efp news 2021
EFP | Il tuo Account | Ultime Storie | Storie scelte del sito | Storie scelte del Forum | Siti Consigliati - Top Manga

EFP News
Contattate l'amministrazione - Contest - Regolamento Contest - Staff
Harry Potter - Anime e Manga - Originali - Film, Telefilm, Videogiochi - Multifandom
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

Vittime di guerra

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2014 21:25
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
Post: 21.533
Utente Gold
OFFLINE
15/04/2004 09:53
 
Quota

...Questa mattina mi sono svegliato, ho acceso il pc, ho postato un messaggio e poi ho dato un occhiata al sito dell'ADN. E li ho letto la notizia che uno dei quattro ostaggi italiani è stato ucciso.
Un altra vittima della follia collettiva che sta prendendo questa vecchia palla di fango che è il nostro mondo.
Volevo solo dire questo...al diavolo tutte le guerre

Hasta Luego
scandros
[Non Registrato]
15/04/2004 12:21
 
Quota

Vittime di guerra
Avevo appena terminato di vedere un telefilm quando un'edizione straordinaria del TG5 ha dato la notizia. Non si conosceva ancora il nome poiké AL Jazeera aveva soltanto divulgato la notizia ma non aveva mandato in onda il filmato.

E' successo ancora. Coloro che vanno al fronte a combattere, in un certo senso sanno ke c'é la possibilità del non ritorno. Oramai, la scena politica é diventata un pò come il Risiko. Vari giocatori ke combattono le loro guerre pur di primeggiare.
E' cinico ma é vero e sembra ke qualcuno non voglia accorgersene. Le guerre non includono solo i soldati o le alte sfere politiche, ma i paesi interi. Ki, come quei poveri ostaggi (italiani e stranieri) si é ritrovato nella zona di guerra, é diventato soltanto una pedina nella mani di fanatici ke in nome di kissà quale principio, si fanno giudici della vita altrui!

La cosa più raccapricciante e ke noi siamo piccoli come granelli di sabbia e non possiamo fare nulla per far tacere questo grido di dolore ke il mondo sta lanciando.
Sinceramente, non penso ke ritirando le nostre truppe dall'Iraq, il nostro paese possa tornare a dormire tranquillo. Parliamo di fanatici cui viene insegnato l'odio nei confronti dell'occidente, i cui principi parlano di morte e devastazione.
Ritirare qualke soldato, non vieterà loro di commettere atti inqualificabili e inammissibili come uccidere una vita umana.

Ritirare le truppe, servirà solo a farsi beffa di noi a farli inneggiare ke con i "mali estremi" hanno ottenuto qualcosa.
In fondo, una cosa é innegabile: é vero ke noi alleati siamo andati nel loro paese e ke loro ci vedono come gli "occupatori"...ma in fin dei conti, anke se qualcuno la kiama "nuova colonizzazione", siamo andati laggiù a portare un po' di civiltà. Il giudice supremo é unico e sta lassù! Nessuno dovrebbe farsi giudice della vita altrui!

luxy
[Non Registrato]
15/04/2004 19:17
 
Quota

Vittime di guerra
Alle volte ho l'impressione che il mondo sia impazzito. Impazzito completamente, come se davvero fosse dotato di un cervello indipendente. Non so cosa stia succedendo, ma tutti perdono il controllo e mi fanno paura. Non voglio fare la parte di miss universo che vuole solo la pace nel mondo, non voglio causare una polemica, ma è una banalità: la pace non basta! Ci vogliono certezze che purtroppo oggi non abbiamo. E' come se il mondo fosse diventato troppo piccolo per tutti quanti.
Però una domanda mi viene spontanea: oltre al fanatismo, all'integralismo, all'isterismo... perchè ci uccidiamo?
Makichan
[Non Registrato]
16/04/2004 16:10
 
Quota

Vittime di guerra
Io temo che la situazione peggiorera' enormemente, e credo (ed ho sempre creduto) che l'Italia non si dovesse imbarcare in una simile guerra.
Il problema e' che pare che alcuni militari che stanno ai posti alti pensano realmente che gli italiani siano amati ovunque...
Baggianate!
Ringrazio solo che a quell'uomo e' stata concessa una morte misericordiosa, non come ad altri che sono stati sgozzati.

luxy
[Non Registrato]
16/04/2004 16:21
 
Quota

Vittime di guerra
Io preferirei evitare di cadere in discorsi politici che ricadono poi sempre nei luoghi comuni "io non volevo la guerra tu invece si". Il problema sta nel fatto che nessuno sa quello che vuole più, non centra il discorso religioso, il nocciolo è sempre stato di tipo economico, da che mondo e mondo le guerre nascono quasi sempre per soldi e chi ci rimette purtroppo è il popolo, ma questo è un discorso trito e ritrito. Ovviamente chi è al potere approfitta dell'ignoranza degli altri per manipolarli e dare alla guerra una facciata religiosa.
Erika la webmistress
[Non Registrato]
16/04/2004 16:53
 
Quota

Non so, non prendetemi per insensibile ... ma la morte di quell'ostaggio non mi ha scandalizzato più di tanto.
Questo non vuol dire che non mi dispiaccia per quel pover'uomo che non ha fatto niente per meritarsi di morire ... è solo che per dirla molto cinicamente ... è uno dei tantissimi.
E in un'occasione per lo più molto particolare (cioè quella di un rapimento a fini politici).
Quello che mi fa veramente raccapriccio è che nei paesi non occidentali la morte avviene nella vita di tutti i giorni, con quotidianità, in modi estremamente più efferati. Violenze, stupri, omicidi sono davvero all'ordine del giorno nei paesi meno sviluppati.
Mio fratello stesso si è stupito molto della crudeltà delle cose che avvenivano nello stesso paese da cui provengo (Perù in Sudamerica) e che ha visto nei telegiornali quando è stato lì in vacanza per un paio di settimane.
Facevano vedere tranquillamente gente impiccata, uccisa nei modi più barbari, è quasi normale che ti derubino magari anche aggredendoti per strada se ti trovi anche solo in un quartiere un poco periferico di una città.
Qui in Italia i casi di omicidio in un anno si contano nell'ordine delle decine o tutt'al più un centinaio o giù di lì in un anno.
Nella maggior parte dei paesi di questo mondo siamo nell'ordine delle decine di migliaia e anche di più.
Quello che mi scandalizza veramente è che questo la gente non lo sa.
E' anche normale suppongo ... se uno non ci è passato, non capisce, e dà per scontato che camminare per strada e sentirsi sicuri sia una cosa naturale.
Ma non lo è.
Per niente.
Purtroppo è vero il contrario.
Cioè l'uomo è naturalmente portato a uccidere e fare del male.
E questo è esattamente quello che succede in posti come l'Iraq dove non c'è il livello di civiltà raggiunto qui.
Le bombe, l'occupazione e tutto quello che qui molti hanno giudicato come un orribile sorpruso e una sofferenza per la popolazione, mi spiace dirlo, ma è probabilmente il minore dei loro mali e quasi certamente non l'hanno vissuta nel modo tragico in cui tutto il mondo occidentale è convinto che l'abbiano vissuta.
La verità è che secondo me per cambiare davvero la situazione l'unica cosa che serve è il tempo.
La guerra che è stata fatta in Iraq è solo una delle tante altre cose che serviranno a far cambiare quel paese. Ha fatto loro molto meno male di quanto si possa credere.
Quello che davvero fa male a un popolo è la guerra civile, ed è lì che si stanno avviando.
Guerra civile, uno stato di cose in cui il caos è il più completo, dove le più elementari regole del vivere umano vengono dimenticate e i massacri si susseguono a raffica (è ancora così in diversi paesi dell'Africa dove i massacri sono davvero tali e pochi ne parlano).

E' innegabile ormai che gli USA hanno portato la guerra all'Iraq con soli obiettivi economici.
Tuttavia, se uno studia un po' la storia, è con l'infiltrazione di altre culture e paesi (anche occupazioni) che gli Stati più arretrati acquistano una parvenza di civiltà (l'Italia quante volte è stata occupata ....)

Non che stia dicendo che siano culturalmente inferiori e cioè tipo che l'Islam è un male. Per carità! ... quello che dico è che loro, come anche tutti quanti gli europei e gli americani prima di questo secolo, per vivere si ammazzano.
E non è da soli che si impara a non vivere così.
Nessuno fra tutti i paesi è diventato democratico da solo.

Qui in Italia se uno uccide un altro come minimo cerchi il colpevole e sai che dovrebbe essere messo in carcere.
in Iraq, e in tantissimi altri posti, se uno muore, amen, non c'è tempo, non c'è organizzazione per cercare il colpevole, le carceri costano e in fondo rimane solo uno dei tanti altri omicidi che resta impunito.
E la gente convive con la possibilità di morire, di venir rapinato, di venir violentati, di venir ricattati ....
Parlo per esperienza (la situazione nel paese dove sono nata è naturalmente molto meno grave... ma come vi è raccontato il quotidiano del mio paese qui sarebbe visto come una cosa raccapricciante), non perchè amo sparare teorie senza fatti.

Tornando al discorso principale ...
secondo me quello che avrebbe dovuto fare intelligentemente l'Italia è richiamare tutti i suoi civili nel paese. Quando rimangono persone in territorio nemico (perchè questo è) è inevitabile che diventino bersagli.
Bersagli di gente come quella, che ormai non fa nemmeno parte di organizzazioni, ma è qualche banda criminale costituita da gente ottusa che pensa di fare qualcosa per il proprio paese, convinti dai loro leader politici e religiosi che sono gli stranieri il nemico, che vogliono togliergli la libertà di governare sulla propria nazione, quando in realtà quella libertà non l'hanno mai avuta veramente e non l'avranno certo con quei leader.

A volte sento parlare le persone di soluzioni.
L'Iraq non diventerà un paese democratico in qualche anno. Nemmeno in 50 anni probabilmente.
(Basta guardare all'Italia stessa ... una nazione 'democratica' da 150 quasi e ancora meno democratica di posti come l'Inghilterra).
Ci saranno spargimenti di sangue (per arrivare alla democrazia ce ne sono sempre stati).
Quello che gli USA e alleati (fra cui Italia) possono fare è provare a lasciare qualche istituzione democratica controllata dall'ONU e poi andarsene politicamente dal territorio.
Poi quello che faranno gli USA è naturalmente rimanere lì commercialmente... controlleranno pozzi di petrolio e miniere ... è per questo che sono andati.
E' per questo che sono presenti anche in Perù e in diversi stati del Sud America ... controllano le principali risorse minerarie e petrolifere ... questo è molto ingiusto.
Ma non saranno certe vuote parole a farli desistere.

Che papiro!^^
Scusate, ma è molto tempo che penso tutto questo e ho sentito il bisogno di dirlo perchè ho sempre l'impressione che in giro ci sia troppa superficialità e disinformazione che porta le persone a non capire dove stanno i veri problemi degli altri popoli.

Post: 971
Utente Senior
OFFLINE
28/04/2004 21:03
 
Quota

Sono perfettamente d'accordo con te, Erika. Per quanto la morte di un mio compatriota possa suscitare in me rabbia e sgomento, penso a quanti compatrioti un qualsiasi iracheno ha visto morire. E intendiamoci, io non sono un pacifista, tuttaltro. Ovvio che non sono neppure un guerrafondaio, però sono estremamente realista. La pace è qualcosa di assolutamente contrario alla natura umana, e la storia del mondo lo dimsostra. Io per indicare il periodo storico in cui ci troviamo prendo sempre come riferimento l'epoca della lega Delio-Attica, quando Athene assoggettò l'intera Grecia e sterminò i Melii come mero esempio del suo potere. E chi conosce la Grecia e Tucidide capirà sicuramente le implicazioni che l'epoca vide protarsi.

Non ne faccio una questione di pietà e buonismo, ne faccio una questione di natura e buonsenso. Quattrocchi è stata la vittima italiana. Ma non prendiamocela con la guerra, guerra che ci accompagnerà sempre e che dovremo augurarci di non incontrare mai sulla nostra strada. Prendiamocela con chi ha votato l'attuale presidente del consiglio. Quella gente è la causa di ogni male che d'ora in poi ci colpirà.





Post: 21.533
Utente Gold
OFFLINE
29/04/2004 08:26
 
Quota

Purtroppo hai ragione...le guerre ci sono sempre state e, probabilmente sempre ci saranno (anzi, sai che ti dico, possiamo anche togliere quel probabilmente).
Fin quando ci saranno interessi da difendere o da guadagnare, ci sarà sempre qualcuno che armerà qualcun'altro (ed anche questo è un interesse da difendere, quello dei costruttori di armi...pensate l'industria bellica come è fiorente di questi tempi...).
Certo, ce ne accorgiamo quando ci toccano da vicino (vedi Nassirya, vedi Quattrocchi...), mentre, quando avvengono lontano da noi, quando non ci sono nostri connazionali coinvolti facciamo finta che non esistano (ma come...??...C'è una guerra in Congo...??...Io sapevo solo c'erano dei gorilla...), ed in fondo, penso che sia anche un modo di difenderci, di non deprimerci ancora di più...(il carrello della spesa sempre più caro, un governo da opera buffa, il prezzo della benzina che sale...se ci mettiamo pure a pensare a tutte le guerre che ci sono nel mondo ci rimane solo la canna del gas...)...
Però, volevo dirti una cosa. Dici non prendiamocela con la guerra, e su questo sono d'accordo...ma solo sulla forma...la "guerra" è una parola...la guerra, intesa come tale è fatta dagli uomini e con loro dobbiamo prendercela (non con chi la guerra la fa, la conmbatte, ma con chi decide di farla)...e poi aggiungi prendiamocela con chi ha votato l'attuale presidente del consiglio...premessa d'obbligo, io sono dell'altro schieramento...ma, quando al governo c'era la sinistra non siamo andati ugualmente a bombardare il Kosovo...??...O quella non era una guerra...??...Non abbiamo nostri ragazzi che muoiono per gli effetti dei proiettili all'uranio impoverito usato in quella guerra...??...
Scusami, non voglio polemizzare, è solo il mio pensiero che i sento libero di esprimere.
Purtroppo, credo che chunque sieda in alto, quando c'è da guadagnare, non si faccia scrupoli di colori di bandiera, di partito o di alti ideali...

Hasta Luego
^Melanto^
[Non Registrato]
29/04/2004 12:55
 
Quota

vittime di guerra...
Bush ha affermato che 'la guerra in Iraq non sarà il suo Vietnam...'
credo che lo sia diventato il giorno stesso in cui sono cominciati i bombardamenti.
città distrutte, Hussein caduto, migliaia di morti...per che cosa? per ottenere una paese che, se prima aveva avuto un certo equilibrio, ora non ha più nemmeno quello? per un luogo in cui si continua a morire?
eccerto, visto che Bin Laden è attualmente ancora irreperibile dovevano pur prendersela con qualcun altro.
e dopo tutto il dolore che hanno passato per l'attentato alle torri gemelle hanno pure il coraggio di criticare la ritirata delle truppe spagnole...
E difronte a tanto orrore potremmo addirittura ritenerci fortunati (anche se nn mi piace parlare di fortuna in una situazione come questa): se ce andiamo adesso ce la caveremmo con 13 vittime...sulle migliaia che sono morte e ancora continuano a morire...perchè mettere altra 'carne' al fuoco?
tutto questo è un vero schifo...
Post: 971
Utente Senior
OFFLINE
30/04/2004 09:06
 
Quota

Re:

Scritto da: suinogiallo 29/04/2004 8.26

Purtroppo, credo che chunque sieda in alto, quando c'è da guadagnare, non si faccia scrupoli di colori di bandiera, di partito o di alti ideali...

Hasta Luego



Parole sante. Cmq, il Kosovo che io sappia noi italiani non l'abbiamo bombardato... ci siamo andati, certo. Ma ormai l'Italia nelle guerre fa la parte della puttana, scusate il termine.





Erika (la webmistress)
[Non Registrato]
30/04/2004 13:36
 
Quota

Per quanto riguarda il ritiro io sono di altro avviso.
Un punto era decidere se andare lì (nonostante secondo in futuro l'Iraq da questa cosa potrà trarne una svolta storica, anche se non è detto positiva, è indubbio che i motivi che hanno convinto gli USA a partire erano sbagliati) un altro punto è decidere di restare.
Si deve restare.
E io critico il ritiro delle truppe spagnole.
E' una dimostrazione di debolezza estrema e una resa ai terroristi.
Si rischiano più vite ritirandosi, proprio perchè adesso qualche criminale là fuori è convinto che col ricatto, con gli attentati, si possa cambiare qualcosa. Sono convinti (e il ritiro delle truppe spagnole dà loro ragione, nella loro ottica malata) adesso di essere in grado di rovesciare e comandare governi di paesi democratici.
Il ritiro, nella situazione attuale, è un errore madornale che mette in pericolo la stessa popolazione europea.
E questo in Italia i politici di quasi tutte le fazioni l'hanno capito, e in effetti ci vanno cauti con le dichiarazioni.
Chiaro, tutto questo problema non sarebbe nemmeno sorto se non si fosse andati in Iraq.
Ma i se e i forse bisogna ricordarli nelle decisioni future; oramai, per non peggiorare la situazione, bisogna avere una mentalità più realista, per evitare altri attentati.
Post: 21.533
Utente Gold
OFFLINE
30/04/2004 14:10
 
Quota

D'accordo con Erika.
Il ritiro suonerebbe come una dimostrazione di debolezza...ti sequestro qualcuno e ti chiedo di ritirarti, e tu lo fai, allora ho vinto io...vediamo che accade se sequestro qualcun'altro e chiedo di vedere il tuo primo ministro ballare nudo la lambada...
E la spagna, in questo senso ha sbagliato. Ma li c'erano state in ballo le elezioni e le promesse elettorali che dovevano essere mantenute...
Sicuramente la situazione è decisamente complessa e di difficile risoluzione. Anche quando l'ONU arriverà in Iraq avrà a che fare con diversi scenari. La richiesta di indipendenza da parte dell'Iraq, le richieste americane e dei paesi alleati di rimanere li per guadagnarci qualcosa, le richieste di chi in guerra non c'è andando ma che chiederà comunque di avere una fetta di torta (si, perche io penso che l'Iraq non sia altro che una torta da spartire...), e già da adesso credo che possiamo dire che non si riuscirà a trovare una soluzione che accontenti tutti. Un po' come quando da ragazzini si organizzava la partita a calcetto nel campo dietro casa...io che porto il pallone decido le regole, io che sono il più grande decido io, ed io che conosco il nonno del cugino del nipote dello zio del proprietario del campetto ricvendico il mio diritto di decidere le regole. Alla fine ci si metteva d'accordo, si, ma solo dopo due ore e si giocava per cinque minuti prima di doversene tornare a casa (paragonate tutto questo allo scenario di un paese in rovina con la guerra dentro casa ed avrete un quadro abbastanza realistico...)
E allora...??...Cosa si può fare...??
Sperare che scenda la fatina buona di pinocchio e metta le cose a posto è fuori discussione. Ormai ci siamo, e dovremo rimanere, e alla fine, ho tanta paura che le cose rimarrano come in altr paesi recentemente toccati dalla guerra.
Rimarrà una forza militare a far finta di controllare la situazione, mentre la popolazione tornerà a scannarsi, a fare ciò che faceva prima, e, i più deboli continueranno a morire...
Pessimista dite...??...
Guardatevi intorno e fatemi sapere...

Hasta Luego
Makichan
[Non Registrato]
30/04/2004 14:29
 
Quota

Re:

Scritto da: suinogiallo 30/04/2004 14.10
D'accordo con Erika.
Il ritiro suonerebbe come una dimostrazione di debolezza...ti sequestro qualcuno e ti chiedo di ritirarti, e tu lo fai, allora ho vinto io...vediamo che accade se sequestro qualcun'altro



Concordo sia con te che con Erika.
Io per prima penso che una volta li' non ci si possa ritirare; credo anche che ci sia stato un errore nell'andarci, ma una volta che si e' in gioco si gioca!
Infine volevo dire che i morti italiani non sono eroi. sono persone che sono andate li' per idiozia o denaro, visto che mi pare vadano solo i volontari.
Sinceramente? A me dispiace per i civili irakeni, i soldati muoiano pure, e' il loro mestiere, se lo sono scelto.

PS: so che e' una visione pessimistica, cinica e gelida, ma se quelli sono eroi, i civili irakeni (e di tutti i posti in cui si combatte) che sono, dei santi?

^Melanto^
[Non Registrato]
30/04/2004 15:43
 
Quota

...

Si deve restare.
E io critico il ritiro delle truppe spagnole.
E' una dimostrazione di debolezza estrema e una resa ai terroristi. di Erika



debolezza dite?
si parla bene qua...che tanto ancora non è successo nulla di eclatante...ma provate voi a trovarvi con migliaia di morti tra le braccia, provate voi a sentire altre migliaia di pianti di gente che ha perso una famiglia intera...provate voi a sapere che uno dei vostri parenti è lì in bilico tra la vita e la morte...un ostaggio...provate voi...e poi venitemi a parlare di debolezza.
potete dirmi che l'america lo sta facendo...ma a che prezzo?? con tutti i militari che stanno morendo ormai i conti sono più che persi...e cosa si sta ottenendo? il terrorismo cessa? a me sembra proprio di no...
che ci si arrenda o meno loro stanno già vincendo...e mi spiace se quest'affermazione potrà ferire qualcuno, ma è la realtà, cruda e semplice.

^Melanto^

Erika (la webmistress)
[Non Registrato]
30/04/2004 16:28
 
Quota

Melanto, parli come se avessi provato tu quelle cose.
Io quello che ho detto l'ho detto per il semplice fatto che vivo a Milano, e in questi tempi è molto frequente sentirsi minacciati nel fare le cose più quotidiane (tipo prendere la metropolitana) e ciò non è per niente piacevole.
Soprattutto perchè, sarò anche egoista, ma quello che penso io adesso è che non voglio vivere pensando che potrei perdere la mia vita o qualcuna delle persone a me care perchè il governo si è dimostrato debole e ha fatto credere a qualche pazzo che gli attentanti funzionano.
Nessuno sta dicendo che è giusto quello che hanno fatto gli Stati Uniti ... ma se leggi il mio post precedente ti renderai ben conto che le morti e il dolore in paesi come l'Iraq non arrivano principalmente dalla guerra, ma sono una triste realtà quotidiana.
Ovviamente nessuno sta dicendo che la guerra non faccia morti (ne fa sì ... ma non siamo più nella Seconda Guerra Mondiale, grazie a Dio) o non crei dolore.
Quello che ho detto io è solo che la gente di quei paesi è molto più abituata (ed è una tristezza che sia così) al dolore e alle atrocità di quanto lo crediamo possibile.
Dare la colpa di tutti i mali che soffrono quelle persone a un singolo evento (quale questa guerra) è una semplificazione retorica a cui in troppi credono.
Patire la fame, vivere sotto un regime non sono certo frivolezze da meno.
O forse pensi che stessero bene prima che Bush (ripeto, stupidamente, arrogantemente) decidesse di occupare l'Iraq?
Ora non stanno nè meglio nè peggio. Anzi, forse staranno peggio tra un po' ... ma per colpa del fatto che ora nel paese c'è un'instabilità politica che porterà probabilmente a una guerra civile.
Ripeto ... non sto dicendo che gli Stati Uniti hanno fatto bene, o che non hanno nessuno colpa.
Sto solo dicendo che è davvero semplicistico e anche parecchio superficiale affermare che è tutta colpa della guerra.
Anche perchè questa 'guerra' è stata davvero mite, paragonata alle tantissime che ci sono tuttora nel mondo (nei paesi africani ad esempio, ma anche in altri posti dove si vive in guerriglia di fatto), di cui nessuno parla (anzi... ogni tanto c'è qualche trafiletto piccolo piccolo nei giornali), e che fanno davvero centinaia di migliaia di vittime.
Sono genocidi orribili.
Per cui è quasi una mancanza di rispetto scandalizzarsi tanto per questa cosa quando nel mondo succede di ben peggio.
Naturalmente è giusto anche essere contro questa guerra, perchè in astratto è come tutte le altre, cioè ha voluto prevaricare i diritti di altre persone per fini esclusivamente economici. Il suo unico punto positivo è solo che ha sparso meno sangue.
Meno però non significa niente.
Sarebbe bello che il sangue non venisse mai più sparso.
Ma in Iraq il sangue si spargeva anche prima a fiotti, così come in tutti i regimi (e sì, lo so che sono stati gli USA a mettere Saddam al potere ... altra stupida azione americana, fra le tante ... ma i regimi non esistono solo perchè li hanno creati gli USA, quindi demonizzare quella che in fondo come noi è una democrazia mi pare decisamente eccessivo).

Comunque io non critico l'operato dei parenti degli ostaggi in Iraq ... è chiaro che loro vogliono che i loro cari vivano ed è giusto che sia così.
Ma il paese deve pensare a non far morire altre persone in altri possibili attentati (mi sa che in tanti non hanno capito che questo potrebbe benissimo succedere) ed è questo il peso che si contrappone alla vita di quegli ostaggi.
Hanno tutti e due ragione. E d'altronde non esiste una ragione universale, nè c'è una soluzione che possa identificarsi come più giusta.
La ragione che prevarrà vedrà per forza l'altra parte soffrire.
Di solito prevale la logica del numero (3 morti o decine, centinaia di morti possibili?).
Quello che spero io è che riescano a comprare quei criminali coi soldi, che non costano la vita a nessuno, senza cedere ad altri ricatti di natura politica (tipo la richiesta di marciare pro-Iraq ... cioè, mi rapisci i familiari e poi mi chiedi di marciare per la tua causa?)

Comunque alla fine, il punto sta tutto nell'informarsi prima di parlare.
Si scopre che il male sta in fondo dappertutto e scagliarsi solo contro quello che viene pubblicizzato (vedi, questa guerra) è farsi prendere in giro nella propria intelligenza.

[Modificato da egoio 30/04/2004 16.59]

Erika (la webmistress)
[Non Registrato]
30/04/2004 16:45
 
Quota

Hai detto una cosa che credo purtroppo giusta Suinogiallo.
Succederà molto probabilmente come è successo da altre parti (vedi l'Afghanistan, di cui ormai non parla un'anima).
C'è un autorità democratica fantoccio, mentre la realtà è che l'anarchia regna sovrana e forse la gente sta peggio di prima (poi adesso in Iraq ci sono pure queste diverse fazioni religiosi che già si stanno scannando).
A questo punto verrebbe da chiedersi che ci hanno guadagnato gli USA.
Ma è molto semplice in realtà. Il controllo politico a loro non interessa. Quello che hanno voluto (e hanno ottenuto e otterranno anche in Iraq) è il controllo economico, delle risorse minerarie, petrolifere, ecc ...

Per quanto riguarda quello che dice Makichan ... non so, io non farei queste esagerazioni.
Sappiamo tutti che nessuno di noi è un santo e così è da tutte le parti del mondo.
Qualcuna delle persone morte durante la guerra fra gli iracheni sarà stata una bravissima persona che cercava solo di andare avanti con la sua vita senza far male a nessuno ... qualcun altro sarà stato uno dei tanti criminali che vagano da quelle parti.
Così fra i volontari partiti fra gli italiani ci sarà stato qualcuno buono e qualcun altro meno buono. Comunque è vero che dal momento che sono soldati, e che sono partiti volontari, si sono assunti delle responsabilità anche riguardo alla loro vita ... cioè, sapevano cosa poteva aspettarli.

Discorso diverso vale per gli ostaggi suppongo (cioè non ho capito se sono civili, come diciamo qua, o sono militari, come sostengono i rapitori), ma siccome non ne so abbastanza non mi esprimo più di tanto. A parte dire che anche loro si sono esposti davvero parecchio, quando ci voleva ben poco a capire che andando là si rischiava molto grosso.
Post: 21.533
Utente Gold
OFFLINE
30/04/2004 18:51
 
Quota

Makichan, è vero che chi è andato in Iraq, o almeno la maggior parte di chi c'è andato, non generalizziamo troppo, c'è andato per soldi. Ho un amico, un carissimo amico, che è nell'esercito e che è stato in varie missioni di peacekeeping in vari paesi e lo ha sempre fatto per i soldi che, detto fra noi, sono un motivo alquanto valido, ed anche chi adesso è in Iraq avrà il suo bel tornaconto alla fine. E sono d'accordo con te quando dici che adesso che sono in gioco, giochino. Però, scusami, i soldati non sono carne da macello, sono esseri umani come tutti e la loro vita, cosi come la loro morte, deve essere rispettata.
Anche io mi indignò quando sento di civili irakeni uccisi sotto i bombardanmenti o per qualche tragico errore (come se tutta la guerra non fosse un tragico errore), e penso alle loro famiglie, però, penso anche alle famiglie dei soldati uccisi (perche anche loro ne hanno una, sai...), e li accomuno tutti nel dolore del vedere i loro cari morti.

Melanto. Pensi forse che cambierebbe qualcosa se domani venisse messa una bomba nella metropolitana di Roma (o Milano, o qualunque altra città...) e ci fossero mille, duemila morti...??...
La Spagna ha patito una perdita orribile di vite umane. Noi non lo abbiamo provato e spero che mai ci capiterà di provare una cosa del genere. Ma pensi veramente che cambierebbe qualcosa...??...
Sinceramente io penso che la mossa spagnola di ritirare le proprie truppe sia stata una mossa puramente e semplicemente politica. L'opposizione aveva fatto del ritiro delle truppe il suo cavallo di battaglia elettorale e quando c'è stato l'attentato alle stazioni ha cavalcato l'ondata di indignazione andando poi a vincere. Ovviamente, poi ha dovuto ritirare le sue truppe dall'Iraq per mantenere le promesse che aveva fatto quando (bada bene, questa è una mia idea...) pensava che forse in questo modo avrebbe guadagnato qualche voto in più e non la vittoria...

Secondo me, chi è andato in Irak sapeva a cosa andava incontro. E' ben difficile non immaginarsi quali rischi ci possono essere nell'andare in un paese in guerra. Però, sempre secndo me, spera anche di poter riportare a casa la pelle e di essere accolto per quello che è...una persona che è andata a fare il suo lavoro...

Hasta Luego
Post: 1.571
Utente Veteran
OFFLINE
01/05/2004 20:10
 
Quota

Per Erika: non ci sono mai passata, e spero nn doverci mai passare, ma il dolore trasmesso da certe immagini non lo si può cancellare. Da qualsiasi parte del mondo possano venire...resteranno sempre.
E lo so bene che non c'è solo il caso 'guerra in Iraq' di terrificante, ma tanti altri innominabili massacri che spesso restano anonimi solo perchè non riguardano la nostra parte di mondo.
Io non critico la Spagna, e spero davvero che la sua non sia stata solo una scelta politica.
Anche io vivo in una grande città, Napoli, e non si sta certo tanto allegri (non solo per il rischio attentati...).
Ed io credo che la colpa di tutti i mali: siamo solo noi esseri umani.

Per SuinoGiallo:


Pensi forse che cambierebbe qualcosa se domani venisse messa una bomba nella metropolitana di Roma (o Milano, o qualunque altra città...) e ci fossero mille, duemila morti...??...



e tu pensi che resterebbe tutto uguale?

Purtroppo non si può dire che la fiamma è fredda senza averla toccata...e qualora questo dovesse accadere (spero mai)...sarete ancora presi dalle vostre convinzioni?


^Melanto^
firma
Collegamento a "Il Melangolo" livejournalCollegamento al profilo di FanworldCollegamento al profilo di EFPCollegamento al profilo di ELF
Post: 21.533
Utente Gold
OFFLINE
01/05/2004 21:21
 
Quota

"Purtroppo non si può dire che la fiamma è fredda senza averla toccata...e qualora questo dovesse accadere (spero mai)...sarete ancora presi dalle vostre convinzioni?"

...Nessuno si augura di scottarsi, io per primo...

Hasta Luego
Erika (la webmistress)
[Non Registrato]
01/05/2004 21:46
 
Quota

Quello che dico io è solamente che preferirei che l'Italia non si ritirasse dal territorio iraqueno.
Per il motivo che ho esposto (perchè è un pericolo per chi vive nella stessa Italia) e per il semplice fatto che, a quanto ne so io, gli italiani non stanno facendo alcun male al popolo iraqueno (anzi, praticamente fanno servizio di polizia) e quindi non ci vedo niente di particolarmente male a farli stare lì.
Il ritiro da richiedere sarebbe quello degli americani e degli inglesi in primis. Loro sì che hanno fatto la guerra, ucciso persone.

Io però tendo sempre a considerare le cose da più punti di vista ...
uno fra i tanti è il punto di vista umano ... certo che soffro anche io per la morte di tante persone. Certo che penso che sia sbagliato andare a uccidere solo per fini economici.
un altro è il punto di vista storico ... non ho mai studiato di un solo paese che avesse cambiato in modo radicale la sua situazione senza essere passato attraverso una guerra.
Il futuro dell'Iraq potrebbe cambiare radicalmente e in meglio se gli USA e l'Onu non abbandonassero il paese a se stesso, facendo qualcosa di attivo per implementare anche lì i principi democratici.
E democrazia significa una società civile. Un posto dove la gente non si ammazza a ogni incomprensione. Significa evitare altri morti. Evitare le tragedie quotidiane. Far conoscere a tante persone una vita migliore.
Tutto questo vale questa guerra? Secondo me sì, visto che rispetto alle due guerre mondiali che hanno portato l'Italia ed altri paesi ad essere quello che sono oggi, i morti sono relativamente pochi.
E' tremendamente cinico quello che ho detto.
Ma è uno dei punti di vista.
Ovvero, la storia insegna che anche da grandi sbagli (quali le guerre appunto) possono nascere futuri migliori.
Ripeto, anche se è molto molto probabile che il possibile futuro migliore ci impiegherà decenni ad arrivare in Iraq, perchè quasi sicuramente gli USA faranno proprio come hanno fatto in Afghanistan ... ovvero non faranno niente per il paese.
E allora in effetti, ancora peggio, potremmo parlare di morti inutili.
Oltre che sbagliate ... ma quelle morti saranno sempre sbagliate, perchè causate da fini sbagliati, a prescindere dal fatto che poi un giorno si rivelino o meno, storicamente parlando, utili o meno.

Vota: 15MediaObject3,07193222
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:20. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com