Ho fatto una breve ricerchina su questa figura di cui avevo già sentito parlare ma che non avevo avuto modo di approfondire. Spero che il testo vi piaccia e che risulti chiaro: si tratta di un brano tratto da esonet.org che ho rielaborato qui e là.
L' ho inserito in questa sezione ma forse era meglio in "la Dea nelle tradizioni", in ogni caso se c'è da spostare ...
La Signora degli Animali
Questo archetipo è molto diffuso presso le civiltà dei cacciatori-raccoglitori e tra le popolazioni che non sfruttano ancora l’ agricoltura per il proprio sostentamento.La Signora (o il Signore) degli Animali esercita la sua potestà sulle prede, concedendo o rifiutando, rivelando o nascondendo, la selvaggina al cacciatore. Il buon esito della caccia dipende, in maggior misura, più da questa figura, che dal cacciatore: se quest’ultimo non rispetta le norme tribali, le probabilità di un esito felice della caccia diventano esili. Presso questi popoli è vietato uccidere un numero di prede maggiore a quello necessario, perché in questo modo si ottiene la benevolenza della Dea che a sua volta provvederà a non far mancare nulla alla comunità.La Signora degli Animali, di solito, si presenta sotto sembianze animali o semi-umane e vive nella foresta. Accanto alla Signora degli Animali compaiono spesso, nelle tradizioni dei cacciatori, esseri morfologicamente analoghi (Cfr. gli Studi di Pettazzoni e Jensen) e a lei affini nel potere di controllare gli uomini nell’ attività di caccia.
È possibile che la Signora degli Animali incarni un unico archetipo per tutte le specie, così che ogni specie possieda una specifica Signora degli Animali: molti popoli di cacciatori attribuiscono l’esito della caccia piuttosto ai vari spiriti del bosco. Altre volte gli spiriti del bosco – abdicando alla loro funzione di numi tutelari – diventano antagonisti degli stessi cacciatori, ostacolandone la caccia .
La ritualità dedicata alla Signora degli Animali è fondata sull’offerta: il cacciatore lascia nel bosco una parte della preda cacciata o del miele sottratto, esortando la Signora a raccogliere il suo tributo.
La Signora degli Animali è una figura tipica delle società dei cacciatori-raccoglitori, così come la Terra Madre concerne gli agricoltori. Entrambi i paradigmi femminili (non si deve dimenticare la diffusione anche di una versione maschile, il Signore degli Animali), rimandano ad un ulteriore archetipo “primordiale”: la Grande Madre. L’archetipo femminile “primordiale” è universale: dipende dalle varianti culturali la sua ulteriore assimilazione come Terra Madre o come Signora degli Animali.
Un popolo di cacciatori-raccoglitori non vive e prega come un popolo d’agricoltori. Nel momento in cui una civiltà passa dallo stadio “primitivo” (assenza della scrittura, dell’aratro e dell’ agricoltura, struttura sociale indifferenziata, assenza di sviluppo urbano, ecc.), le due figure iniziano a coesistere. Per esempio, in una civiltà “superiore” come quella ellenica, troviamo contemporaneamente la Signora degli Animali nelle vesti di Artemide e la Terra Madre raffigurata da Cibele o Demetra.
È possibile rintracciare la Signora degli Animali in molte tradizioni.
In Grecia, troviamo non soltanto Artemide con il cervo, ma anche Atena con la civetta e Afrodite con la colomba. Questo archetipo è anteriore non soltanto all’età classica (V e IV secolo a.C.), ma anche all’età omerica (700 a.C.). Sicuramente la Signora degli Animali appartiene al neolitico (9.000 a.C.), ma si trovano tracce del suo culto risalenti addirittura all’era paleolitica (10.000 a.C.).
Nell’Anatolia centrale è stata rinvenuta un’antichissima scultura, presso il sito di Çatal Hϋyϋk (Turchia centrale), risalente, approssimativamente, al 6500 a.C. La statua in terracotta raffigura una Signora degli Animali seduta su di un trono, nell’atto di partorire, mentre con le mani si appoggia a due leopardi collocati ai lati. Un’altra statua di terracotta di provenienza sumera (2000 a.C.) rappresenta una Signora degli Animali nuda e alata – presumibilmente identificabile con Lilith – circondata da due civette, che siede sul dorso di due scimmie. Nel palazzo di Cnosso, della Creta minoica (1700-1450 a.C.), una statuetta ritrae una figura femminile che impugna due serpenti, mentre ne sta partorendo un terzo. Sempre nella Creta minoica, un sigillo riproduce una figura femminile che fuoriesce dalla vetta di una montagna, accompagnata da due leoni e da un fanciullo, tutte queste identificabili nella Signora degli Animali.
Ad Efeso, nel tempio di Artemide, un’imponente rappresentazione della Signora degli Animali giganteggiava all’ingresso. La figura presentava dei seni a forma d’uovo ed aveva al collo una collana di segni zodiacali. Le braccia erano poste nel gesto rituale della benedizione, mentre la parte inferiore del busto era ricoperta da teste di animali. Deposte ai suoi piedi si trovavano degli alveari ed era affiancata da una coppia di cervi. La riproduzione della città fungeva da corona. Purtroppo la statua originale è andata perduta, una copia del II secolo si trova nel museo di Efesto.
Nell’Asia Minore, la Signora degli Animali è conosciuta come Kubaka o Cibele, affiancata da leoni. In Egitto è Iside nella sua manifestazione sotto forma di falco, ma anche Hathor dalle corna di vacca. Anche la Dea Astarte è stata associata per diversi aspetti alla Signora degli Animali e – come nella versione minoica – impugna dei serpenti (ma anche dei fiori).La Signora degli Animali indiana è Pārvatī o Tārā, rappresentata mentre cavalca un leone o anche Durgā, dea dalle dieci braccia con le quali colpisce i demoni. In Giappone troviamo Amaterasu, dea solare, fondamentale nello shintoismo, mentre presso gli Inuit è presente Sedna, protettrice delle foche, dei trichechi e delle balene.Per gli indiani americani Hopi, la Signora degli Animali si presenta sotto le vestigia della Donna Ragno, Kokyanguruti, madre della nascita e della morte. Anche in Messico troviamo la figura di Chicomecoate a rappresentare il Cuore della Terra ed è raffigurata ancora una volta accompagnata dai serpenti.
Anche in Africa, Mani Wata è ritratta con i serpenti, ma un’altra Signora degli Animali , Osun, si presenta con i pavoni (un accostamento che si riscontra nella tradizione cristiana, dove Eva è raffigurata con il serpente e Maria con le colombe).
Nel folklore europeo è possibile rintracciare una debole traccia della presenza della Signora degli Animali sotto immagini teriomorfiche e “caricaturali” come la Mamma Oca, il Coniglietto Pasquale e la Cicogna.