00 04/11/2004 22:53

COSMESI ANTICA

http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/scienza_e_tecnologia/cremaromani/cremaromani/cremaromani.html

Trovato un barattolo con una crema di bellezza
La sua formula è tecnologicamente avanzata

Scavo di tempio romano a Londra
svela l'arte della cosmesi antica


L'archeologo: "E' unica, ci sono anche impronte digitali
Il contenitore è perfettamente sigillato e intatto"
di CRISTINA NADOTTI


Il barattolo con la crema
trovato nello scavo di Londra

ROMA - Da uno scavo di Londra è venuto alla luce un barattolino con una crema cosmetica. Non è un rifiuto della civiltà dei consumi, ma un prezioso reperto storico, perché lo scavo è in un sito romano del II secolo dopo Cristo. Non sorprende che le matrone della Roma imperiale usassero preparati di bellezza, ma la crema trovata a Londra, non si sa se una specie di fondotinta o una crema nutriente, è un portento per la sofisticata miscela di ingredienti. Insomma, un prodotto che potrebbe rivaleggiare con quelle che escono dai laboratori tecnologici di oggi.

"E' una formula piuttosto complicata - spiega Richard Evershed, analista chimico dell'università di Bristol - forse chi l'ha preparata non capiva a fondo i legami chimici, ma di sicuro sapeva come combinare le sostanze". Il barattolo che conteneva la crema è di metallo e misura circa sei centimetri per cinque, proprio come le nostre confezioni, ed è l'unico di questo tipo arrivato dall'antica Roma fino a noi in condizioni così buone.

La confezione è conservata bene perché si trovava in un fosso pieno d'acqua, coperta da assi di legno e spessi strati di fango. Gli scienziati, che hanno analizzato il composto e comunicato la loro scoperta attraverso il giornale "Nature", ritengono che la crema bianchiccia fosse usata dalle signore dell'aristocrazia romana come fondotinta, perché al tempo la carnagione molto chiara era considerata più bella e si usavano composti che schiarivano progressivamente la pelle.

La crema è composta per il 40 per cento da grassi animali, probabilmente di pecora o mucca, per il 40 per cento da amido e per il resto da ossido di stagno. Il grasso serve come base per il composto, mentre l'ossido di stagno lo rende bianco opaco. "Per quanto ne so - aggiunge il chimico inglese - l'ossido di stagno è innocuo e non crea problemi dermatologici".


Fino ad ora era risaputo che le matrone romane usavano largamente il latte d'asina come prodotto di bellezza, ma si trattava di rimedi casalinghi. Ora la crema trovata a Londra svela che c'erano forse anche nella lontana colonia dei laboratori specializzati. Il reperto, inoltre, ha un enorme valore anche perché nella crema ci sono impronte digitali e lo stesso contenitore è intatto. "La fattura del barattolo è elaborata - ha osservato Francis Grew, curatore del Museo di Londra - il tappo combacia perfettamente ed è a prova d'acqua. Chiunque lo abbia usato doveva appartenere a una classe elevata perché lo stagno era un metallo prezioso a quei tempi".

Uno degli archeologi del museo di Londra, che custodirà il reperto, ha osservato che "trovare impronte digitali è molto raro" e con questa scoperta "si stanno stringendo le mani alla storia". Il sito in cui è stata trovata la crema è un complesso religioso a Tabard Square, ed è uno dei più importanti in Gran Bretagna.


(4 novembre 2004)

[Modificato da Il Ghibellino 22/03/2005 23.17]

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