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Scritto da: maozeitung 17/03/2006 23.58


si scusa l'avevi detto tu, non zio dago..nessuno sa niente ma si scrive lo stesso? questo vale per tutti. Se solo chi sa puo scrivere, la faccenda si sarebbe risolta con 'due telefonate' allora.. perche' avere un forum di discussione?

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perchè avere un Blog?

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Scritto da: postman78 18/03/2006 0.00


perchè avere un Blog?

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esattamente. su questo siamo d'accordo, rispondevo a cleanhead infatti ponendo la stessa domanda.

..non certo per sputare fango su qualcuno...colpevole o innocente che sia...

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Scritto da: Cleanhead 18/03/2006 0.04
..non certo per sputare fango su qualcuno...colpevole o innocente che sia...

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c'è chi ritiene normale infangare a prescindere chi fa il nostro mestiere quindi ritiene lecito avere un Blog anche per quello scopo, fa parte della libertà di pensiero della costituzione...probabilmente...questo fiorum, fortunatamente, non nasce per insultare nessuno, magari qualche critica amara e cruda non manca ma insulti gratuiti dubito che ne troverete

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Scritto da: Cleanhead 18/03/2006 0.04
..non certo per sputare fango su qualcuno...colpevole o innocente che sia...

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ti sembra che io stia spuntando fango? se si, per favore allora dillo e giustifica anche la tua opinione. Ho semplicemente detto che io non opto ne per il polverone, ne per l'insabbiatura. Penso che la verita' stia nel mezzo e cioe' che la magistratura agisca con cognizione di causa, perche' mi fido della magistratura - tutto qui.

..perdonami ma io non parlo di te, tu esprimi le tue opinioni e bene o male uno puo o meno codividerle..non ti preoccupare non è mio costume nascondere il mio pensiero ..se devo dirti qualcosa non esito per alcuna ragione...

Mi affaccio al volo su questa discussione. Il 25 settembre 2005, data della morte del giovane Federico, è per me un momento particolarmente tragico: nella notte, infatti, è mancato anche mio padre. Leggendo la storia mi è venuto in mente un dettaglio un po' astruso: Federico quella notte aveva alcune sostanze in circolo per assunzione volontaria di droghe, mio padre quella notte aveva certo in circolo sostanze simili per la somministrazione medica di morfina volta ad attenuare il dolore di una gravissima e protratta malattia. E mi verrebbe da dire a quanti sono ancora vivi e usano quelle sostanze a scopo ricreativo di smettere finchè sono in tempo, perchè magari nella vita capiterà che ci siano costretti per altri motivi e non ne saranno per niente contenti.

Come alla famiglia di Federico, anche alla mia famiglia non sono certo bastati sei mesi per riprendersi dal dolore. Ma, nel ragionare insieme sui due eventi, mi viene in mente una vicenda risalente a qualche tempo fa. Avevo 24 anni e non 18, avevo laurea, master e lavoro, vivevo già a 650 chilometri dalla casa dei miei genitori, e andai a far loro visita per una settimana. Ero in un periodo un po' difficile emotivamente, e passai quattro sere di fila a sbronzarmi pesantemente piangendomi addosso per sciocchezze con gli amici del paese, tornando ogni volta dopo le quattro e correndo subito a vomitare per il troppo alcool. Mio padre, che ha sempre dormito poco, la quarta notte mi aspettò al varco, facendomi una sfuriata tremenda su quanto quello stile di vita fosse idiota e dannoso. Non potei che dargli ragione. Ripeto: ero già da un pezzo uscita di casa, ero "grande" e ovviamente mi offesi a morte per l'indebita intrusione nella mia sfera di libertà personale. Però adesso capisco quanto fosse seccante per lui dover trattare in quel modo una figlia adulta che si comportava da imbecille, e quanto certamente l'abbia fatto per me.

Ora, non sto entrando nel facile gioco dell'attribuzione delle colpe, lo trovo poco umano e forzatamente approssimativo. Però constato - e che chi scrive su quel blog ci pensi un po', per favore, chiedendosi se non è così anche per lui/lei - che se a 18 anni fossi tornata alle 6, per giunta drogata, le percosse mi sarebbero tranquillamente arrivate a casa, altro che poliziotti... E ringrazio che sia stato così, perchè da buona testa matta altrimenti adesso sarei a fabbricare bombe da qualche parte o starei consumando strisce di cocaina al posto che un (molto più buono) bicchiere di Barolo.

[Modificato da |hyena| 18/03/2006 1.16]

Hyena complimenti per i tanti punti di riflessione che hai portato in questo forum!

E complimenti anche per la "confessione a cuore aperto", devi essere davvero una bella persona.

brava hyena guardarsi dentro è la cosa più difficile, ma ci aiuta a crescere e migliorarci

concordo per quel bicchiere di barolo, io sono pronto

( ci metterei anche un bel risottino al barolo (come primo), ne vado pazzo, poi anche un po' di secondo, contorno, dessert, eccetera, eccetera )

Sul fronte dell'inchiesta invece, è cosa comunque della settimana scorsa, è stato incaricato Nicola Proto, un PM in prima linea per la lotta agli stupefacenti e molto esperto di ciò.

fonte :
L'unione VIA BOLOGNA _Periodico d'informazione dei Democratici di Sinistra_ (Marzo 2006)
(distribuito gratuitamente ai residenti del quartiere, lo stesso dove è avvenuto il fatto del giovane Federico Aldrovandi)

Lettera aperta del Presidente di Circoscrizione Patrizia Bianchini : Sofferenza e Insofferenza
....Immigrazione clandestina: un problema che si aggrava....

Il problema legato all'immigrazione è molto sentito nella nostra città (Ferrara n.d.r.) e, in particolare, nel quartiere di Via Bologna. Abbiamo constatato che la tematica è molto complessa a partire dalla impossibilità di "bloccare le frontiere" per impedire l'ingresso, spesso illegale, di immigrati in fuga da una realtà di povertà.....(omiss) non si riesce a bloccare questo flusso, i cittadini si trovano di fatto a convivere con questi nuovi vicini giorno dopo giorno. La parola chiave in questa convivenza, più o meno forzata, non può che essere "integrazione"....(omiss). Questa appare l'unica ricetta in grado di far convivere comunità diverse.

Ma perchè ciò accada è fondamentale che vengano rispettate le leggi, perchè integrazione è anche accettazione e condivisione delle regole che vincolano una comunità.
L'insofferenza ed il forte disagio vissuto dai cittadini deriva anche dal ripetersi di atti di cosidetta microcriminalità e dall'apparente impossibilità di perseguire i responsabili. La serenità dei cittadini dipende dall'essere certi che atti criminosi o comunque illeciti saranno puniti.
Atti illegali devono essere contrastati con rigore dalle Forze dell'Ordine e dalla Magistratura perchè l'impunità rende ancora più spavalde ed arroganti quelle frange violente e malavitose purtroppo presenti tra gli immigrati. La certezza della pena per chi contravviene alle regole deve essere un valido deterrente.
Integrazione e rigore sono concetti che devono necessariamente coesistere per poter costruire un futuro pacifico per la nostra società.

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Mi scuso se mi sono dilungato, e se questo può apparire un OFF-TOPIC, ho solo omesso poche righe, ma ovviamente non significative.
Mi premeva comunque rendere chiaro il contesto nel quale è avvenuto l'intervento della Polizia nei confronti del giovane Aldrovandi..... a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Ciao a tutti

Depositata puntualmente ieri in Procura, 7 aprile 2006, la perizia supplementare e, anche se top secret, ma le indiscrezioni non mancano mai, pare che stabilisca che la morte del giovane Aldrovandi non sia dovuta alla posizione assunta durante il fermo, tesi sostenuta dalla madre, ma bensì dal mix di sostanze assunte, tesi della Procura, come concausa del decesso.
Sempre ieri in Procura dovrebbero essere stati ascoltati i Poliziotti, tre uomini e una donna, ma niente è per ora trapelato, salvo il fatto che avevano annunciato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Uno degli avvocati ha giustificato questo con una frase del tipo: "... prima di rispondere attendiamo di sapere come e perchè, (visto che vengono ascoltati come accusati) per ora sappiamo solo di omicidio preterintenzionale.... un po' generico...."
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Ho fatto un breve riassunto e spero di essere stato esaustivo, non commento le dichiarazioni della madre, consultabili sul suo blog, ma tanto si immagina cosa dice..........

18ENNE MORTO DAVANTI AGENTI, DEPOSITATA NUOVA CONSULENZA
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ZCZC0614/SXB YBO21282 R CRO S0B S41 QBXJ 18ENNE MORTO DAVANTI AGENTI, DEPOSITATA NUOVA CONSULENZA (ANSA) - FERRARA, 7 APR - La consulenza supplementare richiesta dalla procura sul caso di Federico Aldrovandi, il giovane 18enne morto il 25 settembre davanti agli agenti in circostanze ancora da chiarire, e' stata depositata. Sui risultati non ci sono state informazioni ufficiali, ne' da parte della procura stessa, blindatissima, ne' dai medici-legali interessati. Il procuratore capo Severino Messina e' stato lapidario: ''Confermo che la consulenza e' stata depositata questa mattina'', ha detto lasciando la procura. Il professor Francesco Maria Avato, incaricato di questa consulenza supplementare, si e' invece limitato a rispondere ad una serie lunghissima di domande dei cronisti con continui ''No comment''. Nessuno degli inquirenti interpellati ha voluto confermare o smentire le indiscrezioni trapelate che indicano come i risultati della consulenza smentirebbe di fatto le tesi proposte dai consulenti della famiglia Aldrovandi che ipotizzano come causa della morte del ragazzo una 'asfissia posturale' causata dall' ammanettamento con le mani dietro la schiena, che assieme alla concausa di una situazione di stress dovuto alla colluttazione violenta con gli agenti avrebbe causato l'insufficienza respiratoria e poi la morte. Avato era accompagnato dai medici-legali Stefano Malaguti ed Eleonora Lumare, che avevano compiuto la consulenza tecnica della procura che ha indicato come causa della morte una asfissia dovuta alla concausa dell'assunzione di droghe e alcool. La consulenza Avato era stata voluta, dunque dalla procura, per una ulteriore valutazione tra una asfissia ''non colpevole'', indicata dai tecnici della procura, e quella ''colpevole'' dei tecnici della famiglia. ''Non abbiamo nessun pregiudizio - aveva sottolineato tre settimane fa il pm Messina, ordinando la consulenza - e intendiamo verificare e valutare fino in fondo tutte le risultanze delle consulenze anche e soprattutto quelle presentate dai tecnici della famiglia. Per questo motivo abbiamo chiesto un supplemento 'a chiarimento' come indica la procedura, ai nostri consulenti e abbiamo incaricato il direttore dell'istituto di medicina-legale di Ferrara, affinche' valuti anche gli aspetti tossicologici e le divergenze tra le due consulenze''. Oggi i quattro agenti di polizia indagati (tre uomini e una donna) non si sono presentati, in procura, agli interrogatori fissati davanti ai due pm che conducono il caso, Nicola Proto e Severino Messina. Pur convocati, per la prima volta con un atto giudiziario formale - l'avviso di garanzia notificato nei giorni scorsi - i quattro agenti hanno inviato nei gironi scorsi una lettera in cui spiegavano le proprie ragioni: ''Ci siamo gia' avvalsi della facolta' di non rispondere, ed abbiamo spiegato i motivi, che ci inducono a non rendere dichiarazioni, in una lettera inviata al procuratore capo'', ha detto uno dei difensori, l'avvocato Gabriele Bordoni, sottolineando che i quattro agenti avevano gia' spiegato nel dettaglio il loro comportamento nelle relazioni di servizio gia' da tempo agli atti. Gli interrogatori, da quanto si e' appreso, dovevano puntare proprio a chiarire diversi dettagli del comportamento di quella mattina, e soprattutto verificare come era venuto l'ammanettamento del giovane e se vi fossero stati atti violenti nei suoi confronti, come invece, indica la tesi della famiglia. ''Non riusciamo nemmeno ad intuire i motivi che hanno spinto ad ipotizzare il reato di omicidio preterintenzionale - ha sottolineato Bordoni, che che assiste i quattro assieme ai colleghi Giovanni Trombini di Bologna e Francesco Zarbo di Rovigo -, e al momento, allo stato degli atti, senza il deposito di nessuna carta, questa imputazione ci lascia perplessi perche' porta ad una distorsione della realta': ci rimettiamo, dunque alle relazioni di servizio dei quattro agenti gia' agli atti dell'indagine. Confermiamo che la nostra posizione punta alla massima trasparenza in questa indagine, ma ribadiamo che l'ipotesi contestata e' del tutto incomprensibile''. La posizione del pool legale della famiglia Aldrovandi (avvocati Fabio Anselmo e Riccardo Venturi di Ferrara e Alessandro Gamberini di Bologna) sulla consulenza Avato era gia' chiara: i legali avevano criticato in modo tranciante la decisione della procura della consulenza Avato, perche' di fronte alle due tesi contrapposte (le due asfissie), avevano eccepito i legali, era piu' opportuno chiedere un incidente probatorio, una perizia superpartes in cui il gip sarebbe diventato il nuovo 'arbitro'. Sara' ora la procura a valutare questa possibilita', che potrebbe riaprire l'inchiesta. (ANSA). CST 07-APR-06 21:36 NNN

Concordo con la posizione assunta dai colleghi, non per partito preso ma perchè gli atti di p.g. hanno una loro valenza giuridica che fa apparire singolare l'ipotesi di accusa.
Che li indaghino per omicidio volontario, dunque, in modo che sconfessando palesemente quegli atti, si possa ripartire da zero nelle indagini sul loro operato. Cosicchè, una volta archiviato il procedimento o assolti in processo (come io spero) potranno rivalersi per le (a quel punto) evidenti calunnie.

il Resto del Carlino ___ Giovedì 13 aprile 2006

FERRARA - La Procura ha chiesto al Gip di eseguire una perizia medico-legale e tossicologica in incidente probatorio per il caso di......(omiss). Il pm ha anche chiesto al giudice di ascoltare due testimoni oculari, madre e figlio. Il pm motiva la richiesta con il fatto che sono entrambi immigrati il cui permesso di soggiorno scade a settembre. La donna è già stata ascoltata diverse volte come persona informata dei fatti, mentre il figlio, indicato quale "testimone oculare" della collutazione non è mai stato sentito.

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Immigrati ?.... quasi quasi me lo sentivo, visto l'ambiente, ma lasciamo che le indagini facciano il loro corso. Non è che ora gli rinnovano il permesso di soggiorno sino a eventuale processo?

Intanto il Cardinale Tonini ha ricevuto ieri i genitori del ragazzo, spero riceva anche i Poliziotti indagati.....

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Scritto da: pensionato(w) 13/04/2006 12.32
il Resto del Carlino ___ Giovedì 13 aprile 2006

FERRARA - La Procura ha chiesto al Gip di eseguire una perizia medico-legale e tossicologica in incidente probatorio per il caso di......(omiss). Il pm ha anche chiesto al giudice di ascoltare due testimoni oculari, madre e figlio. Il pm motiva la richiesta con il fatto che sono entrambi immigrati il cui permesso di soggiorno scade a settembre. La donna è già stata ascoltata diverse volte come persona informata dei fatti, mentre il figlio, indicato quale "testimone oculare" della collutazione non è mai stato sentito.

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Immigrati ?.... quasi quasi me lo sentivo, visto l'ambiente, ma lasciamo che le indagini facciano il loro corso. Non è che ora gli rinnovano il permesso di soggiorno sino a eventuale processo?

Intanto il Cardinale Tonini ha ricevuto ieri i genitori del ragazzo, spero riceva anche i Poliziotti indagati.....

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che si muovano!!!
Una spada di damocle di questa portata SE sono innocenti non la auguro a nessuno!

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Scritto da: pensionato(w) 13/04/2006 12.32
il Resto del Carlino ___ Giovedì 13 aprile 2006

FERRARA - La Procura ha chiesto al Gip di eseguire una perizia medico-legale e tossicologica in incidente probatorio....

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help! qualcuno me la spiega questa nuova fase procedimentale? proprio in senso letterale, eh... cosa succede, tecnicamente, adesso?

ziadada

dal codice di procedura penale

551 Incidente probatorio
1. Nel corso delle indagini preliminari (526 sg.), il pubblico ministero e la persona sottoposta alle indagini possono chiedere al giudice che si proceda con incidente probatorio nei casi previsti dall'art. 392.
2. Il giudice dispone l'incidente probatorio se la complessità delle indagini rende impossibile l'immediata emissione del decreto di citazione a giudizio a norma dell'art. 555 (disp. di att 155.).
3. La persona offesa (90) può chiedere al pubblico ministero di promuovere un incidente probatorio. Si applica il comma 2 dell'art. 394.


552 Provvedimenti del giudice
1. Il giudice, nel termine previsto dall'art. 398 comma 1, se non dichiara inammissibile o non rigetta la richiesta, dispone con ordinanza l'assunzione della prova indicando il giorno, l'ora e il luogo in cui deve eseguirsi l'incidente probatorio. L'ordinanza è comunicata al pubblico ministero ed è notificata alla persona sottoposta alle indagini alla persona offesa (90) e ai difensori almeno due giorni prima della data fissata per l'assunzione della prova.
2. Quando per l'assunzione della prova è indispensabile procedere con urgenza, i termini previsti dal comma 1 sono abbreviati nella misura necessaria.
3. Si applica la disposizione dell'art. 393 comma 4.

Grazie, Bluewall , ma, se posso approfittare ancora (non necessariamente di nuovo di te ) ... io ho sempre pensato che un incidente probatorio fosse una ricostruzione dell'accaduto fatta sul posto ed alla presenza delle persone coinvolte, ma questo non mi sembra possa accordarsi con "una perizia medico-legale e tossicologica".
Mi illuminate?

ziadada

Considerato che "l'incidente probatorio è un metodo di acquisizione delle prove esperibile durante le indagini preliminari e l’udienza preliminare e che si tratta di un istituto che fa eccezione alla normativa generale (che riserva l’attività di assunzione delle prove alla fase del dibattimento) e che la sua presenza è giustificata dalla necessità di acquisire prima possibile gli elementi di prova che potrebbero deteriorarsi nel corso del tempo", comprendiamo che questo potrebbe essere importante, indispensabile ad acquisire (una volta formata) la prova agli atti del procedimento (in una fase extradibattementale, appunto) che sarà utile a decidere per il rinvio a giudizio degli indagati o per l'archiviazione dell'indagine preliminare.

[Modificato da bluewall 13/04/2006 20.23]

Un particolare augurio di Buona Pasqua ai Quattro Poliziotti ed alle Loro Famiglie. Immagino che non sia una Pasqua come le altre, sappiate che in tanti Vi siamo vicini, ed attendiamo che Giustizia finalmente sia fatta, per ridarVi la tranquillità che meritate.
Sono fermamente convinto della Vostra innocenza.....
:

Caro Questore
Siamo i genitori di Federico Aldrovandi.
Le scriviamo questa lettera aperta dopo molti mesi dall’ultima volta in cui ci siamo incontrati, fu due giorni dopo quella maledetta mattina in cui perse la vita nostro figlio.
In quell’occasione lei ci rassicurò sul suo impegno nel cercare di far emergere la verità su quanto era accaduto, e di assicurare alla giustizia i responsabili della morte di Federico.
Quel che è successo dopo è purtroppo tristemente noto.
Sono emerse molte versioni dopo la prima di morte per malore da overdose che ci fu fornita in quell’incontro. Tutte superate dall’evidenza dei fatti.
Come per esempio l’autolesionismo, o l’improbabile tesi che rende “giustificati e giustificabili” due manganelli rotti per impedire a Federico di farsi del male da solo.
Di fronte alle nostre continue richieste di verità abbiamo ricevuto dalle istituzioni veementi accuse di sciacallaggio e di calunnia nei confronti di quei quattro agenti.
Le assicuriamo che in ciascuna di queste occasioni abbiamo cercato di fare autocritica chiedendoci se e dove avessimo sbagliato. Ma abbiamo sempre e solo chiesto la verità che lei per primo ci aveva promesso.
Quel che sappiamo è che Federico non aveva mai fatto del male a nessuno, che non stava commettendo alcun reato, e che era un bravo figlio.
Vogliamo sapere perché Federico è morto, vogliamo saperlo al di là di testimonianze indirette e dirette, di ipotesi e di deduzioni.
Vogliamo la verità e piena luce sui lunghissimi minuti della sua morte, indipendentemente dalle cause.
Sappiamo che nostro figlio è morto soffrendo e chiedendo aiuto.
Caro Questore una cosa è certa: gli agenti presenti quella mattina non possono non sapere esattamente che cosa sia accaduto.
In tutti questi mesi abbiamo atteso, come genitori e insieme a tutti i cittadini che chiedono di conoscere la verità, le parole degli agenti intervenuti.
Oggi finalmente gli agenti avevano l’occasione di parlare con i magistrati ma l’hanno rifiutata.
Io, padre di Federico, come Ispettore di Polizia Municipale non rifiuterei mai la piena collaborazione con la Magistratura. Questo non coincide con i miei principi di trasparenza e di collaborazione, condizioni primarie per chi svolge un lavoro così delicato. Un simile atteggiamento non è accettabile da parte di chi appartiene alle forze dell’ordine.
Forse dovrò imparare che la verità giudiziale e la realtà non sempre coincidono, ma spero vivamente che siano molto vicine.
I nostri avvocati ci hanno spiegato che è un loro pieno diritto rifiutare di parlare, un diritto innegabile anche di fronte alle accuse più gravi come l’omicidio, lo stupro, ecc…
Per questo le chiediamo, Signor Questore, come superiore di quegli agenti e responsabile della Polizia di questa città, dopo che i giornali hanno pubblicato il loro rifiuto di parlare, cosa penserebbe lei al nostro posto ?
Per noi questo silenzio è pesante come un macigno.
In questi mesi abbiamo represso ogni manifestazione di risentimento in attesa della giustizia. La nostra fiducia nella Polizia come istituzione resta immutata, ma di fronte al diniego e al silenzio di quelle persone le nostre pressanti richieste di verità diventeranno accuse.

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Scritto da: webcop 24/04/2006 23.51
di fronte al diniego e al silenzio di quelle persone le nostre pressanti richieste di verità diventeranno accuse.

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non ho capito? quindi pensano che chi tace acconsente? quindi se i colleghi non rispondono ad interrogatorio, come è loro sacrosanto diritto , sono colpevoli?

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Scritto da: leone17 25/04/2006 0.23


non ho capito? quindi pensano che chi tace acconsente? quindi se i colleghi non rispondono ad interrogatorio, come è loro sacrosanto diritto , sono colpevoli?

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così sembra!!!
Bello sarebbe se venisse qui a sviscerare questo concetto chi questa lettera l'ha scritta!