| | | | Post: 2.256 | Giudice***** | Utente Veteran | | OFFLINE |
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17/12/2017 13:17 | |
ESTRATTO DAL CAPITOLO:
«Non riesci a dormire?» Jhann sbucò da dietro il tronco dell’acero rosso e si appoggiò con una spalla contro di esso, le braccia incrociate al petto e le mani sotto le ascelle per tenerle al caldo.
«Qualcuno deve montare la guardia» rispose in un borbottio sommesso.
«Per quello hai dei sudditi. Istituisci dei turni di guardia.»
Agur chiuse gli occhi e resistette alla tentazione di massaggiarsi le tempie. «Devono riposare…»
«Anche tu. Un re stanco non è utile a un popolo demoralizzato. Se tu vacilli, loro saranno perduti, senza più alcuna guida a cui aggrapparsi.» Si acquattò al suo fianco, reggendosi in equilibrio sulle punte dei piedi. «Non devi cercare la loro pietà o benevolenza, ma la loro fedeltà e la loro ubbidienza. Il resto verrà da sé.»
«Non sono re» si lasciò sfuggire dalle labbra.
La risposta di Jhann fu sorprendentemente dura. «Allora sei uno stolto. E scemo io che ti ho seguito. Di un principe non sanno che farsene, Agur.» Chiamarlo per nome fu la dimostrazione di quanto sfiduciato fosse anch’egli e di quanto poca stima gli rimanesse nei suoi confronti. |
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