00 06/07/2004 14:26
Il Sole 24 Ore (PRIMA PAGINA) - 4 Luglio 2004
(05/07/2004)
Legali, formazione a un bivio
AIGA e Cnf chiedono anche una revisione degli esami di Stato - Ma la Giustizia resta scettica sul progetto



IL SOLE 24 ORE, 4 Luglio 2004

GIUSTIZIA/Il sottosegretario all’Istruzione, Siliquini, rilancia la parificazione tra scuole forensi e atenei

Legali, formazione a un bivio

AIGA e Cnf chiedono anche una revisione degli esami di Stato - Ma la Giustizia resta scettica sul progetto

ROMA • È scontro tra il ministero dell’Istruzione e quello della Giustizia sulla formazione dei futuri legali. Non si è fatta attendere, infatti, la risposta del sottosegretario all’Istruzione, Maria Grazia Siliquini (An), alle «perplessità» sollevate venerdì dal sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti (Udc), sulla riforma della laurea in legge e sulla revisione delle Scuole di specializzazione, alle quali sta lavorando da qualche mese la commissione voluta dal ministro Letizia Moratti (si veda «Il Sole-24 Ore» di ieri). Siliquini ha approfittato della stessa cornice da cui sono giunte le riserve di Vietti — la TERZA GIORNATA NAZIONALE DELLE SCUOLE FORENSI, conclusasi proprio ieri a Taormina — per ribadire significato e obiettivi della commissione insediata presso il ministero di Viale Trastevere e da lei stessa diretta: «Mi ha stupito — ha precisato Siliquini — apprendere delle obiezioni del sottosegretario alla Giustizia sui contenuti di una riforma, universitaria e dell’accesso alle professioni, che è di esclusiva competenza del ministero dell’Istruzione. Obiezioni che, del resto, mi sembrano infondate considerando che sia dal mondo universitario che da quello delle professioni sono arrivati molti segnali sull’inadeguatezza del modello "3+2" per la formazione universitaria di avvocati, notai e magistrati. Per questo il ministro Moratti ha voluto una commissione che, con il contributo della categorie interessate, rivedesse sia il percorso degli studi in legge, sia quello delle scuole di specializzazione». Sul primo punto, il sottosegretario all’Istruzione ha rivendicato la bontà dei risultati raggiunti, come «la creazione, già dal prossimo anno accademico, di un ciclo unitario, l’1+4, che dopo un anno base permetterà di scegliere tra quattro anni "professionalizzanti" e una laurea in scienze giuridiche triennale che darà accesso anche al livello direttivo del pubblico impiego». Sul riordino delle scuole di specializzazione, ha precisato Siliquini, la commissione sarà impegnata, con l’apporto dei rappresentanti delle professioni e dell’università, nei prossimi mesi. «Intendiamo dar vita a un sistema di accreditamento che dia lo stesso peso sul territorio nazionale alle scuole forensi e a quelle di specializzazione universitarie. Scuole che non doppino l’università e non costituiscano accademie elitarie, ma siano un mix di “pratica teorica” nelle scuole e “pratica sul campo” con il tirocinio». Siliquini ha anche chiarito che non sarà assunto alcun testo base. Non si partirà, dunque, dal testo bipartisan «Pecorella-Finocchiaro» cui Vietti aveva fatto riferimento, che invece per la Siliquini contiene «numerosi aspetti contestabili». «La proposta che da me sottoscritta con Pecorella — ha ribattuto, quasi in diretta, Anna Finocchiaro, responsabile Giustizia dei Ds, presente all’incontro di Taormina — è stata sottoscritta da tutti i capigruppo in commissione Giustizia alla Camera. In sostanza, fa proprio il testo approvato dal Csm, in accordo con Anm, Cnf e Consiglio nazionale del notariato per ridare vigore alle scuole di specializzazione cosiddette "Bassanini".
È una proposta di qualità che certamente va concertata con tutte le rappresentanze dell’avvocatura, ma che già riconosce percorsi formativi autonomi alle professioni. Quella della formazione dei legali è una questione cruciale che non andrebbe idelogizzata».
SEMPRE DA TAORMINA, IERI, ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI AVVOCATI E CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE HANNO PRESENTATO UNA MOZIONE COMUNE PER CHIEDERE «URGENTEMENTE» UNA RIFORMA DELL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO CHE FACCIA «PERNO» SULLE SCUOLE FORENSI. E L’INTRODUZIONE DI UN PERCORSO CHE, COORDINANDOSI CON L’EFFETTIVO SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO, SI ARTICOLI IN UNA PROVA SELETTIVA PER L’AMMISSIONE ALLE STESSE SCUOLE, IN CONTROLLI INTERMEDI SULL’ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI FORMATIVI PROFESSIONALIZZANTI E NELLA TRASFORMAZIONE DELL’ATTUALE ESAME NOZIONISTICO IN UNA VERIFICA CONCLUSIVA. CNF E AIGA HANNO, INFINE, DENUNCIATO «LA CARENZA DI INIZIATIVE DEL GOVERNO E DELLE FORZE POLITICHE DIRETTE A VALORIZZARE LA REALTÀ DELLE SCUOLE GESTITE DAGLI ORDINI PROFESSIONALI, A FRONTE DI PROPOSTE LIMITATE A UNA RIFORMA DELLE SCUOLE UNIVERSITARIE DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI, IL CUI RUOLO NELLA FORMAZIONEDEGLI ASPIRANTI AVVOCATI È ASSOLUTAMENTE RESIDUALE».

M.Bellinazzo
Luigi Levita

http://www.sspl.it
Il sito per gli iscritti alle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali