00 07/06/2006 00:33
Cari amici,
la nostra Community si sta arricchendo giorno dopo giorno di nuove idee e di nuove proposte per cercare di ottenere finalmente più attenzione da parte delle Istituzioni al problema del precariato.
Il nostro obiettivo è quello di creare un Movimento sempre più unito, concreto e propositivo: per questo abbiamo aperto una petizione on line al Ministro del Lavoro, on.Cesare Damiano, raccogliendo gli spunti che sono emersi proprio attraverso questo Forum per far sentire pubblicamente la nostra voce. E' un primo passo verso il riconoscimento del valore umano di tutti i lavoratori precari e Milleuristi e l'ottenimento di quelle garanzie e di quelle tutele sociali che in altri Paesi sono già acquisite mentre da noi mancano del tutto.

E siccome crediamo che le Petizioni On Line possano essere uno strumento molto utile per creare un Movimento fondato su princìpi sostanziali (basti pensare ai risultati ottenuti in pochi giorni da quella per l'abbattimento dei costi di ricarica per i cellulari), vi chiediamo di sottoscriverla insieme a noi cliccando qui e inserendo semplicemente il vostro nome e il vostro indirizzo email.

Di seguito vi riportiamo il testo integrale: scriveteci i vostri commenti, le vostre opinioni, cosa cambiereste e perchè, e unitevi a noi per far muovere le acque da un ristagno che dura ormai da troppo tempo!!!

Antonio e Alessandro

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Caro Ministro,
in rappresentanza della community "Generazione Mille Euro" - attraverso cui, in questi ultimi mesi, ci è stato possibile raccogliere migliaia di testimonianze riguardanti il mercato del lavoro atipico e il futuro delle nuove generazioni (e, dunque, dell'intero Paese) - le scriviamo questa lettera per proporle una serie di riforme all'attuale Legge 30 che possano contribuire a risolverne gli aspetti critici e a garantire così un futuro più sereno ai lavoratori italiani:

- inserimento di specifici ammortizzatori sociali, che rendano più agevole il periodo di transizione da un'occupazione a un'altra, trasformando la "flexibility" in "flexicurity";

- aumento del costo del lavoro temporaneo per le aziende, in modo che questo sia superiore al costo del lavoro a tempo indeterminato;

- concessione di sgravi fiscali alle aziende che trasformino il contratto precario in contratto a tempo indeterminato: si garantirebbe così all'azienda un periodo di prova per testare il proprio dipendente ma se ne incentiverebbe anche l'assunzione;

- controlli seri affinché la legge sia applicata correttamente: oggi la maggior parte dei lavoratori a progetto non hanno nessun 'progetto' di cui occuparsi. Questo contratto viene usato come una normale assunzione full time ma senza garanzie;

- obbligo per le aziende di assumere a tempo indeterminato quel lavoratore che accumuli più contratti a tempo determinato interrotti da brevi pause (da 20 giorni a 3 mesi), costruite ad arte per non garantirgli un contratto sicuro;

- accesso al credito (mutui, finanziamenti, etc.) anche per chi non gode di contratti a tempo indeterminato: oggi per un co.co.pro. è praticamente impossibile ottenere un mutuo, un incentivo o un prestito per avviare un'attività in proprio;

- più attenzione verso la condizione femminile: le donne che lavorano con contratti atipici non hanno la possibilità di costruirsi una famiglia e, nel momento in cui entrano in gravidanza, si vedono rescindere il contratto e rifiutare qualsiasi tutela;

- promozione sociale e culturale di una concezione diversa del lavoro basata sulla meritocrazia, sulle selezioni realmente aperte e pubbliche, sulla lettura attenta dei Curriculum Vitae;

- valorizzazione della formazione universitaria: chi investe nello studio non può terminare il proprio percorso scolastico e sentirsi rifiutato da qualunque datore di lavoro a causa della mancanza di esperienza;

- allargamento del sistema dei Concorsi Pubblici: i Concorsi Pubblici rappresentano un bacino di idee e di talenti che spesso non troverebbe altra opportunità per emergere. Una ricchezza non solo per i lavoratori ma anche per lo Stato, preferibile ai clientelismi che regolano oggi buona parte dei sistemi di assunzione;

- riforma degli Ordini Professionali: nella loro attuale configurazione non costituiscono un'agevolazione all'inserimento nel mondo del lavoro ma un ostacolo; riformarli è fondamentale per promuovere le professioni intellettuali.

[Modificato da info@generazione1000.com 07/06/2006 1.12]