La rappresentazione femminile della terra intesa per la fertilità della donna e procreazione, è da ricondurre alla fertilità della terra stessa, e nelle sue infinite forme di rigenerazione.
Per eccellenza, ciò che riflette lo stato riproduttivo, sanativo e di rigenerazione è prettamente femminile...
In questo caso, come spesso accade per chi segue il vostro percorso, il confine tra ciò che è maschile e femminile trova un punto d'incontro, una zona di questo ipotetico schema dove si trova l'estremo della forza maschile sino al suo estremo femminile, quindi la delicatezza (tanto per fare un esempio). Nel mezzo esiste la promiscuità. Una impalpabile soglia dove ciò che è maschile e femminile si bilancia in un perfetto equilibrio.
Non è difficile distinguere, è difficile bilanciare questo sottile equilibrio tra le parti.
Il Dio protegge la terra, si prende cura del suo stato di salute. Combatte, protegge, e versa il sangue nemico su di essa per appagare la sua "vendetta"(1). Il pensiero dell'uomo diventa azione vera e propria, un modo "attivo" di intercedere PER la terra, di equilibrarsi con il ciclo DELLA la terra.
La Dea è il ciclo perenne di vita, la parte vitale del grande embrione-terra-madre. Senza di essa, la presenza "fisica" della terra, non può essere vista con la sua controparte maschile.
La donna giace a terra con il grembo pieno di vita e l'uomo protegge questo infinito ciclo. Infinito ciclo ripreso all'interno della donna quasi a volerne significare un susseguirsi di vita e morte onnipresente dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo.
In questo discorso, avrete sicuramente avvertito la presenza costante dell'infinito. Infatti, vita e morte sono l'apertura e la chiusura del cerchio, esattamente come per la donna come per l'uomo, che sacrificava la sua vita alla protezione della terra.
Dall'inizio alla fine.
Non per niente, riti di questo tipo erano improntati sull'onnipresenza del cerchio. Le danze ossessive erano a moto circolare, molti templi dedicati alla terra sono circolari e questi sono solo alcuni esempi.
A tal proposito posso accennare alla danza delle ombre, dove il fuoco o il sole erano la presenza del dio, e le ombre delle donne che danzavano erano il simbolo della dea per eccellenza (l'eclisse vi dice qualcosa a tal proposito..?), e che guarda caso, venivano riflesse proprio sulla terra nuda... Viene da citare il rito della maturazione o mutazione, dove i frutti, secondo le leggende, maturavano al tocco dell'unione delle ombre protette e generate dal tocco del calore divino maschile.
Concludo dicendo una cosa:
Chi riesce a vedere nei due opposti la compenetrazione delle forze, senza distinguerne la forma a prescindere dal pensiero umano, ha la chiave per giungere alla comprensione dell'infinito.
(1) Piccola nota:
La parola "vendetta" in questo caso è da intendere come concetto di difesa. Un tempo, ma ancora oggi, chi commette un grave affronto nei confronti di una donna viene punito con la giustizia o la vendetta, due cose ben distinte tra loro, ma tipicamente maschili dal lato esecutivo. Distinguiamo ancora, perchè se andiamo bene a vedere la giustizia e la vendetta, erano sempre rappresentate sotto forma di donne dall'aspetto fiero e forte.
Ora la domanda è: riuscite a fare veramente delle nette distinzioni tra le due forze dominanti..?
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"Liberati da questi miasmi ammorbanti,
vola a purificarti nell’aria superiore e bevi,
come un liquido puro e divino,
il fuoco chiaro che colma le regioni limpide..."
(C. Baudelaire - Elévation)
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[Modificato da SamuelStewart 10/06/2006 1.59]