ROVI di Liberto Savoca e Francesca Rizzato

Innanzitutto vogliamo ringraziare chi ha speso tempo per guardare e recensire il nostro corto.
Ci fanno piacere le vostre parole, perché ci sono sia complimenti che critiche, ma fatte in modo costruttivo, quindi possono solo far bene.
Ci soffermiamo solo su alcuni punti, pensiamo che alla fine ognuno abbia il proprio pensiero riguardo ad un'opera, e non siamo certo noi che possiamo smontarlo.
1) La mano che raccoglie il coltello e la mano che "spunta" dietro l'albero alla fine, sono della stessa persona, sono mani maschili, non femminili, quindi questo già smonterebbe alcune idee.
2) La color correction, era il nostro primo esperimento con After Effects, abbiamo cercato, come già detto da qualcuno, di dare un senso "tragico", freddo. Forse ad alcuni potrà sembrare un po' "troppo", ma a noi piace, pur rispettando i vostri gusti personali e, forse, la vostra maggior esperienza in questo campo
3) Il corto è venuto alla luce mentre stavamo scrivendo un altro corto, sempre in stile horror. Magari nel prossimo contest pubblicheremo quello, al momento non ci è possibile inserirlo sul web perché è in concorso a diversi festival nazionali, e una delle clausole di partecipazione è proprio quella che non sia presente in nessuna piattaforma web.

Per il resto, a chi lo ha definito un esercizio di stile, in un certo senso può anche esser visto così, ma abbiamo cercato di dare al tutto una trama, magari un po' scarna, però presente.
Ci piace il fatto che la gente alla fine si ponga delle domande, del tipo, ma chi è "l'assassino"? Uno dei ragazzi? O forse una quarta persona? Magari questi ragazzi sono finiti a fare un semplice gioco nel posto sbagliato?

Alla fine, ci ripetiamo, grazie dei complimenti, grazie delle critiche che possono aiutarci a crescere.
La scelta dei titoli a metà corto forse è un po' azzardata, anche perché poi a quel punto il corto potrebbe anche esser finito, ma il nostro pensiero è quello che un film, corto o lungo che sia, va visto fino alla fine dei titoli di coda, anche per rendere "omaggio" a tutti i partecipanti all'opera ed alla colonna sonora.

Un ultimo appunto, il fattore commedia(se così si può chiamare) lo abbiamo solo voluto sfiorare.