Sondaggio: Doria al primo turno
testa a testa tra Musso e Vinai
Tra i due professori il più conosciuto è il candidato del centrodestra, ma alle urne non sembra esserci storia
di RAFFAELE NIRI
Sondaggio: Doria al primo turno testa a testa tra Musso e Vinai
Probabilmente vincerà al primo turno, Marco Doria. Ma se anche, la sera del 7 maggio, rimanesse sotto quota 50%, dovrà solo aspettare quindici giorni: la distanza tra il candidato del centrosinistra e i due immediati inseguitori (tra loro sempre più vicini) è comunque abissale. Il secondo sondaggio di Repubblica all'interno della propria Community (hanno aderito finora 1.832 persone, hanno risposto a questo sondaggio in 1.454) fotografa Marco Doria di poco sopra il cinquanta per cento (la percentuale esatta è 50,8), Enrico Musso sotto il venti (per la precisione 19,5), tallonato da Pierluigi Vinai che ha il 15,9.
Tre punti e sei di differenza tra il candidato del centro e quello del centrodestra, con Musso in calo e Vinai in crescita rendono estremamente aperta la battaglia per il secondo posto. Ma dato che - alla fine - l'unica battaglia che interessa davvero è quella per il primo, diciamo subito che la stima del 20 aprile - quando alle elezioni mancato esattamente sedici giorni - rende molto, molto probabile la nomina di Marco Doria a quarantesimo sindaco di Genova. Se ci fossero grossi dubbi basta guardare altre tre tabelle: nell'ipotetico ballottaggio con Enrico Musso voterebbe Doria il 62,3 per cento del campione e se la sfida fosse con Vinai la percentuale salirebbe al 67,9 per cento. Ma se chiedete ai genovesi - indipendentemente dalle loro preferenze - chi sarà il prossimo sindaco di Genova, oltre 74 su cento (si tratta di percentuali quasi bulgare) risponderanno Marco Doria.
La notorietà
di Musso
Il senatore Enrico Musso - sarà perché è già stato il candidato sindaco voluto da Berlusconi, sarà per i diversi mandati in consiglio comunale, prima per il Partito liberale, poi per il Pdl, infine per il Gruppo Misto - ha un livello di notorietà molto alto, superiore di sei punti a quello di Marco Doria. Vinai è infinitamente meno conosciuto, scavalcato anche dal leghista Rixi. C'è una curiosità che, da sola, vale più di mille discorsi: tra gli elettori del centrodestra (quelli che hanno in Vinai il loro candidato naturale) 89 conoscono Enrico Musso (la media generale è 80) e solo 71 Vinai. Tradotto in italiano significa che su dieci elettori del centrodestra nove conoscono Musso e solo sette Vinai. Al contrario, tra gli elettori di sinistra e centrosinistra Doria ha proprio sfondato: lo conoscono in nove su dieci. Qualche altra curiosità: Rixi è conosciuto dai maschi molto più che dalle femmine (59 contro 44), Putti al contrario di quel che si potrebbe ritenere non sfonda tra i giovani ma ha la sua performance migliore nella fascia 35-54 anni.
Chi è più adeguato
Non lo votano, Enrico Musso, eppure lo ritengono adeguato a fare il sindaco: alla seconda domanda del nostro nuovo sondaggio la community di Repubblica-Genova risponde che Doria è più adeguato di tutti gli altri, ma le differenze rispetto a Musso sono molto più contenute: 42,7 per Doria e 38,4 per Musso. Vinai è ritenuto adeguato dal 17,9 per cento, Putti è più adeguato di Rixi. Scindendo il voto, il centrosinistra ritiene Doria adeguatissimo (e comunque pensa che Vinai sia più adeguato di Musso), Enrico Musso vince sia al centro che nel centrodestra. Se questa non fosse, con chiarezza e forse molto più di quanto pensi, una città di sinistra, Musso avrebbe qualche possibilità di farcela. Ma la città guarda, coriacea, a sinistra.
Ballottaggio inesistente
La conferma della scelta netta già compiuta dalla città viene dalla quarta domanda, quella relativa al ballottaggio. Finora il discorso portante, nel dibattito politico, era chiaro: Marco Doria deve vincere al primo turno, altrimenti c'è il serio rischio che confluiscano sullo sfidante (sia esso Musso o Vinai o, molto meno probabilmente, Rixi o addirittura Putti) le preferenze di tutti gli altri e che Doria finisca sotto. I sondaggi stanno dimostrando che questo discorso è assolutamente campato per aria. Alla domanda "in un ipotetico ballottaggio chi voterebbe se si presentassero Doria e Musso?" il 62,3% degli intervistati risponde Doria e il 37,7 per cento Musso. Tra l'alfiere del centrosinistra e quello del centro ci sono 24 punti abbondanti, un gap che - almeno sulla carta - appare assolutamente incolmabile. Se poi al ballottaggio andasse Vinai e non Musso, dicono gli intervistati, la differenza sarebbe addirittura di 35 punti abbondanti.
Traducendo sempre in italiano, in caso di ballottaggio Musso prenderebbe i suoi voti del primo turno, più molti di quelli di Vinai e di Rixi, ma cederebbe a Doria almeno un cinque per cento. Doria prenderebbe tutti i suoi, più quelli di Putti, più quelli che cederebbe il centrodestra. Naturalmente questo è un discorso assolutamente "spannometrico": è evidente che i voti di Putti non sono trasferibili in toto a Marco Doria come quelli di Rixi o di Vinai non possono andare automaticamente a Musso. Si tratta, però, di valutare le dimensioni dei singoli "partiti": quello di Marco Doria, da solo, appare oggi nettamente superiore alla somma di Musso, Vinai e Rixi e quindi anche un eventuale secondo turno andrebbe come il primo.
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