Mostrato un video girato dai terroristi
Primo giorno di scuola per i piccoli sopravvissuti alla strage di Beslan. Un anno dopo l'inizio della tragedia che si concluse il tre settembre con 330 morti - tra loro 186 bambini - e oltre 700 feriti, gli scolari rientrano nella palestra dell'orrore in cui 1200 ostaggi furono tenuti sotto il tiro dei terroristi ceceni. E la rabbia degli abitanti riesplode per la proiezione di un video girato dai terroristi.
Sono poche sequenze, girate con mano malferma dai compagni dei terroristi ceceni, che ritraggono i presunti assassini di Beslan mentre gozzovigliano e scherzano all'ombra di un boschetto, accanto ad alcune tende di fortuna e a fornelli e tavolini da campeggio. Gli uomini hanno la barba lunga, così come prevede la tradizione e in ossequio al loro capo Shamil Basayev, l'uomo più ricercato della Russia, ritenuto la mente della strage di Beslan.
I terroristi guardano nell'obbiettivo della videocamera, armati fino ai denti, con la mimetica di ordinanza e intanto fumano, bevono e scherzano tra loro. Le immagini, girate probabilmente poco prima del 1° settembre dell'anno scorso, quando iniziò l'assedio nella scuola di Beslan, sono una provocazione intollerabile per i sopravvissuti.
Pochi si curano delle due nuovissime scuole fatte costruire a tempi di record dal presidente Putin. E anche stamattina, gli sguardi erano tutti puntati sul vecchio edificio sventrato dove si è consumata la tragedia un anno fa: la palestra con il tetto scoperchiato, i muri crivellati dai colpi di mitragliatrice dove ancora si intavvedono macchie di sangue scure.
Alle 9:15 (le 7:15 in Italia) rintocchi di campane hanno scandito il momento esatto in cui, un anno fa, i terroristi entrarono nel primo blocco dell'edificio scolastico. Gli abitanti di Beslan hanno cominciato così i tre giorni di lutto per ricordare la strage che si consumò tra il 1° e il 3 settembre del 2004.
Dopo i rintocchi è risuonato il Requiem di Mozart. Le famiglie hanno portato un fiore nella palestra che fu teatro della tragedia. Presenti le autorità, tra misure di sicurezza nel timore di nuovi attentati della guerriglia cecena.
Oggi è un giorno di dolore e di polemiche. I famigliari delle vittime, riuniti nel comitato delle Madri di Beslan, chiedono ancora di sapere il nome dei terroristi, chiedono di conoscere l'esatto numero del commando che assaltò la scuola. Le 3 inchieste promosse dal governo e le molte indagini parallele dei servizi segreti non hanno ancora fornito risposte soddisfacenti.
La domanda più pressante a cui non è ancora stata data risposta riguarda il famigerato gruppo Alfa, le truppe speciali dell'esercito russo, che cercò di liberare gli ostaggi. Tra esplosioni, crolli e incendi causati da lanciafiamme Shmel - tra l'altro vietati dalle convenzioni internazionali- furono loro a provocare provocarono il maggior numero di morti.
La strage di Beslan fu rivendicata in un video da Shamil Basayev ma il gruppo di terroristi non è stato ancora trovato. Finora è stato arrestato un solo uomo, il ceceno Nur-Pashi Kulayev, che il 19 maggio scorso in tribunale si è dichiarato innnocente e il 31 agosto ha nuovamente puntato il dito contro le teste di cuoio russe dicendo: "Chiedete a loro chi ha iniziato a sparare".
Domani, 2 settembre, ci sarà un incontro al Cremlino tra una delegazione del comitato Madri di Beslan e il presidente Vladimir Putin. "Stiamo lottando per ottenere la verità", ha affermato Susana Dudiyeva, presidentessa del Comitato. Una verità che, un anno dopo la strage, pare ancora lontana.