Re:
rogerio guerrero, 18/01/2018 09.31:
Non facciamo revisionismo storico
In alcuni contesti gli operai erano estremamente politicizzati. Le assemblee in alcune fabbriche erano roventi anche a livello teorico. Scusate ma le BR erano composte da tanti operai eh, e aldilä del piano strategico-militare avevano anche un livello teorico notevole.
Trent´anni fa c´era anche il globale (anzi, forse piü di oggi per certi versi). Tuttavia é vero che aveva una complessitä minore, nel senso che prevaleva uno schema d´interpretazione del reale abbastanza classico che vedeva nel capitale il parassita e nella classe operaia gli sfruttati (attenzione percö...questo rapporto aveva anche una profonditä nell´elaborazione teorica)
C´é anche da dire che negli anni 60-70 la politica era anche intrattenimento, nel senso che non c´era da fare molto oltre il lavoro e la famiglia...per farla breve, andava anche di moda.
Cmq togliete i dispositivi al Cap...da una settimana spara stronzate a livello di Jena...prenditi una pausa Cap.
sicuro, i 12 milioni e mezzo che hanno votato il PCI nel '76 erano tutti consapevoli, impegnati politicamente, frequentanti cineforum e cantine sovversive. leggevano il libretto rosso ed ascoltavano Faust'o.
No, quella era al parte più visibile, quella che parlava, che produceva contenuti, ma il grosso di quei voti è formato dal contadino che andava alla casa del popolo per far la partita, mangiava la salamella alla festa dell'unità e votava PCI perchè era CONTRO*.
Ha ragione Pizzo, una volta i problemi erano più semplicemente identificabili, ma la risma delle persone e la consapevolezza con la quale vanno a votare è la medesima.
Per altro, negli anni '70 il tasso di analfabetismo era 3 volte quello di adesso, ed il numero di universitari in 50 anni è aumentato di 7 volte.
Quindi o stiamo perdendo tempo ad andare a scuola oggi, oppure la percezione che abbiamo del passato non è così netta.
*e cito un gaber così d'emblée.