Parliamo dei personaggi cattivi?

Come cattivo vale anche il tipo "Eroe nero"? Insomma un personaggio che può essere considerato negativo, ma è il protagonista?
Perché il mio "cattivo" sarebbe Hannibal Lecter: ho passato anni a scervellarmi su questo personaggio!
Passando ai classici ... già che si è citato Heatclif, lo aggiungo alla lista: ha del metodo, diciamo, trovo che sia il personaggio giusto al posto giusto (e un ottimo pendant con Katie).
Poi l'Innominato dei Promessi Sposi (Don Rodrigo lo trovo scontato) e la Monaca di Monza, sulla quale Manzoni ha quasi steso un trattato di psicologia.
Moriarty mi sta simpatico perché detesto Holmes (anche se ne apprezzo il genio), ma compare così poco nei libri che sembra più che altro un fantasma di personaggio.
Il giudice in "Dieci piccoli indiani" mi ha dato sui nervi: lo trovo psicologicamente poco plausibile e mi ha dato l'impressione di essere un puro pretesto per costruire la storia.
I cugini e la zia Reed in Jane Eyre sono cattivi senza alcun perché, il che lascia piuttosto perplessi, e Bertha Mason avrebbe dovuto essere un po'più curata come personaggio, poveretta.
In Shakespeare è spettacolare la coppia Lady Macbeth e Macbeth: solo pensare che è lei a prendere l'iniziativa per poi impazzire per il rimorso, mentre lui è all'inizio titubante e finisce per essere addirittura crudele è geniale. Nell'Amleto apprezzo molto che Claudio, il cattivo ufficiale, sia sempre dietro a farsi scappare la situazione dalle mani, mentre trovo che Amleto, il protagonista, abbia una psicologia che si avvicina a quella di un serial killer (Lo so, lo so ... ma pensateci: non gli importa di far fuori tre quarti della corte, né delle conseguenze che avrà ad esempio per Ofelia la sua macchinazione ...).
Sono certa che avrei altro da dire su altri, ma la memoria ha deciso di fare sciopero.
Bellissima discussione :)