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Recupero da ferita da arma da taglio

Ultimo Aggiornamento: 12/02/2017 02:30
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Post: 411
Utente Senior
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10/02/2017 17:53
 
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Contesto storico
Allora non credo che la domanda sia nuova, ma non ho trovato niente di specifico a quello che sto cercando, quindi la ri-scrivo:

Uno dei protagonisti della storia, rimane ferito ad una spalla con un'arma da taglio. Perde abbastanza sangue ed in un primo momento riesce a tornare a casa, ma sviene (non è specificato il motivo preciso del mancamento, può anche non essere la sola perdita di sangue, ma da una serie di cause -sensibilià, spavento, dolore o scarsa nutrizione-).

La storia è pre-procedure di igiene, pre-flebo, ma (durante o dopo il suo mancamento) viene in qualche modo curato e la ferita viene pulita, vengono applicati dei punti di sutura rudimentali (probabile infezione?) in modo che possa rimarginare più in fretta.

Nel caso più fortunato, quanto tempo può passare prima che il personaggio rinvenga spontaneamente?
(Trovato: lo svenimento in se dura circa 2 minuti)

Nel caso medio, quanto può rimanere in stato soporoso senza conseguenze gravi?

Nel caso in cui il personaggio abbia bisogno di nutrimento/liquidi mentre è in uno stato soporoso, può essere in qualche modo costretto a inghiottire dell'acqua/latte a livello meccanico in modo che possa ricompensare i liquidi persi?

Edit: altre domande

Se il personaggio è in stato soporoso può svegliarsi dal dolore provocato dai punti di sutura e riaddormentarsi, ma non ricordare nulla di quello che è successo al completo risveglio?

Grazie per le informazioni!
[Modificato da zorrorosso@EFP 10/02/2017 18:52]
 
Post: 293
Utente Junior
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11/02/2017 02:21
 
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premesso che ho solo letto qualche storico e che quindi poytrei sparare "castronate"....
ci provo comunque sperando di essere vagamente credibile:
- CURATO: di solito prima di disinfettanti vari usavano l'alcool in massicce dosi(per alcool intendo liquori dell'epoca/del luogo)sia per disinfettare la ferita sia per stordire il malcapitato se non era già stordito di suo;i punti di sutura venivano fatti con ago e filo da cucito.sulla ferita di solito mettevano impiastri d'erbe.
- SVENIMENTO: potrà pure durare due minuti ma difficilmente resterà sveglio per più di un paio di minuti, soprattutto se sopraggiunge la febbre e se ha perso molto sangue; sì è possibile rinvenga durante le "operazioni" (e in tal caso cercavano sempre di stordirlo con laudano (se c'era non hai specificato l'epoca) o con liquore) ma come sopra dubito potrebbe restar sveglio per più di pochi secondi, anche dato il dolore della suturazione (si se è abbastanbza stordito non ricorda...);
- STATO E TEMPO: minimo qualche giorno soprattutto se sale la febbre a quel tempo molto pericolosa (si usavano spugnature di acqua fredda o se presente ghiaccio d solito.....) il problema dello stato soporoso è appunto la perdita di liquidi e l'impossibilità a mangiare nonchè infezioni eventuali e febbre.... dai tre giorni ad una settimana circa....
-CIBO/LIQUIDI: si poteva far inghiottire un po' d'acqua con cucchiaini o cercando di spremere un panno tra le labbra socchiuse del malato, aiutare ad inghiottire eventualmente massaggiando la gola; con latte/brodo ecc, vale grossomodo lo stesso principio (cucchiaio/cucchiaino in questo caso) di solito nulla di solido fino al rinvenimento, ma di solito si riusciva a far mandare giù davvero poco al paziente....

spero di essere stata un po' d'aiuto
Ciao!
Felinala
Il mio profilo: https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=245025
Post: 21.532
Utente Gold
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11/02/2017 02:56
 
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Risposta a zorrorosso

Rispondo subito alla domanda se può bere mentre è incosciente.
In linea teorica no. Il rischio che inali - ovvero che i liquidi prendano una strada che non dovrebbero prendere, ovvero che invece di andare giù per l'esofago vadano in trachea e quindi nei polmoni - è elevato e si correrebbe il rischio di aggravare la situazione.
Non conoscendo il contesto storico preciso può essere difficile dire se potrebbero trovare delle alternative. Da quello che dici sembrerebbe che il tuo personaggio sia assistito da qualcuno con qualche conoscenza medica e quindi si potrebbe presumere che, nel caso lo stato di incoscienza duri a lungo, possa pensare ad un tentativo di alimentare artificialmente il personaggio.
Vengono descritti ad opera degli antichi egizi ed altre popolazioni tentativi di alimentazione per via rettale con somministrazione di vino, latte e altre sostanze.
Nel dodicesimo secolo, invece, vengono descritte rudimentali forme di alimentazione gastrica utilizzando un tubo cavo inserito nell'esofago e collegato ad una vescica riempita con i nutrienti.
Nel diciassettesimo secolo il tubo diventava flessibile - in pelle - e la manovra suppongo anche più agevole.
Detto questo, quindi, ipotizzando che accanto al personaggio ci sia un guaritore o comunque una persona con qualche rudimento di medicina potresti pensare di far alimentare il personaggio.

Per quanto tempo può rimanere privo di conoscenza?
Volendo per tutto il tempo che ti serve tenendo conto, però, che maggiore è il periodo di incoscienza maggiori sono i problemi che dovrai affrontare in seguito nella tua storia.
A parte il discorso dell'idratazione e dell'alimentazione devi tener presente che più a lungo rimarrà immobile e maggiore sarà la perdita di tono muscolare e quindi più tempo gli ci vorrà per rimettersi in piedi e tornare ad essere attivo.
Oltre a questo devi tener conto anche delle lesioni da decubito che potrebbero insorgere - dovrai ipotizzare che qualcuno lo giri costantemente su di un fianco e sull'altro per cercare di evitare questo problema - ed ovviamente dei bisogni fisiologici. In parole povere il tuo povero personaggio se la farà addosso e dovrà essere pulito.
Ovviamente puoi anche saltare a pie pari tutta questa manfrina e dire semplicemente che il personaggio sine risvegliato dopo tot giorni e stendere un velo su tutto quello che è successo ma, se dici che il personaggio si è svegliato dopo un mese e si è messo a correre come se niente fosse, beh, a meno che di mezzo non ci sia la magia è decisamente poco realistico.

Se si può risvegliare per il dolore e poi riaddormentarsi? E potrebbe non ricordarsi di quello che gli è successo?
Diciamo di si. Potrebbe avere dei momenti di parziale ripresa della coscienza legati al dolore seguiti da nuovi svenimenti - per la perdita di sangue o per il dolore -. Sull'amnesia, invece, occorrerebbe sapere se il personaggio è avvezzo alle battaglie e ai traumi. Un soggetto non avvezzo potrebbe reagire con una rimozione dell'evento traumatico - fuga psicogenesi - a livello inconscio - non legato quindi al trauma - ma se non è influente per la trama sarebbe preferibile evitare.

Fammi sapere se ti occorrono altri chiarimenti o se hai altre domande.

Edit:
In riferimento al post di Felinala vorrei precisare una cosa.
È fattibile e ipotizzabile tentare di fargli assumere qualche liquido con i sistemi che ha descritto ma, a parte il rischio di inalare, sarebbe quasi del tutto inutile tenendo presente che già solo con una temperatura corporea di 37.5 gradi si andrebbero a perdere con la sola perspiratio circa 1150 ml di liquidi al giorno mentre con una temperatura di 38 gradi la perdita sarebbe stimabile in circa 3000 ml al giorno. Con la febbre a 39 si arriverebbero a perdere circa sette litri. In pochi giorni, quindi, il personaggio sarebbe "vuoto" ovvero fortemente disidratato con un quadro di instabilità emodinamica a cui si andrebbe ad aggiungere uno squilibrio elettrolitico.
Tenendo conto anche della perdita di sangue, la disidratazione e la malnutrizione si potrebbe instaurare un quadro di insufficienza renale acuta con tutte le conseguenze del caso, ovvero l'exitus.

Sulle altre cose, invece, concordo.


Hasta Luego
[Modificato da suinogiallo 11/02/2017 03:31]
Post: 411
Utente Senior
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11/02/2017 13:32
 
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Ecco.
Mi sono informata un po’ di più e qui mi sa di essere entrata nella tana del coniglio...


Il personaggio viene curato in casa, più che altro per evitare ripercussioni (compie un atto illecito e non vuole pagare ulteriori conseguenze quindi non si presenta da un dottore o in un ospedale) il personaggio che si occupa della medicazione ha delle conoscenze sulla sutura e il trattamento delle ferite, ma sicuramente non può avere tutti gli strumenti adeguati.


CURATO: di solito prima di disinfettanti vari usavano l'alcool in massicce dosi(per alcool intendo liquori dell'epoca/del luogo) sia per disinfettare la ferita sia per stordire il malcapitato se non era già stordito di suo.




Sì, anche il mio personaggio usa del distillato per il dolore e per lavare la ferita o annerire l’ago ma...


>In un periodo prima del 1800 e delle varie procedure igieniche quanto si sapeva sulle cause d’infezione?


>Il tipo che pulisce la ferita con l’alcool, può farlo anche solo a livello empirico/rituale, perchè lo ha visto fare o ha sentito dire che si guarisce più in fretta facendo così, ma senza un metodo più scientifico dietro?


>Potrebbe usare anche del sale allo stesso modo?


>Potrebbe cercare di utilizzare l’aglio (impacchi del succo sulla ferita)?
Altro problema: alcool e aglio aumentano la circolazione e fluidificazione del sangue, quindi anche se la ferita di per se è medio-grave, queste cure potrebbero aggravare in qualche modo le sue condizioni?


Rispondo subito alla domanda se può bere mentre è incosciente.
In linea teorica no. Il rischio che inali - ovvero che i liquidi prendano una strada che non dovrebbero prendere, ovvero che invece di andare giù per l'esofago vadano in trachea e quindi nei polmoni - è elevato e si correrebbe il rischio di aggravare la situazione.




La mia prima idea era quella (non so quanto realistica) di creare uno stimolo meccanico (con le dita o il manico di un cucchiaio) che appunto serva ad evitare l’inalazione senza l’uso di strumenti particolari, ma non so quanto sia fattibile... Forse è (narrativamente) meglio se le persone che gli stanno attorno riescano a svegliarlo anche solo per farlo bere, cambiare posizione e andare in bagno.


Per quanto tempo può rimanere privo di conoscenza?
Volendo per tutto il tempo che ti serve tenendo conto, però, che maggiore è il periodo di incoscienza maggiori sono i problemi che dovrai affrontare in seguito nella tua storia.
A parte il discorso dell'idratazione e dell'alimentazione devi tener presente che più a lungo rimarrà immobile e maggiore sarà la perdita di tono muscolare e quindi più
tempo gli ci vorrà per rimettersi in piedi e tornare ad essere attivo.
Oltre a questo devi tener conto anche delle lesioni da decubito che potrebbero insorgere - dovrai ipotizzare che qualcuno lo giri costantemente su di un fianco e sull'altro per cercare di evitare questo problema - ed ovviamente dei bisogni fisiologici. In parole povere il tuo povero personaggio se la farà addosso e dovrà essere pulito.



Ed infatti era anche per questo che l’idea di lasciarlo completamente incosciente per più di un determinato periodo di tempo non mi tornava: già ha perso sangue, già è ferito, fa fatica a nutrirsi, se aggiungo anche le piaghe da decubito e l’incontinenza le possibilità di infettarsi e non guarire sono infinite.

Su internet ho trovato anche queste tesine un po’ più generiche sulla vulnologia.

http://www.vulnologia.it/FORMAZIONE/PDF/2003/atti%2013%20dicembre/ULCERA%20CUTANEA%20UN%20PERCORSO%20NEL%20TEMPO.pdf

http://www.simsi.org/Simsi2012/SIMSI151112/Storia_vulnologia_2012-bonadeo.pdf



Sull'amnesia, invece, occorrerebbe sapere se il personaggio è avvezzo alle battaglie e ai traumi. Un soggetto non avvezzo potrebbe reagire con una rimozione dell'evento traumatico - fuga psicogenesi - a livello inconscio - non legato quindi al trauma - ma se non è influente per la trama sarebbe preferibile evitare.



Ok io non intendevo proprio una rimozione completa dell’episodio, il tizio ricorda di essersi fatto male o chi gli ha fatto male, piuttosto la capacità o meno di ricordare i singoli eventi con chiarezza e soprattutto il dolore provato durante la medicazione, la sutura e lo stato febbrile.
Comunque a livello di esperienze, la cosa è molto variabile da persona a persona.


Con questo, le informazioni che avete fornito sono già utilissime!


Grazie ancora!
 
Post: 21.532
Utente Gold
OFFLINE
11/02/2017 22:16
 
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Sì, anche il mio personaggio usa del distillato per il dolore e per lavare la ferita o annerire l’ago ma...


>In un periodo prima del 1800 e delle varie procedure igieniche quanto si sapeva sulle cause d’infezione?



Non molto se non quasi nulla.


>Il tipo che pulisce la ferita con l’alcool, può farlo anche solo a livello empirico/rituale, perchè lo ha visto fare o ha sentito dire che si guarisce più in fretta facendo così, ma senza un metodo più scientifico dietro?



Sicuramente si.
Se ha qualche infarinatura di medicina o comunque ha visto all'opera qualche guaritore la cosa è perfettamente plausibile.



>Potrebbe usare anche del sale allo stesso modo?



Più che il sale da solo potrebbe fare degli impacchi di acqua e sale che hanno un certo potere disinfettante - non come i disinfettanti veri e propri comunque -


>Potrebbe cercare di utilizzare l’aglio (impacchi del succo sulla ferita)?



L'aglio ha proprietà antisettiche e antibiotiche per cui - odore a parte - male non gli farà.


Altro problema: alcool e aglio aumentano la circolazione e fluidificazione del sangue, quindi anche se la ferita di per se è medio-grave, queste cure potrebbero aggravare in qualche modo le sue condizioni?



Non credo. Stiamo parlando di applicazioni locali e difficilmente si riuscirebbero ad avere effetti collaterali seri.
Gli unici effetti collaterali che potresti avere sono il bruciore locale causato dagli impacchi con acqua e sale e l'odore dell'aglio.


La mia prima idea era quella (non so quanto realistica) di creare uno stimolo meccanico (con le dita o il manico di un cucchiaio) che appunto serva ad evitare l’inalazione senza l’uso di strumenti particolari, ma non so quanto sia fattibile...



I rischi sarebbero superiori ai benefici che si potrebbero ottenere per cui, a meno che non ci siano esigenze di trama specifiche, io eviterei.

Hasta Luego
Post: 293
Utente Junior
OFFLINE
12/02/2017 02:30
 
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Vedo che Suinogiallo è stato decisamente più tecnico di me..... [SM=g27988]
mi permetto solo di aggiungere che, appunto per il fatto che non si sapeva quasi nulla su infezioni e simili, quasi sicuramente userà la procedura con distillato e i vari rimedi più per "si usa così" che per vero e proprio possesso di nozioni, soprattutto se non è un medico.
l'aglio veniva solitamente usato nei composti di erbe credo comunque come dice Suinogiallo,anche il succo sulla ferita date le sue proprietà antisettiche e antibiotiche male non gli fa (cioè sì, gli brucerà parecchio ma.... dettagli?) effetti collaterali sono da escludersi, si infiamma forse di più la zona ferita ma le varie sostanze dovrebbero impedirgli di avere infezioni;
spezzo infine una lancia a favore dei metodi più rudimentali descritti per dare forzatamente da bere al personaggio: non essendo in possesso degli strumenti più sofisticati ma vedendolo comunque perdere liquidi credo che il personaggio che lo sta curando tenti comunque un qualche metodo per cercare di alimentarlo soprattutto se tiene al ferito (che se ha febbre molto alta ed è già debilitato è improbabile si svegli appositamente)(per questo avevo ipotizzato che non potesse durare il tutto più di una settimana dato la poca possibilità di alimentarlo)
a presto!
Felinala
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