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Oltre le stagioni del tempo. Fegem

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2011 13:04
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Post: 34
Città: PALAGIANO
Età: 38
Sesso: Maschile
02/07/2010 10:57
 
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Con il permesso di Stellamarina, vi posto una poesia della raccolta con la relativa introduzione alla lirica. Tema della poesia è il silenzio che qui porta ad una riflessione..

MALINCONIA DI UN MATTINO
In questa poesia, il mattino si va a collocare in posizione di antitesi rispetto alla sera, cantata in una delle poesie precedenti.
In "Alla sera" infatti, veniva espresso un sentimento di affetto verso
questa parte della giornata, definita magica. Qui, invece, il mattino è visto come qualcosa che addirittura "frastorna". Si tratta tuttavia di un'antitesi non cercata che scaturisce da un fatto contingente: è il mattino del giorno che segue ad una devastante alluvione che ha colpito la città dell'autore. La città è in silenzio, è consapevole che non può nulla contro la potenza della natura. E qui il silenzio porta ancora alla riflessione, a cercare tranquillità in una situazione drammatica.
Nei versi, c'è una forte personificazione della città che, come un essere vivente, avverte un sentimento lacerante, che la frastorna e, nello stesso tempo, penetra nella mente dell'osservatore.
La seconda parte è tutta una riflessione personale dell'autore, un'analisi profonda del proprio stato d'animo. I termini "vagante" e "confuso" stanno a rafforzarsi l'un l'altro per sottolineare come la sofferenza provata di fronte alla distruzione provocata dall'alluvione abbia portato nel suo cuore un senso di angoscia interiore, di vuoto. La congiunzione "e" all'inizio del periodo si ripete proprio per sottolineare ancora di più quanto l'autore sia frastornato. L'anima è delusa perché non può niente davanti a tanta potenza, può solo "tacere il grido di una desolata tristezza". Qui i termini "tace" e "grido" sono in antitesi e le parole "desolata" e "tristezza" vogliono esprimere lo stesso concetto.

Ed è avvolta dall'oblio
questa città in silenzio
deserta, frastornata.

E frastornata è la mia vita
vagante in un confuso deserto.
E delusa è la mia anima
che tace il grido
di una desolata tristezza.






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