00 21/10/2023 00:28
Re: VI
mystery_koopa, 10/20/2023 10:25 PM:

SESTO POSTO, CON UN TOTALE DI 40/53
Crocodile’s Tears, di Vale__91

Grammatica e Stile: 8/10 (media tra 9/10 di g. e 7/10 di s.)
La grammatica è corretta, ho trovato un solo errore presente in più punti.
“tra quelle note Emma, era ormai persa” – “tra quelle note, Emma…” la virgola separa soggetto e verbo -0,50
“i prossimi ad esibirsi sono, i Crocodile’s Tears” – come sopra. Qui avresti potuto sostituire la virgola con i puntini di sospensione -0,50
Ho trovato anche una terza volta questo errore. In quel caso si trattava però di un dialogo in cui la virgola ha ricreato bene la cadenza del parlato, per cui non mi è parso un vero errore quanto più una “licenza” (che non posso però considerare corretta nella prosa descrittiva).
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9/10.
Per quanto riguarda invece lo stile, mi trovo un po’ più in difficoltà nello stilare la valutazione.
Il racconto è indubbiamente scritto bene, è scorrevole e senza errori: tuttavia, alcuni punti del testo mi hanno lasciato con qualche dubbio.
Partendo però dai dialoghi, devo dire che li ho trovati il punto forte del racconto. Li ho trovati realistici e adatti ai contesti e alle caratterizzazioni, in grado di spaziare dai toni più duri negli scontri tra fratelli a quelli più delicati nei dialoghi con Emma. Solo in alcuni tratti mi sono parsi un po’ fuori misura, per esempio in “Senti lurido stronzo… fottuta esistenza…”: non mi infastidisce particolarmente il lessico volgare, in quanto adatto alla situazione, ma sono proprio le parole scelte che fanno sembrare la scena artificiosa, più una traduzione molto letterale dall’inglese “Hear me out you dirty bastard / fucking usato come intercalare” piuttosto che come una frase scritta direttamente per un testo in lingua italiana. Purtroppo, queste ricorrenze non mi hanno permesso di apprezzarli fino in fondo, avvicinando questi passaggi del testo più a parodie piuttosto che a scene drammatiche.
Anche la punteggiatura non è stata sempre precisa: ti ho già riportato nella sezione grammaticale i due errori relativi al posizionamento della virgola, ma in generale trovo che avresti potuto usare le pause in modo migliore. In alcuni punti, soprattutto nei passaggi più descrittivi, mi sono infatti trovato “senza fiato” a metà frase. Ti lascio un paio di esempi:
“Stravaccato su un divano trasandato di finta pelle nera e con una scarpa poggiata su un tavolino in vetro ricoperto di graffi”.
“qualunque cosa Emma gli avesse tramesso seduti a quel tavolo in legno ricoperto da una dozzina di bottiglie e boccali di birra, non era stato il solo desiderio fisiologico di volersi svuotare le palle”
Nei dialoghi, invece, la punteggiatura è stata gestita sempre perfettamente, andando di pari passo con il ritmo delle parole.
Ho trovato il lessico semplice, volutamente ridotto per adeguarsi alla caratterizzazione dei personaggi. Come detto in precedenza, alcuni passaggi più scurrili sono risultati appropriati in relazione al contenuto.
Ti riporto infine un passaggio posto in conclusione al racconto, che sono stato indeciso se segnalarti nel parametro grammaticale “Ora sicurezza ed ambulanza venivano reclamate a gran voce, ma lui non riuscì a sentirli”. Se riferito alla sicurezza e alle ambulanze, “sentirli” avrebbe dovuto essere al femminile. Penso però che sia riferito alle persone che le stanno chiamando, per cui trovo che più che un errore grammaticale si sia trattato di una resa imprecisa del concetto proprio per come hai sviluppato la frase.
Considerando pregi e difetti, trovo comunque che il tuo stile sia riuscito a comunicare più che sufficientemente i contenuti, nonostante qualche imprecisione su diversi parametri. Assegno quindi un punteggio di 7/10.

Trama e Originalità: 6,5/10
Come lo stile, anche la trama mi ha lasciato qualche dubbio, pur essendo tutto sommato completa e priva di incongruenze.
Il primo punto ad avermi poco convinto è l’uso del cosiddetto “infodump”, ovvero l’inserimento di riassunti slegati dalla narrazione che puntano a spiegare eventi avvenuti precedentemente al tempo del racconto. Per rendere la storia più fluida, questi passaggi (se necessari a capire il prosieguo) andrebbero amalgamati di più nella narrazione (come prosa, introspezione o dialogo) piuttosto che mostrati direttamente (“show, don’t tell”). Ti lascio qualche esempio per provare a spiegarmi meglio:
“Riley si concedeva il tempo di conoscere una persona se sentiva di provare del reale interesse nei suoi confronti, al contrario di Tom, che faceva del sesso una tappa fissa su cui forgiare qualsiasi risvolto futuro. Per lo piú le sue storie terminavano all’alba del giorno successivo”: questo estratto sembra davvero una nota dell’autore sui personaggi. Anche senza sottolinearlo in questo modo, il concetto poteva essere fatto passare più implicitamente, credo che definire Emma “la sua unica relazione seria”, con magari una frase di contorno, sarebbe bastato.
Lo stesso discorso vale anche per il punto in cui racconti la nascita dei Crocodile’s Tears e la loro storia: ai fini della narrazione è sicuramente più utile ai fini della narrazione rispetto all’esempio precedente, anche per le ripercussioni sul rapporto tra i due fratelli. Il problema è che comunque l’ho percepito come slegato dal resto, quasi un racconto a sé.
Oltre a ciò, ho trovato un’imprecisione anche nell’utilizzo dei punti di vista. Il narratore è a tratti esterno, ma per la maggior parte racconta gli eventi dal punto di vista di Riley. Nel passaggio che ti riporto di seguito, il pov prevalente era il suo, ma improvvisamente sei passata a parlare delle parti di Emma che lui non avrebbe mai potuto conoscere: “ma ciò che non era riuscito a cogliere di lei e i suoi appena compiuti ventisei anni, era il bisogno impellente di sentirsi desiderata. L’interesse per il ragazzo era sincero, ma un cuore scalpitante in cerca di attenzioni e sicurezze bramava molto di più di lunghi sguardi senza contatto.”
Non posso che considerarlo un errore nell’utilizzo dei punti di vista, essendo mancante anche un qualsiasi stacco grafico.
Passando invece al fulcro del parametro, l’intreccio è ben gestito: il risultato finale è un crescendo emotivo, che spinge Riley a colpire il fratello al culmine della rabbia e dell’esaurimento, dopo aver sopportato e accumulato ogni torto per anni. La storia è risultata così godibile ed equilibrata, con un’ottima esplosione sul finale seguita da un momento di calma, in cui Riley riflette sulle azioni compiute e, pur riconoscendo di aver oggettivamente sbagliato, sa in cuor suo di aver fatto la cosa giusta, a prescindere dalle conseguenze.
Riprendendo proprio il finale, devo dire che non è stato particolarmente originale, così come non lo è l’idea di base di due fratelli/membri di una band che si contendono la stessa donna: nella letteratura e nelle fanfiction ci sono molti esempi simili.
In conclusione mi sento di dare comunque un punteggio sufficiente alla storia: la trama non ha buchi e ha una buona struttura, mentre il tema (seppur non esattamente innovativo) è eseguito con ordine e approfondimento adeguati. Sono però presenti alcuni errori che durante la lettura si sono sentiti, rendendo alcuni punti un po’ macchinosi a causa dei movimenti improvvisi del punto di vista.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8/10
Anche per quanto riguarda la caratterizzazione, trovo che il risultato finale sia buono, ma con diversi punti migliorabili.
Hai scelto di impostare il racconto sui rapporti e le interazioni tra i due fratelli, declinandole in diverse situazioni in cui inevitabilmente Tom va a prevaricare Riley, portandolo al conflitto. Se da un lato questa scelta ti ha permesso di stabilire con precisione una struttura narrativa, dall’altro ne ha forse risentito l’individualità dei due protagonisti, che si esprime soltanto in questo clima di continua competizione anche durante le interazioni con gli altri personaggi. Per il tipo di storia che hai deciso di raccontare è però una scelta che può starci, e che non mi ha infastidito durante la lettura, visto che nello sviluppo dei pensieri (riportati tramite le azioni) di Tom e dell’introspezione di Riley sei sempre stata coerente alla struttura, sviluppandoli “in crescendo” di pari passo con la trama.
Mi è piaciuto, in particolare, vedere le interazioni di Riley con gli altri membri della band: in questo caso sì, tramite lo show don’t tell, sei riuscita a mostrare alcune sfumature che fino a quel momento erano rimaste in secondo piano, facendo così capire ai lettori la vera portata dei dissensi tra i due.
Al contrario, altre volte hai cercato di dare un po’ più di colore al passato dei due spiegandolo a parole: si tratta dell’effetto “riassunto” di cui ti ho parlato in precedenza. Lo riporto anche qui perché riguarda anche la caratterizzazione, ma ovviamente non ti penalizzo ancora nel punteggio, avendolo fatto prima.
A non essermi piaciuta per niente è Emma, di cui veramente non sono riuscito a capire nulla: è presissima di un ragazzo, ma quando il fratello di lui le dà attenzioni si innamora e poi come se niente fosse rimane a fare da amica e confidente al primo pur sapendo che è ancora interessato a lei? Durante la scena del dialogo mi è sembrata molto falsa, come se stesse dando a Riley la possibilità di sfogarsi come contentino ma senza dare davvero peso alle sue parole. E poi ancora, nel finale: inizialmente è felice dell’esibizione pur conoscendone tutti i retroscena conflittuali, e poi sembra sorpresa nel momento dell’aggressione, non provando nemmeno a intervenire (anche se questo potrebbe benissimo dipendere da un momentaneo shock). In generale mi è parsa molto superficiale: un po’ perché caratterizzata così (questo sembra emergere anche dal “riassunto” sui suoi pensieri iniziali), ma un po’ perché viene sempre relegata a oggetto sullo sfondo, uno dei tanti elementi del conflitto tra i due fratelli, e come ciò completamente priva di personalità e volontà proprie.
In conclusione, trovo che tu abbia fatto un buon lavoro in questo parametro, ma che sia mancata un po’ di profondità nella caratterizzazione (in misura minore nei due fratelli, davvero evidentemente in Emma).
In assenza di ciò, provare a immedesimarsi nelle emozioni dei protagonisti è stato difficile, nonostante esse fossero ben esplicitate, e la storia ne è rimasta un po’ penalizzata.

Bonus: 9,5/10
Genere – Romantico: La storia è incentrata sul rapporto tra due fratelli e sull’evoluzione che ha in seguito ai conflitti dovuti a una ragazza che interessa ad entrambi. Anche i rapporti tra il protagonista ed Emma sono stai approfonditi, per cui direi che il genere romantico è quello giusto. 2,5/2,5
Emozione – Rabbia: La rabbia è forse l’emozione predominante di Riley: inizialmente è repressa e vissuta nel silenzio, ma col proseguire del racconto inizia ad esternarsi sempre di più, fino all’esplosione finale. 2,5/2,5
Oggetto – Bouquet: Il bouquet compare nella scena della proposta di matrimonio di Tom a Emma. Tuttavia, è più un elemento di contorno, visto che il ruolo principale è ovviamente preso dall’anello (che ricompare anche nella scena conclusiva). Non assegno il punteggio pieno per questo motivo, ma l’oggetto è comunque presente e descritto. 2/2,5
Luogo – Concerto: Il concerto è il set di più passaggi, ma soprattutto dell’ultima scena: è il luogo in cui gli screzi artistici e quelli personali tra i due fratelli portano alla rottura finale, e ciò non sarebbe potuto avvenire in nessun altro momento. Ottimo! 2,5/2,5

Titolo: 2/3
Il titolo che hai scelto non è male, ma mi ha creato delle aspettative che la storia non ha mantenuto fino in fondo. Ovviamente il nome della band formata dai protagonisti lo riprende, rendendolo sicuramente pertinente, ma mi sarei aspettato di ritrovare il concetto di “lacrime di coccodrillo” all’interno della narrazione, tema che secondo me non hai sviluppato fino in fondo. Sì, Riley si è pentito di aver lasciato Emma a ballare con Tom, ma onestamente mi sembra un po’ poco per ritenere la tematica completa, forse anche perché si tratta più di un rimpianto che di un rimorso. Inoltre, la caratterizzazione non approfondita non ha aiutato a comprendere fino in fondo le motivazioni dietro alle scelte dei personaggi.
In generale comunque il titolo è pertinente al racconto, anche se non coincide alla perfezione con i contenuti, per cui assegno un buon punteggio.

Gradimento Personale: 6/10
Come forse avrai potuto notare in precedenza, la storia non mi è piaciuta fino in fondo. Non è scritta male, affatto, ma molte imprecisioni ne hanno un po’ azzoppato la resa finale.
Essendo questo parametro relativo al mio gusto personale, inoltre, vorrei riprendere anche il discorso fatto precedentemente sull’originalità: sono sicuro del tuo impegno e della tua passione per la scrittura, ma in questa storia non ho trovato niente di non già visto, nemmeno un piccolo dettaglio. Andando avanti con la lettura, mi sembrava di sapere sempre cosa sarebbe successo in seguito, e questa sensazione non se n’è mai andata fino alla fine. Ad averti ulteriormente penalizzata è stata la mancanza di una caratterizzazione più completa dei personaggi, che mi ha reso difficile immedesimarmi in loro per essere più coinvolto.
Mi dispiace non essere riuscito ad apprezzare maggiormente la storia, nonostante comunque oggettivamente sia scritta bene. Magari c’è qualcosa che non ho colto, e sono sicuramente aperto al confronto.




Ultimo posto *sigh*, ma super felice di aver partecipato! Anzi, avendo ripreso a scrivere a pieno ritmo solo da qualche mese, posso dirti che un po' di critiche non possono che farmi bene :). Forse l'aver deciso di partecipare quasi all'ultimo ha penalizzato la scelta di molte cose, trama inclusa, ma non sono qui in cerca di alibi :) Ho trovato i tuoi punteggi costruttivi e di aiuto per lavori futuri.
Sento di avere sicuramente un mio "stile", e ho tutta l'intenzione di migliorarmi. In primis, come hai citato sopra, nell'uso della punteggiatura e nella sintassi in generale. Per la grammatica invece, ho deciso che mi prenderó a calci da sola, perché certi errori non dovrei farli 😅. Leggo e rileggo tutto quello che scrivo moltissime volte, ma é chiaro che questo non mi renda infallibile agli errori.
Ho anche la tendenza a cercare assiduamente delle frasi "perfette" o ad effetto, ma questo mi porta spesso al risultato opposto, creando una scrittura un po' troppo carica e pesante.
Che la trama non sia particolarmente originale non lo metto in dubbio, ma in tutta serenitá ammetto che la decisione sia comunque consapevole e senza "pentimenti". Apprezzo decisamente il genere slice of life, ma capisco il tuo punto di vista e lo rispetto. Avrei forse potuto aggiungere qualche spunto piú fuori dal comune, ma tutto sommato, che la storia sia semplice non mi dispiace. Sono particolarmente affascinata dalla semplicitá, trovo che se trattata con le giuste attenzioni, possa riuscire davvero a trasmettere molto. Lavoreró per renderne meglio la resa.

Sicuramente ho reso Emma un personaggio non molto interessante o caratterizzato nel dettaglio, si poteva fare di meglio, ma in linea di massima anche questa scelta é intenzionale. Non ho voluto affidare il ruolo di protagonista ad una figura femminile, ma che potesse essere lo stesso un punto fondamentale nel crollo ad effetto domino dei due fratelli. E' una ragazza di vent'anni intelligente, ma un po' superficiale e molto confusa su ció che davvero desidera in una relazione. Per questo motivo, nonostante pare sia sinceramente interessata a Riley, non ha la pazienza di capire i suoi ritmi e la sua timidezza, e non appena si trova colpita da un carattere molto piú spigliato, che sembra volerla davvero, si lascia trascinare con tutte le scarpe.
Accetto chiaramente le tue impressioni, che nel suo insieme non ritengo affatto sbagliate.
Per quanto riguarda il lessico, la semplicitá rispecchia indubbiamente la trama, ma é anche vero che non sono solita ad impelagarmi in modi di scrivere che non mi appartengono e propendo per una scrittura scorrevole (il piú possibile) e senza l'uso di espressioni forzate.
Infine, l'uso di termini volgari é una scelta assolutamente voluta, ma riconosco che non sia sempre apprezzata. Se alcune espressioni sono sembrate delle traduzioni dall'inglese, temo che purtroppo si tratti puramente di un caso. Influenzata giornalmente dalla mia vita londinese e serie tv americane, posso aver inconsciamente forzato la mano nell'ottenere una traduzione letteraria senza rendermene davvero conto. Ci faró caso piú spesso.

Perdonami il lunghissimo testo per risponderti, ma ho preferito andare nel dettaglio, piuttosto che dirti due parole in croce. Concludo ringraziandoti ancora, sia per aver creato questo concorso, sia per il giudizio mirato e mai banale.
Buona serata e a presto!!
[Modificato da Vale__91 21/10/2023 00:44]