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Afghanistan - Rahman convertito al cristianesimo: "pronto a morire per fede"

Ultimo Aggiornamento: 28/03/2006 16:08
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26/03/2006 12:01




Afghanistan: "pronto a morire per fede",
dice l'afgano convertito al cristianesimo



ROMA (Reuters - domenica, 26 marzo 2006 9.13) - Il quarantenne Abdul Rahman che rischia in Afghanistan di essere condannato a morte per aver abbandonato l'Islam ed essersi convertito al cristianesimo -- un caso che ha scatenato aspre critiche da parte dell'Occidente e l'intervento di Papa Benedetto XVI ieri -- ha detto oggi in un'intervista ad un quotidiano italiano di essere pronto a morire per la sua fede.

"Non voglio morire. Ma se Dio lo deciderà, sono pronto ad affrontare le mie scelte. Fino in fondo", dice in un'intervista a Repubblica -- alle cui domande ha risposto per iscritto -- dal carcere di Pulicharkhy, 40 km a sud di Kabul, dove si trova in isolamento da mercoledì scorso.

Secondo la sharia, la legge islamica che vige in Afghanistan, chi rinnega la propria religione, e non se ne pente, deve essere condannato a morte.

Il caso di Rahman -- che ha due figlie ed è stato denunciato dalla sua famiglia alle autorità per la sua conversione -- è stato sollevato dalla Farnesina che ha convocato la scorsa settimana l'ambasciatore afghano a Roma dicendo che avrebbe interessato della questione i vertice europei, mentre ieri il Pontefice ha chiesto al presidente afghano Amid Karzai di concedere al cristiano convertito la grazia.

Il Consiglio degli ulema di Ningarhar ha emesso una fatwa nella quale si chiede di applicare la sharia e di condannare a morte Rahman.

"Sono sereno. So di essere nel giusto. Non ho fatto nulla di che pentirmi. Rispetto la legge afghana, come rispetto l'Islam. Ma ho scelto di diventare cristiano e questo, per me, per la mia anima, non è una colpa", spiega al quotidiano, che si è servito del rappresentante di un'organizzazione per i diritti umani per fargli avere le domande.

Rahman racconta di essere fuggito dall'Afghanistan 16 anni fa, e di essersi convertito in Pakistan.

"C'era la guerra tra i mujaheddin, poi erano arrivati i Taleban. Era impossibile vivere nel nostro Paese. Sono andato prima in Pakistan, poi in Germania", dice.

"A Peshawar ho lavorato per un'organizzazione umanitaria. Erano cattolici. Ho iniziato a parlare con loro di religione, ho letto la Bibbia, mi ha aperto il cuore e la mente".


- Reuters Italia -


Esempio di come l’autentica fede in Cristo supera e vince col proprio sacrificio
la violenza assurda dei “martiri” della jihad islamica in nome d’Allah.
[SM=x44458] [SM=x44462]

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26/03/2006 19:58

leggendo il titolo pensavo si riferisse ad emilio fede...
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26/03/2006 23:55

Re:

Scritto da: Bestionn 26/03/2006 12.01



Afghanistan: "pronto a morire per fede",
dice l'afgano convertito al cristianesimo



ROMA (Reuters - domenica, 26 marzo 2006 9.13) - Il quarantenne Abdul Rahman che rischia in Afghanistan di essere condannato a morte per aver abbandonato l'Islam ed essersi convertito al cristianesimo -- un caso che ha scatenato aspre critiche da parte dell'Occidente e l'intervento di Papa Benedetto XVI ieri -- ha detto oggi in un'intervista ad un quotidiano italiano di essere pronto a morire per la sua fede.

"Non voglio morire. Ma se Dio lo deciderà, sono pronto ad affrontare le mie scelte. Fino in fondo", dice in un'intervista a Repubblica -- alle cui domande ha risposto per iscritto -- dal carcere di Pulicharkhy, 40 km a sud di Kabul, dove si trova in isolamento da mercoledì scorso.

Secondo la sharia, la legge islamica che vige in Afghanistan, chi rinnega la propria religione, e non se ne pente, deve essere condannato a morte.

Il caso di Rahman -- che ha due figlie ed è stato denunciato dalla sua famiglia alle autorità per la sua conversione -- è stato sollevato dalla Farnesina che ha convocato la scorsa settimana l'ambasciatore afghano a Roma dicendo che avrebbe interessato della questione i vertice europei, mentre ieri il Pontefice ha chiesto al presidente afghano Amid Karzai di concedere al cristiano convertito la grazia.

Il Consiglio degli ulema di Ningarhar ha emesso una fatwa nella quale si chiede di applicare la sharia e di condannare a morte Rahman.

"Sono sereno. So di essere nel giusto. Non ho fatto nulla di che pentirmi. Rispetto la legge afghana, come rispetto l'Islam. Ma ho scelto di diventare cristiano e questo, per me, per la mia anima, non è una colpa", spiega al quotidiano, che si è servito del rappresentante di un'organizzazione per i diritti umani per fargli avere le domande.

Rahman racconta di essere fuggito dall'Afghanistan 16 anni fa, e di essersi convertito in Pakistan.

"C'era la guerra tra i mujaheddin, poi erano arrivati i Taleban. Era impossibile vivere nel nostro Paese. Sono andato prima in Pakistan, poi in Germania", dice.

"A Peshawar ho lavorato per un'organizzazione umanitaria. Erano cattolici. Ho iniziato a parlare con loro di religione, ho letto la Bibbia, mi ha aperto il cuore e la mente".


- Reuters Italia -


Esempio di come l’autentica fede in Cristo supera e vince col proprio sacrificio
la violenza assurda dei “martiri” della jihad islamica in nome d’Allah.
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santo subito!
(anzi, speriamo di no...) [SM=x44461]

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27/03/2006 11:29

Re: Re:

Scritto da: enricomolinaro 26/03/2006 23.55


santo subito!
(anzi, speriamo di no...) [SM=x44461]



Sicuramente quell’uomo sa “da che lato tira l’aria fresca”
Per questo non ha alcun timore di confessare la propria fede in Cristo!

… in questo è santo e testimone ammirevole… [SM=x44461] [SM=x44462]

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27/03/2006 13:32

Re: Re: Re:

Scritto da: Bestionn 27/03/2006 11.29


Sicuramente quell’uomo sa “da che lato tira l’aria fresca”




[SM=x44462]

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27/03/2006 14:14

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: enricomolinaro 27/03/2006 13.32


[SM=x44462]



[SM=x44462] [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458]

È quell’“aria fresca” che molti cattolici nostrani non sentono per niente poiché la schivano di proposito preferendo, invece, il lasciasi trascinare dal vento impetuoso delle mode accomodanti… [SM=x44467]

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27/03/2006 17:19

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Bestionn 27/03/2006 14.14


[SM=x44462] [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458]

È quell’“aria fresca” che molti cattolici nostrani non sentono per niente poiché la schivano di proposito preferendo, invece, il lasciasi trascinare dal vento impetuoso delle mode accomodanti… [SM=x44467]



come spesso accade, siamo d'accordo su parecchio, ma non del tutto [SM=x44450]

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27/03/2006 17:35

Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: enricomolinaro 27/03/2006 17.19


come spesso accade, siamo d'accordo su parecchio, ma non del tutto [SM=x44450]



... forse è una fortuna [SM=x44451]

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27/03/2006 22:12



Afghanistan,apostata sarà liberato
Lo annuncia portavoce degli Stati Uniti

Forse vicina ad una conclusione la vicenda di Abdur Rahman, l'afghano convertitosi al cristianesimo che rischiava a Kabul la pena di morte. Secondo un portavoce del dipartimento di Stato americano l'uomo sarà infatti liberato. La notizia, al momento, non ha avuto nessun'altra conferma ma l'autorevolezza della fonte che l'ha rivelata fa pensare possa trattarsi di un'ipotesi verosimile.

"Sarà rilasciato - ha detto il portavoce del dipartimento di stato Sean McCornack parlando di Abdur Rahman -. Apprendo adesso che i particolari della sua scarcerazione e il resto saranno definiti come un affare privato".

Intanto Abdul Rahman, l'apostata,, ha chiesto asilo all'estero. Lo ha detto una fonte Onu a Kabul.


tgcom

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27/03/2006 23:09

Caso Rahman: manifestanti in piazza contro la liberazione

Afghanistan - Sono centinaia i manifestanti, in maggioranza mullah e studenti delle scuole coraniche, che sono scesi in piazza, a Mazar-e-Sharif, in Afghanistan settentrionale, per protestare contro la possibile liberazione di Abdul Rahman.

Il musulmano si era convertito al cristianesimo quindici anni fa mentre lavorava per un gruppo umanitario che aiutava i rifugiati afghani in Pakistan. Tornato in patria dopo un viaggio in Germania era stato arrestato su denuncia della sua ex moglie.

La protesta nella città afghana è stata convocata dagli ulema e ad essa si sono uniti diversi abitanti della città, chiedendo che il convertito venga giudicato secondo la legge islamica.
Inoltre durante la stessa manifestazione si è accusato l’Occidente di interferenza con degli slogan minacciosi:"Morte all'America", "Morte a Bush".

Il caso ha suscitato polemiche gli occhi dei media internazionali e a favore di Rahman sono scesi in campo papa Benedetto XVI, il presidente Usa George Bush insieme al governo italiano, tedesco, canadese e inglese.

Intanto ieri le autorità giudiziarie avevano affermato che l'istruttoria contro Abdur Rahman, era stata viziata da alcune irregolarità e che quindi gli atti erano stati rinviati all'ufficio della pubblica accusa. Non era peraltro stato precisato se tale procedura avrebbe comportato una sospensione del processo.

Del caso si sta occupando il pubblico ministero Zemarai che ha annunciato per oggi una perizia psichiatrica su Rahman dal cui esito dipenderà la decisione da prendere.

Secondo esperti locali, se l'esame accertasse che l'uomo ha problemi mentali, cosa che l'interessato ha smentito in un'intervista, il caso potrebbe essere archiviato.


Maria Alvuela Franco

- 27-03-2006 -


- Nuova Agenzia Radicale -

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28/03/2006 10:49

Re: Caso Rahman: manifestanti in piazza contro la liberazione

Scritto da: Bestionn 27/03/2006 23.09

Afghanistan - Sono centinaia i manifestanti, in maggioranza mullah e studenti delle scuole coraniche, che sono scesi in piazza, a Mazar-e-Sharif, in Afghanistan settentrionale, per protestare contro la possibile liberazione di Abdul Rahman.



- Nuova Agenzia Radicale -



il risentimento degli schiavi contro un uomo libero è cosa umanissima, che non mi stupisce affatto:
il problema è che il mantenimento delle masse islamiche in una condizione subumana è interesse, che viene accuratamente preservato, tanto del potere islamico quanto di quello capitalista, che col primo è quasi sempre alleato e connivente:
(e quando scoppia la guerra, è perché l'equilibrio, in una data situazione, si è rotto; non è mai una guerra di liberazione):

bestion, tu che sei in buoni rapporti con Gesù, chiedigli un po' se può liberarci, in un colpo solo, di islamismo e capitalismo: [SM=x44461]

[Modificato da enricomolinaro 28/03/2006 10.50]

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28/03/2006 13:32

e aggiungo..


uno come Abdul Rahman non fa comodo a n-e-s-s-u-n-o:
certamente, gli occidentali, per non perdere la faccia, troveranno il modo di non farlo scannare, ma è, anche per loro, un rompipalle:

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28/03/2006 16:08

Caso Rahman: manifestanti in piazza contro la liberazione

Scritto da: enricomolinaro 28/03/2006 10.49


il risentimento degli schiavi contro un uomo libero è cosa umanissima, che non mi stupisce affatto:
il problema è che il mantenimento delle masse islamiche in una condizione subumana è interesse, che viene accuratamente preservato, tanto del potere islamico quanto di quello capitalista, che col primo è quasi sempre alleato e connivente:
(e quando scoppia la guerra, è perché l'equilibrio, in una data situazione, si è rotto; non è mai una guerra di liberazione):

bestion, tu che sei in buoni rapporti con Gesù, chiedigli un po' se può liberarci, in un colpo solo, di islamismo e capitalismo: [SM=x44461]

[Modificato da enricomolinaro 28/03/2006 10.50]





Scritto da: enricomolinaro 28/03/2006 13.32


uno come Abdul Rahman non fa comodo a n-e-s-s-u-n-o:
certamente, gli occidentali, per non perdere la faccia, troveranno il modo di non farlo scannare, ma è, anche per loro, un rompipalle:




Convengo col tuo ragionamento, ma lo allargo con un’altra constatazione più cruda e a mio avviso radicale:

Quella che tu fai ben notare è sempre stata e sempre sarà la logica irreversibile nell’immanente della nostra realtà quotidiana, la quale in apparenza, è adulterata dai pochi che detengono il “potere”. Il criterio più consono è invece che, se da una parte il sistema per poter sussistere proficuamente al suo esclusivo interesse abbisogna che i molti siano da lui tiranneggiati, dall’alta, il medesimo potere trova il suo facile terreno verso gli asserviti, i quali, pur vedendo altre possibili alternative, le rendono assolutamente irrealizzabili per le loro volute accidiose scelte.

È lampante inoltre che l’uso migliore a quest’ambivalente sopruso, è di attuarlo col metodo sistematico a prescindere dal vestito religioso e ideologico col quale, in tempi e luoghi diversi, si presenta. Soprattutto, è di adescare con modi indolori, abili e suadenti con cui poter padroneggiare poi sull’insieme della popolazione; che a sua volta però e purtroppo, è spesso rea per la sua consapevole incoscienza d’indolenza religiosa, pigrizia culturale e civica. Essa è come quel sempre mitico gregge di pecore e caproni allo sbando che non cerca un pascolo sicuro da cui cibarsi e non vuole trovare un ovile stabile dove riposare. È allora come una massa enorme d’indifferenti oziosi che, rinunciando alla fatica della propria libertà, hanno solo l’urgente esigenza di sentirsi comandati e sottomessi.

Almeno da questo lato e fine non v’è alcuna differenza tra l’occidente cristiano democratico, progressista ed avanzato, da quello del mondo islamico orientale assolutista così retrivo e medioevale.

Quanto alla preghiera da rivolgere al nostro Amico e Salvatore Gesù, essa va implorata da tutti (non solo da me che con Lui ho sicuramente buoni rapporti!), tenendo tuttavia conto di ciò che Egli ha già operato con la sua croce e risurrezione. Difatti, Lui che come Dio è il Potere e come Figlio dell’Uomo è a misura nostra e della terra, ha fatto del potere un Servizio “per” tutti gli altri; indipendentemente dalla loro provenienza ideologica e religiosa. Di modo che, resta indispensabile sia per i pochi delegati al governo del potere sia per la massa a cui questo deve adeguarsi, il comune senso di servizio reciproco assumendo ognuno la propria irrinunciabile parte di responsabilità.
No dunque a chiedere la liberazione dall’islamismo, no a quella del cristianesimo e d’altre religioni; non è nemmeno da domandare la soppressione del capitalismo o d’altre rette ideologie.
È un sì invece, a supplicare un cammino di rinnovamento ideologico; ed è anche un sì ad invocare la semplice e più profonda conversione religiosa all’unico e vero Padre Eterno.
Manda, dunque, Signore il tuo Spirito benedetto e riempi ancora la faccia della terra! [SM=x44461] [SM=x44462]

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