Dal blog di federico
In conferenza stampa
Stamattina c'è stata la conferenza stampa di presentazione della manifestazione. Ne ho approfittato, confesso che ne ho approfittato per togliermi alcuni grossi sassi dalle scarpe, e per fare il punto dopo un anno che Federico è stato ucciso, mettendo in coda le ultimissime novità e le nostre considerazioni su queste.
Mi ero scritta una traccia, che ho approfondito mentre parlavo, ma usando quella posso ripetere tutto a voi qui sul blog.
Ho iniziato parlando della manifestazione, di come sarà strutturata di quali sono gli intenti e le richieste nostri e della neonata Associazione Verità per Aldro, in cui sono confluiti tutti i Comitati nazionali e sottolineando che sappiamo bene che se ci dovessere essere un singolo peregrino episodio scorretto, questo sarà da qualcuno sottolineato e sfruttato per cercare di togliere credibilità alla folla civile e pacifica che pretende verità e giustizia. La violenza non abita qui. Ce n'è stata già troppa. Perciò se ci fosse qualcuno intenzionato ad uscire da queste aspettative che se ne stia a casa. Poi ho seguito questa traccia:
" Vorrei fare una dichiarazione preliminare.
Ho letto di accuse che sono state rivolte a noi genitori di Federico e a coloro che sostengono questa battaglia dal questore e da alcune forze politiche, alle quali colgo l’occasione di replicare chiarendo qual è il significato del blog, della nascita del Comitato, e di tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi sino a questa manifestazione.
A chi ci accusa di aver parlato di “complotti, di manovre per tacitare questo o quello” e a tutti voi vorrei ancora una volta chiarire che tutto ciò nasce dalla richiesta sempre più forte di avere indagini e processo giusti e “normali”.
Diritti questi che ci sono stati invece inizialmente negati.
Non si può impedire che tutti sappiano cosa è accaduto: oggi voglio ribadire che cosa significa per noi verità e giustizia, e il perché sono stata costretta ad aprire un blog che ha dato il via al coinvolgimento dell’opinione pubblica in questa drammatica vicenda.
Quali sono le anomalie? Oggi voglio dare più concretezza alla mia denuncia.
1) La mattina del 25 settembre moriva mio figlio in circostanze assolutamente violente e cruente. Si parlò prima di un malore da overdose poi di un intervento finalizzato a difendere mio figlio da se stesso in quanto stava compiendo presunti, e poi smentiti, atti di autolesionismo.
2) Il pm, che sempre normalmente interviene in loco in caso di morte violenta, al fine di prendere cognizione diretta dei luoghi, delle circostanze teatro dei fatti, per la morte di mio figlio non c’è andato.
3) l’auto sulla quale, a detta dei poliziotti intervenuti, si sarebbe ferito mio figlio, non è stata sequestrata consentendo che essa venisse pulita e riparata prima che qualsiasi processo potesse essere celebrato.
4) I manganelli usati per percuotere mio figlio, 2 dei quali andati rotti, non sono stati nemmeno essi sequestrati impedendo che essi venissero consegnati così com’erano immediatamente dopo i fatti e messi a disposizione di un eventuale giudice. Si badi bene che siamo venuti a sapere della rottura dei 2 manganelli soltanto a blog aperto e a polemica scoppiata. L’ha riferito il ministro Giovanardi rispondendo all’interpellanza parlamentare proposta dall’on. Titti de Simone. I manganelli sono stati messi a disposizione della procura soltanto in data….a blog già aperto e a polemica scoppiata
5) il nastro contenente la registrazione dei drammatici colloqui avvenuti tra i poliziotti e la sala operativa della questura, dove essi dichiarano di averlo picchiato di brutto per mezzora, e altre frasi dal contenuto inequivocabile, non è stato sequestrato dal magistrato. Esso è stato messo a disposizione della procura soltanto molto tempo dopo a blog già aperto e a polemica scoppiata il….
6) Nelle annotazioni di servizio e in qualche relazione stesa da parte di coloro che sono intervenuti quella mattina, si afferma il falso, e cioè che mio figlio fosse morto di fronte ai sanitari, e fosse ancora vivo quando essi sono arrivati. Ciò non è vero e il fatto che tali affermazioni provengano da coloro che hanno l’obbligo e la funzione di garantire al magistrato la piena leale e certa conoscenza dei fatti di un’ipotesi di reato è anomalia alquanto inquietante
7) Viceversa, il 28 settembre, e pertanto solo il terzo giorno dalla morte di mio figlio, dopo aver appena affidato l’incarico al proprio perito di stabilire le cause della morte, a indagini ancora ferme, il procuratore capo della repubblica Messina ilasciava un’intervista con la quale si intendeva chiaramente assolvere l’operato dei poliziotti mesi prima che i periti depositassero la loro relazione
8) I nostri avvocati, che hanno rilevato queste anomalie, sono stati insieme a me indagati e denunciati disciplinarmente.
9) Il pm primo titolare dell’inchiesta si è poi improvvisamente dimesso per motivazioni che, siano quelle dichiarate o qualunque altra, già da tempo aveva e non se ne capisce il ritardo.
10) Tutte le indagini nelle fasi più delicate sono state condotte dal pm che si è poi dimesso, in collaborazione con un ispettore di polizia che fa parte della squadra di pg presso la procura, coordinata dal convivente di una degli indagati.
Queste sono solo alcune delle anomalie verificatesi: credo di poterle chiamare tali anche se qualcuno dichiara apertamente di fare collezione di tutti i giornali per instaurare poi una causa miliardaria contro di noi.
Rispetto il questore che dichiara di essere tranquillo e sereno e in buona fede. Prendo atto della sua dichiarazione secondo la quale noi non lo saremmo. Mi piacerebbe che lo chiarisse, anche pubblicamente.
Ora siamo ad una perizia in un processo dove le indagini sono state fatte nel modo che sappiamo, e mi chiedo che cosa significhino i concetti di tempestività, genuinità ed efficacia delle indagini preliminari.
Mi è stato riferito che il medico legale torinese Roberto Testi, perito “super partes” nominato dal giudice e noto anche per le sue collaborazioni con polizia scientifica e Ris in casi di rilievo, manifesterebbe aprioristicamente una certa propensione “difensivista” in favore degli indagati: non voglio attribuire eccessiva importanza al fatto che sulle pareti del suo studio sono ben visibili i “ricordi” della polizia di stato, ma confido che i periti rifuggano da tentazioni “negazioniste”, che – dopo tutto il tempo trascorso ed il dolore e la fatica spesa per avere un’indagine degna di questo nome – non sono assolutamente disposta a tollerare.
Ricordatevi comunque che i poliziotti, che sempre ci hanno accusati di essere calunniatori, sciacalli e quant’altro, protestando la loro innocenza, quando sono stati chiamati all’interrogatorio dal nuovo pm, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
È un sacrosanto diritto ma per me significa che hanno qualcosa da nascondere e che non vogliono dire al nuovo magistrato."
Poi, ho preso una copia, avuta poco prima della conferenza stampa, della bozza di verbale del primo incontro relativo all'attività peritale disposta in incidente probatorio, a cui hanno partecipato i periti di Torino incaricati dal giudice, i consulenti nominati dai 4, e i consulenti nominati da me. Ho voluto leggere alcuni passaggi affermati dal nostro consulente Prof. Santo Davide Ferrara, dell'Università di Padova (a detta dei più il maggior esperto tossicologo in Italia), molto significativi:
- il Prof. Ferrara esprime perplessità in merito alla mancanza di elementi di verifica della catena di custodia dei reperti;
- nè la confezione contenente i reperti, nè i reperti stessi sono dotati di sigilli;
il Prof. Ferrara svolge una serie di considerazioni critiche riassumibili come segue:
a) la consulenza medico legale svolta a suo tempo su incarico del Pubblico Ministero è gravemente carente in quanto non sono stati prelevati reperti tissutali, quali fegato ed encefalo, che sarebbero stati preziosi a chiarire i tempi di assunzione e gli effetti delle sostanze farmacologiche ipoteticamente assunte;
b) manca qualsiasi elemento di certezza riguardo alla catena di custodia dei reperti, che non è in alcun modo documentata;
c) non esistono elementi che permettano di affermare che i reperti siano stati conservati in maniera adeguata;
d) le analisi chimico-tossicologiche eseguite in prima istanza presso l'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Ferrara sono state svolte in maniera inadeguata, in quanto incomplete del quadro metabolico, limitate negli obiettivi ed anche parzialmente incoerenti nei risultati;
e) i reperti residuali, oggi disponibili per l'indagine peritale, sono del tutto insufficienti ad effettuare una ricognizione tossicologica esaustiva delle sostanze potenzialmente assunte e dei relativi metaboliti;
f) la determinazione quantitaviva dei metaboliti è peraltro indispensabile per delineare un quadro scientificamente certo delle sostanze assunte e soprattutto dei tempi di assunzione, che possa far luce sul comportamento dell'Aldrovandi prima del decesso e sulle cause stesse del decesso.
NON HANNO CONSERVATO I REPERTI!!
che è successo? non li hanno prelevati o li hanno buttati via o si sono deteriorati? che cavolo ha fatto la medicina legale di Ferrara??
QUALE DIGNITA' PUO' AVERE QUEST'INDAGINE?? NON SI VERIFICA MAI E POI MAI UNA SIMILE "INCURIA", SE NON IN PROCEDIMENTI PATOLOGICI!!
DOV'E' LA COSIDDETTA "EFFICACIA DELL'INDAGINE"??
IN CHE MODO LA MAGISTRATURA FARA' CHIAREZZA??
COME FACCIO A PENSARE CHE VERRA' FUORI LA VERITA? COME???
Però la gente non è stupida[/G], non si può pensare di tenere nascosta la verità. Tutti possono vedere quelle foto, e leggere la testimonianza, e conoscere Federico attraverso il racconto di tutti quelli che lo hanno conosciuto: noi, gli amici, i professori, i vicini di casa. Chiunque, al di là di tutto, vi dirà che ERA UN RAGAZZO DI 18 ANNI E DUE MESI, PIENO DI SPERANZE E DI SOGNI, CON LA VITA DAVANTI, E TUTTA LA VOGLIA DI VIVERLA...