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Steven Erikson (La Caduta di Malazan)

Ultimo Aggiornamento: 15/03/2013 16:01
18/02/2005 20:50
 
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Storico dei Sette Regni
SPOILER DIFFUSI!!!!! OCCHIO!!!!

Terminata la lettura di Erikson, alcune considerazioni.
Sono abbastanza incerto in quale misura amarlo ed in quale detestarlo: certamente la fine del romanzo mi ha lasciato con un certo amaro in bocca.
Nonostante numerosi aspetti assolutamente positivi che rendono l'opera assolutamente degna di essere letta e convolgente, vorrei sottolineare soprattutto alcuni difetti marchiani che, a mio parere, emergono nettamente e vanno oltre la semplice difficoltà data nel porre il lettore in medias res.
Già questo è comunque un primo difetto non da poco: mancare di chiarezza e compiacersi della propria oscurità appesantisce spesso la lettura.
Ma non è tutto: la mia impressione principale è legata alla mancanza di equilibrio che non basta - si badi bene - a rendere brutto o spiacevole il testo, ma che dà l'idea di una certa imperfezione.
Intendiamoci: se si trattasse di un videogioco o di un film sarebbe qualche cosa di indimenticabile, ma in un romanzo non mi pare affatto adatto.
Ho l'impressione che Erikson metta un quintale di carne sulla brace e di essa ne lasci cruda un terzo e ne lasci carbonizzare un altro.
Fuor di metafora, per me ci son troppi elementi messi in mezzo senza che abbiano una reale rilevanza con la vicenda mentre molti altri vengono sfruttati, ma una volta fatto ci pare che non abbiano certamente espresso tutte le loro potenzialità.
Troppi fili narrativi per me trovano il loro esito in una conclusione poco incisiva (reazione classica: embè?), inficiando non poco, tra l'altro, la trama essenziale che risulta piuttosto oscura ed intricata e che non viene sviscerata al meglio, come sarebbe stato possibile.
A poco vale la giustificazione comune che tali fili narrativi troveranno spiegazione nel prossimo volume: di cosa dovrebbe trattarsi di un romanzo più le note e l'esegesi della puntata precedente? Assurdo.
Per analizzare un altro punto, abbastanza limitata e mediocre è la caratterizzazione psicologica dei personaggi. I caratteri non emergono nemmeno dalle azioni, come capita in Gemmell ad esempio, ma sono lasciati in larghissima parte alle illazioni del lettore. Lo stesso discorso vale per l'analisi degli eventi e le parti descrittive: tutto molto limitato, reso frettoloso dall'ansia di inserire canali, tiranni, razze fondatrici e non, incantesimi, cabale, corporazioni e quant'altro (talvolta neppure del tutto originali - vedasi la copiatissima spada di Anomander Rake).

Ambientazione: talora preponderante, talora non originale come ci vorrebbe fare credere, con la tamarrata finale dei draghi che saltano fuori (evitarli no, eh?), un continente Genabackis che sembre la Danimarca (più o meno rettangolare), ma comunque è l'elemento migliore del romanzo. Si veda il voto, nonostante tutto. Affascinante e assolutamente coinvolgente ed intrigante. Pericolose le scelte onomastiche: spesso nomi inappropriati e/o risibili. Voto: 9

Storia: Buona, ma non ottima. Spesso le sottotrame prevalgono sulla vicenda principale solo per poi interrompersi bruscamente. La stessa vicenda centrale rivela e non rivela. Efficace l'idea di introdurre il lettore assolutamente nell'azione, sebbene forse anche troppo incisiva. Voto: 7 e 1/2

Personaggi: Caratterizzazione insufficiente e in alcuni casi un pò stereotipata.
Voto: 5
Abilità tecnica e narrativa: Tecnica più che buona, ma non ancora rodata. Lo dimostrano tutti i difetti suddetti. Sotto l'aspetto della semplice narrazione le cose vanno molto meglio: concisa e brillante colpisce quasi sempre il lettore, seppure abbia qualche problema a concludere. Voto: 8

Strutturazione della saga: Di buon livello, per quanto si coglie da questo primo volume. L'impressione è che si porga ad essa maggiore attenzione addirittura che rispetto allo sviluppo del romanzo in sè. Voto: 7 e 1/2

Voto complessivo: 7 e 1/2 abbondante.
IL GIOCO DEL TRONO INIZIA...

TIME MACHINE
Nella prima partita: Lord Brynden Tully, Primo Cavaliere e vincitore virtuale del gioco insieme a Baratheon e Arryn.
Nella seconda partita: Lord Brynden Tully, voce dell'Alto Concilio dei Lord dei Fiumi e delle Colline e fautore (trombato) della Trota Bianca.
Nella terza partita: Lord Stannis Baratheon, prigioniero eterno e perenne.

ORA: Eddison Tollett, Guardiano della Notte, detto "l'Addolorato" (per ovvi motivi).
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