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18/08/2023 18:04 | |
Dopo sette anni di assenza sulla scena del campionato, domani a Frosinone Rudi Garcia torna a sedersi sulla panchina di una squadra di Serie A. Il suo compito non è facile perché deve difendere lo scudetto appena conquistato dal Napoli di Spalletti.
Ma il tecnico francese, a quasi 60 anni e con tanta esperienza sulle spalle, si sente pronto per affrontare qualsiasi difficoltà.
"Sono contento - dice - ma non avverto pressione particolare. Io credo che guidare la squadra campione sarebbe difficile anche per l'allenatore precedente. La sfida è molto difficile per tutti, ripetersi è sempre un'impresa. Io sono sereno e concentrato su questa squadra. Voglio dare ai ragazzi le chiavi per vincere le partite. Certamente la motivazione è grande e c'è anche tanta attesa per iniziare al massimo".
"Siamo tra i favoriti - precisa Garcia - non siamo 'i' favoriti. E comunque non vincono sempre i favoriti, come ha dimostrato il Napoli lo scorso anno. Le squadre si sono un po' tutte rinforzate, partiamo tutti sulla stessa linea. A parte Kim, sostituito con Natan, la rosa dello scorso anno è ancora qua. E' importante sapere di poter puntare ancora su di loro e, come con Cajuste, avere novità e freschezza.
Tutti mi devono dimostrare che meritano di giocare dall'inizio". Nella partita d'esordio dovrà fare a meno di Kvaratskhelia, uno dei suoi pezzi pregiati.
"Dopo l'infortunio subito in ritiro - spiega il tecnico - ha saltato qualche allenamento, poi ha giocato 70 minuti nell'ultima amichevole. Dice di avvertire ancora un piccolo fastidio e allora è inutile rischiarlo. E' meglio tenerlo fermo domani per poterlo riavere definitivamente guarito la settimana prossima quando riprenderemo gli allenamenti". Al suo posto è probabile l'impiego di Raspadori ("partirà sicuramente dall'inizio"), anche se non si può escludere l'utilizzazione di Elmas e di Lozano ("ha giocato la sua miglior stagione al PSV sulla fascia sinistra"). "Domani - osserva Garcia - giochiamo contro il Frosinone, una squadra tosta, con grande entusiasmo e dobbiamo essere al loro livello. Dopo aver vinto si può avere meno voglia rispetto al passato, ma da domani voglio rivedere la voglia dello scorso anno, altrimenti la partita può diventare complicata. Dobbiamo imporre il nostro gioco e vincere la partita. La preparazione è importante, ma ora io e i ragazzi non vediamo l'ora di giocare".
Di calciomercato non parla (e non risponde a una domanda sull'imminente arrivo dal Celta Vigo di Gabri Veiga, l'ultimo affare di De Laurentiis) ma sicuramente è sin da ora soddisfatto della rosa di cui dispone. "Ho trovato - dice - calciatori e uomini di qualità. Ho capito perchè hanno vinto, sono uomini perbene e pensano collettivamente. E' un gruppo facile da gestire e che ama lavorare. E' giusto mantenere ciò che si faceva lo scorso anno, ma ci sono anche cose da migliorare o da cambiare, come palle inattive, differenti sistemi di gioco e l'approccio alla gara. Sono contento che chi poteva partire è rimasto qui, anche se le questioni di mercato ci hanno un po' impedito di lavorare al meglio con tutta la squadra". "Lo stile di gioco - sottolinea il tecnico francese - rimarrà quello, ma dipenderà anche dai momenti e dalle gare. Io vorrei una squadra camaleontica che sappia variare secondo le situazioni di gioco in corso della gara. Sappiamo che molti avversari possono studiarci e per questo abbiamo bisogno di molteplici varietà tattiche per esprimerci". "Rispetto alla mia esperienza con la Roma - conclude - il campionato italiano è diventato più offensivo, anche se ancora c'è qualcuno che gioca con la difesa a tre. E' un campionato difficile, ma anche a Marsiglia non è stato facile". |