No alla repressione in SIRIA DEI DISSIDENTI AL REGIME DITTATORIALE.

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wheaton80
00domenica 27 marzo 2016 20:38
Siria, esercito e milizie filo-Assad liberano completamente Palmira dal Daesh



L'Esercito Siriano e le milizie dei "Falchi del Deserto" hanno preso il pieno controllo di Palmira. Sono state liquidate le ultime sacche di resistenza dei terroristi del Daesh, ha detto a RIA Novosti una fonte nel quartier generale dell'offensiva su Palmira. "Questa mattina si combatteva ancora. I terroristi del Daesh rimasti in città sono stati eliminati". La fonte ha detto che gli islamisti continuavano a resistere nei pressi dell'aeroporto e della zona residenziale della città. Cercavano di dare copertura alla ritirata del grosso delle unità dei terroristi che occupavano Palmira. "Erano rimasti in città per resistere alcuni combattenti e kamikaze, ma alla fine sono stati uccisi tutti", ha detto la fonte.

27.03.2016
it.sputniknews.com/mondo/20160327/2354753/liberazioneterrorismo.html?utm_source=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com&utm_medium=short_url&utm_content=aUQP&utm_campaign=URL_sh...
wheaton80
00lunedì 28 marzo 2016 23:20
I media occidentali sulla liberazione di Palmira: vittoria storica di Assad e Mosca

La liberazione di Palmira svolge un importante valore simbolico e strategico per le autorità siriane, scrivono i media occidentali. La conquista dell'antica città, inclusa nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, rappresenta una vittoria storica del Presidente siriano Bashar Assad, scrive il "Washington Post". L'Esercito Siriano "a quanto pare ha avuto il sopravvento nella devastante guerra civile che era degenerata in un conflitto pericoloso mediato". E' inoltre una vittoria per la Russia, si evidenzia nell'articolo: l'intervento militare russo "ha inferto gravi danni ai gruppi fondamentalisti ed ha rafforzato la posizione di Assad", scrive il "Washington Post". "Questa battaglia ha dimostrato ancora una volta come l'intervento russo abbia cambiato la posizione di Assad", si legge sul "New York Times". Nel maggio dello scorso anno gli uomini del Daesh avevano conquistato facilmente Palmira, mentre ora si sono ritirati sotto la pressione delle forze governative e dei raid russi. La vittoria, strategicamente importante da un punto di vista militare, dà peso alla tesi secondo cui il governo di Bashar Assad gioca un ruolo chiave nella lotta contro il Daesh, scrive il giornale americano. Questa opinione è condivisa dal britannico "The Guardian". La presa di Palmira, coadiuvata dagli intensi raid russi, "aumenta significativamente il morale" di Damasco e di Mosca, osserva il giornale. "Per Assad la riconquista di Palmira ha un'importanza simbolica e strategica. Le sue truppe godono ora di una posizione di vantaggio per lanciare un'offensiva su Raqqa, la capitale de facto dello Stato Islamico", scrive il giornale tedesco "Die Zeit". Il Direttore del Centro per il Monitoraggio dei Diritti Umani in Siria Abdel Rahman rileva che gli islamisti hanno subito la più grave battuta d'arresto dalla nascita del Califfato nel 2013. Con la sconfitta di Palmira, il Daesh "perderà automaticamente il controllo del vasto deserto siriano," cita le sue parole "Die Welt". I media tedeschi dedicano particolare attenzione al restauro della storica città. Dalle pagine di "Tagesspiegel", lo storico dell'arte Horst Bredenkamp lancia un appello per iniziare al più presto il restauro dei monumenti danneggiati dagli islamisti a Palmira. "L'arte della restaurazione dovrebbe trionfare sulle azioni distruttive dei terroristi," ha sottolineato.

28.03.2016
it.sputniknews.com/mondo/20160328/2362175/Occidente-Russia-SiriaDaeshgeopolit...
wheaton80
00mercoledì 30 marzo 2016 23:58
Le ultime parole dell'Eroe di Palmira



Stanno commuovendo il mondo, con attestati di stima provenienti da tutte le forze armate del pianeta, le ultime parole di Alexander Prokhorenko, 25 anni, lo specnaz che ha diretto su di sé gli aerei russi per evitare di farsi catturare dalle forze nemiche dello Stato Islamico che lo avevano ormai circondato. Il soldato delle forze speciali, in una missione segreta nell'antica città siriana di Palmira, è stato definito un eroe in Russia. La moglie Ekaterina, incinta del loro primo figlio, ha rivelato di non sapere che suo marito combattesse in Siria e che fosse uno specnaz. Il 25enne si congedò dalla moglie due mesi fa, dicendo che sarebbe andato in addestramento nel Caucaso russo. Prokhorenko era in realtà un elemento del Vympel, unità delle forze speciali agli ordini diretti dei servizi segreti russi, specializzata nello spionaggio e nella raccolta di informazioni in territorio nemico. Arruolatosi subito dopo aver conclusi gli studi, è accettato nell'Accademia Militare di difesa aerea delle Forze Armate della Federazione Russa. Prokhorenko proviene da una famiglia di militari: anche i suoi due fratelli appartengono ai reparti speciali russi. La missione del giovane "lupo" era quella di identificare le postazioni nemiche del Califfato in vista dell’offensiva dell’Esercito Siriano. Per cause non divulgate dal Cremlino, l’uomo è identificato dagli estremisti: inizia un feroce scontro a fuoco. Lo specnaz è circondato da numerosi terroristi che giungono dalla roccaforte e che continuano a stringere il cerchio verso la sua posizione. I russi non dispongono di squadre di estrazione rapida in zona. Considerando la superiorità numerica delle forze ostili, la prossimità di queste ultime, così come la consapevolezza dei sistemi terra-aria presenti a difesa di Palmira, una missione di salvataggio si sarebbe potuta trasformare in un bagno di sangue per i russi. Ne è ben consapevole lo specnaz che, esaurite le munizioni, comunica ai caccia amici in volo di non avere scelta. Ecco la trascrizione degli ultimi istanti di vita di Alexander Prokhorenko diramate dal Ministero della Difesa russo:

Prokhorenko:“Non posso lasciare la mia posizione. Mi hanno circondato e si avvicinano. Vi prego sbrigatevi”

Comandante:“Procedi verso la linea di estrazione, ripeto linea verde, linea verde. Vai nella zona sicura”

Prokhorenko:“Negativo, non posso. Sono ovunque, è la fine. E' la fine. E' la fine... Richiedo attacco aereo sulla mia posizione. Dite alla mia famiglia che li amo e che sono morto combattendo per la mia patria. Eseguite l’attacco, vi prego”

Comandante:“Negativo, ripiega sulla linea verde, questo è un ordine”

Prokhorenko: “Non posso. Comandante, sono circondato. Sono ovunque, non voglio che mi prendano, faranno di me ogni cosa. Vi prego fatemi morire con dignità e che possa portarmi dietro tutti questi bastardi. Vi prego è la mia ultima volontà, io sono già morto. Vi prego, non posso resistere a lungo”

Comandante:“… Alexander… conferma la tua richiesta”.
Ufficiale:“Mi hanno ormai raggiunto, non ho più munizioni. Grazie comandante, dite alla mia famiglia che li amo, che ho lottato fino alla fine. Vi prego, prendetevi cura della mia famiglia, vendicate la mia morte, vendicatemi. Addio comandante, dite alla mia famiglia che li ho sempre amati”

Comandante:“…”



Le forze speciali russe non sono autorizzate a farsi catturare vive dal nemico. Il Presidente Vladimir Putin presenzierà personalmente sia ai funerali di Stato, consegnando all’eroe la più alta onorificenza del Paese che alla solenne cerimonia privata riservata esclusivamente agli specnaz in un luogo segreto.

Franco Iacch
30/03/2016
www.ilgiornale.it/news/mondo/ultime-parole-delleroe-palmira-colpite-mia-posizione-dite-mi-1240...
wheaton80
00sabato 2 aprile 2016 14:08
Finanziato con centinaia di milioni di dollari, l’Esercito Libero Siriano è svanito nel nulla

Nella rapida catena di eventi che riguardano la Siria, tra gli slogan, le ostentazioni e l’esibizionismo di varia natura, i media e gli intellettuali che parlano a nome dell’opposizione siriana non sono riusciti a spiegare all’opinione pubblica la conseguenza più significativa e importante della tregua entrata in vigore qualche settimana fa: ovvero, il totale ritiro dell’ELS (Esercito Libero Siriano) dalla guerra contro il regime. La tregua prevede che, d’ora in poi, le fazioni dell’ELS potranno concentrarsi nella lotta contro l’ISIS e il Fronte al-Nusra, ma perderanno il diritto di sparare anche un solo colpo contro l’Esercito Siriano o di avanzare verso le zone tuttora sotto il controllo statale. È questo il vero significato della tregua, un cessate il fuoco incondizionato e a tempo indeterminato. L’ELS, dunque, ha consapevolmente e deliberatamente acconsentito a rinunciare al confronto militare contro il regime in cambio di una sua rappresentanza nel futuro governo. Ma nessuno, tra le fila dell’opposizione, ha presentato i fatti con questa chiarezza all’opinione pubblica. Per essere più espliciti: non importa quanto dureranno ancora le negoziazioni, né se avranno un esito favorevole per l’ELS. Il punto è che, per le sue fazioni, la guerra è finita. ‘Il cambiamento di regime’ è ormai solo una richiesta di natura ‘politica’. Le trattative, infatti, potrebbero protrarsi per anni senza portare a risultati concreti. Ora che le cause della tensione tra le parti in campo sono state neutralizzate ed è subentrato il nuovo obiettivo della ‘lotta al terrorismo,’ nessuna [super] potenza ha interesse a raggiungere in fretta un accordo. E il nuovo piano De Mistura ne è la dimostrazione. In questo senso, i nemici dell’Els che militano con l’ISIS o con al-Nusra hanno ragione ad accusarlo di aver posto fine alla guerra contro il regime in cambio di un ritorno politico, e a dire che questo faciliterà le cose per l’Esercito Arabo Siriano impegnato su più fronti, con un grande dispendio di uomini e risorse, e che d’ora in poi potrà concentrarsi sull’ISIS e su al- Nusra. Perché le Forze Armate Siriane e i loro alleati hanno più possibilità, rispetto agli oppositori (‘Tredicesima Brigata’ o ‘Sunni Lions’) di sfruttare la situazione, di penetrare in profondità nelle zone sotto il controllo dell’ISIS e di riconquistare le province orientali, in cui sono concentrate le maggiori risorse naturali e agricole. Ma questo è solo l’inizio. La tregua, che interessa le aree di influenza di Jayshul Islam nel Ghouta, regione rurale a nord di Aleppo, e alcune zone meridionali (escludendo di fatto la maggior parte dei territori siriani), torna a porre i soliti interrogativi circa la natura e l’identità dell’ELS.

Perché all’ELS è stato attribuita una forte valenza ideologica durante il conflitto siriano: è davvero, come sostenuto a più riprese dai rapporti occidentali e dai media vicini alla ‘rivoluzione’, il frutto dell’unione di gruppi locali ‘moderati’, di ‘insegnanti, contadini e dentisti,’ che costituiscono il nocciolo duro dei combattenti contro il regime? O non si tratta invece di un raggruppamento di fazioni che rappresentano finanziatori stranieri e i loro interessi? E qual’è il vero equilibrio di potere tra l’ELS e le organizzazioni jihadiste? Quando si studiano le guerre del passato, i fatti cruciali e le loro conseguenze sembrano chiari e comprensibili; tendiamo a dimenticare che la ricostruzione degli eventi è stata scritta anni dopo il loro effettivo svolgimento e che, viste ‘dall’interno’, le guerre possono essere totalmente diverse. Pochissimi trattati di storia parlano dell’opinione pubblica e dell’immagine che i media costruiscono durante un conflitto. Oggi, gli Arabi si prendono gioco della propaganda del Nasserismo durante la Guerra dei Sei Giorni [1967]: all’epoca, gli organi di stampa avevano convinto l’opinione pubblica che le unità egiziane stavano avanzando in Palestina. Ma solo pochi ricordano che, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, la popolazione britannica venne tenuta all’oscuro delle cattive notizie sulle sconfitte riportate e sull’effettivo numero di vittime (una simile censura fu imposta anche in America). Allo stesso modo, durante la Guerra delle Falklands, gli argentini erano persuasi che il loro esercito stesse piegando la flotta britannica. E, secondo le cronache e i media occidentali, i mujahidin erano ‘combattenti per la libertà’ che sfidavano l’Impero Sovietico solo con le proprie forze. Il conflitto siriano non fa eccezione. Il bombardamento mediatico, insieme al monopolio detenuto dall’occidente e dai Paesi del Golfo, hanno reso impossibile qualsiasi confronto serio con molti arabi e molti occidentali, non tanto per divergenze di vedute su principi etici o politici, quanto perché la Siria che veniva raccontata non corrispondeva a quella reale, e la guerra di cui si parlava non era quella che si stava combattendo. Inoltre, indipendentemente dai media che seguivano, quegli arabi e quegli occidentali erano raggiunti solo da una narrazione ideologica, fondata sulla dicotomia tra bene e male. Sin dai primi scontri tra Hezbollah e le forze di opposizione lungo i confini nord-orientali con il Libano, le cronache distinguevano nettamente le cosiddette fazioni dell’ELS, la loro mancanza di professionalità bellica e la mancanza di formazione militare dal Fronte al-Nusra (prima dell’insorgere dell’ISIS), militarmente efficiente, desideroso di combattere, con un grande ascendente sui giovani.

Fino a qualche mese fa, i media occidentali hanno continuato a parlare dell’ELS come della principale fazione della ‘rivoluzione’ siriana. Un giornalista occidentale che vantava una conoscenza approfondita della Siria, mi aveva assicurato che il Fronte al-Nusra era una minoranza nel nord della Siria, e che il movimento di Jamal Ma’rouf era la seconda o la terza formazione militare del Paese, solo qualche giorno prima che al-Nusra sbaragliasse quel gruppo in un combattimento durato appena qualche ora. In un rapporto del (filo-sionista) Washington Institute for Middle East Policy sulle opportunità di respingere al-Nusra dalla Siria del Nord per mezzo dell’ELS, l’autore ha usato termini ‘morigerati’ per concludere sostanzialmente che si trattava di una missione impossibile, e che in realtà la guerra nelle regioni settentrionali si riduceva a una competizione tra le diverse fazioni salafite, mentre l’ELS, nonostante lo status attribuitogli dalla stampa, era assolutamente marginalizzato. L’autore aggiunge che l’unica differenza tra il gruppo armato Ahrar al-Sham e al-Nusra è il fatto di non aver giurato fedeltà ad al-Qa’ida, e che chi preferisce oggi i suoi membri ad al-Nusra è simile a chi preferì al-Nusra all’ISIS due anni fa, celebrandone le vittorie. Al netto delle previsioni sul destino della ‘tregua’ o della ‘pace,’ un’analisi sommaria delle forze in campo in Siria lascia presupporre che la guerra continuerà a lungo e che la ‘tregua’ è solo una parentesi. Ma la ‘tregua’ non porrà fine a certi miti, compreso quello relativo all’ELS, creato dal divario tra la storia raccontata dai media e la realtà. Ad esempio, nella Siria meridionale, la lotta interna per il controllo si gioca essenzialmente tra al-Nusra e l’ISIS. Lo scarso pubblico che ha partecipato alla manifestazione a Beirut nel quinto anniversario della ‘rivoluzione’ in onore dell’ELS, era costituito principalmente da ‘attivisti’, molti dei quali libanesi, in un Paese in cui ci sono circa due milioni di persone che provengono da ogni parte della Siria e dai contesti più svariati. Ma, visto che la guerra e le atrocità che comporta andranno avanti ancora a lungo, sarebbe bene combatterla senza il peso gravoso delle illusioni e dei miti.

Amer Mohsen – al Akhbar
Traduzione: Romana Rubeo

31 mar 2016
nena-news.it/finanziato-con-centinaia-di-milioni-di-dollari-lesercito-libero-siriano-e-svanito-ne...
wheaton80
00lunedì 4 aprile 2016 02:45
L'Esercito Siriano infligge un'altra sconfitta all'ISIS. Liberata Quraytayn

Alcune ore fa, nella campagna sud-orientale del Governatorato di Homs, la 43a e la 63a Brigata della 4a Divisione meccanizzata dell'Esercito Arabo Siriano hanno liberato la città strategica di Quraytayn dopo una violenta battaglia con l'ISIS. L'Esercito Siriano nelle ultime 48 ore aveva intensificato gli attacchi sulla città di Quraytyan. La sua liberazione ha costretto l’ISIS a ritirarsi a sud verso il confine iracheno. Quraytayn fu conquistata dall'ISIS durante la sua offensiva su larga scala all'interno della campagna meridionale del deserto siriano nel mese di agosto 2015. Con la liberazione di Quraytyan, le forze armate siriane possono rivolgere la loro attenzione all'autostrada Palmyra-Deir Ezzor, che è attualmente controllata dall'ISIS.

Fonte: www.almasdarnews.com/article/breaking-syrian-army-liberates-qu...

03/04/2016
www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=8&pg=15070
wheaton80
00martedì 5 aprile 2016 01:25
Aggiornamenti Siria

Il 2 aprile, a sud-ovest di Aleppo, nell'assalto a Tal Ays, Jabhat al-Nusra e Faylaq al-Sham impiegavano 10 BMP, di cui 4 trasformati in veicoli comando, e 2 carri armati T-72 revisionati dai turchi e 8 lanciamissili TOW forniti dai sauditi. Le comunicazioni dell'Intelligence inglese MI6 e degli operativi delle SAS da Gaziantep venivano intercettate dal controspionaggio siriano, che scopriva che gli inglesi avrebbero diretto l'assalto islamista basandosi su dati raccolti dai satelliti e dai droni. Quindi, quando il convoglio dei terroristi apparve in provenienza da Idlib, i bombardieri russi distruggevano i 4 veicoli al comando, mentre l'artiglieria dell'EAS devastava il resto della colonna islamista. Infine le unità dell'Esercito Arabo Siriano, dotate di veicoli armati con missili anticarro Kornet e Milan, distruggevano gli altri 4 BMP e i 2 carri armati T-72, eliminando quindi almeno 41 terroristi, tra cui il capo dell'operazione dei terroristi, il saudita Abu Musa al-Jazrawi e il capo del Faylaq al-Sham, Safi Abu Nadim, disertore dell'esercito; 34 di loro erano turchi.

3 aprile 2015

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La Syrian Arab Air Force (SAAF) effettuava una serie di attacchi aerei sul Governatorato di Idlib contro le basi di Jabhat al-Nusra e Jund al-Aqsa a Qafr Jalis, eliminando 25 terroristi, tra cui 8 capi di al-Qaida provenienti da Arabia Saudita, Giordania, Cina, Azerbaijian e il portavoce di Jabhat al-Nusra Abu Firas al-Suri.

4 aprile 2015
www.facebook.com/LaSiriaSiDifende/?fref=nf
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00martedì 5 aprile 2016 01:49
Ex analista CIA:"L'Intelligence turca usò gas sarin per provocare una guerra in Siria"

L'ex analista della CIA, Ray McGovern, ha confermato l'impiego di sarin da parte dell'Intelligence turca al fine di sbarazzarsi del Presidente siriano Bashar al-Assad. "Sebbene gli attacchi con il sarin siano stati attribuiti pubblicamente ad Al-Assad, sono stati effettivamente perpetrati dall'Intelligence turca per provocare una guerra, facendo apparire che il governo siriano avesse attraversato la 'linea rossa' di Obama", ha spiegato McGovern. In un'intervista all'agenzia di stampa russa Sputnik (http://sputniknews.com/us/20160402/1037355836/loud-clear-mcgovern-nato-turkey.html), si osserva che, come prova dell’"ipocrisia" della Turchia, si deve riconoscere che il gas sarin utilizzato in questi attacchi "era artigianale" e non il tipo che possedeva l'Esercito Siriano. "Tra le cinque e le otto persone sono state catturate mentre contrabbandavano queste sostanze chimiche in Siria dalla Turchia. Sono stati coinvolti, sono stati accusati, e stavano per comparire in tribunale, quando un alto funzionario di Ankara ha detto 'No, no, la giustizia deve lasciare liberi questi ragazzi di tornare in Siria", ha raccontato McGovern. Secondo l'ex analista CIA, "i turchi hanno odiato Bashar al-Assad per molti, molti anni. Vorrebbero sbarazzarsi di lui". Sotto il mandato del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mette in evidenza McGovern, il governo di Ankara "mostra in ogni occasione di essere molto indifferente nel farsi coinvolgere in una guerra iniziata tra la NATO e la Russia". A questo proposito, si fa riferimento agli sforzi statunitensi per isolare la Russia e per accentuare la sua influenza in Europa orientale, e in Ucraina, in particolare. Il 21 agosto 2013, 1.429 civili, tra cui più di 300 bambini, sono stati uccisi con gas sarin nella regione del Ghouta, nella periferia di Damasco (sud-ovest). Gli Stati Uniti ed i loro alleati occidentali approfittarono della situazione per fare pressione sul Presidente siriano e per invadere il Paese arabo, mentre i media a favore dell'opposizione siriana accusavano il governo di Damasco della responsabilità per l'attacco. Tuttavia, il governo siriano ha respinto queste accuse e Damasco, a settembre 2013, ha deciso di distruggere tutto il suo arsenale di armi chimiche nell'ambito di un accordo negoziato tra gli Stati Uniti e la Russia. L'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) ha dichiarato che il 99,6% delle scorte dichiarate di sarin è stato distrutto da Damasco.

Fonte: www.hispantv.com/newsdetail/siria/230949/turquia-atacar-sarin-siria-gu...
03/04/2016

www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=15072
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00martedì 5 aprile 2016 02:07
Siria: guerra fra CIA e Pentagono. Intervista di Russia Today a Ray McGovern



Non era mai successo che i soldati americani sparassero ai nostri agenti della CIA e viceversa, ma a quanto pare è quello che sta succedendo nel nord della Siria, secondo quello che ha raccontato l'ex-agente della CIA Ray McGovern a RT. In febbraio, il gruppo armato dalla CIA chiamato ‘Fursan al Haq’, o "Cavalieri di giustizia", sembra essere stato obbligato a ritirarsi dalle proprie postazioni dalle cosiddette "Forze Siriane Democratiche", sostenute invece dal Pentagono. Questo rapporto, reso pubblico da una organizzazione di veterani americani, arriva proprio nel mese in cui il Presidente Obama ha autorizzato un nuovo piano del Pentagono per addestrare e armare combattenti siriani antigovernativi.

RT: Quanto controllo hanno i militari e l'Intelligence americani sui gruppi che finanziano sul territorio?


Ray McGovern: Iniziamo dalle buone notizie. Le buone notizie sono che grazie all'intervento dei russi e alla reazione intelligente del presidente Obama - nel senso che ora non impone più la priorità di rimuovere Assad e che permette agli iraniani di partecipare ai negoziati - la cessazione delle ostilità per ora regge. Ora, l'aspetto imbarazzante di tutto questo è che quando Putin e Obama hanno detto ai loro rispettivi Ministri degli Esteri di ridurre la conflittualità, e di assicurarsi che i propri aerei non si scontrassero fra di loro, questo è talmente andato avanti da diventare una vera e propria cooperazione militare attiva in Siria. Purtroppo questo non si può dire per tutte le fazioni all'interno del governo americano: la CIA da una parte, e il Ministero della Difesa [Pentagono] dall'altra. Costoro non sembrano in grado di ridurre la conflittualità delle loro strategie, e il succo è che alla fine non c'è veramente nessuno che controlli la situazione. Deve essere Susan Rice, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, a dire ai ragazzi delle operazioni speciali, dell'Air Force e della CIA che cosa devono fare? Sarebbe una cosa ridicola, se non fosse estremamente seria. Abbiamo degli obiettivi diversi. Inizialmente i ribelli moderati dovevano togliere di mezzo Assad, ma poi gli hanno detto:"No, non rimuovete più Assad, dobbiamo combattere l'ISIS". Nessuno sa più cosa pensare. A parte il fatto che il Pentagono è stato pubblicamente messo in imbarazzo per aver finanziato quei quattro o cinque combattenti che sono ancora sul terreno. Ora, la soluzione sarebbe quella di lavorare in accordo con i russi, per assicurarsi di scalare la conflittualità degli obiettivi e delle azioni dei russi e degli americani, ma a questo punto i russi potrebbero anche aiutarci a ridurre la conflittualità nello scontro che si sta verificando fra i ribelli finanziati dalla CIA e quelli finanziati dal Pentagono. È veramente una cosa imbarazzante.

RT: Questo può essere visto come risultato della rivalità all'interno della gigantesca macchina da guerra americana, dove i due dipartimenti, CIA e Pentagono, vogliono sconfiggersi a vicenda?

Ray McGovern: Sì, potrebbe esserlo. Queste cose succedono, se non c'è una forte leadership al comando, e qui intendo la Casa Bianca. Ecco perché mi riferivo a Susan Rice, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Se lei sta avendo gli stessi problemi con il Ministro della Difesa Ashton Carter che aveva avuto Condoleezza Rice con Donald Rumsfeld, allora vuol dire che il Consigliere per la Sicurezza Nazionale non sta facendo bene il proprio lavoro. Il Presidente, a sua volta, sembra molto distratto. Ed ecco che il Pentagono e la CIA si lanciano nelle loro piccole operazioni indipendenti, e molto sinceramente io dubito che la CIA stia informando il Pentagono di tutto quello che stanno facendo in Siria. Dopo tutto, è un loro segreto.

RT: Secondo quale criterio la CIA e il Pentagono scelgono i gruppi [di ribelli] da finanziare?

Ray McGovern: E' stato un percorso di scelta molto caotico, che ha ricordato da vicino le scelte che abbiamo fatto quando siamo entrati in Iraq, e volevamo mettere su un governo più docile alla nostra influenza. Riguardo i ribelli moderati che in teoria stiamo supportando, la cosa è molto strana, perché il Presidente degli Stati Uniti due anni fa aveva detto:"Non esistono ribelli moderati. Questa è solo una fantasia"; ebbene, se questa è una fantasia e non esistono ribelli moderati, allora chi stiamo supportando noi, con milioni e milioni di dollari? Queste cose purtroppo acquistano un’ inerzia propria, e una volta che hai messo in piedi un programma di operazioni segrete da 500 milioni di dollari, come quello che ha il Pentagono, poi ti ritrovi tutti questi soldi e c'è qualcuno che dice:"Troviamo dei ribelli moderati a cui darli". In sintesi, stiamo assistendo ad una dimostrazione di inettitudine totale, senza alcun controllo da parte della Casa Bianca e, come prevedibile, ormai questo sta raggiungendo dimensioni inconcepibili.

Fonte: www.rt.com/op-edge/337646-syrian-showdown-pentagon-rebels/
01 Aprile 2016

Traduzione: Massimo Mazzucco
www.luogocomune.net/LC/index.php/16-geopolitica/4377-siria-guerra-fra-cia-e-p...
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00domenica 17 aprile 2016 16:43
Siria: nessuna sorpresa al voto. Partito Assad vince elezioni

(AGI) - Elezioni senza sorpresa in Siria, dove il partito di Assad, Baath, ha vinto le elezioni legislative, con tutti i deputati che hanno ottenuto un seggio in Parlamento. La coalizione del partito del Presidente, National Unity, ha infatti ottenuto 200 voti su 250 nell'Assemblea, secondo quanto ha pubblicato la Commissione Elettorale che ha reso noti i risultati del voto del 13 aprile. Dalla Commissione emerge anche se su 8,84 milioni di persone chiamate a votare nel Paese sono state oltre 5 a esprimersi. Il partito della famiglia di Assad guida la Siria da oltre mezzo secolo. Il voto del 13 aprile è il secondo dall'inizio della guerra civile del 2011, e non è stato riconosciuto dall'ONU.

17 aprile 2016
www.ilfoglio.it/aginews/v/22578/siria-nessuna-sorpresa-al-voto-partito-assad-vince-elez...
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00giovedì 21 aprile 2016 19:37
Siria, i genieri russi hanno completato lo sminamento di Palmira

I genieri russi hanno completamente eliminato gli ordigni esplosivi nella parte storica della città antica di PalmIra, in Siria. Lo ha reso noto il comandante delle truppe russe, Tenente Generale Yuri Stavitsky. “In questo momento le operazioni di sminamento della parte storica di Palmyra sono state del tutto compiute”, ha detto Stavitsky in un rapporto al Presidente Vladimir Putin durante una videoconferenza. Secondo il generale, un totale di 98 genieri russi sono stati coinvolti nella sminamento a Palmira, dove hanno già iniziato lo sminamento delle zone residenziali.

21 aprile 2016
www.ilvelino.it/it/article/2016/04/21/siria-i-genieri-russi-hanno-completato-lo-sminamento-di-palmira/b3a94291-91fe-4d57-8550-ea20d...
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00venerdì 13 maggio 2016 11:09
Il concerto di Palmira e l’isteria occidentale



Il 21 maggio 2015 le milizie della formazione terroristica nota sotto l’acronimo ISIS annunciarono la conquista della città di Palmira, nell’antichità importante città siriana, e nota per il suo importante complesso archeologico. Il sito subisce la furia iconoclasta degli islamisti, un palcoscenico dell’ormai noto seguito di esecuzioni di ostaggi, con devastazioni e demolizioni controllate, al fine di vendere reperti archeologici sul mercato nero. Il 27 marzo 2016 l’esercito siriano – col supporto aereo russo – dichiara la riconquista della totalità di Palmira, incluso l’insieme delle antiche vestigia. Il 5 maggio 2016, alla presenza di rappresentanti del governo di Damasco, dell’esercito siriano, delle truppe straniere alleate, rappresentanti dell’UNESCO, di alcuni diplomatici e della stampa internazionale, si è tenuto, nell’anfiteatro romano del complesso archeologico, un concerto dell’orchestra russa del teatro Marinskij di San Pietroburgo, diretto dal maestro Gergiev, col direttore della Casa della Musica di San Pietroburgo, Sergej Roldugin, al violoncello. La scelta del luogo è altamente simbolica, in quanto i jihadisti usavano inscenare le loro hollywoodiane esecuzioni. I musicisti hanno suonato opere di Bach e Prokof’ev e il concerto è stato trasmesso sulla TV siriana sotto il nome di “Una preghiera per Palmira. La musica fa rivivere le antiche mura”. Il dato particolare è che la celebrazione è stata aperta da un videomessaggio di Vladimir Putin, nel quale il Presidente russo ha rimarcato come “questo evento sia un segno di speranza non solo per il ritorno di Palmira alla vita come patrimonio di tutta l’umanità, ma come la liberazione da questo terribile flagello, il terrorismo internazionale”. Una menzione meritano i giornalisti americani – la cui incomprensibile assenza, unica tra le troupe di reporter inviate in loco al tempo della liberazione di Palmira, è stata più volte notata – i quali non hanno dimenticato che meno di un anno addietro i terroristi assassinavano prigionieri e civili proprio in questi luoghi, nonostante la riconquista della località passi in secondo piano rispetto alle parole del rappresentante del Dipartimento di Stato americano, come il New York Times ha evidenziato:“Gli Stati Uniti non ritengono un miglioramento della situazione che a Palmira al posto dell’ISIS ci sia il regime di Bashar Assad”. Analoghe dichiarazioni sono giunte dal Segretario agli Esteri britannico, Philip Hammond, che ha definito il concerto un “insipido tentativo di distrarre l’attenzione dalla sofferenza continua di milioni di siriani” in riferimento al bombardamento – attribuito dal solito Osservatorio Siriano per i Diritti Umani al governo di Assad – di un presunto campo profughi a Idlib, che poi si è scoperto essere un’installazione dei qaidisti di al-Nusra.

Pronta la replica del Ministero degli Esteri russo nelle parole della portavoce Maria Zakharova:“Quanto al signor Hammond, è certamente triste che non gli sia piaciuto il concerto. Eppure abbiamo fatto tutto quello che potevamo per accontentarlo, e non perché sia un conoscitore di musica – ora sappiamo che non ne sa assolutamente nulla – ma perché a tutti interessa quello che ha riportato riguardo all’evento. Del resto gli altri suoi commenti non interessano a nessuno”. Una reazione sarcastica ma comprensibile, quando leggiamo le dure parole del Ministro della Cultura Medinskij, anche lui presente:“La comunità internazionale ha gestito la minaccia dell’ISIS e del terrorismo internazionale in modo estremamente inefficace e, mi sembra, dovrebbe ora fare ammenda per le proprie colpe aiutando a salvare quel che può ancora essere salvato. Quello che è stato fatto qui non può che essere comparato a quello che i fascisti hanno fatto in Russia”. In generale la gran parte della stampa mondiale ha recepito il concerto in forma cronachistica, presentando l’evento come un festeggiamento simbolico per liberazione di Palmira – il che è effettivamente vero - a eccezione dei media statunitensi ed europei, concordi nel darne una lettura propagandistica netta (il tedesco Der Spiegel ha scritto di “propaganda video fra le rovine”) o più argomentata: il Washington Post ha sottolineato “lo strano tentativo da parte russa di ricoprire un ruolo in un quinquennale conflitto, con oltre 250.000 morti e milioni di richiedenti asilo” e la BBC ha evidenziato come “la Russia desidera dimostrare al mondo di svolgere un’azione positiva nella risoluzione del conflitto siriano, portando pace e stabilità nel Paese e aiutando al recupero dei patrimoni dell’umanità per l’UNESCO”. A livello di puro gossip geopolitico registriamo le dichiarazioni del britannico Guardian, che ha definito il maestro Gergiev un “favorito del Cremlino” e della tedesca “Deutsche Welle”, che ha fatto notare come il maestro sia una sorta di abitué nelle zone di conflitto in cui la Russia di Putin si impegna militarmente, ricordando un analogo concerto a Tskhinvali, capitale dell’Ossezia del Sud, non riconosciuta dall’Occidente. La testata tedesca dimentica la partecipazione di Gergiev a Fukushima e Beslan, dove il Presidente russo non aveva interessi nazionali da difendere. Purtroppo la softwar occidentale contro la Russia comporta anche smottamenti della realtà.

Federico Pastore
12 maggio 2016
www.opinione-pubblica.com/il-concerto-di-palmira-e-listeria-occi...
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00domenica 22 maggio 2016 03:22
Ufficiali USA e della Francia, mescolati con le truppe ribelli, catturati da Hezbollah ad Aleppo

Il Movimento di Resistenza del Libano, Hezbollah, ha catturato vari ufficiali degli USA e della Francia che appoggiavano i gruppi terroristi nella città di Aleppo, nel nord della Siria. “In una operazione complessa e precisa, le forze speciali di Hezbollah hanno arrestato uno dei capi dell’opposizione armata della Siria, assieme a vari ufficiali dell’Intelligence di USA e Francia nelle vicinanze di Aleppo”, secondo le informazioni fornite questo sabato da “Southlebanon”, una agenzia WEB vicina al movimento libanese. I militari arrestati, secondo le indicazioni della fonte, che cita le informazioni di Hezbollah, avevano costituito un centro di operazioni militari, da dove dirigevano gli attacchi del gruppo terrorista, il Fronte al-Nusra, ramo siriano di al-Qaeda, contro l’Esercito Siriano ed i suoi alleati. Inoltre si precisa che i combattenti della resistenza libanese hanno portato a compimento questa operazione in risposta agli attacchi dei gruppi terroristi contro la località di di Jan Tuman, dove erano caduti come martiri 13 assessori militari iraniani. La fonte consultata ha sottolineato allo stesso modo che, in base a informazioni precise di provenienza israeliana, il Fronte al-Nusra aveva lanciato un attacco su larga scala contro l’avamposto di Jan Tuman, per uccidere il comandante delle Forze del Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana, il generale di divisione Qasem Soleimani, il quale non si trovava però in quel luogo in quel momento. Il coinvolgimento di forze straniere nella crisi della Siria non è un fatto nuovo. La scorsa settimana il portale web israeliano Debka File ha rivelato che Arabia Saudita e Turchia hanno fornito al gruppo terrorista al-Nusra i missili anticarro Milan con cui avevano attaccato le forze della Resistenza costituite dai reparti di Hezbollah, dai reparti delle forze popolari irachene e da assessori militari iraniani (CGRI) a Jan Tuman. Secondo le stime fatte dalle Nazioni Unite, il conflitto in Siria, arrivato al sesto anno di guerra, ha prodotto fino ad oggi circa 400.000 vittime.

Nota
Adesso si comprende meglio il nervosismo degli USA davanti alla prospettiva della liberazione di Aleppo per opera dell’Esercito Siriano e dei suoi alleati. Il Pentagono sapeva di avere suoi uomini infiltrati fra i mercenari jihadisti che operano sulla zona di Aleppo, per questo John Kerry, il Segretario di Stato, insisteva nel richiedere ai russi la definizione di una tregua che potesse congelare la situazione ed evitare la caduta definitiva di Aleppo. L’appello di Bashar al-Assad a fare di Aleppo la “Stalingrado della Siria” aveva lasciato molto contrariati i diplomatici USA e naturalmente aveva suscitato la rabbia dei sauditi e dei turchi, che rischiano di vedere annientati tutti i gruppi di mercenari da loro armati, finanziati e addestrati. Si era inserita nelle discussioni anche Federica Mogherini, “alto rappresentante” dell’Unione Europea, la quale aveva dichiarato testualmente:“La nuova spirale di violenze e azioni che minano la cessazione delle ostilità, in particolare le più recenti offensive del regime siriano vicino Aleppo e a est di Damasco, mettono le discussioni di pace a rischio”. Qualcuno avrebbe dovuto spiegare alla Mogherini che l’Esercito Siriano (un esercito di leva) difende la propria terra, la propria gente e che la sua non è un’offensiva, ma una difesa dai terroristi (mercenari di varie nazionalità) finanziati ed armati da potenze straniere. Questo avveniva mentre Paesi europei come Francia e Gran Bretagna, alleati di Arabia Saudita e Turchia, continuavano a sostenere i gruppi terroristi e mentre l’Unione Europea manteneva la popolazione siriana sotto sanzioni, vietando l’invio di medicinali e generi di prima necessità in quel Paese arabo. La Mogherini, un “personaggetto” messo a leggere sotto dettatura i comunicati del Dipartimento di Stato USA, aveva perso una buona occasione per tacere.

21 maggio 2016
Fonte: www.hispantv.com/newsdetail/siria/256259/hezbola-captura-oficiales-eeuu-francia-alepo-frente...

Traduzione e nota: Luciano Lago
www.controinformazione.info/ufficiali-usa-e-della-francia-mescolati-con-le-truppe-ribelli-catturati-da-hezbollah-ad-alepp...
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00mercoledì 25 maggio 2016 13:58
Siriani ed Hezbollah colpiscono leader di Ahrar Sham vicino a Zabadani: eliminato 'Ziad abu Hamid'



Vi avevamo detto di non prestare fede alla 'rivendicazione' dell'ISIS e che gli attentati di ieri a Tartous e Jamliyeh erano stati portati a segno dagli estremisti di Ahrar Sham (http://palaestinafelix.blogspot.it/2016/05/le-forze-siriane-catturano-il-quinto.html); i servizi segreti siriani e i loro colleghi di Hezbollah hanno immediatamente fatto pagare all'organizzazione takfira responsabile della strage un 'acconto' di quanto dovuto con un'operazione speciale portata a termine nei dintorni di Zabadani. Il raid, accuratamente preparato, ha visto operativi penetrare a fondo nel centro di comando del gruppo 'Ahrar Sham', disabilitarlo completamente ed eliminare tutta la dirigenza che si trovava al suo interno, compreso il leader più alto in grado, rimasto a capo dell'organizzazione per quasi quattro anni, noto col 'nom de guerre' di Ziad Abu Hamid. La sua salma è stata identificata oltre ogni ragionevole dubbio una volta terminato il blitz. Speriamo che a questa operazione ne facciano seguito molte altre, tutte contraddistinte dal medesimo risultato.

Suleiman Kahani
24 maggio 2016
palaestinafelix.blogspot.it/2016/05/siriani-ed-hezbollah-colpiscono-lea...
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00sabato 28 maggio 2016 03:08
Fermato il contrabbando di petrolio tra Siria e Turchia

L’Aeronautica militare russa è riuscita a bloccare totalmente il contrabbando di petrolio tra la Siria e la Turchia. Lo ha dichiarato in un’intervista a RIA Novosti l’ambasciatore siriano a Mosca, Riad Haddad. "Posso affermare che l'Aeronautica militare russa è riuscita ad interrompere del tutto il contrabbando di petrolio verso la Turchia. Inoltre sono state distrutte tutte le cisterne in cui veniva stoccato questo petrolio", ha dichiarato Haddad. Il Ministero della Difesa russo ha accusato la Turchia di fornire armi ai guerriglieri in Siria e di traferire i terroristi sul suo territorio. La Turchia è stata accusata di acquistare il petrolio dal Daesh anche dai Ministeri della Difesa di Grecia ed Israele. Il Presidente turco, Recep Erdogan, ha dichiarato che si sarebbe dimesso se fossero stati dimostrati i legami della sua famiglia con il commercio del petrolio con il Daesh.

27.05.2016
it.sputniknews.com/mondo/20160527/2766797/turchiasiriapetrolio.html?utm_source=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com&utm_medium=short_url&utm_content=buGd&utm_campaign=URL_sh...
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00sabato 4 giugno 2016 03:00
"Lo abbiamo preso": catturato il bulldozer dell'ISIS



“Abbiamo preso il bulldozer”. Con questa frase, l’Esercito Siriano ha comunicato tramite i canali ufficiali la cattura dello spietato carnefice dello Stato Islamico su cui pendeva una sentenza di morte dei reparti speciali russi ed occidentali. L’estremista, soprannominato ‘il maiale’ dagli occidentali per via del suo peso, è stato esposto a torso nudo a bordo di un camion prima di essere trasferito in una località segreta. Non si conoscono i dettagli della sua cattura. Non è escluso che si possa essere trattato di un raid mirato avvenuto di concerto con i reparti speciali russi: questi ultimi, potrebbero aver lasciato il merito all’esercito regolare siriano. Le informazioni sul bulldozer sono sempre state molto scarse: sovrappeso, spietato, carnefice sanguinario specializzato nel torturare i bambini. Forse di origine curda. Il bulldozer ha decapitato uomini e reciso arti di numerosi bambini: questa la punizione per chi non si consacrava allo Stato Islamico. La priorità per l’eliminazione di questo bersaglio è sempre stata altissima. Occidentali e russi, infatti, temevano che questa nuova figura potesse superare per popolarità anche il Boia, l’inglese Mohammed Emwazi, jihadista borghese di 27 anni, eliminato il 12 novembre scorso, nei pressi del tribunale islamico della città di Raqqa. Jihadi John, era stato ribattezzato dalla SAS inglese come Dead Man Walking (Morto Che Cammina). La prima foto del bulldozer, scattata con un cellulare, risale allo scorso ottobre. quando recise con una mannaia, durante un'esecuzione pubblica, la mano ed un piede di un ragazzo di 14 anni che si era rifiutato di entrare a far parte del califfato. Il quattordicenne era stato catturato nei pressi di Deir Ezzor, in Siria, e rinchiuso a Mosul, nel nord dell’Iraq. Secondo la ricostruzione dei prigionieri scampati alla morte, a chi veniva catturato era offerta una possibilità: combattere per l’ISIS o affrontare il bulldozer. L’ISIS costringe anche i bambini a guardare le esecuzioni ed incita i giovani ad effettuarle materialmente. Nel califfato era comunque una sorta di celebrità. Proprio da Fallujah provenivano le storie più fantasiose sul bulldozer, come la sua mitragliatrice Browning M2 calibro ‘50, pesante circa 40 kg senza munizioni (solitamente installata sui pick-up), portata senza il minimo sforzo o che per sollevare la sua mannaia sarebbero stati necessari tre uomini. La sua crescente popolarità lo poneva tra gli obiettivi ad altissima priorità nella kill list dei reparti speciali occidentali e russi. L’ultima sua apparizione poche settimane fa, in una zona remota nel deserto dello Yemen, mentre trucidava alcuni soldati yemeniti. Potrebbero essere state le sue ultime esecuzioni. La presenza del bulldozer in un nuovo video di propaganda realizzato al di fuori dei confini siriani ed iracheni del califfato, confermava il suo ruolo crescente all’interno dell’organizzazione. Ciò potrebbe aver accelerato le operazioni volte alla sua cattura. Nelle prossime ore, il bulldozer potrebbe ritrovarsi davanti gli Specnaz del GRU.

Franco Iacch
02/06/2016
www.ilgiornale.it/news/mondo/abbiamo-preso-catturato-bulldozer-dellisis-1266...
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00mercoledì 8 giugno 2016 00:46
Analista siriano: L'operazione dell'Esercito Siriano a Raqqa ha interrotto la trama degli Stati Uniti per dividere la Siria

Un analista militare siriano di primo piano ha osservato che le operazioni antiterrorismo dell'esercito e delle forze popolari a Raqqa hanno sventato un complotto per disgregare la Siria da parte degli Stati Uniti d'America. "Le operazioni dell’Esercito Siriano a Raqqa sono state una reazione al complotto degli Stati Uniti per istruire le forze democratiche siriane alla creazione di uno spazio autonomo curdo nella regione. La Siria ha scelto di muoversi verso Raqqa dopo aver esaminato la loro lista delle priorità", ha dichiarato il Generale Turki Hassan a Fars News, oggi. Sottolineando che l'Esercito Siriano e i suoi alleati non avranno molte difficoltà a liberare Raqqa dai terroristi dell'ISIS, ha spiegato:"L'esercito e i suoi alleati hanno ricevuto diversi tipi di armi, tra cui aerei da guerra, elicotteri militari e artiglieria". L’aviazione russa continua anche ad attaccare le postazioni dell'ISIS in varie parti di Raqqa. Gli ultimi rapporti dalla regione indicano che le truppe siriane continuano ad attaccare i bastioni dell'ISIS nella parte occidentale della provincia, che hanno conquistato diverse posizioni del gruppo terroristico e che sono a soli 18 km dalla base aerea strategica di Tabaqa. Le truppe siriane hanno intrapreso pesanti combattimenti contro l'ISIS all'incrocio di Al Rasafeh e la stazione di polizia sulla strada internazionale per Raqqa e costretto il gruppo terroristico a ritirarsi dalla zona.

Fonte: en.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13950317000912

06/06/2016
www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16014
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00mercoledì 22 giugno 2016 16:35
Siria: Sergente russo sventa attacco suicida e muore



Il Ministero della Difesa russo ha annunciato nella giornata di ieri che il soldato Andrey Leonidovich Timoshenkov è morto in Siria, durante un’operazione avvenuta il 15 giugno scorso, per impedire ad un’auto imbottita di esplosivo di raggiungere il punto di distribuzione di aiuti umanitari russi nella provincia di Homs. “Il Sergente Andrey Leonidovich Timoshenkov, che stava scortando un convoglio umanitario del Russian Reconciliation Center, ha fermato una vettura carica di esplosivo, aprendo il fuoco con armi di piccolo calibro. Andrey ha subito delle lesioni che gli sono costate la vita durante l’esplosione del veicolo guidato da un attentatore suicida”, ha affermato il Ministero in una nota. I medici della base aerea di Hmeimim, nella provincia di Latakia, hanno combattuto per la vita di Timoshenkov per oltre 24 ore, ma giovedì 16 giugno il soldato è deceduto. Il comando militare russo ha onorato il Sergente Timoshenkov con un’onoreficenza postuma. Secondo i media russi, il sergente era un marine proveniente dalla regione di Kaliningrad. Dall’inizio dell’intervento russo in Siria, richiesto dal Presidente Bashar al Assad il 30 settembre 2015, la Russia ha perso 11 soldati nel corso della guerra contro il terrorismo: da ricordare colui che è stato definito “l’eroe di Palmira”, Alexander Prokhorenko, 25 anni, deceduto a fine marzo.

Ada Oppedisano
20 giugno 2016
www.ilprimatonazionale.it/esteri/siria-sergente-russo-muor...
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00lunedì 27 giugno 2016 16:54
Aggiornamenti Siria 2

Ad Aleppo, l'Esercito Arabo Siriano irrompeva nelle linee nemiche su 5 fronti distinti, mentre le forze aeree russe e siriane compivano oltre 100 sortite sulle posizioni dei terroristi a Bani Zayd. L'artiglieria siriana bombardava su tutti i fronti tra al-Layramun e al-Qalidiya, eliminando oltre 200 terroristi. Ad al-Zahra, l'Esercito Arabo Siriano liberava 15 isolati dopo intensi combattimenti corpo a corpo. Nelle Mazrah al-Malah, le forze siriane avanzavano con il supporto della RVVS, lungo l'autostrada Azaz-Aleppo.

27 giugno 2016
www.facebook.com/LaSiriaSiDifende/?fref=nf
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00lunedì 4 luglio 2016 04:41
Esercito Siriano taglia linea di rifornimento degli islamisti a nord di Aleppo

"L'esercito ha ripreso il controllo delle fattorie di Al Millah e tagliato una via rifornimento dei terroristi dalla strada di Castello nella zona settentrionale della città, isolando in questo modo gli islamisti a nord di Aleppo", l'agenzia riporta le parole di un ufficiale siriano. Mercoledì scorso le truppe del gruppo terroristico "Jaish al-Islam" hanno lanciato un'offensiva su larga scala nella zona di Al Millah: i terroristi hanno attaccato le postazioni dell'esercito per tre giorni. Le truppe governative, sostenute dall'artiglieria e dai caccia-bombardieri, sono riuscite a respingere gli islamisti e a lanciare la controffensiva. Dalla parte di "Jaish al-Islam" combattevano mercenari stranieri arrivati dalla Turchia e da diversi Paesi arabi. Il canale televisivo "Al-Mayadin" ha riportato che nella sola giornata di giovedì sono stati uccisi dalle forze di Damasco più di 100 combattenti del gruppo fondamentalista "Jaish al-Fatah".

03.07.2016
it.sputniknews.com/mondo/20160703/3035282/Siria-terrorismo-Assad-Dama...
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00martedì 5 luglio 2016 19:16
Siria, i ribelli torturano e uccidono. Se ne accorge anche Amnesty

Ci ha messo un pò – qualche anno – ma anche la nota organizzazione internazionale per i diritti umani Amnesty International ci è arrivata: i ‘ribelli’ che combattono in Siria contro il governo, sostenuti dall’Occidente e dai suoi alleati mediorientali, torturano, compiono omicidi sommari e rapimenti. Amnesty International punta il dito contro gruppi ribelli che operano nelle province di Aleppo, Idlib e in altre zone del nord della Siria; benché responsabili di violazioni delle leggi di guerra, sottolinea AI, questi gruppi sono sostenuti da Paesi quali Arabia Saudita, Qatar, Stati Uniti d’America e Turchia. La denuncia di Amnesty fornisce una fotografia di come si vive nelle zone controllate dai gruppi armati, in cui sono state create, sottolinea l’organizzazione, istituzioni amministrative e semi-giudiziarie molto simili per organizzazione e ferocia a quelle istituite dallo Stato Islamico nei territori che controlla. “Buona parte della popolazione vive nel terrore di subire rapimenti se vengono espresse critiche verso i gruppi armati o non ci si conforma alle rigide regole da questi imposte”, ha spiegato alla stampa Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. “Oggi ad Aleppo e Idlib i gruppi armati sono liberi di commettere crimini di guerra e altre violazioni del diritto internazionale umanitario nella più completa impunità, ricorrendo persino agli stessi metodi di tortura utilizzati abitualmente dal governo siriano” – ha proseguito Luther, che ovviamente non ha mancato di accusare anche le forze lealiste (d’altronde AI accusa di abusi e violazioni dei diritti umani, mettendoli spesso sullo stesso piano, tanto gli israeliani quanto i palestinesi…). Il documento reso pubblico da Amnesty International si concentra sull’operato di cinque gruppi armati che, dal 2012, controllano parti importanti delle province di Aleppo e Idlib: il Movimento Nour al-Dine Zinki, il Fronte al-Shamia, la Divisione 16, il Fronte al-Nusra e il Movimento islamista Ahrar al-Sham. Questi gruppi, in diversi momenti del 2015, si sono aggregati alla coalizione Conquista di Aleppo (Fatah Halab). Alcuni di questi gruppi, come il Fronte al-Nusra, il Fronte al-Shamia e il Movimento islamico Ahrar al-Sham hanno istituito un loro “sistema giudiziario” basato sulla legge islamica (sharia), che si avvale di uffici della procura, forze di polizia e centri di detenzione.

Il Fronte al-Nusra e il Movimento islamico Ahrar al-Sham, applicando una rigida interpretazione della sharia, hanno introdotto sanzioni equivalenti a maltrattamenti e torture. “Molti civili – spiega Luther – vivono costantemente nella paura di essere rapiti se criticano la condotta dei gruppi al potere o non riescono a rispettare le dure leggi che hanno imposto”. “Ad Aleppo e Idlib – aggiunge il portavoce di AI – i gruppi armati hanno mano libera per commettere impunemente crimini di guerra e altre violazioni della legge umanitaria”. Il documento di Amnesty International descrive in particolare i casi di 24 persone rapite tra il 2012 e il 2016 nelle zone di Aleppo e Idlib (tra cui attivisti pacifici, esponenti delle minoranze religiose e persino minorenni) e cinque casi di persone torturate dopo il rapimento, tra il 2014 e il 2015, da parte del Fronte al-Nusra e del Movimento Nour al-Dine Zinki. Fra i casi segnalati quello di un attivista politico torturato per tre giorni ad Aleppo da al-Nusra per aver organizzato manifestazioni pacifiche nel 2011; di un operatore umanitario tenuto in isolamento per due mesi da Nour al-Dine Zinki e costretto a confessioni sotto tortura; rapimenti di giornalisti, media-attivisti e avvocati, oltre che di tre minorenni; esecuzioni sommarie in pubblico dopo “condanne” di sedicenti tribunali, come nel caso di un diciassettenne accusato di omosessualità, di una donna accusata di adulterio, di soldati dell’esercito siriano ma anche di miliziani “rivali” e dell’ISIS. Quando passa ai suggerimenti, Luther dimostra qual’è la assai limitata cornice all’interno della quale si muove la sua organizzazione:“Gli Stati che fanno parte del Gruppo Internazionale di Supporto alla Siria, tra cui Arabia Saudita, Qatar, Stati Uniti d’America e Turchia, devono sollecitare i gruppi armati a porre fine agli abusi e a rispettare le leggi di guerra e devono inoltre cessare di fornire armi o altre forme di sostegno a gruppi implicati in crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani”. Niente di male che alcuni governi armino, finanzino e sostengano gruppi armati per rovesciare il governo di un altro Paese, l’importante è che sollecitino i loro protetti a rispettare le leggi di guerra e i diritti umani…

5 luglio 2016
contropiano.org/news/internazionale-news/2016/07/05/siria-ribelli-torturano-uccidono-ne-accorge-anche-amnest...
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00martedì 12 luglio 2016 19:03
Sei bombardieri strategici russi Tupolev-22M3 hanno colpito bersagli dell'ISIS nell'Est della Siria

Decollando da una base aerea della Russia meridionale, sei bombardieri strategici Tupolev 22M3 hanno compiuto una notevole incursione contro obiettivi dell'ISIS nell'Est della Siria, colpendo ripetutamente con munizioni guidate bersagli intorno ad Arak e Sukhanah. E' chiaro che l'uso di questi potenti mezzi che decollano dal cuore stesso della Federazione Russa vuole dimostrare come l'escalation dell'intervento militare in Siria contro i gruppi terroristici di ogni tipo é pienamente in svolgimento, secondo quanto annunciato dal Cremlino poche settimane fa. Il comunicato ufficiale dell'Aviazione Russa riferisce della distruzione di un grande accampamento di terroristi con centinaia di occupanti, di tre arsenali di armi e munizioni, di tre carri armati rubati, di quattro veicoli militari di vario tipo e di una dozzina di veicoli improvvisati da camioncini e fuoristrada. Il Tupolev 22M3 era già stato usato nell'autunno scorso contro bersagli intorno alla città assediata di Deir Ezzour; sicuramente la capacità dell'ISIS di spostare forze e risorse sui vari fronti aperti nell'Est della Siria e di giostrarle tra Siria e Iraq é stata duramente colpita da queste incursioni.

12 luglio 2016
palaestinafelix.blogspot.it/2016/07/sei-bombardieri-strategici-ru...
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00sabato 16 luglio 2016 23:34
Kinsibba è libera. Le forze siriane occupano la cittadina quasi senza combattere

La 103esima Brigata della Guardia Repubblicana, i miliziani NDF di Qurdaha, i Fanti di Marina di Latakia, i volontari del partito SSNP e della Resistenza Siriana e i commando della Brigata Shoughour al-Sahra hanno preso il controllo dell'abitato di Kinsibba, caduto nelle loro mani quasi senza combattimento a causa della rapidissima ritirata dei terroristi takfiri che lo presidiavano. Circondando la cittadina da tre lati e lasciando un corridoio di fuga in corrispondenza del quarto, i comandanti siriani avevano previsto che la feccia terrorista avrebbe preferito la fuga al combattimento all'ultimo sangue; fuggendo, però, i militanti di Al Nusra, Ahrar al-Sham ed FSA hanno dovuto abbandonare armi pesanti, munizioni e ingenti quantità di rifornimenti ed equipaggiamento, che non hanno potuto nemmeno distruggere per paura che la via d'uscita venisse rapidamente chiusa di fronte a loro. Quindi le forze siriane che si metteranno prossimamente a incalzarli non solo saranno indiminuite da quelle che potevano diventare perdite anche gravi nel caso che Kinsibba fosse stata conquistata con un assalto, ma si troveranno anche ad affrontare terroristi privi delle loro armi più potenti e in penuria di viveri e rifornimenti. Chapeau agli ufficiali dell'Esercito Siriano e delle sue milizie ausiliarie!

18 febbraio 2016
palaestinafelix.blogspot.it/2016/02/kinsibba-e-libera-le-forze-siri...
wheaton80
00martedì 19 luglio 2016 00:53
Ministero della Difesa russo: Eliminati 2.000 terroristi dell'ISIS provenienti dalla Russia
Ed è stato permesso a 264.000 siriani di tornare alle loro case

"Durante l'operazione, le nostre Forze Armate hanno eliminato oltre 2.000 criminali provenienti dalla Russia, tra cui 17 comandanti militari", ha dichiarato il Capo della Difesa russo. Nel corso di una conferenza militare e scientifica dedicata ai risultati dell'operazione russa in Siria, Shoigu ha dichiarato che questi terroristi avevano progettato di diffondere l'estremismo e il terrorismo sul territorio russo. Gli attacchi aerei effettuati da forze aeree russe contro le postazioni di detto gruppo terroristico sono stati effettuati per evitare massacri e lo spargimento di sangue di innocenti in Russia ed ha permesso a più di 264.000 profughi siriani di fare ritorno alle loro case. In entrambi i casi, l'Alto Comandante militare russo ha avvertito che non è cessato il rischio dello scoppio di nuovi conflitti armati in Iraq e anche negli stati post-sovietici situati nell’Asia centrale e nel Caucaso. "Nel breve termine, il rischio di un conflitto militare persiste", data la situazione attuale del mondo, ha aggiunto. In questo contesto, Shoigu ha spiegato che la Federazione Russa risponderà adeguatamente alle minacce potenziali, ricordando che l'operazione russa ha cambiato il corso della lotta antiterrorista per il governo della Siria contro i gruppi terroristici esistenti in Iraq. Egli ha anche esortato gli Stati Uniti ed i suoi alleati a lavorare insieme per normalizzare la situazione ad Aleppo, cioé, applicare misure più gravi e "influenzare il più possibile tutte le formazioni sotto il suo controllo in quella zona e proporre la tregua a coloro che sono disposti (ad accettarla)".

Fonte: www.hispantv.com/noticias/rusia/281924/shoigu-2000-miembros-rusos-dae...
16/07/2016

www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16570

wheaton80
00venerdì 22 luglio 2016 04:29
Le milizie sciite iraqene si schierano nell'Est della Provincia di Homs

Un enorme convoglio di miliziani sciiti iraqeni appartenenti alle organizzazioni Brigate dell'Imam Ali, Liwa Abu Fadl al-Abbas e Kataeb Hezbollah è stato avvistato passare attraverso Palmyra e superarla per schierarsi nella zona dell'Incrocio di Talilah a fianco delle unità siriane dell'11esima e della 18esima Divisione Corazzata. Il convoglio era fornito di blindati da fanteria, carri armati e soprattutto lanciarazzi multipli tattici montati su jeep, furgoni e camion di vario tipo, fino ad arrivare a razzi pesanti da 300 mm e oltre e piccoli missili di fabbricazione artigianale ma nondimeno capaci di portare notevoli carichi bellici nelle loro ogive. La presenza di questi importanti assetti di supporto fuoco fa ipotizzare che presto le forze governative siriane, appoggiate dai loro alleati sciiti, lanceranno una nuova offensiva in direzione est contro i militanti dell'ISIS ancora presenti intorno alle zone di Arak e Sukhanah.

21 luglio 2016
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wheaton80
00lunedì 25 luglio 2016 01:43
Raid aereo siriano elimina comandante terrorista nella sacca a nord di Homs

Nella giornata di ieri un preciso bombardamento condotto dall'Aviazione Siriana, su indicazione dei servizi segreti, ha colpito il quartier generale dell'organizzazione terroristica Rijal Allah, presente nella sacca circondata a nord di Homs, che comprende una cinquantina di villaggi e piccole cittadine. Secondo le 'soffiate' ottenute dagli 007 siriani, il capo dell'organizzazione, il terrorista Ahmad Hamdan, sarebbe stato presente ieri nella zona-bersaglio e, poco dopo l'incursione, sono stati intercettati messaggi dei suoi complici che ne piangevano la scomparsa. Hamdan é stato eliminato insieme a quattro sue guardie del corpo. Il Quartier Generale della sua organizzazione si trovava ad Ar-Rastan, considerata la "capitale" di questo calderone, isolato dalle forze siriane in seguito al crollo di ogni posizione takfira nel resto della provincia di Homs.

24 luglio 2016
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wheaton80
00lunedì 25 luglio 2016 01:48
Trecento terroristi eliminati ad Aleppo insieme a 40 loro veicoli, due fabbriche conquistate a Layramoun

I bombardamenti condotti intorno ad Aleppo nelle ultime 48 ore hanno inflitto gravissime perdite ai terroristi di Al Nusra, Ahrar Sham, Nour al-Din al-Zinki e altre sigle takfire, che hanno perso circa 300 combattenti e 40 veicoli di vario tipo sotto i colpi degli elicotteri russi e siriani. Queste gravi perdite hanno stroncato sul nascere ogni velleità controffensiva dei militanti islamisti, che recentemente sono stati ricacciati indietro da moltissime posizioni nelle offensive che hanno consentito alle truppe regolari di chiudere l'anello intorno ai quartieri centrali della metropoli del nord. Inoltre nel quartiere di Layramoun, unità della 4a Divisione Meccanizzata e della Guardia Repubblicana siriana sono riuscite a sloggiare militanti takfiri anche da due importanti opifici, industrie tessili che prima dell'invasione terroristica rappresentavano l'orgoglio della "capitale economica" e manifatturiera della Repubblica Araba Siriana.

24 luglio 2016
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wheaton80
00giovedì 28 luglio 2016 02:10
WSJ: I bombardieri russi hanno distrutto una base militare segreta di Stati Uniti e Regno Unito in Siria

L'attacco dell'Aeronautica Militare della Russia contro la base CIA in Siria era parte di una campagna per fare pressione sulla Casa Bianca affinché accettasse una più stretta collaborazione sui movimenti nel cielo del Paese arabo, hanno affermato militari e funzionari dell'Intelligence degli Stati Uniti, come riportato dal quotidiano nordamericano Wall Street Journal (http://www.wsj.com/articles/russian-strikes-on-remote-syria-garrison-alarm-u-s-1469137231). Nel frattempo, la catena televisiva USA Fox News ha stimato che diverse forze nordamericane potrebbero essere rimaste uccise in seguito all'attacco russo. La scorsa settimana, nonostante l'opposizione del Pentagono e della CIA, Washington e Mosca hanno raggiunto un accordo per condurre attacchi aerei contro Al-Nusra, il braccio di al-Qaeda in Siria. La Russia ha accettato di fermare i suoi attacchi aerei contro i cosiddetti "ribelli", sostenuti dagli Stati Uniti. Nel frattempo, i funzionari del Pentagono e la CIA hanno criticato Washington per aver accettato di rispettare rigorosamente le richieste di Mosca, perché credono che gli Stati Uniti debbano attaccare la Russia. Quasi un giorno prima dell'attacco (avvenuto lo scorso 16 giugno), 20 delle 24 forze speciali britanniche si ritirarono dalla base dopo aver intercettato un caccia russo in volo verso la base. L'aereo da guerra sganciò poi una bomba, hanno sostenuto i funzionari degli Stati Uniti. Dopo il primo attacco, il comando centrale delle operazioni aeree degli Stati Uniti in Qatar ha chiamato il centro della campagna aerea della Russia nella provincia di Latakia, Siria occidentale, per comunicare che la base non dovrebbe essere il bersaglio di attacchi. Le autorità russe hanno spiegato che Mosca riteneva che la base fosse una delle strutture del gruppo terroristico ISIS (Daesh, in arabo), secondo il Wall Street Journal.

Fonte: www.wsj.com/articles/russian-strikes-on-remote-syria-garrison-alarm-u-s-14...

23/07/2016
www.lantidiplomatico.it/dettnewsWsj_I_Bombardieri_Russi_Hanno_Distrutto_Una_Base_Militare_Segreta_Di_Stati_Uniti_E_Regno_Unito_In_Siria/...
wheaton80
00sabato 30 luglio 2016 00:41
Siria: Islamisti circondati ad Aleppo. Inizia l’evacuazione dei civili dei quartieri est

La liberazione del distretto di Ashrafiyah da parte dell’Esercito Siriano ha sostanzialmente chiuso l’anello intorno ad Aleppo. Tutte le forze islamiste concentrate nelle zone orientali della città sarebbero ora in trappola. L’offensiva è in corso da giorni con la pressoché costante iniziativa delle Qawat al Nimr, le Forze Tigre, unità onnipresenti sui fronti di attacco. Tutte le postazioni che dominano la Castello Road (la tangenziale che unisce la zona est di Aleppo all’area nord occidentale) sono state fortificate da reparti di artiglieria siriana. I tentativi dei miliziani di Al Nusra di rompere l’assedio sarebbero tutti finiti in un bagno di sangue. Alla notizia della concessione da parte del governo di Damasco dell’amnistia a tutti i ribelli che deporranno le armi è seguito un fitto lancio di volantini che invitano gli islamisti alla resa. È in queste ore allo studio l’apertura di corridoi umanitari per permettere ai civili di mettersi in salvo da est a ovest e agli jihadisti di arrendersi. L'offensiva per bonificare l'intera città sarebbe imminente. In Siria intanto tornano gli aerei spia russi, come prima degli accordi per il cessate il fuoco e l’annuncio del parziale ritiro fatto a marzo. Un Tupolev 214R, atterrato nella base di Humaymim, a sud di Latakia, è di nuovo a disposizione per monitorare i movimenti delle forze jihadiste in tutto il Paese.

Giampiero Venturi
29/07/16
www.difesaonline.it/geopolitica/brevi-estero/siria-islamisti-circondati-ad-aleppo-inizia-levacuazione-dei-ci...
wheaton80
00domenica 31 luglio 2016 23:17
Aggiornamento

I terroristi iniziavano l'attacco su al-Shurfah, al-Hamdaniyah, quartiere 1070, Tal Hiqmah, Tal Mahruqa, Tal Jamiyat, Qastal e Shaiq Maqsud, ad Aleppo. All'attacco partecipavano il Turkestan Islamic Party, Faylaq al-Sham, Fatah Halab, Jabhat Ansar al-Din, Jaysh al-Nasr, Jabhat Fatah al-Sham (ex Jabhat al-Nusra), Ahrar al-Sham, Liwa al-Thuwar. L'artiglieria dell'Esercito Arabo Siriano e gli attacchi aerei siriani e russi eliminavano parecchi terroristi e loro mezzi tra Qan Tuman, Saqabiyah, Marata e Huwayz. Il capo del Jaysh al-Ayman Abu Uthman al-Hamwi veniva eliminato dall'Esercito Arabo Siriano alla periferia di Aleppo, ed anche il capo della Liwa Ajnad al-Sham, Abu Muhamad Sari, veniva eliminato. 1 BMP carico di esplosivo dei terroristi veniva distrutto presso la scuola Hiqmah a Rashidin.

31 luglio 2016
www.facebook.com/LaSiriaSiDifende/?fref=nf
wheaton80
00martedì 2 agosto 2016 00:47
800 terroristi uccisi dall’Esercito Siriano, bombardieri russi ad Aleppo

"Le truppe dell'Esercito Siriano e l’Aviazione Russa hanno respinto oggi un massiccio attacco di terroristi. Ne sono stati uccisi più di 800, e sono stati distrutti 14 carri armati, 10 veicoli da combattimento di fanteria e più di 60 mezzi tecnici con armi montate", ha affermato lunedì il capo della direzione operativa principale dello Stato Maggiore, il Tenente Generale Sergei Rudskoy, come segnalato da Sputnik. Rudskoy ha notato come i terroristi abbiano continuato a richiamare riserve da altre aree nel tentativo di minare la determinazione delle truppe governative e di evitare la fuga della popolazione locale dalla zona di combattimento, allo scopo di usarla come scudo umano. "Così, i terroristi hanno giustiziato ieri quattro persone che tentavano di uscire attraverso i corridoi umanitari nella parte orientale di Aleppo", ha detto. Rudskoy ha anche notato che, a differenza della coalizione anti-ISIL guidata dagli USA attiva nei pressi di Manbij, gli aerei russi fanno del loro meglio per evitare danni collaterali civili evitando di colpire aree popolate dentro i confini cittadini. "Le Forze Aerospaziali Russe sostengono attivamente le truppe governative nel respingere gli attacchi nemici, effettuando attacchi selettivi sulle posizioni dei terroristi", ha dichiarato ai giornalisti.

Traduzione: Wheaton80
01 agosto 2016
en.farsnews.com/newstext.aspx?nn=13950511001422
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