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Diario di bordo 2

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2006 21:26
Felix
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15/09/2004 22:16
 
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Vediamo se così va.


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Felix
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Supponiamo non abbiamo la certezza.
Cmq ci proviamo.


"TUTTI I NUMERI DI TELETHON" Le altre notizie


I progetti finanziati e le realizzazioni dal 1991 ad oggi

Progetti finanziati dal 1991 al 2004 - 1.248 progetti su malattie neuromuscolari e su altre malattie di origine genetica 100.138.960,16- 124 progetti di terapia genica e modelli sperimentali 9.556.518,46- 25 progetti svolti da “Task Force” di ricerca selezionate da Telethon 10.589.373,91- 54 banche di tessuti ,cellule, DNA e YAC 3.513.109,97- 255 borse di studio 11.569.201,01- 42 posti aggiuntivi di dottorato di ricerca 1.342.787,94- 9 posti aggiuntivi in scuole di specializzazione 361.519,83- 24 Carriere Telethon (grant + stipendio per 5 anni) 12.447.306,74- altri impieghi istituzionali 723.039,66TOTALE 150.241.817,67Realizzazioni- Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM - periodo 1/7/94-30/6/2005) 26.367.045,95- Istituto Telethon di Terapia Genica (TIGET - periodo 1/7/94-31/12/2004) 12.293.084,83- Laboratorio di progettazione ausili (TECNOTHON - periodo 1/7/94-30/06/2005) 3.922.388,12Totale 42.582.518,90


Roma, 15/09/2004


TELETHON 2003: ANCORA UN BILANCIO POSITIVO Le altre notizie


Donazioni record, progetti di ricerca finanziati in aumento e risultati sempre più numerosi raccontano un anno eccellente
L’equazione è semplice: dato agli italiani un ente con obbiettivi chiari e risultati trasparenti, sostegno e fiducia sono assicurati.
Si basa su questo “assioma” il successo della raccolta Telethon 2003. Un nuovo record della raccolta fondi, per un’altra stagione importante nella sfida a favore della ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Dunque, un altro bilancio positivo.
I risultati sono stati presentati a Roma durante una conferenza stampa , nella quale il ricercatore dell'Istituto Dulbecco Telethon DTI , Stefano Bertuzzi, ha presentato una nuova scoperta scientifica: il primo successo della gestione 2004.
Un punto centrale, proprio sotto il profilo dei successi, riguarda il totale oneri della raccolta fondi, cioè i costi che Telethon ha dovuto sostenere: estremamente contenuti. Su un totale di 27 milioni 644mila euro, questi ultimi hanno inciso con una percentuale che non supera il 24 per cento, garantendo così il rimanente 76 per cento agli investimenti in progetti di ricerca.
Una percentuale che pone Telethon su livelli di eccellenza, nel campo delle organizzazioni non profit, in Italia e nel mondo. Qualità che si estende ai risultati scientifici, come testimonia l’attestato di stima espresso da un’autorevole rivista del settore. Sul numero di Agosto, il European Journal of Cell Biology accosta la bontà del processo di valutazione dei progetti adottato da Telethon a quello in uso presso lo statunitense NIH (National Institutes of Health).
Qualità e quantità nella ricerca Telethon: sono 23 le scoperte che nel solo periodo compreso tra luglio 2003 e giugno 2004 sono state annunciate alla stampa e sono stati ben 76 i progetti finanziati, per un investimento di più di 13 milioni e mezzo di euro, quasi 2 milioni oltre la già considerevole cifra destinata dalla gestione 2002.
Inoltre, grazie al sostegno dato agli studi di eccellenza nel campo delle malattie genetiche, e ai rigorosi criteri di selezione, in questi anni Telethon ha permesso il rientro in Italia di 40 “cervelli” emigrati all’estero per trovare condizioni di lavoro migliori. Questi ultimi fanno parte di una schiera di 1.400 ricercatori che Telethon finanzia su tutto il territorio nazionale per far crescere la ricerca sulle circa 6000 malattie genetiche attualmente conosciute.


GRAZIE ALLA GENEROSITÀ DEGLI ITALIANI ABBIAMO STABILITO UN ALTRO RECORD” Le altre notizie


Alla conferenza stampa di presentazione dei risultati 2003, Telethon, ricorda i successi della ricerca scientifica sulle malattie genetiche dal 1990 ad oggi
La sede romana di Telethon ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dei risultati di Telethon 2003. Al fianco dei “padroni di casa” Susanna Agnelli, presidente di Telethon e Niccolò Contucci, Direttore Comunicazione e Raccolta Fondi, il Direttore Generale di BNL Mario Girotti ed i ricercatori dell’Istituto Dulbecco Telethon DTI, Stefano Bertuzzi e Paola Tagliatatela.
Susanna Agnelli ha aperto l’incontro augurandosi un intervento del governo a favore della ricerca e della defiscalizzazione delle donazioni delle aziende ed ha sottolineato che in questo momento in Italia senza Telethon e chi lo sostiene la ricerca sarebbe molto più povera.
Il Direttore Comunicazione e Raccolta Fondi del Comitato Telethon Fondazione Onlus ha sottolineato il grande successo della raccolta 2003, chiusa ufficialmente al 30 giugno 2004 con la cifra record di 27.644.343 euro ed ha illustrato alcuni dei risultati raggiunti in questi anni dalla ricerca finanziata da Telethon.
Per sottolineare il ruolo di primo piano che le aziende possono e devono avere nelle attività di responsabilità sociale, è intervenuto Mario Girotti, Direttore Generale di Bnl, partner storico di Telethon, indicando nell’impegno accanto a Telethon la punta di diamante dell’attività di responsabilità sociale del gruppo.
Girotti ha poi sottolineato come, nel sostegno a Telethon, il ruolo di Bnl non si riduca a quello di “grande collettore” ma si sostanzi da tre anni nell’ “adozione” di Stefano Bertuzzi, ricercatore del DTI.
Bertuzzi ha annunciato una nuova scoperta scientifica. Un risultato raggiunto da una collaboratrice della sua equipe, Paola Tagliatatela. La giovane ricercatrice ha individuato una nuova funzione del gene Vax 1.
Dopo i 23 dello scorso anno, quello dello staff di Bertuzzi è il primo successo della gestione Telethon 2004; un traguardo di buon auspicio in vista dell’appuntamento del 17 e 18 dicembre prossimi, con la maratona Telethon, sulle reti Rai.




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15/09/2004 22:21
 
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Cmq sia così va meglio.
UN GENE CHE GUIDA I NEURONI ALLA META: DESTINAZIONE CORTECCIA CEREBRALE Le altre notizie


Dall’equipe di Stefano Bertuzzi, ricercatore dell’Istituto Telethon Dulbecco un’importante scoperta per la neurobiologia. É stata individuata una nuova funzione del gene Vax 1
Arriva dal laboratorio di Stefano Bertuzzi - uno dei “cervelli in fuga” che Telethon ha riportato in Italia grazie al DTI , l’Istituto intitolato a Renato Dulbecco, e con il contributo della Bnl - la scoperta di una nuova funzione del gene Vax1. Si era già a conoscenza, anche grazie a precedenti ricerche dello stesso Bertuzzi e di Sandro Banfi, ricercatore dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina, del ruolo essenziale di Vax1 nello sviluppo del sistema visivo. Il fatto che il gene potesse funzionare anche da elemento di controllo della generazione dei neuroni era due anni fa solo un’ipotesi, quando una giovane collaboratrice di Bertuzzi, Paola Taglialatela, ha accettato la sfida di dimostrarne la fondatezza.

Pubblicato sull’importante rivista scientifica specializzata Development**, lo studio evidenzia il ruolo di Vax1 nella generazione dei neuroni GABAergici, le cellule nervose che producono e rilasciano il GABA, un fondamentale neurotrasmettitore del cervello.

La trasmissione degli impulsi nervosi che sono alla base delle nostre capacità olfattive, visive, tattili e così via, dipende dal delicato equilibrio che si crea nella corteccia cerebrale, la parte superiore del nostro cervello, tra diversi tipi di neuroni e tra i diversi segnali che essi inviano. I neuroni GABAergici tuttavia non nascono all’interno della corteccia cerebrale ma in profondità, nella porzione più basale del cervello. Il processo che porta queste cellule verso la loro destinazione finale è detto “migrazione neuronale”, un processo assai complesso di cui si conosce ancora poco, ma fondamentale per l’assemblaggio dei circuiti di comunicazione neuronale. Migrando, i neuroni GABAergici si spostano dalla loro sede di origine percorrendo distanze circa 200 volte superiori alle loro dimensioni e facendosi largo tra miliardi di altre cellule. È un po’ come se un uomo alto 1 metro e 80 si mettesse in cammino per andare a stringere la mano ad una persona mai vista prima (ma che riesce misteriosamente a riconoscere) che si trova a circa 360 metri di distanza, lungo una via affollatissima di persone tutte appiccicate una all’altra! Un mistero davvero affascinante. Alla fine di questo lungo e difficile percorso, i neuroni si integrano nei complessi circuiti della corteccia cerebrale rendendo possibile la corretta trasmissione di impulsi nervosi. Tuttavia se qualcosa va storto e i neuroni non riescono a raggiungere la loro meta, i delicati equilibri della corteccia si alterano con conseguenze anche molto gravi.

A questo riguardo, la ricerca di Bertuzzi e Taglialatela è importante perché identifica un gene, che se inattivato, causa una drastica riduzione del numero di neuroni GABAergici nella corteccia cerebrale. “Se togliamo il gene Vax1 ha precisato Bertuzzi questi neuroni non riescono più a spostarsi in modo efficiente. In parte migrano, ma molti restano intrappolati nella loro sede di origine e non si sviluppano in modo corretto”. Inoltre gli esperimenti hanno dimostrato che Vax1 è fondamentale per la formazione di una struttura del cervello chiamata “setto” che è a sua volta sorgente di neuroni GABAergici. Dunque senza Vax1 il setto non si forma e si verifica una forte riduzione dei neuroni GABAergici nella corteccia cerebrale. Tra le conseguenze più gravi osservate nel modello animale si sono rivelate anche convulsioni di tipo epilettico. “Una possibile spiegazione è che la mancanza di cellule GABAergiche alteri gli equilibri della corteccia cerebrale causando iper-attività. Si può dire che questo è un problema tipico dell’epilessia”, ha commentato Bertuzzi.




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15/09/2004 22:23
 
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Tutto più rapido.
15 Settembre 2004 - 15:59
STAMINALI: GIOVANARDI, 82 PROGETTI ITALIANI SU QUELLE ADULTE
(ANSA) - ROMA, 15 SET - Sono 82 e si concluderanno entro il 2005 i progetti di ricerca sulle cellule staminali prelevate da tessuti adulti promossi in Italia nell'ambito del programma nazionale di ricerca sulle cellule staminali, finanziato con circa 17 milioni di euro in tre anni. Lo ha detto oggi il ministro per i Rapporti con parlamento, Carlo Giovanardi, durante il question time, rispondendo ad una domanda circa l'intervento annunciato nei giorni scorsi nel Policlinico San Matteo di Pavia, nel quale un bambino e' stato guarito dalla talassemia grazie alle cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale del fratellino. "Il fulcro di questo programma - ha spiegato il ministro - e' costituito da 82 progetti di ricerca, finanziati a seguito di un bando nazionale e una selezione rigorosa, nazionale e internazionale. Questi progetti, focalizzati sulle cellule staminali di diversi tessuti, perseguono sia ricerche di base sia studi di terapia rigenerativa mediante trapianto di cellule staminali in tessuti e organi danneggiati in maniera irreversibile e in particolare in modelli preclinici di trapianto su animali da esperimento". Giovanardi ha rilevato inoltre che "taluni risultati di terapia rigenerativa staminale di malattie muscolari, neurali, di ischemia del miocardio e del muscolo scheletrico appaiono molto promettenti e sono state pubblicati su prestigiose riviste internazionali". Studi come questi, ha proseguito il ministro, "aprono la strada ad analoghe ricerche cliniche potenzialmente di straordinario impatto terapeutico come quella avvenuta a Pavia". I risultati degli 82 progetti, ha concluso Giovanardi, saranno presentati il prossimo anno in un congresso, "al fine di valutare l'opportunita' di proseguire i programmi di ricerca in corso".(ANSA).




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16/09/2004 21:39
 
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Agg. cellule staminali.
Bs a tutti.

Anno III Numero 70 del 17 Settembre 2004
Usa. Il “Mese dei Traumi alla Spina Dorsale”


Il governatore del Sud Dakota, Mike Rounds, si e’ fatto promotore di un’iniziativa pubblica importante e significativa per il momento politico statunitense. Con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle devastanti conseguenze delle paraplegie, ha annunciato che settembre sara’ il “Mese dei Traumi alla Spina Dorsale”.
In particolare in questo periodo verra’ migliorata e incrementata l’informazione per la prevenzione dei rischi e per le ricerche condotte fino ad oggi. I cittadini del Sud Dakota hanno preso a cuore l’iniziativa: la possibilita’ di rimanere su una sedia a rotelle per tutta la vita non capita solo ai malati, ma e’ un’eventualita’ grave che potrebbe colpire in ogni momento. Un incidente automobilistico, una brutta caduta, una casualita’ infelice che solo negli Usa colpisce 250.000 persone di eta’ compresa fra i 16 e i 30 anni. Il 55% di questi e’ paraplegico, il 44% quadriplegico.
L’argomento e’ molto sentito da quelle parti, tanto che il governatore ha istituito un vero e proprio comitato: questo collabora con il Sud Dakota Department of Human Services, e’ finanziato pubblicamente e gestisce i vari progetti di ricerca, dagli studi sui comportamenti cellulari alle sperimentazioni cliniche con soggetti umani.
Le sperimentazioni con le cellule staminali sono molto apprezzate e rappresentano un sostegno per le migliaia di pazienti che il mondo si limitano solo a osservarlo. Al Senato esiste una proposta di legge sulla scia di quelle approvate in California, Massachusetts, Wisconsin. Ma molti cittadini ancora non sembrano preparati ad affrontare l’argomento, ed e’ per questo che il governatore ha scelto un mese di riflessione e informazione: un modo per preparare un terreno.



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16/09/2004 21:43
 
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16 Settembre 2004 - 17:55
INTERNET:PARTECIPASALUTE, INFORMAZIONE FIRMATA 'MARIO NEGRI'
(ANSA) - MILANO, 16 SET - Un portale Internet per aiutare il cittadino desideroso di avere informazioni corrette su problemi che coinvolgono la sua salute senza correre il rischio di confondere la fantascienza con la scienza, di farsi ingannare dai numeri, di trasformare un fattore di rischio in una malattia, facendosi trascinare dalla propaganda piu' che da una corretta informazione. Questa uno degli obiettivi del progetto Partecipasalute - che fra breve diventera' appunto un portale sul web - nato per iniziativa dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri con la collaborazione del Centro Cochrane Italiano e il sostegno finanziario della Compagnia di San Paolo di Torino, presentato quest'oggi a Milano. Lo scopo del progetto - e' stato spiegato stamani nel corso di un incontro con i giornalisti - e' quello di creare, analogamente a quanto e' stato sperimentato in altri Paesi europei, un tavolo di confronto che veda da una parte associazioni di pazienti e cittadini informati e competenti e dall'altra organizzazioni scientifiche e professionali, sui temi e i contenuti dell'assistenza sanitaria, coinvolgendo anche esperti di comunicazione e divulgazione medico scientifica. "L'idea - ha spiegato il professor Silvio Garattini, direttore del Mario Negri - nasce fondamentalmente dal fatto che il pubblico oggi vuole sempre di piu' essere responsabile della sua salute in prima persona e non si accontenta del medico come unico decisore. Per questo si affida sempre piu' ai mezzi di informazione, ai quotidiani, alla tv, a Internet. Purtroppo - ha continuato il farmacologo - manca di conoscenze di base ed e' facile preda di informazioni contraddittorie da cui esce piu' confuso che informato correttamente, anche perche' spesso nella sanita' predomina il business, dove informazioni di parte tendono a promuovere comportamenti e scelte". Il portale presenta in particolare cinque argomenti di base: il primo e' intitolato 'i tuoi diritti': prima di tutto quello di ricevere informazioni sulla propria salute, a ricevere la cartella clinica, a richiedere un secondo parere, a evitare le sofferenze e altro. Il secondo e' 'Informati bene': cosa bisogna chiedersi quando si legge una notizia sulla salute? Come si fa a sapere se una fonte e' affidabile? Questa sezione aiuta a interpretare notizie, numeri, dati. Terzo argomento 'Partecipa alla ricerca clinica': dove si viene informati, ad esempio, sul fatto che chiunque puo' partecipare a una ricerca clinica. Qui si spiega che cosa e' la sperimentazione, a che cosa serve, come la si deve fare. Quarto, 'Associazioni': in Italia ne esistono piu' di 18 mila solo nell'ambito del volontariato. Questa sezione del sito aiuta a conoscere le associazioni dei pazienti, scoprire cosa fanno e come poter partecipare alle loro attivita'. Quinta ed ultima sezione del sito 'Guida salute': dove si viene aiutati a orientarsi tra le conoscenze disponibili nella letteratura scientifica sui temi della salute. (ANSA).


Felix
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16 Settembre 2004 - 17:55
INTERNET:PARTECIPASALUTE, INFORMAZIONE FIRMATA 'MARIO NEGRI'
(ANSA) - MILANO, 16 SET - Un portale Internet per aiutare il cittadino desideroso di avere informazioni corrette su problemi che coinvolgono la sua salute senza correre il rischio di confondere la fantascienza con la scienza, di farsi ingannare dai numeri, di trasformare un fattore di rischio in una malattia, facendosi trascinare dalla propaganda piu' che da una corretta informazione. Questa uno degli obiettivi del progetto Partecipasalute - che fra breve diventera' appunto un portale sul web - nato per iniziativa dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri con la collaborazione del Centro Cochrane Italiano e il sostegno finanziario della Compagnia di San Paolo di Torino, presentato quest'oggi a Milano. Lo scopo del progetto - e' stato spiegato stamani nel corso di un incontro con i giornalisti - e' quello di creare, analogamente a quanto e' stato sperimentato in altri Paesi europei, un tavolo di confronto che veda da una parte associazioni di pazienti e cittadini informati e competenti e dall'altra organizzazioni scientifiche e professionali, sui temi e i contenuti dell'assistenza sanitaria, coinvolgendo anche esperti di comunicazione e divulgazione medico scientifica. "L'idea - ha spiegato il professor Silvio Garattini, direttore del Mario Negri - nasce fondamentalmente dal fatto che il pubblico oggi vuole sempre di piu' essere responsabile della sua salute in prima persona e non si accontenta del medico come unico decisore. Per questo si affida sempre piu' ai mezzi di informazione, ai quotidiani, alla tv, a Internet. Purtroppo - ha continuato il farmacologo - manca di conoscenze di base ed e' facile preda di informazioni contraddittorie da cui esce piu' confuso che informato correttamente, anche perche' spesso nella sanita' predomina il business, dove informazioni di parte tendono a promuovere comportamenti e scelte". Il portale presenta in particolare cinque argomenti di base: il primo e' intitolato 'i tuoi diritti': prima di tutto quello di ricevere informazioni sulla propria salute, a ricevere la cartella clinica, a richiedere un secondo parere, a evitare le sofferenze e altro. Il secondo e' 'Informati bene': cosa bisogna chiedersi quando si legge una notizia sulla salute? Come si fa a sapere se una fonte e' affidabile? Questa sezione aiuta a interpretare notizie, numeri, dati. Terzo argomento 'Partecipa alla ricerca clinica': dove si viene informati, ad esempio, sul fatto che chiunque puo' partecipare a una ricerca clinica. Qui si spiega che cosa e' la sperimentazione, a che cosa serve, come la si deve fare. Quarto, 'Associazioni': in Italia ne esistono piu' di 18 mila solo nell'ambito del volontariato. Questa sezione del sito aiuta a conoscere le associazioni dei pazienti, scoprire cosa fanno e come poter partecipare alle loro attivita'. Quinta ed ultima sezione del sito 'Guida salute': dove si viene aiutati a orientarsi tra le conoscenze disponibili nella letteratura scientifica sui temi della salute. (ANSA).


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Felix
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16/09/2004 22:32
 
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Cannabinoidi x il Barone.
Buone nuove x te Barone.


Testo e traduzione.


Source: Stanford University Medical Center

Date: 2004-09-16

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Marijuana-like Chemicals In The Brain Calm Neurons
STANFORD, Calif. – From the munchies to the giggles to paranoia, smoking marijuana causes widespread changes in the brain. Now researchers at Stanford University School of Medicine are a step closer to understanding how the drug’s active ingredients – tetrahydrocannabinol and related compounds, called cannabinoids – may exert their effects.

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David Prince, MD, the Edward F. and Irene Thiele Pimley Professor of Neurology and Neurological Sciences, and his colleagues found that a group of neurons that act as information gatekeepers in the brain’s major information processing center, called the cerebral cortex, release cannabinoids that quiet their own activity. This form of self-inhibition is a novel way for neurons to regulate their own ability to send messages to their neighbors. Tetrahydrocannabinol from marijuana may work its brain-altering magic by binding to these same cells.

“Marijuana is a major drug of abuse with actions in the brain that aren’t entirely known. Now we understand one piece of the puzzle,” Prince said. The work of Prince and his colleagues John R. Huguenard, PhD, associate professor of neurology and neurological sciences, and Alberto Bacci, PhD, staff research associate, is published in the Sept. 16 issue of Nature.

The cells under scrutiny lie in the cerebral cortex. This region processes information from the eyes, ears, skin and other sense organs, regulates movement and performs complex functions such as those involved in thinking, learning and emotions. The cortex contains two major types of nerve cells: pyramidal neurons that excite both local and more distant neighbors, and inhibitory interneurons that act as local dimming switches, shutting down the activity of nearby brain cells. The inhibitory interneurons prevent the brain from taking in and responding to every thought, sight or sound it encounters. They also protect against runaway excitation such as that seen in epilepsy.

In previous work, other researchers had found that pyramidal cells manufacture and release cannabinoids that bind to a receptor on the membrane of interneurons. In this process, called retrograde signaling, the pyramidal cell does the equivalent of slipping its guardian interneuron some sleeping pills. It frees itself from inhibition by releasing cannabinoids that briefly decrease the interneuron’s ability to release inhibitory molecules.

In contrast, Bacci and his colleagues found that interneurons can drug themselves when they get repetitively excited, triggering a self-inhibition process. The class of interneurons the researchers studied, the so-called “LTS cells” of the cerebral cortex, manufacture and release cannabinoids that bind to their own cannabinoid receptors and shut down their ability to signal other neurons. By shutting themselves off, the interneurons block their quieting action on the excitatory pyramidal cells – an effect that can last as long as 35 minutes, much longer than what had been seen with retrograde inhibition. Without the quieting effect, pyramidal cells signal more intensely, triggering a higher level of activity in circuits of the cortex.

Prince said it’s too early to know exactly how marijuana binding to the cannabinoid receptor exerts its behavioral effects. However, because the interneurons inhibit cells that have such wide-ranging effects, it’s no surprise that the drug alters how people perceive the world around them. “A loss of inhibition in pyramidal cells could produce changes in perception, in motor function and in everything the cerebral cortex does,” he said.

The Stanford team hopes that by studying how these receptors work, researchers may learn how to make drugs that selectively bind and block subtypes of cannabinoid receptors on one type of cell but not another. This may be one way to harness the medically useful aspect of marijuana without causing brain-altering side effects.

According to Prince, such drugs could also be useful in treating epilepsy. Pyramidal cells are among those that fire out of control during a seizure. One reason these cells fire so rapidly may be that interneurons get shut down. A drug that blocks cannabinoid receptors on some types of inhibitory interneurons might allow them to continue quieting the pyramidal cells during periods of intense activity.






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Fonte: Centro universitario Medico Di Stanford

Data: 2004-09-16

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Marijuana-come I Prodotti chimici Nei Neuroni Di Calma Del Cervello
STANFORD, Calif. - dai munchies al ride scioccamente a paranoia, fumante i cambiamenti diffusi di cause della marijuana nel cervello. Ora i ricercatori alla scuola dell'università di Stanford della medicina sono un punto più vicino a capire come gli ingredienti attivi della droga - tetrahydrocannabinol e residui riferiti, denominati cannabinoids - possono impiegare i loro effetti.

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Il principe di David, MD, il Edward F. ed il professore di Irene Thiele Pimley della neurologia e le scienze neurologiche ed i suoi colleghe hanno trovato che un gruppo dei neuroni che fungono da portieri delle informazioni nel centro principale di elaborazione dell'informazione del cervello, denominato la corteccia cerebrale, cannabinoids del rilascio che calmo la loro propria attività. Questa forma di auto-inibizione è un senso del romanzo affinchè i neuroni regoli la loro propria capacità di trasmettere i messaggi ai loro vicinoi. Tetrahydrocannabinol da marijuana può funzionare la relativa magia d'alterazione legandosi a queste stesse cellule.

"la marijuana è una droga importante di abuso con le azioni nel cervello che interamente non sono conosciute. Ora capiamo l'un pezzo solo del puzzle, "principe detto. Il lavoro del principe e dei suoi colleghe John R. Huguenard, PhD, professore di socio della neurologia e delle scienze neurologiche ed Alberto Bacci, PhD, socio di ricerca del personale, è pubblicato del 16 nell'emissione settembre della natura.

Le cellule sotto l'esame accurato si trovano nella corteccia cerebrale. Questa regione procede le informazioni dagli occhi, dagli orecchi, dalla pelle e dall'altra organi di senso, regola il movimento ed effettua le funzioni complesse come quelli addetti pensare, imparare ed alle emozioni. La corteccia contiene due tipi importanti di cellule del nervo: neuroni pyramidal che eccitano sia il local che i vicinoi più distanti ed interneurons inibitori che fungono da local che oscura gli interruttori, chiudenti giù l'attività alle delle cellule di cervello vicine. I interneurons inibitori impediscono il cervello la presa in e la risposta ad ogni pensiero, avvistano o gli suonano l'incontro. Inoltre proteggono dall'eccitazione di instabilità come quella vista nell'epilessia.

Nel lavoro precedente, altri ricercatori avevano trovato che le cellule pyramidal producono e liberano i cannabinoids che si legano ad un ricevitore sulla membrana dei interneurons. In questo processo, denominato la segnalazione retrograda, la cellula pyramidal fa l'equivalente di slittare il relativo interneuron del guardiano alcuni sonniferi in pillole. Si libera da inibizione liberando i cannabinoids che brevemente fanno diminuire la capacità dei interneuron di liberare le molecole inibitorie.

In opposizione, Bacci ed i suoi colleghe hanno trovato che i interneurons inscatolano la droga essi stessi quando ottengono ripetutamente eccitati, innescando un processo di auto-inibizione. Il codice categoria dei interneurons che i ricercatori hanno studiato, di cosiddette "cellule di LTS" dei cannabinoids della corteccia cerebrale, di fabbricazione e del rilascio che si legano ai loro propri ricevitori del cannabinoid ed interrompono la loro capacità di segnalare altri neuroni. Chiudendosi fuori, i interneurons ostruiscono molto più lungamente la loro azione acquietantesi sulle cellule pyramidal excitatory - un effetto che può durare finchè 35 minuti, di che cosa era stato visto con inibizione retrograda. Senza l'effetto acquietantesi, le cellule pyramidal segnalano più intensamente, innescando un livello elevato di attività in circuiti della corteccia.

Il principe ha detto che è troppo in anticipo per sapere esattamente la marijuana che si lega al ricevitore del cannabinoid impiega i relativi effetti del comportamento. Tuttavia, perché i interneurons inibiscono le cellule che hanno tali vasti effetti, è sorpresa che la droga si altera come la gente percepisce il mondo intorno loro. "una perdita di inibizione in cellule pyramidal potrebbe produrre i cambiamenti nella percezione, nella funzione del motore ed in tutto la corteccia cerebrale," ha detto.

La squadra della Stanford spera che studiando come questi ricevitori funzionano, i ricercatori possano imparare come fare le droghe che selettivamente legano ed ostruiscono i sottotipi dei ricevitori del cannabinoid su un tipo di cellula ma non un altro. Ciò può essere unidirezionale sfruttare la funzione medicamente utile di marijuana senza causare gli effetti secondari d'alterazione.

Secondo il principe, tali droghe hanno potuto anche essere utili nell'epilessia trattante. Le cellule pyramidal sono fra quelle che infornano da controllo durante il grippaggio. Un motivo fuoco di queste cellule così velocemente può essere che i interneurons ottengono interrotti. Una droga che ostruisce i ricevitori del cannabinoid su alcuni tipi di interneurons inibitori potrebbe permetterla di continuare ad acquietare le cellule pyramidal durante i periodi di attività intensa.

Nota Del Redattore: Il rilascio originale di notizie può essere trovato qui.



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Questa storia è stata adattata da un rilascio di notizie pubblicato dal centro universitario medico di Stanford.





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Felix
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16/09/2004 22:49
 
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Zitti zitti i Cechi.
Anno III Numero 70 del 17 Settembre 2004
Repubblica Ceca. Le ricerche e le applicazioni con le staminali


Sono gia' diversi i pazienti che dopo avere sofferto un infarto, grazie ad un trapianto di cellule staminali prelevate dal midollo, ora stanno bene. Fa il punto un articolo di Eva Manethova sul sito Internet di Radio Prague. La prima volta e' stato a Praga, all'Ospedale Universitario, a giugno del 2003 staminali del midollo sono state iniettate nell'arteria coronaria di un uomo di 66 anni che aveva avuto un infarto. Nello stesso centro sono stati trattati altri sette pazienti, mentre all'Ospedale Universitario di Brno, altri 10. Tutti sono monitorati costantemente e secondo i medici stanno bene.
Nel settembre del 2003 all'Ospedale Universitario di Motol, Praga, sono state iniettate cellule staminali ad un primo paziente che presentava delle lesioni al midollo spinale. Successivamente sono stati fatti dei test clinici su altri 14 pazienti. Solo cinque di questi sono entrati nell'esperimento poco dopo aver sofferto la lesione. E lo stato di salute di questi cinque e' migliorato. Eppure i medici ammettono di non sapere quanto sia da imputare alle cellule staminali. Gli altri, che da mesi a seguito di un incidente avevano subito una lesione spinale, non hanno presentato alcun beneficio apprezzabile. Questo confermerebbe il dato emerso da esperimenti con gli animali: piu' e' fresca la lesione e maggiori sono le possibilita' che le staminali siano in grado di apportare dei benefici.



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Felix
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16/09/2004 22:56
 
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Vediamo il consorzio reeviano che dice.
Testo e traduzione.


Consortium of Scientists Says New Study Identifies Novel Potential Therapeutic Targets for Spinal Cord Repair


September 16, 2004


Research Funded By The Christopher Reeve Paralysis Foundation Focuses on 108 Genes



(Springfield, NJ) – The Christopher Reeve Paralysis Foundation (CRPF) announced today that its Research Consortium on Spinal Cord Injury published the results of a pioneering study that used microarray technology to look at changes in gene expression after contusion injury in the adult rat spinal cord.

The study, involving the seven Consortium laboratories, characterized the changes in gene expression at the site of, as well as above and below, a moderate contusion injury in rats. The project involved 108 GeneChips and looked at four time points, spanning from three hours after injury to a more “chronic” state 35 days later. The data analysis produced a spatial and temporal profile of spinal cord injury and also identified several promising avenues for new clinical treatments. The study, the largest of its kind published to-date in the spinal cord field, is now available in the October issue of Experimental Neurology at dx.doi.org/10.1016/j.expneurol.2004.05.042.

The CRPF Research Consortium on Spinal Cord Injury is an international network of neuroscientists focused on repair and recovery of function in the chronically injured spinal cord. Through collaborative research, Consortium investigators are studying how to optimize the intrinsic capacity of the adult nervous system to repair and remodel itself as well as how to elicit robust regenerative responses after injury.

The Consortium is working with TopCoder (www.topcoder.com), a Glastonbury, CT company that organizes and hosts online and onsite programming competitions for a global community of members, to create a high-quality, web-based application to disseminate the microarray data from this study to the scientific community. This interactive platform, which will allow users to see how thousands of genes behave after injury, will be available at shortly and will make data easily accessible to all scientists including those unfamiliar with GeneChip technology. CRPF believes that the database information will be highly relevant to researchers investigating many different aspects of spinal cord injury. Since the web application is still under development, temporary access to the study’s raw data and analyzed files is available now at .

“This is groundbreaking research,” said Kathy Lewis, President and CEO of CRPF. “Consortium scientists are already moving forward to explore the therapeutic possibilities identified by the study.”

Microarray technology has emerged as an exciting and aggressive tool that enables researchers to screen thousands of genes simultaneously to see which ones are active, or expressed, and which ones are silent. Genes are arrayed on a microchip the size of a fingernail, and experiments that once took years to complete can now be done in a relatively short time. The technology eliminates a lot of the guesswork that had been involved in gene profiling. Scientists believe that by observing the patterns of gene expression to see how they change after a spinal cord injury, they might identify therapeutic targets.

“Microarray technology gives us an unbiased ‘snapshot’ of gene expression in many animals, including the mouse and rat, and humans. The approach enables biologists not only to explore gene changes after injury but also to look at genes that are changed by any experimental therapy. It is a powerful research tool,” said Susan P. Howley, CRPF Executive Vice President and Director of Research.

The Christopher Reeve Paralysis Foundation (CRPF) is committed to funding research that develops treatments and cures for paralysis caused by spinal cord injury and other central nervous system disorders. The Foundation also vigorously works to improve the quality of life for people living with disabilities through its grants program, Paralysis Resource Center, and advocacy efforts. For more information on CRPF’s Research Consortium visit www.ChristopherReeve.org or contact Susan P. Howley at 800.225.0292, ext. 113.




Il consorzio degli scienziati dice che il nuovo studio identifica gli obiettivi terapeutici potenziali del romanzo per la riparazione del midollo spinale 16 settembre 2004 La ricerca costituita un fondo per dal Christopher reeve i fuochi del fondamento di paralisi su 108 geni (Springfield, NJ) - il Christopher reeve il fondamento di paralisi (CRPF) ha annunciato oggi che il relativo consorzio di ricerca sulla ferita del midollo spinale ha pubblicato i risultati di uno studio pionieristico che ha usato la tecnologia microarray per guardare i cambiamenti nell'espressione del gene dopo la ferita del contusion nel midollo spinale del ratto dell'adulto. Lo studio, coinvolgente i sette laboratori del consorzio, ha caratterizzato i cambiamenti nell'espressione del gene al luogo di, così come suddetto e sotto, una ferita moderata del contusion in ratti. Il progetto ha comportato 108 GeneChips ed ha guardato quattro punti di volta, misuranti più successivamente da tre ore dopo la ferita ad una più condizione "cronica" 35 giorni. L'analisi di dati ha prodotto un profilo spaziale e temporale della ferita del midollo spinale ed inoltre ha identificato parecchi viali promising per i nuovi trattamenti clinici. Lo studio, il più grande della relativa-DATA pubblicata gentile nel giacimento del midollo spinale, ora è disponibile nell'emissione di ottobre della neurologia sperimentale a dx.doi.org/10.1016/j.expneurol.2004.05.042. Il consorzio di ricerca di CRPF sulla ferita del midollo spinale è una rete internazionale dei neuroscenziati messi a fuoco sulla riparazione e sul recupero della funzione nel midollo spinale cronicamente ferito. Con ricerca di collaborazione, i ricercatori del consorzio stanno studiando come ottimizzare la capacità intrinseca del sistema nervoso dell'adulto di riparare e ritoccarsi così come come trarre le risposte fuori rigenerarici robuste dopo la ferita. Il consorzio sta funzionando con TopCoder (www.topcoder.com), un Glastonbury, azienda di CT che organizza ed ospita in linea e concorsi di programmazione del onsite per una Comunità globale dei membri, per generare un'applicazione di alta qualità e fotoricettore-basata per diffondere i dati microarray da questo studio alla Comunità scientifica. Questa piattaforma interattiva, che permetterà che gli utenti vedano come le migliaia dei geni si comportano dopo la ferita, sarà disponibile a presto e renderà i dati facilmente accessibili a tutti gli scienziati compreso quelli non pratici con tecnologia di GeneChip. CRPF crede che le informazioni della base di dati siano altamente relative ai ricercatori che studiano molte funzioni differenti della ferita del midollo spinale. Poiché l'applicazione di fotoricettore è ancora in sviluppo, l'accesso provvisorio ai dati grezzi ed alle lime analizzate dello studio ora è disponibile a. "questo groundbreaking la ricerca," ha detto Kathy Lewis, presidente e CEO di CRPF. "gli scienziati del consorzio già stanno muovendosi in avanti per esplorare le possibilità terapeutiche identificate dallo studio." La tecnologia di Microarray è emerso come attrezzo emozionante ed aggressivo che permette ai ricercatori di selezionare simultaneamente le migliaia dei geni per vedere quali sono attivi, o espresso e quali sono silenziosi. I geni sono allineati su un microchip il formato di un'unghia e sperimenta che ha occorr una volta gli anni per completare può ora essere fatto in un tempo relativamente corto. La tecnologia elimina il a.lot del guesswork che era stato coinvolto nel delineamento del gene. Gli scienziati ritengono quello osservando i modelli dell'espressione del gene per vedere come cambiano dopo una ferita del midollo spinale, potrebbero identificare gli obiettivi terapeutici. "la tecnologia di Microarray ci dà una fotografia istantanea imparziale del ' 'dell'espressione del gene in molti animali, compresi il mouse ed il ratto ed esseri umani. Il metodo permette ai biologhi di esplorare non soltanto i cambiamenti del gene dopo la ferita ma anche allo sguardo ai geni che sono cambiati tramite tutta la terapia sperimentale. È un attrezzo potente di ricerca, "ha detto Susan P. Howley, il vice presidente di CRPF ed il direttore esecutivi di ricerca. Il Christopher reeve il fondamento di paralisi (CRPF) è impegnato in ricerca costituente un fondo per che sviluppa i trattamenti e cura per la paralisi causata dalla ferita del midollo spinale e da altri disordini del sistema nervoso centrale. Il fondamento inoltre funziona vigoroso per migliorare la qualità di vita per la gente che vive con le inabilità con il relativi programma di concessioni, centro delle risorse di paralisi e sforzi di avvocatura. Per le più informazioni sulla chiamata www.ChristopherReeve.org del consorzio di ricerca di CRPF's o sul contatto Susan P. Howley a 800.225.0292, interno. 113.


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Felix
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17/09/2004 18:16
 
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54 %
Bs a tutti.

54% DEGLI ITALIANI PER L’ABROGAZIONE DELLA LEGGE SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA? CON MAGGIORE INFORMAZIONE …



Firenze, 16 settembre 2004. Secondo un sondaggio Swg/Espresso il 54% degli italiani sarebbe favorevole all’abrogazione dell’attuale legge sulla fecondazione assistita e sul divieto di ricerca con le cellule staminali embrionali. A fronte di un 34% di favorevoli all’attuale legislazione, viene registrato un 12% che non sa o non risponde.
Numeri che confermano le tendenze di non poche indagini sul favore, per esempio, alla ricerca con le staminali embrionali. E se prendiamo in considerazione l’alta percentuale di indecisi (12%) a fronte dello striminzito 34% di favorevoli (tutto sommato in Parlamento la legge e’ stata approvata con i voti della maggioranza piu’ quelli di una parte dell’opposizione), si capisce bene come, da una parte il paese reale e’ tutt’altra cosa rispetto a quello legale, dall’altra l’informazione libera da pregiudizi e posizione di bottega (che e’ quella di non pochi parlamentari che in Parlamento hanno votato pensando che “Parigi val bene una messa”) e’ pagante per la posizione di liberta’ e di libera scelta.
C’e’ anche da dire che una certa campagna, come quella del ministro Giovanardi sull’uguaglianza nazismo/ricerca staminali embrionali, avra’ fatto sorridere piu’ di una persona, provocando la reazione contraria di quanto si aspettava il nostro ministro. Non solo, ma visto che il sondaggio dice che la percentuale di praticanti religiosi e’ al 54 per l’abrogazione della legge (34 per il mantenimento e 11 non sa), la questione non e’ affatto religiosa se non marginalmente. E’ spiccatamente politica e scientifica. E per questo l’informazione gioca un ruolo determinante, e certi voti si hanno e si danno (come in Parlamento) solo per tornaconti di altro genere.
Altro che strage degli innocenti, rupe Tarpea e altre amenita’ della propaganda scurrile di alcuni politici di non secondario livello. Solo interessi di bottega.
Per fortuna l’Italia e’ altrove. Non solo. Ma puo’ andare anche molto oltre.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc


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Felix
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17/09/2004 18:20
 
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Smaltimento liquidi.
Ha ragione Antom son cose che già si sanno.


L´apparato urinario


L´apparato urinario è composto dai reni, che producono l´urina, e da un sistema di drenaggio e di deposito di questo prodotto costituito dagli ureteri, dalla vescica e dall´uretra (fig. 1).





Il funzionamento di tutto ciò è in buona parte controllato dal sistema nervoso, soprattutto per quanto riguarda la vescica, serbatoio di urina situato nella parte inferiore dell´addome, e l´uretra, un sottile condotto, analogo, per la sua funzione, ad un rubinetto (fig. 2).





Normalmente, nel serbatoio vescicale che si riempie, esiste una bassa pressione che facilita il lavoro di scarico dell´urina da parte degli ureteri.
Mentre questo succede, il lavoro dell´uretra, che abbiamo paragonato ad un rubinetto (fig. 3),





aumenta, proprio per garantire una sufficiente chiusura dello stesso (fig. 4).

Lo svuotamento del serbatoio, cioè la minzione, avviene perché, in maniera coordinata, il piano muscolare che chiude inferiormente il bacino si rilascia, il "rubinetto" uretrale si apre, annullando il suo lavoro di chiusura, la vescica si contrae in maniera forte e prolungata per quanto basta a svuotarsi completamente (fig. 5).





In questa fase gli ureteri vengono chiusi con un meccanismo a valvola, impedendo in questo modo che l´urina ad alta pressione risalga fino ai reni.
Tutto ciò che succede in questi momenti richiede, per verificarsi in maniera corretta, il funzionamento di moltissimi circuiti nervosi integrati tra di loro e collegati a centri di comando e di controllo che sono situati a vari livelli del sistema nervoso.
Così, quando,il serbatoio vescicale si riempie, quando comincia a farsi sentire lo stimolo ad urinare, quando uno decide di farlo e si verifica una minzione, è sempre in azione un controllo molto sofisticato, di cui noi non ci accorgiamo, che consente un lavoro coordinato di tutto l´apparato urinario (figg. 3, 4, 5)



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Felix
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17/09/2004 18:25
 
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Anche x il 5 è cosa fatta.
E' stato mappato il cromosoma 5

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E’ completa la sequenza del cromosoma cinque e con lei gli scienziati sono ora a metà dell'opera nei lavori di decifrazione dei cromosomi umani, con 12 cromosomi già mappati e altrettanti da mappare.
La notizia è apparsa sull’ultimo numero della prestigiosa rivista Nature.
Il cromosoma cinque è il più lungo mai sequenziato finora, dicono i ricercatori del Dipartimento per l’Energia Joint Genome Institute (JGI) e dello Stanford Human Genome Center (SHGC), con 180,9 milioni di letterine genetiche e 923 geni, tra i quali 66 già conosciuti come responsabili di malattie, inclusi quelli per la distrofia muscolare spinale.
Ma le sorprese che questo cromosoma offrirà non sono finite: ci sono già almeno altre 14 malattie per le cui cause i sospetti dei ricercatori ricadono su di lui, nonchè geni legati all’asma e anche molte sequenze che aiuteranno gli scienziati a ricostruire passi cruciali dell’evoluzione dell’uomo.
Ansa (17/09/2004)



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Felix
[Non Registrato]
17/09/2004 18:28
 
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Chi ci rivela cosa.
17.09.2004
Un biosensore fluorescente
Localizza la posizione intracellulare della proteina Cdc42


Una serie di esperimenti pubblicati sulla rivista "Science" mostrano per la prima volta come un nuovo colorante possa agire da biosensore rivelando direttamente l'attivazione di proteine in singole cellule viventi.
Lo studio, condotto dal farmacologo Klaus M. Hahn dell'Università del North Carolina di Chapel Hill, dimostra che almeno una delle tinture sviluppate da Hahn rende possibile visualizzare con efficacia i cambiamenti di attivazione e la posizione intracellulare della proteina Cdc42. Il colorante apre nuove possibilità allo studio degli effetti molecolari di farmaci all'interno delle cellule. Attualmente, questi studi vengono condotti su migliaia di cellule contemporaneamente e in vitro.
Cdc42, un membro della famiglia di proteine Rho, regola numerose funzioni legate al movimento, alla proliferazione, alla forma e alla morte delle cellule. Iniettata nelle cellule del tessuto connettivo, la tintura "I-SO" esibisce una fluorescenza verde quando si verifica l'attivazione di Cdc42 e l'interazione con altre proteine. Inoltre il colorante si è dimostrato così sensibile da rivelare l'attivazione della proteina anche a bassi livelli, a differenza degli attuali metodi di fluorescenza che richiedono un'alta espressione della proteina per poter funzionare.


© 1999 - 2004 Le Scienze S.p.A.




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Felix
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18/09/2004 14:41
 
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Se non leggiamo caro Max ci doppiamo.
Bp a tutti.

Parliamo del post che hai inserito sul Dakota - l' abbiamo inserito noi il 16.

Scusa.

Per i tuoi occhi Barone siamo a buon punto.

17 Settembre 2004 - 14:26
MEDICINA:CORNEA RICOSTRUITA CON CELLULE DELLA GUANCIA PAZIEN
(ANSA) - ROMA, 17 SET - Quattro pazienti con una rara malattia agli occhi vedono bene di nuovo dopo il trapianto di un sottile strato di tessuto prelevato dal loro stesso zigomo. A rendere possibile una visione chiara e la rigenerazione della cornea che era compromessa prima dell'intervento e che ora funziona e' stato un team dell'Universita' di Osaka guidato da Kohji Nishida. Secondo quanto riferito sul New England Journal of Medicine questo tipo di trapianti con tessuto della stessa persona ricevente potrebbe prendere piede sostituendo i trapianti da donatore. I quattro pazienti che hanno beneficiato di questa tecnica sperimentale, ha raccontato Nishida, soffrivano di sindrome Stevens-Johnson, una condizione molto dolorosa un cui la cornea si opacizza e l'occhio diventa secco. La loro visione e' tornata chiara dopo l'intervento. Oggi la ricostruzione della cornea, che puo' essere danneggiata da traumi o malattie, viene eseguita o con cornee da cadavere o a partire da cellule prese da occhi sani, ma questi interventi potrebbero non riuscire se le condizioni dell'occhio del paziente sono seriamente compromesse. Il team giapponese ha ovviato al problema prelevando dall'interno della guancia del paziente tre millimetri quadrati di tessuto e lasciandolo crescere in laboratorio fino a una dimensione tale da poter effettuare il trapianto. Dopo l'operazione lo strato corneale del paziente e' tornato alla meta' e il tessuto trapiantato si e' trasformato nella forma e nella funzione nel tessuto corneale. I pazienti sono stati tenuti in osservazione per i 14 mesi successivi all'intervento e stanno bene, ha concluso l'esperto, ora resta da vedere se l'efficacia del trattamento e' prolungata nel tempo e se funziona anche su un gruppo piu' cospicuo di persone.(ANSA).


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