00 29/08/2021 15:44
Ho letto anche il quinto e il sesto e ultimo volume di Il bisturi e la spada e, per quel che mi riguarda, È tra le sue opere maggiori.
Un capolavoro, un affresco storico di raro vigore, in cui gli eventi nazionali di un periodo così complesso e drammatico quale quello della fine dell'era Tokugawa, si alternano alle vicende personali di Manjiro Ibuya, samurai devoto al bakufu, e Ryosen Tezuka, medico.
I personaggi principali e tutti gli spettacolari attori secondari di questa storia sono curati maniacalmente e i dialoghi ci mostrano quanto il Dio del Manga fosse nel suo periodo aureo d'ispirazione.
Francamente, ci si commuove anche in più momenti.
La storia è sempre interessante, ma intorno alla metà del quarto tankobon aveva preso una piega più storica, con descrizioni che avevano rallentato in parte l'incedere della narrazione. Essendo un autore magistrale, tra i migliori che il medium possa vantare, Osamu Tezuka seppe variare nuovamente il percorso del suo discorso, focalizzandosi nuovamente sui suoi protagonisti.
Pensare che un autore così magistrale sia stato anche enormemente prolifico è un sollievo: ho ancora moltissimo da leggere e lo stanno pubblicando generosamente, in questo momento, quindi ho già subito altre opere in cui tuffarmi.
L'appagamento che dà una lettura significativa è però un qualcosa che, per qualche istante, riesce a saziare anche la fame bulimica di un lettore avido quale mi ritengo di esser io: c'è quel momento, alla chiusura dell'ultimo albo, in cui ne rimpiangi il termine, ti coglie un poco di malinconia per la fine di tutto, ma ti godi la gioia che la lettura ti ha dato.
Merce rara, mica capita con ogni lettura... ma io sono fortunato perché di letture ottime o eccezionali in questo periodo ne sto facendo molte... [SM=x74967]