giornata della memoria

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bradiporosso
00venerdì 27 gennaio 2006 16:47
memoria e mass media
ora... la televisione è una gran brutta bestia... i palinsesti intorno al 27 gennaio vengono saturati di film e documentari monotematici... dalla prima serata all'alba niente altro che campi di concentramento e storie e testimonianze... roba che più di una volta mi porta alle lacrime, devo ammettere... ma nel resto dell'anno?.... come disse l'altro giorno un mio amico "Ma com'è possibile che un orgasmo duri pochi secondi e Domenica In più di sei ore?"... non aggiungo altro

almeno le produzioni cinematografiche intorno all'olocausto sono innumerevoli e molte sono degne di nota... mi piacerebbe che mi aiutaste a ricordare i film più importanti sul tema... chè possa raccogliere i titoli e cercare di vederli anche durante il resto dell'anno...

qui ora mi viene in mente solo Train de vie... splendido...
e tutti i libri di Primo Levi... ma proprio tutti... dalle testimonianze ai romanzi... la sua lucidità narrativa è ammirevole... grazie a lui amai la chimica...

e al muro il primo che dice "L'Italia varò le leggi razziali, eppure l'Italia amava gli ebrei"

mah.. non so... la memoria, per quel che mi riguarda, funziona un po' a saltelli... però funziona e mi basta...

il lavoro rende liberi
..kiara
00venerdì 27 gennaio 2006 17:07
Re: memoria e mass media

Scritto da: bradiporosso 27/01/2006 16.47
almeno le produzioni cinematografiche intorno all'olocausto sono innumerevoli e molte sono degne di nota... mi piacerebbe che mi aiutaste a ricordare i film più importanti sul tema... chè possa raccogliere i titoli e cercare di vederli anche durante il resto dell'anno...

qui ora mi viene in mente solo Train de vie... splendido...
e tutti i libri di Primo Levi... ma proprio tutti... dalle testimonianze ai romanzi... la sua lucidità narrativa è ammirevole... grazie a lui amai la chimica...


ho provato a fare una ricerca ampliata perchè mi ricordo pochi film sul tema.. sono capitata su questo sito. Penso sia molto interessante
bradiporosso
00venerdì 27 gennaio 2006 17:16
Re: Re: memoria e mass media

Scritto da: ..kiara 27/01/2006 17.07

ho provato a fare una ricerca ampliata perchè mi ricordo pochi film sul tema.. sono capitata su questo sito. Penso sia molto interessante



grazie chiara... è un sito interessantissimo...

effettivamente me ne mancano un sacco
mei.fabio@tin.it
00venerdì 27 gennaio 2006 17:19
Re:

Scritto da: ongii 27/01/2006 10.22


i carri russi entrano nel lager di auschwitz

l'altra sera, ascoltando celestini ascanio a blog, ho sentito dire che

noi quando pensiamo ai campi lager, li pensiamo in bianco e nero, perchè cosi ci sono stati tramandati dai media.

E' tutto a colori, invece, e lo era anche nel 1945.
Ci sono dei gran prati ad auschwitz, della bella aria sana, tutto tenuto molto bene

quindi, se uno ci va, rimane di sasso.

come è possibile, che in un posto cosi bello..........




io sono stato a Mathausen d'estate: il campo è in un posto meraviglioso, prati, fiori, una dolce collina, vicino un fiume, uccellini che cinguettano, intorno un panorama spettacolare. Non ci si può credere, davvero.
tra l'altro, all'ingresso della città campeggiava un gigantesco cartellone: "McDONALD MATHAUSEN"; lì per lì rimasi interdetto.


[Modificato da mei.fabio@tin.it 27/01/2006 17.20]

kitaj
00venerdì 27 gennaio 2006 17:26
Re: Re:

Scritto da: mei.fabio@tin.it 27/01/2006 17.19



io sono stato a Mathausen d'estate: il campo è in un posto meraviglioso, prati, fiori, una dolce collina, vicino un fiume, uccellini che cinguettano, intorno un panorama spettacolare. Non ci si può credere, davvero.
tra l'altro, all'ingresso della città campeggiava un gigantesco cartellone: "McDONALD MATHAUSEN"; lì per lì rimasi interdetto.


[Modificato da mei.fabio@tin.it 27/01/2006 17.20]



beh, la scelta del luogo di mattanza mi fa pensare ai luoghi di villeggiatura dei capi nazi, e anche alla contrapposizione tra il Bello e la Merda: come fra Wagner e la musica (arte) degenerata.
kitaj
00venerdì 27 gennaio 2006 17:28
per il prossimo Giorno della Memoria vorrei mettere su una cover band dei Duran Duran che cantasse tutti i pezzi in yiddish.
il nome del gruppo, ovviamente, Juden Juden.
emi.
00mercoledì 19 aprile 2006 23:22




Parlando di
GENOCIDI
ongii
00venerdì 19 gennaio 2007 14:18
La Toscana antifascista non si tira indietro.
27 gennaio 2007
In ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico
e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti

Fa o Signore

Fa o Signore
che io non divenga fumo.
Fumo di Birkenau, fumo
in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero.[…]
Due alberi fanno la guardia
al vecchio cancello di ferro
arrugginito.
E i fidanzati, la domenica,
sostano a guardare
l'alta erba odorosa che copre
le tombe antiche,
intrecciano le dita tra le sbarre
si guardano con tenerezza.[…]
Fa o Signore, che io non divenga
fumo che si disperde,
fumo in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero,
sotto la terra della mia terra,
dove il sole mi scalderà,
il mare mi cullerà,
il vento mi porterà i profumi delle riviere
e sarà la pace.


Liana Millu
Auschwitz-Birkenau (estate 1944)

Capire i motivi per cui si dimentica e per cui si ricorda non è un esercizio banale. È la strada per passare in via diretta dalla teoria alla pratica, e far comprendere, soprattutto alle ragazze ed ai ragazzi che questo Giorno della memoria non è una celebrazione retorica, né serve per dare lustro a qualche nobile monumento della nostra storia.
In realtà stiamo parlando della nostra e della loro vita, del futuro di tutti noi e di quella grandissima opportunità e responsabilità che ci coinvolge per il semplice fatto di vivere in regime di libertà.
Dimenticare il nostro passato di individui è anche fisiologico. Ciò ci fa capire che non esiste alcun automatismo nella costruzione della "memoria pubblica" e che questo processo è stato definito un "campo di battaglia" dove si lotta per la conquista di un bene che, pur se immateriale, risulta decisivo.
Dunque questa "memoria collettiva" è una struttura che si compone portando molte pietre e assemblandole l'una sull'altra, con fatica e pazienza.
Un lavorìo necessario, giustificato dall'importanza del manufatto finale: la nostra identità come comunità, come persone, come società che si riconosce in alcuni valori fondamentali, in alcune speranze e traguardi comuni. Per sapere in definitiva chi siamo.
Lo Sterminio del XX secolo avviene nel cuore dell'Europa civile e colta ad opera della struttura politico-militare del nazismo e del fascismo.
Nell'Europa che, sono parole di Primo Levi, ha prodotto al culmine della modernità "[...]un uomo scarno, dalla fronte china e dalle spalle curve, sul cui volto e nei cui occhi non si [legge] traccia di pensiero".
È una contraddizione grossa come una montagna che nessuno può aggirare ni risolvere con le abilità linguistiche.
Molti si sono dedicati alla fatica di illuminare questo abisso della ragione e del sentimento in cui sono precipitati così tanti e tante, esplorando anche la cosiddetta zona grigia di chi teneva, singolarmente o come gruppo, un atteggiamento di basso profilo per sfuggire alle responsabilità, per non vedere e per non sapere.
Lo Sterminio nazifascista ha spinto la cultura ad indagare alcune costanti del comportamento umano e le strutture educative e formative dei regimi totalitari, il culto dell'obbedienza, la spersonalizzazione, la disumanizzazione dell'altro ed il dissolvimento della morale, come premesse della nuova barbarie. Gli storici hanno analizzato le moderne guerre di massa, in cui il nemico non è più uno Stato ma un popolo e che sono l'antefatto di Auschwitz. L'antisemitismo ed il razzismo sono, ancora oggi, un sintomo inequivocabile della persistenza del male.
In questi mesi i mezzi di informazione ci hanno comunicato una novità, per alcuni aspetti sconvolgente.
Le autorità tedesche hanno deciso di rendere pubblici i fascicoli riguardanti 17,5 milioni di nomi di vittime dello Sterminio: 25 chilometri di schedari, 50 milioni di documenti, tutto il materiale che gli Alleati salvarono in settemila tra lager, campi di lavoro, posti di polizia, industrie di guerra. H uno sterminato archivio custodito nel piccolo centro di Bad Arolsen in Assia, che per essere accessibile attende ormai solo la ratifica da parte degli 11 Stati che lo hanno amministrato fino ad oggi.
È il deposito meticoloso di un inferno in terra, dove è registrato anche il giorno dell'internamento della giovane Annelies Marie Frank, residente ad Amsterdam in Merwedeplein 37. Anna Frank troverà la morte nel campo di Bergen Belsen insieme alla sorella. Quando il luogo sarà accessibile confidiamo nelle visite riservate ai negazionisti di tutte le latitudini, siano essi studiosi o uomini politici.
Quest'anno, tra le iniziative della Regione Toscana per il Giorno della memoria, c'è il viaggio ad Auschwitz di oltre 500 studenti, accompagnati dai loro insegnanti, dai testimoni, da rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni.
È la quinta volta che ciò accade ed il costante sviluppo di quest'iniziativa ci viene unanimemente riconosciuto, così come l'attività di ricerca e di riflessione che coinvolge le scuole e gli insegnanti nell'anno di preparazione al viaggio.
Questa volta, ancora di più, vorremmo che i partecipanti cogliessero l'occasione dell'incontro con l'universo del dolore e dell'annientamento del popolo ebraico per sentire la responsabilità di una difesa consapevole della libertà. Questa a me pare l'unica arma efficace per impedire la degenerazione della vita collettiva e la distruzione della ragione.
L'orrore non tornerà se sapremo sempre guardarlo negli occhi.


Claudio Martini
Presidente della Regione Toscana


LA TOSCANA ANTIFASCISTA E' PIENA, ZIPILLA, DI INIZIATIVE

QUILE INIZIATIVE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE.

QUILA PROVINCIA DI LIVORNO

QUILA PROVONCIA DI MASSA-CARRARA, DOVE HANNO RISTRUTTURATO IL MUSEO DELLA RESISTENZA DI SANT'ANNA DI STAZZEMA

QUI PER I PISANI

QUI A SIENA E PROVINCIA.


[l'ultima volta che ho visto shindler's list ho grondato di lacrime]

Giorgio de la paix
00lunedì 22 gennaio 2007 19:24
-E PER ME UN DOVERE AMARE IL POPOLO EBRAICO LO STATO D'ISRAELE-

Pochi giorni fà curiosando sul sito www.amin.org sono riuscito a darmi una linea generale sulla situazione israelo-palestinese. Credo che sia troppo facile chiedere il diritto dello stato di palestina recitando alcune frasi fatte, anche se in un contesto piu ampio potrebbero entrarci. E un grosso pericolo difendere le parole del capo di stato iraniano o quanto meno non condannarle. Io scesi in piazza a Roma nella manifestazione pro-israele organizzata da Giulianone Ferrara, perche il pieno diritto di difendersi il proprio stato Israele ce l'ha e i rischi ad aiutare un orda di Arabi inpazziti c'è ed è troppo rischiosa.

Leggevo commenti sull'invasione dell'armata rossa in berlino, e tutti l'hanno ritenuta lecita. Ora mi domando: Quale differenza c'è tra i carroarmati sovietici in germania e i caccia americani in iraq? Saddam è stato diverso da Hitler?

BUONA GIORNATA DELLA MEMORIA A TUTTI.

"Il mondo è più complesso di quanto uno si possa immaginare" G.L.F.
astrodanzante
00lunedì 22 gennaio 2007 19:44
Re:

Scritto da: Giorgio de la paix 22/01/2007 19.24

Pochi giorni fà curiosando sul sito www.amin.org sono riuscito a darmi una linea generale sulla situazione israelo-palestinese.




E' successa una cosa simile anche a me il mese scorso.
Ho dato un'occhiata alla copertina di Focus in edicola e ho capito in linea generale l'astrofisica.



Scritto da: Giorgio de la paix 22/01/2007 19.24

"Il mondo è più complesso di quanto uno si possa immaginare" G.L.F.



Alla faccia del ...
batto
00martedì 23 gennaio 2007 11:56



Roberto Citran
Il campo della gloria
Viaggio di un deportato da Fossoli a Dachau

Scritto da
Roberto Citran
Francesco Niccolini

Scene e immagini video di
Antonio Panzuto

Regia
Beppe Arena

Assistente scenografia
Margherita Citran

Tecnici
Michele Mattone
Filippo Scalzotto

Service
Dedalo Fuorioso



--------------------------------------------------------------------------------

Teatro Comunale di Carpi
Piazza dei Martiri
Martedì 23 gennaio 2007
ore 21.00
Ingresso libero

PRIMA NAZIONALE

[Modificato da batto 23/01/2007 11.56]

Giorgio de la paix
00martedì 23 gennaio 2007 16:42
Per astro(nzo)danzante: Le due citazioni che riprendi dal mio commento sono esempi.
Il sito Amin.org è un sito fatto da un vignettista palestinese che scrive per il giornale Al-qudds. Da un po di tempo questo famosissimo(in medio-oriente)giornalista ha accantonato la sua guerra personale contro israele dando molti testi e mignette spazio alla critica contro il proprio popolo e chi lo governa. Questo per dire che mai più impugnerò una bandiera nerobianchaverderossa e gridare per le piazze palestina libera palestina rossa. Poi se tu hai aperto focus e hai capito l'astrofisica beato te. Ma se un mio amico mi dicesse casa mia fa schifo perche mia madre è una zozzona io gli crederei senza esitare un attimo, poi magari mi metterei a ridere.

La frase -Il mondo è piu complesso...- E riportata nel libro cccp-csi. E se non ricordo male è di un avvocato ebreo che glie la ripetette allo stesso Lindo.
astrodanzante
00martedì 23 gennaio 2007 23:33
Re:

Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Per astro(nzo)danzante:



...

La potenza degli argomenti.



Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Le due citazioni che riprendi dal mio commento sono esempi.



e|sem|pio
s.m.
1a FO azione o comportamento che rappresenta un modello, positivo o negativo: la sua onestà è un e. per tutti noi; citare ad e.; seguire l’e. di qcn., che questo ti serva da e. | persona i cui atti sono degni di essere imitati: sua sorella è un e. di pazienza
1b TS lett., nella letteratura medievale, racconto didascalico ed edificante
2 FO caso particolare che illustra o conferma un’affermazione o un concetto generale: portare degli esempi a sostegno di una teoria; la dimostrazione è seguita da numerosi esempi; non capisco, fai un e.; a titolo di e., parlerò della mia esperienza; ecco un e. della sua idiozia | in vocabolari, grammatiche e sim.: frase o brano citato per illustrare usi lessicali, sintattici e sim. (abbr. es.)
3 FO ciò che rientra in una classe o in una categoria: la lucertola è un e. di rettile; questo è per me il massimo e. di romanzo contemporaneo; ci sono numerosi esempi di guarigione improvvisa
4 LE modello da copiare in un’opera d’arte: come pintor che con essemplo pinga, | disegnerei com’io m’addormentai (Dante)
5 OB TS filos., archetipo
6 OB l’originale di uno scritto


Mi dici in quale di queste definizioni cade il tuo concetto d'esempio?



Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Il sito Amin.org è un sito fatto da un vignettista palestinese che scrive per il giornale Al-qudds. Da un po di tempo questo famosissimo(in medio-oriente)giornalista ha accantonato la sua guerra personale contro israele dando molti testi e mignette spazio alla critica contro il proprio popolo e chi lo governa.



Non ho nulla da eccepire su amin.org nè sul collettivo che lo dirige (che avresti dovuto guardare con più attenzione prima di attribuirlo ad una singola persona) nè tantomeno su Baha Boukari (suppongo ti riferissi a lui).

Credo soltanto che sia eccessivo dire d'aver capito la situazione israelo-palestinese basandosi sull'opinione di un singolo.



Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Questo per dire che mai più impugnerò una bandiera nerobianchaverderossa e gridare per le piazze palestina libera palestina rossa.



Vedi, al contrario di te, non sento l'esigenza di impugnare nè bandiere nerobiancOrosse nè biancoblu, e se proprio sentissi questa esigenza, credo che mi recherei allo stadio impugnando ben altre bandiere.


Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Poi se tu hai aperto focus e hai capito l'astrofisica beato te.



Credimi, ormai ho la preparazione necessaria per partecipare ad una puntata porta a porta dedicata agli oroscopi...

Seriamente: ormai sei un esperto della questione mediorientale. Io invece ho dubbi a iosa. Perchè non mi spieghi qualcosa?

Tanto per cominciare, una domanda semplice semplice. Hai deciso di parlare del conflitto israelo-palestinese all'interno di un topic dedicato alla giornata della memoria.
E' casuale o è una scelta precisa?

E' una giustificazione aprioristica e assoluta che garantisce immunità e impunità alle politiche di Israele?
E' un peccato originale dal quale possiamo lavarci solo in un rito battesimale compiuto con il sangue palestinese?



Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
Ma se un mio amico mi dicesse casa mia fa schifo perche mia madre è una zozzona io gli crederei senza esitare un attimo, poi magari mi metterei a ridere.



Questa frase mi ha lasciato perplesso.
Se un tuo amico ti dice che casa tua fa schifo e tua madre è una zozzona gli crederesti senza esitare? E perchè?
E perchè ti metteresti a ridere? E' notorio che tua madre non è una virtuosa?

Oppure ci sarebbe dovuto essere un virgolettato nel tuo scritto?
Se il caso è questo, devo presumere che tu non sia molto pratico in vicende umane. Conosco persone che dipingono i loro cari come dei mostri senza alcun riscontro con la realtà. Alcune di queste sono anche in terapia...



Scritto da: Giorgio de la paix 23/01/2007 16.42
La frase -Il mondo è piu complesso...- E riportata nel libro cccp-csi. E se non ricordo male è di un avvocato ebreo che glie la ripetette allo stesso Lindo.



Ciò non toglie che non mi pare che tu l'abbia capita poi molto.

Giorgio de la paix
00mercoledì 24 gennaio 2007 17:54
Se un mio amico mi dicesse: "casa mia fa schifo perche mia madre è una zozzona" così lo capisce che la madre in questione non è la mia?

Io non ho detto che capisco (perche mi sa che manco loro l'hanno capita la situazione israelo-palestinese), volevo dire che l'uso della forza tutto sommato è più giustificabile da parte di Israele che ha qualcosa da difendere. Mi sembra doveroso propagandare un sito come quello di amin, perchè per la prima volta vedo dei palestinesi(mussulmani) che criticano prima il loro governo dei razzi lanciati sulle folle dai militari israeliani. Mi colpisce e gli do credito.

Poi lo scritto qui (scusate tutti se ho sbagliato) perchè sono convinto che la maggioranza del popolo italiano di sinistra sia anti-semita, in modo anche più verace e acceso di tanti che militano a destra o nel centro-destra.

Con molta serenità rispondo, stanco, di questa vita e stanco della mia.
ittidu
00mercoledì 24 gennaio 2007 18:09
Re:

Scritto da: Giorgio de la paix 24/01/2007 17.54
l'uso della forza tutto sommato è più giustificabile da parte di Israele che ha qualcosa da difendere.


Ormai Israele ha fottuto tutto ai Palestinesi, quindi loro devono soffrire in silenzio...?!


Sull'antisemitismo della sinistra...secondo il tuo ragionamento devi considerare anti-cristiani tutti quelli che si oppongono alle scelte di Bush, dato che gli Stati Uniti sono a maggioranza cristiana, onò?
astrodanzante
00mercoledì 24 gennaio 2007 19:04
Re:

Scritto da: Giorgio de la paix 24/01/2007 17.54
Se un mio amico mi dicesse: "casa mia fa schifo perche mia madre è una zozzona" così lo capisce che la madre in questione non è la mia?

Io non ho detto che capisco (perche mi sa che manco loro l'hanno capita la situazione israelo-palestinese), volevo dire che l'uso della forza tutto sommato è più giustificabile da parte di Israele che ha qualcosa da difendere. Mi sembra doveroso propagandare un sito come quello di amin, perchè per la prima volta vedo dei palestinesi(mussulmani) che criticano prima il loro governo dei razzi lanciati sulle folle dai militari israeliani. Mi colpisce e gli do credito.

Poi lo scritto qui (scusate tutti se ho sbagliato) perchè sono convinto che la maggioranza del popolo italiano di sinistra sia anti-semita, in modo anche più verace e acceso di tanti che militano a destra o nel centro-destra.

Con molta serenità rispondo, stanco, di questa vita e stanco della mia.



Ribadisco, non rispondevo in merito alle tue opinioni, ma a quell'affermazione che m'era parsa, e a rileggerla tutt'ora così mi pare, di una leggerezza disarmante.
Ben venga il passo indietro.

C'è una discussione-calderone nella quale s'è diffusamente discusso della questione mediorientale, non è necessario che tu la rilegga tutta, e ti invito a proseguire (così come a Ittidu) lì.
Puoi trovarla clickando QUI

La domanda sull'olocausto non era oziosa comunque.
E diventa ancor più necessaria ora che parli d'antisemitismo.

Entrando nel merito:
penso che l'uso della forza sia doveroso quando necessario (e criminale asternersi dal ricorrergli). Sono anche dell'opinione che l'uso della forza richieda una responsabilità e un'etica che, eufemisticamente parlando, scarseggia nei vertici israeliani.

Le opinione su amin sono sicuramente importanti e ci arrischiscono, ma fuggiamo dallo stereotipo dell'ex che parla male della sua parte.
Ci sono numerosi israeliani, o ebrei non israeliani, che criticano dal velatamente al furiosamente le politiche israeliane. Con ciò, non hanno più ragione o più torto del cristiano francese che lo fa usando gli stessi argomenti.
Valutiamo le cose per ciò che sono.

---

Non esser stanco della vita.
La vita è bella.
marco83p
00mercoledì 24 gennaio 2007 21:42
IL MIGLIOR MODO PER RICORDARE E' VIVERE IMMERSI NELLA CONTEMPORANEITA'
ecco perché vi consiglio di pancia, di mente e di cuore
di andare a vedere
"La strada di Levi",
del buon Davide Ferrario.

un documentario interessante e innovativo,
da non perdere.

PS: se lo trovate in qualche cinema non tergiversate:
è molto probabile che sparirà dalle sale nel giro di una settimana..
CorContritumQuasiCinis
00giovedì 25 gennaio 2007 09:13
Re: IL MIGLIOR MODO PER RICORDARE E' VIVERE IMMERSI NELLA CONTEMPORANEITA'

Scritto da: marco83p 24/01/2007 21.42
ecco perché vi consiglio di pancia, di mente e di cuore
di andare a vedere
"La strada di Levi",
del buon Davide Ferrario.

un documentario interessante e innovativo,
da non perdere.

PS: se lo trovate in qualche cinema non tergiversate:
è molto probabile che sparirà dalle sale nel giro di una settimana..



Me ne hanno parlato (ne ho letto) benissimo.
Ho in programma di andare a vederlo.

Per i Romani:
E' in programmazione in due sole sale: Metropolitan e Intrastevere

Grazie marco83.
batto
00giovedì 25 gennaio 2007 13:29
eccolo:

militanza
00giovedì 25 gennaio 2007 14:18
Re: IL MIGLIOR MODO PER RICORDARE E' VIVERE IMMERSI NELLA CONTEMPORANEITA'

Scritto da: marco83p 24/01/2007 21.42
ecco perché vi consiglio di pancia, di mente e di cuore
di andare a vedere
"La strada di Levi",
del buon Davide Ferrario.

un documentario interessante e innovativo,
da non perdere.

PS: se lo trovate in qualche cinema non tergiversate:
è molto probabile che sparirà dalle sale nel giro di una settimana..




lo danno all'odeon [a bologna],per caso?
astrodanzante
00giovedì 25 gennaio 2007 15:38
Intollerabile uso strumentale della Shoah.
Repubblica titola addirittura "Allarme antisionismo"

Le parole del Presidente della Repubblica:

No all'antisemitismo "anche quando esso
si travesta da antisionismo. Antisionismo che significa negazione della fonte ispiratrice dello stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, al di là dei governi che si alternano nella guida di Israele".

Dubito che Napolitano ignori che nel 1975 in una risoluzione ONU il sionismo fu equiparato al razzismo... un bel paradosso, non c'è che dire.


Nessuna persona sana di mente può oggi negare il diritto d'esistenza allo stato di Israele. Neanche Ahmadinejad crede nel suo stesso delirio. La stessa ONP ha riconosciuto Israele nel 1994.
Perfino i leader di Hamas sarebbero pronti a riconoscere Israele oggi stesso, se questo si ritirasse all'interno dei confini stabiliti dalle convenzioni di Oslo, al di là dei loro idioti sogni teocratici.


Ma da qui ad affermare che si debbano condividere le istanze sioniste ad ogni costo, ce ne passa.

Ma da qui all'equazione antisionismo uguale antisemitismo, ancor di più.

Sa Napolitano d'aver dato dell'antisemita a milioni di ebrei della diaspora? E non sono ai gruppi ortodossi e ultraortodossi, come spesso si lascia intendere, ma a persone come Noam Chomsky o semplicemente a Woody Allen.

In nome del sionismo un milione di cittadini israeliani di religione mussulmana sono discriminati, non hanno diritto al pubblico impiego, hanno servizi pubblici fatiscenti, quotidianamente subiscono angherie ai numerosissimi posti di blocco. Sui loro documenti d'identità è segnato che non sono di religione ebraica.

Francamente non credevo che fosse questa la lezione che dovevamo apprendere dall'esercizio della memoria della Shoah.
ongii
00venerdì 26 gennaio 2007 11:39
a questo proposito
valerio evangelisti

Apprendo dai giornali che presto, su iniziativa del ministro Mastella, sarà reato passibile di detenzione negare la Shoah, e cioè lo sterminio intenzionale degli ebrei da parte del Terzo Reich. Così ci conformeremmo alle legislazioni di altri paesi europei, tipo Francia, Austria e Germania. Potremo finalmente mandare in galera i “negazionisti” (che si definiscono “revisionisti”, nel tentativo di agganciarsi a Nolte o a De Felice) locali.
Mai, secondo me, legge più assurda, idiota e pericolosa – sì, pericolosa! – fu concepita. Fa il paio con la Legge Mancino, che tentò di vietare in via giuridica le organizzazioni di estrema destra. Oggi esse proliferano, agganciate al centrodestra. Non è da profeti immaginare una proliferazione ulteriore, quando lo stesso bando riguarderà le idee.

Togliere per legge la parola di bocca ai “negazionisti” dell’Olocausto è superfluo. Sarebbe più utile contrastarne le tesi. Esiste un’ampia letteratura che al “negazionismo” ha reso la vita difficile. Da Valentina Pisanty, L’irritante questione delle camere a gas, Bompiani, 1998, a Valérie Igoune, Histoire du négationnisme en France, Seuil, Paris, 2000. Senza scordare il negazionista precursore, e tra tutti il più ambiguo, Paul Rassinier: Nadine Fresco, Fabrication d’un antisémite, Seuil, Paris, 1999.
Non bastava questo? A cosa ci servirà sbattere in galera i dissidenti?

David Irving ha fatto i suoi mesi di prigione, in una delle tante carceri europee. Ciò forse lo ha spaventato, forse no. Non sembra affatto pentito.
E’ più logico tenerlo dentro e trasformarlo in martire, in attesa di un pentimento che non viene, o è più razionale cercare di demolire le sue tesi? Può uno Stato fare propria un’interpretazione storiografica, e imporla per legge? Se la risposta è sì, la piantino i sedicenti “liberali” di criticare l’ex sistema sovietico, o il cubano, o il cinese, o il vietnamita. La logica che li ispira è la medesima.

Il “negazionismo” è una fanfaluca e va distrutto. Però è preliminare conoscerlo. E magari non dimenticare le prime vittime che finirono nei campi di sterminio nazisti: i comunisti, i socialisti, gli zingari, persino i Testimoni di Geova. Dubito che il ministro Mastella sia vicino a qualcuno di costoro.
Senza sperarci molto, auspico che Mastella rinunci alla sua legge balorda. Renderebbe perseguibile persino un antinegazionista di ferro come Pierre Vidal-Naquet. Il suo libro Assassini della memoria si apre con un ridimensionamento del numero delle vittime ebraiche dell’Olocausto, che certo non furono i classici “sei milioni”.
Se Vidal-Naquet dimezza la cifra, non sta dicendo che la Shoah non ci sia stata. Eppure, se la legge voluta da Mastella passerà, esiste il rischio concreto che chiunque tenti analogo ricalcolo vada in prigione.

Va poi considerato che, tramite Internet, ciò che non si può leggere in un luogo è perfettamente leggibile in un altro. Il più noto sito negazionista internazionale, sorto in Francia, dopo il divieto prospera sui server di altri paesi e qualsiasi cittadino francese ha la possibilità di leggerne i materiali. E non si può dire che in Francia o in Germania il negazionismo sia scomparso, una volta messo fuori legge.

La messa al bando dei negazionisti non farà sparire questi ultimi. Il rischio è che li moltiplichi. E’ poi curioso che l’attuale governo, desideroso di un ingresso della Turchia nell’Unione Europea, ignori che si tratta di uno Stato a sua volta negazionista, che colpisce duramente chi osi ricordare il massacro della popolazione armena.
Qui vediamo all’opera la solita politica occidentale dei due pesi e delle due misure. In questo caso, forse cedendo a pressioni israeliane o filoisraeliane, finisce per riconoscere un solo genocidio nella storia, e per ignorare tutti gli altri. Posizione dagli esiti tragici nel caso del Ruanda. Proprio la mancata definizione di “genocidio” nei riguardi della strage dei Tutsi ad opera degli Hutu, da parte dell’ONU, contribuì a ritardare un intervento internazionale che avrebbe potuto salvare un milione di vite.

Si colpisca l’antisemitismo, se necessario (e a patto di non chiamare “antisemita” ogni critica alle politiche del governo di Israele: si veda il bel libro di Norman Finkelstein Beyond Chutzpah). Però, per favore, non si ricorra al bavaglio e alla galera, che finiranno per rafforzare ciò che si vuole reprimere. Di revisionismi, in giro, ce ne sono già troppi. Sarebbe stupido conferire, al più sordido fra i tanti, la palma del martirio e la derivante onorabilità.

Di seguito riproduco l’intelligente intervento sul tema di 200 tra i maggiori storici italiani:


Noi storici contro la legge che punisce chi nega la Shoah

Il Ministro della Giustizia Mastella, secondo quanto anticipato dai media, proporrà un disegno di legge che dovrebbe prevedere la condanna, e anche la reclusione, per chi neghi l'esistenza storica della Shoah. Il governo Prodi dovrebbe presentare questo progetto di legge il giorno della memoria. Come storici e come cittadini siamo sinceramente preoccupati che si cerchi di affrontare e risolvere un problema culturale e sociale certamente rilevante (il negazionismo e il suo possibile diffondersi soprattutto tra i giovani) attraverso la pratica giudiziaria e la minaccia di reclusione e condanna. Proprio negli ultimi tempi, il negazionismo è stato troppo spesso al centro dell'attenzione dei media, moltiplicandone inevitabilmente e in modo controproducente l'eco. Sostituire a una necessaria battaglia culturale, a una pratica educativa, e alla tensione morale necessarie per fare diventare coscienza comune e consapevolezza etica introiettata la verità storica della Shoah, una soluzione basata sulla minaccia della legge, ci sembra particolarmente pericoloso per diversi ordini di motivi:
1) si offre ai negazionisti, com'è già avvenuto, la possibilità di ergersi a difensori della libertà d'espressione, le cui posizioni ci si rifiuterebbe di contestare e smontare sanzionandole penalmente.
2) si stabilisce una verità di Stato in fatto di passato storico, che rischia di delegittimare quella stessa verità storica, invece di ottenere il risultato opposto sperato. Ogni verità imposta dall'autorità statale (l'«antifascismo» nella Ddr, il socialismo nei regimi comunisti, il negazionismo del genocidio armeno in Turchia, l'inesistenza di piazza Tiananmen in Cina) non può che minare la fiducia nel libero confronto di posizioni e nella libera ricerca storiografica e intellettuale.
3) si accentua l'idea, assai discussa anche tra gli storici, della «unicità della Shoah», non in quanto evento singolare, ma in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni altri evento storico, ponendolo di fatto al di fuori della storia o al vertice di una presunta classifica dei mali assoluti del mondo contemporaneo.
L'Italia, che ha ancora tanti silenzi e tante omissioni sul proprio passato coloniale, dovrebbe impegnarsi a favorire con ogni mezzo che la storia recente e i suoi crimini tornino a far parte della coscienza collettiva, attraverso le più diverse iniziative e campagne educative. La strada della verità storica di Stato non ci sembra utile per contrastare fenomeni, molto spesso collegati a dichiarazioni negazioniste (e certamente pericolosi e gravi), di incitazione alla violenza, all'odio razziale, all'apologia di reati ripugnanti e offensivi per l'umanità; per i quali esistono già, nel nostro ordinamento, articoli di legge sufficienti a perseguire i comportamenti criminali che si dovessero manifestare su questo terreno.
È la società civile, attraverso una costante battaglia culturale, etica e politica, che può creare gli unici anticorpi capaci di estirpare o almeno ridimensionare ed emarginare le posizioni negazioniste.
Che lo Stato aiuti la società civile, senza sostituirsi ad essa con una legge che rischia di essere inutile o, peggio, controproducente.

Marcello Flores, Università di Siena, Simon Levis Sullam, Università di California, Berkeley Enzo Traverso, Università de Picardie Jules Verne David Bidussa, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Bruno Bongiovanni, Università di Torino Simona Colarizi, Università di Roma La Sapienza Gustavo Corni, Università di Trento Alberto De Bernardi, Università di Bologna Tommaso Detti, Università di Siena Anna Rossi Doria, Università di Roma Tor Vergata Maria Ferretti, Università della Tuscia Umberto Gentiloni, Università di Teramo Paul Ginsborg, Università di Firenze Carlo Ginzburg, Scuola Normale Superiore, Pisa Giovanni Gozzini, Università di Siena Andrea Graziosi, Università di Napoli Federico II Mario Isnenghi, Università di Venezia Fabio Levi, Università di Torino Giovanni Levi, Università di Venezia Sergio Luzzatto, Università di Torino Paolo Macry, Università di Napoli Federico II Giovanni Miccoli, Università di Trieste Claudio Pavone, storico Paolo Pezzino, Università di Pisa Alessandro Portelli, Università di Roma La Sapienza Gabriele Ranzato, Università di Pisa Raffaele Romanelli, Università di Roma La Sapienza Mariuccia Salvati, Università di Bologna Stuart Woolf, Istituto Universitario Europeo, Firenze.
zaren1
00venerdì 26 gennaio 2007 11:51
Re: a questo proposito

Scritto da: ongii 26/01/2007 11.39
valerio evangelisti




FONTE CARMILLA
astrodanzante
00venerdì 26 gennaio 2007 12:24
Tra l'altro sono fermamente convinto che questa ondata di pesante filosionismo che ha investito negli ultimi anni l'Europa ha - questa sì - l'effetto di soffiare sul fuoco dell'antisemitismo/antigiudaismo.
marco83p
00venerdì 26 gennaio 2007 20:30
Re: Re: IL MIGLIOR MODO PER RICORDARE E' VIVERE IMMERSI NELLA CONTEMPORANEITA'

Scritto da: CorContritumQuasiCinis 25/01/2007 9.13


Me ne hanno parlato (ne ho letto) benissimo.
Ho in programma di andare a vederlo.


Grazie marco83.



Ecco cosa mi è capitato ieri fuori dal cinema.
Sono andato assieme ad un amico a rivedere il documentario
(non sono pazzo, studio cinema;
o meglio: sono pazzo e studio cinema). Comunque.
All'uscita mi sono messo a parlare con lui
della fattura tecnica del documentario;
un'anziana signora poco distante,
fraintendendo le mie parole
ci chiede: "voi conoscete ferrario?"
Il mio accompagnatore a sua volta fraintende la domanda
e risponde: "sì.".
La signora ci raggiunge, ha gli occhi bagnati di lacrime,
mi passa la sua dolce e rugosa mano sulla spalla e ci
comanda implorante: "allora ringraziatelo da parte mia:
ha fatto veramente un bel lavoro.".
Io ed il mio amico, spettatori immeritevoli della sua commozione,
ci guardiamo l'un con l'altro ed entrambi decidiamo
di onorare le sue lacrime con una bugia:
"certo signora, lo faremo".
la signora, rincuorata, raggiunge il marito
e noi torniamo alla realtà.

detta così non rende certo
quello che è stato,
ma mi pare comunque un buon testimonio
di pubblicità al film.

PS se qualcuno di voi cononosce davvero Ferrario
è invitato a recapitargli questa storiella minima e densa.
saluti
bradiporosso
00lunedì 29 gennaio 2007 18:19
per non dimenticare
perchè non succeda più

vi riporto un articolo
CorContritumQuasiCinis
00martedì 30 gennaio 2007 00:51
Contiene: io odio.

Scritto da: ongii 19/01/2007 14.18
[l'ultima volta che ho visto shindler's list ho grondato di lacrime]




Non dovevo e l'ho fatto.
L'ho rivisto.
Ma porco mondo! c'era la Blasi col pancione ienizzata ...
(ma a che mese è 'sta rincoglionita?)...
bella, comunque, la donna, tutte le donne in maternità ...
ma sto divagando:

ho rivisto Shindler.

Botta.
Secca.
Cruda.
Accettata su legno secco.
Ciocco di quercia che si spacca al primo cuneo infilzato nella vena madre.

Mi si ripropone Odio.

(Sequenze disturbate eccesso sovraccarico pericolo pericolo)

Mi chiedo/vi chiedo:
ma come cazzo si fa, oggi, ancora, a "dichiararsi" fascista/nazista?
(esiste una nutrita categoria di "persone" che ancora si dichiarano e giustificano mezzi e fini della psicopatia Mussoliniana/Hitleriana ... troppi, lo so... ne ho avuto constatazione pelo/pelo)

E mi chiedo, altresì, come cazzo si sia potuto far ricorso ad uno strumento legislativo come il ddl per rendere reato la "negazione dell'evidenza" ...
Ma vi rendete conto? Ma ci riflettete su?

Io vomito.

E canto.
Canto.
Canto.

La bella che è addormentata
lalalà lalalà lalalà
ha un nome che fa paura
Libertà Libertà Libertà


Ma ciò che paura più mi fa è la nuova di fascismo forma, le nuove dittature, pianificate, studiate a tavolino e subdolamente defecate nelle nostre testoline deimmunizzate.

Pier Paolo, vieni presto in mio aiuto.

L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.


(sistema evocativo esaurito interruzione)

Tutto qui.

E taccio.
CorContritumQuasiCinis
00martedì 30 gennaio 2007 02:45
Ricordo anche lui ... da lì a poco sarebbe morto.

E scusate se sto troppo in topic.

ongii
00martedì 30 gennaio 2007 10:33
sull'estrema destra italica


bisognerebbe compiere, e forse qualcuno ci mise mano ma poi demorse, un lavoro di mappatura del neofascismo italiano, che di quello fuori da questo paese poco ne sò.
Credo che la proliferazione di gruppi di estrema destra sia molto legata alla geografia, e che esso prolifichi sia in aree degradate che in aree molto ricche.E'di qualche giorno fa la profanazione del cimitero ebraico di arezzo, terra ricca d'ori e gioielli e benessere ultradiffuso.

Il fine settimana scorso, in un paesino sperduto sulle montagne della garfagnana, siamo entrati a bere e a giocare a calciobalilla (diciamo bigliardino, và)in un bar di estrema destra con felpe maglioni e cappelli inneggianti all'italia e al duce, sciarpe della lazio ovunque (il famoso lazialismo della montagna toscana....)e alla domanda del sottoscritto al giovinsignore che gestiva la situazione sul perchè essere di estrema destra oggi, queste son state le risposte
nell'ordine

1)di per me sono un tipo autoritario, mi piace comandare
2)sotto il duce v'era ordine (ma dai, non l'avevo mai sentita questa giustificazione)
3) abbiamo un governo di merda, sta facendo le liberalizzazioni, è venduto alle banche e alle cooperative.

E alla domanda se non gli sembra giusto, per quanto sia una riforma "di destra", creare concorrenza nei settori dove essa latita (in riferimento alla possibilità di aprire esercizi di ristorazione con più libertà, e aggiungo io, con più concorrenza)mi viene risposto, italicamente e per questo, odiosamente,

" e che è, sto qui a lavorà pè ttè ?! "

Quindi Cor, a prima vista

il qualunquismo più l'individualismo spinto, fanno il neofascismo
Galboria Pibco
00martedì 30 gennaio 2007 11:36
Re: sull'estrema destra italica

Scritto da: ongii 30/01/2007 10.33


bisognerebbe compiere, e forse qualcuno ci mise mano ma poi demorse, un lavoro di mappatura del neofascismo italiano, che di quello fuori da questo paese poco ne sò.
Credo che la proliferazione di gruppi di estrema destra sia molto legata alla geografia, e che esso prolifichi sia in aree degradate che in aree molto ricche.E'di qualche giorno fa la profanazione del cimitero ebraico di arezzo, terra ricca d'ori e gioielli e benessere ultradiffuso.

Il fine settimana scorso, in un paesino sperduto sulle montagne della garfagnana, siamo entrati a bere e a giocare a calciobalilla (diciamo bigliardino, và)in un bar di estrema destra con felpe maglioni e cappelli inneggianti all'italia e al duce, sciarpe della lazio ovunque (il famoso lazialismo della montagna toscana....)e alla domanda del sottoscritto al giovinsignore che gestiva la situazione sul perchè essere di estrema destra oggi, queste son state le risposte
nell'ordine

1)di per me sono un tipo autoritario, mi piace comandare
2)sotto il duce v'era ordine (ma dai, non l'avevo mai sentita questa giustificazione)
3) abbiamo un governo di merda, sta facendo le liberalizzazioni, è venduto alle banche e alle cooperative.

E alla domanda se non gli sembra giusto, per quanto sia una riforma "di destra", creare concorrenza nei settori dove essa latita (in riferimento alla possibilità di aprire esercizi di ristorazione con più libertà, e aggiungo io, con più concorrenza)mi viene risposto, italicamente e per questo, odiosamente,

" e che è, sto qui a lavorà pè ttè ?! "

Quindi Cor, a prima vista

il qualunquismo più l'individualismo spinto, fanno il


neofascismo



concordo in parte con te, ma se credi che oggi il nostro attuale governo ci fornisca gli strumenti per una democrazia vera...penso che tu sia un attimino sconnesso dall'attualità






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