Rientrato dall’Alpe di Siusi, salto il pranzo per saltare in bici …
Sabato 6 gennaio 2013: l’idea originaria era, come da mia abitudine, di risalire in bici il giorno dell’Epifania, ma evidentemente etra destino che quest’anno rompessi gli schemi. Alle 9 precise il gatto delle nevi ci accompagna dall’hotel ubicato a quota 2.000 in Alpe di Siusi al piazzale dove abbiamo lasciato l’automobile lo scorso 26 dicembre. Un pizzico di apprensione … partirà??? Ma non è stato molto freddo e infatti, dopo in brevissimo borbottio, il motore si avvia. Carichiamo i bagagli (troppi … decisamente troppi) e alle 9,15 precise partiamo. Un po’ di traffico sulla Brennero, ma sempre accompagnati dal sole e temperature primaverili. Quando siamo sulla A4, le prealpi innevate, il cielo azzurro e il sole iniziano a inviare messaggi in codice alla mia testa: “Guarda che giornata” … “Perché non ti fai un giretto” … e altro ancora.
Per farla breve, alle 12,25 siamo a casa. Scarico valige, sci, scarponi e quant’altro. Svuoto la mia valia e metto a posto, mentre do l’annuncio a mia mogli e mia figlia “Io non mangio e mi faccio un giro in bici”. Mia moglie è troppo buona e mi dà il suo OK.
E così, alle 13,24 inforco il King per il 1° colpo di pedale del 2013. Nella testa martella solo una parola … anzi due “San Fermo”. La temperatura è ottima e nonostante le gambe siano un disastro, decido che oggi comanda il cuore. La prima sensazione, dopo 11 giorni senza bici, è di sentirmi strano sul mezzo, quasi non in posizione.
Gli sci sono tutta un’altra cosa, ma non avrei pensato di sentirmi così …
La seconda è che il 50 non scende:
aveva già dato un cenno alla vigilia di Natale, ma poi si era sbloccato. Evidentemente l’ultimo lavaggio ha bloccato il deragliatore, che proprio non accenna a muoversi. Punto verso la Franciacorta calcolando da quale meccanico posso recarmi. Il primo tentativo ad Erbusco fallisce: dovrei aspettare più di 40 minuti.
Allore scendo a Sarnico sul lago e provo da Marco Zanotti (ex pro) che sta già lavorando e mi accoglie molto gentilmente.
Mi cambia filo e guaina di scorrimento interna, ma poi anche la catena (conciata per le feste) e, visto che ci siamo, anche i freni (l’anteriore era finito). Riparto, un paio di minuti prima delle 15 … troppo tardi per salire fino in cima al San Fermo, ma ne posso fare un pezzo.
Punto a Villongo e inizio a salire. La bici ora è perfetta, anche se il 34x19 saltella … dovrà assestarsi un po’.
Io spengo l’MP3 e inizio ad ascoltare la mia fatica. Un paio di fuori giri cercati con la voglia insensata, anziché star buono ed usare la testa, mi fanno venir fuori un doloretto al fianco sinistro.
Passo Adrara San Martino e poi Adrara San Rocco, penando nello strappo che porta fuori dal paese, poi cerco di andar su regolare. La salita è bellissima: un po’ al sole e un po’ in ombra, ma non fa mai freddo.
Quando arrivo al cartello del 10° km ne mancherebbero ancora 5 per scollinare. La tentazione è forte, anzi fortissima, ma la caccio indietro … rischierei di rientrare con il buio e non ho luci con me. Mi fermo sul tornante, affaticatissimo e mangio un Mars.
Poi metto la mantellina, indosso in guanti invernali (prima tenuti in tasca) e affronto la discesa con prudenza. A Villongo, salgo a Castelli Calepio e rientro tranquillo da Palazzolo sull’Oglio.
E’ stata la prima uscita del 2013. Poca roba. Fuori dai programmi, ma mi sono divertito lo stesso e domani mi aspettano gli amici.
Tempo: 2h 39'
Distanza: 70,5 km
Battiti: 137/173 bpm
Cadenza: //
Velocità media: 26,6 km/h
Dislivello: 795 mt
Calorie: 1.719 kcal
Temperatura: min +7°C/media +12,8°C
Ciao e buone pedalate a tutti