GUERRE 2012

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00domenica 26 febbraio 2012 21:33
Per la liberazione dei nostri connazionali e colleghi prigionieri a Baba Amr

di Thierry Meyssan

Diversi giornalisti sono trattenuti nella zona vicino a Baba Amr. Secondo i leader atlantisti, gli è vietato uscire dalle forze siriane che devasterebbero la roccaforte dei ribelli. Presente sul posto e testimone privilegiato dei negoziati, Thierry Meyssan fa un resoconto della realtà: i giornalisti sono prigionieri dell’esercito libero "siriano", che li usa come scudi umani. Alla Mezzaluna Rossa siriana è stato impedito di evacuare i ribelli.
Rete Voltaire | Homs (Siria) | 26 febbraio 2012

I nostri colleghi Marie Colvin (Sunday Times) e Rémi Ochlik (IP3 Presse) sono stati uccisi il 22 Febbraio 2012 nella zona dei ribelli all’interno di Homs. Secondo le agenzie di stampa occidentali che citano l’esercito libero "siriano", sono state vittime dei bombardamenti del quartiere da parte delle forze di Damasco. Tuttavia, l’esercito nazionale ha fatto uso di lanciarazzi multipli per un periodo molto breve, per distruggere le postazioni di tiro, e mai dopo il 13 febbraio. Inoltre, se la città è stato colpita per 21 giorni, come indicato dalle agenzie di stampa, da tempo sarebbe poco più di un cumulo di rovine senza anima viva.

Almeno altri tre giornalisti sono ancora presenti nella zona dei ribelli: Edith Bouvier (Le Figaro Magazine), Paul Conroy e William Daniels (Sunday Times) e probabilmente un quarto di nazionalità spagnola.

In un video pubblicato su Internet, Edith Bouvier, che è stata ferita a una gamba, e William Daniels hanno chiesto un cessate il fuoco e la loro evacuazione in un ospedale in Libano. Immediatamente, un’intensa campagna mediatica è stata organizzata per loro, compresa la creazione di diversi gruppi su Facebook e le dichiarazioni roboanti di Alain Juppé.

Non c’è copertura GSM o G3 a Homs, e le linee telefoniche nella zona ribelle vengono tagliate.

Non sarà sfuggito a nessuno che se i giornalisti sono stati in grado di inviare un video per chiedere aiuto, è perché hanno beneficiato di un collegamento via satellite. E se non hanno potuto chiamare le loro famiglie, i loro datori di lavoro e le loro ambasciate, è perché coloro che controllano la connessione satellitare gliel’hanno rifiutato. Non sono liberi di muoversi, sono dei prigionieri.
La situazione militare

I generali siriani considerano la battaglia di Homs vinta dal 13 febbraio, e hanno riferito al presidente Bashar al-Assad che è terminata giovedì 23 febbraio alle 19.00.

La vittoria non ha lo stesso significato per i civili e per i militari. I primi sognano il ritorno a una vita pacifica. I secondi l’annunciano nello stesso modo con cui un chirurgo annuncia che l’operazione è riuscita. Resta il fatto che la persona ferita ha ancora necessità di mesi di cure e di anni di riabilitazione. In particolare, la fine della battaglia per loro significa che i ribelli sono isolati in una zona completamente circondata e non rappresentano più un pericolo per il paese.

Le arterie principali della città sono state riaperte al traffico, ma sono irte di ostacoli per chilometri. Le auto non possono che avanzare che a zig-zag. La città, svuotata della stragrande maggioranza dei suoi abitanti, rimane una città fantasma.

La battaglia di Homs si è svolta in tre fasi:
- I primi giorni alle truppe siriane è stato impedito di entrare nei quartieri ribelli con il lancio di missili anti-carro, soprattutto di missili Milan.
- Poi, le truppe siriane hanno bombardato le postazioni di tiro anti-carro, a costo di significative perdite collaterali tra i loro concittadini, mentre i ribelli si sono ritirati nell’unica zona che hanno occupato.
- Infine, le truppe hanno circondato la roccaforte dei ribelli, sono entrate e hanno cominciato a liberare ogni strada, una per una. Per evitare di essere attaccato al tergo, l’esercito siriano avanzava in linea, rallentando la sua progressione.

L’area circondata una volta era abitata da 40.000 persone. Oggi raccoglie un numero imprecisato di civili, per lo più anziani che non hanno potuto fuggire in tempo, e circa 2.000 combattenti dell’esercito libero "siriano". Dietro questa etichetta, ci sono gruppi rivali divisi in due filoni principali: da un lato i takfiristi che non solo ritengono la democrazia incompatibile con l’Islam, ma anche che gli alawiti (come Bashar al-Assad) sono eretici e dovrebbero essere privati di ogni responsabilità politica nelle terre musulmane; dall’altro lato, dei detenuti che erano stati reclutati per rafforzare il cosiddetto esercito libero "siriano". Queste bande, non venendo più pagate, hanno ripreso la loro autonomia e non seguono la stessa logica dei takfiristi. La maggior parte dei combattenti stranieri ha lasciato Homs prima dell’isolamento del bastione. Ora si sono riuniti a nord, nel distretto di Idlib.

Tutti i ribelli di Baba Amr hanno una notevole riserva di armi e munizioni, ma nella situazione attuale, non essendo più riforniti, finiranno prima o poi col doversi arrendere - ad eccezione di un intervento militare straniero -. I loro arsenali comprendono fucili da cecchino Dragunov con visori notturni e mortai da 80 e 120 mm, e grandi quantità di esplosivi. Hanno costruito dei magazzini negli scantinati e, talvolta nascondono le armi nelle fogne. Contrariamente a quanto è stato detto, tali reti fognarie sono troppo strette per consentirgli di circolare. Allo stesso modo, i tunnel che sono stati scavati nei giorni in cui disponevano della protezione dell’ex governatore di Homs, non sono più ventilati e non possono più essere utilizzati. L’ex governatore, nel frattempo, si è da tempo rifugiato in Qatar, dove si gode tranquillamente la ricompensa del suo tradimento.

La popolazione aveva sostenuto per un momento i ribelli, ma ora serve da scudo umano. I civili che desiderano fuggire vengono uccisi dai cecchini. Non hanno modo di ribellarsi, soprattutto perché la maggior parte è anziana.

Si potrebbe pensare che a medio termine, le divisioni nell’esercito libero "siriano", la mancanza di sostegno popolare e la perdita della speranza nei rinforzi internazionali porterà una parte dei ribelli ad arrendersi. Tuttavia, i takfiristi potrebbero decidere di combattere fino alla morte.

Per ora, i ribelli hanno impedito ai civili di fuggire dalla propria area e fanno esplodere le case vuote, a un ritmo di circa una dozzina al giorno. Inoltre, commando situati al di fuori dell’area sigillata, molestano gli insediamenti dell’esercito regolare per disorganizzarlo e allentare l’assedio. Usano soprattutto autobombe, cosa resa possibile dalla riapertura delle strade, e ciò spiega la presenza degli ostacoli.

Baba Amr non è bombardata. L’unico bombardamento che subisce, sono i colpi di mortaio dei ribelli contro l’esercito nazionale.
La situazione dei giornalisti

I giornalisti nella zona ribelle sono raggruppati in un solo appartamento, chiamato "media center", la cui precisa ubicazione è sconosciuta.

Sono entrati illegalmente in Siria, quando avrebbero tutti potuto chiedere ed ottenere un visto per la stampa, ad eccezione di quelli con cittadinanza israeliana, a causa dello stato di guerra tra i due paesi.

Il loro viaggio ad Homs è stato organizzato da una singola filiera, o dal nord del Libano o dalla Turchia meridionale. Questo filiera svolge il ruolo di Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’esercito libero "siriano". E questa che li ha messi in contatto con coloro che li ospitano, e la cui identità non è chiara.

Venerdì 24, la Croce Rossa Internazionale e la Mezzaluna Rossa siriana hanno negoziato con l’esercito libero "siriano" tramite l’ufficio della Mezzaluna Rossa che opera all’interno della sacca. Hanno ottenuto il permesso di entrare nella zona con le ambulanze per rimpatriare i corpi dei due giornalisti morti, e di evacuare i giornalisti che fossero rimasti feriti o illesi. Tuttavia, all’ultimo momento, i giornalisti si sono rifiutati di partire, temendo di essere vittime di una trappola tesa dalle autorità di Damasco. Anzi, sono stati convinti dai loro colleghi francesi, che hanno lasciato la scena prima della chiusura della sacca, che il governo siriano farebbe di tutto per eliminarli. Inoltre, avendo accesso solo ai canali televisivi satellitari della NATO e del GCC, sono convinti che gli scontri di cui sono vittime non si limitano al loro quartiere, ma si estendano a tutta la Siria.

Al momento di partire, essendo vuote le ambulanze, alla Mezzaluna Rossa siriana è stato permesso di evacuare ventisette civili, malati o feriti, che sono stati trasportati nell’ospedale al-Amin di Homs (nella parte liberata della città). L’ufficio di Londra della Fratellanza Musulmana, noto come Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, secondo cui gli ospedali sono diventati centri di tortura, ha diffuso la voce che alcuni di questi feriti sono stati poi arrestati dalla polizia siriana. Dopo un’inchiesta, la Mezzaluna Rossa ha detto che queste accuse sono assolutamente false.

Sabato 25, la Croce Rossa Internazionale e la Mezzaluna Rossa hanno chiesto l’autorizzazione dell’esercito libero "siriano" di rientrare nella zona. Presente sul posto, mi sono messo a disposizione delle autorità per facilitare l’estrazione dei miei concittadini e dei miei colleghi. I negoziati sono durati oltre quattro ore. Alcuni Stati, come la Francia, sono stati tenuti informati degli eventi.

Dopo vari colpi di scena, gli ufficiali dell’esercito libero "siriano" hanno ricevuto istruzione via satellite di rifiutare. Le loro comunicazioni cifrate con i superiori arrivano a Beirut, dove vengono trasmessi via Beirut. De facto, i giornalisti sono usati come scudi umani ancor più efficaci dei civili, temendo i ribelli un assalto finale delle forze siriane.

Pertanto, i giornalisti sono ora prigionieri dei manovratori dell’esercito libero "siriano", gli stessi a cui gli "Amici" della Siria, che si sono incontrati nella conferenza a Tunisi, hanno chiesto di sostenere, finanziare e armare.
Thierry Meyssan


Traduzione di Alessandro Lattanzio


Thierry Meyssan Intellettuale francese, presidente-fondatore del Rete Voltaire e della conferenza Axis for Peace. Pubblica analisi di politica internazionale nella stampa araba, latino-americana e russa. Ultimo libro pubblicato: L’Effroyable imposture : Tome 2, Manipulations et désinformations (éd. JP Bertand, 2007). Recente libro tradotto in italiano: Il Pentagate. Altri documenti sull’11 settembre (Fandango, 2003).

www.voltairenet.org/Per-la-liberazione-dei-nostri
-Ocean-
00domenica 26 febbraio 2012 22:20
Russia: Putin, no attacco a Iran
'Usa e Paesi arabi non intervengano in Siria senza Onu'
26 febbraio, 22:10

(ANSA) - MOSCA, 26 FEB - Il primo ministro russo Vladimr Putin si e' detto preoccupato per la ''crescente minaccia'' di un attacco all'Iran a causa del suo programma nucleare, stimando che tale ipotesi avrebbe conseguenze ''veramente catastrofiche''. Il premier russo ha anche messo in guardia le potenze occidentali e la nazioni arabe da un intervento militare in Siria. ''Spero veramente che gli Stati Uniti e altri Paesi non lanciano un'offensiva militare senza sanzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu'', ha detto.
-Ocean-
00lunedì 27 febbraio 2012 00:08
Alcuni ufficiali americani avrebbero riferito che l'America potrebbe presto dichiarare la no fly zone in Siria unilateralmente senza l'approvazione dell'ONU.. Preparing for WW3

www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4194506,00.html
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00lunedì 27 febbraio 2012 07:22
dopo il voto in sirya dimostrazione daffetto ad assad
www.youtube.com/watch?v=JSXCDmvJwMo
a proposito,imbrogliare il mondo e far passare gheddafi per un folle assassino gli e stato facile ,ma solo perche gheddafi era un tipo strano ,ma un puro e ora martire,che dio lo abbia con se
ma dimostrare al mondo che assad e un cattivo,o dittatore gli ci vuole veramente la faccia come il culo,primo perche la sirya e un paese stupendo e libero,e poi perche assad ..mbe che dire, guardatelo in faccia,una persona fin ora affabile a tutti,ditemi come si fa a far passare al mondo che questuomo e cattivo al punto di farci una guerra che rischia di essere mondiale,solo alle bestie potrebbero far passare questo messaggio,e allora e meglio che oeriscano le bestie che i puri
assad un povero ragazzo studente in medicina a londra che lascia ogni cosa di politica ,perche il potere va al figlio maggiore dell indimenticabile hafetz padre di assad e ...leone di damasco...mbe muore stranamente in un incidente il fratello maggiore e lo richiamano da londra a guidare la sirya,e ora ditemi,avete mai sentito un solo fatto da quando e li,decenni,che assad abbia compiuto uno e dico un solo atto non criminale ma nemmeno scortese..guardatelo in faccia...
stavolta i demoni se vogliono andare avanti con il piano che ci portera tutti all inferno,e dove la shoa e stato lo zucchero visto che e stato contro un solo popolo mentre cio che adesso loro faranno a tutta l umanita saranno 1000 shoa una per ogni popolo ,chiedete al popolo libico,che gia la hanno subita
sieg heil assa...i puri sono con te,cosi come lo erano per gheddafi e lo sono ancora per la resistenza verde e del legittimo governo della jhamairya libica che prima o poi tornera a riprendesi il paese quando i demoni avranno ridotto questa umanita dimezzata e post apocalittica
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00lunedì 27 febbraio 2012 12:08
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00lunedì 27 febbraio 2012 13:05
pazzesco,i tg dicono che l unione europea ha riconosciuto l opposizione siriana...
ma quale opposizione,lo ho postato ieri esistono solo ratti come in lybia,ammazzano etc e l unione europea riconosce ...insomma dai su basta con sta tarantella cosa volete tanto chi sa ,sa e chi non sa e perche non vuole sapere e se sa,se ne fotte se le cose stanno cosi o pomi,quindi che volete nulla dobbiamo attendere..sattende che gg dopo gg il velo cade
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00lunedì 27 febbraio 2012 18:17
siamo alla follia,l europa ha riconosciuto un gruppo di terroristi governo leggittimo siriano
e capite a che punto siamo finiti,non esiste piu nessun governo nessuna autorita nulla di nulla sono tutti cadutoi sotto i colpi di secoli di complotto del governo ombra o demonio in persona se vi fa piascere,dico cio perche leggere il seguente e poi sentire che i ns governi hanno riconosciuto i seguenti ce da riflettere sempre per chi gia non lo aveva fatto con la libya anzi io le smontavo copme ora colpo su colpo e i miei post che hanno accompagnato tutta la guerra di libya sono qui,basta andare nelle date che furono--cmq mi riferivo al seguente articolo di cui faccio il copia incolla

Dichiarazione del Ministero degli Esteri siriano circa l’evacuazione giornalisti stranieri da Homs

Una fonte ufficiale del Ministero degli Affari Esteri ha dichiarato che le autorità competenti nella città di Homs hanno provveduto ieri pomeriggio ad inviare, per motivi umanitari, importanti personalità della città e ambulanze della Mezzaluna Rossa Siriana nello sforzo di recuperare i giornalisti stranieri entrati in Siria illegalmente.

La fonte ha aggiunto che, nonostante tali sforzi per trattare con i gruppi armati presenti a Baba Amro siano proseguiti per alcune ore, questi gruppi hanno rifiutato di consegnare i feriti e i corpi dei due giornalisti morti, mettendo in pericolo la vita della cittadina francese ferita e ostacolando il rientro delle salme nei loro paesi.

NEWS

Ieri oltre 40 appartenenti ai gruppi terroristici armati presenti a Baba Amro si sono arresi alle autorità competenti consegnando le armi in loro possesso.

Proseguono gli attacchi dei terroristi contro le strutture sanitarie del Paese: ieri una banda armata ha sequestrato un’ambulanza in servizio presso l’ospedale nazionale Halfaya ad Hama, mentre trasportava un malato dal paese di Tiba al-Imam. E’ stato rubato anche un pick up appartenente all’ospedale.

Una fonte ufficiale nella provincia di Hama ha dichiarato che gli agenti delle forze dell’ordine hanno scoperto ieri, ad Hama, i cadaveri di Adiba al-Hizaei (di 50 anni) e di Wajiha Mohammad al-Hobt. I corpi delle due donne, rapite due notti fa durante l’assalto alla loro casa da parte di 4 uomini armati, avevano ferite di arma da fuoco alla testa e al petto.


Fonte testi: Ministero dell’Informazione Siriano

Published and Translated by SyrianFreePress

at syrianfreepress.wordpress.com/2012/02/27/ministero-informazione-siriano-aggiornamenti-al-27-febbraio-2012-syrian-ministry-of-information-february-27-2012-updates-itaeng-...
-Ocean-
00martedì 28 febbraio 2012 02:03
sulla cnn per far vedere le proteste in siria c'è una foto con una folla gigantesca.. piccolo particolare è la foto della manifestazione pro assad solo che la gente ovviamente non lo sa'!

non ci vuole molto a riconoscerla perché i ratti hanno la bandiera con la striscia verde al posto della rossa.. be' non esistono ovviamente immagini di folle con quella bandiera quindi usano quelle di Assad.. [SM=g9757] [SM=g9757] [SM=g9757]
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00martedì 28 febbraio 2012 07:36
ma guarda un po cosa ha scopertto un giornalista del manifesto..anni a denunciare ste cose e nessuno ti da retta..arriva il manifesto e tutto e vero
mha tanto a momenti solo i puri rimarranno prima sula cresta dell onda e poi proprio in vita

Manlio Dinucci a Radio Italia IRIB: c’è una guerra segreta dietro a ogni guerra Usa (audio)

TEHERAN - "Innanzitutto va fatta una considerazione iniziale e bisogna dire che quando noi sentiamo parlare di killer e di bande criminali naturalmente abbiamo una reazione giusta dell’opinione pubblica di condanna e i responsabili se sono scoperti vengono condannati a forti pene; invece le cose cambiano quando è uno Stato a condurre azioni dello stesso tipo e questo è il caso dei killer professionisti delle forze speciali statunitensi e noi siamo difronte a questa realtà che dietro alla guerra ufficiale che noi vediamo c’è una guerra segreta con strumenti sempre più soffisticati che non sono, direi, del tutto nuovi ma sicuramente l’uso di questi strumenti è venuta crescendo".

Queste le parole di Manlio Dinucci giornalista e scrittore del quotidiano Il Manifesto in un’intervista telefonica a Radio Italia IRIB.

Intervista qui italian.irib.ir/analisi/interviste/item/103623

Fonte: italian.irib.ir
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00martedì 28 febbraio 2012 07:45
anche qui,quando solo contro tutti,perche conosco il mondo arabo come me stesso,vi urlavo ,ripeto sembrando di divagare che hamas era una creazione del mossad tutti a ridere,ora sembra che finalmente si inizia a schiarire anche li

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic...
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00martedì 28 febbraio 2012 11:26
leggete il seguente,io voglio sparre mentre gg per gg dal primo gg dal 17 feb 2011 fino alla fine dlela guerra io qui ho urlato strappandomi i capelli gg per gg notizia su notizia per dirla e darla vera,dovera sta gente che oggi si accorge di cio e che tanto anche volendo non puo fare nulla ,ma cosa credete che specie sotto giudizio in cui siamo ,questa gentaccia si e potuta permettere di fare cio senza essre a momenti gg forse gia ,punita in ogni modo,e parlo non dei mandanti,quelli sono sovrumani e hanno un conto gia aperto con gli dei epr milioni di anni di fatti,ma parlo dei comparti stagni ad iniziare dai vari sarkosy obama belrusconi cameron etc etc banki moon non palriamo dei libici insomma a dimenticavo qatar etc insomma ogni eprsona ogni militare ogni ratto ogni politico che eseguendo ordini ,cioe tutti eprche sono tutti comparti stagni che non sanno nmmeno cio che fanno monti stesso etc non lo sanno eseguono solo ordini e a qualcuno che cpaisc equalcosa gli inventano una sptria cosi eseguono gli ordini convinti,ma stanno epr pagare molto amaramente tutto cio

www.corriere.it/inchieste/nei-villaggi-pro-gheddafi-dove-passata-pulizia-etnica/7c93a99e-616d-11e1-8325-a685c67602...

Cliccate anche sul link perchè c'è il video che è più esplicativo dell'articolo

Dal nostro inviato ZINTAN (Libia) - I villaggi abbandonati sono testimoni spettrali e silenziosi degli attacchi indiscriminati condotti dalle milizie rivoluzionarie libiche contro le popolazioni che sostenevano la dittatura di Moammar Gheddafi. Nessuno ne parla, non se ne sa quasi nulla. La zona orientale delle montagne di Nafusa è una regione remota, poco frequentata dagli stranieri. Ma basta viaggiare un’ora e mezza a sud ovest di Tripoli, lungo la strada che passa per la cittadina di Gharyian (una delle zone più calde delle battaglie durante l’estate scorsa) per incominciare a vedere le file di abitazioni vuote, molte parzialmente incendiate, tutte comunque saccheggiate con metodo.

Sono il memento della guerra civile, e anche un minaccioso, terribile segnale sul futuro che potrebbe attendere le minoranze pro-Bashar Assad nel caso dovessero trionfare i gruppi della guerriglia rivoluzionaria in Siria. Il primo paesino che si incontra venendo dalla pianura desertica a meridione di Tripoli si chiama Al-Qualish. Impossibile mancarlo. Le case sono a poche decine di metri dalla provinciale. Visibili immediatamente anche dal finestrino delle auto. Non ci sono animali. Gli orti con le stalle per vacche e i casotti per conigli e galline sono devastati. Gli alberi da frutta con i primi fiori appaiono trascurati. Secchi, carriole, canne per l’irrigazione, fili di ferro giacciono sparsi sul terreno. In una delle case si vedono collezioni di scarpe da donna colorate abbandonate sul pavimento, assieme a vestiti, tappeti, mobili carbonizzati. Ma è evidente che gran parte di ciò che si trovava nelle abitazioni è stato portato via. Da chi, dai legittimi proprietari o dagli aggressori? Impossibile trovare risposte chiare.

Ai posti di blocco delle milizie rivoluzionarie fanno cenno con la canna del mitra che la zona è chiusa. Possibile transitare sulla provinciale, ma non entrare nei villaggi. Stessa scena nel villaggio di Mshasha. Qui le milizie hanno scritto i loro nomi di battaglia con la vernice nera sui muri scrostati. “Aquile di Qiqla”, “Leoni di Zintan”, si legge. “Zona militare, non uscire dalla strada principale”, hanno aggiunto in vernice nera vicino a una pompa di benzina ridotta in macerie dalle granate. Sono almeno sei i villaggi totalmente abbandonati in questa zona di Nafusa. La stima è che siano fuggite verso la capitale tra le 50.000 e 80.000 persone durante i mesi di giugno, luglio e agosto, proprio mentre il Colonnello stava perdendo terreno e la Nato martellava senza sosta i suoi soldati.

In ogni caso i profughi di Nafusa sembra siano molto più numerosi dei circa 35.000 libici dalla pelle nera costretti ad abbandonare la cittadina di Tawargha, sulla costa presso Misurata. Non si sa se anche qui vi siano stati massacri. Non ci sono segni evidenti di combattimenti, la maggioranza delle case esternamente è quasi intatta. Ogni tanto sono visibili segni di proiettili, ma sembrano sparati a casaccio, forse per spaventare, forse in segno di sprezzo, o per la gioia della conquista. I villaggi si Lawiniah e Riaina sembrano più vasti degli altri. Ma anche qui non c’è anima viva. Le case sono state date alle fiamme con metodo. Una per una. Saccheggiati anche l’ospedale e le numerose moschee. «E’ la vendetta degli hamazir (come chiamano le minoranze berbere di Nafusa ndr), che se la sono presa con le popolazioni arabe portate qui da Gheddafi sin dalla seconda metà degli anni Settanta», ci dicono a un posto di blocco.

Lorenzo Cremonesi
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00mercoledì 29 febbraio 2012 05:48
Secondo fonti dell’intelligence statunitense, riprese da Russia Today, Israele colpirà l’Iran senza preavviso e senza autorizzazione da parte degli USA.

La motivazione ufficiale sarebbe di evitare agli Stati Uniti l’imbarazzo di venire accusati di connivenza da parte dell’Iran e dell’opinione pubblica internazionale. Tuttavia, visti i recenti passi indietro di Washington sulla soluzione bellica della questione nucleare iraniana, che hanno causato un raffreddamento nei rapporti fra i due paesi, è piuttosto da pensare alla volontà di agire di Tel Aviv, indipendentemente dai danni che questa scelta porterebbe non solo al mondo, dettaglio insignificante, ma addirittura al suo tradizionale alleato.

La situazione sembra essere sul punto di precipitare, con conseguenze inimmaginabili.

(red)
Fonte: www.ilribelle.com
-Ocean-
00mercoledì 29 febbraio 2012 13:42

Israele, chiuse 2 emittenti pelesinesi
Operazione notturna esercito, fermi e squestri. Protesta l'Anp

(ANSA) - RAMALLAH, 29 FEB - Con una operazione notturna a sorpresa l'esercito israeliano ha perquisito gli studi di due emittenti private palestinesi a Ramallah, in Cisgiordania, sequestrando computer e apparecchiature tecniche e compiendo alcuni fermi. Le due stazioni - al-Watan e Quds - hanno sospeso per il momento le trasmissioni, hanno riferito alla stampa i responsabili delle emittenti. L'operazione è stata subito condannata dal premier dell'Anp, Salam Fayad.
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00mercoledì 29 febbraio 2012 19:21
tutto si infiamma
prima cosa:
Gaza – Agenzie, InfoPal. Per la seconda volta nel giro di due settimane, la centrale elettrica della Striscia di Gaza è ferma. Alcune zone di Gaza resteranno al buio anche per 13 ore consecutive.

Ora si attende che il carburante arrivi dall‘Egitto, dopo una serie di incontri politico-diplomatici d’emergenza con la parte palestinese.

Domenica scorsa, l’Egitto aveva accolto la richiesta palestinese, rifornendo Gaza dai 17 ai 22 mW, “tuttavia è ancora una quantità insufficiente”, stando alle considerazioni dell’autorità energetica di Gaza.

La centrale era stata riaperta solo otto giorni fa, quando uno dei quattro generatori d’emergenza era stato rimesso in funzione grazie al carburante giunto dall’Egitto.

Ieri le forze di sicurezza egiziane hanno bloccato quattro camion contenenti oltre 7mila litri di gasolio destinati a Gaza attraverso i tunnel. Quattro persone coinvolte nel contrabbando sono state arrestate dagli egiziani.

Oltre alla questione del rifornimento di carburante, le parti stanno valutando pure l’adozione di nuove misure per ampliare il valico di Rafah e permettere il passaggio del carburante. Tutto ciò in conseguenza del divieto imposto da Israele sul transito del valico di Kerem Abu Salem (Kerem Shalom).

Dal blocco della centrale elettrica di Gaza si scateneranno altre pericolose crisi: dal settore igienico-sanitario a quello alimentare.

Agenzie:

Ma’an

Imemc


www.infopal.it/si-ferma-di-nuovo-la-centrale-elettrica-gaza-...

seconda news
GERUSALEMME - Le truppe di occupazione hanno fatto irruzione nella notte presso due emittenti televisive locali a Ramallah, nei Territori palestinesi occupati della West Bank, chiudendo le stazioni. Le tv colpite sono al Watan e Quds, a cui sono state confiscate le apparecchiature, senza una spiegazione. Va osservato come Ramallah sia la capitale dell'Autorità nazionale palestinese e nonostante questo le forze di occupazione agiscano indisturbate. Le tv prese di mira trasmettevano con il permesso delle autorità palestinesi.



italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/103724-territori-occupati-forze-israele-chiudono-tv-pal...

e terza news
Manifestanti yemeniti richiedono l'espulsione dell'ambasciatore USA.

Mercoledì 29 Febbraio 2011

Manifestanti yemeniti hanno dimostrato domandando l'espulsione dell'ambasciatore statunitense in Yemen, in merito al suo intervento negli affari interni del paese e alla profanazione del Sacro Corano in una base aerea USA in Afghanistan.

Martedì numerosi contestatori hanno condotto una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata statunitense nella capitale Sana'a, bruciando un ritratto dell'ambasciatore Gerald Michael Feierstein e la bandiera americana.

L'accusa mossa a Feierstein è quella di avere un ruolo nella gestione della recente elezione presidenziale "dal singolo voto", e nel rientro a casa dell'ex-dittatore Ali Abdullah Saleh dalla "visita medica" negli Stati Uniti.

Il Maresciallo Superiore dell'esercito Abd Rabbuh Mansour Hadi, un passato di addestramento nell'esercito britannico, è stato il solo a presentarsi candidato nelle elezioni presidenziali.

Feierstein ha incontrato sia Hadi sia il suo predecessore prima che Saleh siglasse il patto, mediato dall'Arabia Saudita, che stabiliva la riconsegna del potere ad una persona terza, comunque interna al regime yemenita.

I contestatori yemeniti manifestano inoltre la propria rabbia nei confronti del ruolo del regime saudita sulle elezioni. Ciò che affermano è che Riyadh ha profuso sforzi oltre ogni misura per mantenere il regime di Saleh quanto più intatto possibile.

Nella città meridionale di Taizz, altre contestazioni richiamavano l'attenzione sull'approvazione fornita dagli Stati Uniti sul patto, e su come sia USA che Arabia Saudita abbiano svolto un ruolo importante nel prolungare la presenza dell'ex regime al potere.

Il patto inoltre garantisce a Saleh e ai suoi più stretti alleati l'immunità contro l'accusa sui crimini che hanno commesso durante la soppressione contro le proteste anti-regime che si sono avute in Yemen.

Nelle dimostrazioni di Martedì, una richiesta dei manifestanti era che Saleh sia giudicato in tribunale, e che tutte le figure politiche del precedente governo siano espulse dalle loro funzioni.

I figli e i nipoti di Saleh infatti ancora mantengono delle posizioni chiave nei servizi militari e di intelligence. Molte figure di alto profilo che presiedevano nel precedente governo sono accusate di aver commesso crimini contro numerosi partecipanti alle pacifiche manifestazioni ai tempi dei moti di protesta.

Hadi ha prestato giuramento a seguito delle elezioni tenutesi il 21 di Febbraio, elezioni che alcuni esperti hanno definito come una scimmiottatura di democrazia. Questa votazione farsa era perlopiù supportata fortemente da Washington e Riyadh.

Il nuovo presidente yemenita condurrà il paese ad interim per un periodo di due anni, come stipulato nel cosiddetto "patto per la transizione di potere", mediato dal gruppo dei paesi arabi del Consiglio di Cooperazione del Golfo in Novembre.

Molti hanno guardato al tali elezioni in termini di un referendum sulla nomina di Hadi. Gruppi di opposizione hanno inoltre boicottato la votazione, sulla base delle preoccupazioni che tali elezioni non significheranno una fine del regime di Saleh.

www.presstv.ir/detail/229192.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium...

e ricordate che i media hanno di colpo tagliato ogni news sul macello in afghanistan aditandolo mistificando la realta ai roghi del kuran,eravamo rimasti fino ad un paio di gg fa con una situazione esoposiva gli americani cosa che mai avevano fatto hanno evacuato consolati e addirittura gli uffici onu
mbe rega di colpo piu nulla ma lo capoite che non esiste uan cosa del genere?sopratutto che le folle non gli interessa cio che gli passano si rpendono e nessuno urla che in afghanistna sta acdendo qualcosa di pazzesco che le tv sono out,e poi che diamine ma non lo vedete che e finito il iornlaismo i free lancer li amazzano tutti non esistono piu sono tutti centralizzati d auna sola fonte e nesusno s ene fotte
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00mercoledì 29 febbraio 2012 19:26
Il massacro americano di Falluja ha avuto conseguenza peggiori anche di Hiroshima

Uno studio americano rivela come dopo i bombardamenti le percentuali di tumori sono aumentati esponenzialmente, segno che furono usate armi chimiche
Il nome, basta quello. Hiroshima, prima città a subire un bombardamento nucleare, è nella memoria del mondo sinonimo dell’orrore della guerra. E basta citarne il nome per evocare uno strazio che lascia senza parole. Per questo quel nome viene fatto sempre con cautela. Per questo fa ancora più impressione leggere che c’è una battaglia, avvenuta 59 anni dopo il lancio dell’atomica sulla città giapponese, le cui conseguenze sono “peggiori di quelle di Hiroshima”. Peggiori di quelle di un disastro nucleare.

Uno studio rivela infatti che a Falluja, in Iraq – teatro, nel 2004, di due offensive dei marines americani – la percentuale di tumori è cresciuta di 4 volte, quella di cancro nei bambini di 12 volte, quella di leucemia di 38 volte, la mortalità infantile è di 80 bambini su 1.000 nascite (contro i 17 nella confinante Giordania e 9,7 in Kuwait), le malformazioni infantili sono in costante aumento (una bimba è nata con due teste, altri con gli arti malformati o paralizzati). Solo per fare un paragone, a Hiroshima la percentuale di leucemia salì di 17 volte dopo il bombardamento nucleare. Secondo il dottor Chris Busby, professore dell’Università dell’Ulster e co-autore, insieme ai dottori Malak Hamdan e Entesar Ariabi, della ricerca (intitolata “Cancro, mortalità infantile e rapporto tra sessi alla nascita a Falluja – 2005-2009” e pubblicata sul Journal of Environmental Studies and Public Health di Basilea), le varianti di cancro individuate a Falluja sono “simili a quelle riscontrate a Hiroshima, tra i sopravvissuti esposti a radiazioni ionizzanti della bomba e all’uranio del “fallout” (la ricaduta di sostanze tossiche al suolo dopo l’esplosione)”.

Lo studio – condotto su 4.800 persone tra gennaio e febbraio di quest’anno – ha mostrato anche che il rapporto percentuale tra maschi e femmine è variato molto, dopo l’attacco, arrivando a 850 bambini nati ogni 1000 femmine. Il rapporto maschi-femmine è un indicatore dei Danni genetici, che colpiscono più i maschi delle femmine. E una variazione simile è stata riscontrata – ancora una volta – a Hiroshima.

Secondo il dottor Busby è difficile individuare con certezza una causa dietro a questi dati. Ma “per produrre un effetto del genere”, ha detto, “dev’essersi verificata una notevole esposizione a agenti tossici e mutogeni ne 2004, quando avvenne l’attacco”. Ecco, l’attacco. I marines assediarono e bombardarono Falluja nell’aprile di 6 anni fa, dopo che 4 dipendenti della compagnia di sicurezza Blackwater furono uccisi e i loro corpi bruciati e portati per la città. Dopo 8 mesi di stallo nelle operazioni, i Marines decisero di usare l’artiglieria e i bombardamenti aerei per piegare la resistenza. Utilizzando armi legali, fu detto. Prima che si scoprisse dell’uso del fosforo bianco, in grado di bruciare, a contatto con l’aria, pelle e carne su cui si deposita: un’arma illegale, in campi di guerra densamente popolati come una città. E ora il dubbio è “che siano state usate anche armi contenenti uranio, in qualche forma”, dice il dottor Busby.

I militari britannici, che affiancarono gli americani durante l’assalto, rimsaero esterrefatti notando il volume di fuoco impiegato per l’operazione. Falluja venne considerata una zona sulla quale poter sparare liberamente: “In una sola notte vennero lanciati 40 colpi di artiglieria pesante su un singolo settore della città”, ricorda il brigadiere Nigel Aylwin-Foster. Il comandante che ordinò quell’uso devastante di munizioni non lo considerò rilevante, tanto da non menzionarlo nemmeno nel rapporto al comandante delle truppe Usa. Dal 2007 in poi, gli Usa hanno messo in campo nuove strategie per l’assalto ad aree popolate, riducendo la potenza di fuoco. Ma la mancanza di cure a Falluja è continuata ben oltre quel drammatico novembre 2004. Gli ospedali sono stati ricostruiti lentamente, la ente aveva paura ad andare fino a Baghdad – a meno di 50 chilometri di distanza. E così i bimbi hanno continuato a nascere malformati, ammalarsi di cancro e morire, nella Hiroshima del Medio Oriente.

www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/24/il-massacro-di-falluja-ha-avuto-conseguenza-peggiori-anche-di-hiroshim...

Ci sono varie differenze fra l'assedio di Homs e quello di Falluja, infatti mentre ad Homs l'esercito siriano sta debellando le gang straniere (e di estremisti islamici locali) che tengono in ostaggio i civili, a Falluja furono forze straniere a sterminare gli abitanti locali che si opponevano al governo fantoccio.
Inoltre mentre a Falluja furono usate armi chimiche, armi laser e sopratutto armi all'uranio impoverito, ad Homs l'Esercito sta facendo di tutto per non mettere a rischio le vite dei civili che anzi sta cercando di salvare. Se i "ribelli" avessero combattuto onestamente senza prendere civili in ostaggio la storia sarebbe chiusa già da parecchio tempo.
In ogni caso chiamare Homs come "città martire" vittima del regime risulta una chiara evidenza della neolingua orwelliana (o propaganda) dato che:
A)questa dicitura proviene dagli stessi che massacrarono i manifestanti a Falluja.
B)l'Esercito siriano sta cercando di salvare i civili ostaggio delle bande criminali straniere e di estremisti locali
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00mercoledì 29 febbraio 2012 19:29
Questo e' un testo che circola in rete, scritto da un attivista che segue da anni le vicende medio-orientali.

Sono scandalizzato della maniera faziosa ed unilaterale con cui Rainews24 riporta le notizie sulla Siria citando solo fonti inaffidabili ed interessate della cosiddetta "opposizione", in gran parte in realta' formata da gruppi armati di integralisti islamici sostenuti e riforniti dalle monarchie reazionarie del Golfo (Arabia Saudita e Qatar in testa), da Al Queda e dall'Occidente.

Tra le centinaia di esempi che si potrebbero fare, vi ricordo che non avete mai citato il rapporto fatto dagli osservatori arabi inviati dalla Lega araba che attribuiva ai gruppi armati dell'opposizione la responsabilita' della maggior parte degli "incidenti armati" con l'esercito e definiva "esagerate" le notizie sulla "repressione" (rapporto affossato dalla stessa Lega Araba su iniziativa del Qatar perche' smentiva le tesi correnti, ma che esiste ed ' stato pubblicato ad es. sul sito di peacelink e quello di Un Ponte Per).
Le foto di bambini "uccisi dall'esercito" si sono rivelate foto di repertorio di 4 anni fa che rappresentavano bambini palestinesi uccisi a Gaza dai bombardamenti israeliani.

Il Ministero degli Esteri Siriano riporta la notizia, peraltro confermata dalla Croce Rossa, che sono i gruppi armati che tengono in ostaggio alcuni quartieri di Homs ad impedire alla Mezzaluna Rossa siriana ad entrare per porre in salvo la giornalista francese ferita (ed altri giornalisti entrati illegamente in Siria al seguito di gruppi armati).

Con la vostra forsennata campagna mediatica contro la Siria, unico paese arabo rimasto laico, antimperialista ed antisionista, tirate la volata ad un altra "guerra umanitaria" dopo la Libia, l'Iraq, la Jugoslavia, l'Afghanistan, ecc. . Ma per chi lavorate? Non vi vergognate nemmeno un po'?
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00mercoledì 29 febbraio 2012 21:36
STATI UNITI DI AL-QAEDA

Proprio come avevo previsto nel mio ultimo articolo, quando ho avvertito la gente di non festeggiare prematuramente dopo il veto alle Nazioni Unite di Cina e Russia su una risoluzione contro Assad, Venerdi, in Tunisia, 75 paesi che si descrivono come “amici della Siria” si sono riuniti per discutere azioni e modi per far pressione su Assad e costringerlo a dimettersi. Questo incontro è un modo per aggirare il veto russo e cinese, e liberare il campo ai terroristi Wahhabiti per conquistare la Siria.

A Tunisi sono state prese molte decisioni importanti: Numero uno, i paesi partecipanti all’incontro hanno chiesto un cessate il fuoco per valutare la situazione in Siria. Numero due, si sono svolte trattative sulla possibilità di inviare una missione di peacekeeping delle Nazioni Unite in Siria. Numero tre, è stato concordata la consegna di aiuti umanitari alla popolazione siriana. Numero quattro, è stato deciso il congelamento dei beni della Banca Centrale siriana da parte dell’Unione europea. Ultimo, ma non meno importante, i sauditi hanno proposto di armare i ribelli, affermando che qualsiasi altra opzione da sola “non è sufficiente.” Questa proposta saudita non ha incontrato opposizione da nessuno dei delegati presenti alla riunione, spingendo ed aprendo in modo decisivo la strada a una guerra civile in larga scala in territorio Siriano . Clinton ha affermato che Assad “pagherà un costo pesante per le violazioni dei diritti umani,” una dichiarazione “profetica” che anticipa un tipo di morte stile Gheddafi anche per Assad. Clinton ha anche aggiunto che “Assad ha i giorni contati”.

I rappresentanti del Consiglio Nazionale Siriano (SNC) erano presenti alla riunione. I ribelli siriani che partecipavano alla riunione si sono affrettati ad rassicurare i delegati che se il regime di Assad sarà sconfitto, loro avrebbero “protetto” tutte le minoranze in Siria. Dovremmo essere lieti di sapere che, secondo il SNC, i cristiani, i curdi, gli alawiti ora possono stare “tranquilli”. Queste false dichiarazioni possono essere facilmente smentite guardando quanto è successo in Kosovo, Libia, Egitto e in Iraq. Fra l’altro, le minoranze in Siria non condividiamo la stessa speranza. La dichiarazione del SNC è solo propaganda. le minoranze non si fidano dei ribelli siriani. Nei giorni scorsi, alcune delegazioni cristiane e islamiche moderate si sono recate a Mosca per sollecitare sostegno e protezione da Putin se, nel peggiore dei casi, dovesse cadere Assad. Già nel mese di novembre, il Patriarca di Mosca si è recato a Damasco per colloqui con Assad, sostenendo con parole di incoraggiamento verso Assad, ricevendo in cambio la promessa di Assad che, finché lui è al potere, i cristiani saranno protetti. Dopo aver incontrato la delegazione delle minoranze siriane a Mosca, Putin ha assicurato protezione, ma la promessa di Putin dipende dalla sua sopravvivenza alle prossime elezioni presidenziali.

La storia insegna circa i pericoli di armare “i combattenti per la libertà”. Testimonianza ne è la “alleanza” tra Al-Qaeda e gli Stati Uniti. In due video, uno uscito nel giugno dello scorso anno e uno pochi giorni fa, Al-Zawahiri leader di Al-Qaeda ha esortato i ribelli siriani a sollevarsi contro il regime di Assad, che, secondo Al-Zawahiri, è alleato con gli Stati Uniti Stati nella missione di reprimere la popolazione musulmana. L’ironia delle parole di Al-Zawahiri è chiara, anche per una persona con poca conoscenza di geopolitica, il commento di Al-Zawahiri è in forte contraddizione con il comportamento del governo americano nei confronti del regime di Assad. I fatti dicono il contrario. Sotto il controllo della famiglia Assad, la Siria non è mai stata un burattino nelle mani degli americani, al contrario.

Bashar Al-Assad, e suo padre prima di lui, Hafez Al-Assad, sono sempre stati una spina nel fianco della diplomazia americana nella regione. La Siria ha sempre orbitato verso l’URSS prima, e verso la Russia di Putin oggi, piuttosto che verso gli Stati Uniti. Forse Al-Zawahiri si è confuso con il suo connazionale, Hosmi Mubarak, che era sempre stato uno strumento nelle mani dei governi americani e israeliani, solo per essere poi pugnalato alle spalle dall’amministrazione Obama durante la primavera araba (una “giusta ricompensa” per trenta anni di servitù di Mubarak verso Stati Uniti e Israele). Qualcuno ha suggerito che Al-Zawahiri ha sostenuto i ribelli siriani per screditare l’Amministrazione Obama, mostrando che Al-Qaeda è in combutta con gli Stati Uniti. Questa teoria non ha alcun senso. Dubito che Al-Zawahiri sia così sofisticato nel suo modo di pensare, le sue azioni sono guidate più dall’ideologia, che da manovre geopolitiche tattiche. Al-Zawahiri e Al-Qaeda non hanno bisogno di mostrare la loro fedeltà agli Stati Uniti per screditare gli americani, la verità è che Al-Qaeda è una creazione del governo americano. I discepoli di Al-Qaeda stanno solo strisciando di nuovo verso il loro padrone, tutto qui. Esiste una correlazione diretta tra le rivolte egiziane e libiche, orchestrate dai Fratelli Musulmani ed altri elementi radicali islamici, e la rivolta in Siria.

Esiste anche una connessione diretta tra Al-Qaeda e il sistema operativo “combattenti per la libertà” in Siria, Libia ed Egitto . Ci sono indiscrezioni sulla presenza di combattenti libici diretti verso l’ Egitto e di lì, unendosi a elementi appartenenti ai Fratelli Musulmani, verso la Siria. Ci sono anche voci non confermate di militanti islamici che stanno entrando in Siria dal confine con l’Iraq per unirsi ai terroristi impegnati nella lotta contro il governo siriano. Si tratta di un “movimento santo” in cui alcuni dei principali protagonisti della rivolta siriana sono i Fratelli Musulmani e Al-Qaeda.

Nonostante quello che I fratelli musulmani vogliano farci credere, che sarebbero ormai una legittimata “forza democratica”, è stato dimostrato il contrario grazie all’egiziano Al-Zawahiri, il quale considera i Fratelli Musulmani, un utile alleato nella lotta alla radicalizzazione degli stati musulmani. Nel suo video, riferendosi alla Siria, Al-Zawahiri ha affermato che “Se vogliamo la libertà, dobbiamo essere liberati da questo regime. Se vogliamo la giustizia, dobbiamo reagire contro questo regime. ” Immagina un po’, Al-Qaeda che parla di ” libertà ” e ” giustizia .” Ammetto di non aver capito, in passato, il collegamento tra Al-Qaeda e ” libertà, giustizia e diritti umani”. Un bel minestrone, Al-Qaeda = fratelli musulmani= Gruppo Combattente Islamico Libico = Consiglio Nazionale Siriano =attivisti e organizzazioni dei diritti umani, ed infine, l’amministrazione Obama con tutti i suoi leader occidentali, tutti insieme appassionatamente alla ricerca della “libertà e giustizia.”

Quanto è sorprendente trovare Al-Qaeda e gli Stati Uniti insieme ideologicamente in questo progetto per rovesciare il regime di Assad? Il cerchio si è finalmente chiuso. Al-Qaeda è una creazione degli Stati Uniti, nel periodo dell’ invasione dell’Unione Sovietica in Afghanistan; un figlio partorito dall’ Operazione Cyclone. Zbigniew Brzezinski, un sopravvalutato e pericoloso “genio”, che come Security Advisor per l’amministrazione Carter è stato la mente dietro l’Operazione Cyclone della CIA. Operazione Cyclone, ufficialmente incominciata non appena l’invasione da parte dei sovietici in Afghanistan ha avuto inizio. Cyclone è stata l’operazione più costosa nella storia della CIA.

Nel luglio 1979, il presidente Carter ha autorizzato la prima rata di 500 milioni di dollari per aiutare il Mujahedeen nel combattere i sovietici. Nel corso degli anni, sotto l’amministrazione Reagan, il flusso di denaro, l’addestramento (in Pakistan) e le armi hanno continuato fino a quando nel 1989, dopo una guerra decennale, i sovietici lasciarono l’Afghanistan. Poco dopo l’Unione Sovietica cadde. Dopo che i sovietici si ritirarono dalll’Afghanistan e l’URSS , pure gli americani se ne andarono, lasciando il governo pakistano e i Mujahedeen ai loro destini, insieme a tutte le armi e la conoscenza creata con l’addestramento ai mujahedeen stessi. I talebani e Al-Qaeda sono solo la conseguenza dell’ Operazione Cyclone, un’operazione creata dal “genio” di Brzezinski.

Quando Brzezinski arrivo` in Pakistan nel 1979 si incontrò con i Mujahedeen, sollecitandoli a combattere i sovietici in Afghanistan, Brzezinski ebbe per loro parole di forte ispirazione: “Sappiamo della vostra fede in Dio e siamo certi che la vostra lotta avrà successo. L’Afghanistan è vostro vi appartiene … la vostra lotta prevarrà e riavrete indietro le vostre case e le vostre moschee. Questo perché la vostra causa è giusta e Dio è dalla vostra parte. “Come potete vedere, non c’è bisogno di Osama Bin Laden o Al-Zawahiri per ispirare i musulmani a combattere basta Brzezinski, rivelatosi efficace con le sue prediche, come qualsiasi altro Imam. In totale, stime per difetto parlano di un prezzo pagato dalle casse del tesoro Americano per l’ Operazione Cyclone di 5 miliardi di dollari.

Come possiamo vedere, non c’è nulla di più radicale della stessa politica estera americana. Puntare il dito verso le posizioni radicali di Assad e l’Iran è, al meglio ipocrisia. Hillary Clinton, una volta ha ammesso che “Le persone che stiamo combattendo oggi (terroristi islamici), li abbiamo sovvenzionati noi. Lo abbiamo fatto perché non volevamo che l’Unione Sovietica controllasse tutta l’Asia centrale “.

Per Al-Qaeda e Al-Zawahiri lo scopo di andare contro la Siria e la famiglia Assad è quello di creare un clima fertile per la promozione dell’Islam radicale. Per la Fratellanza Musulmana lo scopo è una vendetta per l’annientamento nel 1982 di 7000 dei suoi membri nella città di Hama, avvenuta per mano dal padre di Assad. Gli americani invece ritengono che sostenendo la rivolta del Medio Oriente e alleandosi con i musulmani radicali, possono raggiungere due scopi: in primo luogo, la promozione della democrazia nella regione, e in secondo luogo, estendere il controllo sul Medio Oriente. Ma proprio come l’ Operazione Cyclone ci ha insegnato, forse non domani, ma nei prossimi 20 anni è garantito che, come disse una volta il pastore di Obama, il reverendo Wright: “I polli stanno tornando all’ovile” riferendosi ai terroristi islamici dopo l’attacco dell’undici settembre.

syrianfreepress.wordpress.com/2012/02/27/united-states-of-al-qaeda-...
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00giovedì 1 marzo 2012 08:05
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00giovedì 1 marzo 2012 09:15
ma cosa credeva sta gente che togliersi la maschera sia innoquo per loro?e solo perche lo e apparentemente?
mi spiego la guerra in libya ha fatto scoprire carte e cioe che lke news sono centralizzate per tutti e non esiste piu nessun free lancer che se non riescono ad ammazzare sul posto facendo credere che siano i cattivi seconfdo loro e cioe i buoni in realta di turno
quello che cerco di dire e che abbiamo capito che sia i reporter,o molti di loro ,o fosanche alcuni,sono dei srrvizi,ufficiali o semiufficiali e la differenza e che il semiufficiale fa lavori sporchi mooolto sporchi,che poi negli atti da in appalto ai ratti di turno
quello che cerco di dire e che stanno dando la news che la sirya ha negato l ingresso agli aiuti umanitari,e nessuno vuole ancora capire che gli aoiuti della croce rossa sono il cavallo di troia di materiale occulto e sofisticatissimo per fottere gheddafi in libya l anno scorso,gbagbo in cota davorio prima ancora ,e oggi in sirya perche secondo voi ne saif a suo tempo che assad ora negano assolutamente l ingresso agli iaiuti?ricordate con misurata cosa accedde?la gente pensa...ma che ce di male a far entrare aiuti della croce rossa o mezza luna?ce che sono il cavallo di troia e se cio non inizia a divenire luogo cosi comune ma cosi comune che non ci proveranno piu
allora rega,qui e tempo di farev scelte o continuate o magari tornate nei vs orticello e fate la vita cosi,oppure se vi impegnate se solo alzate la testa fossanche epr cpaire cosa sta acadendo dovete dare tutto ,la vs vita non vale piu nulla ,o servite gli dei,o tornate alle vs vite e lasciate "lavorare"i puri in pace
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00giovedì 1 marzo 2012 11:04
www.repubblica.it/esteri/2012/03/01/news/india_maro_carcere_perizia-3...

[SM=g10325]
forza che questo fatto sembra una cavolata,ma portera a scenari pazzreschi allunisono specialmente con altri
sono certo che gli sguatteri del dragone e cioe il ns gopverno ,sta piangendo agli americani di risolvergli la cosa e non possono fare nulla,gia me li sento,e questa cosa hanno solo u modo unico e molto disonorevole per ovviarlo e cioe non dire piu una sola news a riguardo,perche questa gente ordina ai suoi uomini di fare una cosa e vengono arrestati risponde l italia che gli stanno sputando sulla faccia e adeso dove sono quelli che urlavano che il governo monti ha roipreso la dignita nel mondo estero,ah ah ah,se questa e dignita solo perche sarko e merkel non fanno i ridolini quando parlano del premier e nelkle cose setie siamo gli unici che partecipano alle antipiraterie li,che siamo stati sveffeggiati e questo no e nulla aspettate che li arrestino e poi vediamo
E QUESTA la dignitta che vanno urlando in tutti i media nazional popolari?chi di spada frerisce di spada perisce e cioe hanno fatto i fighi puntando sul fatto che il governo monti e visto con rispetto e proprio li stanno cadendo non era mai successo che soldati mandati ufficlamente dla governo leggittimo vengono rpesi e imnpriogionati ma lo capite cosa significA?lo capite o no?si deve urlare a milioni di gente con milioni di post cosa significa cio ai fini dle rispetto che dicono hanno riaquistato,mbe sarko non fara i ridolini con la merkel ma vi assicuro che era melgio essere derisi cosi e avere vero rispetto nel mondo che essere nela flasita bugie e fumo nelgiocchi che poi come vedete esce tutto fuori,
allora dove sono i girnlaisti che tanto vanno dicendo nei programmi nazional popolari che l italia ha ripreso dignita?dove sono ora ,buffoni stanno sputando in faccia al popolo italiano e il governo e questi ancora dicono che abbiamo rirpeso diognita ,buffoni che figura di merda e cosa si nasocnde dietro cio che fa ancor apiu paura,ora vedrete che fine faranno tutti e dico tutti che non sono puri e cioe che si sono venduti i primi ,piu colpevoli di tutti sono quelli che in tv specie politici e giuornalisti vomitano ogni cosa sanno fa paicere al governo senza fregarsene nemmeno di cosa tratta il concetto che dicono ,solo leccare gli interessa se si sente che al governo piace che si publbicizzi chesso il no tav che insulta e una gara a chi lo publbicizza di piu questa gente sta per fare una fine inimaginabile e il fato ci pensera saranno colpiti con cancri ai familiari a chi se ne frega eprche ce gente che gli afra solo piacere eprdere i cari per quanto sono demoni ma saranno colpiti dove gli fara piu male singolarmente chi e solo i soldi che vede sara pulito chi e il potere sara sbeffeggiato e ridotto anullita chi ha solo la famiglia che gli interessa saranno colpiti da incindeti dle fato e malattie mortali e peggio dandikapp saranno spappolati se non cadranno quando capiranno tutto ma ce gente che gia sa e non gli interessa ,gli interessa solo soldi e potere e quelli ora vedete cosa gli succede uno ad uno il fato gli sta preparando ed e dietro lamngolo epr ognuno un inferno che li portera per disperazione al suicidio ma non gli riuscira dovranno subire ,ora vedetre cosa sta per acadere uno ad uno
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00giovedì 1 marzo 2012 11:12
LA GUERRA CONTRO L’IRAN E’ SOSPESA?

di Mahdi Darius Nazemroaya

dal sito GlobalResearch

traduzione di Gianluca Freda









Il New York Times ha annunciato che l’amministrazione Obama ha inviato, in data 12 gennaio 2012, un’importante lettera alla leadership iraniana. [1]





Il 15 gennaio 2012, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano ha ammesso che la lettera è pervenuta a Teheran attraverso tre canali diplomatici:





1 – Una copia della lettera è stata consegnata a New York all’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Mohammed Khazaee, dalla sua controparte americana, Susan Rice;





2 – Una seconda copia della lettera è stata fatta pervenire a Teheran da parte dell’ambasciatore svizzero in Iran, Livia Leu Agosti; e





3 – Una terza copia è pervenuta in Iran ad opera dell’irakeno Jalal Talabani. [2]





Nella lettera la Casa Bianca ha espresso la posizione americana, mentre i funzionari iraniani hanno dichiarato che essa è un segnale di come davvero stanno le cose: gli USA non possono permettersi di scatenare una guerra contro l’Iran.





All’interno della lettera, scritta dal presidente Barak Hussein Obama, vi è la richiesta statunitense dell’inizio di negoziati tra Washington e Teheran per porre fine alle ostilità USA-Iran.





“Nella lettera, Obama ha annunciato di essere pronto ai negoziati e alla risoluzione dei reciproci disaccordi”, ha detto all’agenzia di stampa Mehr il parlamentare iraniano Ali Motahari. [3] Secondo un altro parlamentare iraniano, Hussein Ibrahimi, vicepresidente del Comitato per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera del parlamento iraniano, la lettera si spingerebbe fino al punto di chiedere negoziati e cooperazione tra USA-Iran sulla base dei reciproci interessi di Washington e Teheran. [4]





La lettera di Obama tenta anche di rassicurare Teheran che gli Stati Uniti non intraprenderanno alcuna azione ostile contro l’Iran. [5] In effetti, proprio nello stesso periodo, il Pentagono ha cancellato o rinviato alcune massicce esercitazioni congiunte con Israele. [6]





Per gli iraniani, comunque, questi gesti sono privi di significato, visto che le azioni dell’amministrazione Obama hanno sempre contraddetto le sue parole. Inoltre, l’Iran è convinto che gli USA non abbiano attaccato perché sanno bene che i costi di una guerra contro un avversario come l’Iran sarebbero troppo alti e le sue conseguenze troppo rischiose.





Questo comunque non vuol dire che un confronto Iran-USA sia stato scongiurato o che non debba prima o poi verificarsi. Le correnti possono andare tanto nell’una quanto nell’altra direzione, per così dire. E nemmeno vuol dire che l’amministrazione Obama, in questo momento, non stia già conducendo una guerra contro gli iraniani e i loro alleati. In realtà, il blocco capeggiato da Washington e quello capeggiato dall’Iran stanno confrontandosi in una guerra ombra che va dal campo digitale e delle onde televisive, fino alle valli dell’Afghanistan e alle affollate vie di Beirut e Baghdad.







La guerra contro l’Iran è iniziata anni fa





La guerra contro l’Iran non è iniziata nel 2012 e nemmeno nel 2011. Newsweek Magazine, in una sua copertina del 2010, dichiarava perfino: “Omicidi, ciberattacchi, sabotaggio – La guerra contro l’Iran è già iniziata?”. L’attuale guerra potrebbe essere iniziata nel 2006.





Anziché attaccare l’Iran direttamente, gli Stati Uniti hanno iniziato una guerra “proxy” e sotto copertura. La dimensione coperta della guerra è quella portata avanti attraverso operativi dell’intelligence, ciberattacchi, virus per computer, unità militari segrete, spie, assassini, agenti provocatori e sabotatori. Il rapimento e l’assassinio di scienziati e comandanti militari iraniani è iniziato diversi anni fa come parte di questa guerra segreta. Nel corso di questa guerra ombra diplomatici iraniani in Iraq sono stati rapiti e cittadini iraniani che visitavano la Georgia, l’Arabia Saudita e la Turchia sono stati arrestati o sequestrati. Funzionari siriani, varie figure palestinesi e il membro di Hezbollah Imad Fayez Mughniyeh sono stati anch’essi assassinati nel corso di questa guerra ombra.





La guerra “proxy” è iniziata nel 2006 con l’attacco di Israele contro il Libano, con l’intenzione di estendere poi la guerra alla Siria. La strada per Damasco passa da Beirut, e Damasco è a sua volta sulla strada per Teheran. Dopo il loro fallimento del 2006 e dopo aver capito che la Siria era il punto di forza del blocco di resistenza dominato dall’Iran, gli USA e i loro alleati hanno trascorso i cinque o sei anni successivi a cercare di separare la Siria dall’Iran.





Gli USA stanno anche combattendo l’Iran e i suoi alleati sui fronti economico e diplomatico, attraverso la manipolazione di vari organismi internazionali e di stati satellite. Per restare al 2011 e al 2012, la crisi in Siria, a livello geopolitico, è un fronte di guerra contro l’Iran. Anche l’esercitazione israelo-americana Austere Challenge 2012 e lo schieramento di truppe USA sono primariamente rivolti contro la Siria, ma come strumento per colpire l’Iran.








La Siria nell’occhio della tempesta





Ciò che Washington sta facendo è esercitare pressione psicologica sull’Iran allo scopo di staccarlo dalla Siria, in modo che gli USA e le loro coorti possano poi farla a pezzi. Fino all’inizio di gennaio 2012, gli israeliani si sono costantemente tenuti pronti a lanciare un’invasione della Siria simile a quella del 2006, mentre i funzionari USA e UE hanno cercato di negoziare con Damasco un accordo per separarla dall’Iran e dal suo blocco di resistenza. I Siriani, comunque, hanno sempre rifiutato.





Foreign Policy, la rivista del Council on Foreign Relations, ha pubblicato, nell’agosto 2011, un articolo in cui si spiegava che cosa pensasse il sovrano saudita sulla Siria nel contesto di un attacco all’Iran: “Il Re sa benissimo che, a parte il collasso della stessa Repubblica Islamica [dell’Iran], nulla indebolirebbe l’Iran più che perdere la Siria”. [7] Che tale dichiarazione sia davvero arrivata da Abdul Aziz Al-Saud oppure no, fatto sta che tale visione strategica è rappresentativa dei motivi per cui la Siria viene presa di mira. Lo stesso consigliere di Obama per la sicurezza ha detto la stessa cosa, pochi mesi dopo l’uscita dell’articolo su Foreign Policy, nel novembre 2011. Donilon, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha detto in un discorso che “la fine del regime di Assad rappresenterebbe per l’Iran un enorme arretramento nella regione – un colpo strategico che sposterebbe ulteriormente l’equilibrio dei poteri nella regione a discapito dell’Iran”. [8]





Anche il Cremlino ha rilasciato dichiarazioni che corroborano l’idea che Washington stia cercando di separare la Siria dal suo alleato iraniano. Uno dei più alti funzionari della sicurezza russa ha affermato che la Siria è stata punita a causa della sua alleanza strategica con l’Iran. Il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Federazione Russa, Nikolai (Nikolay) Platonovich Patrushev, ha dichiarato pubblicamente che la Siria è sottoposta alla pressione di Washington a causa degli interessi geopolitici miranti a recidere i legami tra Siria e Iran, non certo per preoccupazioni umanitarie. [9]





L’Iran ha anche dato segnale che se la Siria venisse attaccata, non esiterebbe ad intervenire militarmente in suo aiuto. Questo Washington non lo vuole. Il Pentagono vorrebbe inghiottire la Siria prima di rivolgere la propria piena e focalizzata attenzione contro l’Iran. Gli obiettivi del Pentagono mirano a colpire i suoi bersagli un boccone alla volta. Nonostante la dottrina militare USA, che prevede la capacità di combattere guerre simultanee su scenari multipli, e nonostante tutta la letteratura del Pentagono su questo argomento, gli USA non sono pronti a scatenare una guerra convenzionale nella regione contro la Siria e l’Iran contemporaneamente o a rischiare l’estensione della guerra ai loro alleati russi e cinesi. La marcia verso la guerra, comunque, non è affatto terminata. Ma per adesso il governo USA dovrà proseguire la sua guerra ombra contro l’Iran e intensificare la guerra mediatica, diplomatica ed economica
+lvdwig+
00giovedì 1 marzo 2012 13:05
avendo le news centralizate e preparate per i giochetti di manipolazione insomma prima denunciavo che dall afghanistan nulla perche la rivolta ormai e totale e stanno perdendo ormai le folle si sono compattate e i talebani hanno campo libero ormai sono blindati dentro le basi le forze isaf,mbe prima hanno tirato fuori per nascondere cio la storia dle korano,ora occultano totalmente,e adesso che devono epro giustidficare i morti il tg senza dire nulla passa la scritta che dice che un soldato afghani ha ammazzato due soldati isaf cioe nato nel sud dle paese,la verita e che nessuno puo riportare nulla eprche hanno fatto fuori ogni libera informazione ogni free lancer che fossanche nessuno glia vrebbe preso le news ci avrebbe pensato la rete,sono rimasti pochisismi e non so perche non li fanno fuori ,ma non in afghanista li sono tutti fuori,che myssen therrz come diavolo si chiama era in libia ora in siria,ma in afghanistan nessuno,quindi sarebbe bello che fosanche un solo blogger ci dicesse la situazione reale in afghanista inq eusti ultimi gg ,perche succede un macello se si sa eprche sis copre che e ripartita uan guerra alultimo sangue pazzesca la folla intera ormai si e compattata con i talebani
-Ocean-
00giovedì 1 marzo 2012 14:15
Lud l'articolo della lettera di Obama è piuttosto vecchio.. credo due mesi.. lo dico perchè magari lo hai trovato senza data.. sono sicuro perchè leggo quotidianamente global research e quell'articolo non è recente...
+lvdwig+
00giovedì 1 marzo 2012 14:34
Re:
-Ocean-, 01/03/2012 14.15:

Lud l'articolo della lettera di Obama è piuttosto vecchio.. credo due mesi.. lo dico perchè magari lo hai trovato senza data.. sono sicuro perchè leggo quotidianamente global research e quell'articolo non è recente...



si l avevo visto e volevo anche dirlo ,ma siccome io non lo avevo letto quindi qui non e stato riportato,oppure anche se difficile mi e sfuggito,e siccome dice cose interessanti che chi non sapeva,deve,allora a prescindere dalla data lo ho postato,anche perche in fin dei conti e attuale come concetti e tematiche del dettaglio
+lvdwig+
00giovedì 1 marzo 2012 19:25
[SM=g10325]
Putin: “Se gli USA scavalcheranno il Consiglio di Sicurezza, istituiremo una coalizione di stati interessati. E colpiremo!”


MOSCA – Il primo ministro russo Vladimir Putin spera che non sia attuato in Siria lo ‘scenario libico‘ e che i paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti non eludano il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con l’avvio in questo paese di un’operazione militare.
“Sono molto fiducioso che gli Stati Uniti e gli altri paesi si renderanno conto della triste esperienza e non tenteranno di impiegare uno scenario militare in Siria senza una sanzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu“, ha scritto Putin nel suo articolo, “La Russia e un mondo che cambia“, pubblicato sul giornale Moskovskiye Novosti lunedì.
“Istruiti da un’amara esperienza, siamo contro questo tipo di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che verrebbero interpretate come un segnale per un intervento militare nei processi interni siriani. È questo approccio di principio che ha guidato Russia e Cina nel prevenire, all’inizio di febbraio, l’approvazione di una risoluzione che sarebbe stata letta in maniera inequivoca, ma in pratica avrebbe incitato alla violenza una delle parti coinvolte nel conflitto interno“, ha detto Putin.

“A causa di questo, data la reazione estremamente acuta, quasi isterica al veto russo-cinese, vorrei mettere in guardia i nostri colleghi occidentali contro la tentazione di ricorrere al rozzo sistema utilizzato in precedenza: se c’è l’approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una qualsiasi determinata azione, bene, se non c’è tale approvazione, noi istituiremo una coalizione di stati interessati. E colpiremo,” ha detto il primo ministro russo.

“La logica stessa di tale comportamento è controproducente e molto pericolosa”, ha detto. “Non porterà a nulla di buono. In ogni caso, non servirà a risolvere la situazione nel paese che vive un conflitto. Peggio ancora, causerà un ulteriore squilibrio in tutto il sistema internazionale di sicurezza e minerà l’autorità delle Nazioni Unite e il suo ruolo centrale. Voglio ricordare che il diritto di veto non è un capriccio, ma una parte integrante dell’ordine mondiale, che, infatti, è stato inserito nella Carta delle Nazioni Unite su insistenza degli Stati Uniti. Il senso di tale diritto è che le decisioni, avversate da parte di almeno un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU, non possono essere valide ed aver luogo“, ha detto Putin.
“Tutti i tentativi per cercare di attuare lo ‘scenario libico’ in Siria devono essere evitati“, ha detto. English: NEW YORK. A meeting of the UN Securit...“In realtà, non riesco a capire da dove provenga questa smania belligerante, perché non ci sia abbastanza pazienza nel portare avanti un approccio collettivo verificato ed equilibrato, dato che nel caso della suddetta bozza di risoluzione siriana, essa cominciava già a delinearsi. L’unica cosa che si doveva fare era chiedere all’opposizione la stessa cosa che era stata richiesta al governo, in particolare, di ritirare le forze e le squadre dalle città. Il rifiuto di agire in questo modo è cinico. Se vogliamo garantire la sicurezza per i civili – e per la Russia questa è una priorità – è necessario convincere tutte le parti a deporre le armi“, ha detto il primo ministro russo.

gilguysparks.wordpress.com/2012/02/27/putin-se-gli-usa-scavalcheranno-il-consiglio-di-sicurezza-istituiremo-una-coalizione-di-stati-interessati-e-co...
+lvdwig+
00giovedì 1 marzo 2012 19:31
attenzione questo articolo dice che i ratti battono in ritirata
rt.com/news/syrian-rebels-retreat-homs-607/

ora volevo postarlo esultanto con lo smile come con il rpecedente articolo...quando mi e venuto il flashme cioe [SM=g8180] stessa strategia e ANCHE I TEMPI UGUALE UGUALE alla campagna di libya,ricordate?il 17 inizio il maclelo e intorno al 1 marzo lesercito libico reragi e li ricaccio da tutto il territorio quando erano alle porte di bengasi che gli dissero di andarsene eprche non volevano ucciderli nonostante il male che avessero fatto al popolo libico,ecco che arriva la no fly zone,NEI TEMPI perfetti stanno ripetendo lo scenario e cioe e il momento che lesercito sriiano li ricaccia km dopo km ,...e seguendo lo stesso copione anche nei tempi a momenti interverranno e se leggete stavolta i rpecedente articolo cpaite che il cerchio inizia achiudersi,forza tenete duro che ammomenti fossanche saremo in merda totale senza nemeno mangiare ma non ci credo gli eeltti non saranno toccati mbe fossanche saremo cosi LA FINIREMO DI VEDERE GENTE IN TV venduta cani ratti poilitici e girnalisti a costo di corlare tutto il mondo sta gente deve sloggiare dla pianeta
+lvdwig+
00venerdì 2 marzo 2012 16:27
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00venerdì 2 marzo 2012 18:20
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Siria. Attivisti: sale a 52 morti il bilancio delle violenze
Obama: "Assad ha i giorni contati"
Per il presidente siriano Bashar al Assad "i giorni sono contati". Lo ha affermato il presidente americano Barack Obama. Sale ad almeno 52 morti il bilancio delle violenze di oggi in tutta la Siria. Lo riferiscono gli attivisti dei Comitati di coordinamento locale.
Ultimo aggiornamento: 02 march 2012 17:13
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