00 23/08/2005 18:29
La sfida in barca a vela di Hilary
Il mare è per molti una sfida e un'attrazione fatale: per Hilary Lister, 33 anni, tetraplegica, è molto di più. E' la dimostrazione che la forza di volontà può tutto: Hilary è partita da Dover, sulla costa meridionale dell'Inghilterra e sta attraversando la Manica con una barca a vela di 7,9 metri per approdare a Calais, sulla costa settentrionale francese.


A bordo del suo cabinato Malin, un Soling di 24 piedi, Hilary governerà la barca grazie a un sistema di scotte e bozzelli, elastici e rimandi collegati ad un sistema a pompa che le permette con la sola forza del respiro di poter eseguire le manovre seguendo la rotta e "cercando il vento" con relativa facilità.

Può muovere solo gli occhi, la bocca e, con molta fatica, la testa. Tutti gli arti sono fuori uso. Ma Hilary, a dispetto del suo corpo non funzionante, dei suoi circuiti rotti, vuole andare fino in fondo. Anche a dispetto delle sfavorevoli condizioni meteo che hanno ritardato di di qualche ora la sua partenza.

A dispetto di tutto quello che suggerirebbe il buon senso, o il vecchio sano pragmatismo inglese che non straborda mai e non si spinge mai oltre i confini e i limiti tracciati dall'esperienza. Ma Hilary è da anni intera che si accanisce a dimostrare il contrario e a pretendere dalla vita quanto le spetta. Nata 33 anni fa nel Kent, si è brillantemente laureata in biochimica, a Cambridge.

Si è ammalata di mal di vela un paio di anni fa, quando un'associazione di assistenza ai disabili l'ha iniziata a questo sport. A tal punto "boat addicted", alcolizzata "dipendente dalla barca a vela", da progettare un'impresa mai tentata fino ad ora da una persona tetraplegica. Se ci riuscirà, Hilary entrerà nel libro dei record.

Il tempo stimato per completare la traversata della Manica è di circa 5 o 7 ore, in un tratto di mare considerato anche dai velisti più esperti infido e pericoloso per via dei forti venti e delle correnti.

Ma Hilary non si lascia scoraggiare dalle cattive condizioni che la stanno costringendo a ritardare la partenza. Si sente pronta da mesi e scalpita per salpare. Guarda l'orizzonte increspato e la massa burrascosa di acqua che si agita di fronte a lei. Il vento forza 40 e le onde che si frangono contro le scogliere non la turbano minimamente.

Lei si sente tranquilla e non ha dubbi sull'esito positivo dell'impresa, "Sono troppo testarda, troppo ostinata per abbandonare", ha risposto. Il mare ama gli spiriti forti e premia talvolta l'audacia. Hilary è convinta che sia così.

Dopo mesi di duro allenamento nelle acque gelide e burrascose della Manica, Hilary si sente pronta. Comunque vada, è già una grande vittoria.

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Nella vita non sempre si ottiene quello ke si vuole,
ma a volte ciò ke si ottiene è meglio di quello ke volevamo...



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