Ciao Pepe,innanzitutto piacere di dialogare con te. Magari, chissa', un giorno ci conosciamo di persona e potremo prenderci in giro sul milan e sull'inter.
Su quello che dici , niente da eccepire: sono d'accordo con te, ma sai bene che le cose non sono sempre cosi' semplici e il piu' delle volte, invece, sono complicate.
In eventi grandi come una manifestazione, purtroppo, ci sono sempre infiltrati, strumentalizzatori, ipocriti, e infine, gente che vuole solo esprimere atti di vandalismo e violenza.
Io credo che le stesse forze dell'ordine e gli stessi manifestanti, nella loro indentita' collettiva, debbano collaborare per fare in modo che quel ragazzo che citi come esempio, non possa vivere la disillusione del proprio credo, della propria partecipazione pacifica. Quel ragazzo ne ha tutto il diritto, figurati.
Penserai che questo sia un pensiero utopistico, ma e' l'unico che corrisponderebbe ad un ideale del diritto di dissenso e al diritto di manifestare una volonta' popolare.
Coloro che lo inquinano devono essere pero' repressi e allontanati.
Come vedi non ho nessunissimo pregiudizio contro la polizia o contro la volonta' popolare: anzi, quest'ultima, la ritengo l'esempio piu' alto di quella forma civile democratica tanto agognata e tanto urlata ai quattro venti.
Io non sono ne' di destra ne' di sinistra: non lo sono per il semplice motivo che non vedo piu' quella sana autenticita' da una parte e dall'altra.
Continuero' a preferire un comunista autentico, o un fascista vero, a quell'accozzaglia politica, sociale, umanitaria, che e' diventata oggi, l'identita'popolare. Quella identita' sbiadita, scolorita, insulsa, che altalena di qui' e di li', senza arte ne' parte.
Ecco perche' citavo Pasolini: quell'uomolibero, anarchico, vicinissimo alla sinistra comunista che da trenta anni ci ammonisce dal pericolo della vera peste sociale: la massificazione di ogni diffrrenza e diversita'.
Quello che poi e' avvenuto realmente.
E io, che per visione del mondo e per visione filosofica, uomo di sinistra non sono e non voglio essere - io ti dicevo - sono rimasto a bocca aperta e ammirato delle sue parole. Le condivido e vorrei vivere in un mono pasoliniano , in mezzo a uomini che sentono e percepiscono una identita' e una volonta' come quelle.
La volonta' di essere quello che si e', come diceva Pasolini.
Eppure lui era di sinistra, ma questo non ha affatto condizionato la mia vicinanza a lui.
E cosi con Julia, che conosci bene: tra le tante stronzate sulle quali devo discutere con lei, non e' detto che tra esse, io non riconosca quella ferma volonta' di credere e quella convinta decisione di cambiare le cose.
Se poi queste siano virtu' rosse o nere, a me pocoimporta. Quello che fa'la differenza e' la propria intenzionalita', cosa che io non vedo piu' da nessuna parte.
Ecco caro Pepe, perche' quando incominciano a parlarmi di destra sinista, comunisti e fascisti, io comincio a sospirare, a guardarmi in giro - diciamolo pure - ad annoiarmi mortalmente:non credo che siano piu' le vere differenze negli uomini moderni e nel mondo moderno.
Quel mondo che a furia di dar retta a ideali colorati ( e non veramente sentiti) e' diventato quello che e': una ridda di bestialita', un festival di ipocrisia, un bordello degno delle migliori puttane di potere - un mondo che volere guardarlo bene - ti fa solo dire: Dio mio dove siamo finiti!
Ti saluto, Pepe e buona domenica.
Vedo che l'inter gioca sempre peggio, complimenti.