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La pistola

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2009 15:33
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11/03/2009 15:33

Come si fa a sparare bene
Essendo istruttore di tiro dinamico, illustrerò la tecnica di tiro utilizzata nella pratica di questo sport. Altre discipline di tiro sportivo prevedono tecniche diverse.
Per essere un buon tiratore bisogna imparare ad eseguire in modo corretto tre azioni contemporaneamente: impugnatura, mira, trazione del grilletto.

Impugnatura.
La pistola va impugnata con la mano forte, in linea con l’avambraccio, il più in alto possibile. La mano debole deve fasciare le dita della mano forte avendo cura che il pollice sia appoggiato sulla faccia laterale del fusto. Il pollice della mano forte si deve appoggiare sul pollice della mano debole, creando così una presa salda.

Le dita che devono esercitare una forte pressione sono, esclusivamente, l’anulare e il mignolo di ogni mano. La pressione così esercitata contrasterà efficacemente il rilevamento della pistola al momento dello sparo.
Nella posizione a isoscele, se le braccia sono dritte tendono a tremare, perciò è meglio tenere i gomiti leggermente flessi (isoscele modificato).

Naturalmente anche la posizione delle gambe è importante. Consiglio di tenere le gambe larghe a misura delle spalle ed anch’esse leggermente flesse per evitare tremori.
L’impostazione generale del corpo del tiratore deve essere parallela al bersaglio.

Mira.
Nelle linee di mira tradizionali, il mirino deve essere visto al centro della finestra della tacca, avendo cura che gli spazi a destra e a sinistra del mirino siano di uguale larghezza. La linea superiore della faccia del mirino deve essere allineata con le linee superiori della faccia della tacca. Il tutto deve essere allineato col bersaglio.
I riferimenti colorati presenti in alcune linee di mira possono trarre in inganno perché l’utilizzatore tende ad allineare i tre punti bianchi, in questo caso si otterrà un tiro basso. Occorre precisare che i riferimenti colorati servono solo all’acquisizione veloce del mirino, ma una corretta collimazione prevede sempre l’allineamento delle linee superiori di mirino e tacca.

Se la tacca di mira è regolabile, l’utilizzatore può adeguarla al modo di mira che gli è più congeniale. Nel caso di un bersaglio di piccole dimensioni, alcuni preferiscono mirare alla base per continuare a vedere il bersaglio anche durante il tiro, altri, invece, preferiscono coprirlo col mirino.
Durante la mira si vedono tre punti collimati ma distanti fra loro, essi sono la tacca, il mirino e il bersaglio. Dato che l’occhio può mettere a fuoco uno solo di questi punti, si privilegia il mirino. Così facendo vedremo la tacca un po’ sfuocata, perché troppo vicina e il bersaglio ancora più sfuocato, perché troppo lontano. L’esperienza dei migliori tiratori di tutti i tempi, ci insegna che questo è il sistema di mira più efficace.
Quando il bersaglio è troppo distante ed è di piccole dimensioni, il tiratore dovrà imparare a cambiare la messa a fuoco, prima sul bersaglio, poi sulla tacca, poi sul mirino, per accertarsi che la mira sia corretta ed apportando le dovute correzioni. Ma il tiro dovrà essere effettuato solo nel momento in cui il mirino è a fuoco, ciò perché è molto importante che nel momento in cui si tira il grilletto, i margini del mirino siano netti e al centro della tacca, e perfettamente allineati col bersaglio.
Una mira corretta si può effettuare con un occhio o con tutti e due gli occhi. Nel tiro dinamico, che ripropone in chiave sportiva condizioni di utilizzo reale della pistola, si utilizza la tecnica dei due occhi, al fine di avere un campo visivo più ampio in ogni momento dell’esercizio. Anche con entrambi gli occhi aperti, sarà l’occhio dominante a prevalere e sarà quello a traguardare la linea di mira.

Trazione del grilletto.
Il grilletto della pistola va tirato con l’indice della mano forte, con la porzione del polpastrello prossimale all’articolazione fra le due falangi.
Possibilmente, l’indice non dovrebbe causare attrito sul fusto della pistola.
Durante la trazione del grilletto, il tiratore deve imparare a muovere solo il dito indice e non anche le altre dita della mano.
La pressione sul grilletto va esercitata in modo costante, senza strappi.
In genere, lo strappo avviene perché ci si aspetta il colpo, perciò è opportuno allenarsi tirando in bianco, cioè con la pistola scarica.
In poligono, una buona tecnica consiste nell’assemblare quattro cartucce false, senza polvere da sparo e con l’innesco già sparato, alle quali si aggiungerà una cartuccia vera. Il tiratore non saprà a quale delle cinque trazioni sul grilletto corrisponderà lo sparo, e si concentrerà sull’impugnatura e sulla mira e soprattutto non strapperà allo scatto. Il proiettile vero andrà a segno perfetto.

Peso dello scatto.
In decenni di esperienza ho potuto constatare che il peso dello scatto delle pistole non è determinante per poter effettuare un tiro preciso, almeno entro certi limiti. Lo è, invece, per effettuare in modo decente la ripetizione veloce dei colpi.
Al neofita, consiglio di imparare a tirare con uno scatto non troppo leggero, sui 2500 grammi, senza andare alla ricerca di uno scatto peso piuma. Chi imparerà a dominare uno scatto pesante diventerà un ottimo tiratore.

Ripetizione veloce dei colpi.
Per ripetere velocemente i colpi occorre saper dominare il rilevamento della pistola, usando la tecnica di impugnatura che ho già descritto.
E’ importante che ad ogni colpo si ritrovi il mirino dentro la tacca e allineato col bersaglio.
La velocità di ripetizione dei migliori tiratori è stata acquisita in poligono con ore di allenamenti e migliaia di cartucce, se si è all’inizio è inutile cercare di imitarli. Quando l’esecuzione delle tre azioni fondamentali del tiro, impugnatura, mira e trazione del grilletto sarà corretta ed eseguita automaticamente, acquisire velocità nella ripetizione dei colpi sarà un processo naturale.
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