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Emozioni Incrociate

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    Vale__91
    Post: 39
    Utente Junior
    00 19/10/2023 17:43
    mystery_koopa, 19/10/2023 15:38:

    Buongiorno a tutti :)
    Domani probabilmente nel tardo pomeriggio, posterò i risultati.
    Grazie ancora per la partecipazione e la pazienza! 💚

    Grazie a te! A prescindere dal risultato, è stato un piacere partecipare a questo concorso (il mio primo tra l’altro).
    A presto :)
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 14:11
    Re:
    Vale__91 (viky18), 19/10/2023 17:43:

    Grazie a te! A prescindere dal risultato, è stato un piacere partecipare a questo concorso (il mio primo tra l’altro).
    A presto :)



    💚💚
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    Child_of_the_Moon
    Post: 40
    Utente Junior
    00 20/10/2023 14:30
    Mi sono davvero divertita, grazie a te per aver indetto questo contest :)
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:01
    Buonasera partecipanti, finalmente ci siamo!
    Devo solo scrivere il riepilogo di classifica e premi, e poi posterò le valutazioni.
    Mi scuso ancora per avervi fatto attendere fino alla fine della proroga, ma vi assicuro che ho fatto del mio meglio per darvi i miei pareri nel modo più approfondito possibile.
    Le storie, come vedrete, mi hanno colpito per motivi molto diversi, e in alcuni casi la classifica è dipesa proprio da piccolezze. Sono davvero felice di essere riuscito a portare a termine un contest dopo così tanto tempo.
    Davvero, grazie ancora a tutti per la partecipazione!!

    Seguiranno le 6 valutazioni + un post di riepilogo
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:25
    VI
    SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40/53
    Crocodile’s Tears, di Vale__91

    Grammatica e Stile: 8/10 (media tra 9/10 di g. e 7/10 di s.)
    La grammatica è corretta, ho trovato un solo errore presente in più punti.
    “tra quelle note Emma, era ormai persa” – “tra quelle note, Emma…” la virgola separa soggetto e verbo -0,50
    “i prossimi ad esibirsi sono, i Crocodile’s Tears” – come sopra. Qui avresti potuto sostituire la virgola con i puntini di sospensione -0,50
    Ho trovato anche una terza volta questo errore. In quel caso si trattava però di un dialogo in cui la virgola ha ricreato bene la cadenza del parlato, per cui non mi è parso un vero errore quanto più una “licenza” (che non posso però considerare corretta nella prosa descrittiva).
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9/10.
    Per quanto riguarda invece lo stile, mi trovo un po’ più in difficoltà nello stilare la valutazione.
    Il racconto è indubbiamente scritto bene, è scorrevole e senza errori: tuttavia, alcuni punti del testo mi hanno lasciato con qualche dubbio.
    Partendo però dai dialoghi, devo dire che li ho trovati il punto forte del racconto. Li ho trovati realistici e adatti ai contesti e alle caratterizzazioni, in grado di spaziare dai toni più duri negli scontri tra fratelli a quelli più delicati nei dialoghi con Emma. Solo in alcuni tratti mi sono parsi un po’ fuori misura, per esempio in “Senti lurido stronzo… fottuta esistenza…”: non mi infastidisce particolarmente il lessico volgare, in quanto adatto alla situazione, ma sono proprio le parole scelte che fanno sembrare la scena artificiosa, più una traduzione molto letterale dall’inglese “Hear me out you dirty bastard / fucking usato come intercalare” piuttosto che come una frase scritta direttamente per un testo in lingua italiana. Purtroppo, queste ricorrenze non mi hanno permesso di apprezzarli fino in fondo, avvicinando questi passaggi del testo più a parodie piuttosto che a scene drammatiche.
    Anche la punteggiatura non è stata sempre precisa: ti ho già riportato nella sezione grammaticale i due errori relativi al posizionamento della virgola, ma in generale trovo che avresti potuto usare le pause in modo migliore. In alcuni punti, soprattutto nei passaggi più descrittivi, mi sono infatti trovato “senza fiato” a metà frase. Ti lascio un paio di esempi:
    “Stravaccato su un divano trasandato di finta pelle nera e con una scarpa poggiata su un tavolino in vetro ricoperto di graffi”.
    “qualunque cosa Emma gli avesse tramesso seduti a quel tavolo in legno ricoperto da una dozzina di bottiglie e boccali di birra, non era stato il solo desiderio fisiologico di volersi svuotare le palle”
    Nei dialoghi, invece, la punteggiatura è stata gestita sempre perfettamente, andando di pari passo con il ritmo delle parole.
    Ho trovato il lessico semplice, volutamente ridotto per adeguarsi alla caratterizzazione dei personaggi. Come detto in precedenza, alcuni passaggi più scurrili sono risultati appropriati in relazione al contenuto.
    Ti riporto infine un passaggio posto in conclusione al racconto, che sono stato indeciso se segnalarti nel parametro grammaticale “Ora sicurezza ed ambulanza venivano reclamate a gran voce, ma lui non riuscì a sentirli”. Se riferito alla sicurezza e alle ambulanze, “sentirli” avrebbe dovuto essere al femminile. Penso però che sia riferito alle persone che le stanno chiamando, per cui trovo che più che un errore grammaticale si sia trattato di una resa imprecisa del concetto proprio per come hai sviluppato la frase.
    Considerando pregi e difetti, trovo comunque che il tuo stile sia riuscito a comunicare più che sufficientemente i contenuti, nonostante qualche imprecisione su diversi parametri. Assegno quindi un punteggio di 7/10.

    Trama e Originalità: 6,5/10
    Come lo stile, anche la trama mi ha lasciato qualche dubbio, pur essendo tutto sommato completa e priva di incongruenze.
    Il primo punto ad avermi poco convinto è l’uso del cosiddetto “infodump”, ovvero l’inserimento di riassunti slegati dalla narrazione che puntano a spiegare eventi avvenuti precedentemente al tempo del racconto. Per rendere la storia più fluida, questi passaggi (se necessari a capire il prosieguo) andrebbero amalgamati di più nella narrazione (come prosa, introspezione o dialogo) piuttosto che mostrati direttamente (“show, don’t tell”). Ti lascio qualche esempio per provare a spiegarmi meglio:
    “Riley si concedeva il tempo di conoscere una persona se sentiva di provare del reale interesse nei suoi confronti, al contrario di Tom, che faceva del sesso una tappa fissa su cui forgiare qualsiasi risvolto futuro. Per lo piú le sue storie terminavano all’alba del giorno successivo”: questo estratto sembra davvero una nota dell’autore sui personaggi. Anche senza sottolinearlo in questo modo, il concetto poteva essere fatto passare più implicitamente, credo che definire Emma “la sua unica relazione seria”, con magari una frase di contorno, sarebbe bastato.
    Lo stesso discorso vale anche per il punto in cui racconti la nascita dei Crocodile’s Tears e la loro storia: ai fini della narrazione è sicuramente più utile ai fini della narrazione rispetto all’esempio precedente, anche per le ripercussioni sul rapporto tra i due fratelli. Il problema è che comunque l’ho percepito come slegato dal resto, quasi un racconto a sé.
    Oltre a ciò, ho trovato un’imprecisione anche nell’utilizzo dei punti di vista. Il narratore è a tratti esterno, ma per la maggior parte racconta gli eventi dal punto di vista di Riley. Nel passaggio che ti riporto di seguito, il pov prevalente era il suo, ma improvvisamente sei passata a parlare delle parti di Emma che lui non avrebbe mai potuto conoscere: “ma ciò che non era riuscito a cogliere di lei e i suoi appena compiuti ventisei anni, era il bisogno impellente di sentirsi desiderata. L’interesse per il ragazzo era sincero, ma un cuore scalpitante in cerca di attenzioni e sicurezze bramava molto di più di lunghi sguardi senza contatto.”
    Non posso che considerarlo un errore nell’utilizzo dei punti di vista, essendo mancante anche un qualsiasi stacco grafico.
    Passando invece al fulcro del parametro, l’intreccio è ben gestito: il risultato finale è un crescendo emotivo, che spinge Riley a colpire il fratello al culmine della rabbia e dell’esaurimento, dopo aver sopportato e accumulato ogni torto per anni. La storia è risultata così godibile ed equilibrata, con un’ottima esplosione sul finale seguita da un momento di calma, in cui Riley riflette sulle azioni compiute e, pur riconoscendo di aver oggettivamente sbagliato, sa in cuor suo di aver fatto la cosa giusta, a prescindere dalle conseguenze.
    Riprendendo proprio il finale, devo dire che non è stato particolarmente originale, così come non lo è l’idea di base di due fratelli/membri di una band che si contendono la stessa donna: nella letteratura e nelle fanfiction ci sono molti esempi simili.
    In conclusione mi sento di dare comunque un punteggio sufficiente alla storia: la trama non ha buchi e ha una buona struttura, mentre il tema (seppur non esattamente innovativo) è eseguito con ordine e approfondimento adeguati. Sono però presenti alcuni errori che durante la lettura si sono sentiti, rendendo alcuni punti un po’ macchinosi a causa dei movimenti improvvisi del punto di vista.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8/10
    Anche per quanto riguarda la caratterizzazione, trovo che il risultato finale sia buono, ma con diversi punti migliorabili.
    Hai scelto di impostare il racconto sui rapporti e le interazioni tra i due fratelli, declinandole in diverse situazioni in cui inevitabilmente Tom va a prevaricare Riley, portandolo al conflitto. Se da un lato questa scelta ti ha permesso di stabilire con precisione una struttura narrativa, dall’altro ne ha forse risentito l’individualità dei due protagonisti, che si esprime soltanto in questo clima di continua competizione anche durante le interazioni con gli altri personaggi. Per il tipo di storia che hai deciso di raccontare è però una scelta che può starci, e che non mi ha infastidito durante la lettura, visto che nello sviluppo dei pensieri (riportati tramite le azioni) di Tom e dell’introspezione di Riley sei sempre stata coerente alla struttura, sviluppandoli “in crescendo” di pari passo con la trama.
    Mi è piaciuto, in particolare, vedere le interazioni di Riley con gli altri membri della band: in questo caso sì, tramite lo show don’t tell, sei riuscita a mostrare alcune sfumature che fino a quel momento erano rimaste in secondo piano, facendo così capire ai lettori la vera portata dei dissensi tra i due.
    Al contrario, altre volte hai cercato di dare un po’ più di colore al passato dei due spiegandolo a parole: si tratta dell’effetto “riassunto” di cui ti ho parlato in precedenza. Lo riporto anche qui perché riguarda anche la caratterizzazione, ma ovviamente non ti penalizzo ancora nel punteggio, avendolo fatto prima.
    A non essermi piaciuta per niente è Emma, di cui veramente non sono riuscito a capire nulla: è presissima di un ragazzo, ma quando il fratello di lui le dà attenzioni si innamora e poi come se niente fosse rimane a fare da amica e confidente al primo pur sapendo che è ancora interessato a lei? Durante la scena del dialogo mi è sembrata molto falsa, come se stesse dando a Riley la possibilità di sfogarsi come contentino ma senza dare davvero peso alle sue parole. E poi ancora, nel finale: inizialmente è felice dell’esibizione pur conoscendone tutti i retroscena conflittuali, e poi sembra sorpresa nel momento dell’aggressione, non provando nemmeno a intervenire (anche se questo potrebbe benissimo dipendere da un momentaneo shock). In generale mi è parsa molto superficiale: un po’ perché caratterizzata così (questo sembra emergere anche dal “riassunto” sui suoi pensieri iniziali), ma un po’ perché viene sempre relegata a oggetto sullo sfondo, uno dei tanti elementi del conflitto tra i due fratelli, e come ciò completamente priva di personalità e volontà proprie.
    In conclusione, trovo che tu abbia fatto un buon lavoro in questo parametro, ma che sia mancata un po’ di profondità nella caratterizzazione (in misura minore nei due fratelli, davvero evidentemente in Emma).
    In assenza di ciò, provare a immedesimarsi nelle emozioni dei protagonisti è stato difficile, nonostante esse fossero ben esplicitate, e la storia ne è rimasta un po’ penalizzata.

    Bonus: 9,5/10
    Genere – Romantico: La storia è incentrata sul rapporto tra due fratelli e sull’evoluzione che ha in seguito ai conflitti dovuti a una ragazza che interessa ad entrambi. Anche i rapporti tra il protagonista ed Emma sono stai approfonditi, per cui direi che il genere romantico è quello giusto. 2,5/2,5
    Emozione – Rabbia: La rabbia è forse l’emozione predominante di Riley: inizialmente è repressa e vissuta nel silenzio, ma col proseguire del racconto inizia ad esternarsi sempre di più, fino all’esplosione finale. 2,5/2,5
    Oggetto – Bouquet: Il bouquet compare nella scena della proposta di matrimonio di Tom a Emma. Tuttavia, è più un elemento di contorno, visto che il ruolo principale è ovviamente preso dall’anello (che ricompare anche nella scena conclusiva). Non assegno il punteggio pieno per questo motivo, ma l’oggetto è comunque presente e descritto. 2/2,5
    Luogo – Concerto: Il concerto è il set di più passaggi, ma soprattutto dell’ultima scena: è il luogo in cui gli screzi artistici e quelli personali tra i due fratelli portano alla rottura finale, e ciò non sarebbe potuto avvenire in nessun altro momento. Ottimo! 2,5/2,5

    Titolo: 2/3
    Il titolo che hai scelto non è male, ma mi ha creato delle aspettative che la storia non ha mantenuto fino in fondo. Ovviamente il nome della band formata dai protagonisti lo riprende, rendendolo sicuramente pertinente, ma mi sarei aspettato di ritrovare il concetto di “lacrime di coccodrillo” all’interno della narrazione, tema che secondo me non hai sviluppato fino in fondo. Sì, Riley si è pentito di aver lasciato Emma a ballare con Tom, ma onestamente mi sembra un po’ poco per ritenere la tematica completa, forse anche perché si tratta più di un rimpianto che di un rimorso. Inoltre, la caratterizzazione non approfondita non ha aiutato a comprendere fino in fondo le motivazioni dietro alle scelte dei personaggi.
    In generale comunque il titolo è pertinente al racconto, anche se non coincide alla perfezione con i contenuti, per cui assegno un buon punteggio.

    Gradimento Personale: 6/10
    Come forse avrai potuto notare in precedenza, la storia non mi è piaciuta fino in fondo. Non è scritta male, affatto, ma molte imprecisioni ne hanno un po’ azzoppato la resa finale.
    Essendo questo parametro relativo al mio gusto personale, inoltre, vorrei riprendere anche il discorso fatto precedentemente sull’originalità: sono sicuro del tuo impegno e della tua passione per la scrittura, ma in questa storia non ho trovato niente di non già visto, nemmeno un piccolo dettaglio. Andando avanti con la lettura, mi sembrava di sapere sempre cosa sarebbe successo in seguito, e questa sensazione non se n’è mai andata fino alla fine. Ad averti ulteriormente penalizzata è stata la mancanza di una caratterizzazione più completa dei personaggi, che mi ha reso difficile immedesimarmi in loro per essere più coinvolto.
    Mi dispiace non essere riuscito ad apprezzare maggiormente la storia, nonostante comunque oggettivamente sia scritta bene. Magari c’è qualcosa che non ho colto, e sono sicuramente aperto al confronto.
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:27
    V
    QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 47,5/53
    Fantasia Finale, di Child_of_the_Moon

    Grammatica e Stile: 8,5/10 (media tra 9/10 di g. e 8/10 di s.)
    La grammatica è quasi perfetta. È presente un solo errore, ripetuto due volte: mi rendo conto che derivi da una scelta stilistica, ma (come da griglia di valutazione) su alcune regole preferisco valutare in modo più rigido.
    “Nessuno oltre lei, aveva mai” – la virgola separa soggetto e verbo senza creare un inciso -0,50
    “Quella preghiera, lo avrebbe condotto” – stesso errore -0,50
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9/10.
    Ho trovato lo stile di scrittura estremamente complesso, ricchissimo di immagini, subordinate e riferimenti. Tutto sommato ho trovato la storia scritta oggettivamente bene, ma penso che ci fosse bisogno di qualche limatura: uno stile così variegato può essere molto efficace se usato per sottolineare alcuni passaggi (per esempio, trovo che strutture di questo tipo rendano molto bene nelle drabble e nelle flashfic. A questo proposito, trovo che una scrittura più elaborata fosse appropriata per far risaltare i sogni di lui, con atmosfere rarefatte e cariche di emozione), ma che alla lunga rende la lettura difficoltosa. Non nego di aver dovuto rileggere più volte alcuni passaggi, il cui significato si era perso tra le parole troppo fitte.
    Allo stesso modo, ho trovato un pochino forzate alcune ripetizioni e inversioni sintattiche: anche qui, possono essere utili per sottolineare determinati concetti (ad esempio “ragazza di carminio vestita”, che diventa un’immagine ricorrente), ma che se troppo presenti rendono la lettura pesante, invece che arricchirla.
    Al contrario, alcune immagini mi sono piaciute molto, risultando evocative: il sogno di lui, il deserto e il catrame, i disegni a matita e le stoffe di lei, le scene di vita quotidiana insieme. Ma anche qui, altre non hanno però avuto lo stesso effetto, risultando già sentite e stantie: gli occhi come mari verdi o voragini nere, per esempio. I dialoghi sono stati, secondo me, poco incisivi: sono sì brevi, spesso indiretti, ma penso si siano proprio persi nella prosa, suonando quasi come descrizioni invece che risaltare maggiormente.
    Hai scelto un lessico elevato, molto complesso come lo stile, e trovo che ti ci sia attenuta bene, senza creare buchi o incoerenze con la struttura. Come unica piccola eccezione segnale “osare” nel paragrafo in cui lui le sporca il vestito. Capisco che volessi far risaltare la sensazione di colpa amplificata dai sentimenti e dalle insicurezze del protagonista, ma forse ti sei spinta un po’ troppo in là.
    In conclusione hai consegnato una storia scritta in modo ambizioso, che ha molti pregi ma anche alcuni difetti che avrebbero potuto essere eliminati con un bilanciamento più attento. Assegno quindi un punteggio buono, ma su cui si può lavorare per migliorare.

    Trama e Originalità: 9,5/10
    La trama del tuo racconto non si è discostata troppo da alcuni canoni del genere romantico. È quindi risultata lineare e priva di errori, buchi o mancanze, ma un pochino carente in originalità. Mi riferisco per esempio alla scena dell’incidente, in cui lui si sacrifica e la spinge via, oppure alla sequenza finale in cui prima lei lo disegna durante il coma, poi si addormenta, e infine si risvegliano insieme. Tutte cose un po’ già viste, dei cliché insomma.
    Tuttavia, ciò non ha influito sul flusso del racconto, che ho trovato ordinato e ricco di parallelismi, soprattutto quelli relativi ai personaggi e alle loro azioni (approfondirò questo punto nell’apposito parametro). Ci sono stati dei piccoli momenti di confusione, ma trovo fossero imputabili più allo stile, che non all’intreccio in sé.
    Fabula e intreccio non sono proseguiti sempre di pari passo, così come il tempo della storia e il tempo del racconto, a causa della presenza di flashback (atti soprattutto a ricostruire il procedere della relazione tra i due protagonisti) e degli ampi spazi dedicati ai sogni e alle visioni di lui, sia nella prima parte che poi durante il coma, che sostanzialmente costituiscono un’altra storia, interna e parallela alla principale, sul ritrovare sé e le proprie ragioni e aspirazioni, fondendo amore e fotografia. Una struttura che mi è piaciuta molto, e ho trovato questa sì, davvero originale!
    Come detto in precedenza, anche il finale mi ha convinto come coerenza narrativa e chiusura dei simbolismi creati precedentemente. Sì, non è originalissimo, ma funziona molto bene, ed è uno dei punti più emotivi del racconto.
    Da questo punto di vista, piccoli richiami agli stilemi romantici a parte, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro!

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
    La caratterizzazione dei personaggi è stata senza ombra di dubbio il punto forte della tua storia. I tuoi protagonisti non sono nemmeno nominati, restano solamente lui e lei, il cacciatore di fantasie e la ragazza di carminio vestita, eppure risaltano come persone vere, complete al cento per cento nonostante l’evanescenza delle descrizioni.
    Partendo da lui, mi è piaciuto tantissimo il modo in cui si approccia a lei: la timidezza che quasi lo blocca, permettendogli solo di sorridere con aria stupida e persa, e poi l’overthinking, la paura che ogni minimo gesto possa bloccare il bellissimo rapporto che si è creato. L’ho trovato molto realistico, e non è facile rendere così bene un colpo di fulmine e la successiva fase di consolidamento del rapporto: spesso i racconti romantici semplificano le situazioni e bruciano le tappe, ma trovo che ti sia presa il giusto tempo per far trasparire nel modo giusto le emozioni, un po’ per volta ma dando al tempo stesso il giusto risalto alle esplosioni più forti, come nel momento del primo bacio o in quello dell’incidente.
    L’amore per lei, inoltre, va di pari passo con quello per la fotografia, tanto che le due vanno quasi a fondersi nel concetto di “fantasia finale” che racchiude l’intero racconto, ma senza sconfinare in tratti ossessivi che sarebbero risultati stridenti nel contesto generale.
    Anche la parte onirica, prima in cui combatte per restare con lei (nella relazione), e poi per restare in vita al suo fianco mi è piaciuta moltissimo, in quanto il simbolismo è stato usato nella quantità giusta a far risaltare le emozioni del protagonista, senza coprirle.
    Lei, invece, pur essendo il principale punto di vista della seconda metà della storia, resta più fumosa nella caratterizzazione, allo stesso modo in cui differiscono un disegno a matita e una fotografia. Ho davvero amato questo parallelismo tra i due personaggi e le loro passioni.
    Di lei ci mostri la grandissima forza di volontà, che va anche oltre il dolore fisico nel momento dell’incidente e quello psicologico durante i lunghi mesi in ospedale al fianco del suo amato in coma. Hai mostrato realisticamente come anche in presenza di un amore così forte possano comparire dei dubbi nei momenti più difficili, e come la comunicazione prima, e la presenza di una valvola di sfogo (come il disegno) in un secondo momento riescano a farli elaborare e superare. Ancora una volta ho apprezzato moltissimo i parallelismi tra personaggi e passioni, in riferimento in questo caso ai tessuti: delicati come i sentimenti, facilissimi da ferire e rovinare ma, nonostante ciò, in grado comunque di rimanere intatti e andare avanti.
    Davvero complimenti, queste caratterizzazioni mi hanno veramente stupito in positivo. Ed è un po’ un peccato, come dirò anche nel parametro del gradimento, che non sempre siano riuscite ad emergere al di fuori dello stile.

    Bonus: 10/10
    Genere – Romantico: Il genere romantico è senza dubbio quello predominante, visti la centralità della storia d’amore nel racconto e l’approfondimento dei sentimenti della coppia protagonista. 2,5/2,5
    Emozione – Malinconia: Anche l’emozione riveste un ruolo centrale, tanto che ne è permeata la maggior parte della storia. Già il primo incontro tra i due protagonisti sembra rievocare nostalgicamente ciò che avverrà in seguito, grazie forse alla costruzione dell’intreccio (spero che le mie parole abbiano senso XD) 2,5/2,5
    Oggetto – Matita: L’oggetto riveste un ruolo importante: la protagonista è una disegnatrice d’abiti, e ciò riveste un ruolo fondamentale nell’interazione con Lui. Inoltre, la matita ricompare a più riprese, simboleggiando quasi il riunirsi dei due amati al risveglio dall’incidente. 2,5/2,5
    Luogo – Deserto: Hai usato questo elemento in modo molto particolare, ponendolo come metafora nei sogni del protagonista. Tuttavia sei riuscita a rendere comunque “vera” la descrizione del sogno, applicandone poi il significato alla realtà della relazione. Diciamo che gli hai dato il giusto senso all’interno della storia. Infine i luogo, anche se considerato di per sé, risulta comunque sufficientemente descritto. 2,5/2,5

    Titolo: 3/3
    Secondo me il titolo che hai scelto è davvero molto bello, sia di per sé, sia per il legame che ha con la storia. Trovo infatti che ne abbia anticipato alla perfezione temi e atmosfere: una storia d’amore molto intensa e totalizzante, raccontata in un equilibrio di vaghezza e attenzione ai dettagli. Penso inoltre che trasmetta già quel senso di lieve ma sempre presente erotismo che mi ha dato anche la lettura.
    Leggendo le tue note, il paragone con Final Fantasy mi ha fatto sorridere: non ci avevo proprio pensato, ma è proprio vero che certi titoli possono essere perfetti al tempo stesso per racconti completamente diversi; ed è proprio questo il caso! Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

    Gradimento Personale: 6,5/10
    Mi dispiace molto dirlo, soprattutto considerando gli oggettivi pregi di cui ho parlato in precedenza, ma nel complesso la storia non mi è piaciuta. Lo stile così elaborato non è riuscito a prendermi, più volte ho faticato nel proseguire la lettura, e la trama, pur rientrando di più nelle mie corde, non è riuscita a compensare questo effetto, in parte forse per i cliché che ti ho indicato in precedenza.
    Penso si tratti di un mio limite, di qualcosa che c’era da cogliere e che mi sono perso. E mi dispiace molto, perché uno stile elaborato può essere un grande pregio, soprattutto in presenza di atmosfere sognanti e sospese nel tempo come quelle che hai presentato. Forse sarebbe bastata qualche limatura, e già la resa finale sarebbe stata diversa.
    Mi pesa molto dare questo tipo di opinione a una storia bella e ben scritta come questa, soprattutto perché sono evidenti un grandissimo impegno e una grandissima passione da parte tua. Penso sia una delle storie più difficili da valutare che ho mai trovato in uno dei miei contest.
    Ti lascio comunque i miei complimenti per la cura grammaticale e per la caratterizzazione dei personaggi, che mi ha colpito tantissimo, nei punti in cui sono riuscito a coglierla, a vederla emergere tra le parole. Probabilmente si tratta della migliore del contest.
    Grazie davvero per aver partecipato! Spero che, nonostante la storia non mi abbia preso personalmente, questo primo contest a cui hai partecipato sia stato una bella esperienza nonché fonte di creatività.

    [Modificato da mystery_koopa 20/10/2023 22:30]
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:28
    IV
    QUARTO POSTO, CON UN TOTALE DI 48,95/53
    Iris Wilsonii, di Nina Ninetta

    Grammatica e Stile: 8,95/10 (media tra 8,40/10 di g. e 9,5/10 di s.)
    La grammatica è molto curata, ho trovato solo un errore (che essendo relativo a un verbo purtroppo ti ha penalizzata un po’) e poche imprecisioni.
    “Minnesota, lo stato” – “Stato” -0,20
    “tutto ciò che una giovane ragazza potrebbe desiderare” – “potesse”: grammaticalmente non è un errore, ma dal punto di vista di significato e costruzione della frase trovo il congiuntivo più appropriato, in quanto parli delle speranze passate di Maia. È solo una segnalazione che non comporta sottrazioni di punteggio.
    “aggredito simile a un animale” – “aggredito, simile a un animale” o “aggredito similmente/come un animale” -0,20
    “Pensavo mi avesse scombussolato” – “avrebbe scombussolato” -1,00
    “lasciata un’oretta fa” – “un’oretta prima” -0,20
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 8,40/10.
    Come ben sai, mi piace molto il tuo modo di scrivere: dritto al punto e sempre coerente con gli argomenti trattati. Anche in questo racconto ho ritrovato entrambi gli elementi, sia nei passaggi più introspettivi, sia nei dialoghi.
    In particolare, mi hanno colpito gli scambi tra Maia e la psicologa. Li ho trovati molto realistici, spontanei, e soprattutto in continua evoluzione col procedere delle sedute: la psicoterapeuta è a tratti più dura, diretta, mentre in altri momenti si mostra accondiscendente, proprio quando ciò è necessario per spingere Maia ad aprirsi. Ho trovato veramente ben gestito questo equilibrio tra professionalità del personaggio, caratterizzazione e scelte stilistiche (in particolar modo nella punteggiatura, che va ad accorciare, allungare e modulare il tono delle frasi adattandolo perfettamente al momento).
    In altri passaggi, invece, le scelte di punteggiatura mi hanno convinto un po’ meno: ci sono stati due o tre punti in cui mi è sembrato che la narrazione procedesse “a singhiozzo” a causa ti punti fermi molto ravvicinati. Come scelta stilistica a volte può funzionare per dare ritmo al racconto, ma in questo caso trovo che tu sia andata a separare concetti strettamente legati l’uno all’altro, rendendo il tutto meno fluido.
    Ti lascio paio di esempi: ““girasoli e pochi altri. Quindi non avrebbe saputo dire il nome” l’assenza di questo punto fermo avrebbe reso molto più efficace lo stacco successivo.
    “lasciarla vivere. Non voleva morire, era troppo giovane e la vita per lei era appena cominciata. Successivamente, i suoi alunni…” stesso discorso.
    Penso che, se attentamente gestiti, virgole e due punti avrebbero fatto risaltare meglio il contenuto delle frasi, anche a livello emotivo.
    In ogni caso si tratta di una piccolezza, che davvero non ha influito sulla lettura della storia nella sua interezza.
    L’utilizzo del lessico è stato perfetto, mi è piaciuto davvero tanto il ricorso a un registro ampio, che si espande a mano a mano che la protagonista torna a sbloccare le proprie emozioni, sia dal lato della rabbia, sia da quello del rimorso verso l’azione compiuta. C’è solo un termine impreciso, ma essendo una questione più di contenuto che di forma ho pensato di segnalarla nel parametro della trama.
    Infine, ho trovato l’impaginazione lineare e gradevole, anche il raro uso del maiuscolo, sebbene insolito, non ha disturbato (soprattutto mi è piaciuto quell’IO in conclusione).
    Che dire, a parte la piccola segnalazione precedente la storia è scritta ottimamente!

    Trama e Originalità: 9,5/10
    Inizio questo parametro con un piccolo appunto lessicale. Hai indicato la Carter come “dottoressa”, titolo che effettivamente diversi psicologi usano sulle targhe ecc. pur non essendo medici. Non ci avrei fatto caso se non fosse stato per il fatto che la terapeuta indossa anche il camice bianco, cosa che per uno psicologo è molto inusuale (non lo è invece per gli psichiatri, che sono medici). Giusto un piccolo appunto, per evitare eventuali confusioni (magari è stata una tua scelta volontaria per dare un’immagine più asettica del personaggio, non saprei).
    Parlando strettamente della trama, mi è piaciuta molto la struttura della storia, caratterizzata dalla scelta di far procedere il racconto di pari passo con quanto emerge dalle sessioni di psicoterapia. Sì, ci sono dei flashback, ma sono sempre associati ai pensieri che emergono durante le sedute, dando così un senso di coerenza e completezza. Devo dire che avevo capito fin dall’inizio il motivo per cui Maia avesse sviluppato il disturbo post traumatico da stress, visto il contesto americano e la sua professione (e, nota a margine: una delle mie idee per quel contest riguardava proprio lo stesso tema XD), ma passando alla seconda metà della storia… beh, mi ha decisamente spiazzato! I segnali per cogliere in anticipo il vero comportamento di Maia c’erano fin dall’inizio, sia nelle sue parole, sia nel primo flashback relativo al giorno dell’entrata in classe del ragazzo, ma sei stata bravissima a mascherarli per poi colpire il lettore con un effetto shock verso il finale. Per quanto riguarda l’originalità, non posso che farti i miei complimenti!
    Passando al finale vero e proprio, l’ho trovato sì generalmente positivo, grazie alla piccola ripresa di vitalità della protagonista dopo la piccola rivelazione alla psicologa, ma al tempo stesso amaro. C’è un po’ la consapevolezza che Maia non supererà mai davvero quello che è successo, anche per la paura di mettersi a nudo di fronte alla terapeuta, di cui teme il giudizio (cosa sbagliata in partenza quando si intraprende un percorso di psicoterapia, ma è una sensazione molto condivisibile): preferisce far finta di niente, convincendosi che la sua verità parziale sia stata sufficiente per liberarsi dal peso che la affliggeva. Riprenderò il discorso nel parametro relativo alla caratterizzazione. Ma limitandomi alla trama, ho trovato la scelta del finale così incerto, quasi aperto, molto in equilibrio con la narrazione precedente, che prosegue quasi a singhiozzo a mano a mano che Maia lascia fuoriuscire pensieri e ricordi, un po’ dicendoli alla Carter, un po’ soltanto a se stessa (e mi è piaciuto molto che questo confine non fosse netto, ma spesso sfumato).
    In conclusione, ho trovato questo parametro davvero ben sviluppato in ogni sua componente, hai fatto proprio un ottimo lavoro.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
    Così come i dialoghi e la trama, anche la caratterizzazione dei personaggi è andata avanti di pari passo col proseguire delle sedute di terapia, soprattutto per quanto riguarda Maia.
    Inizio però il commento parlando di Anna Carter, che nella tua storia ha rivestito un ruolo molto particolare, quasi da npc dei videogiochi mi verrebbe da dire (“personaggio non giocante”): non ha un ruolo veramente attivo, soprattutto dal punto di vista di Maia, eppure sono i suoi discorsi e soprattutto i suoi cambi di atteggiamento a far progredire davvero il racconto! Mi è piaciuta moltissimo.
    Anche Maia è costruita tecnicamente bene. Il suo flusso introspettivo (flashback a parte) praticamente coincide con la trama, e non ha buchi o imprecisioni se non quelli proprio relativi alla storia e alle conseguenze del trauma subito. A livello proprio personale, però, non sono riuscito a capirla fino in fondo: sì, ho compreso le sue azioni e la sua voglia di lasciarsi tutto alle spalle, soprattutto il senso di colpa, ma ho fatto un po’ fatica a sentirmi in connessione con lei in modo più approfondito, soprattutto per alcuni dettagli. Ci sono infatti alcuni punti in cui sembra amare il proprio lavoro, altri invece in cui pare proprio disprezzarlo (a prescindere dell’assalto), e un pochino la cosa mi ha lasciato spiazzato: mi riferisco per esempio alla descrizione del fiore o dell’illustrazione sul libro di testo, o ad altri passaggi simili che forse volevano essere più ironici ma che non ci sono riusciti fino in fondo. Si tratta comunque di un paio di passaggi secondari, che non vanno a influire sulla resa complessiva del personaggio (il cui arco va poi a concludersi con logica e coerenza con quanto detto lungo l’intera storia), ma che un po’ fanno storcere il naso al lettore.
    Passando infine ai personaggi secondari, ho trovato perfetta la resa della mamma di Maia, mentre mi sarebbe piaciuto leggere un po’ di più su Alex, approfondendolo un po’ di più (così sembra un po’ ridotto al modello standard di “fidanzato perfetto”, senza niente che lo sappia contraddistinguere). Capisco però la scelta di lasciarlo sullo sfondo durante la narrazione, un po’ come ha fatto Maia scegliendo di ignorarlo il più possibile e lasciarlo nel passato.
    Trovo quindi che, nonostante sia necessaria ancora qualche limatura, tu abbia fatto anche in questo parametro un ottimo lavoro! Soprattutto per quanto riguarda la psicologa, ripeto che il lavoro di caratterizzazione della sua attività lavorativa mi ha molto colpito.

    Bonus: 10/10
    Genere – Drammatico: Ho trovato il genere scelto in linea con il contenuto: ne hai rispettato il profondo livello di introspezione e i tormenti che affliggono la protagonista, dando al lettore la possibilità di identificarsi con lei. Non hai calcato troppo la mano sull’aspetto “pesante” della narrazione, nonostante i temi trattati non l’ho trovata una lettura impegnativa. Forse è dipeso anche dal livello di dettaglio con cui hai descritto la situazione, non saprei. In ogni caso, il prompt è stato rispettato. 2,5/2,5
    Emozione – Apatia: Fin da subito l’apatia è l’emozione prevalente in Maia, come segnato anche negli appunti della Carter, e l’intera storia è il percorso con cui riesce parzialmente ad uscirne. Molto bene! 2,5/2,5
    Oggetto – Bouquet: Devi farti i miei complimenti, perché sei stata davvero originale nell’utilizzo dell’oggetto! I fiori, inoltre, scatenano in Maia una reazione fondamentale ai fini della creazione del rapporto con la psicologa, risultando anche importanti a livello di trama. 2,5/2,5
    Luogo – Cantina/Soffitta: Il volersi tirare fuori dalla realtà è uno dei più frequenti sintomi del ptsd, e le scene ambientate in cantina, quando Maia finge di uscire di casa, sono riuscite a rappresentarlo molto bene. 2,5/2,5

    Titolo: 2,5/3
    Il titolo che hai scelto mi è piaciuto, anche se non mi ha convinto fino in fondo.
    L’idea di usare il nome completo della pianta è stata molto originale, e si accoppia bene all’utilizzo che hai fatto dei fiori gialli nella narrazione: prima come trigger element delle memorie relative all’assalto in classe, e poi come simbolo del miglioramento di Maia, grazie anche alla terapia d’urto attuata dalla psicoterapeuta. Tuttavia, a primo impatto questo titolo non mi ha detto niente di particolare: sì, mi ha incuriosito l’idea di sapere cosa significasse questo fiore nel racconto, ma non mi ha dato indicazioni sul tono che avrebbe avuto la storia. In ogni caso il punteggio resta alto poiché è sicuramente coerente col racconto, e ciò a fine lettura permette di apprezzarlo maggiormente.

    Gradimento Personale: 9/10
    Tirando le somme, il racconto mi è piaciuto molto, al netto dei piccoli dettagli che ti ho segnalato in precedenza. Ho trovato la storia molto coinvolgente, mi ha proprio tenuto attaccato allo schermo fino alla fine nonostante la bassa intensità: non c’è azione, solo pensieri che si sviluppano lentamente tra un flashback e l’altro, eppure ho seguito il tutto davvero con velocità. Maia come personaggio è costruita benissimo, ma come ti ho segnalato in precedenza mi è stato difficile empatizzare con lei pur capendone le ragioni (cosa sicuramente voluta, per come è scritta la storia), e forse questo mi ha un pochino limitato come coinvolgimento emotivo… diciamo che ero preso come lettore, ma non a livello personale.
    A parte questo unico appunto, la storia mi è piaciuta molto, nella scelta del tema e nella realizzazione, e mi sarebbe piaciuto se fosse stata anche più lunga, per spingermi più a fondo nelle riflessioni di Maia e nel suo passato: non perché incompleta, ma anzi proprio per la voglia di immergermi ancora di più.
    Davvero complimenti Nina, le tue storie non deludono mai!
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    mystery_koopa
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    00 20/10/2023 22:30
    III
    TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 51/53
    The Last Watch, di Spoocky

    Grammatica e Stile: 9/10 (media tra 8,5/10 di g. e 9,5/10 di s.)
    La grammatica è quasi perfetta, c’è solo un errore verbale che ti ha penalizzata nel punteggio.
    “Mancava solo il suono” – la frase è rimasta tagliata o manca soltanto il punto alla fine? -0,20
    “con un corpo che sembra umano” – “che sembrava umano” -1,00
    “Trascorse così, alcuni minuti” – rimuovere la virgola -0,20
    “malinconia. Subito” – doppia spaziatura -0,10
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 8,50/10.
    Anche stilisticamente, il testo è indubbiamente ben scritto: la sintassi è sempre chiara, e la tua scrittura riesce in molti punti a essere evocativa, riprendendo immagini e stati d’animo accoppiandoli molto bene (ad esempio il sole nascente che si associa al primo approccio di Nathaniel bambino alla Niobe, mi ha colpito molto).
    La struttura del testo, che tratto più approfonditamente nel parametro relativo alla trama, mi è piaciuta molto, e trovo che nello scandire i momenti della giornata del marinaio, che richiamano la vita di Nathaniel, l’impaginazione di abbia aiutato molto, riuscendo a staccare i diversi momenti ma senza disturbare la lettura, rischio sempre presente quando si sceglie di usare ampiamente il corsivo. La suddivisione in paragrafi, tuttavia, è risultata sempre ben definita, e penso che gli stralci della canzone “The Last Watch” siano stati inseriti nei momenti giusti. Extra valutazione, ti segnalo qualche piccolo errore di HTML che ha sballato qualche spaziatura tra i paragrafi (ti ricordo che potrai correggere gli eventuali errori 15 giorni dopo la pubblicazione delle valutazioni).
    La struttura delle frasi in sé non mi è dispiaciuta. Trovo che, a volte, ti sia un po’ sfuggita la mano con le virgole, nel senso che avresti potuto utilizzare altri segni di interpunzione per variare un po’ di più il ritmo del racconto, che a tratti (soprattutto all’inizio) risulta un pochino ripetitivo. Ti lascio un paio di esempi:
    - Un esempio è il primissimo capoverso, in cui utilizzi solamente virgole e pochi punti fermi, dando al testo quasi l’andamento di un lamento. Forse, considerando il tema, era anche voluto! Ma ci tengo a segnalartelo comunque visto che questa cosa un po’ mi ha distratto dal contenuto effettivo delle parole, permettendomi di immergermi completamente nel racconto solo dopo un po’.
    - “Dinoccolato e smilzo com’era, Nathaniel non aveva grossi problemi ad arrampicarsi […], gli uomini gli cedevano il posto volentieri.” Stesso discorso qui, in cui il resoconto della vita di Nathaniel ragazzino sembra quasi ridursi a un elenco, prima di raccontare poi (in modo ben più avvincente) l’avvistamento della sirena.
    In ogni caso si tratta solamente di piccole accortezze, che non minano la qualità della tua scrittura.
    Il grande punto forte è stato però il lessico, specifico riguarda all’ambiente della marineria ma sempre spiegato con attenzione quando necessario: le parole sono inserite naturalmente, mai “solo per mostrare di conoscerle”, e aiutano a rendere ancora più viva la nave, quasi come personaggio, con le sue componenti fisiche e caratteriali.
    La storia infine manca di dialoghi: ma per ciò che racconti, trovo che sia giusto così.
    Assegno quindi un punteggio di 9,5/10, proprio perché ho trovato lo stile validissimo, con la necessità di inserire soltanto qualche piccola limatura. Facendo media con il parametro grammaticale, si ottiene 9/10.

    Trama e Originalità: 10/10
    Non posso che iniziare il commento di questo paragrafo parlando della suddivisione delle sequenze tramite i turni di servizio della Royal Navy, che mi è piaciuta tantissimo! Non solo procedono di pari passo con l’avanzare della narrazione, ma permettono anche al lettore di approfondire ulteriormente il contesto generale. Non è certo un’idea nuova, ma è assolutamente interpretata benissimo.
    Restando su un simile discorso, anche l’utilizzo della canzone “The Last Watch” è stato ben calibrato con il racconto e le sue atmosfere: non conoscevo la canzone, ma ho seguito il tuo consiglio di usarla come accompagnamento per la lettura e trovo che abbia dato un tocco in più, anche grazie alla sua presenza come intermezzo tra i vari paragrafi.
    Parlando più tecnicamente, fabula e intreccio della tua storia sono molto distanti l’una dall’altro, grazie alla presenza di molti flashback, a loro volta interrotti e ripresi dalla narrazione al presente. Ho trovato questa scelta azzeccata, soprattutto perché realistica: Nathaniel si sofferma su un dettaglio della Niobe, e ciò lo riporta a un dato momento della sua vita. E poi un altro, che prima lo riporta al presente e poi di nuovo a un diverso momento nel passato. Così si ricostruisce tutta la storia della sua vita, ma mai in modo forzato. Tutto risulta molto naturale e procede con il proprio passo, senza mai troppa fretta di riassumere o di procedere (nonostante alla fine la lunghezza della storia non sia particolarmente estesa, e penso che questo sia un punto a tuo favore poiché denota un grande ordine nelle scelte di scrittura).
    Passando invece al finale, devo considerare insieme ad esso anche l’originalità: fin dall’inizio della storia mi sarei aspettato che la storia finisse con l’addio materiale alla Niobe, con il ritiro del protagonista in solitudine se non con il suo suicidio. E invece Nathaniel ha una moglie, un piano di vita con una casa sulla spiaggia e il piccolo orto, e non me lo sarei mai aspettato! Certo, resterà sempre la nostalgia del mare e della nave su cui ha vissuto la maggior parte della propria vita, ma mi sarei aspettato una relazione più totalizzante con la vita di mare. Mi hai davvero stupito, e positivamente, dando un nuovo slancio al racconto in conclusione e rinnovando così il mio coinvolgimento come lettore. L’intera ultima sequenza è forse stata la più bella, a mio parere: pervasa di malinconica nostalgia come il resto del racconto, ma che mostra il procedere della vita in una nuova direzione, sia pur attaccata il più possibile al passato (anche grazie ai frammenti materiali che il protagonista si è portato con sé).
    Non posso quindi che assegnarti il punteggio massimo per quanto riguarda questo parametro, mi hai non solo convinto fino in fondo con i contenuti, ma sei anche riuscita a sorprendermi.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
    Anche la caratterizzazione mi ha convinto molto, nonostante il parametro, più che riferirsi a una moltitudine, si concentri quasi unicamente sul protagonista e sulla sua evoluzione.
    Parlando brevemente degli altri personaggi, tutti visti attraverso gli occhi di Nathaniel, trovo che tu abbia fatto una scelta corretta, prendendo poche caratteristiche di ciascuno di essi e mettendole in risalto in base al loro ruolo nella vita del protagonista. Hai così creato molte immagini brevi ma vivide, cariche di significato: la moglie Becky, il padre, i lavoratori del porto, il Vecchio Joe.
    Passando invece a Nathaniel, come ho già detto in precedenza mi è piaciuto molto il modo in cui hai gestito il flusso introspettivo, inframezzandolo col giusto tempismo con i testi della canzone e con il presente narrativo, in cui vengono ripercorsi per l’ultima volta i ponti della Niobe, prima del definitivo addio. L’ho trovato realistico, e per questo molto coinvolgente: mi è risultato molto facile immedesimarmi in lui, comprendere i suoi pensieri e seguirne anche emotivamente il corso.
    Trovo che la ricostruzione della sua vita, nonché la sua evoluzione lungo l’intero arco temporale, sia stata gestita molto bene: l’hai mostrato come bambino insicuro che segue il padre, ragazzino intraprendente, giovane uomo coraggioso, marinaio esperto e infine nella sua vecchiaia, in procinto di lasciare ciò che ha sempre conosciuto per lasciare spazio al progresso. Una vita intera che ne descrive molte altre, e che a suo modo racchiude davvero la scomparsa di un mondo a causa dell’innovazione, sempre più velocemente che in precedenza.
    E infine c’è la Niobe, quasi umanizzata dalle descrizioni: il vapore delle navi moderne le toglie il respiro, lo scricchiolio dei suoi legni è segnale di vita. Il rapporto viscerale, ma al tempo stesso equilibrato, che il protagonista ha con lei mi è piaciuto davvero molto. Che dire, anche qui sei stata impeccabile!

    Bonus: 10/10
    Genere – Storico: Il genere storico è sicuramente quello giusto. Hai ricostruito molto bene il contesto dell’epoca, sottolineando i differenti approcci delle diverse generazioni verso le nuove navi a vapore. Gli ambienti sono descritti attentamente, con abbondanza di termini tecnici o specifici del settore nautico e senza alcun errore di anacronismo. 2,5/2,5
    Emozione – Malinconia: Il tuo protagonista è completamente pervaso dalla malinconia, e costretto a lasciarsi il passato alle spalle pur soffrendone immensamente. I suoi ricordi sono ripercorsi in modo agrodolce, con nostalgia per ciò che è stato ma senza un’eccessiva idealizzazione. 2,5/2,5
    Oggetto – Corda: Mi è piaciuto molto l’utilizzo della corda come ultima reliquia del passato che il protagonista riesce a portare con sé. Infine, la goccia d’acqua di mare che da essa cade all’interno dell’alcool costituisce un’immagine simbolica molto bella, che quasi riassume l’intero racconto. 2,5/2,5
    Luogo – Casa sulla spiaggia: Anche il luogo è stato ben utilizzato simbolicamente, come metafora della nuova vita del protagonista sulla terraferma. È inoltre co-protagonista dell’intera sequenza finale, in cui viene confrontata con la nave ormai in demolizione. 2,5/2,5

    Titolo: 2,5/3
    Hai scelto un buon titolo, secondo me, poiché in grado di rappresentare bene il contenuto della storia. The Last Watch è l’ultimo guardiano, l’ultimo baluardo di una tradizione e di uno stile di navigazione (e di vita) che stanno ormai morendo, e di cui non possono che rimanere racconti e ricordi. Prima di iniziare la lettura, l’uso dell’inglese mi aveva fatto un po’ storcere il naso: vedendo poi che la storia è ambientata in Inghilterra ho compreso maggiormente la tua scelta. Trovo però che l’utilizzo della lingua straniera abbia un po’ penalizzato l’impatto che il titolo ha nel catturare l’attenzione dei lettori. Non so bene perché, ma fa sembrare la storia un po’ generica (la combinazione The + aggettivo + qualifica del soggetto protagonista è probabilmente la più utilizzata) quando invece non lo è affatto! Avrebbe forse reso di più il verso di una canzone marinaresca, forse, più che la diretta ripresa del titolo di Stan Rogers. Ma resta solo la mia opinione, perché da un punto di vista oggettivo il titolo fa il suo lavoro!

    Gradimento Personale: 9,5/10
    Il racconto mi è piaciuto molto, già intravedendo la scelta del genere e del tema ho capito che fosse nelle mie corde, e la lettura non ha potuto che confermare le mie aspettative. In particolare, mi hanno colpito positivamente la figura di Nathaniel, con cui sono riuscito a empatizzare particolarmente, e la suddivisione in paragrafi scandita dai turni di servizio della Royal Navy dell’epoca. Il continuo fondersi e confondersi di atmosfere, sentimenti e ricordi del passato ha fatto il resto. Inoltre, l’originalità dell’ultima scena mi ha colpito, rendendomi partecipe e interessato al finale anche quando l’addio con la Niobe si era consumato e la trama principale sembrava conclusa. Mi fa davvero piacere che tu sia riuscita a partecipare a questo contest, sai quanto apprezzo la tua scrittura e ancora una volta non mi hai deluso!
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    mystery_koopa
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    00 20/10/2023 22:32
    II
    SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 51,2/53
    L’ispezione, di Jordan Hemingway

    Grammatica e Stile: 9,7/10 (media tra 9,40/10 di g. e 10/10 di s.)
    La grammatica è quasi perfetta.
    “un Ispettrice” – “un’Ispettrice” -0,20
    “… Delta Gamma,” – la virgola non fa parte del discorso diretto, va quindi posta fuori dalle virgolette -0,20
    “una firewall” – “un firewall” – in italiano, le parole straniere vanno rese al maschile -0,20
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,40/10.
    La veste stilistica della storia, secondo me, è molto adatta al genere scelto. Hai scelto una struttura sintattica abbastanza semplice e chiara, con subordinate abbastanza semplici. Questo ti ha permesso di approfondire le descrizioni (e nella tua storia ce ne sono state diverse, anche magari di carattere più tecnico come quando hai parlato del sistema diagnostico dal punto di vista di Reisa) senza mai inficiarne la chiarezza per il lettore. La punteggiatura è sempre stata ordinata e ti ha aiutata a mantenere il racconto scorrevole.
    Hai fatto ampio uso anche dei dialoghi, che sono stati utili in più punti sia per la caratterizzazione dei personaggi e il procedere della trama, sia per spiegare con più facilità determinati meccanismi ai lettori, per esempio riguardo al funzionamento di una fortezza o di un’ispezione imperiale. Ciò ti ha permesso ti evitare lunghi paragrafi di riassunti e spiegazioni infodump, che avrebbero dato l’impressione di un diretto intervento del narratore, cosa dannosa soprattutto in storie come questa, caratterizzate dalla specificità dei punti di vista dei personaggi. I dialoghi di per sé mi sono piaciuti, non mi hanno mai dato l’impressione di essere artefatti o artificiosi, bensì molto naturali considerando il contesto. I tuoi personaggi rispettano formalmente le gerarchie pur presentando forti opinioni di rottura con esse, cercando in ogni modo di difendere il proprio operato e la propria posizione.
    Anche il lessico è ben dosato, specifico quando necessario, soprattutto nei punti più tecnici, ma mai di difficile comprensione.
    Mi spiace aver poco da dire su questo parametro, ma forse è meglio così, non essendoci nessuna pecca a mio parere. Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

    Trama e Originalità: 9/10
    Inizio dicendoti subito che la trama mi è piaciuta moltissimo, per contenuti e struttura.
    Introducendo un personaggio alla volta hai saputo sviluppare la trama da diverse prospettive, pur riuscendo a mantenere un filone narrativo unitario, aggiungendo nuovi tasselli un po’ alla volta. Scegliendo questa tecnica, è facile fare qualche errore nell’utilizzo dei pov, inserendo pensieri diretti di uno dei personaggi principali nella sequenza di un altro, ma hai fatto molta attenzione, mantenendo la struttura intatta.
    Un’altra componente molto interessante, soprattutto considerando il genere sci-fi distopico, è il worldbuilding, a cui hai dato molta attenzione: oltre ad essere stato molto interessante (ma questo è un mio parere soggettivo, in quanto amo questo tipo di approfondimento), si è poi rivelato utile ai fini di comprendere maggiormente le sfumature della trama, per esempio relativamente al rapporto tra le Fortezze e i pianeti ad esse soggetti. Mi piace molto vedere come sia rimasto un alone di mistero sull’origine del morbo, che evidenzia ancora di più lo stretto riserbo che l’élite imperiale ha dei propri segreti, ma che le condizioni di vita sui pianeti, sebbene non descritte nel dettaglio, siano perfettamente comprensibili grazie alla componente emotiva dei personaggi.
    Ritornando alla suddivisione in sequenze secondo i punti di vista, devo segnalarti l’unico errore logico che ho riscontrato nella trama, e che ti è costato la piccola penalizzazione. Nel punto vista di Faranne, infatti, prima fai riferimento a “un ricordo improvviso. / Luce rossa, le grida disperate di due bambine.”, ovvero lei e la sorella, ma più avanti dici che l’Ispettrice è entrata nella Fortezza dopo essersi specializzata in ingegneria biogenetica (cosa sicuramente impossibile da bambina), nonché che la sorella ha provato a raggiungerla soltanto in un secondo momento. Non è un errore che ha influenza sulla trama, pertanto la penalizzazione è ridotta, ma è comunque abbastanza rilevante da farsi notare.
    Parlando proprio della sequenza finale, anch’essa mi è piaciuta molto, soprattutto per l’atmosfera. Come approfondirò poi nel parametro apposito, la spiegazione di Faranne non è sconfinata nel classico “monologo finale del cattivo”, grazie anche alla complessità e alla caratterizzazione che le hai dato. La conclusione della storia, nonostante la spiegazione riguardante l’esito dell’ispezione e la gestione imperiale del morbo, mantiene quel tono “cupo, teso, di mistero irrisolto”, rimanendo così coerente con la parte precedente e dando un bel colpo finale al lettore, sempre coerentemente con il genere distopico.
    Passando infine all’originalità, il risultato è secondo me buono: molti elementi sono dei classici del genere, ma hai saputo differenziarti molto bene con i dettagli, per esempio entrando nello specifico delle tecnologie utilizzate grazie alle professioni dei personaggi e inserendo l’arco di vendetta personale di Faranne all’interno delle gerarchie imperiali, colpendole indirettamente dall’interno.
    Mi dispiace davvero non poterti assegnare il punteggio pieno, perché trovo che la tua trama l’avrebbe meritato, ma non posso che penalizzare in questo parametro il piccolo errore logico presente.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
    Anche da questo punto di vista la storia mi è piaciuta molto, in quanto tutti e tre i protagonisti hanno una personalità e una storia ben delineate e senza discrepanze (a parte quella menzionata nel parametro della trama, per cui ovviamente non ti penalizzerò di nuovo). Inoltre, ho trovato i tre punti di vista molto equilibrati, senza un’evidente preponderanza di uno sugli altri fino alle battute finali, dove ovviamente è Faranne a tirare le fila della storia.
    Parlando proprio dell’ispettrice, mi è piaciuta molto per le sue sfaccettature: inizialmente pare fredda, completamente distaccata e ligia a seguire le procedure formali non curandosi dell’elemento umano che esse potrebbero danneggiare, mentre nel finale si rivela tutta la sua emotività, la sua voglia di vendetta e rivalsa contro un sistema ingiusto che ha colpito molti innocenti, tra cui lei in prima persona. Tuttavia, anche in questo contesto è rimasta fredda e pianificatrice, estremamente attenta a non lasciare traccia delle sue mosse di sabotaggio e conseguente bocciatura delle fortezze.
    Anche Reisa ha nella razionalità il proprio punto forte, anche se con sfumature diverse rispetto a Faranne: entrambe hanno sì dedicato a un progetto la propria vita, ed entrambe hanno intenzione di fare del bene. Eppure, anche per asimmetria informativa, agiscono in direzioni opposte l’una all’altra, arrivando allo scontro nel finale. Si tratta di una battaglia impari, ma in cui la ragazza fa valere le proprie ragioni e la consapevolezza delle proprie capacità lavorative anche di fronte allo sgretolarsi delle proprie certezze e di tutto quello che aveva conosciuto fino ad allora, tanto da rimanere incredula, quasi ad auto incolparsi per non essersene accorta da sola in precedenza.
    Aldan, infine, è il personaggio la cui emotività traspare maggiormente: nelle interazioni con i suoi superiori sulla Fortezza e in quelle con il padre, soprattutto, ma anche nei momenti introspettivi e di ricordo del passato. Tramite il suo punto di vista hai ricostruito la vita sul pianeta e il processo di emigrazione sulla fortezza, filtrandolo prima tramite le sue speranze, e poi tramite la sua disillusione nei momenti del respingimento del padre e della lettera proveniente dalla sorella.
    Anche in questo caso non ho nulla da dire, se non farti i miei complimenti per l’ottima resa!

    Bonus: 9,5/10
    Genere – Fantascienza: Decisamente sì, la fantascienza è il genere predominante. Non solo la storia è ambientata in un futuro ipertecnologico e distopico, all’interno di una stazione spaziale, ma il passaggio dal presente al momento del racconto è ben chiaro grazie a un accurato worldbuiliding. Ottimo lavoro. 2,5/2,5
    Emozione – Rabbia: Mi è piaciuto l’utilizzo di questa emozione, poiché hai mostrato la rabbia nelle sue diverse sfumature grazie ai diversi personaggi: la rabbia di Reisa è dovuta alla consapevolezza che il suo lavoro non potesse essere sbagliato, quella di Faranne la porta alla vendetta. 2,5/2,5
    Oggetto – Sigillo: Il sigillo dimostra che l’Ispettrice è effettivamente al servizio dell’Impero. L’oggetto è presente e ha un senso all’interno della trama, pertanto il punteggio è positivo, ma trovo che ci sarebbero stati modi per renderlo più “fondamentale”, ad esempio se fosse stato necessario a chiarire eventuali dubbi sull’identità dell’Ispettrice, che però non viene mai messa in dubbio, nemmeno in precedenza. 2/2,5
    Luogo – Castello/Fortezza: L’intera storia è ambientata su una “Fortezza”, un avamposto orbitante da cui le élite controllano i pianeti ad esse sottoposti, in cui il morbo imperversa. Ne hai inoltre spiegato accuratamente nascita, funzionamento e sistemi di controllo. Ottimo! 2,5/2,5

    Titolo: 3/3
    Il titolo mi è piaciuto molto. È semplice, diretto, ma al tempo stesso riesce a comunicare tanto, suggerendo un’atmosfera di tensione, di mistero e di pericolo riguardo a ciò che “l’ispezione” possa effettivamente scoprire, ancor prima di sapere di quale tipo di ricerca si tratta. Inoltre ha un doppio significato, potendosi riferire sia alla visita dell’Ispettrice Imperiale, sia alla scansione per verificare la presenza del Morbo. Amo sempre i titoli con più sfumature tutte così fondamentali all’interno della storia! Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

    Gradimento Personale: 10/10
    Forse l’avrai intuito dai commenti precedenti, che la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Hanno fatto molto la scelta del genere e del tipo di trama, che rientrano decisamente nelle mie corde, ma anche l’esecuzione è stata davvero ottima, e ha saputo coinvolgermi dall’inizio alla fine del racconto, senza mai lasciarmi andare ma anzi prendendomi sempre di più. Tecnicamente il racconto ha qualche piccola imprecisione che ti ho segnalato in precedenza, ma dal punto di vista del lettore, e non del giudice, è come se non ci fossero. Non ricordo se questa è il primo dei tuoi racconti che leggo, ma sicuramente non sarà l’ultimo, anche perché ho visto che hai sviluppato in altre occasioni il genere fantascientifico. E io sono molto curioso!
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:34
    I
    PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 52,35/53
    Adunata all’inferno, di Old Fashioned

    Grammatica e Stile: 9,85/10 (media tra 9,7/10 di g. e 10/10 di s.)
    La grammatica è quasi perfetta, ci sono solo dei piccoli errori di battitura.
    “com’è andata a Latakia?” – “Come” va in maiuscolo, visto che il dialogo precedente all’inciso si conclude con un punto fermo -0,20
    “assieme un paio” – “assieme a un paio” -0,10
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,7/10.
    Il modo in cui scrivi mi cattura sempre, c’è poco da fare. Se scritte da te, anche storie di decine di migliaia di parole scorrono velocissime (e mi dispiace ogni volta non poterle accettare nei miei contest per questioni di tempo!). Anche questa volta non ti sei smentito.
    Il tuo stile è semplice e lineare, dal punto di vista sintattico, ma ciò non è un limite per l’espressività. Mi hanno colpito in particolare le descrizioni ambientali, riprese in più punti con la stessa struttura ma cambiando alcuni dettagli, sia in base alle mere condizioni climatiche, sia in base agli stati d’animo dei personaggi con l’avanzare dell’operazione. Ti lascio un esempio:
    “morbide dune di sabbia color ocra che si perdevano all’orizzonte”
    “La sabbia aveva assunto una tonalità bruno-rossiccia calda e vellutata, che virava al viola”
    “le dune erano di un argento serico che ricordava il manto di un animale. L’orizzonte si stava tingendo di rosa e arancione”
    Veramente stupende.
    Il secondo punto di forza della storia sono stati ovviamente i dialoghi, su cui hai basato gran parte della caratterizzazione dei personaggi e che ti hanno davvero aiutato a dare carattere a ciò che poteva essere raccontato a parole, facendo davvero capire il modo in cui essi vivono le diverse situazioni, senza essere filtrati dai commenti “indiretti” dell’autore. Ovviamente, ad averli resi così efficaci è soprattutto il forte realismo, che dà modo ai personaggi di esprimersi senza filtri (se non quelli dati dalla scelta del rating giallo).
    Anche il lessico scelto è molto valido, e dà un grande timbro al racconto. Mi sono piaciuti soprattutto i termini gergali delle truppe mercenarie russe, per esempio i diversi nomi usati per indicare i nemici, se stessi, le truppe regolari russe e gli alleati siriani (anche l’uso del corsivo non mi è dispiaciuto). Per quanto riguarda gli armamenti militari, ho apprezzato il lavoro di ricerca, che sicuramente corrisponde a una tua personale passione. Confesso che non sono andato a controllare se ogni termine tecnico (soprattutto per quanto riguarda i nomi e i modelli delle armi) fosse preciso in base al contesto, mi sono fidato, ma non ho alcun dubbio a riguardo. Quando invece i termini erano sempre specifici, ma meno tecnici, le note mi hanno decisamente aiutato.
    Che altro dire, tutto perfetto! Peccato solo per gli errori di battitura (comunque ridottissimi) che non ti hanno permesso di raggiungere il punteggio pieno.

    Trama e Originalità: 10/10
    Anche per quanto riguarda la trama, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro. La storia è lineare nello svolgimento ma complessa da raccontare, soprattutto a causa delle scene d’azione che rischiano di risultare confusionarie. Sei stato però molto attento con i ritmi (grazie anche a punteggiatura e impaginazione, che non ho avuto modo di citare nel parametro precedente), procedendo con ordine e riuscendo a rendere allo stesso tempo tanto la concitazione dei momenti più critici, quanto la chiarezza del racconto.
    La scelta del contesto mi è piaciuta molto: prima di tutto per l’attualità del tema delle compagnie mercenarie, che hai sviscerato mostrando anche i lati umani e individuali al di sotto dell’istituzione.
    Questo è andato a influire anche sull’originalità, in quanto solitamente sono altri fronti e altri punti di vista ad essere mostrati. Ne hai saputo sviscerare diversi aspetti, sia interni, sia esterni (come i rapporti con i Federali russi o con le truppe siriane), di collaborazione nel senso di raggiungimento degli stessi obiettivi, ma al tempo stesso di competizione per correre il minor rischio possibile stante la ricompensa economica. Davvero molto interessante. Per di più, l’approfondimento del ruolo russo nella guerra civile siriana e nel conflitto contro l’ISIS è stato fondamentale, anche se spesso poco riconosciuto dall’opinione pubblica occidentale.
    Come detto in precedenza, inoltre, le scene di combattimento sono state il vero fiore all’occhiello della storia. In quanto sei riuscito a trasmettere una sensazione di caos pur mantenendo ordine nella scrittura: ne è un grande esempio la descrizione della sabbia che, sollevandosi sul campo di battaglia, lascia emergere solamente la cima delle colonne romane di Palmira, e nasconde i due schieramenti. Anche le emozioni dei protagonisti hanno trovato spazio durante queste sequenze, con le descrizioni della sete provata, delle ferite riportate e dalla preoccupazione per la sorte dei compagni, quasi più che per la propria. Un soldato sa che se pensa individualmente è perduto, soprattutto contro nemici come quelli affrontati qui.
    Il finale ha invece dei toni ironici, che ben si sposano con i dialoghi presenti anche in precedenza e con il vissuto dei personaggi, che ovviamente non si rivelano moralmente scossi dalla battagli appena trascorsa (soprattutto perché tutti i componenti del gruppo di protagonisti sono sopravvissuti senza grandi conseguenze). Anche da questo punto di vista è stato tutto ottimo, complimenti davvero.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
    Come già detto nel parametro stilistico, la caratterizzazione dei personaggi si è basata quasi esclusivamente sullo show don’t tell, mostrando i diversi componenti della Wagner tramite gesti e parole, con le descrizioni relative alle loro personalità ridotte all’osso (quasi a compensare la grande attenzione data all’ambiente).
    Le interazioni tra i diversi coprotagonisti sono basate per la maggior parte su un grande senso di cameratismo, in alcuni casi di vera e propria fratellanza. Mi è piaciuto come questo elemento non sia stato forzato all’interno della storia per trasmettere un’idea, ma sia stato invece inserito molto naturalmente, mostrandone la pertinenza e l’interdipendenza col contesto mercenario. La storia ha sì un protagonista, ma è al contempo molto plurale, lascia spazio a più soggetti e riesce a così a ricostruire un quadro più completo della compagnia.
    Orel è il personaggio meglio caratterizzato, e mi è piaciuto moltissimo. Sei riuscito a mostrare in modo molto eloquente la sua scala di valori, in cui la famiglia è al primo posto: non solo quella che programma di formare con Natasha, ma anche quella acquisita con i suoi compagni d’armi, che non abbandonerebbe mai anche al costo di sacrificare il proprio futuro.
    Anche gli altri personaggi hanno lasciato un’impronta netta relativamente a un loro tratto specifico, come da caratteristica del genere d’azione: Sibiriak con la religiosità, Professor con la cultura, Pitbull con lo spirito di gruppo, Nemets in quanto mezzo tedesco e sprezzante del pericolo.
    In questo caso non ci sono molti più strati, se non appunto la stima e l’affetto reciproci, ma non credo sia necessario, considerato il genere scelto. Hai saputo approfondire i soliti stilemi, non facendo assolutamente sentire la storia come qualcosa di già letto, e hai dato individualità a ogni personaggio. Non penso si potesse fare di più senza cambiare radicalmente struttura narrativa.

    Bonus: 10/10
    Genere – Azione: Il genere scelto è sicuramente il principale della tua storia. Le scene di battaglia sono descritte dettagliatamente, con dovizia di particolari. Anche i rapporti privati tra i diversi soldati riflettono gli standard del genere. 2,5/2,5
    Emozione – Rabbia: L’emozione è ben approfondita tramite il personaggio di Nemets, che fatica a contenerla ma conosce benissimo la necessità di essere lucido sul campo di battaglia. Inoltre, possiamo ritrovarla anche in Orel, una volta scoperto il piano dei Federali. Ottimo! 2,5/2,5
    Oggetto – Missile: I missili che i mercenari hanno sottratto ai Federali hanno deciso l’esito della battaglia, risultando ben importanti ai fini della trama. 2,5/2,5
    Luogo – Deserto: Il deserto è senza dubbio un protagonista del racconto. La scelta di Palmira come ambientazione sarebbe bastata già di per sé, ma le descrizioni ambientali, e soprattutto le reazioni dei protagonisti alle avversità (causate anche dalla sabbia e dal caldo) hanno evidenziato il suo ruolo fondamentale. 2,5/2,5

    Titolo: 3/3
    Il titolo che hai scelto mi è piaciuto molto. Innanzitutto, compare più volte all’interno del racconto, quasi come motto dei componenti della Wagner, e ogni volta con sfumature diverse: all’inizio, l’inferno a cui si fa riferimento è la prospettiva della morte, mentre col procedere della storia passa ad indicare la battaglia stessa, prima di ritornare al significato originale con le note ironiche del finale.
    Considerandolo invece individualmente, non sapevo bene cosa aspettarmi prima della lettura, a parte il chiaro riferimento al lessico militare. Ma una volta arrivato alla fine l’ho trovato non solo adatto, ma anche in grado di sottolineare i punti più salienti del racconto. Ottima scelta che merita il punteggio pieno.

    Gradimento Personale: 9,5/10
    Le storie in cui le interazioni tra i personaggi principali si basano per la maggior parte su rapporti di cameratismo raramente riescono a catturarmi fino in fondo, perché trovo che si assomiglino un po’ l’un l’altro da questo punto di vista. In parte, ho riscontrato questa cosa anche in questa storia. Va però sottolineato che sei stato in grado di andare oltre al topos, dando molta profondità alle caratterizzazioni individuali nonostante lo spazio ridotto. Inoltre, a tuo vantaggio ha giocato sicuramente il realismo, considerando che i rapporti tra i mercenari sono necessariamente di questo tipo, nonché limitate all’ambito militare (non conoscendo nemmeno i nomi reali gli uni degli altri).
    Della tua storia ho inoltre amato l’ambientazione tra le rovine di Palmira: penso che la “licenza poetica” che ti sei preso pur di sfruttare quest’ambientazione sia stata decisamente giustificata!
    Infine, un altro grande plauso che voglio farti riguarda l’attualità del tema scelto.
    Del resto, sai che i tuoi racconti sanno sempre conquistarmi, e che ammiro la tua capacità di creare racconti lineari (nella trama e nello stile) quanto pieni di significati nascosti, che emergono a mano a mano durante la lettura dando la possibilità di riflettere su molteplici temi. Ancora una volta, complimenti!
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 20/10/2023 22:36
    Riepilogo
    Classifica Finale:
    1 Old Fashioned, Adunata all’inferno (52,35/53)
    2 Jordan Hemingway, L’ispezione (51,2/53)
    3 Spoocky, The Last Watch (51/53)
    4 Nina Ninetta, Iris Wilsonii (48,95/53)
    5 Child_of_the_Moon, Fantasia Finale (47,5/53)
    6 Vale__91, Crocodile’s Tears (40/53)

    Premi:
    Old Fashioned: 3 recensioni premio
    Jordan Hemingway: 2 recensioni premio + storia inserita tra le ricordate (premio speciale alla mia storia preferita)
    Spoocky: 1 recensione premio


    Grazie di cuore a tutti per avermi permesso di ritornare a organizzare un contest, è stata un’esperienza ancora più bella di quanto ricordassi!
    mystery_koopa 🐢💚
    [Modificato da mystery_koopa 20/10/2023 22:36]
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    Vale__91
    Post: 39
    Utente Junior
    00 21/10/2023 00:28
    Re: VI
    mystery_koopa, 10/20/2023 10:25 PM:

    SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40/53
    Crocodile’s Tears, di Vale__91

    Grammatica e Stile: 8/10 (media tra 9/10 di g. e 7/10 di s.)
    La grammatica è corretta, ho trovato un solo errore presente in più punti.
    “tra quelle note Emma, era ormai persa” – “tra quelle note, Emma…” la virgola separa soggetto e verbo -0,50
    “i prossimi ad esibirsi sono, i Crocodile’s Tears” – come sopra. Qui avresti potuto sostituire la virgola con i puntini di sospensione -0,50
    Ho trovato anche una terza volta questo errore. In quel caso si trattava però di un dialogo in cui la virgola ha ricreato bene la cadenza del parlato, per cui non mi è parso un vero errore quanto più una “licenza” (che non posso però considerare corretta nella prosa descrittiva).
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9/10.
    Per quanto riguarda invece lo stile, mi trovo un po’ più in difficoltà nello stilare la valutazione.
    Il racconto è indubbiamente scritto bene, è scorrevole e senza errori: tuttavia, alcuni punti del testo mi hanno lasciato con qualche dubbio.
    Partendo però dai dialoghi, devo dire che li ho trovati il punto forte del racconto. Li ho trovati realistici e adatti ai contesti e alle caratterizzazioni, in grado di spaziare dai toni più duri negli scontri tra fratelli a quelli più delicati nei dialoghi con Emma. Solo in alcuni tratti mi sono parsi un po’ fuori misura, per esempio in “Senti lurido stronzo… fottuta esistenza…”: non mi infastidisce particolarmente il lessico volgare, in quanto adatto alla situazione, ma sono proprio le parole scelte che fanno sembrare la scena artificiosa, più una traduzione molto letterale dall’inglese “Hear me out you dirty bastard / fucking usato come intercalare” piuttosto che come una frase scritta direttamente per un testo in lingua italiana. Purtroppo, queste ricorrenze non mi hanno permesso di apprezzarli fino in fondo, avvicinando questi passaggi del testo più a parodie piuttosto che a scene drammatiche.
    Anche la punteggiatura non è stata sempre precisa: ti ho già riportato nella sezione grammaticale i due errori relativi al posizionamento della virgola, ma in generale trovo che avresti potuto usare le pause in modo migliore. In alcuni punti, soprattutto nei passaggi più descrittivi, mi sono infatti trovato “senza fiato” a metà frase. Ti lascio un paio di esempi:
    “Stravaccato su un divano trasandato di finta pelle nera e con una scarpa poggiata su un tavolino in vetro ricoperto di graffi”.
    “qualunque cosa Emma gli avesse tramesso seduti a quel tavolo in legno ricoperto da una dozzina di bottiglie e boccali di birra, non era stato il solo desiderio fisiologico di volersi svuotare le palle”
    Nei dialoghi, invece, la punteggiatura è stata gestita sempre perfettamente, andando di pari passo con il ritmo delle parole.
    Ho trovato il lessico semplice, volutamente ridotto per adeguarsi alla caratterizzazione dei personaggi. Come detto in precedenza, alcuni passaggi più scurrili sono risultati appropriati in relazione al contenuto.
    Ti riporto infine un passaggio posto in conclusione al racconto, che sono stato indeciso se segnalarti nel parametro grammaticale “Ora sicurezza ed ambulanza venivano reclamate a gran voce, ma lui non riuscì a sentirli”. Se riferito alla sicurezza e alle ambulanze, “sentirli” avrebbe dovuto essere al femminile. Penso però che sia riferito alle persone che le stanno chiamando, per cui trovo che più che un errore grammaticale si sia trattato di una resa imprecisa del concetto proprio per come hai sviluppato la frase.
    Considerando pregi e difetti, trovo comunque che il tuo stile sia riuscito a comunicare più che sufficientemente i contenuti, nonostante qualche imprecisione su diversi parametri. Assegno quindi un punteggio di 7/10.

    Trama e Originalità: 6,5/10
    Come lo stile, anche la trama mi ha lasciato qualche dubbio, pur essendo tutto sommato completa e priva di incongruenze.
    Il primo punto ad avermi poco convinto è l’uso del cosiddetto “infodump”, ovvero l’inserimento di riassunti slegati dalla narrazione che puntano a spiegare eventi avvenuti precedentemente al tempo del racconto. Per rendere la storia più fluida, questi passaggi (se necessari a capire il prosieguo) andrebbero amalgamati di più nella narrazione (come prosa, introspezione o dialogo) piuttosto che mostrati direttamente (“show, don’t tell”). Ti lascio qualche esempio per provare a spiegarmi meglio:
    “Riley si concedeva il tempo di conoscere una persona se sentiva di provare del reale interesse nei suoi confronti, al contrario di Tom, che faceva del sesso una tappa fissa su cui forgiare qualsiasi risvolto futuro. Per lo piú le sue storie terminavano all’alba del giorno successivo”: questo estratto sembra davvero una nota dell’autore sui personaggi. Anche senza sottolinearlo in questo modo, il concetto poteva essere fatto passare più implicitamente, credo che definire Emma “la sua unica relazione seria”, con magari una frase di contorno, sarebbe bastato.
    Lo stesso discorso vale anche per il punto in cui racconti la nascita dei Crocodile’s Tears e la loro storia: ai fini della narrazione è sicuramente più utile ai fini della narrazione rispetto all’esempio precedente, anche per le ripercussioni sul rapporto tra i due fratelli. Il problema è che comunque l’ho percepito come slegato dal resto, quasi un racconto a sé.
    Oltre a ciò, ho trovato un’imprecisione anche nell’utilizzo dei punti di vista. Il narratore è a tratti esterno, ma per la maggior parte racconta gli eventi dal punto di vista di Riley. Nel passaggio che ti riporto di seguito, il pov prevalente era il suo, ma improvvisamente sei passata a parlare delle parti di Emma che lui non avrebbe mai potuto conoscere: “ma ciò che non era riuscito a cogliere di lei e i suoi appena compiuti ventisei anni, era il bisogno impellente di sentirsi desiderata. L’interesse per il ragazzo era sincero, ma un cuore scalpitante in cerca di attenzioni e sicurezze bramava molto di più di lunghi sguardi senza contatto.”
    Non posso che considerarlo un errore nell’utilizzo dei punti di vista, essendo mancante anche un qualsiasi stacco grafico.
    Passando invece al fulcro del parametro, l’intreccio è ben gestito: il risultato finale è un crescendo emotivo, che spinge Riley a colpire il fratello al culmine della rabbia e dell’esaurimento, dopo aver sopportato e accumulato ogni torto per anni. La storia è risultata così godibile ed equilibrata, con un’ottima esplosione sul finale seguita da un momento di calma, in cui Riley riflette sulle azioni compiute e, pur riconoscendo di aver oggettivamente sbagliato, sa in cuor suo di aver fatto la cosa giusta, a prescindere dalle conseguenze.
    Riprendendo proprio il finale, devo dire che non è stato particolarmente originale, così come non lo è l’idea di base di due fratelli/membri di una band che si contendono la stessa donna: nella letteratura e nelle fanfiction ci sono molti esempi simili.
    In conclusione mi sento di dare comunque un punteggio sufficiente alla storia: la trama non ha buchi e ha una buona struttura, mentre il tema (seppur non esattamente innovativo) è eseguito con ordine e approfondimento adeguati. Sono però presenti alcuni errori che durante la lettura si sono sentiti, rendendo alcuni punti un po’ macchinosi a causa dei movimenti improvvisi del punto di vista.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8/10
    Anche per quanto riguarda la caratterizzazione, trovo che il risultato finale sia buono, ma con diversi punti migliorabili.
    Hai scelto di impostare il racconto sui rapporti e le interazioni tra i due fratelli, declinandole in diverse situazioni in cui inevitabilmente Tom va a prevaricare Riley, portandolo al conflitto. Se da un lato questa scelta ti ha permesso di stabilire con precisione una struttura narrativa, dall’altro ne ha forse risentito l’individualità dei due protagonisti, che si esprime soltanto in questo clima di continua competizione anche durante le interazioni con gli altri personaggi. Per il tipo di storia che hai deciso di raccontare è però una scelta che può starci, e che non mi ha infastidito durante la lettura, visto che nello sviluppo dei pensieri (riportati tramite le azioni) di Tom e dell’introspezione di Riley sei sempre stata coerente alla struttura, sviluppandoli “in crescendo” di pari passo con la trama.
    Mi è piaciuto, in particolare, vedere le interazioni di Riley con gli altri membri della band: in questo caso sì, tramite lo show don’t tell, sei riuscita a mostrare alcune sfumature che fino a quel momento erano rimaste in secondo piano, facendo così capire ai lettori la vera portata dei dissensi tra i due.
    Al contrario, altre volte hai cercato di dare un po’ più di colore al passato dei due spiegandolo a parole: si tratta dell’effetto “riassunto” di cui ti ho parlato in precedenza. Lo riporto anche qui perché riguarda anche la caratterizzazione, ma ovviamente non ti penalizzo ancora nel punteggio, avendolo fatto prima.
    A non essermi piaciuta per niente è Emma, di cui veramente non sono riuscito a capire nulla: è presissima di un ragazzo, ma quando il fratello di lui le dà attenzioni si innamora e poi come se niente fosse rimane a fare da amica e confidente al primo pur sapendo che è ancora interessato a lei? Durante la scena del dialogo mi è sembrata molto falsa, come se stesse dando a Riley la possibilità di sfogarsi come contentino ma senza dare davvero peso alle sue parole. E poi ancora, nel finale: inizialmente è felice dell’esibizione pur conoscendone tutti i retroscena conflittuali, e poi sembra sorpresa nel momento dell’aggressione, non provando nemmeno a intervenire (anche se questo potrebbe benissimo dipendere da un momentaneo shock). In generale mi è parsa molto superficiale: un po’ perché caratterizzata così (questo sembra emergere anche dal “riassunto” sui suoi pensieri iniziali), ma un po’ perché viene sempre relegata a oggetto sullo sfondo, uno dei tanti elementi del conflitto tra i due fratelli, e come ciò completamente priva di personalità e volontà proprie.
    In conclusione, trovo che tu abbia fatto un buon lavoro in questo parametro, ma che sia mancata un po’ di profondità nella caratterizzazione (in misura minore nei due fratelli, davvero evidentemente in Emma).
    In assenza di ciò, provare a immedesimarsi nelle emozioni dei protagonisti è stato difficile, nonostante esse fossero ben esplicitate, e la storia ne è rimasta un po’ penalizzata.

    Bonus: 9,5/10
    Genere – Romantico: La storia è incentrata sul rapporto tra due fratelli e sull’evoluzione che ha in seguito ai conflitti dovuti a una ragazza che interessa ad entrambi. Anche i rapporti tra il protagonista ed Emma sono stai approfonditi, per cui direi che il genere romantico è quello giusto. 2,5/2,5
    Emozione – Rabbia: La rabbia è forse l’emozione predominante di Riley: inizialmente è repressa e vissuta nel silenzio, ma col proseguire del racconto inizia ad esternarsi sempre di più, fino all’esplosione finale. 2,5/2,5
    Oggetto – Bouquet: Il bouquet compare nella scena della proposta di matrimonio di Tom a Emma. Tuttavia, è più un elemento di contorno, visto che il ruolo principale è ovviamente preso dall’anello (che ricompare anche nella scena conclusiva). Non assegno il punteggio pieno per questo motivo, ma l’oggetto è comunque presente e descritto. 2/2,5
    Luogo – Concerto: Il concerto è il set di più passaggi, ma soprattutto dell’ultima scena: è il luogo in cui gli screzi artistici e quelli personali tra i due fratelli portano alla rottura finale, e ciò non sarebbe potuto avvenire in nessun altro momento. Ottimo! 2,5/2,5

    Titolo: 2/3
    Il titolo che hai scelto non è male, ma mi ha creato delle aspettative che la storia non ha mantenuto fino in fondo. Ovviamente il nome della band formata dai protagonisti lo riprende, rendendolo sicuramente pertinente, ma mi sarei aspettato di ritrovare il concetto di “lacrime di coccodrillo” all’interno della narrazione, tema che secondo me non hai sviluppato fino in fondo. Sì, Riley si è pentito di aver lasciato Emma a ballare con Tom, ma onestamente mi sembra un po’ poco per ritenere la tematica completa, forse anche perché si tratta più di un rimpianto che di un rimorso. Inoltre, la caratterizzazione non approfondita non ha aiutato a comprendere fino in fondo le motivazioni dietro alle scelte dei personaggi.
    In generale comunque il titolo è pertinente al racconto, anche se non coincide alla perfezione con i contenuti, per cui assegno un buon punteggio.

    Gradimento Personale: 6/10
    Come forse avrai potuto notare in precedenza, la storia non mi è piaciuta fino in fondo. Non è scritta male, affatto, ma molte imprecisioni ne hanno un po’ azzoppato la resa finale.
    Essendo questo parametro relativo al mio gusto personale, inoltre, vorrei riprendere anche il discorso fatto precedentemente sull’originalità: sono sicuro del tuo impegno e della tua passione per la scrittura, ma in questa storia non ho trovato niente di non già visto, nemmeno un piccolo dettaglio. Andando avanti con la lettura, mi sembrava di sapere sempre cosa sarebbe successo in seguito, e questa sensazione non se n’è mai andata fino alla fine. Ad averti ulteriormente penalizzata è stata la mancanza di una caratterizzazione più completa dei personaggi, che mi ha reso difficile immedesimarmi in loro per essere più coinvolto.
    Mi dispiace non essere riuscito ad apprezzare maggiormente la storia, nonostante comunque oggettivamente sia scritta bene. Magari c’è qualcosa che non ho colto, e sono sicuramente aperto al confronto.




    Ultimo posto *sigh*, ma super felice di aver partecipato! Anzi, avendo ripreso a scrivere a pieno ritmo solo da qualche mese, posso dirti che un po' di critiche non possono che farmi bene :). Forse l'aver deciso di partecipare quasi all'ultimo ha penalizzato la scelta di molte cose, trama inclusa, ma non sono qui in cerca di alibi :) Ho trovato i tuoi punteggi costruttivi e di aiuto per lavori futuri.
    Sento di avere sicuramente un mio "stile", e ho tutta l'intenzione di migliorarmi. In primis, come hai citato sopra, nell'uso della punteggiatura e nella sintassi in generale. Per la grammatica invece, ho deciso che mi prenderó a calci da sola, perché certi errori non dovrei farli 😅. Leggo e rileggo tutto quello che scrivo moltissime volte, ma é chiaro che questo non mi renda infallibile agli errori.
    Ho anche la tendenza a cercare assiduamente delle frasi "perfette" o ad effetto, ma questo mi porta spesso al risultato opposto, creando una scrittura un po' troppo carica e pesante.
    Che la trama non sia particolarmente originale non lo metto in dubbio, ma in tutta serenitá ammetto che la decisione sia comunque consapevole e senza "pentimenti". Apprezzo decisamente il genere slice of life, ma capisco il tuo punto di vista e lo rispetto. Avrei forse potuto aggiungere qualche spunto piú fuori dal comune, ma tutto sommato, che la storia sia semplice non mi dispiace. Sono particolarmente affascinata dalla semplicitá, trovo che se trattata con le giuste attenzioni, possa riuscire davvero a trasmettere molto. Lavoreró per renderne meglio la resa.

    Sicuramente ho reso Emma un personaggio non molto interessante o caratterizzato nel dettaglio, si poteva fare di meglio, ma in linea di massima anche questa scelta é intenzionale. Non ho voluto affidare il ruolo di protagonista ad una figura femminile, ma che potesse essere lo stesso un punto fondamentale nel crollo ad effetto domino dei due fratelli. E' una ragazza di vent'anni intelligente, ma un po' superficiale e molto confusa su ció che davvero desidera in una relazione. Per questo motivo, nonostante pare sia sinceramente interessata a Riley, non ha la pazienza di capire i suoi ritmi e la sua timidezza, e non appena si trova colpita da un carattere molto piú spigliato, che sembra volerla davvero, si lascia trascinare con tutte le scarpe.
    Accetto chiaramente le tue impressioni, che nel suo insieme non ritengo affatto sbagliate.
    Per quanto riguarda il lessico, la semplicitá rispecchia indubbiamente la trama, ma é anche vero che non sono solita ad impelagarmi in modi di scrivere che non mi appartengono e propendo per una scrittura scorrevole (il piú possibile) e senza l'uso di espressioni forzate.
    Infine, l'uso di termini volgari é una scelta assolutamente voluta, ma riconosco che non sia sempre apprezzata. Se alcune espressioni sono sembrate delle traduzioni dall'inglese, temo che purtroppo si tratti puramente di un caso. Influenzata giornalmente dalla mia vita londinese e serie tv americane, posso aver inconsciamente forzato la mano nell'ottenere una traduzione letteraria senza rendermene davvero conto. Ci faró caso piú spesso.

    Perdonami il lunghissimo testo per risponderti, ma ho preferito andare nel dettaglio, piuttosto che dirti due parole in croce. Concludo ringraziandoti ancora, sia per aver creato questo concorso, sia per il giudizio mirato e mai banale.
    Buona serata e a presto!!
    [Modificato da Vale__91 21/10/2023 00:44]
  • OFFLINE
    Nina Ninetta
    Post: 567
    Utente Senior
    00 21/10/2023 11:55
    Ciao koopa!

    Grazie a te per la valutazione, lunga e dettagliata!
    Mi fa piacere sapere che la storia sia stata di tuo gradimento, hai colto le piccole sfumature che volevo lanciare. Se Maia a volte non l'hai compresa a pieno è stata una scelta voluta, proprio per il suo stato d'animo. Anche il lavoro, che non è chiaro se lo adori o meno, è un reazione all'evento traumatico (nella mia testa lo amava, prima di tutto ciò...). Stesso discorso per l'ex: Alex non è approfondito perché lei non ne vuole parlare...

    Ti chiedo, ovviamente, di lasciarmi la valutazione come recensione e spero di potermi iscrivere presto a un tuo nuovo contest 😉

    Nina^^
  • OFFLINE
    Old Fashioned
    Post: 544
    Utente Senior
    00 21/10/2023 12:04
    Ciao carissimo!
    Date le storie bellissime degli altri partecipanti, non me l'aspettavo proprio di vincere.
    Sono molto contento della valutazione, come tuo solito precisa e dettagliata. Fare contest con un giudice come te offre tantissimi spunti di riflessione, tutte le valutazioni sono curatissime e leggendole imparo sempre qualcosa.

    Mi piacerebbe molto ricevere la valutazione come recensione. Per le recensioni premio scegli pure tu quello che preferisci. Ti sconsiglio unicamente "non ho più paura" perché è un mappazzone infinito e chiederti di valutare quella sarebbe quanto meno un atto ignobile nei tuoi confronti (sono quasi 40.000 parole).

    Grazie mille per questo bellissimo contest, è stata come al solito una stupenda esperienza!
  • OFFLINE
    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 21/10/2023 14:50
    Re: Re: VI
    Vale__91 (viky18), 21/10/2023 00:28:




    Ultimo posto *sigh*, ma super felice di aver partecipato! Anzi, avendo ripreso a scrivere a pieno ritmo solo da qualche mese, posso dirti che un po' di critiche non possono che farmi bene :). Forse l'aver deciso di partecipare quasi all'ultimo ha penalizzato la scelta di molte cose, trama inclusa, ma non sono qui in cerca di alibi :) Ho trovato i tuoi punteggi costruttivi e di aiuto per lavori futuri.
    Sento di avere sicuramente un mio "stile", e ho tutta l'intenzione di migliorarmi. In primis, come hai citato sopra, nell'uso della punteggiatura e nella sintassi in generale. Per la grammatica invece, ho deciso che mi prenderó a calci da sola, perché certi errori non dovrei farli 😅. Leggo e rileggo tutto quello che scrivo moltissime volte, ma é chiaro che questo non mi renda infallibile agli errori.
    Ho anche la tendenza a cercare assiduamente delle frasi "perfette" o ad effetto, ma questo mi porta spesso al risultato opposto, creando una scrittura un po' troppo carica e pesante.
    Che la trama non sia particolarmente originale non lo metto in dubbio, ma in tutta serenitá ammetto che la decisione sia comunque consapevole e senza "pentimenti". Apprezzo decisamente il genere slice of life, ma capisco il tuo punto di vista e lo rispetto. Avrei forse potuto aggiungere qualche spunto piú fuori dal comune, ma tutto sommato, che la storia sia semplice non mi dispiace. Sono particolarmente affascinata dalla semplicitá, trovo che se trattata con le giuste attenzioni, possa riuscire davvero a trasmettere molto. Lavoreró per renderne meglio la resa.

    Sicuramente ho reso Emma un personaggio non molto interessante o caratterizzato nel dettaglio, si poteva fare di meglio, ma in linea di massima anche questa scelta é intenzionale. Non ho voluto affidare il ruolo di protagonista ad una figura femminile, ma che potesse essere lo stesso un punto fondamentale nel crollo ad effetto domino dei due fratelli. E' una ragazza di vent'anni intelligente, ma un po' superficiale e molto confusa su ció che davvero desidera in una relazione. Per questo motivo, nonostante pare sia sinceramente interessata a Riley, non ha la pazienza di capire i suoi ritmi e la sua timidezza, e non appena si trova colpita da un carattere molto piú spigliato, che sembra volerla davvero, si lascia trascinare con tutte le scarpe.
    Accetto chiaramente le tue impressioni, che nel suo insieme non ritengo affatto sbagliate.
    Per quanto riguarda il lessico, la semplicitá rispecchia indubbiamente la trama, ma é anche vero che non sono solita ad impelagarmi in modi di scrivere che non mi appartengono e propendo per una scrittura scorrevole (il piú possibile) e senza l'uso di espressioni forzate.
    Infine, l'uso di termini volgari é una scelta assolutamente voluta, ma riconosco che non sia sempre apprezzata. Se alcune espressioni sono sembrate delle traduzioni dall'inglese, temo che purtroppo si tratti puramente di un caso. Influenzata giornalmente dalla mia vita londinese e serie tv americane, posso aver inconsciamente forzato la mano nell'ottenere una traduzione letteraria senza rendermene davvero conto. Ci faró caso piú spesso.

    Perdonami il lunghissimo testo per risponderti, ma ho preferito andare nel dettaglio, piuttosto che dirti due parole in croce. Concludo ringraziandoti ancora, sia per aver creato questo concorso, sia per il giudizio mirato e mai banale.
    Buona serata e a presto!!




    Ciao Vale, e grazie ancora per la partecipazione!
    Mi fa piacere aprire un confronto sulle valutazioni, che alla fine non sono nient'altro che il mio parere, non certo scienza infallibile.
    Per gli errori grammaticali guarda, capisco eccome! è normalissimo fare imprecisioni al pc che sulla carta non si farebbero mai, va proprio insieme la vista dopo un po'. E con la punteggiatura peggio ancora. Sulle "traduzioni" è ovvio che fossero involontarie e casuali. Se poi effettivamente vivi a Londra è ancora più normale traslare anche in italiano le caratteristiche sintattiche dell'inglese, però ecco, si nota e stridono un pochino secondo me.
    Per quanto riguarda la trama, più che la scelta "slice of life" volevo criticare l'utilizzo dei cliché. Anch'io apprezzo molto la semplicità delle storie, soprattutto quando ci si propone di essere realistici.
    Per il resto, penso anch'io che la storia avrebbe avuto bisogno di un po' più di tempo e spazio, ma vista la consegna veloce posso capire le tue scelte.
    Sono comunque contento che ti sia trovata bene in questa esperienza di contest, a prescindere dall'esito :)
    Sono passato a lasciarti la valutazione come recensione.

    Alla prossima allora, sperando che sia presto!
    mystery_koopa
  • OFFLINE
    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    10 21/10/2023 14:53
    Re:
    Nina Ninetta, 21/10/2023 11:55:

    Ciao koopa!

    Grazie a te per la valutazione, lunga e dettagliata!
    Mi fa piacere sapere che la storia sia stata di tuo gradimento, hai colto le piccole sfumature che volevo lanciare. Se Maia a volte non l'hai compresa a pieno è stata una scelta voluta, proprio per il suo stato d'animo. Anche il lavoro, che non è chiaro se lo adori o meno, è un reazione all'evento traumatico (nella mia testa lo amava, prima di tutto ciò...). Stesso discorso per l'ex: Alex non è approfondito perché lei non ne vuole parlare...

    Ti chiedo, ovviamente, di lasciarmi la valutazione come recensione e spero di potermi iscrivere presto a un tuo nuovo contest 😉

    Nina^^




    Ciao Nina, grazie ancora a te!
    E grazie anche per la spiegazione sull'incomprensibilità di Maia. Avevo intuito che fosse una scelta voluta e con molto senso, ma ho comunque voluto riportarti i punti che mi avevano confuso un pochino di più, tutto qui.
    Non penso che organizzerò nuovi contest presto, sicuramente non prima di gennaio... ma non si sa mai, spero anch'io di tornare il prima possibile :)
    Passo subito con la recensione, alla prossima!
  • OFFLINE
    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 21/10/2023 14:55
    Re:
    Old Fashioned (OldFashioned), 21/10/2023 12:04:

    Ciao carissimo!
    Date le storie bellissime degli altri partecipanti, non me l'aspettavo proprio di vincere.
    Sono molto contento della valutazione, come tuo solito precisa e dettagliata. Fare contest con un giudice come te offre tantissimi spunti di riflessione, tutte le valutazioni sono curatissime e leggendole imparo sempre qualcosa.

    Mi piacerebbe molto ricevere la valutazione come recensione. Per le recensioni premio scegli pure tu quello che preferisci. Ti sconsiglio unicamente "non ho più paura" perché è un mappazzone infinito e chiederti di valutare quella sarebbe quanto meno un atto ignobile nei tuoi confronti (sono quasi 40.000 parole).

    Grazie mille per questo bellissimo contest, è stata come al solito una stupenda esperienza!




    Carissimo, grazie a te per la partecipazione e per le belle parole!
    Passo subito per la valutazione, per i premi credo ci sarà da aspettare un po', ma già dopo la prima settimana di novembre potrei iniziare. Ti dirò che "Non ho più paura" la leggerei molto volentieri se fosse a capitoli (probabilmente me li creerò da solo leggendola pian piano a pezzi), l'avevo già adocchiata 😅
    Ma per i premi ovviamente passerò da qualche racconto più breve.
    Spero di ritrovarti presto!
  • OFFLINE
    Spoocky
    Post: 222
    Giudice*
    Utente Junior
    00 21/10/2023 16:49
    Ciao, mystery!
    Mi ritrovo molto nella tua valutazione. Anzi, per una storia scritta quasi completamente a ridosso della scadenza e che avevo pensato di non consegnare credo sia andata anche troppo bene.
    Mi farebbe molto piacere la valutazione come recensione. Per quella premio, invece, lascio a te la massima libertà di scegliere quello che preferisci.

    Ti lascio un'ultima curiosità: The Last Watch è anche l'ultimo turno di guardia, non solo l'ultimo sulla nave in questione ma è anche un altro modo per definire il turno notturno che fa il protagonista. Per questo il titolo mi è sembrato molto calzante.

    Grazie mille per la valutazione e per questo bellissimo contest!
  • OFFLINE
    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 21/10/2023 18:35
    Re:
    Spoocky, 21/10/2023 16:49:

    Ciao, mystery!
    Mi ritrovo molto nella tua valutazione. Anzi, per una storia scritta quasi completamente a ridosso della scadenza e che avevo pensato di non consegnare credo sia andata anche troppo bene.
    Mi farebbe molto piacere la valutazione come recensione. Per quella premio, invece, lascio a te la massima libertà di scegliere quello che preferisci.

    Ti lascio un'ultima curiosità: The Last Watch è anche l'ultimo turno di guardia, non solo l'ultimo sulla nave in questione ma è anche un altro modo per definire il turno notturno che fa il protagonista. Per questo il titolo mi è sembrato molto calzante.

    Grazie mille per la valutazione e per questo bellissimo contest!




    Scusami allora! Il riferimento al nome dell'ultimo turno di guardia mi era proprio sfuggito, così è ancora più adatto al racconto. Passo subito con la valutazione :)
  • OFFLINE
    Old Fashioned
    Post: 544
    Utente Senior
    00 21/10/2023 20:44
    Re: Re:
    mystery_koopa, 21/10/2023 14:55:




    Carissimo, grazie a te per la partecipazione e per le belle parole!
    Passo subito per la valutazione, per i premi credo ci sarà da aspettare un po', ma già dopo la prima settimana di novembre potrei iniziare. Ti dirò che "Non ho più paura" la leggerei molto volentieri se fosse a capitoli (probabilmente me li creerò da solo leggendola pian piano a pezzi), l'avevo già adocchiata 😅
    Ma per i premi ovviamente passerò da qualche racconto più breve.
    Spero di ritrovarti presto!




    Ciao^^
    Per le recensioni non ho nessuna fretta, quindi passa pure quando vuoi, e scegli ovviamente quello che vuoi. Ti segnalo unicamente che appena saranno finite tutte le formalità del contest di Spoocky, ovvero a inizio novembre, "non ho più paura" andrà in onda a capitoli (un'estenuante decina di capitoli, per la precisione^^).
    [Modificato da Old Fashioned 21/10/2023 20:44]
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 21/10/2023 22:20
    Re: Re: Re:
    Old Fashioned (OldFashioned), 21/10/2023 20:44:




    Ciao^^
    Per le recensioni non ho nessuna fretta, quindi passa pure quando vuoi, e scegli ovviamente quello che vuoi. Ti segnalo unicamente che appena saranno finite tutte le formalità del contest di Spoocky, ovvero a inizio novembre, "non ho più paura" andrà in onda a capitoli (un'estenuante decina di capitoli, per la precisione^^).




    Va bene, mi prenderò il tempo per scegliere con comodo :)
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    JordanHemingway
    Post: 201
    Utente Junior
    00 22/10/2023 00:29
    Re: II
    mystery_koopa, 20/10/2023 22:32:

    SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 51,2/53
    L’ispezione, di Jordan Hemingway

    Grammatica e Stile: 9,7/10 (media tra 9,40/10 di g. e 10/10 di s.)
    La grammatica è quasi perfetta.
    “un Ispettrice” – “un’Ispettrice” -0,20
    “… Delta Gamma,” – la virgola non fa parte del discorso diretto, va quindi posta fuori dalle virgolette -0,20
    “una firewall” – “un firewall” – in italiano, le parole straniere vanno rese al maschile -0,20
    Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,40/10.
    La veste stilistica della storia, secondo me, è molto adatta al genere scelto. Hai scelto una struttura sintattica abbastanza semplice e chiara, con subordinate abbastanza semplici. Questo ti ha permesso di approfondire le descrizioni (e nella tua storia ce ne sono state diverse, anche magari di carattere più tecnico come quando hai parlato del sistema diagnostico dal punto di vista di Reisa) senza mai inficiarne la chiarezza per il lettore. La punteggiatura è sempre stata ordinata e ti ha aiutata a mantenere il racconto scorrevole.
    Hai fatto ampio uso anche dei dialoghi, che sono stati utili in più punti sia per la caratterizzazione dei personaggi e il procedere della trama, sia per spiegare con più facilità determinati meccanismi ai lettori, per esempio riguardo al funzionamento di una fortezza o di un’ispezione imperiale. Ciò ti ha permesso ti evitare lunghi paragrafi di riassunti e spiegazioni infodump, che avrebbero dato l’impressione di un diretto intervento del narratore, cosa dannosa soprattutto in storie come questa, caratterizzate dalla specificità dei punti di vista dei personaggi. I dialoghi di per sé mi sono piaciuti, non mi hanno mai dato l’impressione di essere artefatti o artificiosi, bensì molto naturali considerando il contesto. I tuoi personaggi rispettano formalmente le gerarchie pur presentando forti opinioni di rottura con esse, cercando in ogni modo di difendere il proprio operato e la propria posizione.
    Anche il lessico è ben dosato, specifico quando necessario, soprattutto nei punti più tecnici, ma mai di difficile comprensione.
    Mi spiace aver poco da dire su questo parametro, ma forse è meglio così, non essendoci nessuna pecca a mio parere. Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

    Trama e Originalità: 9/10
    Inizio dicendoti subito che la trama mi è piaciuta moltissimo, per contenuti e struttura.
    Introducendo un personaggio alla volta hai saputo sviluppare la trama da diverse prospettive, pur riuscendo a mantenere un filone narrativo unitario, aggiungendo nuovi tasselli un po’ alla volta. Scegliendo questa tecnica, è facile fare qualche errore nell’utilizzo dei pov, inserendo pensieri diretti di uno dei personaggi principali nella sequenza di un altro, ma hai fatto molta attenzione, mantenendo la struttura intatta.
    Un’altra componente molto interessante, soprattutto considerando il genere sci-fi distopico, è il worldbuilding, a cui hai dato molta attenzione: oltre ad essere stato molto interessante (ma questo è un mio parere soggettivo, in quanto amo questo tipo di approfondimento), si è poi rivelato utile ai fini di comprendere maggiormente le sfumature della trama, per esempio relativamente al rapporto tra le Fortezze e i pianeti ad esse soggetti. Mi piace molto vedere come sia rimasto un alone di mistero sull’origine del morbo, che evidenzia ancora di più lo stretto riserbo che l’élite imperiale ha dei propri segreti, ma che le condizioni di vita sui pianeti, sebbene non descritte nel dettaglio, siano perfettamente comprensibili grazie alla componente emotiva dei personaggi.
    Ritornando alla suddivisione in sequenze secondo i punti di vista, devo segnalarti l’unico errore logico che ho riscontrato nella trama, e che ti è costato la piccola penalizzazione. Nel punto vista di Faranne, infatti, prima fai riferimento a “un ricordo improvviso. / Luce rossa, le grida disperate di due bambine.”, ovvero lei e la sorella, ma più avanti dici che l’Ispettrice è entrata nella Fortezza dopo essersi specializzata in ingegneria biogenetica (cosa sicuramente impossibile da bambina), nonché che la sorella ha provato a raggiungerla soltanto in un secondo momento. Non è un errore che ha influenza sulla trama, pertanto la penalizzazione è ridotta, ma è comunque abbastanza rilevante da farsi notare.
    Parlando proprio della sequenza finale, anch’essa mi è piaciuta molto, soprattutto per l’atmosfera. Come approfondirò poi nel parametro apposito, la spiegazione di Faranne non è sconfinata nel classico “monologo finale del cattivo”, grazie anche alla complessità e alla caratterizzazione che le hai dato. La conclusione della storia, nonostante la spiegazione riguardante l’esito dell’ispezione e la gestione imperiale del morbo, mantiene quel tono “cupo, teso, di mistero irrisolto”, rimanendo così coerente con la parte precedente e dando un bel colpo finale al lettore, sempre coerentemente con il genere distopico.
    Passando infine all’originalità, il risultato è secondo me buono: molti elementi sono dei classici del genere, ma hai saputo differenziarti molto bene con i dettagli, per esempio entrando nello specifico delle tecnologie utilizzate grazie alle professioni dei personaggi e inserendo l’arco di vendetta personale di Faranne all’interno delle gerarchie imperiali, colpendole indirettamente dall’interno.
    Mi dispiace davvero non poterti assegnare il punteggio pieno, perché trovo che la tua trama l’avrebbe meritato, ma non posso che penalizzare in questo parametro il piccolo errore logico presente.

    Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
    Anche da questo punto di vista la storia mi è piaciuta molto, in quanto tutti e tre i protagonisti hanno una personalità e una storia ben delineate e senza discrepanze (a parte quella menzionata nel parametro della trama, per cui ovviamente non ti penalizzerò di nuovo). Inoltre, ho trovato i tre punti di vista molto equilibrati, senza un’evidente preponderanza di uno sugli altri fino alle battute finali, dove ovviamente è Faranne a tirare le fila della storia.
    Parlando proprio dell’ispettrice, mi è piaciuta molto per le sue sfaccettature: inizialmente pare fredda, completamente distaccata e ligia a seguire le procedure formali non curandosi dell’elemento umano che esse potrebbero danneggiare, mentre nel finale si rivela tutta la sua emotività, la sua voglia di vendetta e rivalsa contro un sistema ingiusto che ha colpito molti innocenti, tra cui lei in prima persona. Tuttavia, anche in questo contesto è rimasta fredda e pianificatrice, estremamente attenta a non lasciare traccia delle sue mosse di sabotaggio e conseguente bocciatura delle fortezze.
    Anche Reisa ha nella razionalità il proprio punto forte, anche se con sfumature diverse rispetto a Faranne: entrambe hanno sì dedicato a un progetto la propria vita, ed entrambe hanno intenzione di fare del bene. Eppure, anche per asimmetria informativa, agiscono in direzioni opposte l’una all’altra, arrivando allo scontro nel finale. Si tratta di una battaglia impari, ma in cui la ragazza fa valere le proprie ragioni e la consapevolezza delle proprie capacità lavorative anche di fronte allo sgretolarsi delle proprie certezze e di tutto quello che aveva conosciuto fino ad allora, tanto da rimanere incredula, quasi ad auto incolparsi per non essersene accorta da sola in precedenza.
    Aldan, infine, è il personaggio la cui emotività traspare maggiormente: nelle interazioni con i suoi superiori sulla Fortezza e in quelle con il padre, soprattutto, ma anche nei momenti introspettivi e di ricordo del passato. Tramite il suo punto di vista hai ricostruito la vita sul pianeta e il processo di emigrazione sulla fortezza, filtrandolo prima tramite le sue speranze, e poi tramite la sua disillusione nei momenti del respingimento del padre e della lettera proveniente dalla sorella.
    Anche in questo caso non ho nulla da dire, se non farti i miei complimenti per l’ottima resa!

    Bonus: 9,5/10
    Genere – Fantascienza: Decisamente sì, la fantascienza è il genere predominante. Non solo la storia è ambientata in un futuro ipertecnologico e distopico, all’interno di una stazione spaziale, ma il passaggio dal presente al momento del racconto è ben chiaro grazie a un accurato worldbuiliding. Ottimo lavoro. 2,5/2,5
    Emozione – Rabbia: Mi è piaciuto l’utilizzo di questa emozione, poiché hai mostrato la rabbia nelle sue diverse sfumature grazie ai diversi personaggi: la rabbia di Reisa è dovuta alla consapevolezza che il suo lavoro non potesse essere sbagliato, quella di Faranne la porta alla vendetta. 2,5/2,5
    Oggetto – Sigillo: Il sigillo dimostra che l’Ispettrice è effettivamente al servizio dell’Impero. L’oggetto è presente e ha un senso all’interno della trama, pertanto il punteggio è positivo, ma trovo che ci sarebbero stati modi per renderlo più “fondamentale”, ad esempio se fosse stato necessario a chiarire eventuali dubbi sull’identità dell’Ispettrice, che però non viene mai messa in dubbio, nemmeno in precedenza. 2/2,5
    Luogo – Castello/Fortezza: L’intera storia è ambientata su una “Fortezza”, un avamposto orbitante da cui le élite controllano i pianeti ad esse sottoposti, in cui il morbo imperversa. Ne hai inoltre spiegato accuratamente nascita, funzionamento e sistemi di controllo. Ottimo! 2,5/2,5

    Titolo: 3/3
    Il titolo mi è piaciuto molto. È semplice, diretto, ma al tempo stesso riesce a comunicare tanto, suggerendo un’atmosfera di tensione, di mistero e di pericolo riguardo a ciò che “l’ispezione” possa effettivamente scoprire, ancor prima di sapere di quale tipo di ricerca si tratta. Inoltre ha un doppio significato, potendosi riferire sia alla visita dell’Ispettrice Imperiale, sia alla scansione per verificare la presenza del Morbo. Amo sempre i titoli con più sfumature tutte così fondamentali all’interno della storia! Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

    Gradimento Personale: 10/10
    Forse l’avrai intuito dai commenti precedenti, che la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Hanno fatto molto la scelta del genere e del tipo di trama, che rientrano decisamente nelle mie corde, ma anche l’esecuzione è stata davvero ottima, e ha saputo coinvolgermi dall’inizio alla fine del racconto, senza mai lasciarmi andare ma anzi prendendomi sempre di più. Tecnicamente il racconto ha qualche piccola imprecisione che ti ho segnalato in precedenza, ma dal punto di vista del lettore, e non del giudice, è come se non ci fossero. Non ricordo se questa è il primo dei tuoi racconti che leggo, ma sicuramente non sarà l’ultimo, anche perché ho visto che hai sviluppato in altre occasioni il genere fantascientifico. E io sono molto curioso!

    Ciao! Scusa il ritardo: grazie mille! *-* sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta. Rileggendola, ero abbastanza incerta (soprattutto perchè ero partita con un'idea ed è uscita in un altro modo - da cui il cambio di rotta nella back story di Faranne che proprio mi era sfuggito, grazie per averlo evidenziato), quindi leggere la tua valutazione mi ha sollevato il morale non poco.
    Per le recensioni, passa quando vuoi e fai pure tu, mi piacerebbe avere la tua valutazione come recensione a questa storia (appena ho un minuto correggo anche la grammatica, mi erano proprio sfuggiti).

    Ad ogni modo, spero di rivedervi tutti in altri contest, complimenti a tutti ^-^ e grazie a te per avere organizzato!
    [Modificato da JordanHemingway 22/10/2023 00:32]
    To attempt the impossible.
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 22/10/2023 10:20
    Re: Re: II
    JordanHemingway, 22/10/2023 00:29:

    Ciao! Scusa il ritardo: grazie mille! *-* sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta. Rileggendola, ero abbastanza incerta (soprattutto perchè ero partita con un'idea ed è uscita in un altro modo - da cui il cambio di rotta nella back story di Faranne che proprio mi era sfuggito, grazie per averlo evidenziato), quindi leggere la tua valutazione mi ha sollevato il morale non poco.
    Per le recensioni, passa quando vuoi e fai pure tu, mi piacerebbe avere la tua valutazione come recensione a questa storia (appena ho un minuto correggo anche la grammatica, mi erano proprio sfuggiti).

    Ad ogni modo, spero di rivedervi tutti in altri contest, complimenti a tutti ^-^ e grazie a te per avere organizzato!




    Ciao Jordan! Sono felice che la valutazione ti abbia trovato d'accordo :)
    Sono passato con la valutazione , per i premi vi farò attendere un pochino ma già a metà novembre dovrei iniziare:)
    Alla prossima, spero presto!!
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    mystery_koopa
    Post: 2.885
    Giudice*****
    Utente Veteran
    00 11/11/2023 10:10
    Recensioni premio:

    Old Fashioned 3/3
    JordanHemingway 2/2
    Spoocky 1/1

    Valutazione come recensione 6/6

    Tutte le recensioni premio consegnate.
    [Modificato da mystery_koopa 16/02/2024 16:36]
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