Disassociazione: possibile, ma atteggiamento umano richiesto!
Carissimi. Ho letto i vostri interventi.
Domenica, durante un incontro di un Gruppo a cui partecipo, ho detto una cosa che ha suscitato qualche applauso.
Vale a dire che molti Gruppi hanno due caratteristiche:
1 - Hanno la Verità
2 - Ce l'hanno soltanto loro.
Credo che i Testimoni di Geova abbiamo entrambe queste caratteristiche.
La prima mi può stare anche bene. Infatti, tuti sono convinti che la loro Via sia Vera. Altrimenti non la percorrerebbero.
Ma, come il Vangelo di Filippo afferma, la Verità è unità, ma anche molteplicità.
Quindi, più Vie possono "puntare alla Verità".
Lasciare una Via è un modo per dire che si "va verso un'altra forma della Verità", che "si è fatta una scelta differente da quella del Gruppo".
Tutto qui. Come tali, è importante che rimangano Amicizia e buoni rapporti con il Gruppo che si è lasciato.
Facevo già l'esempio di Karl Riedl, dell'Intersein Zentrum (
www.intersein-zentrum.de ). Karl, con la Moglie Helga, ha iniziato il suo Cammino Spirituale con Osho (
www.osho.com -
www.oshoamici.it ), poi ha proseguito con la Tradizione Tibetana, soggiornando anche per un po' all'Istituto "Lama Tzong Khapa" di Pomaia (Pi) (
www.iltk.it), per poi passare alla Tradizione di Thich Nhat Hanh (
www.esserepace.org ).
Con le strutture di cui ha fatto parte mantiene buoni rapporti, e viene invitato ogni anno a tenere un Ritiro (o anche due), nella sua Tradizione, al Centro di Pomaia.
Questo è il modo corretto di approcciare la Spiritualità, dove la Verità non ha una sola forma. E dove chi lascia un cammino ne può intraprendere un altro con slancio entusiastico, mantenendo nel precedente percorso amici e compagni di avventura.
Io stesso, come raccontavo, sono tornato in un Centro Tibetano, dove non partecipavo da oltre 16 mesi, ieri sera. E ho trovato calore e Amicizia.
Anch'io, lo scorso Natale 2007, ero stato, dal Maestro Residente, invitato a non partecipare alla Festa Natalizia.
Ho partecipato ugualmente. Ma non ho trovato ostracismo o persone che mi ignoravano. Ho trovato calore e simpatia, e ho0 concluso la serata a casa di un'Amica del Centro.
Ero regolarmante invitato quando i miei amici che frequentavano il Centro si ritrovavano, anche dopo. L'Amicizia è rimasta, e prosegue anche oggi.
Questo è un esempio di come la Spiritualità debba essere vissuta.
Nel caso dei Testimoni di Geova, invece, la Verità ha una sola forma.
Qusto equivale ad affermare che il bianco non può dividersi nei colori dell'iride, ma rimanere solo bianco.
Chi lascia quella forma di Verità, quindi, non soltanto non è più degno di essere considerato Praticante Spirituale, ma addirittura non è più degno nemmeno di essere considerato "esistente".
Credo che questo parli da solo, etichettando i Testimoni di Geova in modo fondamentalista.
E mostrando, chiaramente, quanto lontano sia dalla "Compassione" il loro atteggiamento.
Che, dietro una presunta idea di Spiritualità, nasconde gli istinti più bassi, come odio e senso di vendetta.
In fondo, lo dice anche la Programmazione Neuro Linguistica, ma anche tutta la Psicologia, un'azione pensata è come un'azione realmente esistente.
Decidere che una persona non debba essere considerata nemmeno come "viva", quindi, significa volerla "uccidere" in sé.
E' un'espressione di odio, di separazione, ben lontana dalla Spiritualità che voi, amici e Fratelli (comunque tali!), volete professare.
Significa condannare una persona a non essere nemmeno tale.
Va bene anche disassociare una persona che fa qualcosa contraria ad un Gruppo. Lo ripeto: anch'io ero stato invitato a non partecipare ad un incontro, come dicevo.
Ma significa anche che si è Uomini, e come tali si deve essere trattati.
Altrimenti, sfogate i vostri istinti peggiori nei conronti di ci non vi va a genio.
Ancora, proiettate la vostra aggressività sul Fratello che ha "peccato" (ma che brutta parola!). Portate avanti odio e separazione.
Tutto qui. Quindi, se avallate questi atteggiamenti, tutto quanto appare nel Vostro Gruppo è falso. Tutti i sorrisi che mostrate alle persone (che vengono dati in abbondanza!), se basta l'uscita dal Gruppo per farli "svanire", non sono mai stati veri. Sono sempre stati espressioni fatue e vacue di una cosa che non ha spessore, non ha alcuna consistenza. Sono sorrisi inconsistenti, formali, che al di là di un apparente calore nascondono il nulla.
Credo che questo occorra dire di voi, cari Fratelli.
E sul Vostro Gruppo.
Che è molto lontano dall'essere l'"Organizzazione di Dio sulla Terra".
Ma è soltanto un'impressione, vana quanto impalpabile a scialba, di un'appartenenza.
Che, quando questa viene meno, svanisce come qualcosa che non è mai stato.
Mai stato, appunto. I vostri sorrisi non sono "mai stati". I vostri sguardi di dolcezza non sono "Mai stati". Sono anch'essi "Non essere".
Con il vostro modo di considerare "Non Essere" gli atteggiamenti dei Vostri Fratelli che lasciano il Gruppo, considerate "Non Essere" anche qualsiasi vostro atteggiamento.
Dovrò ricordarmi, quando vedrò i Vostri Sorrisi, i vostri modi di fare, e così via. Che in realtà sto guardando "Il Nulla", sto osservando "Il Vuoto". ma non il "Vuoto" della Vacuità Buddista, dove il Vuoto di un sé separato è pieno della Vita di tutto l'Universo, ma il Vuoto che denota davvero l'assenza di vita, di qualsiasi moto del cuore. L'assenza di tutto.
E forse vedrò proprio quel "Vuoto" che voi riempite di sorrisi. Ma che soltanto vuoto è.
Magari acquisterò la percezione reale dei vostri modi di essere.
E scoprirò che, dietro di questi, non si nasconde che un po' di vento, qualche suono, qualche rumore, qualche dolce sorriso.... che il vento, come qualcosa si impalpabile, nasconde e cancella.
Lasciando, al suo posto, quello che realmente è.... il Nulla.
Grazie per le vostre risposte, e che la consapevolezza possa aiutarvi a riempire davvero le Vostre Vite di valore, e non di nulla, come pare che, in alcuni momenti, facciate molto bene.
Quello che fate agli altri lo state facendo a voi, ricordate! Se trattate gli altri come "Nulla", anche voi siete "Nulla". E "Nulla" è tutto ciò che fate.
Sergio.