00 08/01/2005 11:04
Finalmente, con i soldi donati per Natale dal parentado, mi sono deciso a colmare quel gap di 30€ che mi separava dal suddetto volumazzo. Era da lucca che lo addocchiavo, ma non avevo il coraggio di sborsare tutti quei soldi per una cosa che non sapevo se mi sarebbe piaciuta. Ma le recensioni positive lette aumentavano esponenzialmente, da qualche sfogliatina i disegni mi attiravano parecchio e insomma, eccomi qua.



Questo NON e' il solito fumetto. Non per me, almeno. E' un fumetto autobiografico, una sorta di diario. Niente avventure impossibili, niente catastrofi planetarie, niente fatti di quelli che "meriterebbero di essere raccontati". Solo ricordi, impressioni e pensieri. Esperienze di vita che vanno dall'infanzia al difficile periodo di transizione fra adolescenza ed eta' adulta. Diversi passati e personaggi incontrati che si intrecciano con la segreta legge dei collegamenti mentali. Uno stile narrativo personale, oserei dire (facendo un parallelo), "cantautorale": aperto, in prima persona, intimista, sincero, a tratti onirico e fantastico, fuori dagli schemi, ma con quell'ingenuità che sembra d'obbligo nel parlare di se' stessi. Usando un paragone melenso, uno stile e un fumetto caldo, tenero e accogliente come le coperte che danno il nome all'opera.

L'ambiente in cui si muovono i diversi spaccati di vita vissuta e' quello del cuore della "periferia" degli USA, la campagna del Michigan (che a quanto pare non e' solo Detroit), con tutte le sue ristrettezze: il contrasto tra una campagna popolata di bulli e una città alla moda che sembra appartenere ad un altro pianeta, una religiosità onnipresente che permea la società, la storia e lo stesso protagonista, le esperienze quotidiane nel rapporto coi genitori, la scuola, il fratello. E, in primo piano davanti a tutto questo, la prima storia d'amore, vissuta con gioia e timore, scoprendosi a poco a poco e superando le proprie paure.

A risaltare sopra a tutto e' pero' la religione, che sbuca fuori in ogni dove e impregna tutta la narrazione. Da ragazzo, Thompson era profondamente religioso, come lo era la sua famiglia e tutta la società del posto. Ma la religione (cristiana battista) e' vissuta in maniera personale, con passione e fede che raramente sfociano nel bigottismo (ma solo da parte del protagonista). Il testo e' infarcito di citazioni bibliche, il protagonista continua a confrontarsi coi testi sacri e quello che ne viene fuori e' un modo di vivere il rapporto con la fede, Dio e la Bibbia completamente diverso da quello cattolico.

Un fumetto consigliatissimo, molto particolare. Forse non rimarra' negli annali, forse non segnera' un punto di svolta nella storia del fumetto. Anzi, sicuramente no. Ma vale assolutamente la pena di essere letto, come romanzo-diario prima ancora che come fumetto.