Riscatto

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barnabino
10martedì 10 settembre 2019 10:33

Mi sembra che Paolo faccia balenare i due estremi il negativo in Adamo e il positivo in Gesù. Perché sarebbe un esigenza di giustizia questa in quanto al riscatto?



Sostanzialmente Adamo, in cambio della libertà di scegliere da sé il bene e il male, vendette se stesso e i suoi discendenti al peccato e alla morte, questo era il prezzo richiesto dalla giustizia di Dio. Poiché aveva posseduto la perfezione umana, Adamo rinunciò a quel prezioso bene per sé e per tutti i suoi discendenti. Il prezzo da pagare è dunque la "perfezione umana" che però nessun discendente di Adamo poteva pagare perché tutti ne erano privi, nessuno poteva redimere neppure se stesso e così il peccato era una "schiavitù". Solo un "secondo Adamo" dotato della "perfezione umana" poteva restituire quello che Adamo aveva volontariamente perduto. Gesù era esattamente come Adamo un figlio unigenito di Dio, Adamo aveva Dio come padre (unica creatura umana ad esserlo in senso pieno) esattamente come Gesù aveva Dio come padre.

Shalom
geremia60(2019)
00martedì 10 settembre 2019 11:39
Re:
barnabino, 10/09/2019 10.33:


Mi sembra che Paolo faccia balenare i due estremi il negativo in Adamo e il positivo in Gesù. Perché sarebbe un esigenza di giustizia questa in quanto al riscatto?



Sostanzialmente Adamo, in cambio della libertà di scegliere da sé il bene e il male, vendette se stesso e i suoi discendenti al peccato e alla morte, questo era il prezzo richiesto dalla giustizia di Dio. Poiché aveva posseduto la perfezione umana, Adamo rinunciò a quel prezioso bene per sé e per tutti i suoi discendenti. Il prezzo da pagare è dunque la "perfezione umana" che però nessun discendente di Adamo poteva pagare perché tutti ne erano privi, nessuno poteva redimere neppure se stesso e così il peccato era una "schiavitù". Solo un "secondo Adamo" dotato della "perfezione umana" poteva restituire quello che Adamo aveva volontariamente perduto. Gesù era esattamente come Adamo un figlio unigenito di Dio, Adamo aveva Dio come padre (unica creatura umana ad esserlo in senso pieno) esattamente come Gesù aveva Dio come padre.

Shalom



ci ha venduti alla ignoranza culturale riguardo la conoscenza di Dio e della sua giustizia o morale, alla degenerazione morale razionale o spirituale e biologica per assenza di Dio nella nostra vita.


I-gua
00martedì 10 settembre 2019 15:28
Re: Re:
geremia60(2019), 10.09.2019 11:39:



ci ha venduti alla ignoranza culturale riguardo la conoscenza di Dio e della sua giustizia o morale, alla degenerazione morale razionale o spirituale e biologica per assenza di Dio nella nostra vita.






Non credo, dal momento che a questo possiamo rimediare, almeno in parte, cercando Dio, che si fa conoscere e non ci ha abbandonato

La spiegazione di Barnabino mi sembra corretta
erevnitis
00mercoledì 11 settembre 2019 07:49
Re:
Caro barnabino



Sostanzialmente Adamo, in cambio della libertà di scegliere da sé il bene e il male, vendette se stesso e i suoi discendenti al peccato e alla morte, questo era il prezzo richiesto dalla giustizia di Dio.



Questo vuo dire che ci sarebbero due prezzi da pagare

Il primo: peccato e morte

Il secondo: Gesù

I-gua
00mercoledì 11 settembre 2019 08:11
Re: Re:
geremia60(2019), 10.09.2019 11:39:



ci ha venduti alla ignoranza culturale riguardo la conoscenza di Dio e della sua giustizia o morale, alla degenerazione morale razionale o spirituale e biologica per assenza di Dio nella nostra vita.






Forse direi piuttosto che ci ha venduto alla famiglia di Satana
Il Riscatto pagato da Cristo ci permette di riabbracciare la famiglia originale

È vivere in questa famiglia satanica che porta ignoranza e degenerazione, schiavitù al peccato.

Il Riscatto ci libera da tutto ciò, così che noi possiamo “rendere sacro servizio all’Iddio vivente!” . Ebrei 9:14


15 È per questo che lui è mediatore di un nuovo patto, affinché, essendoci stata una morte che redime dalle trasgressioni commesse sotto il patto precedente, quelli che sono stati chiamati possano ricevere la promessa dell’eredità eterna. 16 Dove c’è un patto, infatti, deve aver luogo la morte dell’uomo che ha concluso il patto, 17 perché il patto entra in vigore alla morte; non è valido finché l’uomo che lo ha concluso è vivo. 18 Perciò nemmeno il patto precedente fu convalidato senza sangue.

Ebrei 9
I-gua
00mercoledì 11 settembre 2019 09:05
La Torre di Guardia (1992) Domande dai lettori

La Torre di Guardia (1992)
Domande dai lettori


Paolo menzionò che per convalidare i patti fra Dio e gli uomini era necessaria la morte di qualcuno. Il patto della Legge ne è un esempio. Mosè ne fu il mediatore, colui mediante il quale fu stipulato questo accordo tra Dio e l’Israele carnale. Mosè ebbe quindi un ruolo essenziale, e fu l’uomo che trattò con gli israeliti quando stavano per entrare nel patto. Mosè poteva così essere considerato ‘l’uomo che aveva fatto il patto’ della Legge, benché questo fosse stato istituito da Geova. Ma Mosè dovette forse spargere il suo sangue perché il patto della Legge entrasse in vigore? No. Al suo posto furono offerti degli animali, il cui sangue sostituì quello di Mosè. — Ebrei 9:18-22.
Che dire del nuovo patto fra Geova e la nazione dell’Israele spirituale? Gesù Cristo ebbe il glorioso ruolo di intermediario, di Mediatore tra Geova e l’Israele spirituale. Pur essendo stato istituito da Geova, questo patto si imperniava su Gesù Cristo. Oltre ad essere il Mediatore di questo patto, Gesù, quando fu nella carne, trattò di persona con coloro che vi sarebbero stati introdotti per primi. (Luca 22:20, 28, 29) In più, Gesù era idoneo a provvedere il sacrificio necessario per convalidare tale patto. Non si trattava del sacrificio di semplici animali, ma di una vita umana perfetta. Così Paolo poté definire Cristo “l’uomo che ha fatto” il nuovo patto. Il nuovo patto entrò in vigore dopo che “Cristo entrò . . . nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi”. — Ebrei 9:12-14, 24.
Parlando di Mosè e di Gesù come di uomini che fecero dei patti, Paolo non intese dire che essi avessero istituito i rispettivi patti, i quali in effetti avevano avuto origine da Dio. Ma quei due uomini, in qualità di mediatori, ebbero una parte determinante nella stipulazione dei rispettivi patti. E in ciascun caso fu necessaria una morte: quella degli animali che sostituirono Mosè e quella di Gesù che offrì il suo proprio sangue per coloro che sarebbero entrati nel nuovo patto.

frida18
00mercoledì 11 settembre 2019 14:09
Re: Re:
erevnitis, 11/09/2019 07.49:

Caro barnabino



Sostanzialmente Adamo, in cambio della libertà di scegliere da sé il bene e il male, vendette se stesso e i suoi discendenti al peccato e alla morte, questo era il prezzo richiesto dalla giustizia di Dio.



Questo vuo dire che ci sarebbero due prezzi da pagare

Il primo: peccato e morte

Il secondo: Gesù




chi conosce un po di economia ?
vorrei proporre questa chiave di lettura,
spiegando prima di tutto :
Nell’economia teorica, il termine "costo", usato senza qualificativo, indica spesso il costo opportunità.

Il costo non è il prezzo. Il costo è costituito dalla quantità di risorse di cui devo privarmi
Il costo è opportunità
è invece il valore della migliore alternativa ovvero cosa si sarebbe potuto ottenere con le risorse spese nell’impresa (impresa che nel caso di Adamo era di trasformare tutta la terra in paradiso e viverci per sempre loro e la loro progenie)

Esso rappresenta le opportunità passate. Poiché il costo opportunità non è mai associato ad un esborso di denaro, si dice anche che è un costo "non monetario"



Geova aveva amorevolmente avvertito Adamo che violando deliberatamente l’unica legge data da Colui che lo aveva creato sarebbe divenuto polvere .
Quello appunto sarebbe stato il costo che avrebbe avuto la trasgressione

Per Adamo ed Eva assecondare la rivolta di Satana contro Dio ha comportato un costo cioè quel che Geova aveva loro prospettato la vita eterna in una terra paradisiaca presente e futura è andata perduta …
polverizzata

Adamo nulla era prima di divenire anima vivente e nulla divenne dopo il peccato mandò in fumo l’opportunità che gli era stata data



Il costo non è il prezzo. Il costo è costituito dalla quantità di risorse di cui devo privarmi

la loro scelte ebbero un costo

lei ingannata, ammaliata dal seguire Satana

lui dal seguire la moglie per non perderla

come si poteva recuperare quel valore perduto se non rimpiazzandolo?
Quel costo per essere coperto richiedeva un prezzo da pagare.
E Gesù ha pagato un prezzo nettamente superiore che gli ha permesso il riacquisto della vita di tutta l’umanità
il prezzo è un guadagno

Chi sarebbe sceso nel cuore della terra negli inferi per raccogliere il valore di quanto era andato perso seppellito polverizzato e consegnare a Geova il valore recuperato e il prezzo pagato per riscattare la vita dal cuore della terra?



Allora alcuni scribi e farisei replicarono: “Maestro, vogliamo vedere da te un segno”.+ 39 Lui rispose loro: “Una generazione malvagia e adultera va in cerca di un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno* del profeta Giona.+ 40 Infatti, come Giona rimase nel ventre del grosso pesce per tre giorni e tre notti,+ così il Figlio dell’uomo rimarrà nel cuore della terra per tre giorni e tre notti
barnabino
00mercoledì 11 settembre 2019 14:21

Questo vuo dire che ci sarebbero due prezzi da pagare

Il primo: peccato e morte

Il secondo: Gesù



Il primo prezzo lo ha pagato Adamo, ha ceduto la vita perfetta in cambio di decidere da sé il bene e il male. Per riavere quello che aveva ceduto si doveva pagare quello che lui aveva ceduto, una vita perfetta, un prezzo che nessun umano poteva pagare, Geova ha dunque provveduto il prezzo (Geova Gire).

Shalom
geremia60(2019)
00mercoledì 11 settembre 2019 14:49
Re: Re: Re:
I-gua, 11/09/2019 08.11:




Forse direi piuttosto che ci ha venduto alla famiglia di Satana
Il Riscatto pagato da Cristo ci permette di riabbracciare la famiglia originale

È vivere in questa famiglia satanica che porta ignoranza e degenerazione, schiavitù al peccato.

Il Riscatto ci libera da tutto ciò, così che noi possiamo “rendere sacro servizio all’Iddio vivente!” . Ebrei 9:14


15 È per questo che lui è mediatore di un nuovo patto, affinché, essendoci stata una morte che redime dalle trasgressioni commesse sotto il patto precedente, quelli che sono stati chiamati possano ricevere la promessa dell’eredità eterna. 16 Dove c’è un patto, infatti, deve aver luogo la morte dell’uomo che ha concluso il patto, 17 perché il patto entra in vigore alla morte; non è valido finché l’uomo che lo ha concluso è vivo. 18 Perciò nemmeno il patto precedente fu convalidato senza sangue.

Ebrei 9



Giusto, ma dire il riscatto ci libera .. in che senso? NOn ci libera direttamente dalle nostre debolezze, ma dalla punizione...nella carne.
Siamo giustificati e riscattati delle nostre personali debolezze nella carne poichè le accuse di satana sono state smontate con Cristo a prezzo di sangue, come secondo Adamo.

Questo prezzo pagato evitandoti in base a ciò di essere messo a morte a motivo dei tuoi errori, ti permette nel tempo di ritornare a Dio nella mente quanto nelle azioni. Di riabbracciare infine la famiglia di Dio

Ma uno come Cora sarebbe riscattato dal significato del sacrificio di Cristo? Non lo credo, prendendo di esempio i farisei condannati alla geenna.

Comunque SE Dio pose nel giardino dell'eden una alternativa , questo secondo me non fu senza ragione, ma fu dovuto alla capacità di Dio di conoscere ogni cosa, ogni inclinazione del cuore di tutti.. inevitabile visto che viviamo dentro di lui. Non contraddisse : l'amore spera ogni cosa .Per tal motivo In ultimo la sovranità è soltanto la sua, vedi il caso di Davide e Betsabea.

In sintesi siamo giustificati , riscattati in quanto ai peccati involontari o fatti per debolezza morale dandoti il tempo di combatterle e in ultimo vincerle, siamo riscattati dal peccato di ribellione involontaria, avendo una coscienza che lo prova.

Viceversa Adamo non può essere riscattato, perchè la sua fu una scelta volontaria.

Infatti in realtà la scelta di Adamo fu punita da Dio solo nel senso che Dio abbandonava l'uomo a se stesso, come ha voluto egli propriamente, in sostanza la punizione è più questa, ossia una vita senza Dio e il suo amore, e la sua protezione dalla morte; e non direttamente la morte., quest'ultima da considerare più come conseguenza dell'abbandono che come punizione.

la vera condanna come morte è quando Dio opera la condanna a morte in modo diretto, come il caso di Anania. Ma con Adamo non fu così avendo egli esercitato il suo diritto secondo libero arbitrio pagandone le conseguenza venendo abbandonato dalla fonte della vita.. in quanto anche se Adamo avesse avuto una vita eterna sarebbe morto comunque secondo la legge del caso, magari venendo ucciso

In conclusione il riscatto di giusti e ingiusti corrisponde a questo stato di cose..ma in quanto a meritare la vita eterna alla fine dipenderà dalla nostra scelta.. non dovendo essere più riscattati di niente, come fu per Adamo. Ma Fino a quando dobbiamo essere riscattati ciò non sarà possibile. Volevo precisarlo.






I-gua
00mercoledì 11 settembre 2019 14:52

Questo prezzo pagato evitandoti in base a ciò di essere messo a morte a motivo dei tuoi errori, ti permette nel tempo di ritornare a Dio nella mente quanto nelle azioni. Di riabbracciare infine la famiglia di Dio




frida18
00mercoledì 11 settembre 2019 18:02


un mio parere è che

parlare di prezzo nel caso di Adamo è improprio perché lui ha ricevuto in dono la vita. lui ha pagato per il peccato volontario commesso

e più esatto dire che ha perso la vita,

Lui ha perso ciò che Geova e Gesù gli avevano donato

quante volte abbiamo sentito la frase

quell’ incidente gli è costato la vita

perché nessuno poteva al pari di Gesù pagare il prezzo di quanto perduto col peccato?

Adamo è caduto nella morte per sua scelta

Solo Gesù che ha in se Spirito Vivificante poteva pagare un prezzo per guadagnare quelle vite della progenie di Adamo in quanto lui stesso ne è stato creatore vicino al Padre delle creature sulla terra “facciamo l’uomo a nostra immagine”



nessun poteva sostituire (neppure un angelo perfetto) il Figlio di Dio in quest’opera risanatoria profetizzata da Geova in Ge.3:15
erevnitis
00mercoledì 11 settembre 2019 22:16
Caro barnabino

[SM=g28002]

Il riscatto ha relazione con il goel oppure il ricompratore. Se si in che senso?
barnabino
00mercoledì 11 settembre 2019 22:32

Il riscatto ha relazione con il goel oppure il ricompratore. Se si in che senso?



Ci può stare.

In Israele il vendicatore del sangue era il parente consanguineo più prossimo della vittima. Per vendicare tutti quelli uccisi sulla terra e specialmente i servitori di Geova uccisi, l’odierno Vendicatore del sangue dev’essere imparentato con tutta l’umanità. Questo ruolo è ricoperto da Gesù Cristo. Nacque come uomo perfetto. Morì cedendo la sua vita immacolata come sacrificio di riscatto, e dopo la risurrezione andò in cielo e ne presentò il valore a Dio a beneficio dei peccaminosi e morituri discendenti di Adamo. Così Cristo divenne il Redentore del genere umano, il nostro parente più prossimo, il legittimo Vendicatore del sangue. (Romani 5:12; 6:23; Ebrei 10:12) Gesù viene chiamato fratello dei suoi unti seguaci. (Matteo 25:40, 45; Ebrei 2:11-17) Come Re celeste diviene il “Padre eterno” di coloro che si avvalgono del suo sacrificio in qualità di sudditi terreni. Questi vivranno per sempre. (Isaia 9:6, 7) Perciò Geova ha appropriatamente costituito questo Parente del genere umano quale Vendicatore del sangue

w95 15/11
erevnitis
00giovedì 12 settembre 2019 09:52
Caro barnabino

Quando l'omicida volontario gli si chiedeva la propria anima dato che ne aveva uccisa una, questo era un riscatto corrispondente oppure per parlare di riscatto occorre necessariamente una liberazione di qualcosa?

Se non era un riscatto, di cosa si trattava, una misura disciplinare?
frida18
00giovedì 12 settembre 2019 11:05
Re:
barnabino, 11/09/2019 22.32:


Il riscatto ha relazione con il goel oppure il ricompratore. Se si in che senso?



Ci può stare.

In Israele il vendicatore del sangue era il parente consanguineo più prossimo della vittima. Per vendicare tutti quelli uccisi sulla terra e specialmente i servitori di Geova uccisi, l’odierno Vendicatore del sangue dev’essere imparentato con tutta l’umanità. Questo ruolo è ricoperto da Gesù Cristo. Nacque come uomo perfetto. Morì cedendo la sua vita immacolata come sacrificio di riscatto, e dopo la risurrezione andò in cielo e ne presentò il valore a Dio a beneficio dei peccaminosi e morituri discendenti di Adamo. Così Cristo divenne il Redentore del genere umano, il nostro parente più prossimo, il legittimo Vendicatore del sangue. (Romani 5:12; 6:23; Ebrei 10:12) Gesù viene chiamato fratello dei suoi unti seguaci. (Matteo 25:40, 45; Ebrei 2:11-17) Come Re celeste diviene il “Padre eterno” di coloro che si avvalgono del suo sacrificio in qualità di sudditi terreni. Questi vivranno per sempre. (Isaia 9:6, 7) Perciò Geova ha appropriatamente costituito questo Parente del genere umano quale Vendicatore del sangue

w95 15/11





quindi in buona sostanza il concetto da me espresso ha un fondamento scritturale
frida18, 11/09/2019 18.02:



un mio parere è che

parlare di prezzo nel caso di Adamo è improprio perché lui ha ricevuto in dono la vita. lui ha pagato per il peccato volontario commesso

e più esatto dire che ha perso la vita,

Lui ha perso ciò che Geova e Gesù gli avevano donato

quante volte abbiamo sentito la frase

quell’ incidente gli è costato la vita

perché nessuno poteva al pari di Gesù pagare il prezzo di quanto perduto col peccato?

Adamo è caduto nella morte per sua scelta

Solo Gesù che ha in se Spirito Vivificante poteva pagare un prezzo per guadagnare quelle vite della progenie di Adamo in quanto lui stesso ne è stato creatore vicino al Padre delle creature sulla terra “facciamo l’uomo a nostra immagine”



nessun poteva sostituire (neppure un angelo perfetto) il Figlio di Dio in quest’opera risanatoria profetizzata da Geova in Ge.3:15



Ovvero Gesù é come se da parente più prossimo (in quanto Co-creatore ha esercitato il diritto di ricompra per la progenie di Adamo che non avrebbe mai potuto venire alla vita (la vera vita)

(e pensare che qualcuno in altra discussione aveva criticato questa disposizione che rimase parte delle leggi in israele)

E quindi posso azzardare un’altra opinione che risponde ad una domanda che mi sono sempre posta… Perché Gesù aveva bisogno di una Sposa ....che senso aveva un matrimonio.
E gli effetti della vera vita per la famiglia umana li avremo quando avverrà questo Santo Matrimonio
geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 13:33
Il goel aveva piu di una funzione e nel temoo rimase solo quella di redentore

Lumanità é servita agli angeli per conoscere meglio laspetto femminile di Dio e mediante cui Cristo stesso come uomo poté perfezionarsi divenendo esatta immagine morale umana di Dio
geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 13:43
Dimenticavo che qualsiasi angelo poteva affrontare come incorrotto la prova per riscattare gli uomini dalla punizione, cosa non proprio simile al goel, che é piu un vendicatore che una vittima sacrificale, ma Cristo come primogenito parente prossimo di ogni angelo e promogenito di maria secondo i redenti, poteva rappresentare tutti i redenti, essendo come primogemito il maggiore rappresentante dei minimi fratelli
frida18
00giovedì 12 settembre 2019 14:52

post 106
Lumanità é servita agli angeli per conoscere meglio laspetto femminile di Dio




Filosofia buddista?
barnabino
00giovedì 12 settembre 2019 16:28

oppure per parlare di riscatto occorre necessariamente una liberazione di qualcosa?



Leggendo Perspicacia mi pare che il ricatto abbia più a che fare con una liberazione, diciamo che tutte queste erano "figurazioni" che poi in qualche modo prefiguravano vari aspetti del sacrificio di Gesù, o almeno i cristiani ci videro quello...

Shalom
geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 17:49
Re:
barnabino, 12/09/2019 16.28:


oppure per parlare di riscatto occorre necessariamente una liberazione di qualcosa?



Leggendo Perspicacia mi pare che il ricatto abbia più a che fare con una liberazione, diciamo che tutte queste erano "figurazioni" che poi in qualche modo prefiguravano vari aspetti del sacrificio di Gesù, o almeno i cristiani ci videro quello...

Shalom




Riscatto :la liberazione di una punizione, basata sul rovesciamento di quanto fatto in eden dal primo adamo,.

la legge non ammetteva pietà, poichè non cera un fondamento per poter esercitare misericordia verso l'uomo dandogli un credito che aveva perduto davanti agli angeli accusatori e non accusatori

Non è la liberazione della morte naturale ma dalla condanna di morte della legge. per lapidazione o altro mezzo

quel positivamente morrai, non è determinato da una condanna diretta altrimenti sarebbe stata immediata.

MI spiego, una cosa è condannare qualcuno alla fucilazione, altra è quello di abbandonarlo alla sua sorte...ossia è come abbandonare qualcuno nel deserto , fino a quando gli dureranno i viveri, anche se è stato lui ad aver abbandonato noi

Sicuramente Dio non aveva più motivo di fidarsi di tutte le creature, o di sperare ogni cosa di bene...questo giustifica la scelta posta davanti a Adamo

La sopravvivenza dei demoni era legata alla storia dell'uomo, salvando l'umo si è condannato gli angeli ribelli o per meglio dire la ribellione di tutti, angeli e uomini ribelli.

Adamo aveva la vita ma non gli era confermata eterna. Cristo è soltanto il tutore che ci conduce nello stato di Adamo, Cristo è solo il mezzo, che opera per noi, per arrivare noi nella condizione personale di essere iscritti nel libro della vita . Il sacrificio è il mezzo per sostenerci in vita lungo questo processo, ma alla fine la responsabilità sarà unicamente nostra.

Troppo comodo avere la vita eterna basandosi unicamente sul sacrificio di Cristo, il riscatto dalla punizione non dura per sempre..una volta reso moralmente perfetto non varrà più, poichè ha raggiunto lo scopo, e solo a quel punto avremmo la vita eterna, prima no.






geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 18:15


se l'albero rappresenta la indipendenza morale da Dio proprio come sembra, non sarebbe stato possibile concedere di mangiarne in nessun tempo, ma quello concesso di mangiare sarebbe stato del frutto dell albero della vita eterna,, vita che Adama non aveva confermata.

Il riscatto di Cristo serve soltanto a riportarci in questa condizione di non conferma venendo successivamente provati come lo fu Eva essendo in uno stato non condannato da Dio, ma puro
erevnitis
00giovedì 12 settembre 2019 18:51
Geremia cosa diresti tu? Una risposta secca


Quando l'omicida volontario gli si chiedeva la propria anima dato che ne aveva uccisa una, questo era un riscatto corrispondente oppure per parlare di riscatto occorre necessariamente una liberazione di qualcosa?

barnabino
00giovedì 12 settembre 2019 19:28
Secondo me occorre anche parlare di liberazione, Perspicacia dice:

Redenzione, o liberazione. Il verbo ebraico padhàh significa “redimere”, e il sostantivo affine pidhyòhn significa “prezzo di redenzione”. (Eso 21:30) Questi termini danno evidentemente risalto alla liberazione ottenuta mediante il prezzo di redenzione, mentre kafàr pone l’accento sulla qualità o sul contenuto del prezzo stesso e sulla sua efficacia per equilibrare la bilancia della giustizia. Si può ottenere liberazione o redenzione (padhàh) dalla schiavitù (Le 19:20; De 7:8), da altre condizioni penose o di oppressione (2Sa 4:9; Gb 6:23; Sl 55:18), oppure dalla morte e dalla tomba. (Gb 33:28; Sl 49:15)

Shalom
erevnitis
00giovedì 12 settembre 2019 19:47
Cosa sarebbe quindi anima per anima come nel caso dell'omicida volontario ?
barnabino
00giovedì 12 settembre 2019 20:11
Nel caso dell'omicidio la vita tolta andava pagata con la propria vita, ma questo è ovvio, tu che cosa chiedi?

Shalom
erevnitis
00giovedì 12 settembre 2019 20:52
Voglio dire se non è riscatto un termine appropriato dato che occorre una liberazione, cosa sarebbe? Tu la chiameresti una misura disciplinare questa disposizione?
barnabino
00giovedì 12 settembre 2019 21:39
Secondo me è un principio etico, morale, universale. Una specie di legge della termodinamica, se la goffaggine dell'esempio può rendere l'idea.

Shalom
The.Witness
00giovedì 12 settembre 2019 21:47
Re:
barnabino, 09/09/2019 22.49:


Perché possiamo dire che il riscatto rispetta le esigenze di Giustizia?

Non è per questo che Dio ha dovuto sacrificare suo figlio?




Paolo fa questo ragionamento: "Eppure la morte ... costituiti giusti"

Romani 5,14-19



Concordo con Barnabino..la risposta al quesito iniziale di Erev sta nel capitolo 5 di Romani

Al riguardo posto una spiegazione mediante la quale possiamo gustare meglio il significato di questi versetti in particolare i v. 13-15

“Infatti il peccato esisteva nel mondo prima della Legge”
Cioè prima della Legge di Mosè c'era già il peccato nel mondo. Questo a motivo dell'ereditarietà. Infatti la Legge servì solo a rendere manifesto tale peccato.
“ma quando non c'è legge il peccato non può essere imputato a nessuno”
Prima della legge di Mosè, Geova non poteva incolpare i suoi servitori di non aver osservato delle norme che non erano ancora state decretate. Quindi non poteva attribuire la mancata osservanza di norme ancora inesistenti.
Dal canto loro gli uomini, prima della legge di Mosè, potevano aver l'impressione di essere a posto con Dio, non riuscendo a capire pienamente che l'imperfezione e il peccato non permettevano loro di avere una relazione pura con il loro Creatore.
Infatti, le leggi che Geova aveva dato fino alla stesura della legge di Mosè, grazie alle quali si poteva avere l'approvazione, non richiedevano la perfezione.
Erano delle leggi, come per esempio “Non mangiare il sangue, essere circoncisi, non uccidere, e moltiplicarsi”, che non richiedevano la perfezione. Pertanto, fino alla stesura della Legge l'uomo che temeva Dio, non poteva capire pienamente fino a che punto l'imperfezione e il peccato, gli avrebbero impedito di soddisfare alla perfezione la norma di Geova.

“Eppure, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano commesso un peccato simile alla trasgressione commessa da Adamo...”
Cioè, è come se dicesse:
“Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio.”
Quindi, prima della Legge di Mosè, anche coloro che seguivano tutte le leggi che Dio aveva emanato, erano comunque soggetti alla morte.(Come abbiamo visto non ci voleva la perfezione per seguire le leggi divine allora esistenti). Nel loro caso la morte non dipendeva dunque dal non aver osservato certe leggi divine, come nel caso di Adamo.
La loro morte dipendeva dall'aver ricevuto il peccato a motivo dell'ereditarietà.

Cosa cambiò dunque con la stesura della legge di Mosè?
Abbiamo visto che l'uomo già prima della Legge era sotto il peccato, a motivo dell'ereditarietà.
Solo che adesso chi si sforzava di seguire la Legge si accorgeva subito di non essere in grado di seguirla pienamente nonostante gli sforzi. (A differenza di prima che per seguire i decreti di Geova non ci voleva la perfezione). Per cui si accorgeva pienamente che non poteva avere una pura relazione con Geova, perché non riusciva ad essergli completamente ubbidiente. Di conseguenza non poteva ottenere la vita eterna, dato che la vita era messa in relazione con l'osservanza completa della Legge (Levitico 18:5).
Si sentiva con la coscienza macchiata. Solo adesso si sentiva spinto a chiedersi: “Come posso riconciliarmi con Dio? Dato che sono peccatore, e proprio per questo muoio, e quindi non posso guadagnarmi la vita eterna con la mia osservanza della Legge, esiste una soluzione? Cioè, per l'umanità ci sarà mai una speranza di riottenere la vita eterna? Geova provvederà mai il mezzo per redimere l'umanità dato che noi da soli non possiamo redimerci e ottenere così la vita eterna, dato che non siamo capaci di osservare la Legge pienamente?


“Ma il dono non è come la colpa”

Che differenza c'era tra il dono e il fallo?
A causa del fallo di Adamo, egli fu punito meritatamente con la morte, proprio come Geova aveva dichiarato (Gen. 2:17).
Di conseguenza Adamo essendo peccatore non poteva più avere il privilegio di produrre una progenie perfetta, ne poteva riuscire in questo dato che la legge dell'ereditarietà impone il trasmettere ai discendenti anche la vecchiaia e la morte, se presenti.
Pertanto nascendo come discendenti di Adamo e quindi peccatori, anche noi meritiamo la morte. Non potrebbe essere diversamente dato che la vita eterna dipende dall'osservare tutte le leggi di Dio pienamente (e questo è per noi impossibile). D'altro canto la morte è il risultato inevitabile dei peccatori, cioè tutti noi (Romani 6:23).
Quindi, sintetizzando:
La punizione della morte è anche per noi meritata, dato che siamo peccatori.
Il dono, cioè essere dichiarati giusti agli occhi di Dio nonostante siamo peccatori (Rom. 5:16) è per l'appunto un dono, quindi non meritato. E' un dono gratuito ed immeritato. (Efes. 2:8). Sforzarsi con tutto se stessi di essere ubbidienti non è quindi il mezzo mediante cui ricevere o guadagnarsi la vita eterna.
Essere riconciliati con Dio e ottenere quindi la vita è un dono, e che tale dono è reso possibile solo grazie al sacrificio di Cristo. Riflettere su questo spingerà, di conseguenza, tutte le persone che cercano Dio a manifestare la propria gratitudine con l'ubbidienza che è il mezzo che rivela se siamo davvero grati al sacrificio di Cristo.


"Infatti se per la colpa di un solo uomo molti sono morti, tanto più l’immeritata bontà di Dio e il dono che ha fatto mediante l’immeritata bontà di un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati in abbondanza su molti."


Tutti gli uomini muoiono conseguentemente al peccato. Nessuno potrebbe dire a Geova:
“Io muoio al posto di qualcun altro”. Perché ognuno di noi essendo peccatori, morendo riusciamo a pagare solo i nostri peccati.

Gesù invece nacque come uomo perfetto e quindi non doveva pagare il prezzo della morte.
Per cui poteva dire:”Io muoio lo stesso anche se non lo merito, e muoio al posto di tutti gli altri”.
Dunque, Gesù con la sua morte immeritata riuscì ad acquistare tutti noi e a redimerci dal peccato.
Come aggiunge Ebrei 2:9b: "Per l’immeritata bontà di Dio ha gustato la morte per tutti."




geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 22:20

“Ma il dono non è come la colpa”

Che differenza c'era tra il dono e il fallo?
A causa del fallo di Adamo, egli fu punito meritatamente con la morte, proprio come Geova aveva dichiarato (Gen. 2:17).
Di conseguenza Adamo essendo peccatore non poteva più avere il privilegio di produrre una progenie perfetta, ne poteva riuscire in questo dato che la legge dell'ereditarietà impone il trasmettere ai discendenti anche la vecchiaia e la morte, se presenti.
Pertanto nascendo come discendenti di Adamo e quindi peccatori, anche noi meritiamo la morte. Non potrebbe essere diversamente dato che la vita eterna dipende dall'osservare tutte le leggi di Dio pienamente (e questo è per noi impossibile). D'altro canto la morte è il risultato inevitabile dei peccatori, cioè tutti noi (Romani 6:23).
Quindi, sintetizzando:
La punizione della morte è anche per noi meritata, dato che siamo peccatori.
Il dono, cioè essere dichiarati giusti agli occhi di Dio nonostante siamo peccatori (Rom. 5:16) è per l'appunto un dono, quindi non meritato. E' un dono gratuito ed immeritato. (Efes. 2:8). Sforzarsi con tutto se stessi di essere ubbidienti non è quindi il mezzo mediante cui ricevere o guadagnarsi la vita eterna.
Essere riconciliati con Dio e ottenere quindi la vita è un dono, e che tale dono è reso possibile solo grazie al sacrificio di Cristo. Riflettere su questo spingerà, di conseguenza, tutte le persone che cercano Dio a manifestare la propria gratitudine con l'ubbidienza che è il mezzo che rivela se siamo davvero grati al sacrificio di Cristo.



cè qualcosa che non funziona nel tuo ragionamento

Il peccato è qualcosa di astratto che non può influenzare la vita o la morte, altrimenti tutti i demoni sarebbero morti

Per avere la vita eterna Dio mi deve mantenere in vita...vuoi biologicamente o operando sulle casualità delle mia esistenza di trovarmi dove non dovrei essere , e non sono Dio per poterlo sapere o prevedere. Adamo non poteva avere la vita eterna senza Dio, senza di lui era inevitabilmente mortale con o senza peccati.

Quello di Adamo fu un abbandono come punizione, abbandono a se stesso, agli imprevisti della vita, vuoi biologici o ambientali E diverso di quando trasgredisci una legge che hai accettato pattuito

Ma Adamo non aveva pattuito nulla, quel comando di non mangiarne non era propriamente una legge . MI spiego, è come quando tu in strada vedi un cartello che ti avverte di un pericolo.. se scegli di andare a sinistra positivamente morirai, se scegli di andare a destra vivrai, Sarebbe stato un contro senso di Dio mettere davanti quella scelta e sopprimere l'uomo o l'umanità nell'immediato , quasi avesse cercato un pretesto per metterlo a morte che senso avrebbe avuto?

Questo ti spiega la differenza di quando trasgredisci una legge e vieni lapidato perchè non ti è stato posta come scelta la possibilità di agire diversamente




geremia60(2019)
00giovedì 12 settembre 2019 22:51
Re:
erevnitis, 12/09/2019 18.51:

Geremia cosa diresti tu? Una risposta secca


Quando l'omicida volontario gli si chiedeva la propria anima dato che ne aveva uccisa una, questo era un riscatto corrispondente oppure per parlare di riscatto occorre necessariamente una liberazione di qualcosa?




Nel primo caso non vedo di come possiamo discutere di riscatto

Solo Nel secondo caso possiamo discutere di riscatto

Possiamo discutere di riscatto solamente se la punizione la paga qualcun altro. Allora si che possiamo discutere di liberazione dalla pena .

Ma chi muore per te è perchè crede in te..allora avrebbe un senso tale riscatto


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