00 04/07/2008 21:37
Dal blog di Lella...

Torna la messa in latino, come quarant’anni fa

Domenica la prima funzione si terrà a Villa di Sedico. Pronto il coro gregoriano

Sarà celebrata alle 8,30 nella chiesa dei santi Gervasio e Protasio
A farla don Costantino

di Cristian Arboit

BELLUNO. Esattamente come quarant’anni fa. In provincia di Belluno torna la messa celebrata e cantata in latino. Il vescovo Andrich ha così raccolto la richiesta dell’associazione Una Voce. Si comincia dalla parrocchia di Villa di Sedico, dove la “nuova” - si fa per dire - funzione terrà banco ogni domenica mattina alle 8,30. Non solo la messa sarà celebrata in latino, ma il parroco girerà le spalle ai fedeli. Un tuffo nel passato che - assicurano i membri di Una Voce - farà riscoprire a molti «una nuova dimensione della spiritualità». Ora si punta a Belluno città.
Si ritorna al latino. Il vescovo Andrich ha concesso a un gruppo di fedeli la possibilità di celebrare ogni domenica una messa secondo il rito pre-conciliare. Una decisione storica.
Sono passati infatti oltre quarant’anni da quando il Concilio Vaticano II mise in cantina il rito latino-gregoriano, optando per la messa celebrata e cantata in italiano. Una scelta, specchio dei tempi, che per decenni ha fatto discutere teologi e fedeli nostalgici, che in parte se n’erano fatti una ragione.
Ma a riaprire il dibattito è stato esattamente un anno fa l’inatteso motu proprio di papa Benedetto XVI, documento con cui si esortano le parrocchie a prevedere oltre alle funzioni in lingua volgare anche il rito latino per i fedeli che ne facciano richiesta. E’ così che, in barba alla spirito della secolarizzazione introdotto dal concilio di papa Giovanni XXII, molti vescovi - anche i più riluttanti e perplessi - hanno dovuto capitolare.
Tra questi il titolare della diocesi di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich che pochi giorni fa ha accolto la richiesta dell’associazione Una Voce, realtà laica nata con lo scopo di riportare in auge il vecchio rito, definito più gradevole ma anche più efficace in termini spirituali. «Il vescovo all’inizio era un po’ perplesso. Non è stato facile convincerlo», afferma il delegato per Belluno Mirco Rabini.
Che la decisione episcopale non sia stata leggera, lo si capisce dal luogo dove la nuova messa - e nuova si fa per dire - sarà celebrata. Si tratta della chiesa parrocchiale di Villa di Sedico, zona centrale sì ma fino a un certo punto. Per il momento l’associazione ringrazia Andrich, ma non nasconde l’intenzione di puntare su Belluno città, dove potrebbe essere intercettato un maggiore numero di fedeli.
La prima messa tridentina si terrà domenica prossima alle 8,30 del mattino nella chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. La funzione, celebrata da don Costantino De Martin, sarà accompagnata da un coro amatoriale. Ovviamente gregoriano.
Intanto i membri di “Una Voce” ieri presenti in massa alla presentazione della messa - per loro un’autentica conquista - si stanno scervellando per recuperare testi e melodie adatte per l’occasione. Ma chi pensa a delle polverose biblioteche - a mo’ “Il nome della Rosa” - rimarrà interdetto. «Su internet c’è di tutto. Possiamo anche scaricare dei canti». O tempora, o mores.

© Copyright Corriere delle Alpi, 3 luglio 2008



Non è la Messa in latino ma la Messa tridentina! UFFFFF!!!! [SM=g27830]

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