L'Impero Bizantino,l'ombra dell'Impero Romano di una volta!

Pagine: 1, [2], 3
UnequivocalMr.Crow
00venerdì 2 marzo 2012 12:07
Re: Re: Re:
Antioco il Grande, 02/03/2012 08.14:




Io non mi tiro indietro se c'è da discutere su basi storiche di Bisanzio, solo che già altre volte ho dovuto discutere con gente che usava, sul serio, il portare orecchini come parametro di maggiore o minore romanità, ed alla fine ho ecceduto senza motivo e ti chiedo scusa. Inoltre non offenderei mai Federico II o i Normanni, che sono i miei barbari medievali preferiti, al massimo offenderei quegli incapaci dei Borbone di Napoli. [SM=x1140441] [SM=x1140427] (così si capisce che sto scherzando?)




ok, non ti preoccupare...accetto le scuse...io, ripeto, ho molta stima per te e per ciò che fai per BC...quindi per me è come se non sia successo nulla [SM=g27960]


Mi fa piacere che Federico II sia uno dei tuoi "barbari" preferiti...Bari (io ci abito a pochi km) deve la sua esistenza proprio a Federico II che la ricostruì dopo che era stata rasa al suolo dai Normanni indispettiti dal fatto che i Baresi appoggiavano Bisanzio...


Il Cavaliere Verde, 02/03/2012 10.23:

la visione assolutistica degli Hoenstaufen che consideravano il Papa non più di un sovrano come gli altri



io sono molto Hoenstaufen....anche se di tedesco non ho proprio nulla... [SM=g27964]
Antioco il Grande
00venerdì 2 marzo 2012 12:49
Non si può in effetti criticare il papato per la sua azione, nei secoli bui almeno. Quando Bisanzio riprende l'Italia il papa non ha tutto questo potere, Giustiniano anzi fa arrestare e deportare il papa che non gli piace e lo sostituisce con uno a lui più congeniale. Con i Longobardi la situazione cambia, l'Impero non è materialmente in grado di difendere la provincia, troppi invasori ad est (Avari e Persiani su tutti), la stessa Bisanzio minacciata, il Cesare dice "arrangiatevi" e Maurizio crea l'esarcato per arginare l'invasione (ma non aveva disperato di riprendere la penisola, ci doveva essere il momento opportuno, ma la riconquista ci sarebbe stata, e lo dimostra il suo testamento in cui lasciava l'Italia e l'Occidente ad un figlio e l'Oriente all'altro). Mentre si attendono tempi migliori, l'esarca fa quello che può, ma è a Ravenna, troppo lontano per difendere Roma, che spesso non è raggiungibile perché i Longobardi occupano la zona appenninica che collega Lazio e Romagna, e che ha in Perugia il suo caposaldo maggiore. I rinforzi non arrivano, Ravenna è lontana, Bisanzio non ne parliamo; Roma è sotto minaccia, spesso sotto assedio. Chi è l'unica autorità riconosciuta in città? Il Papa; è lui che organizza le difese militari della città, è lui che vende i tesori della Chiesa per convincere i Longobardi a ritirarsi, e non lo fa una volta, ma diverse volte fino a quando Longobardi ed Impero non giungono ad una pace, ad inizio del VII secolo. Poi il dominio imperiale diventa sempre più effimero, quando anche Ravenna cade e Bisanzio controlla poche zone nel sud, nulla può impedire ai Longobardi di prendere anche Roma, e sebbene siano ormai cattolici e non più ariani, non sono, per il papa, vicini raccomandabili. A chi chiedere aiuto? A Bisanzio in quel momento in gravi difficoltà militari e pure scismatica per la questione iconoclasta o a qualche devoto e potente vicino tipo i Franchi di Pipino e Carlo? Certo il re franco ha interessi più a nord di Roma che diventa una città ai confini dei suoi domini, è il protettore perfetto vicino ma non troppo e devotamente legato al pontefice essendo stato incoronato da lui. A questo aggiungiamo che Bisanzio era priva di basileus, essendo stato Costantino accecato da sua madre Irene che ora governa come sovrano, quindi il salto del fosso fu logica conseguenza.

Una maggiore autonomia, nata dalla situazione politico-militare, ed una maggiore libertà d'azione nata per far fronte alle necessità di difesa dell'Urbe divenne nel tempo un dominio monarchico.
Mastralessio
00venerdì 2 marzo 2012 15:04
Il potere temporale dei papi inizia ad affermarsi durante la crisi dell'impero d'occidente, quando senza più un potere centrale la chiesa iniziò a occuparsi delle faccende di stato.
Il famoso episodio di Attila e Leone I è un chiaro esempio di questo potere che nei secoli si affermerà sempre più
Fulcherio;
00venerdì 2 marzo 2012 18:25

per me attila non è andato a Roma non perchè il papa gli ha sbarrato la strada, ma perchè teneva paura della malaria, forse anche per aver visto le grandi città romane ed esserne stato in parte sedotto e infine perchè era molto superstizioso.

non credo che un tipo come attila si facesse intimorire da una sottana episcopale.
Zames
00venerdì 2 marzo 2012 18:40
Re:
Fulcherio;, 02/03/2012 18.25:


per me attila non è andato a Roma non perchè il papa gli ha sbarrato la strada, ma perchè teneva paura della malaria, forse anche per aver visto le grandi città romane ed esserne stato in parte sedotto e infine perchè era molto superstizioso.

non credo che un tipo come attila si facesse intimorire da una sottana episcopale.



Concordo, sebbene io mi aggreghi piuttosto a coloro i quali ritengono che il Papa si presentò ad Attila fornito di un bel gruzzolo per convincerlo a tornare sui suoi passi.
Antioco il Grande
00venerdì 2 marzo 2012 19:20
Attila era molto superstizioso. Magari papa Leone gli fece notare che Alarico non aveva avuto una lunga vita dopo il sacco di Roma, oppure gli disse che la zona era infestata dalla malaria, o magari gli offrì del denaro. In ogni caso la città fu salva ed il pontefice sembrò aver effettuato un miracolo. Ma comunque fino a Gregorio Magno il papato ha solo sprazzi di autonomia, dovuti più all'incapacità dei Cesari d'Occidente, o alla bravura del singolo vescovo, tipo nel caso di Leone. Con Gregorio, a fine VI secolo, abbiamo un papa che opera in proprio, nell'assenza del potere imperiale impegnato ad Oriente. Difende Roma dai Longobardi (pagandoli o preparando e coordinando la difesa militare), stringe rapporti diplomatici con Teodolinda, prima sovrana cattolica dei Longobardi, scrive al re goto di Spagna e gli suggerisce di divenire cattolico per difendere il suo regno dalla conquista romea, invia preti a convertire gli Angli, cose che i suoi predecessori non avevano fatto (papa Vigilio fu arrestato per ordine di Giustiniano e condotto in catene a Bisanzio da dove non tornò mai).
GlaucopideSophia1
00venerdì 2 marzo 2012 19:32
Il potere dei papi non è la causa della frammentazione italiana , il vero problema sono i franchi , prima di carlo il papa era si una figura importante , ma non era realmente potente al di fuori di roma , le cose cambiano con carlo perchè questi da al papa il potere di coronare gli imperatori cosa che gli permette di fare il bello e il cattivo tempo con i suoi successori , inoltre incrementa i vincoli fra il vescovo di roma e gli altri prelati del suo regno .
Comunque anche senza la figura papale l' italia non sarebbe mai stata unità , il regno longobardo era composto da ducati perfin troppo indipendenti , e solo re carismatici riuscivano a tenerli insieme , ma con l' andare del tempo la frammentazione sarebbe stata comunque inevitabile , certo i franchi accellerarono il processo ed anzi frammentarono ancora di più il paese rispetto ai longobardi , però alla fin fine la situazione non sarebbe poi molto mutata , certamente se i franchi non fossero scesi probabilmente oggi parleremmo di un italia romea , ricordo la riconquista del sud contro i principati longobardi , fatta senza utilizzare molte risorse e con relativa facilità , senza un sri a creare problemi col tempo buona parte del italia sarebbe tornata ad essere romea e la nostra storia sarebbe cambiata.



Volevo tornare un attimo sulla questione romei/romani , ricordo che l' impero romano ha avuto la tendenza ad esetendere la cittadinanza a tutta la popolazione , per cui ad un certo punto non c'è più differenza sia da un punto di vista giuridico che culturale tra un romano di Roma e un Romano di Atene , qui in occidente c'è la tendenza a vedere tutti gli imperi dominati da singole etnie , nel caso di roma questo è sbagliato poichè solo in principio gli imperatori erano italici , in seguto divvennero imperatori coloro che si dimostravano degni senza guardare il luogo di nascita .
Il cambio di lingua non è un problema ,come già detto l' impero romano non è un impero etnico , inoltre il passaggio da roma a costantinopoli avviene giuridicamente in modo corretto (non stiamo parlando di un conquistatore esterno che si autoprlocama imperatore , come è successo ai mongoli in cina), in oriente ritroviamo la stessa cultura , lo stesso diritto , lo stesso esercito e le stesse istituzioni , che nel corso del tempo si evolvono in modo continuo (anche il cambio di lingua è un evoluzione dettata dai tempi), per cui non ha senso differenziare l' impero bizantino da quello romano , sono la stessa identica cosa .
Mastralessio
00venerdì 2 marzo 2012 19:34
Re:
Fulcherio;, 02/03/2012 18.25:


per me attila non è andato a Roma non perchè il papa gli ha sbarrato la strada, ma perchè teneva paura della malaria, forse anche per aver visto le grandi città romane ed esserne stato in parte sedotto e infine perchè era molto superstizioso.

non credo che un tipo come attila si facesse intimorire da una sottana episcopale.




non ho detto che Leone con i suoi incredibili superpoteri abbia fermato attila senza far gioco su fattori esterni come malaria,superstizione del sovrano unno,soldi.
Dico solo che il papa ha fatto quello che i governatori imperiali dovevano fare
Zames
00venerdì 2 marzo 2012 19:56
Re:
GlaucopideSophia1, 02/03/2012 19.32:


Volevo tornare un attimo sulla questione romei/romani , ricordo che l' impero romano ha avuto la tendenza ad esetendere la cittadinanza a tutta la popolazione , per cui ad un certo punto non c'è più differenza sia da un punto di vista giuridico che culturale tra un romano di Roma e un Romano di Atene , qui in occidente c'è la tendenza a vedere tutti gli imperi dominati da singole etnie , nel caso di roma questo è sbagliato poichè solo in principio gli imperatori erano italici , in seguto divvennero imperatori coloro che si dimostravano degni senza guardare il luogo di nascita .
Il cambio di lingua non è un problema ,come già detto l' impero romano non è un impero etnico , inoltre il passaggio da roma a costantinopoli avviene giuridicamente in modo corretto (non stiamo parlando di un conquistatore esterno che si autoprlocama imperatore , come è successo ai mongoli in cina), in oriente ritroviamo la stessa cultura , lo stesso diritto , lo stesso esercito e le stesse istituzioni , che nel corso del tempo si evolvono in modo continuo (anche il cambio di lingua è un evoluzione dettata dai tempi), per cui non ha senso differenziare l' impero bizantino da quello romano , sono la stessa identica cosa .



Quoto, sono perfettamente d'accordo [SM=x1140522]

Il Cavaliere Verde
00venerdì 2 marzo 2012 21:56
Io non ho posto la questione sul versante etnico, so benissimo tutto quello che hai detto e sono d'accordo.
Il mio discorso verteva invece su un piano diverso, "culturale" non è esattamente il termine giusto ma è quello che più ci si avvicina... Rinvio a quanto ho già detto prima, penso sia superfluo ripetermi.
La mia è solo una opinione personale ragazzi, non sono uno storico e non pretendo assolutamente di avere ragione, tanto più che si tratta di una questione dibattutta anche negli ambienti accademici. Sono comunque contento di queste discussioni storiche tra persone preparate, le trovo davvero stimolanti ;)
Zames
00venerdì 2 marzo 2012 23:55
Re:
Il Cavaliere Verde, 02/03/2012 21.56:

Io non ho posto la questione sul versante etnico, so benissimo tutto quello che hai detto e sono d'accordo.
Il mio discorso verteva invece su un piano diverso, "culturale" non è esattamente il termine giusto ma è quello che più ci si avvicina... Rinvio a quanto ho già detto prima, penso sia superfluo ripetermi.
La mia è solo una opinione personale ragazzi, non sono uno storico e non pretendo assolutamente di avere ragione, tanto più che si tratta di una questione dibattutta anche negli ambienti accademici. Sono comunque contento di queste discussioni storiche tra persone preparate, le trovo davvero stimolanti ;)



Prima di tutto ci tengo a precisare che capisco il tuo punto di vista, che d'altronde è pienamente condivisibile, e che non sto cercando di imporre il mio [SM=g27960]
Per il punto di vista culturale ti risponderei che comunque anche il concetto di "romanità" va cambiando già da prima del VI secolo, basta guardare come l'elemento barbaro-germanico si inserisce nell'elemento latino e cambiandone alcuni connotati (basti pensare all'esercito, che va "barbarizzandosi" per così dire, ma diventa una cosa normale con il passare del tempo; oppure che Ezio fosse definito "l'ultimo romano" pur essendo di origini barbariche).

Concordo, trovo queste discussioni (specialmente se i toni rimangono civili e di dialogo) estremamente coinvolgenti ed interessanti [SM=x1140428]
Il Cavaliere Verde
00sabato 3 marzo 2012 00:06
Concordo in pieno con quanto dici!
Secondo me a questo punto la questione si può porre in questi termini: ha senso parlare di "romanità" finchè, anche in un contesto di assimilazione di elementi esterni, gli elementi più propriamente originari della stessa rimangono prevalenti. A mio modo di vedere all'interno dell'Impero bizantino col tempo furono gli elementi esterni che possiamo chiamare "greci" a prendere il sopravvento e a dar vita ad una civiltà del tutto nuova ed originale, ma non più "romana" in senso pieno.
Penso che così la cosa sia più chiara e che sulla prima parte possiamo essere tutti d'accordo, il punto di discrimine sta nella seconda ;)
Questa è quella che chiamo una discussione costruttiva: magari ognuno rimane legato alle proprie posizioni, ma è comunque occasione di confronto e maturazione!
ironman1989.
00sabato 3 marzo 2012 16:55
Re: Re:
Mastralessio, 01/03/2012 16.37:




i bizantini in quanto ferventi ortodossi erano abbastanza omofobici, più che i bizantini la colpa di un'italia divisa e framentato è colpa dei longorbai furono loro a mettere fine all'unità nazionale, ma la colpa maggiore è del papa che sapeva benissimo che con un regno d'italia unito e forte avrebbe fatto la fine del patriarca di costantinopoli (fantoccio nelle mani del basileus)




Perchè la colpa sarebbe dei longobardi? Anzi, cercarono di unificarla tutta la penisola. Semmai la causa prima della mancata unificazione italiana (in tutti i periodi storici mi sento di dire) è proprio il papa.
Mastralessio
00sabato 3 marzo 2012 17:08
i longobardi erano spesso in lotta tra di loro e solo re carismatici e potenti riuscirono a unificarli, come ho detto nella seconda parte del mio messaggio affibio le maggiori colpi propio al pontefice
GlaucopideSophia1
00domenica 4 marzo 2012 21:07
Re:
Il Cavaliere Verde, 03/03/2012 00.06:

Concordo in pieno con quanto dici!
Secondo me a questo punto la questione si può porre in questi termini: ha senso parlare di "romanità" finchè, anche in un contesto di assimilazione di elementi esterni, gli elementi più propriamente originari della stessa rimangono prevalenti. A mio modo di vedere all'interno dell'Impero bizantino col tempo furono gli elementi esterni che possiamo chiamare "greci" a prendere il sopravvento e a dar vita ad una civiltà del tutto nuova ed originale, ma non più "romana" in senso pieno.
Penso che così la cosa sia più chiara e che sulla prima parte possiamo essere tutti d'accordo, il punto di discrimine sta nella seconda ;)
Questa è quella che chiamo una discussione costruttiva: magari ognuno rimane legato alle proprie posizioni, ma è comunque occasione di confronto e maturazione!




mmmm , così il tuo pensiero è sicuramente più chiaro .
Personalmente non lo condivido , e ti spiego il perchè , Roma ancor prima di diventare impero subisce una fortissima influenza da parte della cultura greca , la romanità che di solito si intende (quella del I secolo AC e del I DC ) è già una romanità fortemente "grecizzata" , quindi più che cultura romana dovremmo chiamarla cultura greco-romana , nei secoli questo ibrido viene influenzato dalla cultura persiana e da quelle barbare , però il suo nucleo rimane sempre greco-romano , ancora nel X secolo si possono vedere forti analogie fra la cultura bizantina e quella greco-romana , certamente ci sono state nuove assimilazioni e anche notevoli evoluzioni, però lo zoccolo duro su cui si sorregge la cultura romea rimane comunque il pensiero greco-romano, e questo perchè nella maggiorparte dei casi le assimilazioni arricchiscono la cultura greco-romana , senza mai sovrastarla .
Almeno questa è la mia opinione.

Fulcherio;
00domenica 4 marzo 2012 21:33
Re: Re:
GlaucopideSophia1, 04/03/2012 21.07:




mmmm , così il tuo pensiero è sicuramente più chiaro .
Personalmente non lo condivido , e ti spiego il perchè , Roma ancor prima di diventare impero subisce una fortissima influenza da parte della cultura greca , la romanità che di solito si intende (quella del I secolo AC e del I DC ) è già una romanità fortemente "grecizzata" , quindi più che cultura romana dovremmo chiamarla cultura greco-romana , nei secoli questo ibrido viene influenzato dalla cultura persiana e da quelle barbare , però il suo nucleo rimane sempre greco-romano , ancora nel X secolo si possono vedere forti analogie fra la cultura bizantina e quella greco-romana , certamente ci sono state nuove assimilazioni e anche notevoli evoluzioni, però lo zoccolo duro su cui si sorregge la cultura romea rimane comunque il pensiero greco-romano, e questo perchè nella maggiorparte dei casi le assimilazioni arricchiscono la cultura greco-romana , senza mai sovrastarla .
Almeno questa è la mia opinione.





interessante punto d vista [SM=x1140440] , in questo ti posso dare ragione ma ritengo che anche altri aspetti debbano venire considerati, io non conosco la materia in maniera approfondita però
oltre a questo aspetto devi considerare che gli imperatori romani bene o male erano sempre "bilanciati" dal senato o dai tetrarchi suoi colleghi dopo la crisi risolta alla beneemeglio da Diocleziano e Costantino, non rappresentavano un potere asssoluto come gli imperatori bizantini.

l'organizzazione del territorio è un altro aspetto specifico della romanità, per così dire è esclusivo del mondo romano-a differenza del mondo greco "sparpagliato" e frammentato politicamente-con poche strade-e non dire che in grecia c'erano belle strade nel IV secolo perchè lo sanno anche i sassi che non è vero, altrimenti non si spiegerebbe il successo delle talassocrazie, Roma era terragna per cosìdire, parte di questi aspetti forse si sono riprodotti-come appunto tipico di una org. del territorio centripeta- nei territori bizantini del medioevo-ma questo non toglie sia un aspetto peculiare e addirittura antitetico al mondo greco originario e precedente alla romanità.

il punto da te sollevato comprende piuttosto la preservazione della cultura giustamente grecoromana in senso stretto, i testi della antica cultura letteraria pagana, e un eredità che poi è ritornata anche in Italia appunto nel medioevo e giùdilì, merito del'Impero bizantino averla preservata-ma per il resto non saprei....



[SM=x1140440]

GlaucopideSophia1
00domenica 4 marzo 2012 21:52
Beh il potere assoluto è relativo nel impero bizantino , l' imperatore ha dei diritti e dei doveri , e alla fine si ritrova fortemente limitato dalla classe politica , che mantiene un potere reale molto forte , certamente questo potere nella propaganda viene minimizzato , ma la storia dimostra che solo imperatori molto forti a livello politico o militare sono riusciti a domare i loro concittadini .

Nel' organizzazione del territorio non c'è grande differenza fra romani e bizantini , magari cambiano i nomi , ma la struttura in se è molto simile, certamente prima dei romani in grcia non c'erano grandi strade , però ad esempio i micenei crearono una strada a creta che è considerata qualitativamente superiore alle strade romane , chiaramente stò parlando di un eccezione , nessun grande impero ellenico pre-romano può competere a livello organizzativo con Roma.
Mastralessio
00domenica 4 marzo 2012 22:01
Re: Re: Re:
Fulcherio;, 04/03/2012 21.33:




interessante punto d vista [SM=x1140440] , in questo ti posso dare ragione ma ritengo che anche altri aspetti debbano venire considerati, io non conosco la materia in maniera approfondita però
oltre a questo aspetto devi considerare che gli imperatori romani bene o male erano sempre "bilanciati" dal senato o dai tetrarchi suoi colleghi dopo la crisi risolta alla beneemeglio da Diocleziano e Costantino, non rappresentavano un potere asssoluto come gli imperatori bizantini.

[SM=x1140440]





il potere assoluto si affermò proprio con diocleziano che si diede il titolo di dominus (da questo momento finisce il principato di augusto e inizia il dominato, in tutti i sensi una monarchia assoluta) inutile dire che questo funzionava solo con imperatori capaci e competenti.

Fulcherio;
00domenica 4 marzo 2012 22:07
Re: Re: Re: Re:
Mastralessio, 04/03/2012 22.01:




il potere assoluto si affermò proprio con diocleziano che si diede il titolo di dominus (da questo momento finisce il principato di augusto e inizia il dominato, in tutti i sensi una monarchia assoluta) inutile dire che questo funzionava solo con imperatori capaci e competenti.





coadiuvato da una separazione chiamala amministrativa-territoriale- che faceva capo a Galerio Massimiano e Costanzo, dal 284 c'è scritto nel primo atlante che ti capita sotto mano.

Mastralessio
00domenica 4 marzo 2012 22:14
Re: Re: Re: Re: Re:
Fulcherio;, 04/03/2012 22.07:




coadiuvato da una separazione chiamala amministrativa-territoriale- che faceva capo a Galerio Massimiano e Costanzo, dal 284 c'è scritto nel primo atlante che ti capita sotto mano.





si ma da quel momento il potere dell'imperatore era assoluto, il senato era svutato di ogni suo potere e sappiamo benissimo che la tetrarchia è stata un fallimento
Fulcherio;
00lunedì 5 marzo 2012 18:31
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Mastralessio, 04/03/2012 22.14:




si ma da quel momento il potere dell'imperatore era assoluto, il senato era svutato di ogni suo potere e sappiamo benissimo che la tetrarchia è stata un fallimento




si, però l'imperatore bizantino riassumeva in sè anche una carica religiosa e la sua figura veniva onorata da un cerimoniale molto sofisticato, che non ha avuto eguali in epoca propriamente romana ed è un aspetto squisitamente bizantino, elementi di discontinuità si accostano ad altri aspetti di continuità, poi si può discutere su questo o quello ma stà scritto non solo nella storia ma anche nel buonsenso che sia così.

in che misura è da vedere. [SM=x1140539]
Mastralessio
00lunedì 5 marzo 2012 18:49
il valore religioso dell'imperatore era presente anche nell'impero romano (anche se in oriente la tradizione di attribuire origini divine ai monarca durava da miglaiia di anni), mentre nella pars occidentis dopo la deposizione di romolo augustolo il titolo di vicari di cristo in terra passo al papa nella pars orientis l'imperatore manteneva questo titolo (e anche questo è alla base dello scisma del 1054)
pablo de toledo-tristero
00lunedì 5 marzo 2012 19:19
da quel che ne so l'imperatore bizantino era signore e padrone legittimo di tutto in quanto vicario di cristo in terra, isoapostolo e basileus, l'unica cosa che non era sua proprietà personale era la chiesa, di cui però era protettore e guida temporale. però la chiesa ortodossa non ha un papa, il patriarca di costantinopoli era solo un primus inter pares, per questo il basileus ebbe quasi sempre un grande potere sulla chiesa.
l'imperatore romano invece era divinità o voluto da dio (da costantino), ma non riuscì mai ad avere il potere assoluto che ebbero poi i basileus, non perchè non ne avesse le prerogative (i titoli certo non gli mancavano, in teoria aveva potere su tutto, ma proprio tutto tutto) ma perchè tale tipo di potere, da despota orientale, non era ancora consolidato in occidente e non faceva parte della mentalità tipica dell'epoca.
Knight Of Jerusalem
00lunedì 5 marzo 2012 20:22
Molto interessante il dibattito sull'evoluzione della cultura romana e della nascita di quella che oggi definiamo greco-romana. Io rimango dell'opinione che la cultura romana rimane tale fino a che non viene in contatto con le città greche del sud italia. Da lì in poi a piccoli passi Roma, seppur con la parentesi di Catone il Censore, ingloberà molte usanze dalla cultura greca. Cosa sottovalutata inoltre è la forte influenza che le filosofie greche contemporanee alla conquista romana del mondo greco-anatolico ebbero sulla classe dirigente o su una parte di essa. Io sono dell'idea che il circolo di Scipione l'Emiliano abbia contribuito in gran parte alla creazione della cultura greco-romana. In sintesi, Roma era una civiltà veramente "moderna", e non a caso l'apogeo dell'Impero è anche la prima vera globalizzazione.
ironman1989.
00martedì 6 marzo 2012 00:05
Re:
pablo de toledo-tristero, 05/03/2012 19.19:

da quel che ne so l'imperatore bizantino era signore e padrone legittimo di tutto in quanto vicario di cristo in terra, isoapostolo e basileus, l'unica cosa che non era sua proprietà personale era la chiesa, di cui però era protettore e guida temporale. però la chiesa ortodossa non ha un papa, il patriarca di costantinopoli era solo un primus inter pares, per questo il basileus ebbe quasi sempre un grande potere sulla chiesa.
l'imperatore romano invece era divinità o voluto da dio (da costantino), ma non riuscì mai ad avere il potere assoluto che ebbero poi i basileus, non perchè non ne avesse le prerogative (i titoli certo non gli mancavano, in teoria aveva potere su tutto, ma proprio tutto tutto) ma perchè tale tipo di potere, da despota orientale, non era ancora consolidato in occidente e non faceva parte della mentalità tipica dell'epoca.




Appunto [SM=g27960] , nell'immaginario collettivo il sovrano di tipo orientale altro non era che il tiranno, e su questo clichè sono stati tanti quelli che ci hanno marciato.
AlexPraetorium
00sabato 17 marzo 2012 00:08
Aggiungo due cose: Formalmente l'Impero Bizantino reclama i territori dell'Impero Romano d'Occidente non tanto per arroganza, ma per vero e proprio diritto. I territori persi con le famose invasioni barbariche non sono mai stati ceduti ufficialmente, sono stati solo occupati. Sto leggendo "Storia d'Europa, dalle invasioni al XVI secolo" di Henri Pirenne, prestatomi dal mio professore di Filosofia, al IV Liceo Scientifico, e i primi capitoli parlano proprio di questa particolare situazione geo-politica delle invasioni. L'Impero continua ad esistere con quello d'oriente, semplicemente ha perso i territori occidentali. Un po' come se ora la Grecia invadesse il sud Italia. L'Italia esiste ancora, ma non ha più il sud!

Per quanto riguarda il Papato e la situazione italiana... mi piace molto l'espressione presente sul mio libro di storia: " Il Papato non è mai stato abbastanza potente da unificare la Penisola, ma lo è stato abbastanza per impedirne l'unione".
Mastralessio
00sabato 17 marzo 2012 14:16
Re:
AlexPraetorium, 17/03/2012 00.08:

Per quanto riguarda il Papato e la situazione italiana... mi piace molto l'espressione presente sul mio libro di storia: " Il Papato non è mai stato abbastanza potente da unificare la Penisola, ma lo è stato abbastanza per impedirne l'unione".




esatto (almeno fino al 1861)
pablo de toledo-tristero
00lunedì 19 marzo 2012 17:26
megaquote al tuo libro di storia alex
AlexPraetorium
00domenica 1 aprile 2012 13:41
E aggiungo che se vi leggete il primo articolo del famoso periodico.milanese "Il Caffè", del 1700, capite come i Bizantini si sentissero "classici", tanto che si vestivano (anche nel 1700) ancora com'era in uso nell'Impero Romano!
Mastralessio
00domenica 1 aprile 2012 14:49
Re:
AlexPraetorium, 01/04/2012 13.41:

E aggiungo che se vi leggete il primo articolo del famoso periodico.milanese "Il Caffè", del 1700, capite come i Bizantini si sentissero "classici", tanto che si vestivano (anche nel 1700) ancora com'era in uso nell'Impero Romano!




I bizantini non hanno mai rinunciato alla loro eredità culturale, ancora oggi i greci di istanbul sono chiamati romei
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:34.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com