosi, cioè in mutuo vantaggio, tra un fungo ed un'alga, tanto che a volte sembrano proprio funghi speciali, perchè da soli non potrebbero vivere.

icci
00mercoledì 14 aprile 2004 19:19
crochi viola e giovani primule in localita’ Molinieri
In localita’ Molinieri, al Pul, lo scorso we ho visto un’immensa fioritura di crochi viola scuro, che hanno creato un tappeto colorato, frammentandosi alla giovane erba verde smeraldo timidamente spuntata dal rigore invernale.[SM=g27817]
Poco dopo quel prato [SM=x291718] verde e viola, subito passata la curva, le nuove primule di un giallino esangue hanno dato mostra di se’, creando piccole zolle pallidine tra le foglie secche dell’autunno scorso, sbriciolate o accartocciate dalla neve passata.
Proprio una tavolozza di acquarelli primaverili![SM=g27827]
icci
00venerdì 16 aprile 2004 10:14
C’è la cicuta nei prati di S.Giacomo? chi l'ha vista?
Quando ero bambina e a tutti i costi volevo sapere come è fatta la temibile cicuta, mi dicevano che si riconosce tra l’erba perche’ ha il fusto liscio a puntini rossi e “odora di topo”…
ma io non avevo mai annusato nessun roditore, anzi, sarei scappata immediatamente al suo incontro.[SM=g27812]
Mi dicevano anche di non toccarla, perche’, essendo velenosa, …non si sa mai…e di non mettermi dopo le mani in bocca.[SM=g27833] [SM=g27833]
Cosi’ sono cresciuta con l’ansia da cicuta, per i topi, per il veleno, e poi da grande mi è stato anche detto che Socrate era stato avvelenato da un infuso di cicuta![SM=g27825]
Non ne potevo piu’,[SM=g27826] per cui ho deciso di conoscerla, individuandola con un po’ di fortuna, sui declivi incolti e nei prati umidi.[SM=g27827]
In realta’ è una bella pianticella, dalle foglioline dentellate e lavorate come un pizzo, un po’ simile al prezzemolo.
I pois rossi sullo sfondo verdolino dello stelo ingentiliscono l’insieme e fanno spiccare la pianticella dall’erba dei prati.[SM=x291718]
I suoi teneri fiori bianchi si dispongono a ombrello , mostrando la loro leggiadria da giugno ad agosto, nel pieno dell’estate.
Una creatura cosi’ non si puo'ignorare; e mi piace pensare che il suo veleno protegga la sua bellezza.[SM=g27832]
Non ne ho mai vista sui prati di S.Giacomo, né nel fondovalle, ma sono sicura che ci deve essere, perche' è una pianta abbastanza comune.


icci
00martedì 20 aprile 2004 15:33
bacche e coni di larice
Il larice, comunissimo nel comprensorio, mitico "Bosconero",è una conifera decidua, con i rami piu' bassi leggermente pendenti.
E' ben visibile salendo al monte Alpet con la seggiovia, prima di incontrare gli abeti rossi ( Pecci), ed alche sulla panoramica.
Questa è la stagione per osservare da vicino il suo nuovo germoglio, presente spesso vicino alla bacca.
Vi sono piccoli coni maschili dai quali si aprono a poco a poco le nuove foglie, mentre i coni femminili, appena un po' piu' tondeggianti, si schiudono in minuscoli cestini a forma di rosa: ecco perche' vengono detti "rose del larice".
Le bacche brune e lamellate sono spesso pigne vuote che stanno sull'albero per molto tempo, prima di seccare[SM=g27825] o di essere divelte dal vento.[SM=g27828]
icci
00lunedì 26 aprile 2004 16:12
Orti e giardini aggraziati dall’uomo
Nel comprensorio la natura non e’ smagliante solo se spontanea, ma anche dove la mano abile e precisa dell’uomo riesce a comporre quadretti verdi cosparsi di cuscini di petali colorati, arbusti nani fiancheggiati da bulbi variopinti appena spuntati, pianticelle tremule,accarezzate da agili rampicanti.
Vi sono esempi di orti e giardini curati gia’ nel fondovalle, uno dei quali si incontra subito dopo aver imboccato il bivio per Torre, dove lo scorso anno imperversavano i tulipani neri.
Cosi’ anche a S.Anna e ai Cardini.[SM=x291718]
Nel gazebo dell’hotel Bellavista, proprio di fronte all’ingresso, a Pasqua vi era un particolare accostamento di piante rustiche, come l’erica, e di primule blu e amaranto.
Poi svettavano qua e la’ piccoli tulipani a giglio, screziati di rosa fucsia e di giallo pallido.
L’erba tenuta bassa faceva da tappeto soffice a tutti i vasetti e alla pianticelle posate direttamente a terra, dove solo l’ondeggiare delle giunchiglie a corolla -giallo intenso- pareva rompere quella pace.
Quando al mattino presto la rugiada era ancora posata sui delicati petali e sulle giovani foglie primaverili -nati per volonta' del vento, delle api o piantati dall'uomo, -sembrava quasi che il tempo fosse quello di una volta, quando la natura si muoveva al ritmo delle stagioni e l’uomo viveva all’aperto il suo lavoro e le sue fatiche, prima ancora che il sole spuntasse alto a riscaldare i dolci pendii.[SM=g27823]

icci
00martedì 27 aprile 2004 15:41
La catena alimentare intorno ai funghi
Molti animali trovano nel fungo una fonte alimentare di notevole importanza; persino funghi per noi tossici diventano invece cibo per organismi viventi.
Chiocciole e lumache, oltre ad aggirarsi ghiotte negli orti coltivati alla ricerca di foglioline di insalata, si cibano anche dei funghi del sottobosco, come capita di osservare.
Anche larve di piccoli insetti, per crescere, si cibano di funghi, che spesso vediamo aggrediti nel gambo da minuscole gallerie tortuose, scavate con particolare cura e faticoso impegno.
Qualche insetto previdente aveva a suo tempo posato le uova proprio li’, su gambi e cappelli, sapendo che i nascituri, dopo la schiusa, avrebbero trovato quelle sostanze adatte alla crescita, per divenire, a loro volta, insetti adulti

icci
00venerdì 14 maggio 2004 08:58
La colombina
La colombina è un fungo comune nel sottobosco del comprensorio.
Il cappello è bombato, un po’ come una campanella, [SM=g27813] e poi va via via appiattendosi.
E’ bordato di un orlo un po’ sbilenco, [SM=g27819] che sembra fare da protezione alle sottili lamelle filiformi sotto la cupoletta.
La colombina, a maturazione avvenuta, puo’ essere biancastra, lilla, rossa.
Vive generalmente in gruppi, per cui è abbastanza facile vederla.
Il suo sapore è delicato, in particolare se la si cucina a funghetto,[SM=x291711] con aglio e prezzemolo.


fabrizioSG
00venerdì 14 maggio 2004 09:15
Funghi
Adesso vediamo se in questa sezione troviamo qualcuno che ci informa anche quando iniziano a nascere e magari dove...[SM=x291714]
Ora che arriva il caldo ed è piovuto tanto....mi spiego?
AlbertoSG
00venerdì 14 maggio 2004 16:46
funghi...
..e come (forse) ho gia' chiesto
ci spieghi anche perche' bisogna fare delle levatacce
per raccoglierli [SM=g27813]
icci
00mercoledì 19 maggio 2004 11:52
Il finocchio selvatico
E’ una delle piante con un bagaglio di storia e tradizioni alle spalle, che tanto ce la fa amare e rispettare per cio’ che ci rappresenta: un legame tra noi e i nostri antenati, che ben lo conoscevano e ne esaltavano le proprieta’, in bene e in male.[SM=x291718]
Senza andare troppo in la’ nel tempo ricordo che mia nonna raccoglieva il f.s. nelle fasce e lo poneva all’interno della pentola dove cuocevano le castagne (ballotte), oppure nel pancino dei pesci che metteva in casseruola a rosolare.[SM=x291711]
Gia’ noto nel’antichita’ da Egizi e Cinesi,veniva usato per preparare un infuso contro gli avvelenamenti, pratiche comuni a quell’epoca per eliminare persone scomode.[SM=x291719]
I Romani avevano inventato un mito intorno a questa pianta, ritenendo che avesse proprieta’ benefiche per i serpenti, che se ne nutrivano per migliorare la vista.
I religiosi del primo cristianesimo, per attenuare la fame durante i duri digiuni che si imponevano, masticavano il f.s. durante il giorno.
Si credeva che avesse anche proprieta’ contro il [SM=g27833] malocchio e allontanasse spiritelli maligni e streghe.
Le radici venivano usate per combattere la peste (!).[SM=g27825]
Una credenza popolare dice che fa aumentare il latte nelle neo-mamme.
Ha proprieta’ digestive e molte bevande a base di f. vengono date ai piccoli che soffrono di rigurgito.
I semi di finocchio sono ottimi per aromatizzare il pane.[SM=x291713]
E’ pianta comune nel comprensorio, visibile sui prati a Serra, sulla Liset, sopra il Colmet; si alza anche piu’ di un metro.
Fiorisce in estate ed ha teneri fiori giallo-pallido disposti in piccole cupole a forma di ombrello.
Le sue foglie seghettate sembrano una passamaneria di pizzo.
Quando si incontra sui prati una pianticella di f.s. conviene soffermarsi e strofinarla lievemente tra le dita: ne uscira’ un delicatissimo odore di anice, tipico e inconfondibile, tanto da non dimenticarsene piu’.[SM=x291718]


icci
00venerdì 28 maggio 2004 10:44
L’utilita’ e la bellezza del trifoglio comune
Diffusissimo nel comprensorio, dai pendii della Liset, ai cigli piu’ esposti dei Cardini, dai prati ondulati del Pul a quelli piu’ contenuti di Boscofiorito, è un’erba spontanea, che pero’ puo’ essere anche seminata come foraggio.[SM=x291718]
Il trifoglio chiaro piace molto ad alcune api, che lo raccolgono per preparare [SM=x291711] un miele un po’ particolare, quello chiamato di trifoglio bianco.
Nel passato si facevano infusi [SM=x291711] con foglie di trifoglio rosso, quello piu’ cupo, per curare la pertosse.[SM=g27833]
E’ una pianticella facilmente individuabile per le foglioline lanceolate alla partenza del gambo e poi subito ammorbidite nella forma, sempre disposte a triade.
Il trifoglio scuro ha foglie piu’ esili, con un accenno chiaro di colore biancastro all’attaccatura.
Il suo fiore rosa intenso è un pon-pon spigoloso, un po’ screpolato sulla cima, che sembra un pennacchio di lana grezza tagliata frettolosamente.[SM=g27824]
Da piccola mi dicevano, perché non lo strappassi, [SM=g27826] che quella era l’erba della biscia e che il suo ruvido pennacchio rosato era il cibo dei serpentelli appena nati.
Allora mi abbassavo tra l’erba, curiosa e un po’ impaurita, nell’attesa che si muovesse qualcosa, ma nessun piccolo rettile si è mai avvicinato a quei ciuffi colorati.[SM=g27826]
Il trifoglio bianco ha un fiore dalla cupoletta altrettanto scomposta e il suo colore assomiglia molto alle sfumature chiarissime delle foglioline.
Gli steli si snodano sottili ma rigogliosi, facendo capolino tra l’erba dei prati, e lasciandosi piegare dal venticello primaverile con la grazia della loro specie.[SM=g27827]


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com