Non voglio essere lunga ma volevo raccontarvi la mia brutta esperienza è lunga lo so,ma non ci riesco a minimizzare una situazione del genere
…E per te io sarò sempre la Vita e la Morte…
Mi chiamo Antonella ho 24 anni e mai avrei pensato che mi potesse accadere una cosa così terribile e insopportabile.
Il giorno giovedì 17 luglio 2014 sono andata dal medico per farmi controllare i miei soliti esami del sangue che annualmente faccio…tutto apposto…tutto nella norma…
Il medico trascrive i risultati e gli chiedo: “Bruno, io avrei un ritardo di quasi due settimane, ma sono abbastanza certa di non essere incinta perché lei sa che Pasquale è praticamente sterile!!!” e il mio medico di famiglia Bruno mi risponde: “Non centra Antonella, quante donne che non potevano avere figli dopo aver adottato rimangono incinte?!? E questo è solo uno dei tanti esempi che mi è venuto in mente…vai in farmacia quando esci e fai il tuo test…chiamami appena l’hai fatto!!!”
Esco…vado in farmacia e compro il mio test…nella mia mente, mentre ritornavo a casa a piedi, pensavo solo che avevo speso 13,80€ per niente…
Arrivo a casa e sul divano mentre guarda la tv, c’è mia madre che mi chiede che cosa mi avesse detto Bruno e le dico che era tutto ok e che mi ha consigliato si fare il test di gravidanza…
Mi dirigo in bagno, scarto il test e mi preparo per fare la pipì su QUEL test...
Il test che mi cambierà la vita per sempre…
Il foglietto illustrativo dice che bisogna aspettare dai 3 ai 5 minuti per aver la risposta…io non ho aspettato nemmeno un minuto perché nemmeno il tempo di appoggiarlo sul lavandino che subito sono apparse le due linee più belle che io abbia mai visto…
In 30 secondi la mia vita è cambiata non si può spiegare…solo chi è rimasta incita può capire…
La mia reazione non è stata come credevo, ero incredula non sapevo cosa pensare…
Mia madre piange, mia sorella che continua a dire: “Ero sicura che eri incinta” …
Guardo mia madre nella speranza che mi dia delle risposte…
Risposte a domande che nemmeno ho fatto…
Prendo il mio cellulare faccio la foto al test e la mando a lui…
Mi chiama è incazzato…
Mi dice: “Che modi sono questi di dire che sei incinta?!?” e io gli dico: “Pensavo fosse carina come cosa, SCUSAMI” …
Lui non ha reagito per niente bene; ha avuto una reazione fuori dal comune…
Non faceva altro che pensare a come fosse possibile, a come lo alleveremo, che non era il momento…
Io gli dissi: “Puoi anche lavartene le mani!!!non ti giudico…non voglio nulla te lo metto anche per iscritto” …
Lui mi grida, mi urla che non capisco un cazzo, che mai se ne laverà le mani…
Gli dico allora di calmarsi…
Ho passato per una settimana e mezzo l’inferno…se ci penso ancora non mi sembra vero…
Il 25 luglio 2014 ho eseguito l’HCG ed è risultato 13066.0 cioè ero incinta tra le 4 e le 6 settimane…
Io non so come spiegarlo ma ho sentito fin dall’inizio che non sarebbe andata a buon fine questa gravidanza…
Non se è stato il sesto senso di donna o l’istinto materno che si instaura fin da subito…
È stata una sensazione davvero forte…indescrivibile…
Il 12 agosto ho avuto la prima visita…non ci potevo credere…non mi rendevo conto di ciò che mi stava accadendo…
Il suo cuoricino batteva già forte…
Durante la visita risultava tutto apposto tranne che per un piccolo distacco del trofoblasto…il medico mi rassicurò, ma sapevo che era il primo segno negativo…
Iniziai subito a prendere ciò di cui il mio piccolino o la mia piccolina avrebbe avuto bisogno…
Stetti immediatamente attenta a tutto…lavavo bene frutta e verdura…smisi di mangiare ciò che non si può mangiare in gravidanza etc…
Al lavoro avvisai subito della mia dolce attesa…sono stati gentilissimi mi dissero di non alzare più pesi, di avvisarli di ogni cosa…
Ero felice, anche se non del tutto per la mia intensa sensazione…ma volevo urlare al mondo che ero incinta, che finalmente potevo dare tutto l’amore che ho dentro a una parte di me…
Pasquale, il mio compagno, ancora non riusciva a capire come era stato possibile, voleva tenere tutto nascosto, ma io ne ce la facevo…
Non lo giudicavo, anche se non capivo… mi dicevo che aveva bisogno di tempo…e intanto io anche se pur di nascosto e in silenzio coltivavo il mio amore già forte e intenso per lui o lei che cresceva in silenzio dentro di me…
Il 19 agosto feci la prima ecografia…
Lo/a vidi…
Si muoveva tantissimo… sembrava che ballasse…
Ho pensato: “ha preso da me visto quanto si muove”!!!
Il 26 agosto ci fu il secondo segno negativo…
Mentre ero al lavoro andai in bagno e trovai delle perdite chiare sullo slip…
Mi documentai subito su internet…
Chiamai Bruno e disse che fino a quando non sono rosso vivo non bisogna preoccuparsi…
Per me non era così, per me era un altro segno…
Il 28 agosto ero di riposo ed ero dai miei…mi svegliai e le perdite se pur chiare erano abbondanti decisi per scrupolo di andare a farmi controllare…
In ambulatorio il panico …
Piansi
Pasquale e tutti mi dicevano che ero solo troppo paranoica…dovevo tranquillizzarmi…
Io dicevo che non era così…
Nessuno mi ascoltava…
Mi misi in malattia…mi diedero degli ovuli vaginali e riposo assoluto per una settimana…
Il 3 settembre feci il bi-test…terzo segno negativo…
Dovetti ripeterlo…
C’era qualcosa che non andava…
Non coincideva l’epoca gestazionale con le proporzioni del feto e c’era una proteina bassa…
Anche qui il medico mi disse che non dovevo preoccuparmi…
Mi disse di andare in vacanza tranquillamente…
Ma niente…io dentro di me urlavo che non era così che c’era qualcosa…
Andammo giù in Puglia…demmo la notizia alla sua famiglia…
Erano increduli e felici nello stesso tempo…
Pasquale finalmente gioiva e programmava con me e con tutti…
Iniziai a rilassarmi, ma non del tutto perché me lo sentivo che stava accadendo qualcosa…
Il 24 settembre andammo a Roma ad un matrimonio tutti mi ricoprivano di attenzioni…
Io mi non mi sentivo bene…
Non avevo voglia…
Non c’ero con la testa…
Non mi sentivo a mio agio…
Al rientro mi sentivo molto bagnata come se me la fossi fatta addosso…
Nel bagno del hotel vidi quel colore rosso…il più brutto colore che in gravidanza una donna possa vedere…quarto segno negativo
Buttai collant e slip…
Il giorno seguente ebbi perdite di coaguli…quinto segno negativo
Il 26 settembre andai dal ginecologo della madre del mio compagno…
Il ginecologo disse che era normale…che era l’utero che si stava allargando…
Dall’ ecografia risultava tutto nella norma…
E io ancora. “no no no” …
Mi documentai su internet in base ai sintomi che avevo…
Tutti i siti dicevano che era l’utero che si allargava…
Lui/lei fece CIAO con la manina…
Il 4 ottobre al matrimonio della cugina lo/a sentii per la prima volta…
Che bello…che emozione…
Iniziavo finalmente e rendermene conto che stavo diventando donna al 100%...
Iniziai a parlarci sempre, anche se ormai lo facevo già da un po’…
Se gli/le piaceva qualcosa me lo faceva capire impuntandosi…
Nonostante il suo farsi sentire non ero tranquilla…
Provavo a reprimere, soffocare tutti i miei pensieri negativi…
Provavo a concentrarmi sul mio bimbo/a che si muoveva, che ballava…
Era impossibile…
L’8 ottobre andai alla visita di controllo e anche questa volta andava tutto bene…
Il giorno seguente, il 9 ottobre andai a fare l’amniocentesi per quella proteina bassa che mi era stata trovata…
Entrai nella stanza era avvolta in una debole luce…
Mi spogliai…mi distesi sul lettino pronta per l’amniocentesi e lì nel giro di un minuto tutto cambiò…
Il mio cervello si spense…gli infermieri e il dottore mi parlavano ma io non li sentivo…
Vedevo solo le loro labbra che si muovevano…
È stato come se io fossi la spettatrice…
C’era poco liquido amniotico e risultava una malformazione encefalica…
Ero a pezzi…scoppiai a piangere…
E anche se lo avevo capito da subito mi dicevo che non era possibile…che non stava accadendo a me…
Subito iniziarono con le solite frasi: “sei giovane…fatti forza” …
Andammo dal mio ginecologo e di nuovo mi distesi su un altro lettino…
Mi fece un ecografia e anche lì risultava questa malformazione…
Venne un altro medico…
E un altro ancora…
La diagnosi era: “sospetto di oloprosencefalia” …
Chiesi subito informazioni e le conseguenze…
E senza giri di parole e a freddo disse quella frase che nessuna madre vorrebbe sentirsi dire: “BISOGNA INTERROMPERE LA GRAVIDANZA” …
Mi prenotò subito un’ecografia di secondo livello per il lunedì successivo…
Ero distrutta…
Eravamo distrutti…
Non era possibile…
Perché io….
Perché a me…
Ho urlato a Dio tutto il mio odio che dice di esserci e invece di fare qualcosa se ne sta sul suo trono a guardare lo spettacolo…
Piansi ininterrottamente…
Quella sera di quello stesso giorno andai a letto e mi addormentai credo subito…
Il mio corpo era pesante…ogni singola parte del mio corpo sembrava pesare una tonnellata…
Più tardi venne a letto anche lui…
Mi sentii stringere e toccare la pancia…
Sentivo qualcuno che singhiozzava e che piangeva forte…
Era lui…
L’uomo che non fa trapelare un emozione dal suo volto…colui che sembra che nulla lo tocchi…
In quel momento dovetti farmi forza e lasciare che per una volta fossi io a prendimi cura di lui…che fossi a dirgli: “va tutto bene, tutto si risolverà tranquillo” …
Non lasciai scendere una lacrima dal mio viso volevo che fosse lui a sfogarsi…
In quel momento e credo per la prima volta ero IO, la roccia, lo scoglio al quale aggrapparsi, la spalla sulla quale piangere…
È stata una bella sensazione…
“Bello e strano” come in una situazione del genere si possano fare certi pensieri…vero?!?
Il giorno seguente il 10 ottobre ebbi una crisi… buttai fuori quasi tutta la rabbia che avevo…
Volevo morire…
Mi aggrappai alla ringhiera di casa e mi ci appesi come se volessi sradicarla…
Arriva il fatidico lunedì 13 ottobre 2014 passai da un ambulatorio all’altro mi vestivo e spogliavo di continuo…
Quel lunedì mi alternavo tra le risate e i pianti…
Eseguirono l’amniocentesi… che dolore indescrivibile…
È stato come essere operati senza anestesia…non si può descrivere…
Ero distesa c’era il medico e due assistenti una di loro era affianco di me e mise la sua mano sulla mia e in quell’istante senti un calore incredibile che mi diede una sensazione di pace, di benessere……
Strano vero provare una sensazione di beatitudine nonostante il dolore fisico e morale che stavo provando da giorni …
Con le lacrime agli occhi e con quel poco di voce che avevo dissi: “la prego non tolga la sua mano”
Lei mi guardò semplicemente e strinse di più la mia mano…
Il dolore era talmente forte che urlai al dottore: “basta si fermi la prego…non posso sopportare più”
Lui doveva andare avanti non poteva fermarsi…
Urlavo…
Da quel ambulatorio passai ad un altro ambulatorio…
Mi fecero l’ecografia di secondo livello e oltre alla malformazione encefalica trovarono che il cuore, il fegato, lo stomaco non si erano formati o non erano completamente formati…una forte e grave trisonomia 13…precisamente chiamata Sindrome Edward-Patau…
Questa sindrome è stimata 1:16.000…
Ricordo che uscì dal ambulatorio piangendo e dissi con mia madre: “stavo creando un mostro” e lei mi disse che non era cosi, ma che era il mio bambino che purtroppo non stava bene…
All’inizio dell’ecografia il battito del mio futuro ANGELO era di 80 alla fine dell’ecografia il battito era sceso a 58…
Decidono cosi di ricoverarmi dicendomi che non sarebbe arrivato a sera…
Alle 15.00 venni ricoverata…
L’infermiera mi fece le solite domande nome, cognome età, se fumo, se faccio uso di qualche stupefacente, allergie etc…
Alla fine delle domande chiesi se poteva venire un parroco…
Arriva poco dopo si chiama Giovanni, lo stesso nome che avrei voluto dare nel caso fosse stato maschio come mio padre e il padre del mio compagno…
Inizialmente fa una predica sul fatto che non eravamo sposati…e dice tante altre cose che ora non ricordo bene, ma ricordo che nonostante ce l’avessi con Dio ero d’accordo…
Fece una sorta di battesimo…
Mise la sua mano sulla mia pancia e lo battezzò Giovanni Maria visto che non si sapeva il sesso…
Piangevo non volevo che mi lasciasse….
Alle 19.00 venne la dottoressa farmi l’ecografia…
Il mio bimbo o la mia bimba si era addormentata/o per sempre…
La dolce attesa si era interrotta…
Scoppiai nuovamente a piangere…
Poco dopo venne un infermiera e mi chiese se volevo iniziare subito con la terapia per partorire…
Si perché non bastava tutto il dolore che da giorni ormai provavo dovetti anche partorire il mio angelo “quasi nato”
Come dice il proverbio “oltre al danno anche la beffa” …
Io le dissi che volevo iniziare domani e lei disse che prima avrei iniziato prima avrei partorito…
Non ero pronta…
Non ce la facevo fisicamente, ma soprattutto psicologicamente…
Volevo tenerlo ancora dentro di me, al caldo…
Tutti mi dissero che mi facevo solo del male in più e io piangendo urlai che ero io che dovevo decidere…
La notte non chiusi occhio…
Mi sono chiesta se per quei pochi ma intensi quattro mesi e mezzo l’ho protetto, se ho fatto tutto ciò che era in mio potere…se ha capito e sentito che lo amavo
Alle 5.45 venne l’infermiera a mettermi la morfina e un protettore gastrico…
E alle 6.00 mi inserirono i primi ovuli per indurmi il parto…
In quel momento mi sentì violentata…
Mi sentì come se mi stessero strappando qualcosa che appartiene a me…
Nel pomeriggio attorno alle 14 credo, ebbi forti contrazioni e una forte emorragia persi tanto sangue e tanti coaguli che li analizzavano uno per uno per vedere cosa fosse…
Mi diedero altre medicine che insieme alla morfina mi fecero vaneggiare…
Dopo circa due/tre ore che ormai ero lì distesa a letto immersa nel mio sangue, ebbi la necessità di andare in bagno…
E lì sul quel water senti come una pallina da tennis uscire dal mio corpo…
Su di me scese il gelo…
Avvisai subito ma nessuno mi credette...
Dicevano che non era possibile….
Ero paralizzata…mentre mia madre mi fece la doccia le dissi: “il mio angelo è andato giù dal water”...
Io non facevo altro che pensare al mio piccolino o alla mia piccolina fosse andata/o giù da quel water…
Questo pensiero mi perseguita ancora oggi…
Non sono stata attenta…
Andammo avanti con questi ovuli fino a mercoledì ma niente…
Giovedì mi lasciarono riposare mi fecero fare colazione e pranzo e poi di nuovo a digiuno
Si perché da quando mi ricoverarono mi misero a digiuno…
La sera cominciammo con altri ovuli più pesanti ma nulla…non accadeva nulla…
Il mio dolore era un po’ alleviato dalla compagnia serale/notturna di mia madre che riusciva a strapparmi ogni tanto qualche sorriso…
Sabato mattina siccome non accadeva nulla con gli ovuli mi inserirono una sorta di palloncino che funzionava come divaricatore uterino….
Nell’inserirlo stetti male…quasi svenni…la mia pressione scese a 60 su 40…nel giro di pochi minuti ero circondata da medici e infermieri…
Stetti sotto controllo quasi un’ora…
Mi riportarono nella mia stanza…
Iniziavo ad essere al limite anche fisicamente…
Avevo male dappertutto alle braccia per tutte le punture, i prelievi, per la morfina costantemente attaccata, alle mani che non si riscaldavano, allo stomaco per il digiuno, alla vagina per tutte le volte che dovevano entrare per controllare l’utero e inserirmi gli ovuli…
Ebbi cosi una crisi piansi mi disperai urlai: “BASTA toglietemi tutto…firmo qualsiasi cosa…basta che mi togliete tutto…” pregai mia madre di farli smettere che non ce la facevo più e lei disse: “SE IO POTESSI MI PRENDEREI TUTTO IL TUO DOLORE” ….
Negli occhi dei miei parenti, del mio compagno si leggeva l’impotenza di non poter fare nulla…
Erano lì tutti i giorni dalla mattina alla sera affianco a me…l’unica cosa che potevano fare e non lasciarmi sola…
Mi calmai mi diedero due fette biscottate, un bicchiere di the caldo, e una martellatina…
Lunedì 20 ottobre attorno alle 6.00 stetti ancora male ebbi delle contrazioni urlai di togliermi questo dannato palloncino mi visitarono e nel giro di mezzora decisero che era ora di intervenire e mi portarono in sala operatoria per farmi il raschiamento…
Avevo una paura fottuta…
Urlai a mia madre. “Mamma ho paura, non lasciarmi, vieni” non poteva entrare…
Mi portarono in questa stanza vicino alla sala operatoria dove mi fecero le stesse solite domande e mentre rispondevo io fissavo la parete di fronte a me dove c’era appeso una fotografia grande di una foresta con il sole che cercava di far capolino tra i vari rami intrecciati e ciò che aveva la fortuna di essere illuminato dai raggi del sole appariva acceso di una bellezza stupefacente…
Venne un’altra infermiera che doveva bucarmi per l’ennesima io le dissi mentre piangevo che non potevo più sopportare altro dolore e nella mia mente mi chiesi come facessero i tossicodipendenti a sopportare tutti quei buchi…
A me non fa male e tanto meno mi dà fastidio una puntura, ma messa insieme ad altre nove punture sul braccio sinistro e tre sul braccio destro non ce la facevo più…
Entro in sala operatoria, c’è l’anestesista un ragazzo simpatico che canticchia una canzone e mi dice di fare un bel sogno e io ricordo di aver detto: “spero di sognare il mio bimbo o la mia bimba” …
Al risveglio in stanza sentivo un pianto e dicevo che era il mio bimbo che aveva fame e mi chiedevo perché non me lo portassero…
Non era la realtà e tanto meno un sogno semplicemente mi hanno spiegato che quando sono uscita dalla sala operatoria c’era un bambino che piangeva e ho pensato fosse il mio…
Brutto colpo…tutti piangevano…
Il raschiamento è andato tutto bene solo che non hanno trovato nulla…
Ciò conferma a mio malincuore che è andato giù dal water quel famoso martedì…
Che brutto pensiero e immagine del mio bimbo giù dal water, ma non è stato fatto apposta e spero che Giovanni Maria lo sappia…
Il 21 ottobre mi hanno dimessa…
Il rientro a casa è stato brutto mi sentivo spaesata, spaventata, volevo solo dormire e piangere…
Non ho fatto altro che pensare a quei giorni in ospedale…
Le ostetriche sono state un amore…sia quando montavano che quando smontavano venivano a salutarmi…
Sento la pancia vuota…
Nessuno che bussa…
E il pensiero che il mio Angelo sia andato giù dal water mi uccide e mi fa rabbrividire…non sono stata abbastanza attenta…avrei potuto fare qualcosa???...
Io non ebbi il coraggio di guardare nel water…
Potevo “salvarlo/a”…avrei potuto evitare una terribile fine…?!?
Oggi 30 ottobre 2014 le cose sono stabili, ci sono giorni che scherzo e rido nonostante tutto, giorni che piango e giorni che faccio entrambe le cose
Il pensiero prima di dormire e appena mi sveglio e durante la giornata va sempre al mio Angelo
Mi manca …
Il legame tra madre e figlio è davvero forte inspiegabile, indescrivibile anche se in questo caso ho potuto stare con Giovanni Maria poco tempo...come è possibile?!?
Negli ultimi giorni la cosa più dolorosa è che si faceva sentire sempre più spesso e io piangevo e cercavo di rassicurarlo, gli parlavo, gli dicevo che lo amavamo da impazzire e che resterà sempre nel mio cuore…
Fa veramente male quando l’attesa si interrompe…
Fa ancora più male sentire di quelle madri o comunque di quei genitori che uccidono, seviziano i propri figli, che non si comportano bene, che fumano, che bevono, che si drogano mentre sono incinte etc sapendo che nel mondo ci sono genitori che non possono avere figli…
Che ci sono genitori che soffrono per quel figlio o addirittura per quei figli che sono diventati degli Angeli ancor prima di nascere o che lo diventano dopo la nascita…
Questo fa male…vedere dei figli che vengono tolti ai loro genitori che tanto desideravano, mentre madri e padri che non si comportano bene non si rendono conto di che dono hanno…
Tratto dal libro
“Quando l’attesa s’interrompe”
Trascorrono le settimane e i mesi e il dolore si trasforma.
Ogni ora, ogni giorno senza che ce ne rendiamo conto.
Il nostro dolore diventa qualcosa diverso da quello che è stato il giorno prima.
Ma anche noi diventiamo qualcosa di diverso da quello che eravamo.
Perché il dolore ci forgia, ci mette alla prova e allo stesso tempo ci fa scoprire e maturare nuove e spesso inattese risorse personali.
In una parola fa di noi persone migliori.
Forse è questo il dono che i bambini speciali fanno alle loro mamme.
Forse è per questo che i bambini speciali hanno delle mamme speciali
…E per te io sarò sempre la Vita e la Morte… Al mio Angelo Giovanni Maria