Canto la dea,d'aurea corona cinta la testa,
la bella Afrodite,l'augusta signora di Cipro
marina,la dove ilsoffio sereno di Zefiro
la portò sovra l'onda spumosa del mare.
Le Ore,d'oro velate,l'accolsero liete,
di vesti divina coprendola;al capo
immortale deposero un serto
bello,d'oro,den rifinito,e alle orecchie,
nei lobi forati,fiori d'oro scolpiti;
intorno al tenero collo,al seno che argentea
luce mandava,la cinsero d'aurei monili,
di cui brillano anch'ese,le Ore,
quando a danzare tra i numi si recano,
alla casa del padre.E poi che le membra
d'ogni grazia furon composte
la condussero ai numi.Essi al vederla
esultarono e la preser per mano,e ciascuno
bramava d'averla in sposa legittima
e a casa propria condurla:
le forme stupende tutti ammiravano
di Citerea,cui viole il capo incoronano
Salute,dea cui lampeggiano gli occhi
e dolce sorridi;fa' tu che il mio canto
nell'agone riporti vittoria.Te loderò
ricordandoti,un nuovo inno cantando
Inni omerici
Afrodite immortale,signora
dal trono iridato,figlia di Zeus
che trami illusioni,ti prego,
non abbatermi l'anima
d'angoscia e pena,ma
vieni qui,se già udendo
da lontano la mia preghiera,altre volte mia hai ascoltato [...]
Saffo
E come ebbe tracciato i cenitali con l'acciaio
li scaglio dalla terra ferma nel mare dai molti flutti;
così furono portati sul mare per molto tempo,e attorna una bianca
schiuma sorgeva dall'immortale membro:in essa una fanciulla
crebbe;e prima a Citera divina
giunse,poi di qui andò a Cipro cinta dalle acque.
Scese a terra la dea veneranda e bella,e l'erba attorno
agli agili piedi cresceva,Afrodite
la dea nata dalla schiuma e Citerea dalla bella corona
la chiamano dei ed uomini,poichè nella schiuma
crebbe[...]
e ha ottenuto in sorte
quale fato tra gli uomini e gli dei immortali,
discorsi di vergini,sorrisi e inganni
e dolce volutta e l'amore di miele.
Esiodo,Teogonia
Con queste parole la splendida Dea di Amore e Bellezza è stata descritta anticamente. Ci sono una miridade di cose da dire su questa splendida figura, e a poco a poco spero di riuscire a metterne giù chiaramente qualcuna.
La Violetta mi ha promesso la descrizione che se ne fa nel libro sulle dee pre elleniche, per ora però vi riporto qualche notizia comunemente accettata.
E' una dea i cui contorni sono sfumati e vari, forse perchè l'Amore(quello vero) è un energia così forte e percepita in maniera così intensa che la si riesce a descrivere difficilmente.
C'è incertezza anche riguardo la sua nascita: Esiodo chi dice che è nata fallo di Urano, tagliato da Crono e gettato nel mare (da qui l'etimologia che vorrebbe il nome della Dea derivato da aphros 'spuma' che è comunque falsa perchè la parola non è greca); secondo altri è figlia di Zeus e Dione (letteralmente “Dea”, che aveva un santuario a Dodona famoso per il suo oracolo).
Quando nacque dalle acque fu trasportata su una conchiglia fino alle sponde di Citera (ed è per ciò detta Citerea) e poi a Cipro (Cipride); le Ore la accolsero (figlie di Zeus e Temi,impersonavano lo scorrere ciclico del tempo e l’ordine universale) e dopo averla ornata e vestita la condussero al cospetto degli olimpi,i quali rimasero incantati dalla radiosa bellezza della fanciulla, che fu data in sposa a
Efesto,il dio fabbro zoppo. La nostra voluttuosa divinità però, ebbe molteplici amanti; primo fra tutti
Ares, il dio guerriero al quale diede come figli Eros (secondo alcune versioni non sarebbe loro figlio, impersona la passione amorosa) Anteros (dio dell’amore ricambiato), Armonia, Fobos (la paura) e Dimo (lo spavento). Un giorno, però, il suo sposo accortosi del tradimento annunciò un suo viaggio alla moglie, la quale approfittò della sua assenza per invitare il dio guerriero nel talamo di Efesto; questo però aveva steso sul letto una rete sottilissima nella quale, al mattino, i due si ritrovarono imprigionati. Il dio frabbro allora chiamò gli altri olimpii, chiedendo in restituzione la dote che aveva pagato a Zeus (padre adottivo di Afrodite) mentre gli altri dei guardavano il bellissimo corpo nudo della Dea; Posidone (essendosi Zeus chiamato fuori dalla discussione) garantì che se Ares non avesse pagato pegno, lui stesso avrebbe preso come sposta Afrodite, ma non appena il dio guerriero fù libero dichiarò che se Zeus si era rifiutato di pagare, così poteva fare anche lui. Efesto lasciò dunque perdere la questione, essendo molto innamorato della moglie e non volendo cederla ad altri.
Giaque anche con altri immortali:
Posidone (i loro figli furono Rodo e Erofilo),
Dioniso (Priapo,dio dalle forte caratterizzazioni sessuali),
Ermes (Ermafrodito, dio dalla doppia natura).
Possedeva un magico cinto, forgiatole dallo sposo, che aveva il potere far innamore di chiunque lo portasse; a questa influenza non poteva sottrarsi neanche Zeus. In più la Dea si vantava di non aver mai avuto amanti mortali, il signore dell’Olimpo quindi la fa innamorare di
Anchise, un pastore del monte Ida il cui figlio, Enea sarebbe stato destinato a grandi cose.
Un altro amante mortale fù
Adone (“signore”), il bel figlio di Mirra,tramutata nell’albero omonimo; Persefone e Afrodite volevano entrambi questo giovane come amante per ciò fu stabilito che per un periodo sarebbe stato con l’una,un periodo con l’altra e per un certo tempo solo (Afrodite però, indossando il magico cinto lo tenne con sé anche per il periodo in cui doveva stare solo). Ares allora, ingelosito per le attenzioni che la dea riservava al mortale, si trasformò in un cinghiale e lo uccise sotto questa forma; le gocce di sangue stilate dalle ferite si trasformarono in anemoni.
Da
Bute (uno degli argonauti salvato dalle sirene) ebbe invece Erice (l’erica).
Paride le affidò la mela d’oro ed in cambio ottenne Elena; inoltre la Dea difese il figlio Enea durante la guerra di troia (essendo addirittura ferita da Diomede).E’ importante anche nel mito di Psiche, poiché la sottopone a difficili prove per poter riguadagnare l’amore del figlio Eros.
Inoltre trasformo la statua di cui Pigmalione si era innamorato in una donna, Galatea; fece vincera la gara di corsa a cui Atalanda sottoponeva tutti i suoi pretendenti a Ippomene.
Con chi disprezzava l’amore sapeva però essere dura e inflessibile, tramutando spesso gli sfortunati.
I suoi principali luoghi di culto sono dunque Citera, Capiro, Pafo (dove andava ad immergersi per riguadagnare la verginità dopo ogni amplesso…come dire che anche se sposata e con molti amanti non perde mai la sua libertà e unità in sé stessa), Corinto (dove le sue sacerdotesse, le Ierodule, la onoravano con rapporti sessuali), Cnido, Atene e sul monte Erice.
Le erano sacre le colombe e i passeri che si diceva tirassero il suo cocchio, i delfini che tirarono la sua conchiglia sulle rive di Citera, la mela, il mirto, la rosa, il limone, lo specchio (dietro a quali era spesso raffigurata).
Facevano parte del suo corteo Peito (la persuasione), Himeros (il desiderio), le Cariti (splendore, gioia, prosperità), le Ore ed Eros.
Mi rendo conto che per lo più queste informazioni sono un po’ sterili e nozionistiche però in alcune si potrebbe forse percepire come realmente era vista questa dea.
Aggiungo ancora solo qualche epiteto, che sono davvero splendidi:
Ambologera, che non invecchia
Despina, sovrana
Etera, compagna (nella società greca le etere erano delle prostitute molto istruite che avevano amanti nell’aristocrazia, come il tiranno Pericle)
Porne, prostituta
Calliglutea o Callipigia, dal bel sedere
Colpode, sinuosa o colei che indossa il kolpos (cintura che stringeva la veste sotto al seno)
Basilis, regina
Anosia, l’empia
Melaina, la scura
Philommeides, amante del riso
Philommeidea, amante dei genitali
Doloploke, tessitrice d’inganni
Adrofone, assassina
Direi che per questa sera basta…a breve qualche riflessioncina personale.
[Modificato da Elke 29/04/2008 00:49]
...per lasciare agli esseri umani la scelta di scomparire nel tempo dell'eternità o vivere nell'eternità del tempo.
Haria