00 24/01/2005 16:10
<<Chiediamo alle Regioni italiane di adeguarsi immediatamente a quanto previsto dalla Direttiva “Uccelli”, designando le Zone di Protezione Speciale nei propri territori di competenza. Se ciò non accadrà l’Italia corre gravi rischi di incappare in ingenti multe da parte dell’Unione Europea>>. Così Claudio Celada, Direttore Area Conservazione Natura LIPU-BirdLife Italia, commenta il parere motivato recapitato all’Italia dalla Commissione Europea sull’insufficiente designazione delle ZPS (Zone di protezione speciale), che segue dopo quasi due anni la condanna dell’Italia, per lo stesso motivo, da parte dei giudici della Corte di Giustizia europea.

<<I ritardi e le mancanze delle Regioni italiane – spiega Ariel Brunner, Responsabile IBA e Rete Natura 2000 della LIPU-BirdLife Italiastanno causando gravi danni a molte specie di uccelli minacciate. Ad esempio, in Sardegna, Gallina prataiola, Falco della regina e Gabbiano corso non sono per nulla tutelate. E per la negligenza di altre Regioni italiane continuano a essere seriamente minacciati il Gallo forcello, il Gallo cedrone, la pernice bianca, i picchi, il Re di quaglie, alcune specie di rapaci, come Lanario e Aquila reale, e le grandi concentrazioni di uccelli acquatici che svernano, ad esempio, nel Delta del Po e nella laguna veneta>>.

Poche Regioni quali Emilia-Romagna, Marche e Campania, hanno lavorato correttamente finora per individuare ai sensi della Direttiva europea le Zone di Protezione Speciale.

<<Lombardia, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna - conclude Celada – spiccano ancora tra le Regioni inadempienti. Ma anche Veneto e Val d’Aosta devono portare a conclusione il percorso di designazione intrapreso>>.