NAPOLI- Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa

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Augusto1
00venerdì 2 gennaio 2009 23:29
Ancora foto


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Una E 623 (queste macchine hanno fatto servizio anche sull'attuale linea 2 della metropolitana fino alla fine degli anni '70) in verde vagone ma stranamente con lo stemma FS "a televisore"...



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La D 342 è una delle macchine preferite da mio figlio...



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La stessa macchina ripresa in penombra e controluce dalla cabina della D 341, nella seconda immagine che segue si vede in lontananza una 235.3000



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Un "Badoni" 215: una macchina come questa ha fatto servizio anche alla Cumana.



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Ecco la D341 (Fiat, le altre erano ben diverse) del deposito di Taranto.



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Tutto qui (non ero andato per fare reportage fotografici...). Ora aspettiamo le immagini di Francesco per vedere molto altro.




Francesco E.
00venerdì 2 gennaio 2009 23:53
Veramente io avevo la telecamera...
Augusto1
00venerdì 2 gennaio 2009 23:55
Allora aspettiamo un bel filmato! [SM=x346230]
iltriestino
00venerdì 2 gennaio 2009 23:57
E' veramente un museo splendido, e splendide le macchine (oltre che le foto). Ma non avranno problemi con la salsedine?
(ginetto)
00sabato 3 gennaio 2009 06:44
Certo che per come se la sono presa comoda (dieci anni di chiusura)
una mano di intonaco potevano pure darla...
ma adesso fanno entrare nelle cabine ?
Augusto1
00sabato 3 gennaio 2009 10:02
per iltriestino e per ginetto
La salsedine dà enormi problemi di corrosione, agli ambienti e alle macchine. In passato le locomotive erano cosparse di olio (e si sentiva pure un forte e fastidioso odore), ora sinceramente non ci ho fatto caso...

Siamo saliti in cabina e nessuno c'ha detto niente, e pure altri lo facevano. Evidentemente, essendoci un sistema di telecamere (se ne vede una nella foto in penombra della 342), si sono resi conto che ci comportavamo bene...
Francesco E.
00sabato 3 gennaio 2009 10:41
Oltreché sulla 4 e 28 (heheheehe!) sono anche salito sulla E551... non volendo, ovviamente, fare paragoni mi è cmq venuta in mente la recente esperienza (il 27) in cabina dell' ETR500... beh... l'elettricità è sempre quella ma... dire che c'è un abisso è veramente riduttivo nonché pleonastico! Santo cielo... si dava per scontato che la vita del macchinista sulle vaporiere fosse dura ma, per quanto migliore, nemmeno quella delle persone a bordo di queste macchine pioneristiche (mi riferisco soprattutto all'era del trifase) era facile... non oso pensare alle malattie professionali!
L'ho detto anche ieri: nonostante quella 551 sia ormai ferma da 40 anni, in cabina si sente ancora il residuo del profluvio dell' acido solforico del reostato! Peraltro, anche il rumore dei motori doveva essere invasivo... e lo spazio a bordo era quello che era, soprattutto nella cabina posteriore (stranamente, anche se da fuori le testate sono uguali, le cabine sono asimmetriche con quella posteriore davvero angusta!)
(ginetto)
00sabato 3 gennaio 2009 11:09
Aromi (OT)
A me piace anche l' odore del creosoto con cui si impregnavano le traversine in legno.
Senz' altro poco salutare, ma caratteristico.
Stranamente lo avverto anche nelle due stazioni coperte della Roma Viterbo (Piazzale Flaminio ed Euclide), sebbene le traversine siano
in cemento: forse persiste sulle superfici che vi sono state a contatto per molto tempo.
trammue
00sabato 3 gennaio 2009 11:12
ti dirò...
quando nell'83 viaggiai su un treno storico con 740 i macchinisti mi dissero che solo su quelle macchine si trovavano a loro agio, mentre quando effettuavano treni col D345 tornavano a casa col mal di testa!
BiagPal
00sabato 3 gennaio 2009 18:41
Complimenti per le splendide foto!!! [SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346220] Devo dire che avete avuto un ottima idea nella andare nella giornata di ieri, visto che il museo è aperto soltanto nei giorni feriali e non il sabato e la domenica. Una cosa davvero assurda!
Francesco E.
00sabato 3 gennaio 2009 21:33
Chiariamo questa cosa: il museo non è esattamente chiuso nel "W.E."; esso è a disposizione per visite guidate a prenotazione... e cmq vediamo che succede a Marzo.
Francesco E.
00martedì 27 gennaio 2009 17:13
Stazione Bayard!!!!!
Finalmente qualcosa si muove per il recupero di questo importantissimo manufatto (è stata la prima stazione ferroviaria d'Italia): si move il Ministero per i Beni Culturali... ecco l'Articolo su "Il Mattino" (leggendo, poi, capirete anche perché ho postato quì...):

27/01/2009

PIETRO TRECCAGNOLI Se ne sta perdendo la memoria. Se chiedete in giro quasi nessuno sa dirvi che quel rudere sbarrato di corso Garibaldi, tutto tufo e vegetazione selvatica, tra la Circumvesuviana e la sede della II Municipalità, è la Stazione Bayard. Detto così neanche si chiarisce più di tanto. Ma se ricordate che è la stazione di partenza della borbonica ferrovia Napoli-Portici, la prima strada ferrata d’Italia, inaugurata il 3 ottobre del 1839, allora la mente oscilla tra la meraviglia e l’indignazione. Ma come? Proprio quella? In altri paesi del mondo, diciamo la Francia, le antiche stazioni dismesse diventano musei, come quello magnifico d’Orsay. Un nome a caso. Da anni c’è un progetto di restauro, firmato da Aldo Loris Rossi ed Emilia Gentile. Dovrebbe nascere il Museo delle comunicazioni viarie e un centro di informazioni turistiche. Dopo anni, la situazione si è sbloccata, grazie a un finanziamento del ministero dei Beni Culturali che ha già deciso di stanziare una prima tranche di soldi (tagli alla Finanziaria permettendo, potrebbe aggirarsi intorno ai 700mila euro). È la prima fermata per la rinascita. Per l’11 febbraio è previsto un incontro a Palazzo San Giacomo per definire i dettagli dell’intervento, perché l’edificio è di proprietà comunale. «È ancora poco, ma è una battaglia che non lasceremo cadere» spiega Luigi Rispoli, consigliere provinciale di An, che da anni s’è incaponito per restituire a Napoli un pezzo importante della sua storia e che sta seguendo da vicino l’operazione Bayard. «È anche un modo per contribuire al rilancio di un’area della città di grande interesse, che sta scivolando nel degrado totale. Per i turisti l’edificio potrebbe essere la porta d’accesso all’area archeologica di Ercolano e di Pompei». La Bayard è attualmente irrangiungibile. Sebbene le strutture portanti reggono, è a rischio crolli da quando è stata definitivamente sbarrata e cinta da un muro. La parte sana è utilizzata dagli uffici della Municipalità. Ha avuto una strana e infelice sorte, questo monumento dell’orgoglio meridionale. Quando fu costruita la stazione di piazza Garibaldi, già nel primo decennio post-unitario, fu dismessa e l’area utilizzata in vario modo fino a che durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, fu devastata dall’esplosione di una nave carica di munizioni nel porto. Negli anni cinquanta divenne la sede del dopolavoro ferroviario. Nacque il cinema Italia, che d’estate funzionava anche all’aperto. Il terremoto dell’80 diede la mazzata finale alla Bayard. Solo una parte è stata recuperata e affidata agli uffici pubblici. Dove c’era l’arena all’aperto ora ci sono un campo di calcetto e delle giostrine. L’ala sud è in buono stato di conservazione, mentre una parte consistente del vecchio edificio riservato ai viaggiatori è ancora in piedi, ma a vederlo stringe il cuore. Osservata da dietro è una grande bocca di macerie e di alberi che stanno sgretolando le mura. Resistono pilastri portanti, con la rivestitura di mattoncini di cotto. Qualche fregio è più forte dell’incuria. Ci vuole una buona dose di fantasia per rivederla in sesto, perlomeno la parte nord, quella messa peggio. Secondo il progetto, la stazione dovrebbe essere collegata alla Circumvesuviana, una sorta d’ingresso d’onore. Ma soprattutto sarà un museo. Sulla testata dei binari potrebbero essere collocate alcune locomotive e carrozze d’epoca, come quelle che si trovano a Pietrarsa. Cambierebbe tutta la prospettiva di questo angolo di Napoli. Qui, quando i Borbone inaugurarono il loro gioiello tecnologico, c’erano «botteghe lorde». L’antico nome era Fosse del Grano. Area mercantile e di scambi. Nei secoli la vocazione è rimasta e pure la lordura. Basta abbassare gli occhi dalla scritta sull’obelisco dedicato al passaggio di Garibaldi per vedere i cassonetti per l’indifferenziata e, superando il ribrezzo per la puzza di pesce marcio, scoprire sulla base del monumento risorgimentale due alici appiccicate e fetenti che neanche i gatti gradiscono.
BiagPal
00martedì 27 gennaio 2009 19:25
Speriamo bene! [SM=x346226] ...
XJ6
00martedì 27 gennaio 2009 23:33
Accipicchia, che notizia!

Eeehhh ... il Cinema Italia! Ci andavo con mio nonno, ferroviere. E d'estate, le proiezioni all'aperto. Quanti ricordi. Il Cinema Italia non tornerà, ma la Bayard forse sì. Dita incrociate, quindi ...
filobustiere
00mercoledì 28 gennaio 2009 10:23
La vecchia stazione!
Anch'io lo frequentavo, anche d'estate! Fu lì che, all'aperto, la prima donna di una compagnia di rivista, durante la passerella, si privò del leggero bolerino che portava mandando in visibilio gli spettatori. Fu il primo topless della mia vita. Indimenticabile!
Di recente, grazie ad un agevole libro scritto dal mio amico A.G. per gli amici, ho scoperto che il palcoscenico era bifronte. Cioè serviva per la sala al chiuso e quella all'aperto. Geniale!
XJ6
00mercoledì 28 gennaio 2009 13:39
L'agevole libro

Mi piacerebbe leggerlo. Si potrebbe averne copia?

Intrigante 'sta cosa del bolerino ...
trammue
00mercoledì 28 gennaio 2009 14:10
onore e disonore

Secondo il progetto, la stazione dovrebbe essere collegata alla Circumvesuviana, una sorta d’ingresso d’onore.


la circumvesuviana è quella che ha demolito l'altra antica stazione di napoli, quella per la linea di caserta-roma, che una volta costruita napoli centrale è stata utilizzata dalla sfsm fino a circa trent'anni fa.
le due stazioni erano dirimpettaie e raccordate per gli scambi di veicoli
Francesco E.
00mercoledì 28 gennaio 2009 18:57
Ma dalla Bayard i binari furono rimossi o restarono orfani?
Monopiatto
00venerdì 20 febbraio 2009 16:56
Pietrarsa
Copio un post di "kragno" preso da un altro forum(Adria vapore):

da OGGI la struttura "attività museali FS"(che gestiva Pietrarsa) a cui capo c'era la Dott.ssa[...] è stata soppressa. Pietrarsa è ora nella "Struttura convegnistica" - come una normale sala per riunioni - e la Dott.ssa di cui sopra è stata licenziata.
Augusto1
00venerdì 20 febbraio 2009 17:18
E' quello che vado dicendo ai miei amici napoletani da tempo. Le FS non hanno alcun interesse per le attività museali...
(ferpas)
00venerdì 20 febbraio 2009 18:03
ma perche allora non lo danno in gestione a dei privati???
BiagPal
00venerdì 20 febbraio 2009 22:02
E c'è pure da dire che c'è un privato che è fortemente interessato. Anzi, è interessato a tutta l'area che va da Pietrarsa a Vigliena.
trammue
00sabato 21 febbraio 2009 21:21
che, siamo pazzi, pietrarsa in mano a qualche speculatore...
e invece, perchè non lo prende in carico il ministero che si occupa degli altri musei?
BiagPal
00domenica 22 febbraio 2009 11:56
Ti dirò, io preferirei anche dover pagare un biglietto di ingresso di 20 Euro (volendo esagerare), con orari di apertura "decenti" e vederlo ben tenuto, piuttosto che avere un museo chiuso.
Monopiatto
00lunedì 31 agosto 2009 14:51
Dovrebbe purtroppo essere arrivata questa mattina a Torre Annunziata Centrale la E444 001 recentemente restaurata. Tale macchina verrà ingabbiata a Pietrarsa dove rimarrà a marcire per i prossimi decenni.
L'ETR 252 dopo anni di accantonamento a Santhià sarà restaurato(facciamo riverniciato) per i 170 anni della Napoli-Portici.
http://www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=3165
Francesco E.
00lunedì 31 agosto 2009 15:52
Qualcuno sa quando verrà effettuata la traslazione presso il Museo?
mister656
00lunedì 31 agosto 2009 16:17
Credo proprio oggi...
Augusto1
00lunedì 31 agosto 2009 18:30
per Monopiatto

la E444 001 recentemente restaurata. Tale macchina verrà ingabbiata a Pietrarsa dove rimarrà a marcire per i prossimi decenni.



Perchè, la volevi portare a Sassi? Lo sai che è stata restaurata solo staticamente, sì?
Pianeta Preferito
00lunedì 31 agosto 2009 23:40
Si ha ragione Augusto se è restaurata staticamente è meglio che vada a Pietrarsa!
Francesco E.
00martedì 1 settembre 2009 00:25
Già lo dissi una volta...la "Tartaruga prototipo" fu vittima della decoibentazione..... a quanto pare la macchina dovrebbe essere completa...mancano solo gli apparati nella cabina AT... questi dovrebbero essere ancora a Foligno ma, da quel che so, per riattivare la macchina andrebbe modificata la cabina AT proprio perché non è più possibile usare il vecchio materiale come isolamento! Cmq, sempre da notizie "rubate", l'idea di rimetterla sui binari, benché remota, non è del tutto tramontata... che si aspetti la radiazione di qlc "ribollita" per riutilizzarne le apparecchiature?
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