Israele assedia il Libano

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Lux-86
00martedì 25 luglio 2006 19:53
25 luglio 2006 - 17.56

Israele-Libano: dissidenti Hezbollah contestano Nasrallah

BEIRUT - Il leader di Hezbollah, sheikh Hassan Nasrallah, è stato duramente criticato dai "partigiani di sheikh Sobhi Tufeili", già alla guida del movimento sciita libanese subito dopo la sua fondazione a metà degli anni '80, che lo hanno accusato di aver "miseramente fallito nella sua direzione della resistenza, dopo averne consegnate tutte le chiavi a Teheran". Lo ha riferito oggi la stampa di Beirut.

In un comunicato, i seguaci del primo leader di Hezbollah hanno affermato che la "selvaggia guerra condotta da Israele" prova che la cosiddetta "strategia di difesa nazionale" di Nasrallah "si è trasformata nella strategia della distruzione nazionale".

"Le grandi parole e le minacce di Nasrallah si sono rivelate vuote e non hanno portato altro che la distruzione e la morte agli sciiti e al Libano. Questa guerra non è altro che il risultato della mania di grandezza di Nasrallah", hanno aggiunto i seguaci di Tufeili, i quali hanno inoltre rimproverato all'Iran di aver "spinto la resistenza verso il suicidio".

"Queste circostanze devono spingere tutti gli sciiti a fare il possibile per fermare la guerra e denunciare le intenzioni iraniane che hanno loro apportato solo distruzione", hanno concluso i "partigiani" dell'ex leader di Hezbollah.

EDIT

incredibile, si sono accorti di essere dei suicidi per l'Iran, da cosa lo avranno capito?

[Modificato da Lux-86 25/07/2006 20.14]

Lux-86
00giovedì 27 luglio 2006 17:02
15:40 Olmert e Peretz denunciati in Belgio per crimini di guerra

Il primo ministro israeliano Ehud Olmert, il suo ministro della Difesa Amir Peretz e Dan Halutz, capo di Stato maggiore dell'esercito di Gerusalemme, sono stati denunciati per crimini di guerra davanti alla Procura federale belga.
Lux-86
00venerdì 28 luglio 2006 09:54
ROMA - All'indomani della Conferenza di Roma e del mancato appello a una tregua immediata, Israele ha continuato a bombardare il Libano. E se per lo Stato ebraico il bilancio è di 53 morti fra soldati e civili, al di là del confine si contano 600 vittime civili. La battaglia infuria intorno a Bint Jbeil, la roccaforte di Hezbollah, né cessano i lanci di razzi sulla Galilea. La diplomazia lavora per un cessate-il-fuoco e per il dispiegamento di una forza multinazionale lungo il confine. Massimo D'Alema ha incontrato a Roma il presidente palestinese Abu Mazen (che ha visto anche Romano Prodi) e ha annunciato che domenica sarà a Gerusalemme, mentre il segretario di Stato americano Condoleezza Rice potrebbe compiere una nuova missione in Medio Oriente. Intanto il presidente Usa George W.Bush si è detto "turbato" dalle sofferenze dei libanesi ma vuole rimuovere "le radici del conflitto". E dopo 16 giorni di guerra, il numero due di Osama Bin Laden, Ayman al Zawahri, avverte che Al Qaeda non resterà con le mani in mano davanti alle violenze di Israele.

Israele: "Da Roma un via libera". "Ieri a Roma abbiamo di fatto ottenuto l'autorizzazione a continuare le nostre operazioni fino a quando Hezbollah non sia più presente nel sud del Libano e sia disarmato", ha detto il ministro della Giustizia israeliano, Haim Ramon. Un'interpretazione, questa, condivisa dalla stampa locale ma denunciata dall'Ue come "totalmente errata". Il governo di Ehud Olmert ha tuttavia escluso una vasta offensiva e ha parlato di un proseguimento delle "attuali limitate operazioni" contro la milizia sciita alla quale. Intanto lo Stato ebraico ha richiamato 15 mila riservisti per il Libano, e altri per Gaza.

Libano, delusione per vertice Roma. La stampa di Beirut ha espresso delusione per i risultati della Conferenza e alcuni giornali accusano gli Usa di aver "dato a Israele più tempo per fare progressi militari". Anche secondo il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Ghait il vertice non ha "risposto alle attese degli arabi".

Bush "turbato", ma "no a falsa pace". Il presidente americano George W. Bush si è detto "turbato" dall'ampiezza delle distruzioni subite dal Libano, ma ha ribadito il suo no "a una pace ingannevole" che non eliminerebbe alla radice le cause del conflitto.

Hezbollah: "La smetteranno di sottovalutarci" Uno dei leader di Hezbollah, Naim Kassem, ha affermato che quella in corso sarà l'"ultima guerra israeliana in Libano": "Ottenendo una reale vittoria, porremo fine alla sottovalutazione israeliana", ha aggiunto, accusando gli Usa di voler utilizzare il Libano come "piattaforma di lancio" per il loro piano sul nuovo Medio Oriente.

Scontri a Bint Jbeil, bombe sul Libano e razzi sulla Galilea. Quarto giorno di aspri combattimenti intorno a Bint Jbeil, considerata dalle le forze armate israeliane il "cuore simbolico" della resistenza Hezbollah lungo il confine. Altri carri armati sono intanto entrati nel sud del Libano, dove gli aerei e le navi da guerra continuano a martellare i villaggi che il ministro israeliano Eli Ishai vorrebbe ridurre "a scatole di sabbia". Oggi si contano almeno 10 vittime, tra cui un gendarme libanese. I miliziani di Hezbollah hanno sparato oltre 75 razzi contro le principali città della Galilea, provocando ingenti danni materiali.

Le vittime. E' salito a circa 600 il numero dei civili uccisi in Libano dall'inizio del conflitto, secondo il ministero della Sanità libanese, mentre le ultime stime diffuse da fonti ufficiose parlavano di 431 morti in totale, compresi una trentina di guerriglieri di Hezbollah e circa 20 soldati dell'esercito libanese. I feriti sarebbero almeno 2.000. Il quotidiano israeliano Maariv stima che gli israeliani uccisi, militari e civili, siano finora 53.

Al Qaida irrompe nella crisi. Il numero due di Al Qaida, Ayman al Zawahri, esponente del terrorismo sunnita che ha sempre bollato di "apostasia" tutti gli sciiti, atttraverso un video ha espresso implicito sostegno al movimento Hezbollah. I seguaci di Osama Bin Laden non "rimarranno con le mani in mano" a guardare i bombardamenti su Libano e Palestina, ha detto, chiamando i musulmani di tutto il mondo alla "guerra santa" in loro sostegno.

D'Alema critica Israele. Il ministro italiano degli Esteri ha annunciato che domenica sarà in visita a Gerusalemme, e ha deplorato che l'appello alla moderazione rivolto allo Stato ebraico non abbia "raccolto una eco concreta". Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato che, per una soluzione della crisi in Medio Oriente è necessario coinvolgere la Siria e l'Iran.

Abu Mazen incontra Prodi. Il presidente dell'Anp, in visita a Roma, ha chiesto il cessate il fuoco in Libano e a Gaza. "Ho parlato con Prodi della necessità di tornare al tavolo dei negoziati" ha detto, lanciando l'idea di "una conferenza internazionale" sul Medio Oriente. Abu Mazen ha rivolto un "appello al mondo" per il dispiegamento tra i territori palestinesi e Israele di una forza di interposizione internazionale. "Sono anni che la chiediamo. Abbiamo la necessità di una forza di questo tipo".
DarkWalker
00sabato 29 luglio 2006 12:54
per me, israele si è cacciato in un vicolo cieco.
Ai trattati di pace non può che perdere.
La sua sconfitta sarà però un preludio ad una nuova guerra dovuta al fatto che gli arabi vorranno di più, Isreale la vincerà e tutto tornerà come prima.
Lux-86
00sabato 29 luglio 2006 14:12
la pratica dei trattati di pace è finita da un pezzo. ora funziona che chi vince la guerra decide cosa fare e poi l'ONU decide se va bene. non ci sono nemmeno dichiarazioni di guerra, come possono fare trattati di pace?

comunque in israele sono spaventati perchè sta crollando il mito dell'invincibiltà israeliana, gli hezbollah ora addirittura lanciano razzi a sud di haifa e minaciano tel aviv, per la prima volta da quando sddam lanciò gli scud sono stato schierate batterie anti missile intorno ad haifa. in più la palestina è ancora lì e c'è sempre il rischio di una terza intifada viste le continue azioni militari israeliane.

questa volta anche gli USA non possono fare più di tanto, Israele dopo aver ucciso quattro osservatori ONU, tra cui un cinese e un austriaco (entrambe le nazioni sono ora incazzate nere, la Cina ha preteso le scuse ai famigliari dall'ambasciatore e l'austria ha denunciato Israele) non paghi di questo hanno anche detto che la tregua di 72 ore non serve perchè il corridoio umanitario c'è già...

[Modificato da Lux-86 29/07/2006 14.18]

DarkWalker
00sabato 29 luglio 2006 14:34
se si arriva alla guerra infine c saranno i trattati di pace, quello intendevo.
Guarda che poi non è che se manca la dichiarazione di guerra non c'è guerra e non si pososno intavolare trattative!
Lux-86
00sabato 29 luglio 2006 14:42
già perchè in sei guerre arabo israeliane hanno sempre fatto trattati di pace.
Lux-86
00domenica 30 luglio 2006 10:41
10:14 Israele: "I miliziani Hezbollah usano i civili come scudi umani"

La radio militare israeliana, commentando il bombardamento del villaggio sudlibanese di Cana, ha detto: "I miliziani Hezbollah usano i civili come scudi umani"

10:09 Annullata la visita della Rice in Libano

Un comunicato ufficiale annuncia che è stata annullata la visita del segretario di Stato Usa Condollezza Rice a Beirut

10:07 Libano: "Nerssun negoziato se non ci sarà un cessate il fuoco"

Il primo ministro libanese Fuad Siniora ha rinnovato la richiesta di una "tregua immediata e incondizionata". Siniora ha definito Israele "criminale di guerra" e ha aggiunto che non parteciperà a nessun negoziato se non ci ci sarà un cessate il fuoco.

10:06 Olmert: "Non è urgente il cessate il fuoco"

Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha affermato stamane a Gerusalemme che Israele non sente la pressione di arrivare ad un immediato cessate il fuoco: "Vogliamo che prima siano raggiunti i nostri obiettivi. Deve maturare un processo diplomatico, i preparativi di una forza multinazionale di pace e un accordo sul ruolo di tale forza".

10:03 Il governo libanese orientato verso lo stop dei negoziati

All'agenzia di stampa francese Afp, una fonte ufficiale che ha richiesto l'anonimato ha detto che il segretario di stato americano Condoleezza Rice, non è più attesa oggi a Beirut e il governo libanese si orienta verso una sospensione dei negoziati se non sarà dichiarato un cessate il fuoco.

10:00 Siniora, premier libanese: "La guerra di Israele è criminale"

Il premier libanase Siniora dice: "La guerra di Israele è criminale"

09:49 Israele: "Hezbollah si rifugiavano in quell'edificio"

Israele spiega la decisione del bombardamento: "L'attacco all'edificio di Cana dopo che abbiamo identificato Hezbollah che si rifugiavano in quell'edificio".

09:42 Libano: "L'attacco israeliano è barbaro, razzista e criminale"

Nella prima reazione del governo di Beirut, il ministro dell'informazione Ghazi Aradi ha affermato che "questo attacco barbaro, razzista e criminale israeliano è stato compiuto contro dei civili innocenti. Gli israeliani non hanno alcun motivo per agire in questo modo. E' un atto criminale che sta punendo tutta la popolazione del Sud"

09:40 L'attacco all'una di notte

L'attacco, ha detto un testimone, è stato compiuto all'una di notte, ma non è stato possibile raggiungere il palazzo distrutto fino al mattino a causa del perdurare dei bombardamenti.

09:40 Israele: "Da quell'edificio sparavano razzi contro i nostri villaggi"

Alla radio militare israeliana, un alto ufficiale della aviazione, ha spiegato che il bombardamento aereo dell'edificio a Cana è stato deciso dopo che nei giorni scorsi, proprio da quelle finestre, erano stati sparati alcuni razzi katyuscia verso le città israeliane di Maalot e Kiryat Shmone (Galilea).

09:34 D'Alema oggi in Israele

Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema giungerà oggi in Israele

09:20 Cana, si aggrava il bilancio: 51 morti di cui 22 bambini

Si aggrava il bilancio delle vittime del bombardamento a Cana: i morti sarebbero 51 di cui 22 bambini

09:07 Venti bambini morti sotto il bombardamento israeliano

Sotto i bombardamenti israeliani di un edificio di tre piani a Cana, ad est di Tiro, nel sud del Libano, sono morti almeno 20 bambini. Alcune delle vittime era già fuggite da altri villaggi della zona di Tiro sotto il tiro delle bombe di Gerusalemme. In precedenza una decina di villaggi del Libano meridionale, attorno a Tiro, erano stato bombardati per due ore dalle postazioni israeliane.
Secondo le forze di sicurezza libanesi sono almeno 40 i morti e i feriti provocati dal crollo.

09:01 Rice incontra il ministro degli esteri israeliano

E' iniziato a Gerusalemme l'incontro fra il segretario di stato Condoleezza Rice e il ministro israeliano degli esteri Tzipi Livni. In seguito Rice vedrà anche il ministro della difesa Amir Peretz per proseguire quindi nella tarda mattinata alla volta di Beirut.

[Modificato da Lux-86 30/07/2006 11.09]

DarkWalker
00domenica 30 luglio 2006 10:47
lol quando uno vince la guerra e impone le sue condizioni, l'altro le accetta per forza di cose, quella è una trattativa di pace...

EDIT
se controlli su google vedi che ce ne sono stati. Anzi Isreaele occupa alcune zone poprio in frode a quei trattati se ho letto correttamente.

[Modificato da DarkWalker 30/07/2006 11.27]

Lux-86
00domenica 30 luglio 2006 11:36
11:22 Saliti a 27 i bambini morti a Cana

Sono saliti a 27 i bambini morti nel bombardamento a Cana. Lo rende noto la tv libanese Lbc

11:20 Rice: "E' tempo di cessare il fuoco in Libano"

La Rice ha detto: "E' tempo di cessare il fuoco in Libano"


11:19 La Gran Bretagna disapprova l'azione israeliana

Il ministro dell'Ambiente Margaret Beckett disapprova l'azione israeliana su Cana

11:17 Rice addolorata per la strage ma "la trattativa continua"

La Rice si dice molto addolarata per la strage di Cana e annuncia che resterà in Israele per proseguire la trattativa diplomatica
11:08 Hezbollah sparano razzi sull'alta Galilea

Un durissimo bombardamento da parte di miliziani Hezbollah è in corso nella città di Kiryat Shmone, in alta Galilea. Lo riferisce la radio militare secondo la quale da stamane nel centro abitato della città sono caduti una sessantina di razzi.

11:07 Manifestazione a Beirut. Slogan contro Usa e Israele

Centinaia di libanesi manifestano davanti agli uffici Onu a Beirut. Protestano contro il massacro di Cana. La manifestazione è stata convocata da comitati studenteschi e giovanili. Analoga iniziativa è stata annunciata per il pomeriggio davanti all'ambasciata americana sulle colline di Beirut. I manifestanti scandiscono slogan contro Israele e gli Stati Uniti, ci sono anche alcune bandiere gialle del movimento Hezbollah.


11:02 Israele: "I civili erano avvertiti del bombardamento"

Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha ribadito che lo Stato ebraico "non ha alcuna fretta" di proclamare un cessate il-fuoco in Libano, neppure dopo la strage di Cana. Il premier ha puntualizzato che gli abitanti di Cana erano stati avvertiti di lasciare la zona prima che i raid avessero inizio. Dal canto suo Mark Regev, portavoce del ministero degli Esteri, ha espresso il "rammarico" del suo Paese "per la morte di civili innocenti", e ha aggiunto: "Noi non vogliamo che i civili siano coinvolti nella guerra tra Israele ed Hezbollah".

11:00 Israele annuncia nuova incursione di terra

Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato che dall'alba è in atto una nuova incursione di terra nel Libano meridionale. Truppe appoggiate da carri armati e autoblindo, sotto una massiccia copertura aerea, si stanno spingendo in territorio libanese verso Khiam, una delle princiapli roccheforti di Hezbollah

10:51 Chirac: "Subito un cessate il fuoco"

Il presidente francese Chirac condanna il bombardamento e chiede un immediato cessate il fuoco.

10:40 Giordania: "Aggressione criminale"

Re Abdallah II di Giordania ha denunciato con forza "l'aggressione criminale" di Israele: "E' una violazione flagrante delle leggi internazionali. La comunità internazionale deve assumersi le sue responsabilità e trovare rapidamente uno sbocco alla crisi e alle sofferenze del popolo libanese".

10:38 Continuano i bombardamenti su Cana

Mentre sono in corso le operazioni per il recupero dei cadaveri del bombardamento di stanotte, nuovi bombardamenti vengono compiuti su Cana e sui dintorni. Lo rende noto la tv di Dubai Al Arabiya.
DarkWalker
00domenica 30 luglio 2006 13:07
ma io mi domando una cosa: isreale ha combattuto altre guerre,visto che il quadro in cui si muove è lo stesso, si può presumere che anche ai tempi ci fossero bombardamenti su obbiettivi non militari.
Perchè dunque vengono riferiti solo ora?
Per me la stampa ha già decisoio che israele, avevndo scatenato la guerra per primo per un casus belli tutto sommato amrginale,sia colpevole,ed ora ci presentano questo quadro apocalittico dove gli israeliani passano per emssi deld emonio.
nessun riferimento invece ai fatti che hanno portato alla guerra(e non intendo il caso fittizio dei due sodlati rapiti).
Mah, non mi convince.
Se poi questa storia degli avvisi prima dei bombardamenti è vera, beh se loro rimangono nelle case a farmi ammazzare come conigli per suscitar elo scandalo degli occidentali, è una mossa anche quella.
Lux-86
00domenica 30 luglio 2006 13:15

ma io mi domando una cosa: isreale ha combattuto altre guerre,visto che il quadro in cui si muove è lo stesso, si può presumere che anche ai tempi ci fossero bombardamenti su obbiettivi non militari.



a combattuto altre cinque guerre. sempre dopo essere stata provocata. la guerra d'indiependenza, dei sei gironi del kippur videro l'avanzata di esercito contro isarele, poi ci sono state le due intifgade la ribellione della popolazione palestinese.
la situazione non è mai cambiata non per la qualità degli obiettivi colpiti quanto per l'immutabilità dle quadro politico che da una parte rende gli israeliani estrememente suscettibili, i palestinesi sempre pronti all'insurrezione e gli stati arabi che continuano ad essere insofferenti alla politica israeliani riguardo ai vicni e riguardo alla palestina.


Perchè dunque vengono riferiti solo ora?
Per me la stampa ha già decisoio che israele, avevndo scatenato la guerra per primo per un casus belli tutto sommato amrginale,sia colpevole,ed ora ci presentano questo quadro apocalittico dove gli israeliani passano per emssi deld emonio.



vedi sopra. comunque questa non è stampa, è cronaca.
nelel altre guerre si trattò più di scontri armati che di soli bombardamenti.
se vuoi dare la colpa al complotto anti sionistico, prego...



nessun riferimento invece ai fatti che hanno portato alla guerra(e non intendo il caso fittizio dei due sodlati rapiti).
Mah, non mi convince.



quali fatti?



Se poi questa storia degli avvisi prima dei bombardamenti è vera, beh se loro rimangono nelle case a farmi ammazzare come conigli per suscitar elo scandalo degli occidentali, è una mossa anche quella.



gli avvisi li danno per radio, ma dopo aver distrutto le centrali letrtiche la radio come la ascolti?
DarkWalker
00domenica 30 luglio 2006 14:54
1)grazie per lo spaccato di storia che peraltro già sapevo, cosa hai quotato a fare?
2)non essere polemico, sto soloe videnziando la realtà dei fatti. Delle altre 5 guerra non si è mai parlato tanto dei civili uccisi
3)ad esempio, il fatto che gi arabi si stessero riarmando, e in maniera seria stavolta. Da come ne parlano media, questo fatto sembra solo marginale. E non mi riferivo alle tue notizie, mai ai media in generale.
4)Beh non credo che tutto il libano sia senza elettricità. Basta una radio in funzione nei paraggi per far sgomebrare la zona. Se ci fossero impossibilità tecninche,quindi assolute, i morti civili dei bombardamenti sarebbero molti di più.
Lux-86
00lunedì 31 luglio 2006 12:26

1)grazie per lo spaccato di storia che peraltro già sapevo, cosa hai quotato a fare?
2)non essere polemico, sto soloe videnziando la realtà dei fatti. Delle altre 5 guerra non si è mai parlato tanto dei civili uccisi



sei andato a recuperare i giornali della guerra dei sei giorni o ricordi cose avvenute prima della tua nascita?^^
comunque ho già spiegato: erano guerre fra eserciti, a parte l'occupazione del Libano dell'82 dove israele, sempre a cana, fece oltre 100 morti in un raid. E ne parlarono...


3)ad esempio, il fatto che gi arabi si stessero riarmando, e in maniera seria stavolta. Da come ne parlano media, questo fatto sembra solo marginale. E non mi riferivo alle tue notizie, mai ai media in generale.



gli "arabi" non si stavano riarmando. gli hezbollah si preperavano ad un eventuale aggressione di Israele, cosa che è avvenuta.
è facile ribaltare la fritta in questi casi: israele attacca perchè gli hezbollah si riarmano e gli hezbollah si riarmano in caso di aggressione di israele. chi ha ragione? ai posteri l'ardua sentenza.
rientra tutto comunque nel piano dei cofnini difendibili di shaorn: ovvero 50 km fra il confine e il primo insediamento.


4)Beh non credo che tutto il libano sia senza elettricità. Basta una radio in funzione nei paraggi per far sgomebrare la zona. Se ci fossero impossibilità tecninche,quindi assolute, i morti civili dei bombardamenti sarebbero molti di più.



con cosa se ne vanno scusa? lo volete capire che il libano controlla la zona Sud come il regno di Ancone controllova la RSI?
Lux-86
00lunedì 31 luglio 2006 12:32
12:16 Feriti tre soldati israeliani nel Sud del Libano

Tre soldati israeliani sono rimasti feriti durante nuovi combattmenti scoppiati oggi nel Libano del sud contro guerriglieri sciiti di Hezbollah, nell'area di Kafr Kila che si estende a ridosso della frontiera. Lo ha reso noto un portavoce dell'Esercito.

12:16 Russia: "Strage di Cana, violazione grossolana del diritto internazionale"

"Una violazione molto grossolana delle norme del diritto umanitario internazionale": così la Russia ha definito oggi il massacro compiuto dall'aviazione israeliana a Cana in Libano. "La Russia - ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri Mikhail Kaminin - non accetta la logica e gli argomenti di quanti con vari pretesti rallentano il cessate-il-fuoco in Libano".

12:05 Allarme attentati ad Haifa

Le forze di sicurezza israeliane hanno elevato lo stato di allerta a Haifa dopo aver ricevuto informazioni sulla possibile presenza di un kamikaze palestinese in procinto di entrare in azione. Lo ha riferito la radio militare. Ieri in Cisgiordania è stato catturato un palestinese che era in procinto di compiere un attentato. Il corpetto esplosivo che aveva con sè è stato neutralizzato da artificieri.

12:04 D'Alema ha incontrato Erekat

Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, ha avuto un incontro a Gerusalemme con il deputato palestinese Saeb Erekat, responsabile dei negoziati con Israele per la presidenza dell'Autorità nazionale palestinese.

11:56 Srifa, Croce Rossa cerca di recuperare 50 corpi

La Croce rossa libanese sta cercando di recuperare i cadaveri di 50 civili che si teme siano rimasti sepolti dal 19 luglio sotto le macerie dello loro abitazioni nel villaggio di Srifa, a est di Tiro, distrutte in un raid aereo israeliano. Lo ha riferito stamani l'agenzia libanese Nna.

11:53 Ministro francese: "Cessare le ostilità"

Una "cessazione immediata delle ostilità" tra Israele ed Hezbollah è stata sollecitata dal ministro degli esteri francese, Philippe Douste Blazy, durante una conferenza stampa a Beirut con il suo omologo libanese Fawzi Salloukh.

11:39 De Villepin: "Sospensione raid non abbastanza"

La sospensione per 48 ore dei bombardamenti aerei sul Libano decisa da Israele è "un primo passo", ma "per la Francia è anche un passo insufficiente, data la posta in palio": così si è espresso il primo ministro francese Dominique de Villepin durante la sua consueta conferenza stampa mensile, convocata oggi a Mantes-la-Jolie, sobborgo occidentale di arigi.

11:29 Base esercito, un morto e tre feriti

I colpi sulla base dell'esercito a Casmiye hanno causato la morte di un soldato ed il ferimento di altri tre. Lo ha reso noto la tv libanese Lbc.

11:27 Cana, trovati altri 26 corpi sotto le macerie

I soccoritori al lavoro tra le macerie dell'edificio di Cana hanno trovato altri 26 corpi di vittime del raid israeliano. Lo ha dichiarato la tv araba Al Jazeera.

11:15 Bombardamento israeliano nel Sud del Libano, un soldato morto

Israele ha fatto fuoco su un posto di sicurezza militare libanese sulla principale strada costiera del paese. Un soldato è rimasto ucciso e tre feriti, secondo quanto affermano le forze di sicurezza. Non è chiaro se l'attacco è stato portato da una nave da guerra o da aerei.

10:55 Peretz: "Non possiamo accettare cessate il fuoco immediate"

Il ministro della Difesa israeliano, Amir Peretz, ha detto in parlamento che lo Stato non può acconsentire a un cessate il fuoco immediato, nonostante la sospensione delle operazioni contro la guerriglia Hezbollah di 48 ore. La seduta nel parlamento israeliano è molto animata e due deputati sono stati espulsi.

10:50 Peretz in parlamento: "Approfondiremo attività contro Hezbollah"

"Le forze armate israeliane allargheranno e approfondiranno le proprie attività contro i miliziani Hezbollah". Lo ha dichiarato il ministro della difesa Amir Peretz in un dibattito alla Knesset, parlamento.

10:39 Israele accusa l'Iran

Nuove accuse del governo israeliano all'Iran, storico protettore dei guerriglieri sciiti libanesi di Hezbollah insieme alla Siria. Il ministro della Difesa, Amir Peretz, ha infatti imputato al regime di Teheran di incoraggiare le "attività omicide" dei guerriglieri del Partito di Dio.
kurt2409
00giovedì 3 agosto 2006 12:42
[Prima segnalazione: intervista di Olmert sul Corsera di oggi]

GERUSALEMME — E' in completo scuro e cravatta, come gli israeliani l'hanno quasi sempre visto in questi ventidue giorni di conflitto. Anche tra i marinai della corvetta Eilat, Ehud Olmert si è presentato martedì in camicia azzurra e pantaloni chiari. Niente elmetti, divise militari o giubbotti antri-proiettile: ha scelto di non fare concessioni all'immagine del premier-guerriero. E forse anche per questo, chiede subito di Marco Materazzi («che cosa ha detto davvero a Zinedine Zidane?») per dimostrare quello che ripete durante l'intervista nell'ufficio a Gerusalemme: il suo sogno resta diventare il primo ministro normale di un Paese normale. Un leader che possa dire — senza doversi scusare perché può sembrare inappropriato — «sono felice per la vittoria dell'Italia e dispiaciuto che i Mondiali siano finiti in quel modo, con l'immagine di un grande campione che tira una testata». Adesso è il leader di un Paese in guerra. Dove il Liverpool e la Dinamo Bucarest non vogliono venire a giocare e dove i Depeche Mode hanno cancellato l'unico grande concerto dell'estate a Tel Aviv. Calcio e musica. Durante la campagna elettorale, avrebbe potuto essere lo slogan di Kadima, il partito che ha fondato assieme ad Ariel Sharon, dopo la scissione dal Likud. Ora suonano come parole surreali. «E' vero, ho promesso che avrei trasformato Israele in un Paese dov'è divertente vivere. E lo diventerà. Non si può giudicare da questo momento. C'è un processo storico che si deve compiere. Gli israeliani sono orgogliosi di una nazione che ha avuto il coraggio di difendersi, di combattere e soffrire per la libertà. L'Hezbollah non aveva alcuna disputa territoriale con noi, il Libano non aveva alcuna disputa
ideologica con lo Stato ebraico. I fondamentalisti sciiti vogliono solo distruggerci. Potete immaginare milioni di italiani a Milano, Venezia, Genova che stanno nei rifugi per 22 giorni perché dei terroristi fanno cadere in continuazione razzi sulle loro teste? Come avrebbe risposto l'Italia, se fosse passata attraverso quello che stiamo soffrendo noi?». Racconta di non essere mai andato a trovare Sharon, che giace in coma dal 4 gennaio, quando è stato colpito da un ictus. In questi giorni tutti evocano il generale statista che nel 1982 aveva portato il Paese nelle sabbie mobili di un'altra guerra in Libano, da cui Israele era riuscito a districarsi solo diciotto anni dopo. «Perché avrei dovuto andare all'ospedale, con i fotografi al seguito? Non mi può parlare e non può ascoltare quello che avrei da dirgli. Sarei stato accusato di sfruttare la sua immagine per propaganda e pubbliche relazioni. Parlo spesso con i figli perché mi diano notizie». Premier da quattro mesi, 60 anni, è consapevole che gli analisti israeliani scrutano ogni mossa e scelta tattica della coppia di «civili», lui e il ministro della Difesa Amir Peretz. Dice di aver trovato sostegno in famiglia, dove la moglie Aliza e i cinque figli (di cui una adottata) rappresentano l'ala pacifista. «Veramente anch'io sono contro la guerra. Ma per questa guerra siamo tutti d'accordo sul diritto di Israele all'autodifesa».

Alcuni commentatori scrivono che avreste dovuto dichiarare vittoria e fermare il conflitto, quando il G8 ha votato un documento che riconosceva le esigenze di Israele. Accusano lei e Peretz di essere andati avanti per dimostrare di essere più risoluti e coraggiosi dei vostri predecessori.

«Qualcuno dice che dovevamo fermarci, altri che dobbiamo continuare ancora per settimane. E' questione di prospettive. Quello di cui sono sicuro è che una tregua dopo il vertice del G8 sarebbe stata disastrosa e mi sono opposto. E' necessario un processo politico che protegga i frutti della vittoria e permetta di dispiegare una forza militare multinazionale, che sia efficace e in grado di bloccare l'Hezbollah, quando gli estremisti tenteranno di riprendere il controllo del Sud del Libano».

Condoleezza Rice, segretario di Stato americano, dice di voler arrivare a una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu e a un cessate il fuoco entro la fine di questa settimana. Shimon Peres, vicepremier israeliano, ha risposto che i combattimenti dureranno ancora settimane.

«Ho appena parlato con Condoleezza Rice e non credo pensi a una tregua nei prossimi giorni. E' più probabile che si arrivi a un voto delle Nazioni Unite la settimana prossima. Il processo è lungo: devono trovare un quadro politico per l'accordo, poi presentare un documento al Consiglio di Sicurezza ed essere certi che il piano possa essere attuato. Da parte nostra, coopereremo con qualunque proposta ragionevole».

Passeranno giorni o settimane prima di una tregua?

«Non dipende da noi. Le nostre truppe non smetteranno di combattere fino a quando la forza internazionale non verrà dispiegata sul terreno».

Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema è convinto che le tappe vadano rovesciate. Prima il cessate il fuoco, poi arriva la forza di pace.

«Naturalmente deve esserci una data per il cessate il fuoco stabilita prima, ma la fine effettiva dei combattimenti dovrà essere molto vicina al posizionamento delle truppe internazionali. Diciamo che se noi smettiamo di sparare a mezzanotte, loro devono essere schierati sul terreno al nostro posto entro le due del mattino. Se lasciamo passare giorni, gli Hezbollah avranno il tempo di riprendere il controllo delle aree e questo creerebbe una realtà sul campo molto più complessa da gestire».

L'Italia è pronta a partecipare a una missione con un mandato di peacekeeping, non a un'operazione sul modello di Enduring Freedom in Afghanistan. Quali caratteristiche deve avere per lei la forza multinazionale?

«Devono essere unità combattenti, per impedire che lo Stato israeliano si ritrovi nella stessa situazione che sta vivendo in questi giorni. Nel Sud del Libano ci sono già i Caschi blu dell'Unifil e non sono mai stati efficaci».

Quindi lei pensa a una missione come Enduring Freedom?

«Sì, sì».

Il Papa ha definito agghiaccianti le immagini dei bambini libanesi uccisi a Cana e l'editorialista Sever Plocker ha scritto su Yedioth Ahronoth che di fronte a quelle morti gli israeliani devono solo chiedere perdono. E' pronto a domandare perdono?

«Ho espresso il mio profondo dispiacere e rincrescimento per la morte di innocenti. Quando sfortunatamente colpiamo persone non coinvolte, lo consideriamo un fallimento. Al contrario, l'Hezbollah ha un solo obiettivo ed è proprio quello di ammazzare i civili. Qualche anno fa nella guerra del Kosovo i bombardamenti hanno ucciso centinaia di civili e nessuna delle nazioni coinvolte nell'attacco era stata assalita prima dalla Serbia. Quindi suggerisco di non predicare allo Stato d'Israele come difendersi».

Gli analisti israeliani scrivono che aver bombardato l'aeroporto di Beirut, le centrali elettriche e le autostrade ha spinto i moderati in Libano a unirsi agli Hezbollah.

«Prima della guerra, questi "moderati" hanno fatto una coalizione di governo con gli Hezbollah. Non sono stati spinti a nulla che non avessero già fatto da soli. E' un'altra ipocrisia. Israele ha dovuto distruggere le infrastrutture che i fondamentalisti sciiti avrebbero potuto usare nelle operazioni militari contro di noi. Abbiamo bersagliato le strade verso la Siria, perché da lì sarebbero arrivati i rifornimenti di armi. Abbiamo bloccato il traffico aereo perché altrimenti l'Iran avrebbe inviato altri armamenti. Volevamo anche impedire che i due soldati rapiti venissero portati fuori dal Paese».

Gli europei stanno aprendo un dialogo con Siria e Iran. Credono che i due Paesi possano aiutare a risolvere la crisi.

«L'Iran sta solo lottando per ottenere armi non convenzionali e il suo presidente Mahmoud Ahmadinejad ripete che Israele deve essere cancellata dalla mappa. Su quale base si costruisce la cooperazione con l'Iran? Il vostro premier Romano Prodi, un buon amico, mi ha detto di aver contattato il presidente siriano Bashar Assad. Con che risultati? Qual è la reazione di Damasco alla sua telefonata?».

Editorialisti e scrittori come Abraham Yehoshua suggeriscono di negoziare subito con i palestinesi, di separare i due conflitti. L'Hezbollah — dicono — è un problema libanese, con i palestinesi, invece, gli israeliani dovranno convivere.

«Le due crisi sono divise in ogni caso. Non mi sembra che il presidente Abu Mazen si preoccupi per l'Hezbollah. Il vero problema è che non sono sicuro lui sia pronto per dialogare. Abu Mazen è un gentiluomo, una persona garbata, ma il governo palestinese è controllato da Hamas. E Hamas non è un partner accettabile per i negoziati».

Il suo partito ha vinto le elezioni promettendo un nuovo ritiro unilaterale, questa volta dalla Cisgiordania. Il progetto è ancora valido? O è stato vanificato dalla crisi a Gaza, territorio evacuato dagli israeliani un anno fa?

«In questo momento devo essere concentrato su questa guerra. Non è il momento per pensare ad altro. Posso dire che una vittoria sarà molto importante per il futuro di Israele».

Quali sono gli obiettivi che l'esercito israeliano deve raggiungere perché lei dichiari una vittoria?

«Israele non deve più trovarsi a fronteggiare le minacce a cui era sottoposto prima che tutto questo cominciasse. La nuova equazione definirà un equilibrio completamente diverso nell'area: l'Hezbollah ci penserà due, tre, molte volte prima di attaccarci e penso che siamo molto vicini a questo traguardo».

Davide Frattini

[Seconda segnalazione, editoriale di Attani sempre sul Corsera. Qualcuno si accorge del pericolo di usare la mano leggera con Hezbollah e si accorge di che cosa sta dietro ad Hezbollah: Siria, Iran, Hamas e l'ideologia del terrore contro le democrazie liberali. Rischiamo la terza guerra mondiale e tutti parlano di onu e pace, senza toccare quei poveretti degli Iraniani e senza dire che Hezbollah se ne fotte da anni di una risoluzione onu che li vuole disarmare.]

FORTI COME I KENNEDY

Nell'ottobre 1962, di fronte ai missili sovietici a Cuba, i fratelli Kennedy non hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la pace. Nel luglio 2006, di fronte ai missili siro-iraniani sulle spiagge del Mediterraneo, quale sarà la nostra reazione?
Rifiutare Hezbollah non vuol dire, come in troppi credono, negare ai palestinesi e ai libanesi i loro diritti nazionali, che sono imprescrittibili; ancor meno vuol dire bombardare popolazioni di civili innocenti per il gusto di farlo; e neppure è un tentativo per domare l'Islam o prendere la rivincita sulle Crociate. Vuol dire dare la risposta a una domanda assai diversa: gli uomini che vivono liberi, in Europa come in Libano, possono accettare, alle loro porte o nei loro villaggi, la presenza d'armi al servizio di un'ideologia totalitaria, che annuncia apertamente il proprio obiettivo di distruggere la loro civiltà?

La domanda dev'essere posta oggi come lo fu in passato, in circostanze simili: nel marzo 1936, di fronte alla rimilitarizzazione della Ruhr da parte di Hitler, il britannico Halifax poi il primo ministro francese Blum hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la guerra. Nell'ottobre 1962, di fronte ai missili sovietici a Cuba, i fratelli Kennedy non hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la pace. Nel luglio 2006, di fronte ai missili siro-iraniani sulle spiagge del Mediterraneo, quale sarà la nostra reazione?
Accettarli, con il pretesto che essi pretendono di sostenere la causa palestinese, significherebbe rendere un cattivo servizio a quel popolo martire, che legittimamente aspira alla sovranità e non ha bisogno di questo genere di alleati per costruirla. Tollerarli, con il pretesto che Israele è armato dagli americani, significherebbe mettere le armi di una democrazia, anche se dominante, sullo stesso piano di quelle di una dittatura, che sogna di divenirlo. Ignorarli, con il pretesto che l'essenziale del petrolio di cui si nutre l'Occidente passa per lo stretto di Ormuz, significherebbe fare un imbroglio, come lo si fece nel 1936.

E' quindi urgente mettere i dirigenti arabi davanti alle loro responsabilità: accettano la separazione dei poteri religiosi e politici? Sono decisi a rifiutare la presenza sul loro suolo di milizie terroriste? Sono pronti a schierare forze internazionali per aiutare i popoli presi in ostaggio a farle scomparire?

Sbaglierebbero se, rispondendo negativamente a tali domande, pensassero di sfuggire alla collera delle loro opinioni pubbliche e di farsi rispettare dalla comunità internazionale: non farebbero che ritardare la propria rovina, che pure arriverà, sotto i colpi degli alleati degli ayatollah, dietro ai quali si nasconde anche l'antica opposizione arabo-persiana. Un giorno, questi missili, che oggi prendono di mira Haifa e Tel Aviv, saranno puntati sul Cairo, Riad, Istanbul, Tunisi, Algeri, Casablanca prima di esserlo su Roma, Madrid, Londra e Parigi. L'ora della verità s'avvicina. Occorre scegliere il proprio campo.

Jacques Attali




Lux-86
00giovedì 3 agosto 2006 13:46


Il Papa ha definito agghiaccianti le immagini dei bambini libanesi uccisi a Cana e l'editorialista Sever Plocker ha scritto su Yedioth Ahronoth che di fronte a quelle morti gli israeliani devono solo chiedere perdono. E' pronto a domandare perdono?

«Ho espresso il mio profondo dispiacere e rincrescimento per la morte di innocenti. Quando sfortunatamente colpiamo persone non coinvolte, lo consideriamo un fallimento. Al contrario, l'Hezbollah ha un solo obiettivo ed è proprio quello di ammazzare i civili. Qualche anno fa nella guerra del Kosovo i bombardamenti hanno ucciso centinaia di civili e nessuna delle nazioni coinvolte nell'attacco era stata assalita prima dalla Serbia. Quindi suggerisco di non predicare allo Stato d'Israele come difendersi».



dall'inizio del conflitto:

hezbollah: 1 civile israeliano ucciso
israele: 900 civili libanesi uccisi
Lux-86
00giovedì 3 agosto 2006 13:56

Nell'ottobre 1962, di fronte ai missili sovietici a Cuba, i fratelli Kennedy non hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la pace. Nel luglio 2006, di fronte ai missili siro-iraniani sulle spiagge del Mediterraneo, quale sarà la nostra reazione?
Rifiutare Hezbollah non vuol dire, come in troppi credono, negare ai palestinesi e ai libanesi i loro diritti nazionali, che sono imprescrittibili; ancor meno vuol dire bombardare popolazioni di civili innocenti per il gusto di farlo; e neppure è un tentativo per domare l'Islam o prendere la rivincita sulle Crociate. Vuol dire dare la risposta a una domanda assai diversa: gli uomini che vivono liberi, in Europa come in Libano, possono accettare, alle loro porte o nei loro villaggi, la presenza d'armi al servizio di un'ideologia totalitaria, che annuncia apertamente il proprio obiettivo di distruggere la loro civiltà?

La domanda dev'essere posta oggi come lo fu in passato, in circostanze simili: nel marzo 1936, di fronte alla rimilitarizzazione della Ruhr da parte di Hitler, il britannico Halifax poi il primo ministro francese Blum hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la guerra. Nell'ottobre 1962, di fronte ai missili sovietici a Cuba, i fratelli Kennedy non hanno lasciato fare, e abbiamo avuto la pace. Nel luglio 2006, di fronte ai missili siro-iraniani sulle spiagge del Mediterraneo, quale sarà la nostra reazione?
Accettarli, con il pretesto che essi pretendono di sostenere la causa palestinese, significherebbe rendere un cattivo servizio a quel popolo martire, che legittimamente aspira alla sovranità e non ha bisogno di questo genere di alleati per costruirla. Tollerarli, con il pretesto che Israele è armato dagli americani, significherebbe mettere le armi di una democrazia, anche se dominante, sullo stesso piano di quelle di una dittatura, che sogna di divenirlo. Ignorarli, con il pretesto che l'essenziale del petrolio di cui si nutre l'Occidente passa per lo stretto di Ormuz, significherebbe fare un imbroglio, come lo si fece nel 1936.

E' quindi urgente mettere i dirigenti arabi davanti alle loro responsabilità: accettano la separazione dei poteri religiosi e politici? Sono decisi a rifiutare la presenza sul loro suolo di milizie terroriste? Sono pronti a schierare forze internazionali per aiutare i popoli presi in ostaggio a farle scomparire?

Sbaglierebbero se, rispondendo negativamente a tali domande, pensassero di sfuggire alla collera delle loro opinioni pubbliche e di farsi rispettare dalla comunità internazionale: non farebbero che ritardare la propria rovina, che pure arriverà, sotto i colpi degli alleati degli ayatollah, dietro ai quali si nasconde anche l'antica opposizione arabo-persiana. Un giorno, questi missili, che oggi prendono di mira Haifa e Tel Aviv, saranno puntati sul Cairo, Riad, Istanbul, Tunisi, Algeri, Casablanca prima di esserlo su Roma, Madrid, Londra e Parigi. L'ora della verità s'avvicina. Occorre scegliere il proprio campo.

Jacques Attali



che cagata: usare la fermezza senza rimuovere i motivi di ostilità. il problema dei missili nacque dal tentativo americano di invadere Cuba e comunque gli americani poi dovettero smobilitare missili dalla Turchia...

poi non capisco questo bisogno di democraticizzare gli arabi, se vogliono avere dittature religiose non me ne importa assolutamente niente della LORO libertà, almeno finchè non vengono qua a rompere il cazzo. (che non vuol dire invadere a caso l'iraq dopo un attentato)

tanto per la cronaca, gli hezbollah condannarono gli attentati dell'11 settembre e se ne dissociarono quindi evitiamo di presentare questi movimenti come tutti uguali e tutti dedii allo stesso scopo (distruggere e/o conquistare il mondo)

[Modificato da Lux-86 03/08/2006 14.19]

kurt2409
00giovedì 3 agosto 2006 14:56
Gli Hezbollah sono dei burattini in mano all'Iran, quello che conta è quello che pensa l'Iran visto che i missili che ogni giorno cercano di colpire i civili israeliani sono di Ahmadinejad.
Non me ne frega un cazzo della libertà degli arabi, me ne frega di quella nostra, minacciata dal progetto totalitario di quei signori in medio oriente.
Lux-86
00giovedì 3 agosto 2006 19:30
Re:

Scritto da: kurt2409 03/08/2006 14.56
Gli Hezbollah sono dei burattini in mano all'Iran, quello che conta è quello che pensa l'Iran visto che i missili che ogni giorno cercano di colpire i civili israeliani sono di Ahmadinejad.



infatti gli stessi hezbollah si sono lamentati con il loro capo per l'avvicnamento all'Iran mentre il loro punto di riferimento è sempre stata la Siria




Israele-Libano: dissidenti Hezbollah contestano Nasrallah

BEIRUT - Il leader di Hezbollah, sheikh Hassan Nasrallah, è stato duramente criticato dai "partigiani di sheikh Sobhi Tufeili", già alla guida del movimento sciita libanese subito dopo la sua fondazione a metà degli anni '80, che lo hanno accusato di aver "miseramente fallito nella sua direzione della resistenza, dopo averne consegnate tutte le chiavi a Teheran". Lo ha riferito oggi la stampa di Beirut.

In un comunicato, i seguaci del primo leader di Hezbollah hanno affermato che la "selvaggia guerra condotta da Israele" prova che la cosiddetta "strategia di difesa nazionale" di Nasrallah "si è trasformata nella strategia della distruzione nazionale".

"Le grandi parole e le minacce di Nasrallah si sono rivelate vuote e non hanno portato altro che la distruzione e la morte agli sciiti e al Libano. Questa guerra non è altro che il risultato della mania di grandezza di Nasrallah", hanno aggiunto i seguaci di Tufeili, i quali hanno inoltre rimproverato all'Iran di aver "spinto la resistenza verso il suicidio".

"Queste circostanze devono spingere tutti gli sciiti a fare il possibile per fermare la guerra e denunciare le intenzioni iraniane che hanno loro apportato solo distruzione", hanno concluso i "partigiani" dell'ex leader di Hezbollah.





Scritto da: kurt2409 03/08/2006 14.56
Non me ne frega un cazzo della libertà degli arabi, me ne frega di quella nostra, minacciata dal progetto totalitario di quei signori in medio oriente.



esattamente chi sta facendo cosa?
DarkWalker
00venerdì 4 agosto 2006 10:23
1-2)Non ne parlarono come adesso (vuoi anche perchè 100morti non sono 900),adesso sono tutti unanimi a giudicare israele come il grande colpevole. Neppure cpn gli USA in Iraq gridano tanto allo scandalo, eppure mi sembra che i danni siano maggiori.
3)e già, le armi nuove di zecca gliele avrà date babbo natale allora, e la letterina l'hanno scritta per usarle come balocchi. Non è rigirare la frittata, è una realtà che il pericoli di causare danni ad israele negli ultimi tempi era aumentata. oppure doveva applicare una politica dell'appeasament ad oltranza?
4)con le gambe?Israele ha tutto l'interesse a far sgomberare la zona dai civili, e non stemrinandoli tutti.Ora, ai tempi di mia nonna bastava una sirena per far andare tutta la popolazione di Fenegrò nei boschi, se davvero gli israeliani danno pure un più ampio prevviso e circoscrivono la zona di bombardamento, non farsi beccare spetta anche ai civili. Poi, appunto, mi piacerebbe saperne di più su questo "avviso"che gli ebrei darebbero,anche perchè ogni volta non si capisce mai se come e quando è stato dato
Lux-86
00venerdì 4 agosto 2006 11:49
non l'ho capito mai nememno io come danno gli avvisi, credevo per radio ma poi ho scoperto che all'inizio del conflitto lanciavano volantini ora non saprei e l'alto numero di morti mi fà pensare o che i libanesi sono dei coglioni o che l'avviso di israele è del tipo il comandante che dice al secondo di avvisare che bombarderanno e questi si concentra per trasmettere il messaggio telepaticamente. non avrebbe comunque senso perchè avvertire la popolazione vorrebbe dire anche avvertire gli stessi hezbollah, quindi gli avvisi non sono tipo "ora bombardo questo edificio" ma "nella prossima settimana colpiremo la zona nord-est di beirut, i civili sono invitati a sfollare" il problema è che all'inizio del conflitto hanno distrutto le strade per impedire la fuga agli hezbollah e non è che i civili sanno volare^^

le armi agli hezbollah le ha date l'iran e la siria nessuno ha mai negato questo, solo che si sono sempre limitati ad usarle nella striscia di terra libanese ancora sotto occupazione israeliana. è semplicemente una stupida trappola di iran e siria in cui gli israeliani sono caduti.

non ho ancora capito a cosa ti riferisci nel primo punto, ora hai anche tirato in ballo gli USA e l'iraq.

kurt2409
00venerdì 4 agosto 2006 11:50
Lascia perdere, è troppo lunga da spiegare, ci sono centinaia di articoli e un bel po' di libri sulla questione...
Che dietro ci stia l'Iran lo riconosce qualsiasi giornalista ed esperto del mondo, dal New York Times al Giornale di Erba a Paul Berman a Magdi Allam a Rossana Rossanda (ieri sera, su controcorrente).
Lux-86
00venerdì 4 agosto 2006 12:07
questo è ovvio, il vero problema è che israele si è cacciato in un tunnel quasi senza uscita. da una parte l'uso spropositato delal forza alliena consensi, dall'altra dovrà annientarea hezbollah per dichiararea di aver vinto, leggevo oggi che un negoziatore israeliano ha detto che hezbollah potrà cantar vittoria anche se isralee distruggerà il 90% dei suoi effettivi.
ora sono costretti perciò a stanare hezbollah, quindi bombardare, colpire i civili ed alienarsi ancora consensi.
tutto il gioco di iran e siria, la strage di cana non è una cosa che si dimentica tanto facilmente.

[Modificato da Lux-86 04/08/2006 12.07]

DarkWalker
00venerdì 4 agosto 2006 14:16
mi riferisco al fatto che israele perde in "consenso" molto più di quanto abbiano perso gli USA con l'iraq o sempre isreaele nelle scorse guerre, tutto qui.
Per evitare un bombardamento, non bisogna migrare in senso esodo estivo, credo. Ma anche qui dipende da cosa sta realmente accarendo laggiù (per riprendere l'esemopio di mia nonna, se gli americani avessero avvisato di bombardare tutta la Lombardia, allora c'era poco da fugare nei boschi!)
Lux-86
00lunedì 14 agosto 2006 13:33
13:17 Giordania: soddisfazione per esito risoluzione Onu

Re Abdallah II di Giordania ha espresso soddisfazione per l'approvazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu da parte del governo di Beirut durante una conversazione telefonica avuta con il premier libanese Fuad Siniora. Lo ha riferito stamani il quotidiano Jordan Times. I due leader, ha aggiunto il quotidiano, hanno convenuto nel colloquio di ieri sera sulle prossime priorità da affrontare: il ritorno di quasi un milione di sfollati libanesi nelle loro case e la ricostruzione delle infrastrutture del Libano.

13:13 D'Alema: "Pronti a partire"

L'Italia è pronta a far parte della forza di pace delle Nazioni Unite. Lo ha confermato il ministro degli Esteri D'Alema, stamani a Beirut dove sta incontrando le massime autorità. Il titolare della Farnesina ha ribadito che Roma ha deciso di "rispondere" all'appello e che questa decisione verrà sottoposta prima al Consiglio dei ministri e successivamente al Parlamento. "E' evidente - ha detto - che i tempi e le modalità del dispiegamento di questa forza dipendono in primo luogo dalle Nazioni Unite".

13:07 D'Alema: "Guerra è stata tragedia"

"Questa guerra è stata una tragedia, una tragedia per tanti civili, una tragedia politica". E adesso bisogna lavorare per uscire "rapidamente" dal "clima di odio" e creare le condizioni perchè ci sia "non solo un cessate il fuoco ma una pace durevole". Lo ha affermato Massimo D'Alema stamani a Beirut dove ha visitato la parte della città duramente così bombardata nei giorni scorsi".

13:03 D'Alema: "Libano vuole rispettare risoluzione Onu"

"Sin qui mi è stato ribadito dai miei interlocutori che il governo libanese intende rispettare la risoluzione 1701 dell'Onu". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema dopo gli incontri con il ministro degli Esteri Fuaz Sallukh e il presidente del parlamento Nabih Berri. Il titolare della Farnesina ha spiegato che uno dei motivi della sua visita è quello di chiedere "al Libano faccia la sua parte per l'applicazione della risoluzione dell'Onu".

13:00 D'Alema: "Oggi giornata piena di speranza"

Quella di oggi "è una giornata piena di speranza" perché coincide con una cessazione delle ostilità". E "noi vogliamo che diventi una pace vera". Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema oggi a Beirut dove sta incontrando le massime autorità libanesi.

12:47 Gasparri chiede chiarezza su missione italiana

"La partecipazione italiana alla spedizione militare in Libano deve avvenire in un quadro di assoluta chiarezza": lo chiede Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di An. "Bisogna chiarire - afferma il parlamentare- chi e come deve disarmare coloro che lanciano missili forniti da Siria e Iran contro Israele. Le regole d'ingaggio devono essere precise e la posizione del governo italiano deve essere chiara. Non possiamo dimenticare che vi è un partito di governo, quello di Diliberto, che considera Hezbollah un interlocutore amico e non una banda di assassini. Anche le posizioni di D'Alema sono state ambigue ed equivoche. Bisogna fare chiarezza in Parlamento e ovviamente far sì che l'Italia sappia assumersi la propria quota di responsabilità".

12:35 Comunicato Hezbollah: "Offriamo vittoria a sostentitori"

Il movimento sciita Hezbollah "offre la propria vittoria ai suoi sostenitori e si augura di rimanere attivo" ma mette in guardia dal "raccogliere oggetti esplosivi di varie forme, che possono anche sembrare giocattoli", che le forze israeliane avrebbero lanciato sul Libano nei 34 giorni di guerra. Lo rende noto un comunicato di Hezbollah, diffuso dall'agenzia di stato libanese Nna.

12:33 Bombe israeliane inesplose continuano a provocare vittime

Un civile libanese è morto e altri sei sono rimasti feriti in seguito allo scoppio di bombe israeliane rimaste inesplose nel sud del Paese, avvenuto dopo l'entrata in vigore della tregua intimata dall'Onu. Lo hanno denunciato fonti della polizia locale, secondo cui gli ordigni erano del tipo 'a grappolo', bombe a frammentazione che "s'innescano immediatamete, non appena toccate o rimosse". La vittima è stata uccisa dalla deflagrazioone nel villaggio di Ansar; i feriti, tra cui un addetto ai servizi di soccorso, si sono invece registrati nella zona di Nabatiyeh.

12:18 Prodi soddisfatto per la tenuta della tregua

Il presidente del Consiglio Romano Prodi è "soddisfatto" per la tenuta della tregua tra Libano e Israele imposta dalla risoluzione 1701 e che ha cominciato ad essere attiva da questa mattina alle 7, ora italiana. Di ritorno dal suo giro in bicicletta sulle alture che circondano la località di mare dove il premier alloggia da qualche giorno, Prodi si è fermato brevemente a parlare con i giornalisti che lo attendevano fuori dal residence. "Ho avuto notizie anche quando ero in bicicletta", spiega facendo capire che l'impegno telefonico prosegue anche nei momenti di svago. Ma poi il premier non vuole aggiungere altro: "Anche la mia tregua regge... ", dice.

12:15 Cessate il fuoco ordinato con alcune ore di anticipo

Il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha fermato l'offensiva dell'esercito contro le milizie sciite Hezbollah in Libano con qualche ora di anticipo sull'entrata in vigore della tregua, fissata per le 7 ora italiana, dalla risoluzione Onu. Stando a quanto ha riferito il giornale 'Haaretz' sull'edizione 'online', il capo del governo ha ordinato ai militari di osservare la tregua d'armi dalle 02:00 di questa mattina, l'una in Italia, e di avviare subito il ritiro di alcune unità.

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sinceramente, riguardo alle parole di gasparri, anche se mandassero i soldati per disarmare gli israeliani per me non sarebbe un problema.
Lux-86
00mercoledì 16 agosto 2006 11:18
11:05 Soldati libanesi condannati per diserzione

Il tribunale militare di Beirut ha condannato oggi a un mese di reclusione ciascuno due soldati che avevano disertato dall'esercito libanese due giorni fa, al momento dell'entrata in vigore della cessazione delle ostilità richiesta dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha riferito l' agenzia governativa libanese Nna. L'agenzia ha aggiunto che, mentre l'esercito si prepara a dispiegare sue unità a sud del fiume Litani, il tribunale militare di Beirut ha condannato anche due giovani libanesi che non si erano presentati per prestare servizio di leva.

11:04 Gaza, soldati cercano tunnel

Sono impegnati nella ricerca di tunnel scavati dai gruppi armati palestinesi i soldati israeliani che dalle prime luci dell'alba sono entrati nel nord della striscia di Gaza, nelle zone di Beit Hanun e Beit Lahya. Terminate a Bani Suheila le operazioni di soccorso di due persone rimaste coperte dalle macerie di un edificio centrato in nottata da una bomba sganciata da un aereo israeliano. I due superstiti sono rimasti feriti e ricoverati in un ospedale di Gaza. In precedenza era stata constatata la morte dei proprietari della casa, Hassan e Ibrahim Shaath.

10:59 Comandante Unifil accusa Israele

Il generale Alain Pellegrini, comandante della forza Onu dell'Unifil, usa parole dure contro Israele a proposito della morte di quattro caschi blu uccisi il 25 luglio da un obice di Tsahal. "Quel giorno - afferma - ho personalmente avvertito gli israeliani , a cinque o sei riprese, che le nostre postazioni erano prese di mira. Sembra dunque che si sia trattato di un atto deliberato. A volte, quando li avverto per telefono, una segretaria alza la cornetta e mi dice che nessun interlocutore è disponibile. Che si può fare con gente che non vuol rispondere?".

10:53 Unifil: "Situazione molto fragile"

La situazione al confine israelo-libanese "è molto fragile" e lo sarà "per un bel pò di tempo", avverte il comandante della forza Onu dell'Unifil, generale Alain Pellegrini, in un'intervista a Le Monde. "Vedo le cose con molte riserve e l'avvenire con un pò d'apprensione- afferma il militare francese- bisogna che la cessazione delle ostilità prosegua". Ma basta che vi sia "una scaramuccia fra un soldato israeliano e un combattente Hezbollah, un missile che viene lanciato, basta poco perchè tutto riparta. Questa situazione è molto fragile e lo resterà per molto tempo".

10:22 Libano, vittime per bombe inesplose

Bombe, missili e proiettili di vario genere inesplosi hanno causato nel Sud del Libano nei soli primi due giorni di tregua la morte di un bambino a Tiro e il ferimento di otto persone a Kfar Roumane e Nabatiye. Lo riferiscono fonti dell'Onu a Beirut aggiungendo che diverse equipe di sminatori delle Nazioni Unite (Unmas) sono al lavoro nella zona sin dall'inzio della cessazione delle ostilità, lunedì scorso, e che solo ieri nella zona di Tibnin, nei pressi del confine con Israele, sono stati trovati oltre 200 ordigni inesplosi.

10:04 Halutz: L'esercito in Libano per mesi

Le truppe israeliane potrebbero rimanere in Libano alcuni mesi. Lo ha detto oggi il generale Dan Halutz, capo del 'General staff' dell'esercito israeliano, secondo quanto riportato da una fonte parlamentare. Il generale Halutz ha risposto così alle dichiarazioni dei responsabili dell'intelligence militare alle commissioni parlamentari della Difesa e degli Affari esteri.

09:54 Israele, ucciso capo Hezbollah. Smentite

L'esercito israeliano ha riferito oggi di aver ucciso il capo delle forze speciali di Hezbollah, Sajed Dawayer, giusto prima che entrasse in vigore la tregua alle otto di lunedì mattina. Tuttavia a Sidone una fonte della milizia sciita, citata dal sito di Haaretz, ha definito la notizia "priva di fondamento", negando anche che esista un esponente hezbollah con questo nome. Il numero due di Hezbollah, sceicco Naim Kassem, ha affermato ieri in televisione che nessun dirigente del "partito di Dio" è stato ucciso durante l'offensiva israeliana.

09:45 Gaza, intensa attività militare israeliana

Una accresciuta attività militare israeliana contro i gruppi armati palestinesi viene segnalata stamane nella striscia di Gaza. Secondo la radio militare, unità speciali israeliane sono entrate nella zona di Beit Lahya e Beit Hanun, nel nord della striscia. Il loro obiettivo è di colpire i lanciatori di razzi che nei giorni scorsi sono tornati a colpire le città israeliane nel Neghev settentrionale fra cui Ashqelon.

09:44 Germania discute possibile partecipazione

I leader della coalizione di governo tedesca si riuniranno oggi a Berlino per discutere se partecipare alla forza di pace dell'Onu in Libano. Il cancelliere Angela Merkel ha appositamente interrotto le sue vacanze in Baviera per partecipare al vertice. Il ministro della Difesa Franz Josef Jung aveva affermato all'inizio della settimana di voler presentare all'Onu una proposta concreta di partecipazione delle forze armate tedesche della Bundeswehr al contingente di pace nel Libano meridionale.

09:42 Mastella: "Bisogna poter replicare al fuoco"

"Se qualcuno spara bisogna anche avere la possibilità di replicare al fuoco". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella intervenendo sul tema delle regole d'ingaggio per la missione in Libano. "Questo non significa - ha spiegato Mastella al Tg5 - attivare meccanismi di guerra all'interno di una guerra che si tenta di estinguere e di mettere da parte. Però certamente bisogna essere molto determinati perché questa volta siamo in presenza di nostre truppe e delle altre all'insegna dell'Onu ma in un'aerea molto più pericolosa dell'Iraq e dell'Afghanistan".

09:40 Libano, israeliani vogliono inchiesta

Una forte maggioranza di israeliani vuole che una commissione d'inchiesta venga istituita sulla conduzione della guerra in Libano: lo rivelano oggi due sondaggi pubblicati dai quotidiani Maariv e Yediot Ahronot. Il 67% delle persone interrogate secondo Maariv, il 69% secondo Yediot Ahronot, è favorevole ad una commissione d'inchiesta. Secondo il sondaggio di Maariv, la popolarità del premier Ehud Olmert, del ministro della difesa Amir Peretz e del comandante delle forze armate Dan Halutz sono in forte calo: il 40% afferma di essere soddisfatto da Olmert (contro il 77% all'inizio della guerra), il 28% da Peretz, il 44% da Halutz. Secondo Yediot Ahronot, l'84% non è soddisfatto dall'operato del governo.

09:38 Gaza, 4 morti in raid israeliani

Almeno quattro palestinesi sono rimasti uccisi la scorsa notte a Gaza secondo fonti giornalistiche palestinesi. Nella zona di Bani Suheila (Khan Yunes) proseguono gli scavi fra le macerie di una casa colpita dalla aviazione israeliana. Da questa casa sono stati estratti due cadaveri, e si ritiene che altri due possano forse trovarsi sotto le macerie.
Fonti locali hanno riferito che prima del raid i proprietari della casa hanno ricevuto una telefonata dall'intelligence di Israele che annunciava la imminenza dell'attacco. Ma i proprietari della casa si sono rifiutati di mettersi in salvo. Altri due palestinesi - due miliziani della Jihad islamica - sono stati uccisi in uno scontro a fuoco al valico di Kissufim.

09:37 Libano, si recuperano corpi sotto le macerie

Con la cessazione delle ostilità, i lavori di rimozione delle macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti ha potuto avere un'accelerazione che sta consentendo di portare alla luce cadaveri di persone date per disperse. Secondo quanto riferiscono fonti di stampa, ieri 10 corpi sono stati recuperati a Beirut e, secondo fonti della Croce Rossa, 61 nel Sud del Paese. Secondo fonti governative, in 34 giorni di guerra almeno 1100 persone sono rimaste uccise e quasi 4000 ferite.

09:36 Partita in anticipo la San Marco

E' partita nella notte dal porto di Brindisi la nave San Marco della Marina militare italiana con un carico di aiuti umanitari destinati alla popolazione libanese: si tratta di circa 500 tonnellate di generi alimentari, di prodotti per l'infanzia e di materiale sanitario. Gli aiuti sono stati accuratamente catalogati e selezionati, e messi a disposizione da diversi enti (oltre al dipartimento della Protezione Civile, il ministero degli Affari Esteri, l'ambasciata del Libano, il WFP, l'Oms, la Croce Rossa Italiana) e da tutte le regioni d'Italia. Il comandante ha anticipato di alcune ore la partenza da Brindisi con destinazione Beirut dalla tarda mattinata di oggi all'una e mezza di questa notte.

09:30 Bossi: "Missione costa, non si doveva fare"

"La missione non si doveva fare perchè come tutte le missioni costa un sacco di soldi, e questo è l'unico vero problema": lo ha detto il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, intervenuto questa sera alla festa del Carroccio a Pontida. Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla missione in Libano, Bossi ha rimarcato: "Per un governo che non ha soldi, la missione cosa un sacco".

09:27 Onu, 3500 caschi blu in Libano entro 15 giorni

L'Onu spera in un dispiegamento rapido nel Libano del sud, entro 15 giorni, di 3000-3500 caschi blu, da parte della comunità internazionale, che costituiranno l'avanguardia del rafforzamento dell'Unifil, il contingente Onu in Libano, previsto dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha dichiarato Hedi Annabi, segretario generale aggiunto dell'Onu per le missioni di peace-keeping. Intanto gli Stati Uniti hanno sollecitato l'Onu ad accelerare le operazioni miliari di dispiegamento della forza di interposizione in Libano che dovranno avvenire "con urgenza".
kurt2409
00sabato 19 agosto 2006 16:59
Lucio perchè saltuariamente pubblichi paginate di ultim'ora che sono "vecchie" dopo cinque minuti e tutti possono vedere sul sito di Repubblica?
Lux-86
00sabato 19 agosto 2006 17:47
una brutta abitudine presa da un altro forum. là era utile, ma in effetti qua non ha senso.
kurt2409
00sabato 19 agosto 2006 18:13
Scusate ma devo pubblicare questo capolavoro di fotomontaggio:



P.S.: Lucio mi rendo conto ora della leggera faziosità del titolo che hai dato al topic... [SM=g27987]
Io faccio finta che sia "Hezbollah attacca il Israele, rapisce due soldati, ne uccide otto e lancia piogge di missili sui civili della Galilea. Israele risponde" e non ti banno!
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